CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 476

Altre forme di vita, il Salone del libro diventa Extra

Da giovedì 14 a domenica 17 maggio quattro giornate di eventi gratuiti in live streaming con ospiti italiani e internazionali

Prende il via oggi, giovedì 14 maggio, il Salone Extra: l’iniziativa – fruibile interamente online – organizzata dal Salone Internazionale di Torino in ragione dell’impossibilità, per la manifestazione, di svolgersi nella sua veste abituale al Lingotto Fiere di Torino.

 

Quando, mesi fa, è stato scelto il titolo della XXXIII edizione, Altre forme di vita, l’obiettivo era di evocare il futuro prossimo. Oggi questo titolo si dimostra una piccola profezia. Stiamo davvero vivendo “altre forme di vita”, che fino a qualche mese fa non potevamo immaginare. In attesa di tornare nella veste abituale, in autunno o non appena possibile, il Salone ha organizzato un’edizione straordinaria – dedicata alle vittime del virus e al personale sanitario impegnato in prima linea in questa emergenza – nata dalla consapevolezza che a questa crisi si deve reagire, e che lo si può fare subito, con gli strumenti da sempre offerti dalla conoscenza.

 

Da giovedì 14 a domenica 17 maggio, quindi, sul sito del Salone sarà possibile seguire un ricco programma di eventi in live streaming e interagire con ospiti nazionali e internazionali.

I canali social del Salone (Facebook, Instagram, Twitter) racconteranno in diretta tutti gli appuntamenti. Nella giornata di venerdì 15 maggio diversi incontri saranno trasmessi in diretta su Rai Radio3 (“Tutta la città ne parla”, “Radio3Mondo”, “Radio3Scienza”, “Fahrenheit”, “Hollywood Party”, “Radio3Suite”), grazie a Rai, main media partner.

 

Il Salone Extra supporta le due campagne di raccolta fondi della Regione Piemonte e della Città di Torino, alle quali verrà data visibilità sul sito e durante gli incontri in streaming.

 

Il Programma

 

L’edizione speciale digitale del Salone si apre giovedì 14 maggio, alle ore 19, con la lezione “Conseguenze inattese. Su come l’umanità reagisce alle catastrofi” dello storico Alessandro Barbero, in collegamento dalla Mole Antonelliana di Torino.

 

Tra i tanti ospiti che interverranno:

David Quammen; Joseph E. Stiglitz; Donna Haraway; Jared Diamond; Salman Rushdie; Samantha Cristoforetti; Catherine Camus con Paolo Flores d’Arcais e Roberto Saviano; Javier Cercas; Annie Ernaux col suo traduttore Lorenzo Flabbi; Jovanotti; Vinicio Capossela; M¥SS KETA e Michela Giraud; Linus; Peppe Fiore e Francesco Lettieri; Antonio Rezza e Flavia Mastrella; Dacia Maraini; Ezio Mauro; Lilli Gruber con Barbara Stefanelli; Paolo Rumiz; Luciano Floridi; Francesco Piccolo; Roberto Calasso con Tim Parks; Maurizio De Giovanni con Franco Di Mare; Paolo Cognetti con Gabrielle Filteau-Chiba; Nadia Fusini; Roberto Arduini e Ottavio Fatica; Anita Raja; Michael Reynolds; Hoda Barakat; Ocean Vuong; Ahdaf Soueif e Adlène Meddi; Luigi Mascheroni.

 

Diversi appuntamenti sono stati pensati per SalTo Diventi, il progetto del Salone del Libro dedicato ai più giovani, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. Da Amitav Ghosh in dialogo con i ragazzi di Fridays For Future (anche in diretta su Radio3 a Tutta la città ne parla), a un grande autore americano come André Aciman e alcuni degli autori per bambini e ragazzi più interessanti del panorama internazionale. Bernard Friot e Chen Jiang Hong dalla Francia, Katherine Rundell dall’Inghilterra, Huck Scarry, figlio del celebre Richard, dall’Austria. Oltre a scienziati e divulgatori come Elisa Palazzi e Federico Taddia.

