CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 736

“O’ Rey” sovrano galantuomo

Anche con l’ultimo saggio “ Umberto II” Maria Enrica Magnani Bosio si conferma valida studiosa e storica di Casa Savoia di cui narra le vicende umane e politiche attraverso seria documentazione, passione e commozione. Il “ Re Galantuomo” quarto ed ultimo Re d’Italia, esiliato ma non dimissionario, rimpianto da molti, amato e rispettato in Portogallo come” O’ Rey” è ricordato dalla scrittrice in pagine avvincenti su episodi privati poco conosciuti con una penetrazione psicologica e comprensione umana. La bella introduzione di Riccardo Garosci, Ispettore Nazionale dell’Istituto per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon dà l’avvio ad una lettura che cancellerà equivoci e inesattezze su un personaggio “magnanimo di animo buono, grande, generoso” che scelse la via dell’esilio semplicemente e modestamente col titolo di “ Conte di Sarre” ma che rappresentò la storia del nostro paese.

 

GRB

Antiquari in mostra alla “Promotrice”

Da mercoledì 25 a domenica 29 ottobre

 

Dopo le Biennali di Stupinigi e Venaria che ebbero vasta risonanza in campo internazionale e dopo la positiva esperienza dell’evento “ANTICHE EMOZIONI” tenutosi l’anno scorso a “Palazzo Saluzzo Paesana”, l’“Associazione Piemontese Antiquari” (A.P.A.) propone quest’anno, da mercoledì 25 a domenica 29 ottobre nelle sale della storica Palazzina della “Società Promotrice delle Belle Arti” al Valentino di Torino, “APA/RT – Un viaggio nell’Arte”, con contenuti profondamente rinnovati e attualizzati.A testimoniarlo, la stessa scelta del titolo della Mostra teso a richiamare l’arte nel senso più alto del termine e ad evocare, nella grafica ideata dall’architetto Arianna Rocca, una sorta di viaggio a/r nell’arte stessa.L’evento, cui partecipano 36 noti galleristi italiani ed internazionali (che esporranno le loro migliori opere d’arte antica, moderna e contemporanea, tutte sottoposte ad un vetting rigoroso da parte di esperti nominati dalla F.I.M.A. – Federazione Italiana Mercanti d’Arte – al fine di comprovarne l’autenticità) “si colloca – sottolineano gli organizzatori – in un periodo estremamente interessante per la città di Torino, introducendo la settimana dedicata alle arti; il visitatore avrà quindi modo di seguire con calma tutti gli eventi e godere di iniziative più diluite nel tempo”.L’allestimento, curato da Arianna Rocca, si presenta arricchito dagli arredi di design progettati da Emanuele Re Rebaudengo, mentre nel salone d’ingresso é presente un’installazione di sculture in vetro di grandi dimensioni realizzate da Silvio Vigliaturo, artista di fama internazionale, ospite di questa prima edizione di APA/RT.La manifestazione è inoltre inserita in un progetto di “Alternanza Scuola – Lavoro” che prevede la collaborazione fra l’“Associazione Piemontese Antiquari” ed il Liceo torinese “Alessandro Volta”. In quest’ottica, venti ragazzi, opportunamente seguiti dai loro Docenti di Storia dell’Arte, hanno approfondito la conoscenza degli aspetti artistici e architettonici della “Società Promotrice delle Belle Arti”, location della rassegna, e hanno avuto l’opportunità di entrare in contatto con il mondo dell’arte attraverso visite guidate nelle gallerie torinesi presenti in mostra. Gli stessi ragazzi accoglieranno quindi i visitatori illustrando loro la storia della Palazzina ed alcune delle opere esposte.La mostra prevede anche due appuntamenti particolarmente ghiotti per gli appassionati d’arte:

  • – Venerdì 27 ottobre, alle ore 17, Silvio Vigliaturo, affiancato dal critico d’arte Anselmo Villata, tratterà il tema dell’ “equilibrio”, non solo riferito alle sue opere esposte (di notevole altezza ed apparente delicatezza), ma anche come spunto di riflessione per le mutevoli condizioni psicologiche umane
  • – Sabato 28 ottobre, a partire dalle 16, è invece in scaletta un’imperdibile appuntamento con Philippe Daverio.

