CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 550

Primo Levi, una voce nell’inferno di Auschwitz

Era il novembre del 1966, il palcoscenico del Carignano si era affollato della fisicità di oltre una cinquantina di attori – italiani tedeschi polacchi ungheresi francesi per essere Jean, Schlome, Adler, Nogalla, 018, Samuelidis, Wachsmann, il dottor Pannwitz per il suo esame di chimica – nella prima trasposizione teatrale di Se questo è un uomo cui lo stesso Primo Levi aveva contribuito, Umberto Ceriani principale interprete, Gianfranco De Bosio regista, le scene a ricreare il campo di Auschwitz di Gianni Polidori. Oggi, sullo stesso palcoscenico, con una produzione che racchiude TPE – Teatro Piemonte Europa, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Walter Malosti regista e interprete raccoglie e restringe in se stesso ogni ricordo, i brandelli di una memoria mai assopita, la disperazione e la forza, il desiderio e la sfibrante necessità a guardare avanti. È un lungo viaggio il suo, dopo il campo di raccolta di Fossoli nel febbraio del ‘44, le ore all’interno del treno che lo sta portando al campo della morte, la interminabile permanenza tra la violenza di ogni giorno, l’arrivo dei russi liberatori nel gennaio e nell’aprile del ’45 il suo ritorno inaspettato a Torino, tra le facce dei suoi, increduli, in un letto che per un attimo gli risuona persino ostile: un uomo con la sua valigia accanto, un bell’abito indosso e un cappotto grigio che continua ad aprire e a richiudere, un gesto qualunque, sbadatamente, mai con rabbia, che si toglierà soltanto nel finale, con l’arrivo appunto. Ma inciso sul braccio, una ferita più intima, lo stesso numero, il 174 517 (“L’operazione è stata lievemente dolorosa, e straordinariamente rapida: ci hanno messi tutti in fila, e ad uno ad uno, secondo l’ordine alfabetico dei nostri nomi, siamo passati davanti a un abile funzionario munito di una specie di punteruolo dall’ago cortissimo”), per sempre.

Addentrandosi con la stretta collaborazione di Domenico Scarpa in questa “condensazione scenica”, Malosti tralascia del romanzo di Levi l’edizione del 1947, uscita a Torino da De Silva, per considerare quella apparsa undici anni dopo da Einaudi, definitiva nei suoi diciassette capitoli e con la sua trentina di pagine in più (e Scarpa traccia nel programma di sala un bellissimo quanto efficace excursus dei passaggi e delle tracce, dei rimandi e delle citazioni che arricchiscono l’opera). Nell’unità interpretativa la componente che maggiormente incide nello spazio teatrale è la voce, (ri)vissuta oggi (“mite e salda”) a trasportare a noi la tragedia di ieri e a trasportare noi dentro il suo freddo e sanguinoso interno. Una voce che si fa racconto, il diario scritto per lunghi mesi tra le baracche (in quella “città dolente” di dantesca memoria), e che frammentandosi in mille isole linguistiche ancora disperatamente sonore si fa memoria e interpretazione della babele del campo, degli ordini buttati ripetutamente in faccia, delle parole incomprensibili, delle percosse e delle minacce, e ancora delle porte con i loro cigolii o sbattute, dello sferragliare del treno, dell’esplodere delle sirene, delle spiate e delle urla; come dei debolissimi ma rasserenanti momenti di pace, e allora ti aspetti il canto di Ulisse, ed eccolo lì, e la spiegazione alla curiosità e all’intelligenza di Pikolo, che ha avuto un inizio (“Aujourd’hui c’est Primo qui viendra avec moi chercher la soupe”), “sotto un chiaro cielo di giugno”, che attraversa i buchi della memoria e il desiderio di tradurre in un modo esattamente comprensibile e più che sia possibile preciso anche i piccoli termini o quelle parti che non reclamano l’ovvio, con la gioia di rivestire quelle parole alla dura realtà del tempo, “scagliare se stessi al di là di una barriera, noi conosciamo bene questo impulso” ad esempio: per domani rialzarsi.

