CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 7

L’Atteso ritorno di Interplay, il Festival della danza

Giunto alla sua venticinquesima edizione e diretto da Natalia Casorati, con artisti anche internazionali

Ritorna Interplay dal 28 maggio al 15 luglio prossimi, alla sua venticinquesima edizione, a  cura dell’Associazione Culturale Mosaico Danza, per la direzione artistica di Natalia Casorati.

Quest’anno rappresenta un anno importante, che va ben oltre la ricorrenza dei 25 anni dalla parte della danza e dei coreografi italiani che hanno trovato attraverso il Festival un’occasione per crescere, essere sostenuti e portati anche all’estero, e degli artisti internazionali, molti dei quali, grazie a Interplay, sono approdati per la prima volta in Italia. Si tratta di venticinque anni di collaborazioni e di scambi e soprattutto 25 anni in cui Torino ha avuto un  ruolo  centrale riconosciuto nel panorama della danza contemporanea europea.

Interplay non è  solo un  Festival, ma un motore che unisce, spinge e genera energia. Si tratta di una realtà capace  di trasformarsi, di intercettare le novità,  di offrire uno spazio reale, anche critico a intere generazioni di coreografi e compagnie.  Questo lo si deve soprattutto a Natalia Casorati, direttrice tenace, che da sempre si batte per rendere possibile tutto questo.

28 maggio – 14 giugno la durata del Festival con un evento speciale il 15 luglio nel Living Lab, il nuovo spazio performativo di Mosaico Danza, che si affaccia dal verde della collina verso il centro della città.

Il Festival, che dal 2009 viene finanziato dal Ministero, vincendo poi bandi europei e torinesi, come quest’anno il bando “Torino che cultura”, si è  negli anni affermato come punto di riferimento per la scena coreografica emergente e si svolge in quattro teatri e cinque spazi multidisciplinari,  con una particolare attenzione al riequilibrio territoriale grazie a eventi anche in periferia, confermando la sua vocazione nel creare connessioni tra linguaggi coreografici innovativi e un pubblico sempre più  ampio ed eterogeneo.

A questa edizione parteciperanno 24 compagnie provenienti da otto Paesi, con 9 prime nazionali e nuove creazioni site-specific. Molti tra gli ospiti del Festival hanno recentemente ottenuto importanti riconoscimenti quali il Premio UBU 2024 e il Premio Danza&Danza 2024, a testimonianza della qualità e della proposta artistica che da 25 anni promuove il dialogo e la sperimentazione ad esso connessi.

Il Festival animerà quattro teatri, la Casa del Teatro Ragazzi, in corso Galileo Ferraris 266/C, il teatro Astra in via Rosolino Pilo 6, le Officine Caos, in piazza Eugenio Montale 18/a, e le Lavanderie a Vapore , a Collegno, in corso Pastrengo 51, e cinque spazi multidisciplinari, quali via Baltea, la Casa del Quartiere Bagni Pubblici di via Agliè, l’Imbarchino e il MAO, Museo di Arte Orientale.

Spettacoli site-specific verteranno sui temi dell’Identità e complessità dell’individuo, su quello della trasformazione e decostruzione, e sul corpo politico.

L’inaugurazione del festival avverrà  alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani di corso Galileo Ferraris e sarà affidata alla compagnia Abbondanza/Bertoni, con il duetto Viro; il sipario si alzerà alla Lavanderia a Vapore con la performance “Sleep in the car” del coreografo Premio D&D 2024 alla carriera Virgilio Sieni, che proporrà un lavoro di riflessione sulla libertà  e sulle costrizioni nella contemporaneità. Tra gli spettacoli più attesi “AeReA”  di Panzetti Ticconi con una musica originale di Demetrio  Castellucci, in programma  il 12 giugno alle Lavanderie a Vapore. Il 30 maggio la Casa del Teatro ospiterà  la performance “Totemica” di Manfredi Perego e “Decisione consapevole” di Roberto Tedesco, uno dei coreografi più promettenti della scena contemporanea. Il  4 giugno, sempre alla Casa del Teatro, sarà presente  la Compagnia Reaction Integrated Dance Company, che vedrà esibirsi danzatori con o senza disabilità,  e lo spettacolo Aerowaves Twenty 24 di Sarah Baltzinger & Isaiah Wilson, entrambi del Lussemburgo.

Evento speciale del festival il 15 luglio al Living Lab, lo spazio perfomativo creato da Mosaico Danza, affacciato sulla collina torinese, dove andranno in scena “Cosmorama” di Nicola Galli e “Roots Unseen” del collettivo Kyklos, lavori che indagano il rapporto tra paesaggio, identità e appartenenza.

Il 31 maggio a Barriera di Milano e il 14 giugno alle Lavanderie a Vapore di Collegno si terranno due talk sul festival.

Mara  Martellotta

MUSIC FOR LIFE, per aiutare chi è in difficoltà

La musica è vita! Ci accompagna nei momenti più belli della nostra esistenza, ma soprattutto ci aiuta a superare quelli più difficili.
Da qui nasce il progetto MUSIC FOR LIFE, per aiutare chi è in difficoltà e chi magari non ce la farà!
Artisti e DJs si uniscono in questo progetto insieme alla Fondazione Ricerca Molinette e la Città di Torino per raccogliere fondi da devolvere al piano di riqualificazione e ristrutturazione del reparto di Oncologia dell’Ospedale Molinette e per sostenere la ricerca dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.
SABATO 24 MAGGIO al NASTY CLUB (Corso Massimo D’Azeglio, 3) A PARTIRE DALLE ORE 18.00

Quest’anno i fondi verranno destinati all’acquisto di pompe infusionali per la chemioterapia e due frigoriferi per le salette di ricreazione dedicate ai pazienti del reparto di radioterapia-degenza mista del 3 piano di Via Genova dell’Ospedale Molinette, diretto dalla Prof.ssa Arvat, dal Prof. Ricardi e dal Dott. Airoldi.

