CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 467

Parte la nuova Stagione Educational del Teatro Regio

30 ANNI DI SCUOLA ALL’OPERA

Nel 2021 La Scuola all’Opera del Teatro Regio festeggia un importante anniversario: trent’anni di attività! Perché questo non sia soltanto un traguardo, ma stimolo a proseguire nel nostro impegno per i bambini e i ragazzi, abbiamo preparato una nuova Stagione educational (che tiene inevitabilmente conto dell’attuale situazione legata all’emergenza sanitaria), oltre ad aver riavviato la Scuola di canto corale per bambini dai 7 ai 12 anni, che fiorisce per valorizzare e fare tesoro del lavoro fino a ora svolto con il Coro di voci bianche nato nel 1997.

«Sono molto felice di annunciare che, nonostante la pandemia e la distanza forzata, abbiamo raggiunto un ottimo risultato di iscrizioni alla Scuola di canto – afferma Rosanna Purchia, Commissario straordinario del Teatro Regio – attualmente abbiamo circa 90 iscritti alle lezioni a distanza, iniziate lo scorso 2 marzo e suddivise in un articolato programma messo a punto dal Maestro Claudio Fenoglio, che ringrazio per la passione e la serietà con cui ha sempre seguito i ragazzi.  Le lezioni hanno diversi livelli: dall’avvicinamento al canto alla lettura della musica, alla disciplina corale. Il mio augurio è che da settembre tutti potranno seguire la Scuola in presenza».
Rosanna Purchia esprime così la visione che anima l’impegno del Regio per i ragazzi e i giovani: «Se il teatro si chiude in se stesso e non incide nelle problematiche della comunità, non assolve la sua funzione, la sua missione sociale di istituzione culturale».

Il primo appuntamento che abbiamo dedicato ai giovani, anticipando di fatto la Stagione a loro dedicata, è stato il Concerto per il Giorno della Memoria, lo scorso 27 gennaio. Un concerto guidato con il Coro del Teatro Regio, preparato dal maestro Andrea Secchi, trasmesso in streaming sul sito del Teatro e dedicato a Viktor Ullmann, compositore, direttore d’orchestra e pianista austriaco, morto ad Auschwitz nel 1944. Molto apprezzate l’esecuzione musicale e l’introduzione curata da Sebastian F. Schwarz, Direttore artistico del Regio, che dichiara: «sono felice e soddisfatto dell’ottimo feedback ricevuto per la guida all’ascolto del Concerto del 27 gennaio, così come per le parti introduttive del Concerto di solidarietà dello scorso 8 aprile; questo mi ha convinto a sviluppare l’idea e dunque ad approfondire la contestualizzazione storica, in particolare nell’offerta rivolta ai giovani. Di qui, ho pensato di arricchire il prossimo titolo (La bohème raccontata ai ragazzi) con un focus sui mestieri del teatro e sulle curiosità legate all’opera – protagonisti coloro che lavorano nel nostro teatro – che offriremo in streaming live come parte introduttiva allo spettacolo».