Ad acustizzare quello che è stato definito “il più bello e il più atroce libro di avventure del ventesimo secolo”, ci ha pensato il progetto sonoro di Gup Alcaro: perfetto, immediato, del tutto convincente. Capace di afferrarti, di renderti pienamente partecipe. Le visualizzazioni sono di Luca Brinchi e Daniele Spanò, mentre la scena firmata da Margherita Palli traduce un “cortocircuito visivo” tra la memoria del lager e le “nostre tiepide case”. Ripensando alla tragedia greca, Malosti, oltre ai tre interventi fisici di Antonio Bertusi e Camilla Sandri, ha ideato con Carlo Boccadoro tre madrigali originali avvalendosi delle poesie che Levi scrive nel 1945-46, immediatamente dopo il ritorno dal campo. Al Malosti interprete – due ore in scena in una solitudine che ha dell’eroismo – va infine dovuta appieno la capacità di far proprio il personaggio, la stretta immedesimazione, la volontà e la passione, l’uso esatto dello strumento vocale, il suo altalenarsi e i continui mutamenti, leggeri o profondi essi siano, la precisione dei gesti, piccoli o impercettibili, la padronanza del corpo, la bellissima prova che cattura finemente l’unione di pensiero e parola. E la parola, alta e civile, è quella delle pagine di Primo Levi, testimone del suo tempo e ancora del nostro.
 

Elio Rabbione

 
Le foto dello spettacolo sono di Tommaso Le Pera
 

Joshua Redman e Kyle Eastwood per il TJF e l’ex Genesis Steve Hackett


Gli appuntamenti musicali della settimana
Lunedì. Per il Torino Jazz Festival al Piccolo Regio, suona il duo Sidsel Endresen & Stian Westerhus. Al Jazz Club si esibisce il quartetto di Deborah Carter. All’Osteria Rabezzana è di scena Lil Darling Quintet. In alternativa al Magazzino sul Po suonano i Talky Nerds.
Martedì. Il TJF monopolizza la giornata. Al Conservatorio nel pomeriggio si esibisce il trio Pieranunzi-Tavolazzi-Zirilli. Alle OGR è di scena il sestetto di Jon Balke con gli archi del Conservatorio di Torino. A seguire il trio del sassofonista Joshua Redman. Al Jazz Club si esibisce Ivan Bert con la Sound Journey Orchestra. Al Blah Blah suona Jim Jones & The Righteous Mind.
Mercoledì. Altra giornata giornata dedicata al TJF. Il palco delle OGR presenta Arto Tuncboyaciyan con lo Sfom Quartet. A seguire il quintetto del trombettista Randy Brecker.
Giovedì. Ancora una giornata all’insegna del Torino Jazz Festival. Nel pomeriggio nell’Aula Magna del politecnico suona Giovanni Guidi con “ Avec Le Temps “ Quintet. Alla sera sul palco delle OGR si esibisce il Lapsus Lumine con Jim Black e Ernst Reijseger ispirato a Moondog. A seguire il trio Rymden di Bugge Wesseltoft. Al Cafè Neruda suonano gli Esagono con Flavio Boltro per un repertorio dedicato a Bob Dylan. Al Jazz Club si esibisce il quartetto del sassofonista Glad Atzmon. Alternativa di classe al Teatro Colosseo dove arriva Steve Hackett l’ex chitarrista dei Genesis.
Venerdì. Altra giornata dedicata al TJF. Nel pomeriggio nell’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo, si esibiscono gli Accordi Disaccordi, con la partecipazione di Florin Niculescu al violino e l’attore Giorgio Tirabassi. Alla sera alle OGR suona il quartetto di Kyle Eastwood e Stefano di Battista con il progetto “ Gran Torino”. A seguire il Eivind Aarset Quartet. Altra musica al Circolo della Musica di Rivoli, con il cantautore Giorgio Poi. Allo Ziggy si esibisce Fausto Rossi.
Sabato. Ultimo giorno per il Torino Jazz Festival. Nel pomeriggio al Conservatorio suonano i Tres Coyotes con l’ex Led Zeppelin John Paul Jones. Alla sera sul palco delle OGR si esibisce Michel Portal & Flavio Boltro BBB Trio. A seguire il New Quartet di Enrico Rava, che per l’occasione festeggia i suoi 80 anni. In chiusura Nik Bartsch Piano Solo. Altro sound con Omar Pedrini in chiusura di “Tavagnascorock”. Al Blah Blah si esibisce Camilla Sparksss. Allo Spazio 211 suonano i Be Forest mentre Fabrizio Cammarata è di scena al Topic.
 