 

La maratona di domenica 17 maggio

Domenica 17 maggio, a partire dalle 18:00 e fino alle 23:00, il Salone Extra diventerà una vera e propria maratona, condotta da Nicola Lagioia e Marco Pautasso, con contributi live in presenza e video-messaggi trasmessi in streaming. Durante la serata interverranno Massimo GianniniRoberto Saviano; Alessandro Baricco; Padre BianchiMassimo Gramellini in dialogo con Carlo RovelliZerocalcarePaolo GiordanoTeresa Ciabatti e Silvia AvalloneEsperance Ripanti. In programma performance musicali di Francesco BianconiLevanteEugenio in Via Di GioiaPerturbazioneFabrizio BossoSpiritual Trio; un reading di Mariangela Gualtieri e una video-lezione di Fabrizio Gifuni sul teatro e la peste; una performance di Arturo Brachetti.

                                     

Il programma completo è disponibile e costantemente aggiornato sul sito: salonelibro.it.

(foto Michele D’Ottavio)

Addio a Savelli, editore e spirito libero della sinistra critica

Di Pier Franco Quaglieni / E’ morto a 78 anni Giulio Savelli, uno degli editori più emblematici di quella sinistra critica  minoritaria che non è mai stata tollerata dal PCI perché  capace di ribellarsi al suo conformismo egemonico.

I giornali hanno scritto di Savelli, mettendo in evidenza tre libri che la casa editrice pubblico’: il celebre e dirompente saggio di Alberto Asor Rosa “Cultura e popolo”, la polemica ed aspra  “Strage di Stato” che riguardava il drammatico atto terroristico di Piazza Fontana a Milano  e il  celebre romanzo  “Porci con le ali” di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice che divenne anche un film di successo. In effetti Savelli pubblicò circa 1200 titoli  improntati ad uno spirito libero anche se a volte discutibile. Se si pensa al plumbeo conformismo degli Editori Riuniti, si apprezza  comunque l’atteggiamento di Savelli incurante di quelle discipline cadaveriche  a cui quasi tutti gli intellettuali obbedivano  senza obiettare agli ordini del partito. Chi scrive ha sempre contestato  le ipotesi di quel libro collettivo su Piazza Fontana che ha fornito del  materiale a quella  demagogia parolaia  che porto’ all’assassinio del commissario Luigi Calabresi  e non ha mai voluto leggere “Porci con le ali” che pure esprimeva un senso di  condivisibile liberazione sessuale che rappresenta forse l’ unico elemento positivo della contestazione studentesca. Savelli ha anche pubblicato l’ultimo libro di Ernesto Rossi “Pagine anticlericali” che rappresenta la posizione più estrema del grande polemista che  accusava anche i comunisti di essere succubi del Vaticano. Pier Luigi Battista  che un tempo era un giornalista che amava le eresie, sul “Corriere della Sera”  non ha dedicato un rigo al Savelli che  insieme ai filosofi  Lucio Colletti e Marcello Pera  e allo storico Piero  Melograni   nel 1996 fecero scandalo perché si candidarono nelle liste di Forza Italia. Furono i cosiddetti professori che ebbero vita breve nel partito di Berlusconi che si lasciò sfuggire di mano gli unici intellettuali veri  che avrebbero potuto dare una