CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 750

E' salvo il pappagallo ferito del Lingotto

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Chissà come e perchè era finito lì, svolazzava come poteva all’interno del centro commerciale 8 Gallery

 

Il pappagallo era ferito ad una zampa e, chissà come e perchè, svolazzava come poteva all’interno del centro commerciale 8 Gallery al Lingotto. Gli agenti della della Polizia Municipale lo hanno catturato con qualche difficoltà. Messo in uno scatolone lo hanno portato alla Clinica Universitaria di Grugliasco dove è stato curato dai veterinari. L’animale è inanellato ad una zampa, con i dati del Registro Nazionale Allevatori. Si farà in modo di restituirlo al suo proprietario.

 

(Foto: il Torinese)

Uncem, a maggio il congresso: "Nuovo dialogo con il Governo"

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“Abbiamo bisogno di un generale rilancio delle politiche regionali e nazionali per le Terre Alte”

 

Lido Riba, Consigliere comunale di Ostana, è stato eletto presidente regionale dell’Uncem dall’assemblea congressuale riunita nei giorni scorsi a Torino, al centro congressi dell’Hotel Fortino. Inizia così il suo terzo mandato alla guida della Delegazione piemontese dell’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani. Ex Consigliere regionale e già presidente dell’Ipla, Riba ha confermato nella relazione di apertura il grande impegno per un nuovo percorso di lavoro, una fase di crescita delle politiche per la montagna, all’interno di nuove strategie regionali e nazionali in favore delle Terre Alte e degli Enti locali, grazie al lavoro con i 553 Comuni montani e le 41 Unioni montane. Il Congresso Uncem ha anche eletto i 78 componenti del Consiglio regionale, due Consiglieri nazionali e i Delegati al Congresso nazionale che si terrà a Torino l’8 e 9 maggio.

 

“Abbiamo bisogno di un nuovo dialogo con il Governo, di vedere approvata in Parlamento la legge sui piccoli Comuni e la Montagna – ha affermato Lido Riba – Abbiamo bisogno di un generale rilancio delle politiche regionali e nazionali per le Terre Alte. Servono strategie. Uncem può contribuire a individuarle e concretizzarle. La formazione è alla base di questo percorso. Formazione del personale tecnico e politico, assolutamente necessaria in Piemonte. Dobbiamo puntare sulle nuove generazioni, sulla loro necessità di vivere e lavorare nelle aree montane ma anche di impegnarsi in politica e nelle istituzioni”. Uncem proseguirà, nei prossimi anni, un lavoro intenso sui temi dello sviluppo: agricoltura multifunzionale, nascita di Sistemi turistici locali, miglioramento delle reti di trasporto, rivitalizzazione dei Borghi alpini grazie ai fondi europei, produzione di energia rinnovabile, programmi per l’innovazione e la riduzione del digital divide.

 

Poi, una serie di vertenze da aprire. “Come quella sui canoni idroelettrici – ha evidenziato Riba – La montagna genera con l’acqua e la sua forza di gravità un gettito di 1 miliardo e 200 milioni di euro grazie alla produzione energetica. Tornano al territorio le briciole, solo 12 milioni di euro. Non possiamo permetterlo. Servirà un nuovo impegno istituzionale, per combattere questa sperequazione drammatica. Andranno in scadenza le concessioni delle dighe e le gare dovranno riequilibrare il rapporto tra montagna che produce risorse e la città che consuma. Vale per acqua, clima, foreste e tutti i beni eco-ambientali che devono avere un valore, riconosciuto e restituito. Ancora una volta, la montagna ribadisce che non vuole assistenza, ma con un forte impegno politico e istituzionale, la possibilità di usare le sue grandi risorse”.

Orsa Daniza, no all'archiviazione

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LA FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DIRITTI ANIMALI E AMBIENTE SI OPPONE ALL’ARCHIVIAZIONE, IL GIP TRASMETTE GLI ATTI AL PG PER IL PROSEGUIMENTO DELLE INDAGINI

 

La Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente continuerà a chiedere “con la massima determinazione” che si faccia chiarezza sulla morte dell’orsa Daniza. Come ha fatto oggi, durante l’udienza davanti al gip di Trento sull’opposizione, formulata dalla Federazione stessa e dalle associazioni animaliste interessate, alla richiesta di archiviazione del pm. Al termine il giudice ha deciso di ritrasmettere gli atti al Procuratore generale, per il proseguimento delle indagini, mentre l’unico indagato, un veterinario, ha fatto richiesta di oblazione. La Federazione ha fatto presente durante l’udienza che la scelta di catturare l’orsa Daniza, adottata dalla Provincia di Trento, non era adeguatamente motivata e la sua successiva morte è stata provocata “senza necessità”, in quanto tale evento è stato accettato come possibile “conseguenza delle azioni e/o delle omissioni” dalle persone responsabili, che hanno considerato l’animale quale “pericoloso”. Pertanto, quanto accaduto deve essere interpretato alla luce del dolo eventuale o indiretto (qualificazione tipica nei reati commessi a danno di animali).

