CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 441

Il Museo Nazionale del Risorgimento si racconta on line

“Dialoghi alla scoperta dei tesori del Museo” attraverso i protagonisti della cultura e del mondo socio-economico torinese

Tutti i martedì (ore 14,30) fino al 26 gennaio 2021

La proposta è inedita ed originale. Pensata con intelligenza e sicuramente benvenuta in questi tempi di chiusura dei Musei. Protagonista, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano con alcuni dei suoi più prestigiosi tesori, raccontati da ben selezionati protagonisti del mondo della cultura, del sociale e dell’impresa torinese, per una nuova narrazione della loro importanza e inestimabile ricchezza. Nascono così i “Dialoghi alla scoperta dei tesori del Museo”, presentati sui canali social, Facebook, Instagram e Youtube del Museo di Palazzo Carignano.

A dialogare con gli illustri ospiti sarà lo stesso direttore, Ferruccio Martinotti. Che spiega: “In linea con i più dinamici musei che hanno intrapreso la strada del digitale offriremo al pubblico una serie di filmati che presentano alcuni oggetti appartenenti alle nostre collezioni svelati da una prospettiva completamente nuova. Un’operazione tanto più significativa in un momento come questo che vede i musei chiusi al pubblico. Vogliamo così non solo mantenere il legame con i cittadini, con i visitatori, gli appassionati di storia e di arte e l’immenso patrimonio del nostro Museo, ma dare allo stesso nuova linfa”. Partito martedì scorso, 8 dicembre, con il direttore artistico del Teatro Regio, Sebastian Schwarz, invitato per illustrare il significato che l’Opera lirica aveva per l’Ottocento (a partire da alcune antiche edizioni di libretti de “I Lombardi alla Prima Crociata” e del “Nabucco” di Giuseppe Verdi), il progetto proseguirà per altri sette martedì, sempre a partire dalle 14,30.

Per gli appuntamenti successivi sarà la volta di Tarcisio Mazzeo, direttore del TGR Rai Piemonte che, partendo dal “torchio tipografico” austriaco del 1848 dialogherà sul tema, sempre di grande attualità, della “libertà di stampa”. A seguire, lo “Statuto Albertino” e la sua modernità saranno al centro dell’incontro con la costituzionalista Anna Maria Poggi docente dell’Ateneo torinese, mentre Marco Boglione, presidente della “Basic Net”, svelerà i segreti del linguaggio pubblicitario e la sua influenza sul costume a partire dai manifesti di Dalsani, al secolo Giorgio Ansaldi, designer e caricaturista di Mondovì, realizzati a inizio Novecento in piena Belle Epoque. Il professor Walter Barberis, presidente della “Giulio Einaudi Editore”, spiegherà quale legame esiste tra il Risorgimento e l’“Encyclopédie” di Diderot e D’Alembert, di cui il Museo conserva l’intera edizione di Livorno stampata tra il 1770 e il 1778. Il tema della “diplomazia”, che ebbe uno dei suoi massimi interpreti in Camillo Benso di Cavour, sarà affrontato nell’incontro con il professor Edoardo Greppi, ordinario di Diritto Internazionale presso l’Università degli Studi di Torino.

Il giornalista Domenico Quirico racconterà invece l’avventura dei reportage di guerra illustrando le fotografie realizzate da uno dei primi fotografi di guerra, l’inglese James Robertson, sui campi di battaglia durante la guerra di Crimea tra il 1855 e il 1856. Infine, l’avvocato Alberto de Sanctis, presidente della “Camera Penale Vittorio Chiusano” del Piemonte Occidentale e della Valle d’Aosta commenterà l’opera “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria.

Tutte le info su www.museorisorgimentotorino.it

g. m.