La Rappresentante di Lista ha scelto “Città in note”

Per aprire il Summer Tour
Venerdì 23 maggio alle 21.30 al Toselli. Nel pomeriggio talk, esibizioni e festa per i 25 anni del liceo musicale
22.05.2025 – Continuano a Cuneo gli appuntamenti con la quinta edizione del festival “Città in note. La musica dei luoghi”, ideato e promosso da Fondazione Artea con il Comune di Cuneo, e la direzione artistica di Claudio Carboni coadiuvato da Carlo Maver. La rassegna propone, fino a lunedì 26 maggio, sei giorni di programmazione con oltre 30 appuntamenti che celebrano l’unione tra la musica e il patrimonio storico della città con concerti, performance, workshop e incontri che trasformeranno alcuni dei più suggestivi luoghi della città in palcoscenici vibranti mettendone in luce il grande valore storico, architettonico e naturale.

Domani, venerdì 23 maggio, nell’ambito del progetto The Youth Factor, si terranno due incontri speciali “Talk About Music”. Il primo, alle 15, presso l’auditorium Foro Boario (via Carlo Pascal), accoglierà la proiezione del docu-film “DARE – to take that first step”, giovani imprese e ponti culturali al centro di un racconto intimo e toccante, che invita a riflettere sui temi del contemporaneo e sulle sfide del presente. Dopo lo screening, il talk, condotto da Margherita Devalle, insieme ai protagonisti del film, Silvia Nocentini (NoOx Worldwide, co-direttrice artistica), Sek (artista italo-senegalese), e la regista Silvia Tonelli (anche co-direttrice artistica)cui seguiranno approfondimenti visuali e musicali legati al mondo Afro e di Nuova Generazione. Il secondo appuntamento, alle 18.30, in Sala Michele Ferrero di Casa Betania (via Bersezio, 9), sarà in compagnia de La Rappresentante di Lista che incontrerà il suo pubblico nel talk “La mia natura è resistere”, condotto da Margherita Devalle, e in cui si parlerà della musica come potente linguaggio veicolo di diritti, di inclusività e di riflessione sulla contemporaneità. Evento già sold out ma si consiglia di monitorare comunque il profilo Eventbrite di Artea nell’eventualità che qualcuno annulli la sua prenotazione e si liberino dei posti.

Alle 19.30, nel complesso Monumentale di San Francesco (via Santa Maria, 10), l’Orchestra CONsonanTE (Orchestra Sinfonica Giovanile) della Scuola Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, diretta da Sergio Castroreale, si esibirà con un repertorio di musiche di G.B Sammartini, G. Bottesini e F. J. Haydin. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Prenotazione consigliata su fondazioneartea.org.

Alle 20.30, presso la cattedrale di Santa Maria del Bosco (via Roma), imperdibile concerto del coro e orchestra d’archi del Liceo Musicale “Bianchi – Virginio” di Cuneo in collaborazione con le scuole di musica della città Insieme Musica e Palcoscenico. Un’occasione speciale per celebrare i 25 anni del Liceo musicale cuneese che dalla sua fondazione ad oggi, oltre ad aver partecipato a rassegne, concorsi nazionali ed internazionali e a scambi culturali con prestigiose istituzioni scolastiche italiane ed estere ha sviluppato numerosi ed importanti progetti, tra cui la realizzazione integrale de “La Traviata” di G. Verdi e l’incisione su CD del “Requiem” di Mozart. Ingresso libero, posti limitati. Prenotazione obbligatoria su fondazioneartea.org.

Alle 21.30, presso il teatro Toselli (via Giovanni Toselli, 9), La Rappresentante di Lista aprirà il suo Summer Tour 2025. Un percorso lungo ed estremamente ricco, quello della band, con 13 anni di carriera e quattro album in studio all’attivo. Dal 2011 ad oggi il duo si è mosso attraverso territori musicali sempre nuovi e ricercati fra pop e dance, come un laboratorio artistico multidisciplinare e in continua evoluzione, che si nutre dell’attività in studio, ma soprattutto di quella – infaticabile – dal vivo.  Il loro è infatti un live che è sinonimo di qualità musicale, ma non solo: ogni concerto de La Rappresentante di Lista è un’esperienza emotiva e intellettuale, un rito collettivo imprevedibile, nervoso ed energico. Fra i maggiori successi del gruppo, impossibile non ricordare almeno Ciao ciao, canzone classificatasi settima al Festival di Sanremo nel 2022, e da allora diventata una delle hit italiane più cantate e ballate di questo decennio. Biglietti disponibili in prevendita su ticket.it, al costo di 25 euro intero e 20 euro ridotto (under 25, over 65, possessori di abbonamenti alle stagioni a cura di Piemonte dal Vivo, iscritti all’associazione ACLI, iscritti FAI, possessori abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta). Salvo esaurimento posti, i biglietti potranno essere acquistati presso la biglietteria del teatro, la sera del concerto, a partire da un’ora prima.

La Rappresentante di Lista
La rassegna vede quest’anno, in una forma ancora più consolidata, l’importante coinvolgimento delle scuole e delle istituzioni musicali del territorio – Conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo, Academia Montis Regalis, Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di SaluzzoIstituto Bianchi-Virginio, Insieme Musica, Palcoscenico Performing Arts Centre, Progetto Har e Voice Art Academy – che con le loro proposte di alta qualità troveranno in “Città in note” una rassegna ideale per presentare i giovani talenti della musica del futuro. Diverse le collaborazioni con le principali realtà concertistiche piemontesi: le cuneesi Orchestra sinfonica Bartolomeo Bruni e la Società Corale Città di Cuneola Corale Polifonica “Castello” di Rivoliil Coro Polifonico di Boves e il Gruppo corale “I Polifonici del Marchesato”. Per informazioni consultare il sito www.fondazioneartea.org

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

Le assaggiatrici – Drammatico. Regia di Silvio Soldini, con Elisa Schlott. Autunno 1943. La giovane rosa, in fuga da Berlino colpita dai bombardamenti, raggiunge un piccolo paese isolato vicino al confine orientale. Qui è dove vivono i suoceri e dove il marito, impegnato al fronte, le ha scritto di rifugiarsi in attesa del suo ritorno. Rosa scopre subito che il villaggio, apparentemente tranquillo, nasconde un segreto: all’interno della foresta con cui confina, Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo, Il Führer vede nemici dappertutto, essewre avvelenato è la sua ossessione. Una mattina all’alba Rosa viene prelevata, con altre giovani donne del villaggio, per assaggiare i cibi cucinati per lui. Divise tra la paura di morire e la fame, le assaggiatrici stringeranno tra loro alleanze, amicizie e patti segreti. Da un fatto vero, dal romanzo di Rosella Postorino. (Eliseo, Lux)

