CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 527

Musei riaperti per la Festa della Repubblica

Il 2 giugno Torino riaprirà  i musei fino ad ora chiusi per l’emergenza covid

La scelta è stata fatta dall’assessora  comunale alla Cultura, Francesca Leon, nel corso di una teleconferenza con i rappresentanti del sistema museale della città.

Secondo il  Comune, infatti,  i musei stanno lavorando alla ripartenza in piena sicurezza con l’obiettivo del 2 giugno prossimo. Naturalmente saranno seguite le  disposizioni per il distanziamento e ci saranno  entrate contingentate e sanificazioni. E’ probabile che alcune sedi museali possano già aprire i battenti  il 18 maggio, se consentito dal nuovo  decreto del presidente del Consiglio.

Mirabilia International, nuova formula ai tempi del virus

Circus & Performing Arts Festival 2020 XIV Edizione Satellite of life

Satellite of life, questo il tema della XIVma edizione di Mirabilia International Circus &
Performing Arts Festival con la direzione artistica di Fabrizio Gavosto, in un’edizione pensata
appositamente per il 2020 con un programma, obbligatoriamente in via di ridefinizione a causa
dell’emergenza sanitaria scattata in seguito alla pandemia, nel periodo agosto/settembre 2020,
sul territorio del cuneese.

Viste le incertezze di questo preciso momento storico, Mirabilia sarà dunque un’edizione che
preparerà al 2021 e alla nuova formula biennale che vedrà poi l’alternanza fra la Biennale
Internazionale del Circo e delle Arti Performative, e Aspettando la Biennale: un progetto sul
territorio.


Satellite of life è un inno alla rinascita attraverso la forza della natura e il perenne rinnovarsi
della vita. Una riflessione in linea con il particolare contesto storico, ma anche con la ferma volontà
di rappresentare un momento di ripresa e nuova aggregazione. Non verranno infatti abbandonati gli
obiettivi di sviluppo e valorizzazione di Mirabilia, che si legano a doppio filo con il territorio del
cuneese, che il Festival si propone di far scoprire e vivere – con tutte le precauzioni dovute al periodo
delicato – nell’ottica di affermare sempre più il ruolo centrale dell’arte e della creatività come motori
di una rinascita culturale e sociale.

Compatibilmente con le restrizioni governative e con le soluzioni che si potranno adottare, sarà un
Mirabilia all’insegna del grande circo contemporaneo, del teatro e della danza, capace di regalare
momenti di intensità, di magia e leggerezza in un racconto progettato per snodarsi tra meravigliosi
spazi come i giardini, i palazzi, le strade e i cortili del territorio.

Ripensare la “dimensione del teatro” sarà una grande sfida per adattarsi alla “nuova situazione”,
accolta anche come stimolo vista la grande esperienza e professionalità del festival nella creazione
e ambientazione negli spazi urbani.

Spettacoli e progettualità, ispirandosi come stimolo e sfida al tema Satellite of life, saranno
chiamati a rimodularsi in base ai nuovi scenari esistenti, con l’integrazione di tecnologie
digitali e con la creazione di percorsi e di formule nuove pensati in collaborazione e in
continuo confronto con tutte le istituzioni, gli artisti e i numerosi partner nazionali e
internazionali di Mirabilia.

Tra i maggiori festival di settore e nominato Festival Culturale Europeo nel 2012, Mirabilia ha
da sempre una forte vocazione internazionale che esprime nel suo cartellone, composto da
compagnie straniere e italiane e da progetti creati nell’ambito di residenze artistiche fortemente
radicate sul territorio. Una vocazione alla quale non verrà meno nonostante le forti limitazioni del
periodo, che certamente e inevitabilmente porteranno a un’edizione profondamente diversa da
quella inizialmente immaginata, reinventando gli spettacoli nella forma e nella relazione con gli spazi
e con il pubblico.

“Danza, teatro e circo contemporaneo torneranno in eventi urbani con nuovi format e nuove
soluzioni, e coinvolgeranno gli artisti in uno sforzo creativo che confermerà, in questo quadro
contestuale 2020 così inedito e difficile, quello spirito di sperimentazione e innovazione che da
sempre anima Mirabilia e la sua proposta culturale. Abbiamo lavorato per anni progettando nello
spazio urbano, creando e innovando con proposte e idee all’avanguardia, ed oggi la grande
esperienza accumulata ci rende pronti a sperimentare la rinascita nello spazio pubblico trasformando
i limiti in sfide e in uno spirito di collaborazione e supporto reciproco anche ospitando spettacoli di
altri festival quali ad esempio Interplay festival” queste le parole di Fabrizio Gavosto ideatore e
direttore artistico del Festival.