 

 

Nelle foto

– Il Museo Nazionale del Risorgimento
– Lo Statuto Albertino
– Ferruccio Martinotti con Marco Boglione
– L'”Encyclopedie”
– Ferruccio Martinotti con Walter Barberis

40 anni di Balletto Teatro di Torino

THANKS FOR THE DANCE – BTT 40

Non è solo un compleanno… per molti di noi è un pezzo di vita, ricordi : sacrifici, sogni, speranze,illusioni,realizzazioni, delusioni, fatiche, occasioni mancate, amicizie, amori, rancori, invidie, gelosie, competizioni, impegno…..e soddisfazioni.

Mettere insieme tutti i momenti passati e le emozioni è impossibile ma una cosa è certa non è stata solo danza.
Tutto è iniziato per la caparbietà di una donna che ha condiviso con noi la sua passione che oltre ai 40 di compagnia festeggia un bel traguardo della sua vita…buon compleanno Loredana !

Avrebbe dovuto essere una festa, una festa vera in un teatro vero, ma le circostanze non lo permettono e ci adattiamo, anche questa volta, come abbiamo fatto tante volte su palchi di mezzo mondo.. pertanto la festa parte domani, ma continuerà finché non riusciremo a ritrovarci ed abbracciarci…tutti quelli che si sentono parte di questa che è stata una famiglia. Iniziamo con un appuntamento on line :

Save the date: 21 dic 2020, ore 21.00
☞ Guarda su: canale Youtube di Scene
https://www.youtube.com/channel/UCDXu4FLcr8_sQXlvVjr35hw
e Palinsesto onLive sul sito di Fondazione Piemonte dal Vivo
www.piemontedalvivo.it/onlive/

La finestra sul mondo

La poesia di Alessia Savoini

Se questo corpo percepisse il suo stato di abbandono
e non tradisse la sua condizione nell’oscura promessa dell’enigma,
se queste mani contenessero l’intero naufragio di una natura tragica
e trovassero nella loro congiunzione il potere inintelligibile della speranza,
se poi queste parole non volessero dire altro di quel che una bocca affamata rigurgita,
se questo sogno ancorato alla palpebra non smettesse di mentire,
se fosse uno sbaglio troppo grande sostituire il perdono con la colpa ,
se la maestosità della chioma non avesse dovuto subire il sonno schiacciato del guscio,
se queste radici non conoscessero il buio, prima di cercare il sole,
se tutto ciò che mi circonda fosse il risultato inatteso di una folgorante anomalia,
quale evento sacrale soccomberebbe a questo corpo nel punto fecondo della mia disperazione?
Quale simulacro stringe un patto nel sale che diventa nube,
nella roccia che si plasma ad effige,
nel vuoto che stride la sua sottrazione,
nel tempo in cui la quercia addormentata nel suo guscio irrompe nel desiderio della luce?
Questa ferita che il mio corpo non conosce
è un continente che attraversa le acque nei cinque modi di intendere la terra,
e allo stesso modo in cui l’onda sposa l’oceano con la sponda,
quanto esiste mi contamina.
Tiro le briglie dei mondi per sgualcire una stella
e deporla nell’incastro dell’enigma,
perché c’è l’universo, e nel mezzo della sua notte
l’uomo ne scopre alcune parti
e scopre sé stesso.