consistenza culturale al partito e al Centro – destra nel suo insieme su basi autenticamente liberal – democratiche. Forza Italia privilegiò gente incolta e politicamente incapace, emarginando un gruppetto di uomini pensanti di raro ingegno anche politico. Era gente che per lo più veniva dalla sinistra e che aveva maturato la convinzione che libertà e marxismo erano termini incompatibili e che l’ex partito comunista di Occhetto e di D’Alema aveva cambiato nome, ma non i suoi contenuti e soprattutto i suoi metodi politici. Alla fine degli Anni 70 Savelli aveva fondato il settimanale indipendente  “Il Leviatano” a cui collaborarono uomini come Alberto Ronchey e Rosario Romeo.
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Dopo circa un anno Savelli era già nel gruppo misto di Montecitorio. L’ unico che resistette per  tre legislature fu Marcello Pera che fu eletto presidente del Senato, ma cadde in disgrazia agli occhi di Berlusconi che, anche in questo caso, perse un uomo di cultura raffinata e libera che aveva contribuito a diffondere in Italia insieme ad Antiseri  il pensiero liberale  di Popper. Quel gruppetto dimostrò comunque che l’egemonia ottusa di chi  pretendeva che gli intellettuali suonassero, per dirla con Vittorini, il piffero per la rivoluzione, era finita. Ma l’ inconsistenza culturale del centro- destra non capì l’importanza di avere uomini come Savelli . Savelli sposò la giornalista Pialuisa Bianco, donna di rara intelligenza, dalla grinta polemica molto vivace. Diresse “L’indipendente” dopo Feltri, portando quel giornale ad un ottimo livello, liberandolo dalle volgarità illiberali  feltriane in quell’epoca vicine al giustizialismo di Di Pietro e di Bossi. Le  venne poi affidata una trasmissione televisiva che durò poco e  successivamente venne relegata  a Bruxelles a dirigere l’istituto italiano di cultura. Anche Pialuisa Bianco venne trascurata a vantaggio di lacchè privi di qualità Intellettuali che si riveleranno anche poco affidabili. Uomini come Savelli avrebbero potuto anche realizzare iniziative editoriali di vasto respiro, creando per tanti spiriti liberi un’occasione di pubblicare i propri libri, come in parte modesta fa  Rubbettino. Pensate, ad esempio, ad un Savelli a capo della Mondadori cosa avrebbe potuto  rappresentare. Era un uomo libero  che seppe mantenere una costante indipendenza di giudizio e seppe fare scelte coraggiose e controcorrente . Come editore di sinistra si potrebbe paragonare a Feltrinelli che pubblico ‘ libri che Einaudi aveva rifiutato. Peccato che Feltrinelli abbia  poi concluso  drammaticamente la sua vita, giocando a fare il terrorista. Ho avuto il piacere di incontrarlo e di apprezzarne le doti umane ed intellettuali che non vennero capite o, forse,  proprio  perchè vennero afferrate vennero respinte. Mettere ministro alla cultura il cantore poetico di Berlusconi Sandro Bondi  ed aver allontanato quei professori fu un errore gravissimo ed irrimediabile che ha pesato e pesa  più che mai anche oggi.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Psicosi