Pier Luigi Fuggetta

I carabinieri recuperano l'antico codice miniato

Il Comando carabinieri tutela patrimonio culturale ha recuperato un’altra delle 32 preziose pagine miniate strappate nel 1990 dal Breviario di Ludovico da Romagnano, un prezioso ed antico codice pergamenaceo del quindicesimo secolo custodito all’interno dell’Archivio storico dell’Arcidiocesi di Torino. Il documento era entrato a far parte delle collezioni del Museo nazionale di arte occidentale di Tokio a seguito di una legittima acquisizione sul mercato dell’antiquariato. Il recupero è stato possibile in tempi rapidissimi grazie alla collaborazione della Direzione del museo giapponese che, appresa dai Carabinieri la notizia dell’illecita provenienza del bene ha immediatamente facilitato le operazioni. Il ritrovamento della pergamena è l’ultima di una serie di recuperi che il Comando carabinieri tutela patrimonio culturale ha ottenuto grazie alle attività investigative condotte sin dai primi istanti successivi al trafugamento. Sedici pergamene erano già state recuperate, nel 1996 e nel 2013, nell’abitazione privata dei responsabili del reato ed in una prestigiosa casa d’aste a Monaco di Baviera, ove le pagine erano state esportate per la vendita. Le indagini hanno consentito, nel tempo, di rinvenire e recuperare una pergamena a Tampa negli Stati Uniti ed altre due in vendita presso una casa d’aste a Colonia in Germania. L’individuazione delle pergamene miniate è stata resa possibile grazie al costante controllo del mercato antiquariale effettuato dai carabinieri, alla collaborazione di esperti e studiosi del settore e all’efficacia della ‘Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti’, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo, gestita dal Comando carabinieri tutela patrimonio culturale, che consente una precisa comparazione delle immagini dei beni culturali oggetto di ricerca. Il codice pergamenaceo, considerato dagli studiosi ‘un manoscritto di straordinario pregio storico ed artistico’ è stato realizzato nel 1450 ed è caratterizzato da una scrittura in carattere gotico e da pregevoli miniature che riportano le illustrazioni di personaggi biblici nel giorno della loro ricorrenza secondo il calendario cristiano.
 

Mengoni a sorpresa incontra i fan in centro

Dopo le anteprime internazionali  a Berlino, Zurigo, Monaco, Parigi e Madrid, Marco Mengoni apre il suo Atlantico Tour in Italia  al Pala Alpitour di Torino. Il cantante ieri ha offerto un’anteprima in esclusiva dello show con una diretta Facebook con la tecnica Cross-Posting, visibile sulle pagine che hanno condiviso l’evento.  Mengoni, che  porta sul palco tutti i suoi più grandi successi e i brani dell’ultimo album di inediti Atlantico (tra cui la hit Muhammad Ali) ieri ha incontrato i fan in via Roma. (foto: Carlo Granisso)

Fiorenza Cossotto mezzosoprano a Brozolo

Mercoledì 1 Maggio dalle 15,30 nella Chiesa di San Giorgio a Brozolo, si terrà il secondo concerto di beneficenza con ingresso a libera offerta. Ospite d’onore sarà Fiorenza Cossotto, una delle più grandi mezzosoprano del XX secolo, a tutt’oggi ineguagliata a detta di molti critici musicali. Il suo nome evoca alla memoria i più famosi teatri della lirica, l’Arena di Verona, la Scala a Milano, il Covent Garden di Londra, il Metropolitan di New York e poi ancora Barcellona e Chicago, il repertorio lirico più prestigioso, Verdi, Rossini, Bellini, Puccini, per citarne alcuni, i nomi più illustri del bel canto. I suoi allievi Carla Fappani, soprano lirico e Christian Scherler tenore, affermati professionisti, si esibiranno in famose arie d’opera e lei stessa regalerà ai partecipanti intense emozioni con la sua straordinaria voce. Il giovanissimo Tommaso aprirà lo spettacolo, eseguendo al violino il brano Inno alla Gioia di Beethoven e due altri nell’intermezzo che comprenderà il saluto all’amministrazione al termine del suo mandato quinquennale e gli auguri a Fiorenza Cossotto per il suo compleanno.
L’iniziativa rientra fra le numerose organizzate dagli Amici dei Sentieri per raccogliere fondi da destinare al restauro dell’ex asilo che verrà diverrà centro di aggregazione e ostello Don Sorisio, mantenendo il nome del suo fondatore. Il progetto di creare un luogo di accoglienza diventa fondamentale per il territorio, essendo realtà consolidata un’imponente rete sentieristica che ha come tracciato principale il Cammino delle Colline del Po, da Moncalieri a Casale Monferrato e una serie di varianti, una delle quali, la Tuffo, Brozolo, Verrua, è tracciata proprio di fronte all’immobile oggetto del restauro. Vi è poi una rete capillare di sentieri che permette ai moderni pellegrini di raggiungere ogni angolo di questa bellissima zona del Piemonte, affascinante nella sua semplicità. Il teatro invece porterà il nome Fiorenza Cossotto, per celebrare una grande donna del nostro territorio.
Per informazioni sull’evento telefonare Amici dei Sentieri 3420000896 oppure 3463591114 o scrivere: amicideisentieri@gmail.com
 