Bird – Fantasy, drammatico. Regia di Andrea Arnold, con Nykiya Adams e Franz Rogowski. La dodicenne Bailey vive con il padre single Bug e il fratello Hunter in uno squat nel Kent settentrionale. Bug non ha molto tempo per i figli e Bailey, che si sta avvicinando alla pubertà, cerca attenzioni e avventure altrove. Designato Film della Critica dal SNCCI con la seguente motivazione: “Per la capacità di far dialogare con naturalezza il racconto vivido del mondo sottoproletario con l’ipotesi fiabesca, grazie a un afflato lirico non privo di ruvidezze e dominato da una libertà post-punk che è merce sempre più rara nel cinema europeo contemporaneo.” Durata 119 minuti. (Nazionale sala 4)

Black Bag – Doppio gioco – Thriller. Regia di Steven Soderberg, con Cate Blanchett, Michael Fassbender e Pierce Brosnan. George Woodhouse, agente segreto di Sua Maestà, è incaricato di una difficile missione: dovrà, in una sola settimana, per ordine del suo diretto superiore Meacham, scoprire il colpevole della fuga di notizie al cui centro è un software conosciuto con il nome in codice Severus. Cinque gli agenti sospettati, tra i quali Kathryn, la moglie di George. Durante una cena in comune, l’agente dovrà smascherare che è il traditore del gruppo. Alla morte, quella stessa sera, di Meacham, ecco che George vede crescere i propri sospetti nei confronti della moglie. L’uomo si ritrova questa volta diviso tra l’amore per lei e il dovere nei confronti del suo paese. Durata 93 minuti. (Eliseo, Fratelli Marx sala Chico, Nazionale sala 3, The Space Beinasco)

Black Tea – Drammatico. Regia di Abderrahmane Sissako, con Nina Melo. Una storia d’amore, che supera i limiti geografici e le frontiere, attraverso le distese sconfinate dell’Africa fino ad arrivare nelle cerimonie del tè in Cina. Racconta il film la storia di Joice, una giovane donna africana, trentenne, che nel giorno del suo matrimonio dice “no” e decide di lasciare la Costa d’Avorio per raggiungere il quartiere africano di Guangzhou, in Cina, e crearsi una nuova vita. Qui inizia a lavorare in un negozio di tè, apprendendo tutti i rituali delle cerimonie cinesi. Durata 110 minuti. (Classico V.O.)

Flight Risk – Trappola ad alta quota – Drammatico. Regia di Mel Gibson, con Mark Wahlberg e Michelle Dockery. Daryl, di professione pilota, è incaricato di trasportare un’agente federale e il suo prigioniero nella città dove si terrà il processo ma durante il volo, tra i cieli sopra l’Alaska, non tutto è chiaro tra gli occupanti dell’aereo: ben presto ci si renderà conto che Daryl non è chi dice di essere, altri non è che un killer mandato a eliminare il prigioniero. Durata 91 minuti. (The Space Torino, The Space Beinasco)

Francesca e Giovanni – Regia di Simona Izzo e Ricky Tognazzi, con Ester Pantano e Primo Reggiani. Ci sono l’amore e l’intesa. L’impegno e il sacrificio in un paesa in tempo di guerra. Ci sono gli amici e i nemici, le battaglie e i processi, la vita quotidiana e una parte importante della nostra storia, interrotta improvvisamente quel tragico giorno di maggio del 1992, oscurato dalla strage di Capaci. Al centro della scena è una donna, Francesca Morvillo, in all’uomo con cui ha scelto di vivere accanto fino all’ultimo: Giovanni Falcone. Le loro vite si intrecciano nella stagione più difficile del conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra. Francesca è figlia, sorella, moglie di giudici e magistrato a sua volta. Giovanni lancia la sfida più ambiziosa alla mafia insieme ai giudici del pool. Durata 90 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Romano sala 2)

Fuori – Drammatico. Regia di Mario Martone, con Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna e Stefano Dionisi. Goliarda finisce in carcere per un furto di gioielli, cinque giorni di carcere, ma a Rebibbia l’incontro con alcune giovani detenute diventa per lei un’esperienza di rinascita. Una volta uscite di prigione, in una torrida estate romana, le donne continuano a frequentarsi. In questo tempo che sembra sospesa, Goliarda stringe una relazione profonda e decisiva per la sua vita, un legame autentico e trascinante che nessuno, lì fuori, riuscirà a comprendere. Questo film racconta un momento della vita di Goliarda Sapienza, scrittrice, una storia di amicizia, di amore e di libertà. Unico film italiano in concorso a Cannes, è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Abbandonando qualsiasi ambizione biografica per raccontare l’estate di due amiche che si sono incontrate in carcere e decidono di lasciarsi andare alla deriva, Mario Martone trova non solo l’approccio giusto per raccontare un personaggio complesso come Goliarda Sapienza, ma anche la chiave per arricchire di sfumature il suo approccio realista, rimescolando i piani temporali e disallineando le immagini mentali. Grazie anche alla straordinaria prova delle sue attrici.” Durata 117 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Ideal, Nazionale sala 1, Reposi sala 5, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

La gazza ladra – Commedia. Regia di Robert Guédiguian, con Ariane Ascaride e Jean-Pierre Darroussin. Maria si occupa con amore di alcune persone anziane, e non poche volte fa la cresta sulla spesa che fa per loro. Per un unico motivo: mettere da parte un po’ di quattrini per poter far dare al nipote, ragazzino quantomai dotato, delle lezioni private di pianoforte, per cui ha già preso contatti con il miglior maestro di Marsiglia. Si spinge anche a firmare assegni che sa benissimo non potrà mai assolvere. Grazie all’intervento di qualche anima buona, il caos annunciato rientrerà presto in tutto il suo ordine. Durata101 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Nirvana)

