CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 478

Al via i concerti dell’Unione musicale

Dopo una pausa forzata di sei mesi (la più lunga dall’inizio della pandemia) l’Unione Musicale di Torino è pronta a ripartire dal vivo mercoledì 28 aprile 2021, all’indomani dell’apertura deliberata dal Governo regionale, per lanciare un messaggio di ottimismo e fiducia in un presente e in un prossimo futuro in cui si possa tornare a godere della bellezza dal vivo, seppur con tutte le attenzioni.

 

Molti dei concerti annullati nell’autunno-inverno 2020-2021 sono stati riprogrammati, ma nelle consuete sale del Conservatorio e del Teatro Vittoria saranno presenti anche alcune gustose novità.
Apre il cartellone aprile-luglio 2021 Massimo Quarta al violino con Stefania Redaelli al pianoforte, che saranno seguiti da altri interpreti italiani di primo piano come i pianisti Pietro De Maria e Andrea Lucchesini, impegnati nella prosecuzione di importanti cicli tematici rispettivamente dedicati a Beethoven e Schubert-Schumann, l’inossidabile Antonio Ballista, che proporrà in forma di hit parade un coinvolgente percorso dalla liederistica alla canzone, il Trio di Parma, con l’ultimo appuntamento dell’integrale dei Trii di Beethoven e Kagel, il Trio Johannes insieme con Simonide Braconi e Paolo Borsarelli per l’esecuzione del Quintetto “La trota” di Schubert e Mario Brunello, che rilegge le Sonate e Partite per violino di Bach con il violoncello e il violoncello piccolo.
Si segnalano inoltre due avvincenti appuntamenti: Tutto tango, con Pietro Roffi alla fisarmonica e Alessandro Stella al pianoforte, e Pasion Latina, un viaggio musicale che, a partire dagli autori argentini Piazzolla, Ginastera e Guastavino, tocca la tradizione messicana e venezuelana e arriva in Spagna; interpreti d’eccezione saranno la voce versatile di Vincenzo Capezzuto e Giancarlo Bianchetti alla chitarra.
Dalla scena internazionale arriveranno per la prima volta sul palcoscenico dell’Unione Musicale la violoncellista britannica Natalie Clein accompagnata al pianoforte dalla musicista armeno-danese Marianna Shirinyan; la stella del violino Alexandra Conunova con l’eclettico pianista francese David Kadouch; e ancora Eckart Runge (per anni violoncello del Quartetto Artemis) che insieme al pianista Jaques Ammon da tempo si dedica all’esplorazione di diversi linguaggi musicali, al confine tra tango, jazz e musica da film.
Nella serie di concerti dedicati alla musica antica l’Unione Musicale ospiterà alcuni degli ensemble più interessanti attivi nel repertorio pre-classico: il Quartetto Delfico, che debutta con un programma che mette a confronto lo stile classico di Mozart con gli italiani Sacchini e Donizetti; l’ensemble italiano Soavi Affetti; il Trio Guerra Amorosa, originale formazione strumentale composta da viola da gamba, viola d’amore e baryton, mentre il Quoniam Ensemble con il soprano Cinzia Prampolini eseguirà il Vezzo di perle musicali di Adriano Banchieri.
L’Unione Musicale ha fatto del talent scouting una missione irrinunciabile: sono come sempre in cartellone tantissimi giovani di grande talento. Avremo con noi i pianisti Alexander Gadjiev, vincitore del XXX Premio Venezia e del Monte-Carlo World Piano Masters Competition nel 2018 e la croata Martina Filjak, salita in vetta al prestigioso Concorso di Cleveland nel 2009; formazioni cameristiche italiane di eccellenza, come il duo Francesca Bonaita (violino) e Gloria Cianchetta (pianoforte), il torinese Trio Chagall, impostosi al Premio “Trio di Trieste” 2019, e infine Erica Piccotti (violoncello) insieme a Leonardo Pierdomenico (pianoforte).
Prosegue con sei doppi appuntamenti anche il progetto divulgativo Camera delle meraviglie (in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino), avviato con successo nell’autunno 2019 e realizzato anche online durante il periodo di chiusura dei teatri.  Il format prevede – per ogni concerto – la presentazione di un capolavoro della tradizione cameristica, eseguito integralmente e raccontato attraverso un dialogo attivo tra musicisti e pubblico.

Un occhio di riguardo è dedicato anche al pubblico dei più piccoli, con due spettacoli di teatro musicale per famiglie: Mio fratello Amadè, delicata e poetica “favola in forma sonata” con Pasquale Buonarota e Diego Mingolla, e l’esilarante Pizz’n’zipp – Concerto scenico senza parole con Eleonora Savini e Federica Vecchio.

 

Tutti i concerti si svolgeranno seguendo i protocolli di sicurezza anti Covid-19.

Le sale sono a capienza ridotta e tutti i posti saranno numerati.

È obbligatorio indossare la mascherina anche durante lo svolgimento degli spettacoli.

 

Scarica il programma generale in pdf

Concerto inaugurale:

mercoledì 28 aprile 2021

Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi – ore 20

I CONCERTI

 

Massimo Quarta / violino
Stefania Redaelli / pianoforte

Franz Schubert (1797-1828)

Sonatina in re maggiore op. 137 n. 1 D. 384

 

Richard Strauss (1864-1949)

Sonata in mi bemolle maggiore op. 18

 

Maurice Ravel (1875-1937)

Tzigane, rapsodie de concert

 

Niccolò Paganini (1782-1840)

Introduzione e variazione sul tema «Di tanti palpiti» da Tancredi di Rossini op. 13

 

 

Streaming del documentario Horst di Tina Barney e Mark Trottenberg

“I Giovedì in CAMERA” | Giovedì 22 aprile, dalle ore 18.30  Proiezione in streaming del documentario Horst di Tina Barney e Mark Trottenberg
 

Prenotazione su Streeen.org e visione gratuita per i primi 100 prenotati

 