Di figlia in madre. Un augurio recluso

LA POESIA / di Alessia Savoini

.
Nei giorni in cui ogni mondo abita il silenzio della propria terra
e l’arsura dei giorni stride al labbro la sete di un incontro,
nei giorni in cui il memorabile tempo del silenzio
isola
il dente lunare che oggi dissipa un po’ di luce nel nocciolo di mizrach
e le dune dell’assenza assediano il cuore con l’ombra di una concreta lontananza,
.
nei giorni in cui  l’assedio sabbatico del nostro tempo
traduce i salici delle mie cadute nel vuoto impercorribile della tua insonnia,
.
in questi giorni di simultanea solitudine,
.
mi si accomoda un pensiero,
di te che mi contieni, nel grembo di un domani,
.
nei giorni in cui i tuoi palmi strinsero il bocciolo di un’altra esistenza
e il tuo corpo fece da culla all’aurora del mio sogno;
.
e del primo mondo fosti sartia dei miei venti,
talismano di una forza che abissa le paure dove non è necessario guardare.
.
Sussurrami, se puoi,
la potenza intrinseca dell’amore
e con il calamo della tua voce
i giorni che non abbiamo vissuto.
.
Parleremo poi,
ancora,
come tuttora,
e tuttavia,
di questi insoliti giorni,
.
e scioglierai ancora i nodi dei miei anni
scorgendo i miei segreti senza doverli prima strappare dagli incastri di un pettine.
.
E forse mi aiuterai a smarrire i buii con meno timore
dall’occhiello del tuo amuleto
.
sbirciando nei cassetti della mia voce
per cogliere un groviglio.
E troverai nelle canzoni di Bennato
un sorriso da prestarmi,
.
imparerai presto a sottrarti
dalle colpe che ti ho inflitto
in quei giorni
in cui i miei anni
erano fragili.

Musei, il format Art for Two di Google Arts & Culture

La chiusura delle tre strutture museali di Fondazione Torino Musei, così come quella dei musei di tutto il mondo, ha stimolato la creazione di contenuti social e digitali ad hoc, pensati per mantenere una vicinanza e un contatto – anche se virtuali – con gli utenti costretti a casa e per offrire al pubblico nuove occasioni di scoperta.

Fra i progetti più innovativi e interessanti c’è sicuramente “Art for Two”, un format ideato da Google Arts & Culture. In Italia solo GAM e MAO di Torino – istituzioni con cui Google Arts & Culture collabora da tempo – hanno sperimentato questo nuovo format di visita al museo aderendo al progetto, mentre in Europa la scelta è caduta sul Musée des Arts Décoratifs di Parigi.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di aprire le porte del museo oltre i confini nazionali, continuando a promuovere l’arte e la cultura anche in questo periodo di confinamento in modo personale e umano, ma anche di offrire al pubblico un’esperienza unica ed educativa in ogni video.

L’idea di partenza è semplice: una conversazione informale fra il miglior conoscitore del museo, il direttore, e un influencer/youtuber internazionale, che si trovano rispettivamente all’interno del museo e nello studio di casa propria e si incontrano virtualmente attraverso una videochiamata.

La chiacchierata si svolge fra le sale deserte, in una quiete quasi irreale, e le due persone coinvolte possono prendersi del tempo per fare domande, raccontare curiosità e dettagli minuti sulle opere, perdersi in un capolavoro, come è impossibile fare quando il museo è aperto e frequentato dal pubblico.

In questa speciale situazione il direttore accompagna in visita l’influencer come fosse un amico, consentendo al contempo a tutti gli utenti di osservare il museo da un punto di vista privilegiato e inedito.