Opere su carta

La città di Rivarolo Canavese (Torino) ospiterà in diverse sedi l’evento dal titolo “CHARTA. Rassegna di opere su carta”, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Areacreativa42, associazione fondata a presieduta da Karin Reisovà, e la Città di Rivarolo Canavese. La rassegna, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, si sviluppa intorno alla produzione artistica su carta, con l’intento di svelare le differenti forme, espressioni e linguaggi in cui questo medium può essere declinato. Villa Vallero, la prima delle cinque sedi in cui è articolata la rassegna, accoglierà tre allestimenti: Ephemera,installazione luminosa site specific creata dall’artista torinese Daniela Bozzetto, le opere del Collettivo Oltre Collage, a cura di Giorgio Bena e Andrea Fenu, impegnato da tempo a far conoscere al pubblico che cosa significhi esprimersi con il metodo del collage artistico, e, nella sezione Art Prize CBM \OFF, i lavori su carta realizzati da una selezione di artisti che hanno preso parte, nelle varie edizioni, all’Art Prize CBM (premio biennale internazionale promosso da Areacreativa42) nella categoria UNDER 30. Nella settecentesca cornice di Casa Toesca si terrà, a cura di Vincenzo Gatti, la mostra Wunderpapier: una selezione di stampe giapponesi, incisioni e produzioni su carta tra l’artigianato e l’arte. Il Patronato O.N.C.A. ospiterà invece due mostre pop-up della durata di un weekend: Parade, prevista nelle giornate del 4 e 5 maggio, che proporrà opere di giovani artisti del Canavese, e Silhouettes, in calendario per il 25 e 26 maggio, in cui il tema del corpo femminile verrà indagato e interpretato attraverso le illustrazioni di Elisa Talentino e le fotografie di Chiara Lombardi. Le ultime due sedi della rassegna saranno l’Ufficio Turistico Proloco, in cui si terrà, sempre nella dimensione pop-up, la mostra Bestie Fantastiche di Gabriele Pino, che proporrà nel fine settimana del 18 e 19 maggio atelier per bambini e famiglie, e gli spazi della Biblioteca Comunale “Besso Marcheis”, che ospiteranno una raccolta di Ex Librisprovenienti da collezioni private a cura di Vincenzo Gatti.

Durante il periodo della rassegna d’arte sono in calendario anche una serie di appuntamenti enogastronomici focalizzati sulla tradizione canavesana e di iniziative culturali pensate anche ai più piccoli, organizzati in collaborazione con la Pro Loco di Rivarolo Canavese. Si comincerà sabato 11 maggio (ore 19-23) e domenica 12 maggio (dalle ore 12) con l’evento “Rivarolo da gustare. Ristoranti in piazza”, in programma in piazza Litisetto e piazza Garibaldi, mentre sempre domenica 12 maggio (ore 16-18) si terrà “Casa Toesca #Open”, workshop di stampa calcografica. Il programma proseguirà il weekend del 18 e 19 maggio con tre appuntamenti: “Pro Loco Kids”, workshop di illustrazione per bambini a cura di Gabriele Pino (sabato ore 15-18 e domenica ore 11-12 e 16-18), il percorso di degustazione di prodotti canavesani in programma in entrambi i giorni dalle ore 17 presso l’Ufficio Turistico Pro Loco e lo storico “Mercatino dij biautagambe” che sabato 19 maggio (ore 9-19) proporrà antiquariato minore, collezionismo, usato e creazioni artigianali. L’associazione Areacreativa42, ideatrice della rassegna “Charta. Rassegna di opere su carta”, viene fondata nel 2008, nella settecentesca cornice di Casa Toesca a Rivarolo Canavese, con l’obiettivo di valorizzare l’arte storica e contemporanea attraverso mostre, eventi, workshop, percorsi educativi e residenze d’artista, e con particolare attenzione per le nuove generazioni. In quest’ottica ha svolto un ruolo di primo piano l’Art Prize CBM, nato nel 2010 per volontà di Karin Reisovà, fondatrice e presidente di Areacreativa42, e riservato a pittori, scultori, fotografi, performer e video artisti. La giuria della seconda edizione del Premio venne presieduta da Vittorio Sgarbi.

