La dottoressa Patrizia Valpiani, torinese ma versiliese di origine è stata riconfermata alla guida dell’AMSI 2021, nell’annuale convegno che, quest’anno si è tenuto a Crema dal 27 al 29 agosto. L’istituzione, che raccoglie oltre cento medici che esercitano, oltre all’attività professionale anche quella letteraria, è stata fondata nel 1951 dal chirurgo Achille Dogliotti e ha annoverato tra i suoi iscritti nomi prestigiosi come Mario Tobino, Carlo Levi e Giuseppe Bonaviri.
Nel consiglio direttivo sono stati eletti: vicepresidente Giuseppe Ruggeri di Messina, segretario Marco Pescetto di Genova, tesoriere Marco marchetto di Torino, delgato U.M.E.M. Simone Bandirali di Crema, coordinatore nord Italia Enrico Aitini di Mantova, coordinatore per il Centro Domenico Lombardi di Pietrasanta, coordinatore per il Sud Maddalena Bonelli di Matera, coordinatore di sicilia e Sardegna Alfredo Buttafarro di Messina, incarico a pubbliche relazioni Elena Cerutti di Torino.
Partners del convegno anche l’Associazione Medici Cattolici Italiani (Premio Cronin) e la LILT (Lega Italiana Lotta al Cancro).
Nella serata di domenica sono stati anche proclamati i due vincitori del concorso “La serpe d’oro” di saggistica, con tematica “Letteratura e medicina in tempo di pandemia”: Enrico Aitini di Mantova e Domenico Lombardi di Pietrasanta.
Rassegna Mensile dei Libri: agosto
Con l’estate ormai agli sgoccioli e il ritorno alla quotidianità, cosa c’è di meglio della lettura di un buon libro? E se non sapete cosa scegliere, ecco qualche suggerimento preso tra i titoli più commentati nel gruppo FB Un Libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri, il gruppo che sta dalla parte dei lettori.
Andar per libri (e non solo)
Sarà assegnato l’11 settembre, nella tradizionale e suggestiva cornice dell’antica Certaldo Alto, l’annuale Premio Letterario Giovanni Boccaccio, che taglia il prestigioso traguardo della quarantesima edizione: in questa occasione, la giuria del premio presieduta per la prima volta da Walter Veltroni ha stabilito di non assegnare il riconoscimento nell’ambito della narrativa internazionale (vinto l’anno scorso da Fernando Aramburu) ma di istituire uno speciale premio intitolato all’Etica della Comunicazione che andrà quest’anno a Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice, autrice dell’intenso Bianco è il colore del danno
Il premio riservato alla narrativa italiana verrà assegnato allo scrittore e sceneggiatore Claudio Piersanti per l’insieme della sua opera, Quel maledetto Vronskj (Rizzoli) è il suo ultimo romanzo, mentre il premio per il giornalismo andrà a Alessandra Sardoni per il forte impegno civile che caratterizza il suo lavoro.
Le novità, per il premio, non finiscono qui: pur rimanendo ancorata alla tradizione, la presidenza del premio ha già uno sguardo rivolto al futuro e ai nuovi panorami della comunicazione: infatti da quest’anno prende il via la collaborazione con iLPassaparoladeiLibri.it, il punto di riferimento per i lettori internauti, che sarà media partner della manifestazione e condividerà sui propri canali tutto il materiale dell’evento, oltre ad alcuni contenuti esclusivi.
Incontri con gli autori
NOVITAINLIBRERIA.IT ha intervistato per voi lo scrittore torinese Gualtiero Ferrari che, dopo il successo di Zetafobia (Delosbook) – romanzo fantascientifico col quale fu finalista al Premio Odissea nel 2018 – torna in libreria con il seguito della storia che lo ha fatto conoscere al pubblico: Zetafobia 2 viene infatti pubblicato sempre da Delosbook proprio nell’estate del 2021.
La nostra redazione ha avuto l’occasione di intervistare anche Giancarlo Millevolte, autore de Il Buon Tiranno nel quale l’autore racconta, sotto forma di romanzo, la sua avventura di imprenditore e uomo.
Per questo mese è tutto: vi ricordiamo che, se volete partecipare alle nostre discussioni, potete venire a trovarci su Facebook e se volete rimanere aggiornati sulle novità in libreria e gli eventi legati al mondo dei libri e della lettura, visitate il nostro sito ufficiale all’indirizzo www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it
Buone letture!
In attesa di un’edizione speciale nel 2022, in occasione del decennale del festival, il Torino Fringe annuncia il cartellone di quest’anno, in programma dal 2 al 12 settembre con alcuni eventi speciali extra fino al 17.
