Al Museo MIIT di corso Cairoli a Torino la giornalista Mara Martellotta ha presentato il libro di Paolo Catalano nell’ambito di Salone OFF
La Bianca Signora: Una brillante commedia in cui a fare da vero protagonista è l’equivoco e ciò che innesca. Tutto accade in un solo giorno: uno scrivano inizia a lavorare per un nuovo padrone e così incontra, tra i clienti, un uomo geloso e insospettito che vuole mettere alla prova la virtù della sua fidanzata, facendole recapitare una lettera d’amore da un finto spasimante che chiede d’incontrarla. Se la donna accetterà l’appuntamento, l’uomo capirà di essere un cornuto, altrimenti tutto filerà liscio.

Il piano sembra semplice e fattibile, ma troppi equivoci e malintesi si metteranno in mezzo a complicare le cose. L’azione teatrale domina le scene, in un gioco di equilibri i personaggi acquistano corpo e profondità, così che il lettore può immaginare ogni scena della commedia ed entrare nel vivo della storia, in cui l’apparenza dei fatti e la realtà si scontrano in un conflitto senza soluzione.
Autore: Paolo Catalano
Editore: Gruppo Albatros Il Filo
Collana: Nuove voci
Data di Pubblicazione: 2010
Genere: letteratura italiana: testi
Pagine: 101
ISBN-10: 8856731924
ISBN-13: 9788856731927






È a questo punto che entrano in scena i cavalieri medioevali. Gli arabi provenienti dalla Provenza scesero in Piemonte attraverso le Alpi e dopo aver incendiato chiese e monasteri, paesi e villaggi, giunsero sotto le mura di Acqui e qui vennero sconfitti dagli abitanti del luogo aiutati dai monaci-guerrieri. L’attuale castello corrisponde proprio al sito dell’antico monastero di cui restano solo la torre e alcuni tratti murari. Tra la fine del Trecento e l’inizio del XV secolo tutto cambiò. Arrivarono i marchesi Del Carretto che decisero di fortificare il paese e il monastero fu trasformato in una vera e propria fortezza che nei secoli successivi fu ampliata e ristrutturata con rifacimenti rinascimentali e barocchi. Oggi il castello ha una facciata seicentesca e mantiene sul retro la loggia del Cinquecento. L’interno, visitabile in estate in occasione della rassegna “Castelli aperti”, comprende ampie camere, trasformate nel Seicento, con pavimenti a mosaico e soffitti a vela e a crociera di cui alcuni affrescati con motivi floreali e geometrici o con figure femminili, talvolta mitologiche.