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Presentazione Areacreativa e collaborazioni

SCHEDA DATI

Titolo: CHARTA – RASSEGNA DI OPERE SU CARTA

A cura di Areacreativa42

Dal 27 aprile al 26 maggio 2019

Inaugurazione sabato 27 aprile alle ore 17

Alla presenza degli artisti

Catalogo in mostra

Per info: https://www.areacreativa42.com/

Mostre:

VILLA VALLERO, Corso Indipendenza n.68, Rivarolo Canavese (TO)

Dal 27 aprile al 26 maggio 2019

Ephemera E Collettivo Oltre Collage, a cura di Giorgio Bena e Andrea Fenu

Art Prize CBM \OFF, a cura di Karin Reisovà

Orari mostra: sabato 15-19 / domenica 10-12 e 15-19

CASA TOESCA, Via Ivrea n.42, Rivarolo Canavese (TO)

Dal 27 aprile al 26 maggio 2019

Wunderpapier, a cura di Vincenzo Gatti

Orari mostra: sabato 15-19 / domenica 10-12 e 15-19

BIBLIOTECA “BESSO-MARCHESIS”, Via Palma di Cesnola n.20, Rivarolo Canavese (TO)

Dal 27 aprile al 26 maggio

Ex Libris, a cura di Vincenzo Gatti

Orari mostra: sabato 10-12 e 15-19 / domenica 10-12 e 15-19

PATRONATO O.N.C.A., Via Palma di Cesnola n.29, Rivarolo Canavese (TO)

4-5 maggio

Parade, a cura di Elena Toffanin

25-26 maggio

Silhouettes, a cura di Miriam Bruno

Orari mostre: sabato 15-19 / domenica 10-12 e 15-19

UFFICIO TURISTICO PROLOCO, Piazza Litisetto, Rivarolo Canavese (TO)

18-19 maggio

Bestie Fantastiche, a cura di Giulia Cordò

Orari mostra: sabato 15-19 / domenica 10-12 e 15-19

Attività collaterali:

PIAZZA LITISETTO, Rivarolo Canavese (TO)

18-19 maggio

Alla ricerca delle Bestie Fantastiche, workshop per bambini di Gabriele Pino.

Orari (su prenotazione, workshop della durata di un’ora): sabato 15:30-18:30 / domenica 11-12 e 16-18

CASA TOESCA, Via Ivrea n.42, Rivarolo Canavese (TO)

12 maggio

Workshop con il torchio calcografico

Orari: 10-12 e 15-19

Collaborazioni:

Assessorato alla cultura della Città di Rivarolo Canavese

Biblioteca Comunale di Rivarolo Canavese

Pro Loco Rivarolo Canavese

Patronato Femminile O.N.C.A. Rivarolo Canavese

Helmut Berger e Romina Falconi al Lovers Film Festival

Presso il Cinema Massimo – MNC a Torino, sino al 28 aprile prosegue per il quarto giorno il più antico festival sui temi LGBTQI (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) d’Europa e terzo nel mondo diretto dalla cineasta Irene Dionisio con la consulenza artistica di Giovanni Minerba, fondatore con Ottavio Mai del Festival

Torna Lovers Goes Industry: dalle 10 alle 20, presso il Circolo dei Lettori la seconda edizione dell’evento promosso da Lovers Film Festival insieme all’Associazione Culturale Drugantis e con il supporto diCompagnia di San Paolo. Produttori, distributori, esercenti, e filmmaker parteciperanno a una giornata di networking. L’evento includerà discussioni, pitching e incontri one to one. L’obiettivo è quello di facilitare il networking tra professionisti dell’industria del settore, con particolare attenzione alla distribuzione dei prodotti cinematografici LGBTQI. La giornata è organizzata in collaborazione con Film Commision Torino PiemonteTorino Film LabFondazione Circolo dei LettoriArci Torino e UCCA APS. Ospiti speciali della giornata saranno Helmut Berger e Romina Falconi. Helmut Berger sarà in sala Soldati alle 16, in occasione dell’omaggio a lui dedicato in collaborazione con Distretto Cinema: verrà proiettato Gruppo di famiglia in un interno (Conversation Piece) di Luchino Visconti (Italia/Francia, 1974, 121’), in cui l’esistenza solitaria di un anziano professore americano viene improvvisamente stravolta. Romina Falconi, invece, nella stessa sala, alle 23, sarà protagonista di Porn Lovers: la cantautrice racconterà tutte le ombre dell’amore attraverso un’analisi dei suoi brani. A seguire la proiezione di due film ad alto contenuto erotico: Sr. Raposo (Brasile, 2018, 23’) e Mr, Leather (Brasile, 2019, 85’), entrambi di Daniel Nolasco. L’evento è preceduto dall’incontro performativo con Romina Falconi al Circolo dei Lettori, per un talk show ad alto contenuto psicologico ed erotico. Proseguono gli incontri di Fronte del Corpo alle 12 in sala Soldati. con la regista Elisa Moruso, chein attesa del docufilm sulla vita di Chiara Ferragni, parlerà di rappresentazione del femminile in un intervento moderato da Chiara Sfregola, autrice queer e produttrice Alle 16.15, invece,  in sala Cabiria per la sezione La verità sugli amori, la carte blanche di Giovanni Minerba, è in programma Jonas (Boys) di Christophe Charrier (Francia, 2018, 82’), la storia di un uomo tormentato dal suo passato traumatico.