Giovedì 22 aprile, alle ore 18.30, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia propone la visione in streaming del raro documentario Horst (20’, 1988) di Tina Barney e Mark Trottenberg, in streaming gratuito su Streeen.org per i primi 100 prenotati, un tuffo nel mondo della fotografia di moda e nelle sue evoluzioni dagli anni Trenta agli anni Ottanta del Novecento.
Il film passa con grazia da un’affascinante e avvincente intervista allo stesso Horst P. Horst, girata nella sua casa di Oyster Bay nello stato di New York, a scatti che si librano sulle sue fotografie iconiche fino ad alcune preziose immagini d’archivio.
Negli ultimi otto decenni, le fotografie di Horst sono sempre state sinonimo di eleganza: durante la sua carriera, Horst ha fatto sue, e rivisitato con il suo occhio, le immagini della scultura classica, della pittura e dell’architettura. Queste influenze classicheggianti sono parte fondante del suo stile fotografico e, anche nelle varie evoluzioni, la bellezza classica è sempre stata il segno distintivo del suo lavoro, un marchio di eleganza al quale ci si ispira ancora oggi.
Il film, co-diretto dalla fotografa americana Tina Barney e narrato dal suo caro amico e compagno Valentine Lawford, è un appassionato viaggio nel lavoro dell’artista che prende avvio dai famosi ritratti degli anni Trenta, passando per gli scatti di moda e di interni di case dei personaggi del jet set realizzati per Vogue, House and Garden, Vanity Fair e Architectural Digest, così come svelando il ricco bagaglio di fotografie di viaggi che è tra i ricordi preferiti e personali dello stesso Horst.
 
Il film potrà essere fruito in streaming sulla piattaforma streeen.org

Sarà necessario prenotare il proprio “posto virtuale” direttamente sul sito di Steeen.org (www.streeen.org). La visione del film sarà gratuita per i primi 100 spettatori, dalle ore 18.30 di giovedì 22 aprile fino alle ore 24.00 di sabato 24 aprile.

Voci di libertà. Oratorio laico sulla Resistenza delle donne

A Racconigi “reading” collettivo online, realizzato da “Progetto Cantoregi”, per celebrare la Liberazione “al femminile”
Da sabato 24 aprile- www.progettocantoregi.it – www.comune.racconigi.cn.it

Racconigi (Cuneo) Scriveva l’indimenticata Anna Bravo (Torino, 1938 – 2019), docente di Storia Sociale all’Università di Torino e membro del Comitato Scientifico dell’Istituto per la Storia della Resistenza “Giorgio Agosti”, una vita dedicata alla ricerca e alla difesa del ruolo delle donne in campo politico e sociale: “Durante il periodo della Resistenza, le donne si sono impegnate nella lotta di Liberazione su più fronti: nello scontro armato, nel lavoro di informazione, approvvigionamento e collegamento, nella stampa e propaganda, nel trasporto di armi e munizioni, nell’organizzazione sanitaria e ospedaliera, nel Soccorso rosso…nei Gruppi di difesa della donne e per l’assistenza ai combattenti della libertà”. Non un semplice elogio di parte, ma parole di assoluta e storicamente comprovata verità. Volte a ribadire con forza il coraggio e l’impegno, la profonda passione civile, la risoluta fedeltà ai valori di fratellanza (o, meglio, sorellanza) delle donne durante il periodo della Resistenza partigiana, in quello che fu il nostro “Secondo Risorgimento” dall’odiosa dittatura nazifascista. Eppure, a conti fatti e in barba alla Storia, solo a 35mila donne, a fronte di 150mila uomini, è stata riconosciuta ( fonte Anpi) la qualifica di “partigiana combattente”. Per loro solo ruoli certo importanti, ma sempre abbastanza defilati e, tutto smmato secondo “vox populi”, di secondo piano. Nasce di qui, dalla volontà di conferire alle donne partigiane quel ruolo a tutto tondo, di vere protagoniste – al pari degli uomini – della lotta di Liberazione, l’iniziativa online “Voci di libertà. Oratorio laico sulla Resistenza delle donne”, promossa a Racconigi dall’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi”, in collaborazione con “Anpi Racconigi” e Amministrazione Comunale. Ripreso alla “Soms” (ex Società Operaia di Mutuo Soccorso oggi sede di “Progetto Cantoregi”) e trasmesso da sabato 24 aprile sui canali social e sui siti di “Progetto Cantoregi” e del Comune di Racconigi, si tratta di “un reading collettivo a più voci – dicono gli organizzatori – per raccontare e omaggiare l’impegno femminile nella lotta attiva per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo”. Antifasciste per scelta personale o tradizione famigliare, appartenenti a tutte le classi sociali e impegnate in ogni professione, giovani e anziane, provenienti da tutta Italia, con armi o senza, le donne furono elemento imprescindibile della lotta per la Liberazione. “Nella Resistenza – scriveva Ada Gobetti, luminosa icona dell’antifascismo e della guerra partigiana – non vi fu attività, lotta, organizzazione, collaborazione, a cui la donna non partecipasse: come una spola in continuo movimento costruiva e teneva insieme, muovendo instancabile, il tessuto sotterraneo della guerra partigiana”.
In scena a Racconigi per “Voci di Libertà” sarano le attrici Irene Avataneo, Chiara Franza e Alessandra Lappano. Il “reading” prevede anche interventi del sindaco Valerio Oderda e del presidente della sezione Anpi di Racconigi, Pierfranco Occelli. Che commenta: “Celebrare il 25 aprile è troppo importante anche in tempi di pandemia, perché questo è per l’Italia una data fondamentale ed emblematica. È la data non solo della Liberazione dalla dittatura fascista, ma è quella che ci richiama subito alla mente i valori su cui si basa la nostra Costituzione: libertà, democrazia, giustizia sociale, uguaglianza, accoglienza senza discriminazioni. Per questi valori si sono battute e spesso ci hanno lasciato la vita, le donne della Resistenza, così come gli uomini. Donne che poi erano le nostre mamme, le nostre nonne, le nostre zie. Visto che usiamo i social, strumenti per i quali sono oggi sicuramente più avvezzi i giovani, spero siano proprio loro a comprendere questi valori che noi tramandiamo. Tocca a loro, gli antifascisti del nuovo millennio, non solo portarli avanti, ma anche rinverdirli, attualizzarli, renderli vivi. Far capire ai loro coetanei che gridare oggi ‘Viva il 25 Aprile’, significa urlare contro la discriminazione, lo sfruttamento, per la difesa dell’unica terra che abbiamo. Noi vecchi non siamo più in grado di farlo”.
Info: 335.8482321 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it Fb Progetto Cantoregi – Tw @cantoregi – IG Progetto Cantoregi.
g. m.