LA POESIA / “… Fingiamo l’appagamento in catalessi, siamo complessi ma pur sempre oppressi.”

 

Psicosi

Cos’è questa libertà che tanto millantiamo?

Che sia l’inferno o il paradiso, siamo sempre controllati da qualcuno, senza l’approvazione di nessuno ma esaltati da ognuno che si affida al buio, siamo liberi da tutti meno che da noi stessi perchè siamo privati non della mente ma del fiuto.

Fingiamo l’appagamento in catalessi, siamo complessi ma pur sempre oppressi.

 

Luca Testa

Paleologo del terzo millennio narra le gesta degli Aleramici

La storia degli Aleramici e le imprese dei marchesi del Monferrato narrate in un volume da un Paleologo del terzo millennio, lontanissimo parente degli ultimi imperatori bizantini

È una lunga, infinita e affascinante storia di lotte e intrighi tra famiglie e dinastie, di assedi e di alleanze, di conquiste di castelli e di territori, di litigi familiari e matrimoni combinati. Marchesi del Monferrato che vanno a combattere in Oriente in cerca di gloria, nobildonne monferrine che sposano imperatori bizantini diventando imperatrici di Bisanzio in una grande saga che copre secoli di storia medioevale.

L’autore della “Storia degli Aleramici” (Odoya editore) è Andrea Paleologo Oriundi che racconta le vicende dei diversi rami della famiglia che nacque con Aleramo, il capostipite della dinastia vissuto mille anni fa. Gli Aleramici furono un’importante famiglia feudale di origine franca e quando si parla di loro il pensiero vola subito alle gesta dei marchesi del Monferrato nell’Oriente mediterraneo quando lo stendardo del Monferrato sventolava in Terrasanta su minareti e città conquistate. É senz’altro il ramo più noto della dinastia sia per l’importanza del territorio piemontese a quel tempo governato sia per le straordinarie avventure vissute da alcuni marchesi nel Vicino Oriente, all’epoca delle Crociate e nell’Impero bizantino. Ma non fu l’unico perchè il casato degli Aleramici si è molto ramificato, dando luogo a numerose dinastie in Piemonte e in Liguria. E così nacquero gli Aleramici del Vasto, di Saluzzo, di Ceva e Clavesana, di Savona, di Finale, di Busca, Incisa, Bosco e Ponzone e del Monferrato. Un’indagine approfondita è dedicata alla figura del patriarca Aleramo, oggetto di tante leggende popolari come è capitato a ben pochi altri personaggi medioevali. “I documenti a disposizione dello storico sono però molto scarsi, sottolinea l’autore, specialmente per le prime generazioni mentre per le successive, dopo il XIII secolo, le notizie sono più numerose”.

Dei marchesi del Monferrato, in questo libro, si parla solo delle loro imprese in Italia. Le gesta in Terrasanta e nell’Impero bizantino sono state trattate dall’autore in un altro suo recente libro “Il Monferrato nell’Oriente mediterraneo, secoli XII-XV”. Un duello geopolitico ad alta tensione tra Gerusalemme, Costantinopoli e il mondo arabo che per certi versi ricorda i tempi attuali. La straordinaria e sfortunata avventura di cinque marchesi monferrini tra la Terra Santa e Costantinopoli, la capitale dell’Impero bizantino e soprattutto le gesta di Corrado, il sire che salvò Tiro, l’italiano che sconfisse il Saladino. Il prode Corrado fu pugnalato e ucciso dai sicari della setta medioevale degli Assassini, i primi terroristi islamici della Storia, mentre suo fratello, il marchese Bonifacio, conquistò Costantinopoli. Due grandi protagonisti delle Crociate, con un destino comune: cercare fama e popolarità in Oriente e morire in quelle terre, come i loro fratelli, dove si combatteva per la religione e per il potere. Molta attenzione è stata dedicata in questo volume alla figura di Federico I Barbarossa che più volte scese in Italia con il suo esercito e al suo alleato, il marchese del Monferrato Guglielmo il Vecchio. La famiglia dei Paleologi fu l’ultima dinastia a governare l’Impero bizantino fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453 nelle mani degli Ottomani.

Dal matrimonio di interesse tra l’imperatore greco Andronico II Paleologo e la casalese Violante o Jolanda degli Aleramici nacque Teodoro I Paleologo che divenne marchese del Monferrato e principe di Bisanzio. Questo ramo dei Paleologi governò il Monferrato dal Trecento alla metà del Cinquecento. Il nostro Andrea Paleologo Oriundi, scrittore, studioso di storia e Capitano di vascello del Genio Navale in riserva si dedica da anni a ricerche sugli eventi che hanno coinvolto nei secoli passati membri della sua famiglia di cui porta il nome di origine greca.

Filippo Re

Musei riaperti per la Festa della Repubblica

Il 2 giugno Torino riaprirà  i musei fino ad ora chiusi per l’emergenza covid

La scelta è stata fatta dall’assessora  comunale alla Cultura, Francesca Leon, nel corso di una teleconferenza con i rappresentanti del sistema museale della città.

Secondo il  Comune, infatti,  i musei stanno lavorando alla ripartenza in piena sicurezza con l’obiettivo del 2 giugno prossimo. Naturalmente saranno seguite le  disposizioni per il distanziamento e ci saranno  entrate contingentate e sanificazioni. E’ probabile che alcune sedi museali possano già aprire i battenti  il 18 maggio, se consentito dal nuovo  decreto del presidente del Consiglio.