Alle 18.30 si torna in sala Soldati, dove continua l’omaggio a Ira Sachs, presente in sala, con la proiezione del suo Keep The Lights On (USA, 2012, 102’), l’avventura di una notte si trasforma per Erik e Paul in una relazione contraddittoria. Per il focus Pride in sala Rondolino alle 18.45, invece, in programma il film Rafiki di Wanuri Kahiu(Kenya/Sudafrica/Germania/Paesi Bassi/Francia/Norvegia/Libano, 2018, 83’), la storia di due giovani keniane costrette a scegliere tra la felicità e la sicurezza. Interverranno Giziana Vetrano del Coordinamento Torino PrideSuad Omar Alliud Indrit del Festival delle Migrazioni.

 Da non perdere l’evento speciale Miss Show Business: Judy Garland oltre l’arcobaleno di/con Federico Sacchi, alle 22.30 in sala Cabiria, in collaborazione con l’Associazione Amiche e Amici della cultura e del Festival LGBT e con le illustrazioni di Clara Patella. Un viaggio alla scoperta della Garland cantante attraverso i film, i dischi, i concerti e le apparizioni televisive che l’hanno resa una leggenda. Dalle 21 alle 22.15 free drink offerto da Compagnia dei Caraibi ai possessori del biglietto di ingresso per questo evento. Per tutto il giorno in programma i film, i corti e i documentari delle sezioni competitive All The Lovers,Real LoversIrregular Lovers e Future LoversIl Lovers Film Festival  Torino LGBTQI Visions dal 2005 è integrato nel Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del MiBAC – Direzione generale Cinema, della Regione Piemonte e del Comune di Torino.