Iniziamo con La bohème raccontata ai ragazzi. L’allestimento è quello realizzato dal Teatro Regio in occasione del 125° anniversario dalla prima assoluta del 1896, con Daniel Oren sul podio dell’Orchestra e del Coro Teatro Regio Torino e con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. Per avvicinare i ragazzi all’opera lirica e al suo grande repertorio, abbiamo preparato una versione pocket de La bohème di Giacomo Puccini con la partecipazione del regista Paolo Gavazzeni in qualità di narratore d’eccezione. I focus iniziali saranno condotti da Rosanna Purchia Commissario straordinario, Sebastian F. Schwarz Direttore artistico, Giulio Laguzzi Direttore dei complessi musicali in palcoscenico, Vittorio Borrelli Direttore di scena e Laura Viglione Responsabile della sartoria, i quali interagiranno con i ragazzi collegati per lo streaming.Lo streaming sarà disponibile sul sito del Teatro a partire da martedì 27 aprile con due appuntamenti settimanali, tutti i martedì e giovedì alle 10.15, fino a fine maggio. I biglietti, al costo di € 2 per ciascun ragazzo, sono in vendita sul nostro sito. Per accedere allo streaming occorre prenotare tramite modulo nella pagina dedicata sul sito www.teatroregio.torino.it/scuola-all-opera: il Teatro invierà conferma della prenotazione e, contestualmente, il codice di accesso allo streaming.
L’attività ha riscontrato il pieno interesse del Rotary Club Torino Nord Ovest. Tra le mission dell’associazione: migliorare la qualità della vita delle persone in seno alla comunità dando la possibilità ai giovani di partecipare alla pocket-Bohème e promuovendo così la cultura, uno dei pilastri della società, e in particolare il teatro, la musica e lo sviluppo personale. Per questo motivo i primi 2500 ragazzi iscritti saranno ospiti del Rotary Torino Nord Ovest (http://torinonordovest.rotary2031.org).
L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti è il secondo titolo che abbiamo scelto per le scuole primarie e secondarie di primo grado (bambini dai 6 agli 11 anni) e che proporremo accanto a un percorso formativo per docenti e alunni realizzato in collaborazione con l’Associazione Europa InCanto (www.europaincanto.com).
Le recite dell’opera faranno parte della nostra Stagione autunnale, e se l’andamento dell’emergenza sanitaria ce lo consentirà potranno essere aperte al pubblico in presenza. Speriamo anche di potervene dare già un assaggio nella Stagione estiva.
Il teatro è magia, mistero, incontro che crea meraviglia e che genera intense emozioni sia nel pubblico sia negli artisti che salgono sul palcoscenico. Richiede impegno e partecipazione, può essere a volte divertente, ma esige sempre uno sforzo, spesso anche una certa “fatica intellettuale”: in cambio avvolge completamente e mette di fronte a se stessi come nessun’altra disciplina artistica potrebbe fare. Con il costante obiettivo di far vivere un’esperienza artistica completa ai giovani, il Teatro Regio ha deciso di avvalersi del prezioso contributo di Europa InCanto, da anni impegnata nella didattica musicale dedicata all’opera lirica: siamo certi che questa partnership arricchirà la proposta della Scuola all’Opera, che in passato ha già riscosso così tanto successo con laboratori come Cantiamo l’opera Opera…ndo.
Le recite prevedono la partecipazione del pubblico, per far sì che gli studenti siano parte attiva dello spettacolo e possano viverlo da protagonisti. La regia e l’intero progetto sono naturalmente modulati secondo le normative previste dal protocollo sanitario vigente.
Il percorso didattico è già iniziato nel mese di aprile e si avvale del sostegno del Ministero dell’Istruzione, grazie al quale alcune scuole hanno avuto accesso gratuito all’iniziativa, e prevede una serie di incontri di formazione per i docenti (in presenza e on-line, con accreditamento riconosciuto dal MIUR, Direttiva 170/2016) e due laboratori a scuola o in live streaming per i bambini, che quindi impareranno le parti ritmiche e quelle corali sia dai propri insegnanti sia dai professionisti di Europa InCanto.
Per partecipare è sufficiente compilare un modulo sul sito del Teatro e attendere la conferma telefonica o via e-mail. Il costo per la partecipazione al progetto è di € 20 a bambino e include il materiale didattico (un libro, un cd audio, un dvd/karaoke e un’App), i laboratori per i bambini e lo spettacolo finale.
Oltre all’opera, proponiamo una selezione di concerti sinfonici e corali; abbiamo quindi pensato di rendere disponibili anche per le scuole i concerti dei Giovedì del Regio, arricchiti da un’introduzione all’ascolto appositamente dedicata alla platea dei giovani della scuola secondaria di primo e secondo grado (14-18 anni).
Si accederà allo streaming su prenotazione con modulo sul sito del Regio e successiva conferma telefonica o via mail da parte del Teatro. Il calendario dei concerti con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sarà a disposizione anche dei ragazzi delle scuole, alcuni gratuitamente, altri al costo di € 2.L’Impegno del Regio prosegue con un nuovo progetto pensato in sinergia con l’Istituto penale per minorenni “Ferrante Aporti” di Torino e con la sua direttrice Simona Vernaglione, che prevede un Corso di avvicinamento al canto corale. «Per me il Coro è simbolo di unità» così Claudio Fenoglio Maestro del coro di voci bianche, che prosegue: «entrare nel Coro è l’esperienza profonda in cui condivido le mie vibrazioni e i miei stati d’animo. L’ascolto dell’altro è alla base del canto corale e, in generale, del fare musica insieme. Il primo ideale di un coro non è l’approccio artistico, ma la relazione umana. Il suono cantato penetra a fondo nelle coscienze e permette una maggiore connessione fra i singoli, che durante il canto si relazionano in modo intenso. Ho messo a punto un corso che svilupperà questo sentire attraverso semplici esercizi di palestra vocale, postura e allineamento, per poi passare alla teoria e alla pratica di scrittura musicale per giungere, infine, alla “letteratura” propria del coro giovanile, con l’utilizzo di brani del repertorio popolare».