«Il programma della IX Edizione del Festival offre spettacoli, performance, residenze artistiche, conferenze in un cartellone di eventi che vanno dalla performance site specific al monologo all’happening culturale – spiega Cecilia Bozzolini, la presidente del Fringe – La performance dal vivo è il cardine attorno al quale viene creata l’iniziativa, sfruttando appieno tutti gli strumenti offerti dai diversi settori culturali. Il punto di forza è la capacità di convogliare diverse discipline artistiche in un unico obiettivo comune: valorizzare la performance live, utilizzando la multidisciplinarietà come strumento per parlare a pubblici diversi».
Il Festival ha come scopi reinventare, immaginare, esplorare lo spazio/tempo, entrando in contatto con la trasformazione della città, in virtù del fatto che il lavoro delle arti performative può cambiare il tessuto sociale, urbano, storico e relazionale di una città. Quest’anno il Festival sarà ospitato alla Gam e al Mao, due spazi della Fondazione Torino Musei, al Museo Internazionale del Cinema di Torino, nel giardino dell’Hiroshima Mon Amour e in quello de l’Arteficio, nel nuovo Spazio Kairòs di via Mottalciata, alla Scuola Holden, al Q77, al Planetario Infini.To e all’ Arena della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani.
I sei direttori artistici – Cecilia Bozzolini, Lia Tomatis, Pierpaolo Congiu, Michele Guaraldo, Valentina Volpatto, Costanza Frola – hanno cercato proposte tematiche più vicine al pubblico per creare quel fil rouge indispensabile affinché l’esperienza del festival diventi unica ed immersiva. «Si consolida l’invito al pubblico a fruire delle arti performative, cercando nuove modalità di incontro, formule sempre più dirette e che passino attraverso la messa in rete delle realtà istituzionali e informali, che già abitano il territorio di Torino».
IL PROGRAMMA
Giovedì 2 settembre ore 21.00
L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio
Il Commissario Calamaro, un noir a tinte rosa – Paolo Gubello
Hiroshima Mon Amour
Il Conciorto – Bagini/Carlone
Arena Casa del Teatro Ragazzi e Giovani
Out is me – Casazoo
Venerdì 3 settembre ore 21.00
Hiroshima MonAmour
Sciaboletta – Alessandro Blasioli
Arena Casa del Teatro Ragazzi e Giovani
Miracolo – SuttaScupa
Spazio Kairòs
Tua, Gilda – Contrasto Teatro
L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio
BARABBA, CORSO DI SOPRAVVIVENZA AL PAESE REALE – Anteprima – Walter Leonardi/Buster/Il terzo segreto di Satira
Sabato 4 settembre ore 21.00
L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio
Ionica – Alessandro Sesti
Hiroshima Mon Amour
Il Matto 2 – Massimiliano Loizzi
Domenica 5 settembre ore 21.00
Hiroshima Mon Amour
CLUB 27 – Ippolito Chiarello
Spazio Kairòs
Flirt – Silvia Torri
Scuola Holden
Tea Ceremony – Srlsy Yours
Giovedì 9 settembre ore 21.00
L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio
Sbadabeng, ovvero l’arte di prendersi a schiaffi – Anselmo Luisi
Venerdì 10 settembre ore 21.00
L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio
Dita di dama – Laura Pozone
Scuola Holden
Kamikaze napoletano – Arcangelo Iannace
Sabato 11 settembre ore 21.00
L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio
Rusina – Rossella Pugliese
Q77
Alice, per adesso – Tedacà
Spazio Kairòs
Fantine – Servomuto
Domenica 12 settembre ore 21.00
L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio
100 volte sì – Peppe Fonzo
Q77
Resti umani – Onda Larsen
Eventi speciali
Venerdì 30 luglio ore 21.00
Rassegna Wonderland, Poirino
Concert Jouet – Lombardo/Torsi
Sabato e domenica 7-8 agosto ore 21.00
Rassegna Summer Parej, Lanzo
Quattro meno al genitore – Stefano Bellani
Mercoledì 25 agosto ore 21.00 e 22.00
Gam – Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea
MIRAGGIO – Mizookstra w/ Ivan Bert + Riccardo Franco Loiri “Akasha VisualArt”
Venerdì 3 settembre ore 19.30
L’Arteficio – Giardini Pubblici di Via Ignazio Giulio
Presentazione libro Maledetta Primavera (di M. Loizzi)
Sabato 4 settembre ore 16.00
MAO – Museo d’Arte Orientale
Tea Ceremony – SrlsyYours
ore 17.00
Vari luoghi
FRINGE PARADE #2
Giovedì 9 settembre ore 19.30
Spazio Kairòs
Psicoaperitivo
Venerdì 10 settembre ore 19.30
Spazio Kairòs
Presentazione libro Elogio della sbronza consapevole (di E. Remmert)
Sabato 11 settembre
ore 17.00
Vari luoghi
FRINGE PARADE #2
Mercoledì 15 settembre ore 21.00
Museo del Cinema – Cinema Massimo
Cielo di Pietra – Duo Bottasso e Simone Sims Longo
Venerdì 17 settembre ore 21.00 e 22.00
Infinito – Planetario di Torino
Moon – Ivan Bert w/ Filo Q
Martedì 5 ottobre e Mercoledì 6 ottobre ore 21.00
Festival Play with Food, Spazio Kairòs
L’Arrosto e L’Arcano I – Collettivo Lunazione
UTILITA’
Gli spettacoli teatrali del cartellone (2-12 settembre) hanno il biglietto intero a 12 euro, ridotto a 10. Possibilità di sottoscrivere il carnet: 5 spettacoli a 40 euro. Invece, gli eventi speciali hanno diversi biglietti o sono gratuiti come lo Psicoaperitivo e le presentazione dei libri. Biglietti e carnet in vendita su bit.ly/ticket-torino-fringe-festival-2021. Il programma completo su www.tofringe.it
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IL FESTIVAL
Il Torino Fringe Festival è realizzato con il contributo di “MiC” Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Città di Torino, “TAP” – Torino Arti Performative, Fondazione Crt e con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino.
