Caleidoscopio rock USA anni 60
Credete che per una garage rock band di liceali di metà anni ‘60 in USA contassero poco o nulla la buona sorte e qualche bel colpo di fortuna al momento giusto? Non la pensavano così moltissimi membri di compagini musicali di quei tempi, sulle quali fiorivano abbondanti aneddoti riguardanti vezzi, “fisse” e vere e proprie forme di scaramanzia legate a quelli che per noi potrebbero essere solo dettagli ininfluenti. La casistica era quantomai varia, ma spaziava dalla disposizione in auto durante i viaggi, alle azioni poste in essere per montare gli impianti di amplificazione, addirittura al colore delle “business card” distribuite agli emissari delle case discografiche o ai “talent scouts”. Fatto sta che se per scaramanzia il bassista andava a sedersi sul sedile anteriore del van… poteva costituire un “problema”, così come poteva essere grave dimenticarsi di qualche “rito” prima di un concerto o di una sessione di registrazione in studio. Nella presente sezione discografica figurano almeno tre bands che consideravano assolutamente fondamentali i “flussi positivi” e un buon equilibrio karmico…
– P.B. & The Staunchmen “Mean Willy / Lost Generation” (Lee Records 100);
– The Shadows Four “You’ll Be The Blame / Leavin’ Today” (JCP 1037);
– Beethoven 4 “Don’t Call On Me / Hairy Dog” (TAG 4000-1/2);
– The Swingin’ Safaries “Syncopated Beat part 1 / Come On Girl” (Flip Pop 45-101);
– The Buccaneers “Oop Poo Pah Doo / Please Go Steady With Me” (Cozy Records 550);
– The Senders “Chintz And Rubies / Whats Your Sisters Name” (Marlin Records 1910);
– The Last Word “Sleepy Hollow / Jump, Point And Shout” (Downey Records D-137);
– Johnny & The Nite Ryders “She’s Gone / I Had A Girl” (Perfection Rock Sound Studios 558);
– [The] Bends “If It’s All The Same To You / The Four Seasons Of Love” (Rebel HF-103);
– The Rejects “Find Your Man / Hey Girl” (Big Sound 305 / 815N-0305);
– The Leaves Of Autumn “A Love Lost / It’s All Over Gal” (Orlyn ORL 66720);
– The Tyrods “Girl Don’t Know / She Said, He Said” (Mark Records MR 202);
– The King Bees “Keep Lovin’ / I Want My Baby” (Pyramid 6-6217);
– Jade Of Stone [The Jades of Fort Worth] “Little Girl / Mercy, Mercy” (Emcee Records 012/013);
– Prince and The Paupers “What More Can I Say / Trouble Proof” (Starlite Records 45-105);
– The Yardleys “Come What May / The Light Won’t Shine” (Foundation Records FS-100);
– The Marauders “Just Times Between Us / Warning” (Heads TS-9518/9519);
– Chris Morgan & The Togas “There She Goes / Would You Believe (Love Is Dead)” (Challenge 59330);
– The Sands “Little Things / Better Man Than I” (JCP 1042);
– The Jayhawkers “To Have A Love (As Sweet As You) / Send Her Back” (Deltron 1228);
– The Insects “She’s A Pest / The Girl That Sits There” (Earthy Records 101);
– The Brigands “I’m A Patient Man / (Would I Still Be) Her Big Man” (Epic 5-10011);
– Denny Noie & The 4th Of Never “Dee-Dee / Don’t Follow Me” (Tener TC-150/151);
– The Denmarks “Sweet Dreams / Pretty Lies” (Clevetown Records CTXP-260).
(…to be continued…)
Gian Marchisio
Una creatura dalla sfavillante parrucca azzurra mi guarda dall’alto del suo metro e ottanta enfatizzato da zeppe bianche vertiginose. Attorno a lei la gente balla, la ferma, le parla. In un attimo ritorna nel personaggio sicuro di sé che coinvolge e diverte. Fa battute, trascina il pubblico che ride.
Ci sono stati momenti difficili?