Il forte legame istituzionale con la Città di Torino e la Regione Piemonte ci permette di attivare convenzioni significative, come quella appena avviata con la Torino Musical Academy: il Teatro Regio inviterà registi e coreografi a selezionare gli allievi dell’Accademia per la partecipazione a stage e/o tirocini collegati alle produzioni in stagione, offrendo così ai giovani artisti occasioni di esperienza e formazione in un ambito artistico di alto livello professionale.
Questa collaborazione è solo la prima tra quelle che stiamo attivando con altre importanti istituzioni formative, culturali e artistiche, non solo del territorio, quali per esempio l’Accademia del Teatro alla Scala e l’Università degli Studi di Torino.
Nel frattempo il Teatro Regio ha aderito al Documento Quadro “Patto Educativo di Comunità” della Città di Torino ed è a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado per la progettazione e la realizzazione di percorsi didattici condivisi (compatibilmente con la generale e complessa situazione legata alla pandemia), che possano sostenere e ampliare l’offerta formativa, in questo momento così delicato per le giovani generazioni.
La trentennale esperienza maturata dalla Scuola all’Opera, consente al Teatro Regio di candidarsi a breve quale ente formatore presso il Ministero dell’Istruzione; siamo inoltre in attesa di risposta per l’accreditamento al Piano delle Arti del MIUR (per la promozione della cultura umanistica e la realizzazione di percorsi sul tema della creatività) ed è nostro auspicio avviare la collaborazione con il CE.SE.DI. (Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana di Torino) per progetti di formazione didattica rivolti agli insegnanti e con il riconoscimento di crediti, già per il prossimo anno scolastico.

Per informazioni: www.teatroregio.torino.it
Per le foto in alta definizione, clicca qui

Torino, 23 aprile 2021

LA SCUOLA ALL’OPERA 2021

da Martedì 27 Aprile 2021 ore 10:15
diffusione in streaming su www.teatroregio.torino.it
biglietto a € 2; iniziativa riservata alle scuole

La bohème raccontata ai ragazzi
Opera in quattro quadri
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger
Musica di Giacomo Puccini

Personaggi e interpreti
Mimì sopranoMaria Teresa Leva
Rodolfo, poeta tenoreIván Ayón Rivas
Musetta sopranoHasmik Torosyan
Marcello, pittore baritono: Massimo Cavalletti
Schaunard, musicista baritono: Tommaso Barea
Colline, filosofo basso: Alessio Cacciamani
Benoît, padrone di casa e Alcindoro, consigliere di stato basso: Matteo Peirone
Parpignol, venditore ambulante tenore: Alejandro Escobar
Sergente dei doganieri basso: Desaret Lyka
Un doganiere baritono: Gabriel Alexander Wernick
Il venditore di prugne tenore: Franco Traverso
Un ragazzo voce bianca: Matilda EliaNarratore: Paolo Gavazzeni

Direttore d’orchestra: Daniel Oren
Regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi
Curatrice delle scene: Leila Fteita
Curatrice dei costumi: Nicoletta Ceccolini
Bozzetti di Adolf Hohenstein per la prima assoluta al Regio custoditi dall’Archivio Storico Ricordi
Pittore scenografo: Rinaldo Rinaldi
Luci: Andrea Anfossi
Direttore dell’allestimento: Claudia Boasso
Maestro del coro: Andrea Secchi

ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

Si ringrazia il Rotary Club Torino Nord Ovest

Gam, Mao e Palazzo Madama riaprono con le nuove mostre

I tre musei di FTM riaprono al pubblico con le nuove mostre da mercoledì 28 aprile 2021

Con il ritorno del Piemonte in zona gialla, GAM, MAO e Palazzo Madama possono finalmente riaprire le loro porte al pubblico! Accanto alle collezioni permanenti, i visitatori avranno la possibilità di visitare nuove mostre, allestite durante il periodo di chiusura dei musei.

 

Alla GAM, oltre a Photo Action per Torino, Ancora luce. Luigi Nervo, e Alighiero Boetti, saranno visitabili due nuove esposizioni: da mercoledì 5 maggio la mostra pensata e voluta in favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945, dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino, che indaga, attraverso circa 130 opere, la storia, le idee, i progetti e gli scontri che caratterizzarono gli anni tra le due guerre. Sempre a partire da mercoledì 5 maggio apre la mostra Sul principio di contraddizione, a cura di Elena Volpato: una riflessione sulle opere di Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone, composte quasi sempre da almeno due elementi, da due o più nature, da due o più immagini non pienamente conciliabili tra loro e legate da un vincolo di ambiguità che talvolta diviene chiaro rapporto di contraddizione.

 

Al MAO, accanto alla mostra China goes Urban. La nuova epoca della città, prorogata fino al 13 giugno, che offre al pubblico una prospettiva articolata e innovativa sul fenomeno dell’urbanizzazione cinese – e globale – e sulle sue ricadute sociali, economiche e politiche, da mercoledì 28 aprile apre una nuova mostra: Krishna, il divino amante, un’esposizione di dipinti religiosi indiani che ruotano intorno alla figura del dio Krishna, accompagnata da una selezione di componimenti poetici ascrivibili alla corrente devozionale della bhakti.