Paola Cortellesi (malamente) alla ricerca del vivere civile

“Ma cosa ci dice il cervello” di Riccardo Milani

 Anche Schwarzenegger esattamente venticinque anni fa in True Lies camuffava la sua vita di spericolato agente segreto al servizio di un’agenzia segreta di sicurezza del governo degli Stati Uniti dietro quella piuttosto noiosa e anonima di rappresentante di apparecchi informatici: senza pensarci su due volte, doveva salvare moglie, famiglia e l’intero suo Paese dalle grinfie del terrorista mediorientale di turno. Oggi la nostra Paola Cortellesi, nei confini più stretti di una Roma caotica, caciarona e priva di educazione, (stra)facendo la sceneggiatrice in compagnia del marito/regista Riccardo Milani, cui s’aggiungono Furio Andreotti e Giulia Calenda, imbocca la medesima strada, nella lunghissima quanto eccessiva, debordante prima parte di Ma cosa ci dice il cervello, ultimo titolo per uno sguardo sulla povera Italia in cui stiamo vivendo, ma sguardo che avrebbe intenzione di dire ben altro, con il rischio di impantanarsi in un terreno affatto suo. Parliamo di spionaggio, con Remo Girone nella sala comando a impartire ordini e lei tra le dune del Marocco con le movenze simili al Neo di Matrix o sulla Piazza Rossa di Mosca a inseguire i cattivi? Oppure parliamo di strafottenza, di cattivo gusto, di tutti che sanno tutto, di tutti che ti schiacciano e ti guardano dall’alto in basso e tu che cerchi di porci una palizzata di ribellione? Va bene, lasciamo perdere e cambiamo strada. Nell’altro capitolo Giovanna è separata dal marito pilota d’aereo, vive con una figlia e una madre che sta vivendo una seconda giovinezza a suon di balli in discoteca e vestiti di lamé attillatissimi e gambe in bella vista, soprattutto il ritmo delle sue giornate è scandito dal suono del cartellino bollato in entrata e in uscita al Ministero presso cui lavora. Il grigiore, l’anonimato, l’incolore tailleurino sempre cascante, il muso lungo (ma non è troppo il rifugio nello spionaggio?). È chiaro che uno si sente un po’ fuori posto se ai colloqui di classe i giovani compagni della pargola hanno per genitori chi un’astronauta chi un vigile del fuoco che con gesta da fuochi d’artificio salva a più riprese decine di persone, lei sta lì a raccontare che si occupa di ritenute d’acconto e di certo con quelle premesse il morale della piccola non si risolleva di un centimetro. Una premessa per rigirare nuovamente la torta e tentare sulla commedia di costume della nostra quotidianità sfasciata, per acclamare ai buoni sentimenti e alla modalità tutta zen, per dare una aggiustata ai soprusi e agli usurpatori. La molla arriva dalla vecchia compagna di scuola che si rifà viva dopo un secolo e per una cena in riva al Tevere si porta appresso un gruppetto di sfigati, vecchi compagni della nostra o amorucci liceali irrisolti e ormai sfioriti. Il medico Lucia Mascino, la hostess Claudia Pandolfi, l’insegnante Stefano Fresi e l’allenatore Vinicio Marchioni se la devono vedere tutti i giorni con pazienti che vivono di scienza infusa o raffazzonata da Internet, di passeggeri che pretendono di tenere acceso il cellulare in volo perché anche lì è business, di discepoli bulli che menano e ti ficcano il cestino delle cartacce in testa, di padri che credono di conoscere il gioco e se non fai come dicono loro ti stendono sul tappeto verde. Ma le maniere forti sono bandite, all’indignazione si risponde con l’insegnamento, alla prepotenza e all’ignoranza ormai imperante con lo sberleffo. In un’altra (lunga) tappa che ci trasporta a Siviglia, con un orgoglio transfrontaliero raro nel nostro cinema, si tirano le somme: sbiadite, inconcludenti, facili. È la ricarica verso i buoni sentimenti, che negli intenti potrebbe avere anche l’applauso generale: ma il tutto si risolve in una scrittura iniziale piena di disordine e di fragilità, con qualche briciolo di noia e spunti divertenti che si risolvono nel nulla immediatamente, con compagni di viaggio che fanno la loro piccola particina (a dire il vero chi più chi meno, qualcuno sembra capitato sul set per caso o controvoglia) ammodo ammodo ma che sono ben lontani dal far parte di un quadro preciso e compatto (ci voleva insomma un graffio, più cattiveria, andare anche a scovare le cause di un simile dissesto, ci volevano gli sceneggiatori di un tempo a descriverci i “nuovi mostri”) capace di farci vivere oggi questa “aiuola che ci fa tanto feroci”.
 

"Wildlife Photographer of the Year" 54esima edizione

In mostra al valdostano Forte di Bard oltre cento opere vincitrici del prestigioso concorso internazionale dedicato alla fotografia naturalistica