 

Nel caso del MAO, il direttore Marco Guglielminotti Trivel dialoga con Christopher Michaut, aka Mr Bacchus, instagramer e digital curator per diversi musei internazionali: spostandosi fra i corridoi e le sale e sbirciando nelle teche, il direttore e Mr Bacchus offrono una visione nuova del museo, che invoglia alla visita. Insieme a loro scopriamo così qual è, secondo il direttore, una delle star del museo, e una statuina intrigante che potrebbe passare inosservata ai visitatori; riusciamo inoltre a osservare la galleria dell’Asia meridionale e del sudest asiatico da uno scorcio inedito.

 

Per GAM, il dialogo coinvolge invece il direttore Riccardo Passoni e Sarah Urist Green, curatrice, youtuber e conduttrice del programma della PBS The Art Assignment.

Passoni porta virtualmente Sarah Urist in visita nelle sale della GAM, soffermandosi su alcuni dei pezzi più pregiati delle collezioni del ‘900 del museo: da de Chirico alle Avanguardie Storiche, da Lucio Fontana alla Pop Art. Un dialogo amichevole e leggero, a cui il pubblico potrà partecipare comodamente utilizzando un cellulare, un tablet o un pc.

 

Art for Two è visibile ai link: MAO – GAM

Alla scoperta del Mao in 3D

Gli studenti torinesi avranno a disposizione un tour virtuale in 3D in alta definizione alla scoperta delle sale del primo piano del MAO Museo d’Arte Orientale di Torino e, anche seduti sul divano di casa, potranno partecipare a una vera e propria caccia al tesoro alla ricerca di alcune delle opere più affascinanti del museo, che sono raccontate attraverso dettagliate ma semplici schede realizzate dai Servizi Educativi del MAO.

Il MAO in 3D è uno dei progetti Edu-Lab dedicati all’innovazione nel campo educativo in cui effettuare il testing di soluzioni per la didattica e per l’organizzazione di ambienti di apprendimento di nuova generazione, puntando anche sul protagonismo di studenti e docenti. L’iniziativa è rivolta agli allievi delle scuole primarie e secondarie di primo grado della città di Torino.

Edu-Lab nasce nell’ambito del progetto Torino City Lab, promosso dall’Amministrazione Comunale: un luogo dove la tecnologia si misura con i bisogni reali per offrire soluzioni nuove e che, in questi mesi, con la campagna Torino City Love, propone gratuitamente risorse, azioni e competenze a supporto di cittadini e imprese del territorio durante l’emergenza COVID-19.

“L’iniziativa Il MAO 3D coniuga innovazione, tecnologia e soluzioni didattiche consentendo di sperimentare forme di connessione fra sistemi educativi e strutture territoriali dedicate alla cultura e all’educazione – sottolineano gli Assessori comunali all’Istruzione Antonietta Di  Martino e all’Innovazione Mario Pironti. Un’opportunità unica per offrire agli studenti la possibilità di fare esperienza di nuovi apprendimenti e di acquisire competenze attraverso la conoscenza di tesori artistici e culturali, di cui non potrebbero fruire in questo momento di emergenza sanitaria”.

Il MAO in 3D, realizzato dalle aziende Vertical srl comunicazione digitale e Dktk3d comunicazione virtuale, scelte attraverso una call rivolta alle imprese per individuare sperimentazioni innovative da applicare nelle scuole torinesi, propone a bambini e ragazzi un percorso ludico e accattivante che permette di scoprire alcune delle più belle sale del museo e di avvicinarsi ai tesori dell’arte orientale conservati a Torino dal MAO.

Situato nel secentesco Palazzo Mazzonis nel quadrilatero romano, il museo ospita una delle raccolte orientali più interessanti d’Italia. Inaugurato nel 2008, custodisce circa 2300 opere che offrono un ampio panorama dell’arte delle antiche culture dell’Asia, ordinate in cinque gallerie a seconda delle aree culturali di provenienza: Paesi islamici, Cina, Giappone, Regione Himalayana, Asia Meridionale. Al patrimonio si aggiungono più di 1400 reperti di scavo di periodo pre-islamico provenienti dagli scavi iracheni di Seleucia e Coche.