Maglione, raccolta fondi per le opere a cielo aperto

A arte contemporanea  a rischio deterioramento

Il M.A.C.A.M, Museo d’arte contemporanea all’aperto di Maglione, in provincia di Torino, ha lanciato una raccolta su GoFundMe per restaurare alcune opere gravemente deteriorate.

“Le opere – si legge – necessitano di manutenzione e restauro: trovandosi all’aria aperta sono soggette agli effetti degli eventi atmosferici. Il sole, la pioggia, il freddo, il vento, anche ciclonico, come nell’ottobre del 2019 , le opere, in simbiosi con l’ambiente e la realtà urbanistica, hanno vissuto le storie dei muri, delle strade e degli abitanti”.

Il paesino ospita sui muri delle case, nelle strade e nelle piazze dipinti, sculture e installazioni di artisti provenienti da tutto il mondo. Tra questi Cattelan, Asdrubali, Benetton, Cavaliere, Dadamaino,  Del Pezzo, Dorazio. Silvano e Piero Gilardi, Griffa, Guerzoni, Habicher, Hsiao, Mainolfi, Mondino, Nespolo, Nils-Udo, Gio’ Pomodoro, Salvo, Staccioli, Tadini, Testa, Trotta, Valentini, Varisco e Zorio.

Il M.A.C.A.M. è nato nel 1985 da un’idea di Maurizio Corgnati come associazione culturale senza fini di lucro con operatività indirizzata alla diffusione e promozione dell’arte contemporanea. Oggi lotta per difenderla dall’abbandono e dal vandalismo.

A fronte di 238 condivisioni la campagna ha sfiorato i 900 euro in due settimane ed è ancora raggiungibile al link https://it.gf.me/v/c/gfm/macam-it-help-restore-our-artistic-heritage

DaCasaCon, la Rubrica del lockdown festeggia il primo compleanno

Ha Festeggiato un anno la rubrica online di Laura POMPEO con invitati da casa… non a caso! 

Gli incontri in diretta FB con figure rappresentative di ambiti diversi sono iniziati il 18 aprile 2020.

Laura Pompeo ha voluto celebrare l’anniversario con un ospite a sorpresa, un invitato speciale: il figlio Lorenzo Malara, di 12 anni.
“Ci pensavo da molto: avere mio figlio con me è stato emozionante. E’ stato un incontro molto apprezzato anche dagli amici e dalle amiche che seguono la rubrica, che hanno partecipato con moltissime domande e commenti.
Ho voluto conversare con Lorenzo anche per avere una testimonianza diretta da parte di un ragazzino su come è stata vissuta la scuola (la DAD in particolare) in quest’anno drammatico. I bambini e i ragazzi sono tra coloro che hanno più sofferto della situazione. Abbiamo sempre parlato dei ragazzi, senza però interpellarli: è stato apprezzato che sia stato Lorenzo a parlare in prima persona, in maniera spontanea, esprimendo la difficoltà vissuta, ma positivo sulla visione del futuro”.

L’isolamento a cui siamo stati costretti durante il lockdown aveva messo in pausa le relazioni sociali in presenza.
“La necessità di rimanere in contatto, ma anche l’esigenza di condividere cosa ci stava facendo provare l’emergenza sanitaria, mi ha fatto pensare a delle conversazioni virtuali informali, delle chiacchierate in diretta sui social: ho cercato di attivare risposte positive a una situazione così negativa”, spiega Laura Pompeo.
Ne è venuto fuori un vero e proprio format, con personaggi noti, riferimenti nel proprio settore di attività, che hanno raccontato come stavano vivendo a livello, personale e professionale, l’emergenza sanitaria e l’isolamento.
“Si tratta di una serie che è andata (e andrà) avanti anche dopo i mesi di clausura, che ne erano stati l’input, grazie anche all’immediato e consistente coinvolgimento di pubblico: oggi oltre un milione di visualizzazioni. Di ciò sono profondamente grata a tutti!”, aggiunge Pompeo.
Gli appuntamenti creano un’ importante occasione di identificazione legata all’esperienza comune, e sono una sorta di strumento solidale di incoraggiamento e compartecipazione. Ne emerge la grande Importanza delle storie delle persone, del racconto, della conoscenza, attraverso individui che interessano e incuriosiscono per il loro spessore intellettuale e umano.
Conversazioni on line con “persone che, per vita e per mestiere, sono attenti osservatori e portatori di opinioni utili. E anche di ispirazione. E per aiutarci ad avere un’idea di cosa ci si prospetta”, nel nome della condivisione e dell’amicizia.
Si sono incontrate – e si è fatto incontrare a migliaia di amici da casa – figure rappresentative di ambiti diversi, dal livello locale all’internazionale, che potessero raccontare la propria esperienza in questo tempo surreale e aiutare a guardare al futuro con spirito propositivo. Durante il lockdown, si sono voluti mantenere i rapporti col territorio, non disperdere i contatti, dare un segnale di positività in un momento difficile. Un appuntamento (fino a 4 volte alla settimana; ora bisettimanale) che è anche un osservatorio sulla realtà.
E così “Da casa con” è passata… di casa in casa, coinvolgendo migliaia di persone su Facebook, con una diretta di circa mezz’ora in cui si incontra e si conosce il profilo di ciascun personaggio: è una conversazione “a cuore aperto”, in cui l’ospite, dalla propria abitazione, permette di conoscere anche il lato meno noto al pubblico.
E’ diventata una rubrica fissa e nei mesi il progetto si è evoluto, spaziando tra temi diversi, sempre calati sull’attualità (cultura, istruzione, arte, architettura, spettacolo, scienza, innovazione, ricerca, imprenditoria, lavoro, accoglienza e solidarietà, ambiente e verde, storia, attualità, politica, letteratura, turismo, comunicazione, medicina, pari opportunità, sport e altro ancora), fino a giungere ad un Elenco inclusivo, rispetto alle varie professioni e ruoli (ad oggi, 115 ospiti). Una vetrina sul mondo, che fa conoscere mestieri, realtà, situazioni.
Inoltre, in ogni puntata, tutti partecipano in maniera attiva: gli amici da casa danno il benvenuto all’ospite, proprio come se entrasse “a casa loro”.
Si è anche creato un percettibile senso di comunità tra ospiti e pubblico, e tra gli ospiti stessi.
La rubrica fin da subito “ha fatto scuola” e sono nati dei bellissimi epigoni.
E’ in corso di preparazione il libro che raccoglie le 40 interviste fatte durante la quarantena. Sarà pubblicato dall’editore moncalierese Gian Giacomo Della Porta e sarà presentato all’Accademia Albertina di Belle Arti il 5 luglio.