“Siamo particolarmente soddisfatti – riflette il presidente degli antiquari piemontesi Marco Lombardodi come si sia riusciti a realizzare questa prima edizione di ‘APA/RT’, rassegna in cui tutti i settori vengono adeguatamente rappresentati, dall’antiquariato d’alta epoca all’arte moderna storicizzata fino al design, in un percorso che consentirà un’ampia fruizione estetica in un contesto di assoluto prestigio, quale la ‘Promotrice’, nei cui spazi l’evento tornerà a ripetersi anche nel prossimo biennio”.

 

Gianni Milani

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“APA/RT. Un viaggio nell’arte”

Società Promotrice delle Belle Arti, viale Balsamo Crivelli 11, Torino, tel. 011/6692545

Fino al 29 ottobre

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Nelle immagini:

– “Deposizione dalla Croce”, scuola cretese, XVI-XVII sec., tempera su tavola, Galleria Laura Rocca – Torino

– “Vajradora”, Tibet, XV sec., rame dorato e pietre semipreziose, Galleria Dalton Somaré – Milano

 

I 40 anni di “Progetto Cantoregi”

Sabato 28 ottobre, ore 18

Chiesa di Santa Croce, via Morosini 3, Racconigi (Cn)

 

Quarant’anni di attività dedicata soprattutto al teatro di impegno sociale e civile e a spettacoli, mostre, allestimenti scenici e rappresentazioni capaci di raccontare il nostro Paese attraverso le storie di uomini e donne che hanno lottato per i diritti e la dignità civile. Spesso coinvolgendo nei diversi progetti la cittadinanza, le scuole e le fasce più deboli della società. Per festeggiare i suoi quarant’anni di attività, la compagnia carignanese “Progetto Cantoregi” organizza un incontro (aperto a tutti) a Racconigi – città che è stata sede e partner di numerose iniziative, a partire dal festival teatrale estivo “La Fabbrica delle Idee” che dal 2001 si svolge nel parco dell’ex Ospedale psichiatrico del paese –sabato 28 ottobre alle ore 18 nella Chiesa di Santa Croce in via Morosini, 3. L’incontro, svolto con il patrocinio e la collaborazione dell’amministrazione civica, è stato progettato per dare la possibilità ai protagonisti, ai collaboratori, ai volontari e ai cittadini di raccontare aneddoti, storie, emozioni legate al proprio coinvolgimento nelle iniziative di “Progetto Cantoregi”. L’attività della compagnia prende il via nel 1977 (nel 1999 l’approdo a Racconigi e l’inizio di collaborazioni che investono l’intero sistema sociale del luogo), grazie all’idea del regista e autore Vincenzo Gamna di creare un teatro popolare capace di coinvolgere tutta la comunità nelle varie fasi di preparazione e realizzazione di una pièce, una sorta di autodramma sul modello del gruppo del “Teatro Povero” di Montichiello in Val d’Orcia. «Progetto Cantoregi – spiega il presidente Marco Pautasso – trae la propria denominazione da un progetto, commissionato dai Savoia nel XVIII secolo, per la costruzione di un teatro nella città di Carignano, ideato dall’architetto Pietro Maria Cantoregi. Assumendo il nome di Progetto Cantoregi, la compagnia ha inteso affermare la propria vocazione progettuale, volta ad una teatralità popolare, vagante, senza fissa dimora, come in una perenne bohème di ricerca. Le sue proposte espressive si ispirano in particolare alla storia contadina e degli eroi del quotidiano».Fiore all’occhiello di “Cantoregi” è sicuramente, a partire dal 2001,  “La Fabbrica delle Idee”, che ha permesso di portare nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Racconigi le più importanti realtà italiane del teatro sociale e di impegno civile: da Ascanio Celestini a Moni Ovadia, via via fino a Giovanna Marini, alla Banda Osiris, al Teatro delle Albe, al Teatro Sotterraneo e a Lucia Calamaro. Dal 2001 al 2010, inoltre, Progetto Cantoregi ha ideato e curato le mostre invernali al castello di Racconigi (dove nacque l’ultimo re d’Italia), volte a valorizzare e a trasmettere i contenuti di arte e di storia della residenza sabauda, portando nelle sale e nel giardino del castello migliaia di visitatori dal Piemonte e da tutta Italia, grazie alla sensibilità di Mirella Macera, allora direttrice del castello.   

g.m.