 

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Gli animalisti non solo chiedono un supplemento d’inchiesta, ma chiedono che le indagini siano affidate al Corpo forestale dello Stato (non quello provinciale) e indicano su quali argomenti: “l’attività istruttoria e gli altri accorgimenti e scelte” dell’amministrazione provinciale e dell’Asl di Trento “per salvaguardare l’incolumità della popolazione dagli “attacchi” degli orsi (e di Daniza in particolare), l’iter seguito per dichiarare la “pericolosità” dell’animale (se adeguatamente motivata ed accertata da esperti con competenze specifiche, i “criteri di scelta del medico veterinario e dello staff incaricato della cattura dell’orsa e della telenarcosi” (anni di esperienza professionale, conoscenza approfondita dei plantigradi, possesso della relativa licenza prevista dal testo unico sulla sicurezza, rimedi a disposizione per gestire le eventuali emergenze). La Federazione, infine, ritiene necessaria “una perizia” per accertare se l’orsa potesse esser definita o meno “pericolosa”. Le indagini, sostiene l’atto di opposizione, farebbero emergere “un quadro probatorio inequivocabile dell’accaduto, che già al momento, comunque, è sufficientemente indicativo della responsabilità penale”.

Le Poste in montagna e il gioco delle tre carte

poste italianeI Comuni sono pronti a scendere sul piede di guerra, nuovamente, contro il nuovo documento nel quale l’azienda prevede il recapito a giorni alterni della corrispondenza in oltre 900 enti piemontesi, senza peraltro elencarli

 

Poste Italiane fanno il gioco delle tre carte ? La risposta parrebbe affermativa, almeno stando alla lettura elle carte. Dopo il congelamento, annunciato in gennaio, del piano che prevedeva la chiusura degli uffici e la riduzione degli orari di apertura adesso i Comuni sono pronti a scendere sul piede di guerra, nuovamente, contro il nuovo documento nel quale l’azienda prevede il recapito a giorni alterni della corrispondenza in oltre 900 enti piemontesi, senza peraltro elencarli. Un piano di fatto avvallato da AgCom, l’Autorità garante per le Comunicazioni, che a luglio dello scorso anno aveva invece preso posizione difendendo i servizi postali nei Comuni montani e nelle aree marginali del Paese, zone “a domanda debole”.

 

Contro questa posizione si sono schierati l’Uncem e l’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna guidato dall’on. Enrico Borghi che  ha inviato a tutti Comuni montani del Paese una lettera con i quali si invita a partecipare alla consultazione segnalando le distorsioni di un sistema che determinerebbe una grave discriminazione in particolare per i Comuni montani. “Non possiamo accettare questa nuova presa di posizione di Poste – evidenzia Borghi – Ancora una volta le scelte aziendali non vengono concertate con le istituzioni, con i rappresentanti dei Comuni. I tagli vengono calati dall’alto in nome di una razionalizzazione che è l’anticamera dello smantellamento del servizio in centinaia di Comuni. Lo trovo molto grave”.

 

Uncem ha chiesto alla Giunta regionale, in particolare al vicepresidente Aldo Reschigna, e al Consiglio attraverso l’Intergruppo Amici della Montagna guidato da Antonio Ferrentino, una presa di posizione immediata contro questa nuova forzatura di Poste. Positivi in questa direzione gli incontri territoriali avviati da Giunta e Consiglio regionale dove i Comuni ribadiscono – ancora venerdì scorso a Torino – la massima contrarietà ai piani di riduzione di Poste”. E sull’argomento si schiera anche il Movimento Progetto Piemonte che ricorda come “sia necessario avere da Poste Italiane l’assicurazione quanto meno di una moratoria sulla chiusura degli uffici o riduzione del servizio, che venga messa nero su bianco”.

Massimo Iaretti

(Foto: il Torinese)

Osa anche tu contro la sperimentazione animale

BRAMBILLA

DEBUTTA A MODENA L’ASSOCIAZIONE OSA

 

A Modena si è svolto il convegno “Sperimentazione animale: un crimine contro la scienza”, organizzato dall’associazione Osa (Oltre la sperimentazione animale) in collaborazione con la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. I lavori sono stati aperti da Maria Concetta Digiacomo, medico specialista di medicina interna, fondatore e presidente di OSA. L’associazione, che si presenta all’opinione pubblica per la prima volta, nasce nell’ottobre 2014 con l’obiettivo di riunire medici, ricercatori e laureati in discipline scientifiche ed offrire una corretta informazione scientifica per promuovere la ricerca alternativa e superare definitivamente i metodi di sperimentazione basati sull’impiego di animali, considerati dannosi e fuorvianti per la ricerca stessa. A sostegno di questa tesi, gli interventi di Stefano Cagno medico specialista in Psichiatria, Maurilio Calleri medico veterinario, Daniele Tedeschi fisiologo, Oriano Perata medico specialista in Chirurgia, Linda Guerra naturalista, Susanna Penco biologa. A moderare il dibattito il medico veterinario e giornalista Oscar Grazioli. Presente anche l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente, che ha illustrato l’attuale quadro normativo e gli interventi legislativi necessari per incentivare i metodi alternativi di ricerca.