Mirabilia International, nuova formula ai tempi del virus

Circus & Performing Arts Festival 2020 XIV Edizione Satellite of life

Satellite of life, questo il tema della XIVma edizione di Mirabilia International Circus &
Performing Arts Festival con la direzione artistica di Fabrizio Gavosto, in un’edizione pensata
appositamente per il 2020 con un programma, obbligatoriamente in via di ridefinizione a causa
dell’emergenza sanitaria scattata in seguito alla pandemia, nel periodo agosto/settembre 2020,
sul territorio del cuneese.

Viste le incertezze di questo preciso momento storico, Mirabilia sarà dunque un’edizione che
preparerà al 2021 e alla nuova formula biennale che vedrà poi l’alternanza fra la Biennale
Internazionale del Circo e delle Arti Performative, e Aspettando la Biennale: un progetto sul
territorio.


Satellite of life è un inno alla rinascita attraverso la forza della natura e il perenne rinnovarsi
della vita. Una riflessione in linea con il particolare contesto storico, ma anche con la ferma volontà
di rappresentare un momento di ripresa e nuova aggregazione. Non verranno infatti abbandonati gli
obiettivi di sviluppo e valorizzazione di Mirabilia, che si legano a doppio filo con il territorio del
cuneese, che il Festival si propone di far scoprire e vivere – con tutte le precauzioni dovute al periodo
delicato – nell’ottica di affermare sempre più il ruolo centrale dell’arte e della creatività come motori
di una rinascita culturale e sociale.

Compatibilmente con le restrizioni governative e con le soluzioni che si potranno adottare, sarà un
Mirabilia all’insegna del grande circo contemporaneo, del teatro e della danza, capace di regalare
momenti di intensità, di magia e leggerezza in un racconto progettato per snodarsi tra meravigliosi
spazi come i giardini, i palazzi, le strade e i cortili del territorio.

Ripensare la “dimensione del teatro” sarà una grande sfida per adattarsi alla “nuova situazione”,
accolta anche come stimolo vista la grande esperienza e professionalità del festival nella creazione
e ambientazione negli spazi urbani.

Spettacoli e progettualità, ispirandosi come stimolo e sfida al tema Satellite of life, saranno
chiamati a rimodularsi in base ai nuovi scenari esistenti, con l’integrazione di tecnologie
digitali e con la creazione di percorsi e di formule nuove pensati in collaborazione e in
continuo confronto con tutte le istituzioni, gli artisti e i numerosi partner nazionali e
internazionali di Mirabilia.

Tra i maggiori festival di settore e nominato Festival Culturale Europeo nel 2012, Mirabilia ha
da sempre una forte vocazione internazionale che esprime nel suo cartellone, composto da
compagnie straniere e italiane e da progetti creati nell’ambito di residenze artistiche fortemente
radicate sul territorio. Una vocazione alla quale non verrà meno nonostante le forti limitazioni del
periodo, che certamente e inevitabilmente porteranno a un’edizione profondamente diversa da
quella inizialmente immaginata, reinventando gli spettacoli nella forma e nella relazione con gli spazi
e con il pubblico.

“Danza, teatro e circo contemporaneo torneranno in eventi urbani con nuovi format e nuove
soluzioni, e coinvolgeranno gli artisti in uno sforzo creativo che confermerà, in questo quadro
contestuale 2020 così inedito e difficile, quello spirito di sperimentazione e innovazione che da
sempre anima Mirabilia e la sua proposta culturale. Abbiamo lavorato per anni progettando nello
spazio urbano, creando e innovando con proposte e idee all’avanguardia, ed oggi la grande
esperienza accumulata ci rende pronti a sperimentare la rinascita nello spazio pubblico trasformando
i limiti in sfide e in uno spirito di collaborazione e supporto reciproco anche ospitando spettacoli di
altri festival quali ad esempio Interplay festival” queste le parole di Fabrizio Gavosto ideatore e
direttore artistico del Festival.