Il giallo di Santa Lucia

 UN 13 DICEMBRE TRA CROCIATI, DOGI E LADRUNCOLI..
Ancora neve e temperature basse ma a Santa Lucia, domenica 13 dicembre, ci attende, dicono gli esperti meteo, una notte stellata. Quel giorno in Piemonte rivedremo un po’ di sole e il termometro salirà lievemente ma la modesta notizia delle previsioni del tempo per domenica ci permette di fare un po’ di chiarezza sulla vita di questa santa donna le cui spoglie sono al centro nientemeno che di un intrico internazionale che coinvolge siciliani, arabi, bizantini, crociati, dogi e delinquenti comuni del secolo scorso per concludersi a Venezia dove riposano i resti mortali della Santa. Ma non in santa pace, perchè Siracusa, la città natale della martire li reclama da tempo. Infatti Venezia non c’entra nulla con Santa Lucia e quindi, da secoli, Venezia e Siracusa litigano per questa donna. Martire cristiana del IV secolo, Lucia di Siracusa è una delle tantissime vittime della grande persecuzione anti-cristiana voluta dall’imperatore romano Diocleziano. Sta di fatto che oggi le spoglie della Santa si trovano in una chiesa di Venezia, facile da vedere, perchè situata nella parte iniziale dello “stradone” che dalla stazione porta a San Marco. Ma cosa c’entra Venezia con Santa Lucia? Poco o nulla ma si sa che i veneziani erano abilissimi trafugatori di reliquie e corpi di santi, come dimostra la stessa vicenda di San Marco, portato via in modo avventuroso da Alessandria d’Egitto, a volte anche con sistemi poco ortodossi, che finivano poi in qualche chiesa nella città lagunare per rendere Venezia un importante centro di riferimento religioso per tutta la cristianità.
Quando gli arabi occuparono la Sicilia, i siracusani si affrettarono a nascondere le spoglie della donna che nel 1039 furono portate a Costantinopoli dal generale bizantino Giorgio Maniace che riconquistò l’isola. Dopo il sacco della capitale bizantina nel 1204 da parte dei veneziani durante la IV Crociata il doge di Venezia nonché comandante della flotta cristiana Enrico Dandolo le portò nella città galleggiante insieme a tanti altri tesori rubati a Costantinopoli. Ma tornando alla contesa con Siracusa la città siciliana continua a reclamare con voce tuonante le spoglie di Santa Lucia che da secoli si trovano invece nella chiesa veneziana dei Santi Geremia e Lucia nel sestiere di Cannaregio, meta di pellegrinaggi di fedeli che arrivano anche da Siracusa per pregare davanti alla santa venerata dalle Chiese cattolica e ortodossa che, appunto, la celebrano il 13 dicembre. Il luogo di culto principale resta comunque la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa ma senza spoglie. Oggi la Santa porta una maschera d’argento sul volto per proteggerlo da sporcizia e polvere: così volle negli anni Cinquanta il Patriarca di Venezia Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII. Ma non è tutto perché un piccolo giallo su Santa Lucia è avvenuto anche nel 1981 quando una banda di delinquenti fece irruzione in chiesa e portò via la reliquia chiedendo un riscatto per la restituzione. Fu poi ritrovata dalla polizia un mese dopo, proprio nella notte del 13 dicembre, ma non fu mai pagato alcun riscatto. Oggi la reliquia è protetta da un’urna di cristallo antiproiettile.
Filippo Re

Ci troviamo onLive. Un progetto di Piemonte dal Vivo

Per connettere artisti e pubblici

 

DAL 12 DICEMBRE ARRIVA LA MUSICA CLASSICA DI SHORT TRACK DELL’UNIONE MUSICALE

 

Un ricco palinsesto di contenuti originali, visibili gratuitamente sul sito di Piemonte dal Vivo: dal 27 novembre al 17 febbraio 2021 onLive è la sfida digitale accolta dalla Fondazione, per provare ad abbattere il confine fra onsite e online, superando il distanziamento imposto dallo schermo del computer e per continuare a programmare in questo periodo difficile. Un palinsesto digitale pensato dallo staff della Fondazione, insieme agli artisti, con contenuti originali, proposte multidisciplinari, progetti speciali, fruibili a casa propria in prima visione e on demand, attento ai bisogni della comunità di spettatori. Tre i focus tematici di questo cartellone digitale: PAROLA (con allestimenti dedicati al nuovo format), MUSICA (con le sonorità, tra classico e moderno, dei migliori artisti regionali) e MOVIMENTO (attento alla dimensione coreografica). Il tutto con uno sguardo EDUCATIONAL, per offrire anche nuovi strumenti al mondo della scuola che in questi mesi sta affrontando la sfida della Didattica a Distanza. Un palinsesto che presenta i propri contenuti articolati in forma di serie, ciascuna composta da episodi di circa 20/30 minuti per una narrazione multidisciplinare, con appuntamenti settimanali (tutti i video restano poi visibili in archivio) sul sito di Piemonte dal Vivo.