 

A Palazzo Madama sarà ancora visitabile fino al 12 luglio la mostra dossier Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia che presenta una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, veri e propri ritratti in oreficeria, in rame o in argento dorato, spesso arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti.  Da venerdì 7 maggio l’esposizione World Press Photo Exhibition 2021, la mostra di fotogiornalismo più importante al mondo, apre a Palazzo Madama in anteprima nazionale con i vincitori del concorso dell’edizione 2021. Dal 14 maggio La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane di Antoniazzo Romano completerà la ricca offerta museale di Palazzo Madama. Il veneratissimo dipinto, che non ha mai lasciato la Basilica Vaticana nel corso della sua secolare storia, viene esposto al pubblico per la prima volta nella sua ritrovata integrità a seguito di un delicato restauro.

 

Proseguono tutte le attività digitali e gli approfondimenti sui canali social, strumenti che hanno permesso di alimentare il dialogo con il pubblico durante il lockdown e che affiancheranno le iniziative in museo. Tornano infatti le visite guidate in presenza, i laboratori dedicati alle scuole e alle famiglie e i progetti per l’accessibilità, oltre agli appuntamenti collaterali alle mostre rivolti ai singoli e ai piccoli gruppi.

 

 

I NUOVI ORARI DI APERTURA:

mercoledì giovedì e venerdì dalle 13 alle 20

sabato e domenica dalle 10 alle 19 INGRESSI GARANTITI CON PRENOTAZIONE O PREVENDITA ONLINE

chiuso il lunedì e martedì

le biglietterie chiudono un’ora prima.

Prenotazioni: Theatrum Sabaudiae via email ftm@arteintorino.com o al numero +39 011 5211788

https://www.arteintorino.com/

Prevendita: TicketOne https://www.ticketone.it/

 

Come di consueto, GAM, MAO e Palazzo Madama, nel rispetto di tutte le linee guida ministeriali, riaprono mettendo in atto tutte le misure necessarie a garantire una visita in completa sicurezza.

 

La Fondazione Torino Musei dal 2019 è certificata ISO 45001:2018, standard di riferimento internazionale per la gestione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, prima realtà museale italiana ad aver conseguito questo riconoscimento.

Per informazioni www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.maotorino.it

www.palazzomadamatorino.it

 

Lo Stabile riapre i suoi teatri con Pirandello e Ionesco

DUE NUOVE PRODUZIONI DIRETTE DA VALERIO BINASCO: “IL PIACERE DELL’ONESTÀ”  E “LE SEDIE” 

Lunedì 26 aprile 2021, con il passaggio in zona gialla del Piemonte, il Teatro Stabile di Torino riaprirà i suoi teatri: un momento molto atteso per presentare al pubblico gli spettacoli allestiti nei mesi scorsi, quando a porte chiuse, l’attività del TST non si è mai fermata.

Ad accogliere nuovamente in sala gli spettatori saranno due nuove produzioni dello Stabile firmate dal Direttore artistico Valerio Binasco.

Al Teatro Carignano, il 26 aprile 2021, alle ore 19.30, debutterà in prima nazionale IL PIACERE DELL’ONESTÀ di Luigi Pirandello, adattamento e regia di Valerio Binasco. In scena lo stesso Binasco nel ruolo del protagonista, insieme a Giordana Faggiano, Orietta Notari, Rosario Lisma, Lorenzo Frediani, Franco Ravera. Binasco affronta per la prima volta Luigi Pirandello proprio sulle tavole del palcoscenico del Carignano, dove Il piacere dell’onestà debuttò con successo il 27 novembre 1917 con la compagnia di Ruggero Ruggeri. Un testo spietato, che fin dal titolo pone l’accento sull’onestà, cardine di una presunta etica borghese e cuore pulsante del dramma. Repliche previste fino al 9 maggio 2021.

Alle Fonderie Limone di Moncalieri, andrà in scena in prima nazionale, martedì 27 aprile, alle ore 19.30, LE SEDIE di Eugène Ionesco, nella traduzione di Gian Renzo Morteo, per la regia di Valerio Binasco: un classico che ancora oggi demolisce tutte le convenzioni su cui si basa la nostra quotidianità. Michele Di Mauro e Federica Fracassi sono gli interpreti di questa amara commedia, i cui tratti assurdi si dissolvono in un vortice di parole che via via perdono senso, in una dimensione di frustrazione che a distanza di quasi settant’anni dal debutto dello spettacolo sembra parlare direttamente al nostro disarmante presente. Repliche fino al 16 maggio 2021.

«Speriamo davvero sia una svolta irreversibile – confidano il Presidente Lamberto Vallarino Gancia e il Direttore Filippo Fonsatti. Nel corso degli ultimi sei mesi gli artisti, le maestranze e tutta la struttura del TST hanno lavorato intensamente per creare, provare e produrre, anche per lo streaming, e per farsi trovare pronti alla riapertura. Finalmente – concludono Vallarino Gancia e Fonsatti – potremo tornare in teatro ad incontrare in totale sicurezza il nostro pubblico, che abbiamo sempre sentito vicino e partecipe: agli spettatori appassionati e ai fedeli abbonati va il nostro più sincero ringraziamento».