“Quest’immagine è un ritratto. E’ un richiamo simbolico alla bellezza della natura e al modo in cui ci stiamo impoverendo mentre la natura soccombe. E’ un’opera degna di essere esposta in qualsiasi galleria del mondo”: con queste parole Roz Kidman Cox, presidente della giuria internazionale – formata da esperti e fotografi naturalisti fra i più celebri al mondo – ha voluto sintetizzare il valore assoluto di “The Golden Couple”, la foto vincitrice della 54esima edizione del “Wildlife Photographer of the Year 2018”, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra, dove nell’ottobre scorso si sono svolte le premiazioni. Autore dello scatto é il fotografo olandese Marsel Van Oosten, che, con indubbia maestria e scelta perfetta di luoghi e tempi, è riuscito a fermare l’immagine (meglio, il “ritratto”) di due particolarissime scimmie dal “naso dorato”, una rarissima specie di primati che ancora oggi sopravvivono nella foresta temperata delle montagne cinesi di Quinling, unico habitat possibile per evitarne l’estinzione. La foto (che “coglie la bellezza e la fragilità della vita sulla terra”) è esposta in tutta la sua dovuta evidenza nelle sale del valdostano Forte di Bard, principale polo culturale della Vallée, ancora una volta scelto per ospitare l’anteprima italiana del Concorso londinese. In esposizione, fino al prossimo 2 giugno, si possono quindi ammirare, all’interno dell’imponente complesso fortificato fatto riedificare nell’Ottocento dai Savoia, oltre cento emozionanti immagini, vincitrici nelle 19 categorie prestabilite e selezionate fra 45mila scatti provenienti da 95 Paesi del mondo. Fra gli artisti premiati – molti nomi occupano da anni la ribalta internazionale della fotografia – da segnalare anche, per la sezione Young, il giovane sedicenne Skye Meaker (Sud Africa); figlio d’arte, Meaker scatta foto dall’età di sette anni nei posti più incredibili del pianeta ed è sua la suggestiva immagine dal titolo “Lounging Leopard”, un leopardo colto nell’attimo del risveglio nella “Mashatu Game Reserve” in Botswana. “Grazie al timing e alla composizione eseguiti con precisione – sottolinea Alexander Badyaev, giudice di gara e vincitore dell’edizione precedente – riusciamo a gettare uno sguardo nel mondo interiore di uno degli animali fra i più difficili ad essere colti dal vivo”. Sei gli italiani presenti in gara. Un primo premio, nella sezione “Urban Wildlife”, se l’è portato a casa il lombardo Marco Colombo con lo scatto “Crossing Paths” che raffigura un orso marsicano nell’atto di attraversare le strade notturne e deserte di un borgo appenninico del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Menzioni speciali sono inoltre andate al genovese Emanuele Biggi (fotografo e conduttore televisivo su Rai3, insieme a Sveva Sagramola, di “Geo”) per il suo “Eye to Eye”, foto da pugno nello stomaco scattata in Sud America sulla spiaggia della Riserva Nazionale di Paracas, con la carcassa di un leone marino in decomposizione e un iguana che fa capolino da una cavità oculare, e al toscano Valter Bernardeschi, autore di “Mister Whiskers”, simpatica coppia di mega e baffutissimi trichechi immortalati nelle acque artiche. Menzioni speciali anche per Lorenzo Shoubridge, categoria “Behaviour: Amphibians and Reptiles”, per Stefano Baglioni, categoria “Plants and Fungi” e per Georg Kantioler, categoria “Earth’s Environments”. Novità, infine, di questa edizione il premio speciale “alla carriera”, andato al fotografo di origini olandesi (è nato a Rotterdam nel ’51, ma da tempo vive a Santa Cruz in California ) Frans Lanting, per il suo eccezionale contributo dato da oltre trent’anni alla conservazione della fauna selvatica. I suoi incarichi per il “National Geographic” lo hanno anche portato a svolgere lavori pionieristici in Madagascar, mettendo ben bene il evidenza i problemi ambientali dell’isola, ed in Botswana.

Gianni Milani

“Wildlife Photographer of the Year”
Forte di Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it – Fino al 2 giugno
Orari: fino al 3 marzo feriali 10/17, sab. dom. e festivi 10/19; dal 4 marzo feriali 10/18, sab. dom. e festivi 10/19; chiuso il lunedì.
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Foto

– Marsel von Oosten: “The Golden Couple”
– Shye Meaker: “Lounging Leopard”
– Emanuele Biggi: “Eye to Eye”
– Valter Bernardeschi: “Mister Whiskers”

 

Giovani giurati per lo Young Audience Award 2019

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino partecipa a Young Audience Award 2019, la manifestazione  nata per premiare le produzioni cinematografiche destinate al pubblico giovane e promossa da European Film Academy e EFA Productions.
L’evento si svolgerà in contemporanea in oltre 30 paesi europei, il 5 maggio 2019. Per l’Italia, oltre al Museo Nazionale del Cinema, hanno aderito all’evento la Fondazione Stensendi Firenze e  Alice nella città in accordo con Fondazione Cinema di Roma. Una giuria pan-europea, composta da ragazzi di età compresa tra i 12 e i 14 anni, voterà il film preferito nella rosa dei tre nominati: LOS BANDO di Christian LoOLD BOYS  di Toby MacDonald e  FIGHT GIRLS/VECHTMEISJE di Johan Timmers. All’appuntamento del Museo Nazionale del Cinema, in programma al Cinema Massimo – MNCdalle 9 alle 18.30 di domenica 5 maggio, potranno prendere parte come membri della giuria 100 ragazzi. Per partecipare alla selezione, occorre compilare il form a questo LINK entro il 30 aprile. La partecipazione è gratuita.
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