Dal 12 dicembre (il sabato alle ore 17, fino al 6 febbraio), in collaborazione con l’Unione MusicaleShort Track è un ciclo di sei brevi incontri musicali, per avvicinare gli spettatori alla musica classica, con brani eseguiti da giovani musicisti e introdotti dal prof. Antonio Valentino.

Short Track è un’occasione unica, rilassata e informale, per abbattere le barriere e immergersi nel piacere della musica classica, per chi si avvicina la prima volta e desidera “comprendere di più”. In solo mezz’ora sarà possibile ascoltare alcune delle più celebri pagine del repertorio e conoscere segreti, aneddoti e curiosità sulla musica, raccontati in modo semplice e accattivante direttamente dal pianista Antonio Valentino. Completano il progetto interviste ai musicisti e clip di backstage disponibili sul sito di Piemonte dal Vivo.

Saluzzo si candida a capitale della Cultura

Saluzzo, con le Terre del Monviso, è la prima città alpina candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024. L’antica capitale del Marchesato, a cavallo tra Italia e Francia, vuole accendere i riflettori sulla montagna, intesa non solo come meta di svago e loisir, ma come luogo di innovazione e cultura, dalle tante vocazioni e opportunità soprattutto per i giovani.

La candidatura di Saluzzo nasce da lontano ed è la prosecuzione di un percorso avviato da tempo con il progetto Terres Monviso, che ha creato una rete di 68 comuni su un territorio di 2.600 kmq e quasi 136mila abitanti, e VéloViso, che ha unito le valli italiane e francesi del Monviso attraverso la valorizzazione dell’offerta cicloturistica. Cinque anni dopo, Saluzzo punta ad un ancora più ampio rilancio e coinvolgimento del territorio che ha già ricevuto il sostegno delle istituzioni, delle associazioni e dell’intero Piemonte.

 

«La nostra idea – afferma Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo – è di alimentare un processo collettivo, aggregante e condiviso, lavorando con tutti coloro che potranno e vorranno contribuire a costruire un progetto forte ed efficace, a partire dai giovani. Partiamo in anticipo perché vogliamo sfruttare al meglio il tempo che abbiamo e utilizzare il percorso di costruzione del dossier per coinvolgere il territorio e ottenere delle ricadute positive: ogni euro investito in cultura ne genera cinque! Ci serve tempo, infine, perché la nostra visione di cultura è ampia, non solo arte ed eventi culturali in senso stretto, ma cultura dei territori: tradizione, ambiente, storia, paesaggio, lingua e perfino religione».
All’indomani del lockdown, le potenzialità dei piccoli borghi sono state evidenziate da sociologi, urbanisti ed economisti, ma nell’immaginario collettivo la montagna non è ancora considerata un luogo da abitare. Nel 2030, secondo il World Urbanization Prospects 2018 delle Nazioni Unite, il 60% della popolazione mondiale si concentrerà nelle città.

 

«Noi vogliamo vedere oltre il 2030 – spiega Paolo Verri, coordinatore pro bono della candidatura -. La Capitale Italiana della Cultura non è un concorso di bellezza, ma una competizione di progetti e idee che guardano al futuro e raccontano, nei minimi dettagli, come la cultura possa aiutare la crescita di un territorio. L’obiettivo è costruire un piano strategico che guardi al futuro, per questo lavoreremo fin da subito per coinvolgere tutti i soggetti in campo, le capitali della cultura elette e soprattutto i giovani per individuare progetti sostenibili nell’ambito del Next Generation EU. Ci candidiamo ad essere la prima città che mette la montagna e le Alpi al centro di una rete nazionale ed europea».