Guida pratica per insegnanti – Commedia. Regia di Thomas Lilti, con François Cluzet e Vincent Lacoste. Siamo al rientro dalle vacanze estive, all’inizio di un nuovo anno scolastico, e tra i docenti dell’istituto arriva Benjamin, un giovane dottorando senza borsa di studio che accetta di fare il supplente di matematica per potersi pagare gli studi. Spinto anche dalla famiglia a fare questa prima esperienza nell’insegnamento, Benjamin capirà presto quanto sia difficile questo lavoro. I suoi colleghi, con più esperienza di lui e momento affiatati tra loro gli mostreranno quanta dedizione e tenacia ci vogliano per andare avanti in questa professione. Il sistema dell’istruzione pubblica è un vero e proprio campo di battaglia, in piena crisi ed estremamente fragile. Benjamin dovrà contare sulle proprie forze e affrontare le dure prove alle quali verrà sottoposto, in un mestiere che si rivelerà più impegnativo e serio rispetto a quello che aveva immaginato. Durata101 minuti. (Greenwich Village sala 1)

L’infinito – Di e con Umberto Contarello con Carolina Sala. Umberto è uno sceneggiatore avvilito. Non riesce più a provare piacere o felicità per nulla, si trascina per la casa, come per la città, con uno sguardo triste e disincantato. Si nasconde dalla vita, dentro i cappotti come nella siepe per guardare sua figlia giocare. Aiuta una giovane sceneggiatrice a scrivere una storia, ammira una suora armena pulire i vetri delle finestre, passa le serate in un locale a bere alcolici, mescolando il ghiaccio con le mani. Un ragazzo bussa alla sua porta e gli rivela una notizia importante. Una sua ex viene a trovarlo e gli regala una serata diversa, un’altra deve decidere se finanziare o no la sua storia, e una suora lo accompagna al cimitero dov’è sepolta sua madre. Lì Umberto dovrà fare i conti con traumi e memorie del passato. Durata 91 minuti. (Romano sala 3)

Mission Impossible – The Final Reckoning – Azione. Regia di Christopher McQuarrie, con Tom Cruise, Hayley Atwell, Vanessa Kirby, Hannah Waddingham e Ving Rhames. Ultima tappa del lungo percorso iniziato nel 1996 da Ethan Hunt e le sue mirabolanti imprese. L’eroe con l’intero suo gruppo è impegnato ad affrontare una nuova pericolosa minaccia: sarà suo compito scoprire due chiavi che possono sbloccare un sistema di intelligenza artificiale, in grado di far esplodere disastri e distruzioni a livello mondiale, entrando in circuiti bancari come gettando nel caos migliaia di chilometri di reti elettriche. Dovranno superare la sfida che gli tende Daniel, misterioso individuo chiuso nel passato di Ethan, anch’egli alla ricerca delle due chiavi. L’impresa sarà quella di impossessarsi del codice sorgente da un sottomarino affondato. Durata 165 minuti. (Massaua, Ideal anche V.O., Lux sala 3, Reposi anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri anche V.O.)

Il mohicano – Drammatico. Regia di Frédéric Farrucci, con Alexis Manenti e Mara Taquin. Joseph ha accidentalmente ucciso un uomo legato alla mafia che voleva costringerlo a vendere i suoi terreni e a interrompere la sua attività di pastore. Sempre in fuga dagli uomini che hanno deciso di punirlo, sarà aiutato dalla nipote Vannina e diventerà un eroe per gli abitanti di quella Corsica che non vuole cedere alla violenza e alle speculazioni. Designato Film della Critica dal SNCCI con la seguente motivazione: “Partendo da un’elaborazione del cinema di genere, Farrucci realizza un western moderno basato sulle contraddizioni di una terra dai forti valori identitari come la Corsica. Affidato allo spirito di indipendenza di un semplice pastore, che assurge suo malgrado al rango di eroe popolare nell’opporsi ai temuti speculatori edilizi della zona, il film tesse un intenso dramma di denuncia sociale attraverso la scena umana e paesaggistica corsa, dove l’autore è di casa.” Durata 87 minuti. (Fratelli Marx sala Chico anche V.O.)

Nottefonda – Drammatico. Regia di Giuseppe Miale di Mauro, con Francesco Di Leva, Dora Romano e Adriano Pantaleo. Da un anno Ciro percorre le strade di Napoli alla ricerca dell’auto che ha ucciso sua moglie, con il figlio Luigi che come lui vorrebbe punire il colpevole. Anche l’amico Rosario intende aiutarlo a risollevarsi dal lutto e gli offre un lavoro: oltre a Ciro dovrà venire in aiuto del fratello Carmine che ha perso il lavoro. Durata 86 minuti. (Due Giardini sala Nirvana)

One to One: John & Yoko – Documentario. Regia di Kevin Macdonald e Sam Rice Edwards, con john Lennon e Yoko Ono. Vita della celebre coppia durante la permanenza nel Greenwich Village a New York tra il 1971 e il 1973, ricostruita attraverso immagini di repertorio, registrazioni di conversazioni telefoniche e un montaggio di filmati carpiti dalle trasmissioni tv dell’epoca. Il titolo si riferisce all’unico concerto completo tenuto da Lennon dopo lo scioglimento dei Beatles: un evento nato per raccogliere fondi per la Willowbrook State School, luogo di ricovero per disabili minorenni in condizioni di forte disagio. Durata 100 minuti. (Greenwich Village V.O.)

Paternal Leave – Drammatico. Regia di Alissa Jung, con Luca Marinelli e Juli Grabenhenrich. La giovane Leo, quindicenne, vive in Germania e non ha mai conosciuto il padre. Venuta a sapere della sua esistenza, decide di andare alla sua ricerca, arrivando al mare della Romagna e a un chiosco chiuso per l’intera stagione invernale. Paolo è sconcertato e confuso da quell’arrivo che riapre momenti che lui ha tentato di dimenticare, vorrebbe disfarsi di quella ragazzina, non essendo facile venire incontro alle domande che Leo fa: nei giorni successivi, tra padre e figlia si creano situazioni e interessi che prendono a renderli sempre più vicini. Ma non tutto nella convivenza risulterà facile. Durata 113 minuti. (Massimo sala Cabiria V.O., Nazionale sala 2 V.O.)