Le loro storie si ambientano tra l’Italia e l’Europa ed esplorano la complessità̀ delle nostre società̀
Nei giorni scorsi la presentazione in Regione Piemonte, ancora capofila (insieme, fra gli altri, al Comune di Alba, alle Fondazioni CRC e CRT con Banca d’Alba) nella realizzazione del Festival, che fra meno di un mese, dal 9 al 17 luglio, tornerà ad accogliere il grande pubblico, in versione interamente made in Italy, in piazza Medford ad Alba. Edizione speciale speciale, “Collisioni 2022” sarà quest’anno interamente dedicata ai giovani. Ne sono attesi – dicono gli organizzatori – più di 50mila, provenienti da tutt’Italia. L’obiettivo è quello di realizzare per loro un grande happening musicale, per festeggiare finalmente la prima estate di “normalità” dopo due anni di chiusure di concerti, scuole, attività ricreative e sportive. “Verso i giovani– hanno sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore regionale alla Cultura e al Turismo, Vittoria Poggi – abbiamo un debito come comunità, essendo stati proprio loro i più frenati nel percorso più delicato della loro formazione durante la pandemia. E a loro diciamo grazie, così come agli organizzatori, agli sponsor e all’amministrazione per avere mantenuto alta l’asticella della qualità di questa edizione con ospiti che sapranno infiammare l’entusiasmo di un pubblico che arriverà da tutta Italia e non soltanto”. Partenza, dunque, sabato 9 luglio, allorché la line up del Festival ospiterà l’unica data estiva in Piemonte (il concerto è già sold out da giorni) dell’attesissimo Blanco, preceduto da un live di gIANMARIA. Domenica 10 si prosegue con i Pinguini Tattici Nucleari preceduti da La Rappresentante di Lista (ormai un tormentone la loro “Ciao ciao” presentata all’ultimo Sanremo). Mentre sabato 16 luglio, sarà la volta di “Tutto Normale”, la grande giornata del Festival, nata da un’idea degli studenti di Alba e organizzato da “Collisioni” in collaborazione con “Banca D’Alba”, per consentire a tutti i giovani presenti di assistere a 5 concerti con un solo biglietto: 5 ore non stop di live che vedranno susseguirsi ininterrottamente sul palco alcuni dei nomi attualmente più osannati dalle nuove generazioni, da Madame a Tananai a sangiovanni fino a Frah Quintale e Coez. In chiusura, domenica 17 luglio, il concerto-spettacolo del famoso Stand-up Comedian Valerio Lundini accompagnato ad Alba dalla band I Vazzanikki, anche loro amatissimi dai giovani. A corollario del Festival – e sempre in un’ottica di particolare attenzione ai giovani – da segnalare anche il progetto speciale “La generazione delle idee” che (con la collaborazione di Fondazione CRC, che quest’anno festeggia i suoi trent’anni) ha permesso di coinvolgere nell’ambito di “Collisioni” migliaia di studenti della provincia di Cuneo, con laboratori e incontri in presenza a partire dal mese di marzo per la preparazione di videointerviste, workshop di fotografia, Social e radioweb, per rendere protagonisti proprio gli under 30 all’interno delle giornate del Festival. “Collisioni”, infine, anche quest’anno non perderà il suo carattere di “Festival Agrirock”, ospitando le eccellenze del territorio, dal latte piemontese (“Latterie Inalpi”) distribuito in forma di Yogurt ai prodotti di filiera corta di “Confederazione Italiana Agricoltori Cuneo” fino ai vini del “Consorzio Asti Docg”, bollicina ufficiale di “Collisioni”.
Appoggiato a terra, il ritratto fotografico di un volto femminile. Delicato, sguardo intrigante. Di chi osserva per capire. Non solo per vedere. Definito nella perfetta linearità dell’immagine, in un gioco di ombre e luci che rendono appieno la magia di un racconto che invita a superare il reale per leggere “oltre”, per porre e porci domande, quelle che abitano un presente o un passato su cui ancora non si sono definitivamente chiusi i conti. Altrove un vaso di tulipani, un convulso ma armonico intreccio di rossi, gialli e verdi riflessi nella cornice di un quadro, anch’esso (pare) messo lì in un angolo a terra. Presenza provvisoria, in attesa forse d’altra collocazione. E anche qui è la formidabile intensità del chiaroscuro a plasmare le cose. La vita in un interno. La vita in più interni. In via Palmieri, a Torino. O in quel di Mondrone. Un’agenda a tema natalizio. Arredi, filo e pulsante di una lampada riflessi sul legno di una porta, specchio di misteriose immagini. Particolari fermati all’istante. Prima di capirne il senso. Che pure hanno. In quanto oggetti che custodiscono la memoria del tempo. Mi piace leggere così la piccola mostra fotografica “La luce dentro casa illumina il mondo” con cui si ripresenta, dopo l’assenza di alcuni anni dalla scena artistica subalpina, il torinese Maurizio Briatta. Sono quindici le immagini a colori che Briatta (alle spalle numerose mostre in Italia e all’estero) presenta, da sabato
18 a venerdì 24 giugno, presso gli spazi “Eikon_Museo della Fotografia” in piazza Statuto 13 a Torino. Curata da Tiziana Bonomo, anima e mente di “ArtPhoto”, la rassegna permette di riprendere le fila (in uno spazio amico qual è per l’artista quello di Gianni Oliva) di un discorso artistico che s’è mantenuto nel tempo nella ricerca di un linguaggio estremamente singolare fondato essenzialmente sul tema della “creatività nel colore”. E, a tal proposito, di lui scriveva giustamente Antonella Russo, storica della fotografia: “Elemento centrale della fotografia di Maurizio Briatta è l’uso del colore che è insieme forma e testo principale di ogni suo lavoro. In tal senso le sue non sono fotografie colorate a posteriori, ma al contrario immagini
dove il colore è carne e materia viva di ogni stampa fotografica”. Colore e luce. Luci e ombre, per una poesia dalle semplici, ma non banali, connotazioni. Poesia del quotidiano. Così profonda da “ illuminare il mondo”. E la vita. Come sentiero fatto di salite e discese, di cadute e riprese dell’anima. Senza complicati intrecci emozionali, con quella “leggerezza – scrive Tiziana Bonomo – che lo accomuna ai grandi fotografi italiani, ma con una contemporaneità artistica che lo differenzia da fotografi come Ghirri o Cresci. Briatta accetta infatti le provocazioni artistiche del nostro mondo senza alcuna retorica, costruendo una rima affatto diversa”. Tutta sua. Inconfondibile. Per quei decisi tagli di luce – colore – ombra capaci di sfidare (ben certi di spuntarla) la più banale realtà delle cose.
Solare ed intraprendente sono i due aggettivi che meglio descrivono Loredana Cella, scrittrice e curatrice di diversi libri su Torino.