Siamo molto orgogliosi che la Città di Torino abbia scelto la Fondazione Torino Musei e in particolare il MAO per avviare questo importante progetto pilota – dichiara il Segretario Generale della Fondazione Torino Musei Elisabetta Rattalino – È un’occasione per sperimentare l’uso della tecnologia al servizio dell’educazione, che permette di scoprire il nostro ricco patrimonio di arte orientale, in modo piacevole e formativo

A partire da  venerdì 8 maggio, gli insegnanti potranno aderire al progetto inviando una email a edulab@comune.torino.it  con l’indicazione del proprio nome, quello della scuola e la classe che parteciperà al tour virtuale. I docenti accreditati riceveranno un kit informativo sulle modalità di fruizione e un link per visitare virtualmente il museo con le istruzioni sul funzionamento del gioco.

Agli insegnanti e alle famiglie sarà distribuito un breve questionario per verificare la bontà della sperimentazione e raccogliere suggerimenti al fine di migliorare l’esperienza acquisita ed ampliarla, in futuro, ad altre realtà museali come la GAM – Galleria d’Arte Moderna e Palazzo Madama, altri due gioielli della Fondazione Torino Musei.

Moncalvo, caccia al tesoro nel convento diventato museo

Dal Piemonte / Andare alla ricerca di musei poco conosciuti è come intraprendere una caccia al tesoro spinti dalla curiosità e  dal desiderio di trovare capolavori inaspettati in luoghi che non appartengono al turismo maggiore

Si sarà premiati nello scoprire il piccolo prezioso Museo Civico di Moncalvo nell’ex Convento delle Orsoline fatto costruire nel 1625 da Guglielmo Caccia per inserirvi le figlie Orsola e Francesca, anch’esse pittrici, al fine di preservarle da un periodo storico turbolento e dare continuità alla propria bottega pittorica.

Intitolato all’ambasciatore Franco Montanari che, morto nel 1973, donò la sua collezione di opere antiche e moderne, il museo merita una visita talmente interessante da avere il desiderio di ritornarvi non appena usciti.

Molte le firme prestigiose a cominciare da Orsola Maddalena Caccia grazie ai piccoli dipinti devozionali di sante che risentono ancora l’influsso paterno e in particolare alle tre nature morte autonome a conferma di come la “Monaca pittrice” pur attenendosi a simbolismi e metafore propagandistiche, secondo i dettami del Concilio di Trento, si aprisse ad uno stile innovativo a cui non furono estranee influenze fiamminghe e accurati studi botanici.

Una sezione è dedicata alla raccolta di oggetti di arte africana e in particolare a dipinti e stampe giapponesi che riportano in vita l’elegante freschezza dell’arte del mondo fluttuante del Sol Levante.

Molte opere interessanti nelle sale dedicate all’ottocento e al novecento: la tempera di Giorgio De Chirico “Le vestali” del periodo archeologico, la singolare “Rivelazione” di Mario Sironi, le nature morte di Osvaldo Licini, “La donna seduta” di Afro, gli ironici acquerelli di Nino Maccari, le inconfondibili figure di Ernesto Treccani.

Tanti disegni e incisioni: la matita su carta “Orlando addormentato” di Amedeo Modigliani, acqueforti di Giorgio Morandi, l’incisione “Soldato a cavallo” di Giovanni Fattori, la preziosa puntasecca “Promenade” di Chagal del 1923 che riprende il famoso dipinto del 1915. Inoltre, organizzate da Aleramo Onlus, vengono proposte grandi mostre; in questi ultimi anni si sono svolte esposizioni di famosi artisti viventi: Renata Guga Zunino con i suoi seducenti autoritratti; Gianni Colonna rarissimo artista ancora fedele al figurativo con le splendide “Sovrapposizioni”; Concetto Fusillo autore di una affascinante “Archivio pittura”; Walter Morando, il più grande scultore italiano che tratta la tematica del porto.

Si sono svolte anche mostre di artisti scomparsi: Lalla Romano famosa pittrice e scrittrice, Giorgio Valenzin  magico cantore di atmosfere veneziane oltre al pittore di Canelli Stefano Icardi, l’artista-industriale Giorgio Piacenza Dassu, Giovanni Buschini dall’intrigante musicale surrealismo. Un raro spaccato della vita torinese settecentesca è stato presentato con la mostra delle opere del bambocciante Pietro Olivero, pittore di corte e narratore di vita popolare.

Giuliana Romana Bussola

 

Contagion, il film del 2011 che previde la pandemia

Contagion, il film che nel 2011 ha raccontato di un virus letale che passa dai pipistrelli ai maiali macellati e infine agli esseri umani nei ristoranti della Cina, ha previsto la pandemia da Covid-19 con impressionante precisione.