Attori si diventa anche online

L’associazione Teatranza Artedrama, in collaborazione con Santibriganti Teatro, propone, a partire da martedì 27 aprile, un nuovo ciclo di corsi online, fruibili tramite la piattaforma Zoom, che affrontano diversi aspetti del mondo del Teatro, dall’uso della voce, all’uso del corpo, alla storia curiosa dietro ai capolavori teatrali.

La proposta didattica comprende 3 laboratori da 6 incontri: “La buona parola”, diretto da Valentina Volpatto, attrice e docente teatrale, tutti i martedì dalle 18.30 alle 20.00, “Storia allegra del Teatro”, diretto da Maura Sesia, giornalista e critica teatrale, tutti i mercoledì dalle 17.30 alle 19.00, e “Iskra! Gioco – Azione – Movimento”, diretto da Antonio Bertusi, attore e docente di tecniche di movimento per l’attore, tutti i venerdì dalle 20.30 alle 22.00.

È possibile avere maggiori informazioni sui corsi e sulle modalità di iscrizione visitando il sito www.teatranza.it, chiamando lo 011645740 o scrivendo a info@teatranza.it

Calendario Laboratori Tematici Online

LA BUONA PAROLA – Scopri la tua voce e le sue potenzialità

Con Valentina Volpatto – Attrice e Docente Teatrale

Uso della voce e corretta dizione

Tutti i martedì dal 27 aprile 2021, dalle 18.30 alle 20.00

STORIA ALLEGRA DEL TEATRO – Cronache, verità nascoste, curiosità

Con Maura Sesia – Giornalista e Critica Teatrale

Viaggio tra le epoche, gli autori, i capolavori

Tutti i mercoledì dal 28 aprile 2021, dalle 17.30 alle 19.00

ISKRA! – Gioco – Azione – Movimento

Con Antonio Bertusi – Attore e Docente di Tecniche di Movimento per l’Attore

Workshop online su training e movimento per l’attore

Tutti i venerdì dal 30 aprile 2021, dalle 20.30 alle 22.00

La Bellezza Cambia il Mondo? Posticipata la mostra

Ghost Book # 6  a cura di Riccardo Costantini

Ilaria Abbiento | Maura Banfo | Gianpiero Fanuli | Pierluigi Fresia
Patrizia Mussa | Claudio Orlandi | Giorgio Racca | Edoardo RomagnoliTesti di: Ray Banhoff, Giovanna Calvenzi, Claudio Composti, Riccardo Costantini,
Olga Gambari, Giovanna Gammarota, Alessia Locatelli, Guido Turco6 maggio – 5 giugno 2021
Opening: dal 6 al 9 maggio dalle 11:00 alle 20:00