 

L’annuncio della candidatura, prima ancora della presentazione ufficiale, è stato subito accolto con entusiasmo dal territorio. «C’è più di una ragione – conferma Vittoria Poggio, assessore alla Cultura della Regione Piemonte – per cui appare assolutamente coerente, appropriata e giusta la candidatura di Saluzzo con le Terre del Monviso a Capitale Italiana della Cultura 2024. L’assessorato alla Cultura della Regione Piemonte è a disposizione fin da ora per sostenere questa impresa. Conosciamo l’audacia dei piemontesi e sono convinta che riusciremo, anche questa volta, a fare un buon lavoro, dimostrandoci all’altezza del nostro glorioso passato».
I prossimi passi saranno l’organizzazione di una call nazionale per under 28 e un meeting per sviluppare e approfondire, con tutti gli attori in campo, i contenuti del dossier.

 

Sostengono la candidatura di Saluzzo con le Terre del Monviso a Capitale Italiana della Cultura 2024: Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, Diocesi di Saluzzo, Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Unioni Montane delle Terre del Monviso, Uncem, Città di Parma, Città di Verbania, Camera di Commercio di Cuneo, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università di Scienze Gastronomiche, Fondazione Artea, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Salone Internazionale del Libro di Torino, Dmo Piemonte, Fai Piemonte e Valle d’Aosta, Atl del Cuneese, Parco del Monviso/MabUnesco, Igav Istituto – Garuzzo per le Arti Visive, Communauté de Communes du Guillestrois et du Queyras, Communauté de Communes Serre-Ponçon, Communauté de Communes Vallée de l’Ubaye Serre-Ponçon, Mariano Allocco, Stefania Belmondo, Sergio Berardo, Lóránd Hegyi, Paolo Pejrone, Fredo Valla.

 

#saluzzomonviso2024

Quaglieni ricorda Ciampi

Sabato 12 dicembre alle ore 19 sulla pagina centro Pannunzio del Canale Facebook

lo storico prof. Pier Franco Quaglieni ricorderà il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel centenario della nascita

Guardiano di stelle e di vacche

Una raccolta di racconti  di Andrea Nicolussi Golo. Un libro che tenta, riuscendovi bene, di  ridare voce, con una capacità narrativa sorprendente, all’antica cultura dei Cimbri,  gli “tzimbar”, i boscaioli

Alle volte ci capita di leggere dei libri che sotto l’aspetto formale sono perfetti, ma, appena chiuse le pagine, non ci importa niente di quello che abbiamo letto e niente conserva la memoria. Non è questo il caso, perché pagina dopo pagina provi emozioni e partecipi ai fatti con ricordi di vita passata che non è poi tanto lontana nel tempo ma che sembra, invece, nei fatti, mille anni lontana”. Con queste parole,  Mario Rigoni Stern , in una delle sue ultime riflessioni  prima di morire, introdusse “Guardiano di stelle e di vacche” (Edizioni Biblioteca dell’Immagine), raccolta di racconti  di Andrea Nicolussi Golo. Un libro che tenta, riuscendovi bene, di  ridare voce, con una capacità narrativa sorprendente, all’antica cultura dei Cimbri,  gli “tzimbar”, i boscaioli,  del suo piccolo paese di Lucerna,  dove si parla questa lingua antica,  oggi ridotto a poche centinaia di abitanti sul versante trentino dell’altipiano di Asiago. L’autore, un racconto dopo l’altro, accompagna chi legge lungo i vicoli acciottolati e tra le  antiche case con le travi in larice di questo paese per ascoltare l’antica lingua dei Cimbri,  piccola minoranza etnica-linguistica , orgogliosamente gelosa della propria storia e cultura antica. Quindici racconti, quindici storie che scaturiscono dai ricordi di Nicolussi Golo e scorrono via con personaggi come Katerj , nata donna e vissuta uomo, donna libera e forte che coinvolge particolarmente l’autore; oppure Franze, donna delicata,  umile, generosa  eppure risoluta, finita vittima del comune pensare di un tempo; e Pirminio Pompeo, nonno materno dell’autore, generoso come i galantuomini di un tempo nel l’essere protagonista di una storia di solidarietà. Lo zio Amando, l’ultimo dei cacciatori, a suo modo ecologista, e Monsù che infranse l’undicesimo comandamento (“non desiderare la legna d’altri”)  rubandola al prete perché era l’unico che non se la sudava nei boschi.  Storie semplici di quando il poco era tutto ed il centro del mondo era la comunità del paese, da leggere una per sera. E’ un libro che aiuta a conoscere, aiuta ad amare realtà marginali, realtà dimenticate: aiuta a capire, come scriveva Mario Rigoni Stern “che cose importanti per vivere bene ci sono anche fuori delle grandi città”.