Fanno parte del cast i migliori attori americani Jude Law, Matt Damon, Kate Winslet, Marion Cotillard e Gwynet Paltrow. Ed è propria la nota attrice Gwynet Paltrow, poche settimane fa su Instagram, a scrivere “Ho già vissuto questo film” postando ironicamente una propria foto personale con la mascherina. Guardando con attenzione il suo film del 2011 “Contagion” del regista Steven Soderbergh, nessuno può darle torto. L’attrice in Contagion interpreta la paziente zero, che muore 48 ore dopo aver contratto il virus, chiamato Mev-1, nella città di Hong Kong. Nel film sono presenti tante analogie con la pandemia da coronavirus…

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Contagion, il film del 2011 che ha previsto la pandemia

“Premio Lattes Grinzane 2020”: ecco i finalisti

Alla Protezione Civile, nell’anno della pandemia, il “Premio Speciale”

Monforte d’Alba (Cuneo) /  Due giovani scrittori italiani, un tedesco, un israeliano e un turco. Sono i cinque finalisti che si contenderanno il “Premio Lattes Grinzane 2020”, riconoscimento internazionale (promosso dalla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba), giunto quest’anno alla sua decima edizione e dedicato ai migliori libri di narrativa, italiani e stranieri, pubblicati nell’ultimo anno.

Ed ecco i loro nomi, annunciati nei giorni scorsi: il lombardo (nato a Saronno nel 1981) Giorgio Fontana con la vasta saga famigliare “Prima di noi” (Sellerio), il tedesco Daniel Kehlmann con “Il re, il cuoco e il buffone” (tradotto da Monica Pesetti per Feltrinelli), l’israeliano Eshkol Nevo con “L’ultima intervista” (traduzione di Raffaella Scardi; Neri Pozza), il turco Elif Shafak con “I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo” (traduzione di Daniele A. Gewurz e Isabella Zani per i tipi di Rizzoli) e la partenopea di Torre del Greco Valeria Parrella con un romanzo ambientato nel carcere minorile napoletano di Nisida, dal titolo “Almarina” pubblicato da Einaudi. Selezionati dalla Giuria Tecnica (presieduta da Gian Luigi Beccaria, linguista, critico letterario e saggista), i cinque libri finalisti saranno ora – e fino ad ottobre – affidati, per la designazione del vincitore, alle oltre venti Giurie Scolastiche diffuse in tutta Italia, da Trieste a Lampedusa, e che vedrà impegnati a Torino gli studenti del Liceo Classico “Massimo D’Azeglio”. Capitolo importante e pagina di grande levatura morale e “storica” per la decima edizione del “Lattes Grinzane”, quello relativo al “Premio Speciale”, da sempre dedicato a un’autrice o a un autore di caratura internazionale che, nel corso del tempo, abbia saputo riscuotere condivisi apprezzamenti di pubblico e di critica e che, nell’anno drammaticamente colpito dalla planetaria emergenza pandemica, viene invece riconosciuto alla Protezione Civile Italiana, cui sarà devoluta la somma di 10mila Euro per il grande impegno profuso nella lotta al terrifico virus. Le giornate dedicate agli scrittori e alla loro premiazione sono programmate per venerdì 9 e sabato 10 ottobre prossimi, nelle Langhe.

Per prendere visione delle motivazioni e delle schede sugli autori, sulla Giuria Tecnica e sulle Giurie scolastiche: https://bit.ly/2Ww8n9V

g. m.

Giovanna Garbarino, lo spirito libero e l’humanitas di una studiosa di razza

Di Pier Franco Quaglieni/ Anche  se la gente ignorante che non conosce la cultura, non scrive nulla, la Torino universitaria, dopo la morte di Gian Mario Bravo, registra un’altra perdita importante, quella della latinista Giovanna Garbarino, allieva del grande Augusto Rostagni la figura preminente tra i latinisti Piemontesi  in assoluto.

Fu costretta, salvo un breve periodo a Trento, a convivere a  Torino  con l’egemonia personale imposta dal professor Italo Lana che divenne il dominus incontrastato  dell’ istituto di cultura classica, malgrado la modestia delle sue ricerche . A fare le spese del controllo assoluto esercitato da Lana fu  soprattutto Vincenzo Ciaffi che fu costretto a rimediare la cattedra a Magistero.