Galleria Riccardo Costantini Contemporary
Via Giolitti, 51 – Torino

L’inaugurazione della mostra “La Bellezza Cambia il Mondo?” e la presentazione di Ghost Book n.6 è stata posticipata al 6 maggio 2021 a seguito delle ultime misure contenitive della pandemia. Dal 6 al 9 maggio l’inaugurazione dalle 11:00 alle 20:00 negli spazi della galleria Riccardo Costantini Contemporary e dall’11 maggio al 5 giugno con orario 11.00 – 19.30.
Edoardo Romagnoli, Tulipano Semper Augustus_6896
2018, Stampa fine art
Torino, 12/04/2021 – Sarà presentato a Torino, a partire dal 6 maggio, negli spazi della galleria Riccardo Costantini Contemporary, il numero 6 del libro seriale Ghost dal titolo “La Bellezza Cambia il Mondo?” a cura di Riccardo Costantini. La raccolta fotografica, inizialmente concepita come progetto editoriale, diventa anche una mostra collettiva in presenza che avrà luogo fino al 5 giugno 2021. Gli artisti invitati sono: laria Abbiento, Maura Banfo, Gianpiero Fanuli, Pierluigi Fresia, Patrizia Mussa, Claudio Orlandi, Giorgio Racca, Edoardo Romagnoli.
Presentazione ed inaugurazione: dal 6 al 9 maggio 2021 con ingresso contingentato dalle 11.00 alle 20.00; gli altri giorni e fino al 5 giugno: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.30. È possibile prenotare la propria visita all’indirizzo e-mail riccardocostantini65@gmail.com. La rivista è distribuita in galleria (via Giolitti 51, Torino) per tutto il periodo della mostra, oppure on line sul sito ghostbook.it, aderendo all’Associazione Culturale Ghost con una donazione di 25€.La Bellezza Cambia il Mondo?:
Quella che verrà presentata il prossimo 6 maggio alla galleria Riccardo Costantini Contemporary è una mostra che deriva dal progetto editoriale proposto più di un anno fa da Giorgio Racca, fondatore di Ghost Book, a Riccardo Costantini gallerista e curatore. A Costantini era affidata la curatela del numero 6 del libro seriale Ghost, dedicato al rapporto natura-bellezza. Attraverso lo sguardo degli artisti, il volume intendeva leggere la natura e le interazioni che l’uomo ha con essa, ponendo l’accento sulla percezione della bellezza. Costantini, messosi al lavoro, ha fatto la selezione degli artisti, con loro ha scelto le opere da inserire ed i curatori da coinvolgere per i testi critici… Poi è sopraggiunta la pandemia.
Sospese le operazioni di stampa, dopo un momentaneo colpo di assestamento, la rivista si è spostata anch’essa, come tutta la vita ha fatto in quel periodo, sul web. È così approdata sui canali social, contemporaneamente su Instagram (www.instagram.com/ghost_book) e su Facebook (www.facebook.com/ghostassociazioneculturale), con una serie di appuntamenti cadenzati nei quali venivano presentati tutti i capitoli del libro, uno per volta, autore per autore. A conclusione del ciclo, la rassegna è stata esposta in una mostra virtuale sul sito di Ghost Book (www.ghostbook.it/ghost-art-gallery).
Il progetto, che ha avuto un così lungo periodo di gestazione, è poi maturato in una vera e propria esposizione in essere, la mostra virtuale ha avuto l’esigenza di riappropriarsi degli spazi in presenza, delle relazioni e delle interazioni dal vivo e la rivista è divenuta quindi anche catalogo espositivo.
Il tema del progetto non si è modificato, ma proprio in virtù di un periodo così peculiare, la riflessione sulla precarietà, sulla soggettività e sull’importanza della bellezza, ha assunto il valore di sinonimo del fragile rapporto uomo-natura. Attraverso gli scatti dei fotografi invitati, questa indagine ha svelato i suoi valori di essenzialità, caducità ed urgenza, in una coralità di testimonianze e spunti.
Patrizia Mussa, Warless Theatres Afghanistan
2016, stampa giclée su carta cotone con pastellatura a mano
Gli artisti e gli autori:
Gli artisti invitati a rispondere alla domanda “La Bellezza Cambia il Mondo?” e i critici a loro affiancati sono: Ilaria Abbiento/Claudio Composti, Maura Banfo/Olga Gambari, Gianpiero Fanuli/Ray Banhoff, Pierluigi Fresia che ha scritto lui stesso il suo testo, Patrizia Mussa/Giovanna Calvenzi, Claudio Orlandi/Alessia Locatelli, Giorgio Racca/ Guido Turco, Edoardo Romagnoli/Giovanna Gammarota. La rassegna è introdotta e presentata dal testo del curatore Riccardo Costantini.
Una raccolta di voci eterogenea per un compendio ampio e diversificato che va dalla completa e onirica identificazione di Ilaria Abbiento con i suoi scatti marini, alle immagini performative di Maura Banfo che simbolicamente, attraverso le sue conchiglie, rappresenta l’inscindibile unicità dell’essere all’interno dell’ecosistema; fino alle foto dei quei territori, come l’Afghanistan, l’Etiopia o lo Yemen, oggi distrutti dalle guerre che Patrizia Mussa aveva immortalato in tempi non sospetti quando la natura e l’architettura restituivano ancora immagini di paesaggi sereni e affascinanti. C’è poi il mondo scanzonato e leggero delle estati sulle spiagge italiane, immortalate dagli scatti di Gianpiero Fanuli, che restituiscono però il senso amaro e di distanza nei confronti di qualcosa che riteniamo ci appartenga ma che in realtà è solo un’illusione. Il tema ecologico è affrontato da Claudio Orlandi, egli immortala il tentativo di preservare i ghiacciai con la tecnica della copertura, le sue foto ci rimandano a immagini di sculture concettuali apparentemente marmoree, cristallizzando il vano tentativo di frenare l’intervento nefasto dell’uomo sulla natura. La bellezza assoluta e semplice fa capolino dai fiori di Edoardo Romagnoli che denunciano l’incapacità di rappresentare la natura se non attraverso meticolosi processi di scatto (lunghissima esposizione, movimento progressivo della camera e sovrapposizioni). Le immagini di Pierluigi Fresia sono un corto circuito in cui la realtà è decontestualizzata dagli interventi di post-produzione: testi o segni grafici infrangono ed irridono l’ambiente, restituendoci un senso di amara consapevolezza. Ed infine la rappresentazione intima, in forma di diario per immagini, di Giorgio Racca: l’artista racconta la natura in essere, cioè lo scorrere della vita; essa, nello svolgersi delle azioni quotidiane, agite in luoghi a volte banali, racchiude tragedia e bellezza… in una parola la ricerca del nostro senso di esistenza.La Bellezza non salverà il mondo, come dice lo stesso Costantini nel testo di presentazione e non potrà farlo proprio perché l’essere umano non è consapevole del portato etico e eco-sistemico di tale concetto. Ma compito dell’arte e della sensibilità degli artisti è proprio leggere tali valenze e porle all’attenzione agli abitanti del mondo.Ghost Book Libro Seriale:
Ghost Book è un progetto editoriale nato a Torino da un’idea di Giorgio Racca e presentato nel 2015 con un Numero Zero, la pubblicazione ha cadenza annuale. Definito dal suo ideatore come Libro Seriale, è una raccolta di storie per immagini, accompagnate da testi solo quando necessario. Il linguaggio è la fotografia, in specifico quella italiana e Ghost è un viaggio attraverso di essa, senza un punto di partenza determinato o una destinazione eletta. La rivista è stampata con EasyReading®Font, carattere ad alta leggibilità anche per i dislessici. Ghost Book è un progetto sviluppato con il supporto di Associazione Culturale Ghost e di RedHead Agenzia Creativa.
Ghost è distribuito ai Soci dell’Associazione Culturale unitamente alla tessera annuale con una donazione di 25€. L’iscrizione può essere richiesta in occasione delle mostre promosse da Ghost, sul sito web ghostbook.it, scrivendo a info@ghostbook.it, oppure al Book Shop di Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Il link al sito per l’acquisto: https://www.ghostbook.it/ghost-book/acquista-la-tua-copia-di-ghost/

Got Book #6 copertina
Scheda dell’evento:
Artisti:                      Ilaria Abbiento | Maura Banfo | Gianpiero Fanuli | Pierluigi Fresia
                                Patrizia Mussa | Claudio Orlandi | Giorgio Racca | Edoardo Romagnoli
Titolo:                      La Bellezza Cambia il Mondo?
Curatore:                 Riccardo Costantini
Sede:                      Galleria Riccardo Costantini Contemporary
Via Giolitti, 51 – Torino
Date:                        6 maggio – 5 giugno 2021
Inaugurazione:         Da giovedì 6 a domenica 9 maggio dalle 11:00 alle 20:00
Orari:                        Dall’11 maggio al 5 giugno, dal martedì a sabato ore 11.00 – 19.30.
Lunedì e domenica chiuso
Ufficio Stampa:        Sirio Schiano lo Moriello