Queer – Drammatico. Regia di Luca Guadagnino, con Daniel Craig e Drew Starkey. All’inizio degli anni Cinquanta, William Lee è un americano, cinquantenne, omosessuale, espatriato a Città del Messico. Passa le sue giornate più o meno in solitudine, se si escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola comunità americana, trascorrendo le proprie giornate da un bar all’altro a bere bicchieri di tequila. Fino al giorno in cui ha l’incontro con il giovane Eugene Allerton, ex militare appena arrivato in città: per l’uomo è l’occasione per la prima volta di guardare alla possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno. Dal romanzo omonimo di William S. Burroughs. Durata 135 minuti. (Eliseo)

La solitudine dei non amati – Drammatico. Regia di Lilja Ingolfsdottir. Maria ha due figli e vive separata dal marito. Una sera incontra Sigmund, con cui prova a ricostruire una nuova famiglia. Ma il rapporto non si dimostra stabile, hanno inizio incomprensione e rabbia: Maria sarà costretta a una nuova separazione, chiedendosi se il rapporto con se stessa e con le persone che le stanno accanto sia sbagliato, se ancora ci sia spazio per un rapporto con Sigmund. Durata 101 minuti. (Fratelli Marx sala Harpo)

“Letti di Notte”, il programma del Festival Letterario di Carmagnola

Saranno 5 gli ospiti di fama nazionale per altrettante serate dedicate ai loro libri. È stato annunciato il programma definitivo del Festival Letterario pop “Letti di Notte 2025”, che si svopge a Carmagnola dal 10 al 14 giugno prossimi. L’evento è giunto alla sua nona edizione consecutiva, e viene ospitato all’interno del parco di Cascina Vigna, in via San Francesco di Sales 188, organizzato dal Gruppo di Lettura Carmagnola e dal Comune di Carmagnola nell’ambito delle iniziative del “Mese Cultura”, con l’obiettivo di infondere il piacere della lettura facendo abbracciare tutte le arti. Confermata la formula pop del festival che lo scorso anno ha fatto registrare sold out in tutte le serate, con una media di oltre 500 spettatori; gli autori ospiti presentano le loro opere e dialogano con i giornalisti intervistatori, rispondendo anche alle domande del pubblico e rendendosi disponibili per il farmacopea a fine serata. Il programma 2025 è il seguente: martedì 10 giugno Marco Bocci presenterà il libro “Nelle tue mani, nella sua pelle”(Salani); mercoledì 11 giugno Paolo Ruffini sarà intervistato da Attilio Celeghini sul libro “Benito presente!”(Baldini&Castoldi); giovedì 12 giugno Marco Maccarini sarà intervistato sul libro “Un decimo di te”(Limina) da Simona De Cero; venerdì 13 giugno Lucia Annibali con il libro “Il futuro mi aspetta”(Feltrinelli) sarà intervistata da Natalia Ceravolo; sabato 14 giugno Rita Pavone sarà intervistata da Beppe Gandolfo a proposito del suo libro “Gemma e le altre” (La Nave di Teseo). Tutti gli incontri hanno inizio alle ore 21 a ingresso gratuito, fino a esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione. Sono trasmessi anche in diretta streaming online sulla pagina youtube ufficiale Gruppo do Lettura Carmagnola, e sulle pagine social dei partner. I partecipanti sono invitati a portare con sé il proprio libro preferito. È disponibile un ampio parcheggio e un servizio bar fino alle 22. In caso di maltempo sarà presente una tensostruttura.

Ogni sera si esibiranno le artiste di Essenza Danza, con momenti di ballo ispirati ai vari libri e agli scrittori presenti sul palco. Quest’anno si prosegue con “Letti di Notte Kids”, realizzato in collaborazione con la Fondazione di Comunità Carmagnola e Musli Torino: un laboratorio letterario gratuito per bambini. Novità per il 2025 sarà la presenza nel parco, durante i giorni del festival, delle opere d’arte contemporanea del collettivo Cracking Art, realizzate per sollecitare una riflessione collettiva sui temi dell’effetto antropico sull’ambiente naturale, tramite azioni performative coinvolgenti in cui installazioni fuori scala invadono i luoghi più vari degli spazi deputati all’arte e a quelli della vita quotidiana. Il messaggio che si vuol far giungere ai partecipanti è il seguente: rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente, domandone nuova vita, farne delle opere d’arte significa comunicare attraverso un linguaggio estetico innovativo, esprimendo una particolare sensibilità nei confronti della natura. Tanti gli eventi collaterali previsti. A partire da inizio giugno è in vendita per il terzo anno consecutivo la bookpie, dolce speciale ideato dalle panetterie cittadine in onore della manifestazione. Quest’anno la croccante frolla al cioccolato comprende una sorprendente farcitura alle ciliegie. Per festeggiare l’arrivo di una estate che si preannuncia torrida, i gelataio cittadini propongono la Bookcream, gelato ispirato ai sapori della Bookpie, ognuno con una libera interpretazione, ma sempre con protagonisti il cioccolato, le ciliegie e le amarene. La novità del 2025 è anche una frolla estiva rivisitata dai mastri pasticceri cittadine, con il nome di Booksacker. Duemsono imconcorsi per scuole superiori del territorio, con premiazione durante le sere del festival. Il contesto di scrittura “Adesso scrivo io” sul tema del cibo, che ha visto protagonisti gli studenti dell’istituto Norberto Bobbio di Carignano. In programma anche la presentazione del nuovo libro contenente i migliori racconti, edito dalla casa editrice Bundia Books di Torino. Allievi e allieve del Baldessano Roccati di Carmagnola si sono cimentati nel contesto video “Un libro in tre minuti”: dopo la lettura di un libro, hanno dovuto creare il booktrailer.

“Letti di Notte 2025, sulla scia delle edizioni precedenti, si conferma una manifestazione in grado di portare sul palco di Cascina Vigna tanti personaggi di rilievo, ciascuno nel proprio ambito, in grado di appassionare anche lettori occasionali – dichiara Maurizio Liberti, direttore artistico della manifestazione- il festival mira anche a far abbracciare le arti ponendosi come momento di festa e approfondimento culturale, di socialità e svago, in un’atmosfera vivace di scambio e conoscenza”.