Giovanna era una studiosa di razza costretta a mordere il freno di fronte a Lana,  obbligata a collaborare ad un dizionario sbagliato in partenza voluto da Lana  che avrebbe dovuto sostituire lo storico Campanini e Carboni e che invece fu  un clamoroso insuccesso. In poco tempo il dizionario di Lana non venne più ristampato. Giovanna era una una donna dolce, intelligente ed  amabile con cui faceva piacere stare insieme, parlando non solo di Letteratura Latina di cui era una grandissima studiosa. Qualche volta ci vedevamo in un ristorante abruzzese vicino a Palazzo nuovo.  Aderì  al Centro Pannunzio ,partecipando alle sue attività. Una volta con un gruppo di amici andammo in vacanza a Firenze. Lei aveva un legame storico con Eugenio Corsini altro illustre cattedratico della scuola di Padre Pellegrino. Venne con noi quella volta anche Giovanni  Ramella. Durante la cena in piazza della Signoria Corsini litigò in modo violento con Giovanna. Corsini non aveva un buon carattere e non seppe trattenersi. Mi trovai io a parlare con Giovanna che era molto scossa e turbata. Passammo la sera dopo cena insieme e cercai di farla riprendere facendo una lunga passeggiata insieme. Era una donna delicata e sensibile. Tra noi allora forse sarebbe potuto nascere un rapporto, ma la ragionevolezza fini’ di prevalere. Mi è rimasto tuttavia  negli anni il desiderio rimasto tale di conoscere più da vicino questa  affascinante intellettuale libera e priva di schemi ideologici, in anni in cui il marxismo aveva invaso anche gli studi classici. Sarebbe lungo elencare le opere che Giovanna ci lascia, molte delle quali dedicate ai licei dove i suoi libri furono adottatissimi. La sua storia della letteratura Latina finì di prendere il posto di quella di Luciano Perelli, altro insigne latinista, sacrificato al predominio di Lana. Un altro amico comune fu il francesista Lionello Sozzi che commemorammo insieme al centro Pannunzio quando mancò immaturamente. L’importanza  scientifica di Giovanna poté emergere a pieno  quando Lana lasciò l’insegnamento e Giovanna subentrò sulla sua cattedra. Giovanna fu la vera continuatrice  del Rostagni. Altri parleranno della grande studiosa, io voglio limitarmi a ricordare la donna eccezionale che fu, la sua intelligenza, il suo spirito libero, la sua autentica humatitas. Una volta a cena dal Bolognese a Roma mi parlò  per delle ore dell’amatissimo Catullo, facendomi capire il valore del poeta come aveva fatto Guido Ceronetti, senza spocchie accademiche, ma con la sensibilità del suo senso critico, ma soprattutto del suo essere donna davvero fuori ordinanza che sapeva amare la vita avidamente, senza rinunciare alla sua autorevolezza accademica. Un’altra volta parlammo di Concetto Marchesi ed anni dopo apprezzò  molto il capitolo dedicato al latinista di Padova del mio libro “ Figure dell’Italia civile “. A Biella andammo insieme ad un convegno su Benedetto Croce e il Piemonte dove lei tenne da par sua una relazione su Croce e Rostagni che resta l’unico scritto importante sul tema . Il suo vuoto resta davvero incolmabile anche se se la sua cultura è destinata a rimanere  negli anni futuri.

Ecco come votare i “luoghi del cuore”

Vota i tuoi luoghi del cuore. Tutti insieme possiamo salvarli. Dal 6 maggio al 15 dicembre 2020 . 10ª EDIZIONE DEL CENSIMENTO NAZIONALE FAI

 

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo lancia la 10ª edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” che si svolgerà dal 6 maggio al 15 dicembre 2020 e invita tutti i cittadini, nei piccoli borghi e nelle grandi città, nei paesi meno conosciuti e in quelli più noti, in Italia ma anche all’estero, a votare i luoghi italiani che amano di più e vorrebbero vedere tutelati e valorizzati. Dopo due mesi di isolamento, nella settimana in cui l’Italia timidamente riparte, anche il FAI entra in una nuova fase grazie all’avvio di questa grande campagna nazionale: un’opportunità per ciascuno di noi di esprimere finalmente, quasi fosse un urlo liberatorio, il sentimento appassionato che ci lega al Paese più bello del mondo, lo stesso di cui abbiamo tanto sentito la mancanza. Proprio ora, mentre i musei, i monumenti e i Beni del FAI sono ancora necessariamente chiusi, possiamo continuare a prenderci cura, tutti insieme, del nostro territorio e dei suoi tesori.