 

Info: 338.3157459 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it

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Nelle foto:

– “Voci erranti”

– “Fa che sia seta”
– “Le acque hanno i volti”
– “De senectute”

 

Inequivocabile circostanza di adesso

LE POESIE DI ALESSIA SAVOINI
Arrampica sul fango arricciato
più in alto delle fronde che tengono umida la terra
infilando le dita nelle ferite della roccia.
Gli occhi socchiudono la corporea esistenza
in un trapelato palpito in accelerazione
senza toccarsi.
L’ambigua fonte di quel tepore
incatenò ad adesso il non accadere
per non tradir sé stesso, un momento più tardi
quando i corpi avrebbero finto di essersi respinti.
Quel che rimane,
la sospensione delle circostanze,
è il limite delle scelte
che ad ogni incontro di sguardi
qualcosa smuove.

“La guerra non era finita”, la storia della Volante Rossa

Milano, estate 1945. In una città annichilita dai bombardamenti e dalla fame, un gruppo di partigiani riprende le armi. Sono giovani, giovanissimi: la maggior parte non ha nemmeno vent’anni. E sono pochi, non più di cinquanta. In meno di tre anni, tutti li conosceranno con il nome di “Volante Rossa”. Per capirne la storia bisogna ricostruire il clima che si respirava in quei giorni in Italia ed è  quello che ha fatto Francesco Trento nel suo libro “La guerra non era finita. I partigiani della Volante rossa”. (Laterza). Mussolini era sconfitto, Hitler giaceva sotto le macerie del suo bunker a Berlino, l’Italia tornava libera. Ma erano in molti, a destra come a sinistra, a tenere ben oliati mitra e pistole. Qualcuno, quelle armi, le usò. Vendette personali e politiche erano all’ordine del giorno. Anche perché, è bene ricordarlo, i fascisti erano tutt’altro che scomparsi. Anzi, erano ancora organizzati militarmente. In alta Italia erano decine le formazioni clandestine: i Reparti antitotalitari antimarxisti monarchici, le Squadre d’azione Mussolini, il Movimento unitario nazionale, ecc. Pochi mesi dopo la Liberazione, nella Casa del Popolo di Lambrate, il comandante della 118Brigata Garibaldi – Giulio Paggio, il “tenente Alvaro”-  riunì alcuni partigiani. Disse loro che la guerra non era finita, che bisognava riprendere le armi. La prospettiva ultima era quella di farsi trovar pronti, se la rivoluzione avesse  proseguito il suo cammino. Ma la spinta immediata, il pungolo all’azione, era costituito dal desiderio di stanare i fascisti impuniti, trovare quelli che sono sfuggiti al giusto castigo, e pareggiare finalmente i conti. Una storia drammatica, in bilico tra le azioni da servizio d’ordine e l’omicidio politico. Un libro, questo di Francesco Trento,  su una parte di storia negata, persino imbarazzante, che l’autore ricostruisce  con una trama densa , documentata come un saggio storico, narrata con il passo del cinema d’azione. Lontano anni luce dal revisionismo oggi così di moda, La guerra non era finita è un libro da leggere senza pregiudizi perché serve a restituire il clima di un tempo difficile dove la nuova Italia muoveva i suoi primi passi tra le rovine del dopoguerra.

Marco Travaglini

Superfestival 2018: aperte le iscrizioni

E lunedì 30 al Teatro Argentina il patto con ItaliaFestival

 

 

 

Dopo il successo della prima edizione torna il Superfestival al 31° Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2018.

Superfestival è un progetto ideato dalla Grande Invasione di Ivrea, che, sotto gli auspici del Cepell, ne ha curato e coordinato la realizzazione assieme al Salone Internazionale del Libro, con l’obiettivo di raccogliere per la prima volta in un’unica «casa» i principali festival italiani.