Fondazione Torino Musei: tutti gli appuntamenti culturali fino a giugno

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CICLO DI CONFERENZE ON LINE in occasione della mostra Ritratti d’oro e d’argento

13 aprile – 22 giugno ore 18

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Palazzo Madama propone, dal 13 aprile al 22 giugno 2021, un ciclo di sette incontri di approfondimento tra arte, devozione, tutela e indagini diagnostiche, in occasione della mostra Ritratti d’oro e d’argento, in corso a Palazzo Madama fino al 12 luglio 2021, che intendono offrire, grazie a un taglio interdisciplinare, uno sguardo sia sul contesto in cui si è sviluppata la produzione orafa in Piemonte e Valle d’Aosta tra Tardo Gotico e Rinascimento, sia sulle azioni di ricerca, tutela e valorizzazione, che musei, diocesi, soprintendenze e università stanno portando avanti con un importante lavoro di sinergia.

Il 27 aprile Laura Marino si soffermerà sulle vicissitudini di alcune opere in mostra che, una volta uscite dalla bottega, giunsero in luoghi lontani anche centinaia di chilometri: nel corso dei secoli furono soggette a interventi di aggiornamenti di gusto, a riparazioni o a trasferimenti in nuove sedi, ma anche sottratte al loro contesto, come il san Teobaldo di Alba, trafugato negli anni ’80 del Novecento e recuperato nel 2014.

L’11 maggio don Gianluca Popolla illustrerà il lavoro della Consulta Regionale per i Beni Ecclesiastici di Piemonte e Valle d’Aosta che opera attraverso gli Uffici per l’arte sacra e i beni culturali nelle sedici diocesi piemontesi e in quella di Aosta nella tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, archivistico e librario.

Il 18 maggio sarà il turno di Fulvio Cervini e Angelo Agostino che presenteranno i risultati delle ricerche condotte sui busti dei santi Ruffino e Venanzio provenienti dalla chiesa vecchia al Castello di Sarezzano, nei pressi di Tortona: un processo di conoscenza basato su analisi storico-artistica e indagine diagnostica in un necessario dialogo interdisciplinare finalizzato a spostare sempre in avanti il fronte della ricerca.

Il 25 maggio a Marco Fratini sarà affidato il compito di tratteggiare, anche attraverso numerosi documenti d’archivio, la raffinata stagione dei principi d’Acaia che a inizio Quattrocento richiesero a orafi locali ricche finiture per abiti e teche per preziose reliquie, tra cui il busto di san Giovenale commissionato da Ludovico d’Acaia a Severino Dorerio per donarlo alla cattedrale di Fossano.

L’8 giugno Simone Baiocco ripercorrerà le vicende delle committenze artistiche destinate alla collegiata di San Secondo di Asti, chiesa identitaria di una città contesa dal XV secolo e fino al 1531 tra le potenti casate dei Savoia, Paleologi, Visconti e Valois-Orlèans.

Il ciclo si concluderà il 22 giugno quando, in prossimità della festa di san Giovanni Battista, patrono della città di Torino, Viviana M. Vallet e Alessandra Vallet presenteranno due interessanti reliquiari di primo Quattrocento, appartenenti al Tesoro della Cattedrale di Aosta: il san Giovanni Battista e il san Grato rappresentano infatti due capolavori dell’arte orafa in cui i tradizionali materiali preziosi dell’oro e dell’argento convivono con un innovativo trattamento pittorico dei volti.

Calendario appuntamenti:

 

13 aprile 2021, ore 18.00

Prestigio, devozione e perizia tecnica: la bottega di Beltramino de Zuttis

con Cinzia Piglione, storica dell’arte

27 aprile 2021, ore 18.00

Le seconde vite: reliquiari a busto tra viaggi, rimaneggiamenti, restauri e restituzioni

con Laura Marino, Direttrice del Museo San Sebastiano, Cuneo

11 maggio 2021, ore 18.00

Wellness dello spirito: le politiche culturali delle diocesi piemontesi

con don Gianluca Popolla, incaricato beni culturali della Regione Ecclesiastica Piemonte

18 maggio 2021, ore 18.00

Materie insolite. Lo strano caso degli eremiti di Sarezzano

con Fulvio Cervini, Università degli Studi di Firenze, dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo – SAGAS e Angelo Agostino, Università degli Studi di Torino, dipartimento di Chimica

25 maggio 2021, ore 18.00

Gli ori del principe. Manufatti preziosi per gli Acaia con Marco Fratini, storico dell’arte

8 giugno 2021, ore 18.00

La collegiata di San Secondo nel Quattrocento. Committenti e opere d’arte ad Asti

con Simone Baiocco, conservatore di Palazzo Madama –  Museo Civico d’Arte Antica, Torino

22 giugno 2021, ore 18.00

Policromia su argento: i reliquiari di san Giovanni Battista e di san Grato dalla cattedrale di Aosta

con Viviana M. Vallet e Alessandra Vallet, Soprintendenza per i beni e le attività culturali Regione Autonoma Valle d’Aosta

Info: le conferenze si svolgeranno sulla piattaforma Zoom. Tutti i dettagli sul sito di Palazzo Madama www.palazzomadamatorino.it

Prenotazione obbligatoria: t. 0114429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Costo: 16€ per intero ciclo di sette conferenze; 4€ per conferenza singola.

Acquista subito:

https://www.arteintorino.com/acquisti-online/product/4482-sette-lezioni-di-approfondimento.html

 

 

MERCOLEDI 14 APRILE

 

Mercoledì 14 aprile ore 21

GALLERIE DEDICATE ALL’ASIA MERIDIONALE E SUD-EST ASIATICO, REGIONE HIMALAYANA E PAESI ISLAMICI DELL’ASIA.