Info e contatti: visitare la pagina Facebook “Letti di Notte Carmagnola” o il sito www.gruppodilettura.net – in aggiunta scrivere a gdlcarmagnola@gmail.com – 392 5938504

Mara Martellotta

Il Bal do Sabre a Bagnasco il 25 maggio… con il treno a vapore!

Danzano le sciabole sui monti dell’Alta Valle Tanaro per ricordare le invasioni saracene di oltre mille anni fa. Nelle giornate limpide e terse, dalle Alpi liguri si può scorgere il mare all’orizzonte. Da quel mare giunsero le vele nere dei Mori che dopo aver saccheggiato i paesi del litorale ligure si nascosero nelle grotte del Marguareis, del Mongioie e del Pizzo d’Ormea prima di lanciarsi con ferocia sui paesi dell’entroterra. E proprio in quei borghi della Valle Tanaro, tra rovine di castelli e antiche torri di avvistamento, dove si mangia la polenta saracena, le patate di montagna e il Raschera d’alpeggio, si raccontano ancora oggi storie ricche di tradizioni, usanze e cultura alpina. La manifestazione che più ricorda il passaggio in Piemonte dei guerrieri dell’islam è la danza degli spadonari di Bagnasco nel cuneese. E festa sarà in questo piccolo paese di novecento anime in alta Valle Tanaro che domenica 25 maggio rievocherà l’arrivo funesto dei saraceni con un’antica danza contadina che ogni anno richiama folle di turisti.
Ondate di saraceni urlanti armati di scimitarre ricurve scesero dalle montagne terrorizzando la popolazione di Bagnasco, Garessio, Ormea, le prime località del Piemonte a subire l’invasione dei Mori. Fu un bagno di sangue, uomini e donne uccisi, chiese e palazzi incendiati, giovani rapiti, portati via e ridotti in schiavitù nelle terre arabe e in Spagna. È il “Bal do sabre”, il ballo delle sciabole che anima le vie del paese sui cui muri grandi murales illustrano l’antica danza con giullari, araldi, tamburini, scimitarre e saraceni in costumi moreschi. Si narra la vicenda di un contadino bagnaschese, un tal Protasio Gorrisio che avendo rifiutato di dare la propria figlia a Ramset, capo dei saraceni invasori, viene condannato a morte e giustiziato in piazza. In realtà sono diversi i significati della festa. La leggenda araba si incrocia infatti con i riti rurali della civiltà contadina, propiziatori della fertilità della terra, con l’arrivo della primavera che sconfigge l’inverno e i semi che ricominciano a germogliare. Ma con il passar del tempo si è affermato un racconto collegato alle scorrerie dei Saraceni che nell’Alto Medioevo invasero questi paesi. Che sia inventata o che abbia un fondamento storico, la leggenda ha lasciato comunque tracce profonde nella tradizione popolare del paese che fa riferimento ai resti di un castello costruito su un’altura dominante la valle, alla torre “saracena” tra Garessio e Ormea, a una serie di personaggi con costumi in stile moresco e alla presenza dei Mori come scorta del condannato.
Vecchie tradizioni popolari vengono portate in scena da dodici spadonari, dodici come i mesi dell’anno, che indossano costumi saraceni, con sciabole danzanti tra roboanti tamburi e urla di menestrelli, insieme a un Capitano, alcuni Mori, tamburini, arabi e portabandiere. I Saraceni sono finalmente cacciati dalla valle. La danza rurale, sospesa per lungo tempo, è rinata alla fine degli anni Sessanta grazie alla passione per la storia locale di un gruppo di ragazzi e da allora non si è più fermata. Dagli anni Sessanta un gruppo di Bagnasco partecipa ai raduni di “spadonari” in vari Paesi europei, dalla Francia alla Croazia, dalla Spagna all’Inghilterra. Domenica 25 maggio ci sarà un’attrazione in più per chi si recherà in queste zone del Piemonte. Tornerà a fischiare sui binari il Treno storico a vapore Torino-Ormea con fermate a Nucetto, Ormea e Bagnasco lungo il corso del Tanaro. Si parte da Porta Nuova alle 8.00 e si torna alle 21.00. Un’occasione speciale per riscoprire i paesaggi dell’Alta Valle Tanaro, con eventi folcloristici e tradizionali mercatini. A Bagnasco l’attenzione sarà ovviamente tutta per la danza delle spade alle ore 17.00. L’iniziativa del treno a vapore è organizzata dall’associazione “D’acqua e Di ferro”.
Per maggiori informazioni:
Per il treno a vapore dacquaediferro@gmail.com – 389 2559948
Per la danza delle spade a Bagnasco www.baldosabre.it – 339 7071843
Filippo Re

“Gran Paradiso dal Vivo”. Anteprima: domenica 25 maggio

Nuove produzioni, spettacoli all’alba, cene in silenzio e camminate narrative nelle Valli Orco e Soana per l’unico Festival “zero impact” di Teatro in natura

Ceresole Reale (Torino)

Godersi e fare teatro – fra esibizioni sceniche, storia e natura – “imprigionati” nella magica suggestione di catene e valli alpine di grande fascino sul versante piemontese del “Parco Nazionale Gran Paradiso”, il più antico d’Italia, istituito il 3 dicembre 1922. L’esperienza è di sicuro indimenticabile! A proporla, anche quest’anno, è “Gran Paradiso dal Vivo”, alla sua ottava edizione e in Italia unico Festival “zero impact” di Teatro in natura, ideato e promosso dal “Parco Nazionale Gran Paradiso” con il contributo di “Unione Montana Gran Paradiso, Valli Orco e Soana”, “Smat” e la direzione artistica di Riccardo Gili, che sottolinea: “L’ottava edizione del Festival percorrerà nuovi sentieri all’interno di un contesto consolidato, ovvero i nove centri che ospitano la nostra manifestazione. Non solo rappresentazioni di teatro in natura, ma esperienze costruite apposta per i luoghi, per la loro storia e per le persone che li abitano o li raggiungono. Modalità nuove sia di rappresentazione che di relazione con il pubblico per un viaggio su e giù tra le valli Orco e Soana con la possibilità di raggiungere le sedi di spettacolo anche con la condivisione dell’auto con gli spettatori. Il tutto, per un Festival sempre più vicino alla natura e più vicino ad ognuno di noi”.