Marco Travaglini

Il Salone prosegue in 34 librerie

L’iniziativa prosegue fino al 7 gennaio 2021.

 

22 lezioni con 26 autrici e autori italiani e internazionali,

31 eventi complessivi in 5 giorni,

34 librerie torinesi aderenti ospitano 180 editori con oltre 700 titoli,

100 gruppi di lettura delle Biblioteche coinvolti,

20.670 studenti collegati da tutta Italia per le prime 3 lezioni,

3.000 docenti e bibliotecari coinvolti nei primi 2 appuntamenti di Educare alla lettura,

8.000 buoni da leggere già scaricati e 700 già spesi,

oltre 8.000 nuovi iscritti a SalTo+ in soli 5 giorni.

 

 

Vita Nova ha chiuso la sua programmazione di incontri con autrici e autori invitati, in questa particolare occasione, a riconciliare gli opposti. Vita Nova, però, non è nata come semplice rassegna culturale, bensì come l’inizio di un nuovo percorso da condividere con gli editori, le librerie, le biblioteche e la comunità di lettori, insegnanti, studenti.

 

Con Vita Nova, infatti, il Salone Internazionale del Libro di Torino ha voluto dare un segnale concreto di supporto alla filiera del libro e alle scuole, in una contingenza particolarmente complessa: il Salone non è soltanto un’istituzione culturale, ma soprattutto una rete che vive grazie a tante anime, e Vita Nova è stata l’occasione di mettersi al servizio di questa grande e vitale comunità.

 

Per questa ragione, il programma si è aperto con tre lezioni rivolte espressamente alle scuole – con Susanna Mattiangeli e Luca Doninelli, Maura Gancitano e Andrea Colamedici, Roberto Saviano – che sono state seguite da 20.670 studenti collegati da tutta Italia.

Anche il primo modulo di Educare alla lettura, il corso di formazione valido per l’aggiornamento di docenti e bibliotecari – organizzato dal Salone del Libro e dal MIBACT Centro per il Libro e la Lettura in collaborazione con AIB-Associazione Italiana Biblioteche – ha fatto registrare un grandissimo successo, con oltre 3.000 tra docenti e bibliotecari coinvolti nei primi 2 appuntamenti. Gli incontri, occasione di confronto e dialogo con importanti autori e autrici italiani e stranieri, proseguono fino al 16 dicembre con altri 4 appuntamenti che saranno visibili sulla piattaforma SalTo+.

E ancora, per tutto l’arco di Vita Nova, sono stati coinvolti oltre 100 gruppi di lettura, sempre grazie alla preziosa collaborazione dell’AIB, che hanno realizzato contenuti di approfondimento disponibili su SalTo+.

 

La piattaforma SalTo+ è la piattaforma digitale nata per accompagnare la community del Salone durante tutto l’anno. In soli 5 giorni dall’apertura, SalTo+ ha fatto registrare oltre 8.000 iscrizioni.

E sarà proprio su SalTo+ che si potrà continuare a scaricare il Buono da Leggere da spendere nelle 34 librerie torinesi aderenti a Vita Nova fino al 7 gennaio 2021. Grazie al sostegno della Regione Piemonte, infatti, il Salone ha già distribuito oltre 8.000 Buoni del valore di 10€ destinati a docenti, a giovani tra i 14 e i 25 anni residenti o domiciliati in Piemonte, oltre che ai lettori del Salone, sempre domiciliati in Piemonte, che ne facciano richiesta su SalTo+. Al 7 dicembre, sono circa 700 i buoni già spesi nelle librerie torinesi.