MAO – visita online nell’ambito del progetto Connessioni d’arte

L’appuntamento con la guida del MAO permette di coinvolgere i partecipanti attraverso immagini di alta qualità in grado di restituire al visitatore punti di vista esclusivi sulle collezioni.

Si parte dalle opere d’arte indiana, con la statuaria di soggetto buddhista e induista di varia datazione, per proseguire il viaggio attraverso il Sud-est asiatico.

Nella galleria dedicata alla regione Himalayana, saranno illustrate le opere d’arte buddhista tibetana che spaziano dalle sculture in legno e metallo ai dipinti a tempera, fino alle preziose copertine lignee intagliate e dipinte. Il percorso si conclude nella galleria dei Paesi Islamici dell’Asia, caratterizzata dalla ricca collezione di vasellame e piastrelle e da una pregevole raccolta di bronzi, manoscritti e raffinati tessuti.

Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).

Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

Tornano gli appuntamenti online con i Musei Reali

Tra webinar e virtual tour in diretta

 

In attesa della riapertura dei Musei Reali e di poter tornare dal vivo ad ammirare il loro ricco patrimonio artistico e architettonico, continuano gli incontri digitali rivolti al pubblico di appassionati desiderosi di approfondire la storia delle collezioni reali e della nostra città.

 

Prosegue il ciclo Da Torino tutto intorno con:

TORINO TRA ORIENTE E OCCIDENTE

webinar, lunedì 19 aprile alle ore 16

Prendendo avvio dalla figura di Paolo Emilio Botta, pioniere dell’archeologia assira, e dalle collezioni vicino-orientali del Museo di Antichità, il racconto si snoda tra le vie della città multiculturale di oggi e la secolare attrazione di Torino per l’Oriente antico. L’incontro è realizzato in collaborazione con il Centro Culturale italo-arabo Dar al Hikma e la Circoscrizione 7 e vedrà la partecipazione dei rispettivi presidenti, Younis Tawfik e Luca Deri, in dialogo con Patrizia Petitti, archeologa dei Musei Reali.

Per informazioni e iscrizioni mr-to.edu@beniculturali.it.

 

Se gli studenti e gli insegnanti non possono ancora tornare a visitare di persona i nostri musei, la storia e l’arte trovano nuovi strumenti e nuove forme per raggiungere la scuola. Visite guidate in diretta dalle sale del museo, webinar di approfondimento per i ragazzi, tutorial per attività creative da svolgere in classe o in casa con i più piccoli. La tecnologia diventa uno strumento prezioso e divertente per esplorare il patrimonio e per farlo proprio, rielaborandolo con fantasia. I Servizi educativi dei Musei Reali offrono una scelta di proposte gratuite tutte da scoprire sul sito dei Musei Reali.

 

Il prossimo appuntamento online è:

IL LUNGO CAMMINO DEI DIRITTI

webinar per studenti delle scuole superiori, mercoledì 28 aprile alle ore 10

Le sale del Palazzo Reale in cui visse re Carlo Alberto sono il punto di partenza di un percorso che dallo Statuto Albertino conduce all’attuale Costituzione Italiana. Nel gioco a squadre che completa l’incontro, i ragazzi potranno immedesimarsi in otto personaggi, vissuti in epoche storiche diverse, per sperimentare l’importanza dei diritti e la loro evoluzione nel tempo.

Per informazioni e iscrizioni mr-to.edu@beniculturali.it.

 

Da oggi è inoltre possibile visitare i Musei Reali anche a distanza, estendendo l’esperienza di visita nel tempo e nello spazio grazie a LiveCulture, un percorso in diretta accompagnati da storici dell’arte che interagiscono con l’utenza e con il contesto reale e virtuale del sito. Non si tratta di un tour registrato, ma di una vera visita immersiva e interattiva, con fotosferiche a 360° ad altissima risoluzione, guidati da operatori didattici dal vivo, a cui è possibile accedere in pochi semplici passi.

Ideata e realizzata da CoopCulture in collaborazione con la start up ad alto contenuto innovativo Twiceout, la piattaforma è dedicata agli studenti di ogni ordine e grado, che da oltre un anno hanno dovuto rinunciare alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, e ai turisti per i quali l’esperienza digitale, in questo momento di restrizioni a viaggi e spostamenti, è un modo per mantenere viva la percezione della bellezza del nostro patrimonio.

 

Sono disponibili i due primi percorsi, entrambi della durata di 45 minuti, in italiano e in inglese:

MUSEI DELLE MERAVIGLIE: Un viaggio nell’arte e nell’archeologia lungo tre chilometri tra reperti archeologici, splendidi dipinti, antichi disegni e verdi giardini.

INVITO A PALAZZO: Il Palazzo Reale e la Cupola della Sindone sono invece protagonisti di una visita a volo d’uccello attraverso nobili gallerie, tra sale solenni e appartamenti fastosi giù fino alle cucine del Re.

Per maggiori informazioni e dettagli, visitare il sito www.liveculture.it; per le scuole il costo è di 90 euro a classe (per prenotazioni: edu@coopculture.it); 130 euro per i gruppi con massimo 15 partecipanti (per prenotazioni: tour@coopculture.it).

 

Ad aprile prosegue anche l’attività sui canali social dei Musei Reali – Instagram, Facebook e Twitter – con nuovi contenuti e rubriche: ogni mercoledì #MRTcare, dedicata al restauro, e tutti i giovedì #MRTfriends, con la collaborazione degli amici dell’Archivio di Stato di Biella, custode di un importante patrimonio documentario legato al territorio biellese, con fondi databili dal XI al XX secolo.

 

Quanto è difficile la memoria storica condivisa

Il libro di Eric Gobetti ‘E allora le foibe ‘?, edito per i tipi degli Editori Laterza nell’aprile 2020 e giunto ormai alla sua ottava edizione, al di là delle poco più di cento pagine di testo (cui segue un’interessante bibliografia ragionata) sin dalle sue prime righe è un lavoro destinato a generare discussioni. 