La Biglietteria del Teatro Stabile di Torino (piazza Carignano, 6) sarà aperta nei seguenti orari: da sabato 24 a domenica 25 aprile 2021, dalle ore 10.00 alle ore 19.00 – solo per gli abbonati Premium; dal 26 aprile al 7 maggio, dal martedì al sabato dalle ore 13.00 alle ore 19.00, domenica dalle ore 14.00 alle ore 19.00; lunedì riposo.
Telefono 011 5169555 / numero verde 800 235 333. Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it 

Foto Luigi De Palma

Wall Drawing, l’opera d’arte nelle Langhe firmata David Tremlett

A Coazzolo, piccolissimo comune in provincia di Asti, sorge una piccola chiesa costruita alla fine del Seicento, tuttora consacrata, che vanta una meravigliosa vista mozzafiato sulle colline.


Questa deliziosa cappella, la Beata Maria Vergine del Carmine, edificata tra i filari delle vigne del Moscato e già Patrimonio Unesco, è diventata, in seguito all’intervento di wall drawing dall’artista britannico David Tremlett, un bellissimo esempio di opera moderna pop.
La superfice, di 300 metri quadri circa, è stata dipinta dal pittore con tre colori dominanti: il giallo per il porticato, la terra di Siena per il corpo della chiesa e il verde oliva per la sacrestia e il basamento.
David Tremlett, molto apprezzato per i suoi dipinti murali, è innamorato del nostro paese, che considera, a ragione, la patria della pittura e che lo ha meravigliato con opere d’arte incredibili e potentissime come quelle di Michelangelo e Raffaello.  “Per imparare qualcosa devi lasciarti stupire e saper osservare”, afferma Tremlett, e lui per realizzare quest’opera lo ha fatto profondamente: ha osservato i vigneti, ha parlato con i contadini condividendone il lavoro, le giornate e il cibo.


Il risultato è arrivato dopo centinaia di disegni, forme geometriche e dettagli in cerca di un dialogo con la natura, tra tradizione e modernità. Ed è proprio quest’ultimo l’aspetto più interessante e se vogliamo più sorprendente di questo progetto artistico, l’incontro tra il passato e il contemporaneo, l’unione tra la genuinità ed i valori di una comunità d’altri tempi con nuovi linguaggi artistici, la capacità di far coabitare una natura meravigliosa e portatrice di memorie e semplicità con l’ardire di un opera che si esprime attraverso un lessico innovativo.

 

Maria La Barbera

“R-Esistenza”, musiche e parole dell’Italia post Liberazione

Il 25 aprile alle 10 il docufilm prodotto da Linguadoc live su Facebook del Consiglio regionale

In occasione della 76° Festa della Liberazione, il Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, la Pro Loco e il Comune di Coazze presentano “R – esistenza dalla resa dei conti ai “giorni cantati” dai cantautori italiani”.

Un docufilm di Giulio Graglia che verrà trasmesso domenica 25 aprile alle 10 live sulla pagina Facebook del Consiglio (facebook.com/crpiemonte) .
Registrato negli spazi del Circolo dei Lettori, grazie all’inquadramento storico di Gianni Oliva racconta l’Italia e le italie dell’immediato post Liberazione, la resa dei conti seguita al 25 aprile, attraversando Torino, il Cuneese, la Val Sangone, Cumiana.

Le canzoni di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Sergio Endrigo, Giorgio Gaber, interpretate da Bruno Maria Ferraro (Tangram Teatro), con il commento del giornalista Darwin Pastorin, ripercorrono la “colonna sonora” con cui questi grandi artisti hanno raccontato gli eventi.

Sarà poi la volta dei testi tratti da “La paga del sabato” di Beppe Fenoglio e “La ragazza di Bube” di Carlo Cassola, e le lettere di due partigiani di Coazze scritte prima dell’esecuzione al Martinetto, letti da Carlotta Micol De Palma, Bruno Maria Ferraro e Giulio Graglia.

In conclusione Oliva proporrà un parallelismo tra l’Italia post bellica e l’Italia post pandemia.

Il docufilm è prodotto da Linguadoc, montaggio di Giacomo Filippa, riprese di Erika Facchino, con la consulenza di Andrea Mortara e Sabrina Gonzatto.

 

Per non dimenticare il genocidio degli armeni

Il 24 aprile viene ricordato in tutto il mondo il genocidio turco degli armeni.