 

Sono intervenuti a Vita Nova, tra i tanti: Richard Baldwin, Letizia Battaglia, Mario Calabresi, Romeo Castellucci, Andrea Colamedici, Saverio Costanzo, Emma Dante, Donatella Di Cesare, Luca Doninelli, Mathias Énard, Fumettibrutti, Maura Gancitano, Paolo Giordano, Susanna Mattiangeli, Piergiorgio Odifreddi, Roberto Saviano, Vittorio Sgarbi, Manuel Vilas, Serena Vitale, il Cardinale Matteo Zuppi. Vita Nova ha dato spazio anche a una serie di momenti conclusivi di diversi progetti del Salone del Libro: i tre premi che il Centro per il libro e la lettura dedica alle scuole, il Premio Nati per Leggere, il Silent Book Contest, il Concorso Letterario Lingua Madre; a due iniziative del Consiglio Regionale della Regione Piemonte dedicate a Rodari e agli editori piemontesi, un video dell’Associazione Fiori di Ciliegio in ricordo di Mishima e a eventi di Incipit Offresi e Adotta uno scrittore.

Vita Nova è stata anche l’occasione per siglare nuove importanti collaborazioni con il Parlamento Europeo – Ufficio di Milano, la Fondazione Pavese, l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello; e confermare storiche collaborazioni del Salone con tanti partner, tra i quali: la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte, la Fondazione Collegio Carlo Alberto, il Mibact – Centro per il libro e la lettura, il Premio Strega Europeo.

 

Oggi, martedì 8 dicembre, si tengono gli ultimi appuntamenti del programma online, con le attese lezioni di Petros Markaris ed Eva Cantarella (in collaborazione con il Parlamento Europeo – Ufficio di Milano), Silvia Federici, Giorgio Fontana, Alberto Angela e l’inedito Dialogo su Pavese con Carlo Ginzburg e Giulia Boringhieri (grazie alla collaborazione della Fondazione Pavese).

 

Vita Nova prosegue, poi, con gli incontri di Educare alla lettura su SalTo+, con il dialogo tra Fernando Aramburu e Bruno Arpaia in programma l’11 dicembre in collaborazione con il Premio Strega Europeo, e soprattutto continua nelle 34 librerie torinesi che, insieme ai 180 editori aderenti, sono e rimangono il luogo fisico di incontro tra il Salone e la sua comunità fino al 7 gennaio 2021, in attesa della XXXIII edizione, Vita Supernova.

La mappa delle librerie, con l’elenco degli editori da esse ospitati, è disponibile sul sito www.salonelibro.it nella sezione dedicata a Vita Nova.

 

Vivaldi e l’educazione musicale: dalle Orfane musiciste ai ragazzi della De Sono

Il 10 dicembre un convegno digitale e un concerto celebrano Antonio Vivaldi e lo studioso Alberto Basso.

10 dicembre 2020 ore 15.00 in diretta Facebook e Youtube.
Partecipazione gratuita.

Come sa bene chi conosce l’origine della parola “Conservatorio”, la storia degli istituti di educazione musicale si intreccia con quella degli orfanotrofi e degli enti di pietà, dove i fanciulli venivano formati nella composizione, nel canto e nella “conservazione” dell’antica arte della musica. Antonio Vivaldi tra il 1703 e il 1740 operò proprio in un orfanotrofio femminile, l’Ospedale della Pietà di Venezia, facendo dell’orchestra e del coro dell’Istituto una tra le più importanti realtà musicali nell’Europa del tempo.

A questo tema suggestivo è dedicato il convegno digitale “Vivaldi e le Orfane Musiciste”, organizzato dall’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte come seconda tappa del progetto triennale Vivaldinsieme, realizzato in collaborazione con Lingotto Musica. L’incontro sarà trasmesso in diretta sui canali Facebook e Youtube giovedì 10 dicembre 2020 dalle ore 15.