In programma 9 spettacoli “unici ed irripetibili”, senza quinte né sipario, totalmente immersi nel contesto naturale per un’autentica esperienza immersiva nei luoghi e nei territori dei comuni di AlpetteCeresole RealeFrassinettoLocanaNoascaRibordoneRonco CanaveseSparone e Valprato Soana. L’appuntamento è da sabato 5 a domenica 20 luglio, con un’anteprima da non perdere domenica 25 maggio.

In programma: una “Cena in silenzio” a Ribordone con la Compagnia “Le Sillabe” e circondati dai soli rumori della natura. A seguire l’allestimento all’aperto del recente successo di Laura Curino “La lezione di Rachel Carson”, la “Signora degli Oceani”, pioniera dell’ambientalismo moderno; la nuova produzione “Albero Madre” con dieci performer donne di “O Thiasos TeatroNatura” messa in scena all’alba, a Locana; la “camminata narrativa” serale “Il viaggio dell’eroe” sulla saga di “Parsifal” e del “Santo Graal”, con Claudio Tomaello, autore e narratore teatrale e il nuovo spettacolo itinerante per famiglie “Topi con la pelliccia” di “Compagni di Viaggio”.

Domenica prossima 25 maggio, invece e come detto, l’anteprima, a Ceresole Reale (ore 15,30), con lo spettacolo “Re di Carte” , realizzato ad hoc per il “Parco”: una presentazione semiseria dei “Reali di Casa Savoia” che hanno dato i natali al primo Parco Nazionale d’Italia. In scena i “Compagni di Viaggio”, con Riccardo Gili, Costanza Maria Frola, Alessandra Minchillo, Federico Clerico, accompagnati dal pianista Gioachino Scomegna. “Re di Carte” entra negli antichi Palazzi di Casa Savoia nel secolo in cui nacque l’Italia con un percorso semiserio che porta in scena i re, ma soprattutto le regine, dal 1821 al 1922, e il loro mondo di relazioni, problemi, urgenti e protocolli: Carlo Felice di fronte ai moti piemontesi del 1821, la Bela Rosin, la Regina Margherita e la salita al Gran Paradiso del 1890, di Vittorio Emanuele III. Spettacolo godibilissimo, un “pacchetto” teatrale di contenuta, intelligente verve ironica, in mano ad un ensemble di attori di buon mestiere perfettamente guidati da Riccardo Gili.

Dopo l’anteprima, lo spettacolo sarà messo in scena domenica 13 luglio, alle 21,30, a Noasca con gli stessi interpreti e il soprano Sherrie Anne Grieve.

Per info e programma: www.granparadisodalvivo.it

  1. m.

Nelle foto: Immagine repertorio a Frassinetto; “Compagni di Viaggio” in “Re di Carte” e Laura Curino

Corrado Brignolo: Quando l’amore di un papà diventa favola

IL TORINESE WEB TV

Corrado Brignolo: Quando l’amore di un papà diventa favola. Nel mondo della letteratura per l’infanzia, ogni tanto nasce una voce autentica, capace di toccare il cuore con semplicità e sincerità. È il caso di Corrado Brignolo, autore che ha trasformato un gesto d’amore quotidiano – raccontare una favola alla propria bambina prima di dormire – in un vero e proprio libro, ricco di magia e tenerezza. Tutto è iniziato con una buonanotte. Corrado Brignolo non si considerava uno scrittore. Svolgeva un altro lavoro cui ha dovuto rinunciare per motivi di salute. Quando la sua bambina, ogni sera, gli chiedeva una nuova storia per addormentarsi, invece di leggere libri già scritti, Corrado cominciò a inventare racconti, cuciti su misura per i sogni della figlia: storie di animali buffi, lune parlanti, alberi che raccontano segreti e piccoli eroi coraggiosi. Col tempo, quelle favole improvvisate hanno preso forma e voce anche sulla carta. Corrado ha iniziato a scriverle, una dopo l’altra, raccogliendole in un libro che oggi conquista lettori di ogni età: un libro nato dal cuore. Il libro di Brignolo non è solo una raccolta di favole: è un diario d’amore, un ponte tra padre e figlia, e un invito a riscoprire la forza della narrazione orale. Le sue storie sono brevi, poetiche, spesso umoristiche, ma non mancano mai di lasciare un piccolo insegnamento. Parlano di empatia, di coraggio, di accettazione delle proprie emozioni e della bellezza delle piccole cose. Corrado Brignolo ci dimostra che spesso le storie più belle nascono dai gesti più semplici. Il suo libro è un invito a riscoprire la fantasia, la lentezza, la vicinanza. E, soprattutto, a raccontare – perché ogni storia raccontata con amore ha il potere di far sognare, anche a occhi chiusi. Infine una risposta psicologica sull’utilità delle favole per i bimbi. Le favole sono molto utili per i bambini perché stimolano la loro immaginazione, favoriscono lo sviluppo del linguaggio e aiutano a comprendere valori importanti come l’amicizia, la solidarietà e il rispetto. La morale finale, in particolare, è fondamentale perché permette ai bambini di interiorizzare insegnamenti di vita in modo semplice e memorabile. È come un messaggio che li guida a distinguere il bene dal male e a crescere con valori positivi. Quindi, le favole non sono solo divertenti, ma anche uno strumento prezioso per la loro crescita emotiva e morale!

Francesco Valente

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“La vita va dove va il tuo sguardo”: Fabi e il suo nuovo orizzonte musicale

 

“Io sto nella pausa tra capire e cambiare”. È con questa frase – densa, sospesa – che Niccolò Fabi ha dato il via, ieri sera, all’incontro nella splendida cornice della Fondazione Circolo dei Lettori di Torino. Un evento che non è stato solo la presentazione del suo nuovo album, Libertà negli occhi, ma un’immersione sincera e profonda nel suo processo creativo, nella sua evoluzione artistica e umana.

Fabi, classe 1968, scuola romana, ha raccontato un progetto nato non da una certezza, ma da un’incertezza. “Non credevo di avere elementi rassicuranti per pensare che ne valesse la pena”, ha ammesso con disarmante onestà. “Non era una dichiarazione d’intenti, ma di sentimenti”.