Di figlia in madre. Un augurio recluso

LA POESIA / di Alessia Savoini

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Nei giorni in cui ogni mondo abita il silenzio della propria terra
e l’arsura dei giorni stride al labbro la sete di un incontro,
nei giorni in cui il memorabile tempo del silenzio
isola
il dente lunare che oggi dissipa un po’ di luce nel nocciolo di mizrach
e le dune dell’assenza assediano il cuore con l’ombra di una concreta lontananza,
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nei giorni in cui  l’assedio sabbatico del nostro tempo
traduce i salici delle mie cadute nel vuoto impercorribile della tua insonnia,
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in questi giorni di simultanea solitudine,
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mi si accomoda un pensiero,
di te che mi contieni, nel grembo di un domani,
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nei giorni in cui i tuoi palmi strinsero il bocciolo di un’altra esistenza
e il tuo corpo fece da culla all’aurora del mio sogno;
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e del primo mondo fosti sartia dei miei venti,
talismano di una forza che abissa le paure dove non è necessario guardare.
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Sussurrami, se puoi,
la potenza intrinseca dell’amore
e con il calamo della tua voce
i giorni che non abbiamo vissuto.
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Parleremo poi,
ancora,
come tuttora,
e tuttavia,
di questi insoliti giorni,
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e scioglierai ancora i nodi dei miei anni
scorgendo i miei segreti senza doverli prima strappare dagli incastri di un pettine.
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E forse mi aiuterai a smarrire i buii con meno timore
dall’occhiello del tuo amuleto
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sbirciando nei cassetti della mia voce
per cogliere un groviglio.
E troverai nelle canzoni di Bennato
un sorriso da prestarmi,
.
imparerai presto a sottrarti
dalle colpe che ti ho inflitto
in quei giorni
in cui i miei anni
erano fragili.

Musei, il format Art for Two di Google Arts & Culture

La chiusura delle tre strutture museali di Fondazione Torino Musei, così come quella dei musei di tutto il mondo, ha stimolato la creazione di contenuti social e digitali ad hoc, pensati per mantenere una vicinanza e un contatto – anche se virtuali – con gli utenti costretti a casa e per offrire al pubblico nuove occasioni di scoperta.

Fra i progetti più innovativi e interessanti c’è sicuramente “Art for Two”, un format ideato da Google Arts & Culture. In Italia solo GAM e MAO di Torino – istituzioni con cui Google Arts & Culture collabora da tempo – hanno sperimentato questo nuovo format di visita al museo aderendo al progetto, mentre in Europa la scelta è caduta sul Musée des Arts Décoratifs di Parigi.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di aprire le porte del museo oltre i confini nazionali, continuando a promuovere l’arte e la cultura anche in questo periodo di confinamento in modo personale e umano, ma anche di offrire al pubblico un’esperienza unica ed educativa in ogni video.

L’idea di partenza è semplice: una conversazione informale fra il miglior conoscitore del museo, il direttore, e un influencer/youtuber internazionale, che si trovano rispettivamente all’interno del museo e nello studio di casa propria e si incontrano virtualmente attraverso una videochiamata.

La chiacchierata si svolge fra le sale deserte, in una quiete quasi irreale, e le due persone coinvolte possono prendersi del tempo per fare domande, raccontare curiosità e dettagli minuti sulle opere, perdersi in un capolavoro, come è impossibile fare quando il museo è aperto e frequentato dal pubblico.

In questa speciale situazione il direttore accompagna in visita l’influencer come fosse un amico, consentendo al contempo a tutti gli utenti di osservare il museo da un punto di vista privilegiato e inedito.

 

Nel caso del MAO, il direttore Marco Guglielminotti Trivel dialoga con Christopher Michaut, aka Mr Bacchus, instagramer e digital curator per diversi musei internazionali: spostandosi fra i corridoi e le sale e sbirciando nelle teche, il direttore e Mr Bacchus offrono una visione nuova del museo, che invoglia alla visita. Insieme a loro scopriamo così qual è, secondo il direttore, una delle star del museo, e una statuina intrigante che potrebbe passare inosservata ai visitatori; riusciamo inoltre a osservare la galleria dell’Asia meridionale e del sudest asiatico da uno scorcio inedito.