Sotto la guida di Orlando Perera, giornalista e ricercatore appassionato di Vivaldi, si proverà ad estendere lo sguardo dalla figura del Prete Rosso al contesto di riferimento, quello dei quattro Ospedali veneziani e del loro uso, diffuso fin dalla metà del Cinquecento, di accogliere ragazze senza famiglia dando vita ai cosiddetti “cori delle figlie”, con scopi educativi ma anche di raccolta fondi.

Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio alle radici della pedagogia musicale moderna saranno il critico musicale e storico della musica Cesare Fertonani, Bepi Ellero, già archivista dell’Istituto di Ricovero ed Educazione di Venezia, e Pier Giuseppe Gillio, docente di Poesia per musica e drammaturgia musicale al Conservatorio di Novara.

A seguire, Susan Orlando interverrà per presentare il progetto discografico Vivaldi Edition, di cui è direttrice artistica. Un progetto che da 20 anni si occupa di incidere e pubblicare l’intera opera di Antonio Vivaldi contenuta nella grande raccolta di autografi, in gran parte inediti, della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.

Sono già 65 i titoli usciti per l’etichetta francese Naïve, presente anche all’incontro del 10 dicembre con un saluto del direttore Pierre-Antoine Devic.

Proprio per aver ideato e coraggiosamente avviato l’ambizioso progetto di Vivaldi Edition, divenuto un punto di riferimento per la musica internazionale, nel corso del pomeriggio sarà conferito il Premio Tedesco della Critica al musicologo Alberto Basso.

La giornata di studi, aperta dal saluto del direttore artistico di Lingotto Musica Francesca Gentile Camerana, si concluderà con la trasmissione del concerto organizzato in collaborazione con la De Sono Associazione per la Musica, registrato il giorno precedente presso l’Auditorium Antonio Vivaldi di Torino. Protagonisti saranno i giovani Niccolò Susanna (flauto), Matteo Forla (oboe), Marco Taraddei (fagotto) e Marco Crosetto (clavicembalo) in un programma che propone pagine cameristiche con organico variabile del compositore veneziano.

Il convegno e il concerto si potranno seguire gratuitamente attraverso la pagina Facebook dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte  o su Youtube al link https://tinyurl.com/vivaldieleorfane

Con il sostegno di:

Giornata di studi realizzata dall’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte nell’ambito del progetto Vivaldinsieme in collaborazione con

Lingotto Musica e i giovani della De Sono Associazione per la Musica

 

PROGRAMMA

Ore 15,00 Inizio collegamenti, coordina Orlando Perera

  • Saluto di Francesca Camerana Direttrice di Lingotto Musica

Interventi

  • Pier Giuseppe Gillio: “Il ruolo culturale e sociale degli Ospedali di Venezia nel

                                         Settecento”.

  • Bepi Ellero: “La vita quotidiana negli Ospedali veneziani”
  • Cesare Fertonani: “Vivaldi compositore alla Pietà”
  • Susan Orlando: “Vent’anni di Vivaldi Edition” (italiano-inglese)
  • Saluto di Pierre-Antoine Devic responsabile di Naïve Classic per Believe
  • Consegna simbolica al Professor Alberto Basso del PdSK (Preis der deutschen Schallplattenkritik –  Premio della critica discografica tedesca)

 

  • Intervento di Alberto Basso

Ore 17,15 in streaming dall’Auditorium “Vivaldi” di Torino

  • Concerto vivaldiano dei giovani musicisti dell’Associazione De Sono.

Susanna Niccolò, flauto – Matteo Forla, oboe – Marco Taraddei, fagotto – Marco Crosetto, clavicembalo

Antonio Vivaldi (1678-1741)

Sonata in do minore per oboe e basso continuo RV 53

Sonata a 3 in sol minore RV 81

Sonata per flauto, fagotto e basso continuo in la minore RV 86

Concerto per flauto, oboe, fagotto e cembalo in sol minore RV 103