 

L’argomento è di quelli dedicati sui quali ancora oggi nella Penisola, nonostante l’istituzione della Giornata del Ricordo, si fatica a trovare una memoria condivisa, un riconoscimento di quello che accadde nei giorni della seconda guerra mondiale e, soprattutto, che ne seguirono la fine, ovvero il dramma delle foibe quello successivo degli Istriani, dei Dalmati, dei Giuliani da quelle che erano state chiamate dal nazionalismo italiano di inizio secolo le ‘Terre Irredente’.

 

La stessa introduzione, del resto, evidenzia subito ‘l’urgenza’ del suo essere, come sottolinea l’autore: “impedire che il Giorno del Ricordo diventi una data memoriale fascista, togliere ai propagandisti politici il monopolio delle celebrazioni’. Parole che andrebbero benissimo se fossero state applicate anche al 25 aprile in passato per evitare che la Liberazione diventasse una data memoriale di una sola parte politica (anche se è vero che il Pci con la sua struttura clandestina si fece carico di gran parte della Resistenza nel bene e nel male ed ebbe molti militanti che caddero in combattimento, vennero giustiziati o presero la via del lager, ma la Resistenza non fu un’esclusiva dei comunisti ma anche di tutte le altre forze, socialisti, giellisti, cattolici, monarchici, liberali) e chi lo avesse detto passava immediatamente per revisionista. Il caso di Giampaolo Pansa, nato e morto antifascista, è emblematico.

 

Nella sua pubblicazione Gobetti parla di ‘morte e di violenza, di sofferenza e di esilio’ è vero, ma l’impressione che si ha leggendo l’agevole pubblicazione e che sia tutta a senso unico, ovvero degli italiani ‘brutti e cattivi’ e degli slavi ‘buoni e vittime incomprese’ che reagiscono a tanti soprusi e reazioni perpetrate dai fascisti nel ventennio. Una visione oggettiva della storia, al di là dei sentimenti di parte, non può negare che il fascismo di frontiere fu una delle espressioni più deleterie del periodo mussoliniano, pur contestualizzata – come tutto deve sempre essere fatto – nel periodo in cui si articolò. Negare la lingua, il culto, la cultura, l’istruzione scolastica ai neo-sudditi sloveni perseguendo una politica di italianizzazione forzata fu un atto miope, come lo fu nei confronti degli altoatesini o anche nell’arco alpino occidentale. E’ sufficiente leggere i ‘Discorsi parlamentari dell’on. Engelbert Besednjak’ per avere la conferma di quanto appena espresso, anche se il deputato della minoranza slovena nell’indirizzo di risposta al discorso della Corona del 4 giugno 1924, suo primo discorso in lingua italiana, non avrà riserve nei confronti del Governo Mussolini. E Besednjak, terminata la legislatura, dovrà abbandonare l’Italia per evitare dal fascismo persecuzioni. A parte questa breve digressione poco conosciuta dalla grande storia, rileva però che Gobetti non è realmente andato alla vera radice del problema del Confine Orientale, che ha un nome preciso e si chiama ‘Nazionalismo’. E non è soltanto di marca fascista o comunista, come potrebbe fare pensare una semplificazione, ma è più generalmente italiano e slavo e risale al post prima guerra mondiale e agli errori della pace di Versailles. In un bel libro, oggi dimenticato (nella pur ampia bibliografia ragionale di Gobetti non ve n’è traccia) ‘La Jugoslavia dalla Conferenza di Pace al Trattato di Rapallo’, Il Saggiatore, 1966, Ivo Lederer, nato a Zagabria nel 1929 e allora professore incaricato all’Università di Yale, descrive ciò che accadde nei convulsi giorni che seguirono il 4 novembre 1918, con l’esercito italiano proiettato verso Lubiana e fermato dagli Alleati dell’Intesa, un Pietro Badoglio avversario dello jugoslavismo e fervente sostenitore del Trattato di Londra del 1915 che infiltra sul territorio del nascente stato dei Servi, dei Croati e degli Sloveni dei propagandisti ‘foraggiati’ dall’esercito italiano.

 

E dall’altro capo, come non dimenticare che la delegazione del neo Stato che riuniva gli Slavi del Sud si presentò a Versailles, con una delegazione capeggiata da Nikola Pasic che incluse nelle proprie richieste territoriali le città di Trieste, Gradisca, Monfalcone e Gorizia. Siamo nel 1918, il fascismo non è ancora nato, come pure il Partito Comunista di Jugoslavia non è ancora nato perché sarà fondato a Vukovar nel 1920. E’ un bel passo a ritroso ma indispensabile per comprendere quello che poi sarebbe accaduto negli anni e nei decenni successivi e culminato poi negli episodi di terribili barbarie e di omicidi collettivi che furono le foibe. Di tutto questo, però, non vi è un accenno neanche fugare nell’opera di Gobetti che preferisce puntare il dito su ‘Red Istria’ e fare aleggiare un’ombra di dubbio sul fatto che Norma Cossetto (ma quante furono le Norma Cossetto che non hanno avuto neppure una menzione e sono finite nelle foibe ?) abbia o meno subito violenza. Peccato che l’autore non citi tra le sue fonti padre Flaminio Rocchi con il suo ‘L’esodo dei 350mila giuliani, fiumani e dalmati’ e minimizzi sul fatto che ad essere colpiti furono non  gli italiani in quanto italiani, ma in quanto fascisti. C’è da chiedersi, a questo proposito, se ha letto cosa scrive un autore che anche solo a pensarlo lontanamente contiguo al ventennio si offenderebbe, ovvero quel Giorgio Bocca, autore di una ‘Storia dell’Italia partigiana’ la cui lettura sa oggi di molto apologetica della Resistenza. Ebbene, pur sorvolando su fatti come quelli della Osoppo, sulla ‘Liberazione’ di Trieste da parte del IX Corpus, Bocca è netto e si sofferma ampiamente sulla sorte del Cln triestino e sul comportamento che i titini ebbero all’ombra di San Giusto.  Fatte tutte queste doverose, sia pure brevi e parziali precisazioni, fermo restando che la guerra è SEMPRE un dramma e nella guerra sono sempre gli innocenti ed i deboli i primi a pagare, viene allora spontaneo fare una domanda: E ALLORA ERIC GOBETTI  ?

Massimo Iaretti