Anche gli armeni che vivono a Torino e nel resto del Piemonte commemorano il 24 aprile  il 106° anniversario del genocidio del loro popolo da parte dei turchi avvenuto nel 1915-16. E c’è molta attesa per l’annuncio che farà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che dovrebbe riconoscere ufficialmente il genocidio armeno. Deportazioni in massa e stragi di armeni furono compiute in quegli anni dall’Impero Ottomano causando la morte di oltre 1,5 milioni di armeni. Si tratterebbe del primo presidente degli Stati Uniti a riconoscere lo sterminio della popolazione armena nei territori dell’impero. Ankara ha sempre negato i massacri degli armeni sostenendo che quanto accaduto è la conseguenza della rivolta degli armeni, cristiani e appoggiati dalla Russia, contro le autorità ottomane. La mossa di Biden è destinata a inasprire ulteriormente la tensione con la Turchia di Erdogan, alleato Nato. Dopo aver riconosciuto il genocidio armeno con una delibera del Consiglio Comunale nel febbraio 2012 Torino ha ospitato negli ultimi anni numerose iniziative finalizzate allo studio della storia e delle tradizioni del popolo armeno mentre nel Palazzo della Regione Piemonte sono state allestite alcune mostre storico-fotografiche in ricordo dello sterminio. Ma cosa accadde nel 1915-16? L’arresto di centinaia di armeni a Costantinopoli diede il via alla persecuzione di massa che portò all’eliminazione del popolo armeno. Era il 24 aprile 1915: sono trascorsi 106 anni dal genocidio e il 24 aprile è la Giornata della Memoria Armena, la data ufficiale per la commemorazione dell’eccidio pianificato dai turchi prima e durante la Grande Guerra. A un secolo di distanza la Turchia continua a negare quella tragedia immane. Oggi qualcosa comincia a cambiare nella società turca anche se le resistenze ad ammettere la verità storica sono ancora molto forti. Gli armeni lo chiamano Metz Yeghern (Il Grande Male) ed è la storia del genocidio turco degli armeni, che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, fece sparire due milioni di armeni cristiani, colpevoli soltanto di appartenere ad un’etnia diversa e a una religione di minoranza. Furono presi con la forza nelle loro abitazioni e uccisi, deportati in marce durissime e rinchiusi in grandi campi profughi fino alla loro morte. Gli storici, anche turchi, si sono già espressi con chiarezza e parlano di genocidio vero e proprio. La documentazione non manca. Carte, documenti, appunti, fotografie delle esecuzioni, diari, dispacci e telegrammi con gli ordini da eseguire inchiodano i turchi alle loro gravissime responsabilità.
  Filippo Re

Rotary Torino Duomo, assegnato “Il Paliotto”

Caro direttore, la missione che il nostro Club TORINO DUOMO sta perseguendo sin dall’origine nasce in ossequio alla funzione di centro d’irradiazione culturale scelta dal professor Enzo Restagno, accademico emerito dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni e al tempo stesso socio onorario del nostro Club, proprio per la suddetta Accademia la cui residenza è altresì nostra la sede morale.

“Nell’ultimo biennio ci siamo attivati per diverse, fascinose proposte, addirittura suggerendo occasioni che hanno consentito grossi impegni distrettuali come il restauro de “L’Ultima Cena” del Gagna presente nel Duomo. Coscienti tuttavia della serietà del nostro impegno totalmente estraneo dal mendicare gratifiche, abbiamo deciso di privilegiare gli interventi autonomi che hanno rivelato l’indubbio orgoglio d’appartenenza a un Club il quale, benché non molto numeroso, possiede un’altissima dose di corporativismo soprattutto quando si tratta d’Arte e creatività.
Quest’anno i nostri service hanno raggiunto la discreta somma di circa 12.000,00 euro,  senza dover pesare minimamente sulle casse del Distretto!
Non soltanto, ma grazie all’impegno donativo dei Soci e delle loro conoscenze abbiamo aperto, nei locali del Museo Diocesano, un’ampia biblioteca a tematica d’arte cui s’è aggiunto di recente l’omaggio d’un pianoforte alla memoria della professoressa Maria Luisa Bordieri, prematuramente scomparsa nel maggio del 2015, da parte del marito Antonio D’Altilia.
Abbiamo iniziato l’anno rotariano col restauro completo di un prezioso manufatto visibile ora nel Museo Diocesano, il “Paliotto” del celebre argentiere Paroletto; questo brillante risultato ha indotto il nostro Presidente incoming Marco Novara a istituire un Premio Letterario Nazionale per l’appunto denominato “Il Paliotto”, un Concorso concepito proprio per salvaguardare e diffondere la cultura e che già in questa prima edizione ha avuto un ottimo risultato, con una bella presenza di Autori e con una Giuria formata da personalità d’indubbio rilievo come il critico d’arte e letterario Aldo Albani, l’architetto Angelo Garini event designer e ambasciatore della bellezza italiana nel mondo, la scrittrice Laura Graziano, l’editore di “Araba Fenice” Alessandro Dutto, il filologo Luca Gandolfi, Désirée Carmen Gabella esperta in comunicazione e la professoressa di lingue estere nonché traduttrice Rosanna Beltramo.
Valutate con professionalità e impegno le numerose opere pervenute, la commissione giudicatrice così s’è espressa:
1° premio a Piero Abruzzese (foto) “Nel cuore di Punt”
2°Matteo Bottone “Sulle vie di Piero”
3° Edoardo Guerrini “Il Quaderno del Fato”.
I tre prescelti hanno ricevuto gli attestati di rito e opere d’arte dell’artista vernonese Paolo G. Cerati.
Sono state inoltre assegnate 3 menzioni speciali a Roberto Centofanti “Il mondo che vorrei”; Fernanda Nicolis “La poesia è donna”; Liz Chester Brown “Io sono una famiglia – Il gabbiano”.
Visto il risultato estremamente positivo di questa prima edizione stiamo già lavorando alla seconda edizione 2021-2022 per poter assistere ancora all’entusiasmo per la letteratura che si esprime attraverso le opere di tanti Autori, auspicabilmente connotati anche da una massiccia presenza rotariana!