 

Saper guardare avanti con speranza e positività è un’attitudine preziosa, e la nuova edizione del censimento de “I Luoghi del Cuore”, l’iniziativa che da diciotto anni permette alle persone di unirsi e di manifestare con un gesto tangibile l’amore per lo straordinario patrimonio d’arte e natura che ci circonda, ci vuole proiettare al di fuori delle nostre mura domestiche, e porre fine a questa prolungata astinenza dal Paese che amiamo. Questo progetto racconta più di ogni altro il desiderio della Fondazione di continuare a occuparsi con slancio e passione dell’Italia e degli italiani, mettendosi in ascolto dei cittadini per ideare e immaginare il futuro insieme: una potente iniezione di fiducia per restituire, diffondendolo, quel sentimento di coesione civile che in questi giorni “sospesi” avvertiamo così intensamente.

 

Grazie a “I Luoghi del Cuore” il FAI incoraggia e stimola ciascuno di noi, anche restando a casa, a fare la differenza ed essere motore di cambiamento per il proprio territorio, unico al mondo per varietà e bellezza. L’augurio della Fondazione è che la partecipazione al censimento sia la più estesa possibile, perché il risultato del gruppo supera sempre la somma dei singoli e diventa potenza, energia e forza creativa che si fa azione efficace: a darne evidenza le storie di impegno civile di tante comunità di cittadini che grazie a questa iniziativa si sono avvicinate o ritrovate con rinnovato entusiasmo, condividendo un obiettivo comune, speranze ed emozioni. Prima ancora che dei luoghi, infatti, questo è il censimento delle persone, che i luoghi li vivono, li amano, li salvano.

 

Dal 2003, anno della sua prima edizione, “I Luoghi del Cuore” è stato eletto da milioni di cittadini a cassa di risonanza per far sentire la propria voce a favore di piccole e grandi bellezze da non dimenticare. I risultati ottenuti sono eccezionali, a dimostrazione della sua valenza sociale ma anche del suo essere strumento concreto e fattivo in grado di accendere i riflettori dell’opinione pubblica su luoghi da salvare, proteggere o semplicemente valorizzare perché poco noti e di contribuire in maniera significativa a cambiarne le sorti. Grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo il FAI ha sostenuto e promosso ben 119 progetti di recupero e valorizzazione di luoghi d’arte e di natura in 19 regioni. Nelle nove edizioni realizzate sin qui, grazie a più di 7 milioni di voti ricevuti – di cui più di 2,2 milioni nell’ultima edizione del 2018 – è stato inoltre possibile costruire una mappatura unica e spontanea di oltre 37.000 luoghi dalle tipologie più varie, che interessano oltre l’80% dei Comuni italiani. Alcuni sono stati segnalati da una sola persona, per altri invece si sono mobilitate decine di migliaia di cittadini. E sono più di 800 gli straordinari comitati spontanei che si sono attivati per raccogliere voti, e che hanno perseguito con ineguagliabile tenacia l’obiettivo di offrire un’occasione di rinascita al loro “luogo del cuore”.

 

Quest’anno il censimento si arricchisce di due classifiche speciali. La prima dedicata all’“Italia sopra i 600 metri”, cioè a luoghi che appartengono alle aree interne montane del Paese, di cui la Fondazione si sta occupando anche attraverso il Progetto Alpe e che coprono da sole il 54% del territorio nazionale: zone che sono diventate la periferia del Paese, in sofferenza per la carenza di servizi e infrastrutture che rende le condizioni di vita più difficili, ma anche contraddistinte da una bellezza indiscutibile, spesso intatta e dominata dalla natura, in cui vivono comunità di cui riscoprire la storia, le tradizioni e il potenziale. La seconda è relativa ai “Luoghi storici della salute”, beni architettonici che hanno radici profonde nel nostro passato, e che oggi, a fronte dell’emergenza sanitaria, sono divenuti valorosi presidi a tutela di tutti noi; luoghi che raccontano quanto il benessere di corpo e mente abbia radici antiche nel nostro Paese e una tradizione secolare che spazia dalle terme romane alle farmacie storiche, dagli ospedali nati nel Rinascimento ai padiglioni di fine 800 e inizio Novecento, oggi più che mai in funzione grazie all’instancabile prodigarsi dei medici e del personale paramedico per far fronte all’epidemia.

