L’estate della musica prosegue al Castello di Miradolo con i concerti di “Avant-dernière pensée” e le singolari performances di Duda Paiva. Martedì 28 luglio, ore 21,30. San Secondo di Pinerolo (Torino)
Si preannuncia come un concerto di intensa spettacolarità e modernità, accompagnato da una video installazione, realizzata appositamente per l’occasione e che vedrà come protagonista il noto ballerino e performer di origine brasiliana, Duda Paiva.
In programma per il prossimo martedì 28 luglio (alle ore 21,30), promosso dalla “Fondazione Cosso” e realizzato, nel Parco storico del Castello di Miradolo, dal progetto artistico “Avant-dernière pensée” diretto dal maestro Roberto Galimberti, l’“Ulisse” da Claudio Monteverdi rientra nella Rassegna proposta dalla Fondazione di San Secondo di Pinerolo per l’estate 2020 e segna oltre dieci anni di ricerca e sperimentazione in ambito musicale, presentandosi come secondo appuntamento dopo il “Concerto d’estate” da Steve Reich, con cui si è salutata la prima alba d’estate il 21 giugno scorso, e in attesa del prossimo concerto del 15 settembre, allorché andrà in scena “Metamorphosis” da Buster Keaton e Philip Glass. La performance – presentata in una veste totalmente inedita, che vedrà il pubblico al centro di un’arena di oltre 2mila mq. circondato dalla corona verde di alberi secolari e da grandi schermi per video proiezioni – vuole porsi come una profonda ri-lettura del “Ritorno di Ulisse in patria” di Monteverdi. “L’intento – spiegano gli organizzatori – è quello indagare il tema del viaggio, dentro e fuori di sé, e i sentimenti e le contraddizioni profonde dell’uomo, in una figura come quella di Ulisse che ha attraversato la musica, la letteratura, il cinema e la poesia”. Esemplare sarà in tal senso l’esibizione di Paiva, che nel 2004 ha creato la “Duda Paiva Company”, con cui porta in giro per il mondo, performances spettacolari, tra danza e teatro, accompagnato dai “puppets” di gommapiuma, suoi inseparabili compagni di scena.
Il pubblico è invitato a spostarsi nel Parco per trovare la propria personale prospettiva del concerto ed è anche simpaticamente invitato a portarsi un plaid da casa per lasciarsi andare al video-ascolto comodamente rilassato sul tappeto verde del prato. Le cuffie silent system luminose, attraverso cui si fruisce della partitura, divengono autentiche “stanze d’ascolto”, in cui ricercare non la solitudine, ma il raccoglimento che richiede l’ascolto.
Alle 19, il Bistrot del Castello sarà già a disposizione per un aperitivo o una cena leggera nella corte interna, alla luce del tramonto. Alle 20 avrà luogo una guida all’ascolto curata da Roberto Galimberti, ideatore del progetto artistico, che dialogherà con il pubblico.
Gli esecutori: Roberto Galimberti, violino e direzione; Francesca Lanza, soprano; Evans Tonon, basso; Marco Pennacchio, violoncello; Laura Vattano, armonium
I tecnici: Marco Ventriglia, supervisione tecnica e regia audio Edoardo Pezzuto; allestimento tecnico Duda Paiva, Ulisse on video.
Prenotazione obbligatoria.
Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (Torino); tel. 0121/502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it
g. m.
Dopo 150 anni il paese di Mirabello si appresta a festeggiare questo suo illustre cittadino che con ingegno, umanità, tenacia e spiritualità ha lasciato un’eredità straordinaria in tutto il Mondo.
La lunga pausa forzata ha frenato alcune delle iniziative, che erano già state previste per il mese di marzo, ma non ha cancellato i buoni propositi di celebrare al meglio la ricorrenza dei 150 anni della nascita di don Pietro Ricaldone, e così Mirabello si appresta a riprendere il discorso bruscamente interrotto con l’insorgere della pandemia. Comune e Parrocchia – con il prezioso supporto del comitato organizzativo costituito allo scopo – non hanno voluto rinunciare a onorare il quarto successore di don Bosco, programmando un momento celebrativo semplice ma significativo. L’evento avrà ufficialmente inizio alle ore 16 di sabato 25 luglio, con l’inaugurazione della mostra dal titolo “Don Pietro Ricaldone e l’opera salesiana a Mirabello e nel Mondo” all’interno della chiesa di San Sebastiano (un tempo luogo di culto dello storico Collegio Salesiano fondato da don Bosco nel 1863). L’esposizione, che sarà visitabile anche il fine settimana seguenti, ripercorre la vita di don Pietro e non solo attraverso documenti storici, curiosità e proiezioni . Alle ore 21 di sabato presso la chiesa Parrocchiale di San Vincenzo sarà recitato un rosario a ricordo di tutti i salesiani monferrini. Particolarmente nutrito il programma di domenica 26 luglio. A partire dalle ore 15 è prevista l’accoglienza dei presenti con la distribuzione di materiale informativo e la possibilità di visitare i luoghi mirabellesi simbolo della salesianità: la casa natia di don Pietro Ricaldone, il monumento a lui dedicato in piazza San Michele, la chiesa di San Sebastiano, la chiesetta campestre della Madonna della Neve tanto cara a Don Bosco e la casa di un allievo di don Bosco. Alle ore 15,30 seguirà lo spettacolo di arte circense con Lello Clown di “Passi di Vita Onlus” e la sua valigia, quindi alle 16.15 è prevista la commemorazione ufficiale di don Pietro Ricaldone con gli interventi delle autorità civili e dei superiori salesiani presenti. Chiuderà alle ore 17 la celebrazione solenne presso la chiesa parrocchiale, presieduta dal vescovo emerito Luciano Pacomio.
È dalla scrittura cinematografica di Steven Knight – per il film che aveva a protagonista un grandioso Tom Hardy anche in veste di regista, ricordiamolo anche per la sceneggiatura di La promessa dell’assassino di Cronenberg – che nasce l’Ivan Locke che Filippo Dini sta in questi giorni portando per la rassegna “Summer Plays” al Carignano (produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Franco Parenti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia), uno di quei film – anno 2013, girato in otto notti consecutive, ogni notte le riprese dell’intero film, al montaggio affidate le parti migliori – difficili ma capaci di entrare nel ristretto terreno dei cult, veri campioni di assolo interpretativi, esempi inseguiti di raffinatezza registica.

E’ il terzo ed ultimo romanzo della saga della scrittrice tedesca 68enne Carmen Korn (dopo “Figlie di una nuova era” e “E’ tempo di ricominciare” pubblicati da Fazi) che ci racconta il seguito delle vite di 4 personaggi femminili di Amburgo, sullo sfondo delle vicende storiche che in questa puntata della saga vanno dal 1970 al 2000.
Gli anni sono passati per Hanny che è al terzo matrimonio e festeggia i suoi 100 anni all’alba del nuovo millennio, circondata da parenti e amici. Ma che fine hanno fatto le sue amiche?
un’anziana signora della Slesia (Polonia del sud, al confine con la Repubblica Ceca), ex ingegnere di ponti, insegnante di inglese che vive in un paesino isolato su un altipiano tempestato da venti e abbondanti nevicate.
La scrittrice canadese Louise Penny torna con un’altra avventura ambientata nel paese fittizio di Three Pines, e rimette in campo il suo pacato, saggio ed equilibrato detective Armand Gamache, in una storia nella quale l’indagine sulle relazioni umane e i sentimenti vengono prima della violenza omicida.