 

Per GAM, il dialogo coinvolge invece il direttore Riccardo Passoni e Sarah Urist Green, curatrice, youtuber e conduttrice del programma della PBS The Art Assignment.

Passoni porta virtualmente Sarah Urist in visita nelle sale della GAM, soffermandosi su alcuni dei pezzi più pregiati delle collezioni del ‘900 del museo: da de Chirico alle Avanguardie Storiche, da Lucio Fontana alla Pop Art. Un dialogo amichevole e leggero, a cui il pubblico potrà partecipare comodamente utilizzando un cellulare, un tablet o un pc.

 

Art for Two è visibile ai link: MAO – GAM

Alla scoperta del Mao in 3D

Gli studenti torinesi avranno a disposizione un tour virtuale in 3D in alta definizione alla scoperta delle sale del primo piano del MAO Museo d’Arte Orientale di Torino e, anche seduti sul divano di casa, potranno partecipare a una vera e propria caccia al tesoro alla ricerca di alcune delle opere più affascinanti del museo, che sono raccontate attraverso dettagliate ma semplici schede realizzate dai Servizi Educativi del MAO.

Il MAO in 3D è uno dei progetti Edu-Lab dedicati all’innovazione nel campo educativo in cui effettuare il testing di soluzioni per la didattica e per l’organizzazione di ambienti di apprendimento di nuova generazione, puntando anche sul protagonismo di studenti e docenti. L’iniziativa è rivolta agli allievi delle scuole primarie e secondarie di primo grado della città di Torino.

Edu-Lab nasce nell’ambito del progetto Torino City Lab, promosso dall’Amministrazione Comunale: un luogo dove la tecnologia si misura con i bisogni reali per offrire soluzioni nuove e che, in questi mesi, con la campagna Torino City Love, propone gratuitamente risorse, azioni e competenze a supporto di cittadini e imprese del territorio durante l’emergenza COVID-19.

“L’iniziativa Il MAO 3D coniuga innovazione, tecnologia e soluzioni didattiche consentendo di sperimentare forme di connessione fra sistemi educativi e strutture territoriali dedicate alla cultura e all’educazione – sottolineano gli Assessori comunali all’Istruzione Antonietta Di  Martino e all’Innovazione Mario Pironti. Un’opportunità unica per offrire agli studenti la possibilità di fare esperienza di nuovi apprendimenti e di acquisire competenze attraverso la conoscenza di tesori artistici e culturali, di cui non potrebbero fruire in questo momento di emergenza sanitaria”.

Il MAO in 3D, realizzato dalle aziende Vertical srl comunicazione digitale e Dktk3d comunicazione virtuale, scelte attraverso una call rivolta alle imprese per individuare sperimentazioni innovative da applicare nelle scuole torinesi, propone a bambini e ragazzi un percorso ludico e accattivante che permette di scoprire alcune delle più belle sale del museo e di avvicinarsi ai tesori dell’arte orientale conservati a Torino dal MAO.

Situato nel secentesco Palazzo Mazzonis nel quadrilatero romano, il museo ospita una delle raccolte orientali più interessanti d’Italia. Inaugurato nel 2008, custodisce circa 2300 opere che offrono un ampio panorama dell’arte delle antiche culture dell’Asia, ordinate in cinque gallerie a seconda delle aree culturali di provenienza: Paesi islamici, Cina, Giappone, Regione Himalayana, Asia Meridionale. Al patrimonio si aggiungono più di 1400 reperti di scavo di periodo pre-islamico provenienti dagli scavi iracheni di Seleucia e Coche.

Siamo molto orgogliosi che la Città di Torino abbia scelto la Fondazione Torino Musei e in particolare il MAO per avviare questo importante progetto pilota – dichiara il Segretario Generale della Fondazione Torino Musei Elisabetta Rattalino – È un’occasione per sperimentare l’uso della tecnologia al servizio dell’educazione, che permette di scoprire il nostro ricco patrimonio di arte orientale, in modo piacevole e formativo

A partire da  venerdì 8 maggio, gli insegnanti potranno aderire al progetto inviando una email a edulab@comune.torino.it  con l’indicazione del proprio nome, quello della scuola e la classe che parteciperà al tour virtuale. I docenti accreditati riceveranno un kit informativo sulle modalità di fruizione e un link per visitare virtualmente il museo con le istruzioni sul funzionamento del gioco.