 

Il governo emani senza indugio i provvedimenti necessari per completare le previsioni del decreto legislativo sulla sperimentazione animale, pubblicato più di un anno fa: dall’assegnazione delle risorse per i metodi alternativi alla definizione di programmi che consentano di ridurre il numero degli animali impiegati, alla costituzione del Comitato nazionale per la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Lo ha chiesto l’on. Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, intervenendo al convegno. “In ogni caso – è il principio generale espresso dall’ex ministro – il progresso (sempre che di progresso si tratti) non può avere come prezzo la rinuncia al senso morale”.

 

“L’inerzia dell’esecutivo – sottolinea l’on.Brambilla – rischia di trasformare davvero in “lettera morta” anche le innovazioni positive che eravamo faticosamente riusciti ad introdurre nell’impianto, complessivamente inaccettabile, della direttiva europea 2010/63″. Tra questi, appunto, il finanziamento dei metodi alternativi. “E’ invece operante – prosegue l’on.Brambilla – come mostra proprio la vicenda dei macachi di Modena, il divieto di allevare cani, gatti e primati destinati ai laboratori, cioè la norma che ho scritto per impedire che aprissero nel nostro Paese altri allevamenti come Green Hill”.

 

Aree giochi anche per i bimbi disabili

parco giochi

Una mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Torino

 

Un passo in avanti degno di una città civile, questo è il risultato della mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Torino su impulso di Laura Onofri. Il documento impegna a Città a rendere accessibili le aree giochi ai bambini ed alle bambine che hanno disabilità e, al tempo stesso, rendere accessibili quelle che già esistono, man mano che si effettuano interventi di sistemazione. Il “parlamento” torinese ha, poi, approvato anche un emendamento di Vittorio Bertola che chiede di progettare questi interventi in collaborazione con famiglie e associazioni di disabili.

 

Massimo Iaretti

Un giorno contro i test sulle cavie

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Animali da laboratorio, la giornata per sconfiggere la vivisezione

 

Il 24 aprile è la Giornata mondiale degli animali da laboratorio, evento lanciato in Inghilterra nel 1979 e poi riconosciuto dalle Nazioni Unite. In occasione del World day for laboratory animals, le associazioni animaliste rinnovano la loro richiesta di abilire i test su esseri viventi. Secondo gli organizzatori, ogni anno oltre 115 milioni di animali muoiono durante la ricerca scientifica. Di questi, 26 milioni negli Usa e 12 milioni in Europa. Si tratta di roditori, cani, suini, pesci, anfibi, uccelli e scimmie. La Giornata in difesa degli animali da laboratorio è nata su iniziativa della National anti-vivisection society di Londra e successivamente l’Onu l’ha riconosciuta. Il 24 aprile le associazioni animaliste di tutto il mondo celebrano l’appuntamento, chiedendo la fine di tutte le pratiche di vivisezione durante test scientifici, medici e militari. In programma in tutto il mondo eventi, proteste, manifestazioni, raduni, convegni ed eventi stampa contro l’uso degli animali nella ricerca.

 

http://www.nelcuore.org/focus/item/animali-da-laboratorio-giornata-mondiale-per-chiedere-lo-stop-ai-test.html

A Torino si legge in battello sul Po

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La Biblioteca della Regione aderisce all’edizione de Il maggio dei libri dedicata al tema Leggere fa crescere

 

Maggio per riscoprire il piacere di leggere. La Biblioteca della Regione, aderisce alla quinta edizione de Il maggio dei libri, l’iniziativa per promuovere la lettura sostenuta dal Ministero per i Beni e le attività culturali e dal Centro per il libro e la lettura, dedicata al tema Leggere fa crescere. Il battello dei libri propone la presentazione di alcuni volumi di editori piemontesi su un battello in navigazione lungo il Po alla presenza dell’autore e di una coppia di attori della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani che leggono alcuni brani del testo. Si prevede una corsa giornaliera di un’ora alle 15.30, con partenza e arrivo ai Murazzi del Po, in corso Cairoli, all’altezza del monumento a Garibaldi, nei giorni dal 27 al 30 aprile e dal 4 al 7 maggio.. La partecipazione è gratuita fino ad esaurimento dei posti e la prenotazione obbligatoria al numero 011/57.57.392. Il maggio dei Libri è una iniziativa che, attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, vuole favorire e stimolare l’abitudine alla lettura, considerata elemento chiave della crescita personale, culturale e sociale.