Superando ogni aspettativa degli organizzatori, il Superfestival alla sua prima edizione ha raccolto nei suoi spazi ben ottanta festival culturali provenienti da diciotto regioni italiane, ospitato la premiazione del riconoscimento europeo Effe Label, animato i giorni del Salone con 40 incontri con autori di fama internazionale – come Richard FordJonathan LethemJan Brokken e Alessandro BariccoChris BachelderPaolo Rumiz e tantissimi altri –, 25 incontri e panel professionali nella sala Superfestival e gli appuntamenti serali con gli aperitivi letterari offerti dai festival aderenti.

 

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La nuova edizione

 

Come lo scorso anno, il Superfestival sarà ospitato nei padiglioni del Lingotto nei giorni del Salone Internazionale del Libro di Torino (dal 10 al 14 maggio 2018).

Lo spazio, rimanendo fedele alle caratteristiche che hanno reso possibile il successo dello scorso anno, verrà in parte ripensato nella sua lounge aperta al pubblico e nelle due sale (business e incontri) per dare ancora maggiore visibilità alle manifestazioni aderenti e ai loro materiali promozionali.

Tutti i festival che hanno partecipato alla prima edizione potranno godere di un diritto di prelazione sul noleggio della sala incontri del Superfestival, secondo modalità che verranno comunicate in un secondo momento.

È possibile sin da ora aderire con la propria manifestazione inviando una mail a info@superfestival.it.

 

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Un nuovo partner: ItaliaFestival

 

ItaliaFestival, l’organismo che in seno all’Associazione Generale dello Spettacolo (Agis) riunisce 30 delle maggiori realtà festivaliere nazionali ed è hub per l’Italia del progetto Effe Label, ha stretto una partnership con il Superfestival grazie alla quale i festival che non siano festival di spettacolo dal vivo potranno aderire gratuitamente all’associazione e godere dei tanti benefici previsti per i soci.

 

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Appuntamento al Teatro Argentina di Roma lunedì 30 ottobre 2017

 

Nella Sala Squarzina del Teatro Argentina di Roma lunedì 30 ottobre prossimo, a partire dalle 9.30, verranno presentate la nuova stagione e il patto di collaborazione tra ItaliaFestival e Superfestival.

Interverranno, introdotti dal Presidente di ItaliaFestival, Francesco Maria Perrotta: Carlo Fontana, Presidente Agis; Onofrio Cutaia, Direttore Generale per lo spettacolo dal vivo del Mibact; Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino; Renato Quaglia, componente della Giuria Internazionale del Progetto Effe; Naima Delaere, Efa Communication Manager; Bruno Molea, vice presidente Commissione Cultura Camera dei deputati e Antonio Calbi, Direttore Teatri di Roma. Coordinatore e moderatore della giornata sarà Marino Sinibaldi, Direttore di Rai Radio 3.

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Contatti:

info@superfestival.it

www.superfestival.it

(foto: il Torinese)

Trio d’Archi Rai all’Accademia di Pinerolo

Prosegue con il Trio d’Archi dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, protagonista di numerosi concerti presso le più importanti istituzioni concertistiche italiane e estere, la Stagione concertistica 2017/18 dell’Accademia di Musica di Pinerolo. L’appuntamento è per martedì 24 ottobre alle 21:00 con un concerto dal sapore classico e ingredienti barocchi, che sarà preceduto alle 20:30 da una guida all’ascolto condotta da Simone Ivaldi. Giovedì 26 ottobre alle 18:00 presso la Libreria Volare si terrà Quale musica per la bellezza di Ernesto Napolitanoil primo dei tre incontri dedicati alla bellezza e alla musicaLa Stagione concertistica è stata realizzata con il contributo di Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Regione Piemonte, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il contributo e il patrocinio di Città di Pinerolo. Il nostro grazie va anche alla sempre preziosa sponsorizzazione di Galup e a quella tecnica di Piatino Pianoforti, Yamaha Musica Italia e Albergian.

Il Centro Studi Piemontesi su You Tube

Il Centro Studi Piemontesi ha aperto un suo canale You Tube dove saranno disponibili le registrazioni delle conferenze; iniziative, interviste e altri materiali interessanti. Gli “Incontri del Lunedì” saranno visibili a partire dal mercoledì successivo alle ore 18.