Agli insegnanti e alle famiglie sarà distribuito un breve questionario per verificare la bontà della sperimentazione e raccogliere suggerimenti al fine di migliorare l’esperienza acquisita ed ampliarla, in futuro, ad altre realtà museali come la GAM – Galleria d’Arte Moderna e Palazzo Madama, altri due gioielli della Fondazione Torino Musei.

Moncalvo, caccia al tesoro nel convento diventato museo

Dal Piemonte / Andare alla ricerca di musei poco conosciuti è come intraprendere una caccia al tesoro spinti dalla curiosità e  dal desiderio di trovare capolavori inaspettati in luoghi che non appartengono al turismo maggiore

Si sarà premiati nello scoprire il piccolo prezioso Museo Civico di Moncalvo nell’ex Convento delle Orsoline fatto costruire nel 1625 da Guglielmo Caccia per inserirvi le figlie Orsola e Francesca, anch’esse pittrici, al fine di preservarle da un periodo storico turbolento e dare continuità alla propria bottega pittorica.

Intitolato all’ambasciatore Franco Montanari che, morto nel 1973, donò la sua collezione di opere antiche e moderne, il museo merita una visita talmente interessante da avere il desiderio di ritornarvi non appena usciti.

Molte le firme prestigiose a cominciare da Orsola Maddalena Caccia grazie ai piccoli dipinti devozionali di sante che risentono ancora l’influsso paterno e in particolare alle tre nature morte autonome a conferma di come la “Monaca pittrice” pur attenendosi a simbolismi e metafore propagandistiche, secondo i dettami del Concilio di Trento, si aprisse ad uno stile innovativo a cui non furono estranee influenze fiamminghe e accurati studi botanici.

Una sezione è dedicata alla raccolta di oggetti di arte africana e in particolare a dipinti e stampe giapponesi che riportano in vita l’elegante freschezza dell’arte del mondo fluttuante del Sol Levante.

Molte opere interessanti nelle sale dedicate all’ottocento e al novecento: la tempera di Giorgio De Chirico “Le vestali” del periodo archeologico, la singolare “Rivelazione” di Mario Sironi, le nature morte di Osvaldo Licini, “La donna seduta” di Afro, gli ironici acquerelli di Nino Maccari, le inconfondibili figure di Ernesto Treccani.

Tanti disegni e incisioni: la matita su carta “Orlando addormentato” di Amedeo Modigliani, acqueforti di Giorgio Morandi, l’incisione “Soldato a cavallo” di Giovanni Fattori, la preziosa puntasecca “Promenade” di Chagal del 1923 che riprende il famoso dipinto del 1915. Inoltre, organizzate da Aleramo Onlus, vengono proposte grandi mostre; in questi ultimi anni si sono svolte esposizioni di famosi artisti viventi: Renata Guga Zunino con i suoi seducenti autoritratti; Gianni Colonna rarissimo artista ancora fedele al figurativo con le splendide “Sovrapposizioni”; Concetto Fusillo autore di una affascinante “Archivio pittura”; Walter Morando, il più grande scultore italiano che tratta la tematica del porto.

Si sono svolte anche mostre di artisti scomparsi: Lalla Romano famosa pittrice e scrittrice, Giorgio Valenzin  magico cantore di atmosfere veneziane oltre al pittore di Canelli Stefano Icardi, l’artista-industriale Giorgio Piacenza Dassu, Giovanni Buschini dall’intrigante musicale surrealismo. Un raro spaccato della vita torinese settecentesca è stato presentato con la mostra delle opere del bambocciante Pietro Olivero, pittore di corte e narratore di vita popolare.

Giuliana Romana Bussola