 

Come di consueto, i luoghi più votati verranno premiati, a fronte della presentazione di un progetto concreto: 50.000 euro, 40.000 euro e 30.000 euro saranno assegnati rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato, mentre il luogo più votato via web diventerà protagonista di un video, storytelling o promozionale, realizzato a cura della Fondazione. Per i vincitori delle due classifiche speciali sono in palio complessivamente 20.000 euro. FAI e Intesa Sanpaolo, dopo la pubblicazione dei risultati, lanceranno inoltre il consueto bando per la selezione degli interventi in base al quale tutti i proprietari (pubblici o non profit) e i portatori di interesse dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti potranno presentare alla Fondazione una richiesta di restauro, valorizzazione o istruttoria sulla base di specifici progetti d’azione.

 

La forza del censimento del FAI non si ferma qui: grazie all’estesa attività di sensibilizzazione che lo caratterizza, la partecipazione all’iniziativa permette di dare risonanza alle richieste delle comunità, creando collegamenti con istituzioni e stakeholder locali: collaborazioni virtuose che in alcuni casi consentono la rinascita di beni in stato di degrado, di abbandono o addirittura a rischio scomparsa, attraverso lo stanziamento di fondi aggiuntivi rispetto a quelli resi disponibili da FAI e Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto.

 

Il FAI chiama a raccolta gli italiani intorno al patrimonio della nazione e indice un nuovo censimento de I Luoghi del Cuore. Così lasciamo per un momento l’io e la sua casa per dedicarci agli altri e ai luoghi che ciascuno predilige. Siamo individui ma anche nodi di un tessuto nazionale di cui siamo parte e che ci protegge (come si è visto con il nuovo temibile virus). Il FAI è una fondazione della società civile sostenuta principalmente da iscritti e sostenitori. Non c’interessa competere per il potere e per la ricchezza, come spesso avviene nella politica e nel mercato; ci preme invece unirci a tutte le istituzioni culturali per cooperare al vero, al bene e al bello della Patria e dei concittadini. Italia ti amiamo”, ha dichiarato Andrea Carandini, Presidente FAI.

 

Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza ben distribuita della Banca in tutte le regioni italiane.

 

Mai come oggi l’appuntamento con I Luoghi del Cuore ci riconduce a un po’ di ottimismo e all’auspicio di tornare presto ad apprezzare in ogni angolo dell’Italia il patrimonio artistico del Paese. Inserire i luoghi della sanità, alcuni veri e propri gioielli architettonici spesso trascurati e degradati, suggella il grande impegno di Intesa Sanpaolo per sostenere il servizio sanitario e la ricerca in questo difficile momento del nostro Paese. Gli ospedali, le case di cura, le farmacie sono testimoni silenziosi di sofferenza e meritano attenzione e tutela. Indicarli e votarli per il restauro è un modo genuino di esprimere la nostra gratitudine ai medici e paramedici che quotidianamente vi lavorano”, ha commentato Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo.

 

 

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE AL CENSIMENTO

dal 6 maggio al 15 dicembre 2020

  1. Sito www.iluoghidelcuore.it

Data l’emergenza sanitaria, in questa prima fase si voterà esclusivamente on line, utilizzando anche un ampio ventaglio di materiali di condivisione social.

  1. Da quando sarà possibile, la raccolta voti avverrà anche attraverso il canale cartaceo, con moduli di raccolta voti dedicati a ogni luogo del cuore, scaricabili dal sito www.iluoghidelcuore.it

 

Il censimento è realizzato sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.

Anche in questa occasione, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico radiotelevisivo alla cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano con una campagna di sensibilizzazione dal 25 al 31 maggio a sostegno della 10ª edizione de “I Luoghi del Cuore”: una maratona radiotelevisiva di sette giorni in cui si racconteranno luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del Belpaese. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare il censimento 2020, anche grazie alla collaborazione di Rai Responsabilità Sociale.