“Vi invitiamo a iscrivervi al canale (https://www.youtube.com/channel/UCc0EHygplPedHZUjJ7n__-Q) per essere aggiornati sui nuovi inserimenti e per far conoscere meglio la nostra realtà anche su Youtube”, dice Albina Malerba, direttore del Centro. Il prossimo appuntamento nella sede di via Ottavio revel 15 a Torino,  sarà la presentazione, Lunedì 23 ottobre alle ore 18, di Lettere sulle Valli di Lanzo, di Luigi Francesetti di Mezzenile, a cura di Piero Gribaudi  e Bruno Guglielmotto-Ravet per le edizioni della Società Storica delle Valli di Lanzo, con letture di Valentina Duretto Le Lettres sur les Vallées de Lanzo, il più noto e ricercato libro sulle Valli – edito nel 1823 – è una delle prime opere letterario-turistiche che descrivono un singolo piccolo territorio alpino. Le missive, indirizzate alla contessina Marina Nomis di Pollone (poi Cristiani di Ravarano), sono una fresca e puntuale descrizione del territorio così come si trovava all’inizio dell’Ottocento, offrendone un ritratto in sontuosa semplicità e naturale purezza. L’opera è illustrata da 12 incisioni, veri incunaboli dell’arte litografica introdotta da Felice Festa a Torino nel 1817. La Società Storica delle Valli di Lanzo presenta ora la prima traduzione in italiano, curata da Piero Gribaudi, raffinato scrittore, editore, bibliofilo. Nella sua nota introduttiva, egli rileva che le lettere del Francesetti «sono quasi la personificazione delle Valli, in quanto ne hanno i pregi essenziali. In anni in cui tanto la montagna quanto il nascente alpinismo cominciavano ad ammantarsi di romanticismo, sono scritte con un realismo, una semplicità, una onestà, una chiarezza, un senso del limite e insieme un’affettività casalinga tali da renderle esse stesse un piccolo capolavoro di quotidianità donata».

Info:Tel. 011/537486 – info@studipiemontesi.it – www.studipiemontesi.it

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 Mercoledì 25 ottobre alle ore 17,30, alla Galleria Sabauda (terzo piano), Musei Reali – Piazzetta Reale 1 – Torino, si terrà la prima delle conferenze “Riccardo Gualino sul palcoscenico dell’esistenza”, organizzate dall’Associazione Amici della Galleria Sabauda e dal Centro Studi Piemontesi: Giovanni Tesio, Università del Piemonte Orientale, La polifonia di Riccardo Gualino,  ovvero il genio e i chiaroscuri di un grande imprenditore. Seguirà programma e invito.

Un successo il debutto di “Cromie”

Grande successo sabato 21 Ottobre a Palazzo Cisterna, per il debutto ufficiale di una nuova associazione cultural-sociale no profit: “Cromie-Vivere a colori “, che porta con sé, nel nome come nella “mission”, un messaggio positivo e di condivisione, subito colto dalla Città metropolitana, che ha concesso il patrocinio alle iniziative culturali e aggregative che saranno organizzate nei prossimi mesi. Ai soci e ai simpatizzanti di Cromie è stata proposta una visita guidata “personalizzata” a Palazzo Cisterna con il gruppo storico ” Ventaglio d’argento”. Nella Sala Consiglieri il direttivo, presieduto dalla giornalista Elena Del Santo, ha presentato gli scopi dell’associazione e il calendario delle iniziative in programma fino a fine anno. Fra queste attività culturali e ludiche – comprese gite ed escursioni – e progetti inerenti al benessere della Terza età sia dal punto di vista fisico che sociale I promotori dell’associazione intendono incentivare anche il rapporto tra le persone mature-anziane e le giovani generazioni, che saranno coinvolte in prima persona nelle attività. A cominciare da ” EpiCura”, la prima piattaforma italiana di fisioterapia a domicilio creata da tre giovani torinesi con la quale Cromie sta già attivamente collaborando, in particolare nell’organizzazione degli appuntamenti del sabato con il “Benessere al Parco”. Sono in programma anche incontri dedicati alla sicurezza e alla prevenzione delle truffe, di cui spesso gli anziani sono vittime. Non mancheranno incontri con geriatri e altri specialisti per la diffusione di informazioni e consigli utili in merito alle patologie più diffuse tra le persone della Terza età. Sono anche in preparazione numerose iniziative “fuori porta” sul territorio piemontese, per far conoscere e rivitalizzare luoghi ricchi di storia, aree naturalistiche, centri termali e suggestive cittadine che non rientrano negli abituali circuiti turistici. Al termine della presentazione è stato offerto un rinfresco a tutti i partecipanti. Le signore hanno ricevuto un omaggio floreale offerto da Carlo Fiori. E’ intervenuto all’incontro Giampiero Leo, vice-presidente del Comitato per i Diritti Umani della Regione Piemonte ed ex assessore alla Gioventù e alla Cultura per due mandati, che ha sottolineato l’importante intento dell’associazione, volto a promuovere la socializzazione, per superare e vincere la solitudine in cui spesso vivono gli anziani , di contro al ricorso sempre più dilagante a falsi e illusori modi di comunicare attraverso i social. A scandire il tutto l’intrattenimento musicale dei giovani violinisti Gabriele Cervia e Anna Castellani, allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Per le ultime notizie e tutti gli aggiornamenti si può visitare la pagina Facebook all’indirizzo www.facebook.com/Cromie.Vivere a colori/