 

Link : http://www.cr.piemonte.it/cms/comunicati/2015/aprile/3334-a-torino-si-legge-in-battello-sul-po.html

 

(Foto: il Torinese)

Punt e Po. Una nuova ricetta per le arti e il design

PUNT E PO

Punt e Po si prepara ad affrontare la prima inaugurazione in città, ospitata dal centralissimo locale Bazaaar, in via Stampatori a Torino, a partire da lunedì 27 aprile fino al 1 maggio

 

 

Prendete due giovani laureate allo IAAD – Istituto di Arti Applicate e Design di Torino -, un intento comune e due vissuti diversi che giocano a confrontarsi e completarsi. Uno radicato con affetto nella città natale, con un occhio curioso sempre pronto a scappare oltreconfine, l’altro fatto di luoghi, stili e abitudini diverse che hanno contribuito a far crescere non solo in altezza, ma soprattutto in attenzione ai particolari. Mescolate la specializzazione, l’attualità e la consapevolezza con cui vivono la loro passione per il Design. Unite una determinazione più forte della crisi, spauracchio e parafulmini dei giorni nostri. Aggiungete molto impegno, un pizzico di ottimismo e tenacia, lasciate lievitare la creatività ed avrete un piccolo assaggio di cos’è Punt e Po.

 

Non a caso si vuole suggerire l’idea di “assaporare” Punt e Po, perché l’invito a conoscere Camille e Marcella – ingredienti segreti di questa ricetta – è proprio per quando la giornata lavorativa volge al termine, quando finalmente è possibile staccare la spina, godersi il proprio tempo libero e rilassarsi, magari con un bicchiere in mano. Insomma, proprio durante l’Aperitipo, ovvero un aperitivo studiato da Punt e Po in linea con ogni nuovo evento che le due designer proporranno al loro pubblico, per stimolare ogni volta nuovi gusti e quindi nuovi incontri, presentazioni, progetti ed idee.

 

PUNT E PO 2Facendosi tramite tra location più o meno note di Torino – città scelta per cominciare questo percorso – e giovani designer ed artisti emergenti, l’intento di Punt e Po è quello di creare un evento su misura per i committenti. Un’occasione per presentare al meglio i lavori ed i progetti, gli spazi e le visioni, di quello che è un settore sempre più innovativo e di ampio respiro, dove non contano tanto l’età e l’esperienza, quanto la creatività e i nuovi punti di vista.

 

Dopo l’inaugurazione ufficiale in occasione del Fuori Salone di Milano, presso il Design Center Ex Ansaldo spazio B, Punt e Po si prepara ad affrontare la prima inaugurazione in città, ospitata dal centralissimo locale Bazaaar, in via Stampatori a Torino, a partire da lunedì 27 aprile fino al 1 maggio. Una settimana ricca di proposte tutte da scoprire sul sito e le pagine social di Punt e Po e di Bazaaar, con protagonisti il marchio venezuelano Espectro e il laboratorio torinese Elo ceramica. Un assaggio del programma e dei designer in mostra? Se amate gli unicorni, non potete mancare.

 

 

 Benedetta Bodo di Albaretto

 

INFO

 

Where Design things are

Bazaaar  – Via Stampatori angolo Via Santa Maria, Torino

www.bazaaar.it

 

evento curato da Punt e Po

Camille Brito Reale      +39 3920123089                camille@puntepo.com

Marcella Bodo                      +39 3403759239                marcella@puntepo.com

www.puntepo.com ; @puntepo

La specificità montana del VCO è legge

domodossola

Forme particolari di autonomia verranno definite nell’ambito della legge regionale

 

La specificità montana del Verbano-Cusio-Ossola è diventata legge: la I Commissione del Consiglio regionale ha approvato il 16 aprile in sede legislativa il provvedimento proposto dalla Giunta per riconoscere questo status particolare in considerazione del suo territorio interamente montano e confinante con Paesi stranieri. Il provvedimento riconosce al VCO forme particolari di autonomia, che verranno definite nell’ambito della legge regionale che riordina funzioni e competenze delle Province e della Città metropolitana, in discussione nelle prossime settimane. Per il vicepresidente del Piemonte, Aldo Reschigna, “è un passo molto importante che consegna al VCO opportunità interessanti, a partire dalla gestione del personale attuale, e nuove forme di autonomia che aiuteranno lo sviluppo delle sue potenzialità socio-economiche”.

 

(www.regione.piemonte.it)