Il punto di svolta arriva in alta Val di Sole, in una località montana lontana dai riflettori e dai flussi turistici. Un lago ghiacciato, un rifugio spartano, dieci giorni condivisi con colleghi musicisti fidati. Un’esperienza extra-musicale che si è fatta identità artistica. Porta con sè una squadra di artisti e colleghi fidati e descritti come parte integrante della magia dell’album: Alberto Bianco e il batterista Filippo Cornaglia, con cui condivide il palco e collabora da quasi 10 anni; Emma Nolde, nuova perla del cantautorato italiano; Cesare Augusto Giorgini, cantautore e producer conosciuto grazie all’esperienza di docente presso Officina delle Arti Pierpaolo Pasolini; e Riccardo Parravicini, sound engineer. Un’esperienza extra-musicale che si è fatta identità artistica. Lì, in quell’ambiente essenziale, Fabi cerca – e trova – il fuoco creativo che nella quotidianità sembrava smarrito.

All’inizio c’erano solo frammenti: quattro brani quasi finiti, tre già scritti ma ancora orfani di una vera identità sonora, e altri spunti privi di parole. “Mancavano di sogno”, confessa. È lì che succede qualcosa. Un arpeggio registrato per caso in un pomeriggio, ascoltato la sera in un bar al piano inferiore del rifugio, diventa scintilla. Chi mi conosce meglio di te nasce così, come un piccolo miracolo collettivo: ognuno contribuisce, tranne uno. Ma anche lui, Angelini, durante la notte scrive il testo che mancava e il giorno dopo lo rivela. Magia.

Un’altra gemma è Alba, la prima canzone dell’album. Nasce da uno strumento usato nello yoga, suonato per gioco. Un “brodo primordiale”, lo chiama Fabi. Da lì prende forma un viaggio sonoro fuori dai canoni abituali, con echi che nel finale si intrecciano idealmente ai Radiohead.

Tra i brani più intensi, Nessuna battaglia. Pensata inizialmente a Roma, mancava di un finale. In montagna, grazie al contributo corale del gruppo – e alle urla liberatorie di Alberto ed Emma – la canzone trova la sua forma definitiva: felice e trionfante. Racconta un momento di trasformazione fisica e interiore, senza cadere nei cliché. “Non mi riconosco nel racconto canonico della malattia – dice Fabi – ma volevo che la canzone potesse essere di sostegno a chi sta affrontando quel percorso”.

Poi c’è Cuore gentile, ispirata a Guido Guinizzelli e al dolce stil novo. Un omaggio al Fabi studente universitario, che si interrogava sull’amore terreno e spirituale. “Al cor gentile torna sempre amore? Non te lo posso assicurare, ma mi piace pensare di sì”.

Il valore del disco, però, non sta solo nelle singole tracce. Libertà negli occhi è il risultato di una scelta precisa: circondarsi di persone che conosce bene – Emma, Cesare, Alberto, Angelini e il fonico Pallavicini – ma capaci di rompere gli automatismi. “Sono un cacciatore di non comodità. Il furgone è il nostro confessionale: lì capisci con chi hai davvero a che fare”.

Con questo progetto, Fabi ha voluto esplorare una libertà nuova. “Rispetto a Novo Mesto, qui sono il più grande del gruppo, non il più giovane. Ho più consapevolezza, sono anche produttore del disco. Volevo praticare una libertà che allora non avevo”.

E forse è proprio questa la chiave di Libertà negli occhi: uno sguardo maturo, disilluso, ma ancora capace di stupore. Un album che non urla, ma resta. Come accadde con Costruire, che impiegò anni prima di entrare davvero nella vita delle persone. Per Fabi, il tempo non è un limite. È parte del percorso. E ieri, a Torino, ne abbiamo visto un pezzo importante.

Valeria Rombolà

Il podcast ti lascia solo la verità della voce: Carolina Crescentini si racconta

Torinese il Salone, romana lei. Carolina Crescentini arriva con l’energia e l’ironia di chi ha fatto della trasformazione un’arte. L’occasione è la presentazione di Giovani, ricche, vedove, nuovo audiolibro firmato Audible Original, uscito in esclusiva il 15 aprile. Accanto a lei, un cast tutto al femminile: Ambra Angiolini, Fatima Romina Ali, Ilaria Stagni. Un progetto corale, potente, che racconta storie di donne – e lo fa con la voce, la sfumatura più intima dell’identità. Carolina presta la sua a Krystle, “una figura forte e determinata, una donna libera”. Ma dietro quel personaggio, c’è molto anche di lei.

Un progetto tutto al femminile. Che energia si respira?

Lavorare con altre donne, soprattutto in un contesto creativo, è come parlare una lingua comune. Siamo più rapide, più istintive. Spesso ci basta uno sguardo per capirci. Non c’è bisogno di spiegare troppo: ci siamo già dette tutto con un sorriso o con un gesto. È una forma di connessione bellissima. Con Ilaria (Stagni, ndr) abbiamo passato due giorni a ridere e raccontarci la vita. È stato terapeutico.

In questo lavoro hai lasciato da parte il corpo e ti sei affidata solo alla voce. Com’è stato?

Liberatorio. Ogni tanto mi fa bene togliermi di dosso tutto, anche se non ho problemi con il mio corpo. Anzi, sono autoironica e lo uso spesso per raccontare e trasformare. Ma a volte mi stancano le opinioni, l’essere sempre esposti. Il podcast ti spoglia di tutto, ti lascia solo la verità della voce. È come tornare a una dimensione pura, infantile quasi. Come quando da bambina ascoltavo i radiodrammi in macchina con mia madre: erano favole della buonanotte, ma alla radio.

Cosa ascolta una narratrice come te?

Indagini lo seguo spesso. Il dito di Dio di Pablo Trincia mi ha distrutto l’anima: lui è straordinario. Ho amato La città dei vivi, adesso sto ascoltando I limoni sul G8 di Genova – che per la mia generazione è stato uno shock. Mi ha colpito anche Gli slegati di Chiara Gamberale: interviste intime, forti. E poi ogni mattina inizio con Il Post, come un caffè.

VALERIA ROMBOLA’