Particolare del “Paliotto” restaurato ed esposto al Museo Diocesano di Torino

Tanti auguri Giorgio Conte!

23 Aprile 2021, Tanti Auguri Giorgio Conte

https://youtu.be/l9MHnUKQIlg
 
In 46 per fare gli auguri a Giorgio Conte: Elio, Oscar Farinetti, Ornella Vanoni, Bruno Gambarotta, Enzo Iacchetti, Pietrangelo Buttafuoco, Sergio Staino, Vincenzo Mollica, Marinella Venegoni, Antonio Ricci, Francesco Salvi, Rosanna Fratello, Alessandro Fullin, Luigi Manconi, Carlo Petrini, Amici Fiera Bue Grasso Di Carru’, Mauro Corona,  Ezio Guaitamacchi, Stefano Senardi, Alberto Gedda, Fausto Pellegrini, Francesco Pellicini, Beatrice Sartor, Gino Rapa, Salvatore Leto, Gianluigi Porro, Alessandro Mistri, Paolo Bagnadentro,  Dietmar e Miriam Haslingher (Austria), Brunella Bertocci (Ticino), Giuseppe Perna (Germania), Georges Grillon (Svizzera),  Ellade Bandini, Pippo Pollina , Peppe Voltarelli, Luca Ghielmetti, Ciccio Graziani, Alberto Malnati , Guglielmo Pagnozzi , Alessandro Nidi, Alberto Parone, Bati Bertolio, Titi Nieto Puentes, Salvo Manzone, Rambaldo degli Azzoni Avogadro, Emiliano Ardini
 
 
46 amiche ed amici si sono trovati di fronte a videocamere o smartphones per fare gli auguri a Giorgio Conte: ottant’anni questo 23 aprile 2021 e non dimostrarli, ma soprattutto tanta poesia e vita regalate a mani basse che ritornano in ricordi e affetto da compagni di strada vicini e lontani sempre preziosi, protagonisti come lui di una storia culturale, oltre che ovviamente musicale, che non ha né prezzo né confini.
L’idea di realizzare questo tributo è nata dall’impossibilità di festeggiarlo in presenza al Teatro Alfieri di Asti. Sarebbe stata una festa a sorpresa  in compagnia di parenti, amici e collaboratori per celebrare gli 80 anni di una persona unica e un’esistenza ricca di musica, incontri e leggerezza, all’insegna del “continuo la mia vita al gusto di tutto…” ma, dato il prolungamento delle restrizioni, si è deciso di far arrivare gli auguri, tramite video-messaggi, direttamente a casa, in Cascina Piovanotto!
 
 
Contributi in ordine di apparizione
Elio, Oscar Farinetti, Ornella Vanoni, Bruno Gambarotta, Enzo Iacchetti, Pietrangelo Buttafuoco, Sergio Staino, Vincenzo Mollica, Marinella Venegoni, Antonio Ricci, Francesco Salvi, Rosanna Fratello, Alessandro Fullin, Luigi Manconi, Carlo Petrini, Amici Fiera Bue Grasso di Carrù, Mauro Corona,  Ezio Guaitamacchi, Stefano Senardi, Alberto Gedda, Fausto Pellegrini, Francesco Pellicini, Beatrice Sartor, Gino Rapa, Salvatore Leto, Gianluigi Porro, Alessandro Mistri, Paolo Bagnadentro,  Dietmar e Miriam Haslingher , Brunella Bertocci , Giuseppe Perna , Georges Grillon ,  Ellade Bandini, Pippo Pollina , Peppe Voltarelli, Luca Ghielmetti, Ciccio Graziani, Alberto Malnati , Guglielmo Pagnozzi , Alessandro Nidi, Alberto Parone, Bati Bertolio, Titi Nieto Puentes, Salvo Manzone, Rambaldo degli Azzoni Avogadro, Emiliano Ardini.