Mauro Reverberi

Le “Latitudini” dell’identità

“Le tematiche di Latitudini sono strettamente legate – spiega l’autore – al problema dell’illusione di quella compiutezza mancante nell’esistenza umana, ma realizzabile in letteratura. Sono convinto che non ci possa essere completezza se non attraverso l’incontro con l’ Altro, che è sia fuori sia dentro di noi

 

“Latitudini”. Questo il titolo del romanzo che si ispira a un tema di grande attualità, la migrazione, di cui è autore lo scrittore torinese Rodrigo Boggero, che vanta una tradizione familiare nel campo dell’editoria ed è anche un grande amante della letteratura e della tradizione che, dall’epica, conduce a autori fondamentali del Novecento quali Virginia Woolf, James Joyce, Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino. Rodrigo Boggero è anche autore di testi teatrali e proprio il romanzo nasce, nella sua prima forma, come piece teatrale sul tema dell’immigrazione, dal titolo “Manipolazione”, andato in scena a Verbania nell’ambito del Festival Teatro sull’Acqua, diretto da Dacia Maraini. “Le tematiche di Latitudini sono strettamente legate – spiega l’autore – al problema dell’illusione di quella compiutezza mancante nell’esistenza umana, ma realizzabile in letteratura. Sono convinto che non ci possa essere completezza se non attraverso l’incontro con l’ Altro, che è sia fuori sia dentro di noi. Il protagonista maschile del mio romanzo dovrà, infatti, confrontarsi con la problematica della dissociazione interiore e della lacerazione tipiche della nostra società occidentale. La protagonista femminile Ruth vive, invece, la lacerazione del mondo africano. È una donna occidentale che approda nel continente africano per speculazioni finanziarie e viene profondamente trasformata nella sua interiorità da questa esperienza. Sul barcone incontra Luciano, che ha attraversato i vari stadi del capitalismo. Nel romanzo risulta fondamentale la scoperta dell’altro”. L’autore si domanda, infatti, se gli altri non fossero altri e se noi stessi non fossimo soltanto noi stessi, vale a dire se, dietro l’ombra di un aereo che passa o sotto il fango di una terra straniera, si nascondere quel tassello mancante e quel lato incognito che potrebbero rendere il nostro essere un tutto completo. A queste domande troveranno risposta I due protagonisti del romanzo, Ruth e Luciano, che forse altro non sono che il doppio ambiguo protagonista di una vicenda bifronte, che risulta, al tempo stesso, appartenente alla nostra cultura e a quella straniera. Attraverso un susseguirsi di trasformazioni e eventi lungo tutto lo stivale dell’Italia e risalendo gli stadi di una possibile redenzione attraverso la rotta dei migranti, dal cuore dell’ Africa ai barconi, le due vicende, speculari e opposte, di Ruth e Luciano si troveranno a convergere attraverso “le latitudini” nel punto archimedeo di Lampedusa. Qui i due protagonisti, uniti da un legame più oscuro e profondo degli affetti, dovranno risolvere il reciproco mistero delle loro identità.

 

Mara Martellotta