Resistenza, una riflessione storica

Sabato 24 aprile ore 18, 30 sulla piattaforma Zoom lo storico Pier Franco Quaglieni in dialogo con la giornalista Mara Antonaccio parlerà su “ La Resistenza 1943 – 1945 – una riflessione storica“.

Quaglieni e’ autore di molti saggi storici sulla Resistenza e su molte figure di patrioti tra cui Montezemolo, il Gen. Perotti, Martini Mauri e Valdo Fusi di cui ha curato il libro “ Fiori rossi al Martinetto“. E’ stato presidente della FIVL di Alassio dove ha promosso una piastrella in ricordo del cap . Franco Balbis  caduto al Martinetto  ed  ex allievo del collegio salesiano.

Incontro in streaming con Ettore Favini dal “Museo del Tessile” di Chieri

“Au Revoir”. Terzo appuntamento di “ARS ET INDUSTRIA”

Sabato 24 aprile, ore 15,30

Chieri (Torino)

, chieri

“Un progetto di arte partecipata che indaga le relazioni tra le culture del Mediterraneo”: così il cremonese (di nascita) Ettore Favini – fra i nomi più interessanti esingolari del panorama artistico contemporaneo, docente di Arti Visive presso la “NABA” (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano e di Pittura all’“Accademia di Belle Arti” di Bergamo – presenta il suo “Au Revoir”, progetto curato dal centro culturale “Connecting Cultures” di Milano e realizzato in diverse sedi istituzionali, grazie al sostegno dell’ “Italian Council 2019”, programma  Mibact teso a valorizzare la creatività italiana all’estero. E appunto di “Au Revoir” si parlerà in streaming con lo stesso Favini, sabato 24 aprile, alle 15,30, per il terzo appuntamento del ciclo di conferenze “ARS ET INDUSTRIA”, organizzato dal “Museo del Tessile” di Chieri. “Per la realizzazione di questo lavoro spiega Melanie Zefferino, presidente della Fondazione Chierese per il Tessile e del Museodel Tessile l’artista ha coinvolto artigiani tessili rappresentanti delle comunità egiziane e nordafricane di Milano e la Fondazione per il Tessile di Chieri. Le opere custodiscono dunque storie di vita, di famiglia, di lavoro, di competenze. Esplorano i flussi e i confini mediterranei, dall’antichità fino ai nostri giorni, rintracciati con ago e filo. Hanno come scenario il mare, l’attore storico principale della narrazione: il Mare Nostrum per eccellenza, luogo di scambi ma anche di conflitto tra i popoli. Metafore, dunque. Il mare e lavita dei tessuti, nel caso di “Au revoir”. Come in altrilavori incentrati sempre intorno alla relazione fra l’opera, l’ambiente nel quale si inserisce e le persone. Lavori che ci incoraggiano a ripensare la storia delmondo, vale a dire la nostra memoria collettiva, e chehanno fatto da sfondo due anni fa alla mostra scaturita dallo stesso progetto presso il Carré d’Art, Musée d’art contemporain di Nîmes. Racconta lo stesso Favini: “Trama e ordito diventavano metafora della vita, cioè allegoria per lavorare sull’idea di viaggio, di scambio e di persone che entravano a far parte di questo progetto attraverso le loro memorie perché il tessuto, di fatto, è una memoria personale. Allo scopo sono state coinvolte quattro tessitrici di origini geografiche e culturali diverse che hanno partecipato al workshoporganizzato dalla Fondazione per il Tessile di Chieri: Nagwa e Doaa (Egitto), Laila (Marocco) e Tamel (Srilanka). Il workshop – prosegue l’artista – le metteva davanti a una tecnica di tessitura che non avevano mai usato. Abituate a usare perlopiù telai verticali, qui usavano telai orizzontali del Sette e Ottocento. Con l’aiuto dei volontari della Fondazione di Chieri – luogo dove nasce il nonno del jeans, il fustagno – queste quattro donne hanno imparato la tecnica ma,naturalmente, c’è stata anche un’osmosi tra i due gruppi. Per cui la mia idea – conclude Favini di questo mare che ibrida si è realizzata anche durante il workshop”.Nel corso del “reincontro” con Chieri, Ettore Favini presenterà anche la pubblicazione dedicata da “Connecting Cultures” al  suo progetto artistico aprendosi a diverse narrazioni e approfondimenti.

Per ricevere il link di connessione alla conferenza online, è necessario prenotarsi fornendo i propri dati (nome, indirizzo, e-mail) a: prenotazioni@fmtessilcjieri.org

g. m.