Sponsor Iren. Partners Museo Nazionale del Cinema di Torino, Fondazione Torino Musei, Infini.to – Planetario di Torino, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, FNAS Federanzione Nazionale Arti in Strada, Scuola Holden, Spazio Kairòs, Hiroshima Mon Amour, L’ARTeficIO, Q77, Somewhere Tours&Events.
In collaborazione con Turismo Torino e Provincia, Comitato Arci Torino, Torino Creativa, Abbonamento Musei.
Media Partner Rai Radio 3, Zero, Radio Number One.
Official Mobility Partners Helbiz, Mimoto.
Official Ticketing Partner Mailticket.
Torna lo spettacolo dal vivo di Summerland 2021 a Corte Palestro, in via Palestro 5 a Moncalieri, la rassegna organizzata da Santibriganti Teatro in collaborazione con Eclectica e Teatrulla e con il sostegno della Città di Moncalieri.
Saranno quattro appuntamenti dal 2 al 5 settembre, con inizio alle 21.30, che comprenderanno varie declinazioni del teatro, per famiglie, musicale, tragicomico.
Si riparte giovedì 2 settembre con “Chi sta dalla mia parte” dell’associazione Teatrulla, con Alessia Baggio e Veronica Busso: un muro divide, crea distanza e lo si costruisce per paura, egoismo, diffidenza o semplicemente gelosia. Le due protagoniste si trovano divise tra la spinta di condividere il piacere del gioco e il desiderio di esclusività del rapporto di amicizia.
Venerdì 3 settembre andranno in scena le “Dame di Molière”, una “lettura chiacchierata” tra una giornalista, Maura Sesia, e un’attrice, Daniela De Pellegrin, sulle figure femminili di un autore fondamentale per la drammaturgia occidentale. Il tutto con una domanda di fondo: ma quelle di Molière sono proprio delle “dame”?
Sabato 4 settembre toccherà a Carla Carucci con “Ragazza seria conoscerebbe uomo solo max 70enne”, una tragicommedia poetica sulla vita di Rosi, alle prese con una lunga lista di appuntamenti al buio ai quali non si è mai presentato nessuno. Tutto assumerà un aspetto surreale nel momento in cui la borsetta di Rosi inizierà a parlare, dichiarando la sua segreta passione nei suoi confronti.
Domenica 5 settembre Orlando Manfredi, accompagnato da Stefano Micari, ci racconterà con canzoni e aneddoti “From Orlando to Santiago”, il cammino di un artista alla ricerca di un modo per salvare il mondo.
È consigliata la prenotazione, che è possibile effettuare chiamando la segreteria di Santibriganti Teatro allo 011-645740, dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 16.30, o scrivendo a organizzazione@santibriganti.it
“Corte Palestro – Summerland 2021” è organizzata da Santibriganti Teatro in collaborazione con Teatrulla, Eclectica e la Proloco di Moncalieri, e con il sostegno e il patrocinio della Città di Moncalieri.
Foto Dino Jasarevic
Roberto Calasso: più libri, meno bombe
« Leggere è un eternità all’indietro » affermò una volta Umberto Eco.
In questi giorni di fine estate è venuto a mancare Roberto Calasso,
fondatore insieme a Roberto Bazlen, della rinomata casa editrice
Adelphi. Leggendo i suoi scritti, quella sensazione evocata dal
semiologo alessandrino è percepita chiaramente. Soprattutto nel suo
ultimo saggio uscito in questi giorni luttuosi per la cultura italiana
(”Allucinazioni americane”, Piccola Biblioteca, Adelphi, pagg. 133,
euro 14) una breve raccolta di saggi sul cinema e dintorni. Lo conobbi
di persona molti anni fa al Salone del Libro di Torino, allo stand della
sua casa editrice. Mi colpì per la sua semplicità e disponibilità. Non è
esperienza frequente vedere un editore del suo calibro, incontrare il
grande pubblico, parlando come due persone al bar. Adelphi nacque con il
motto « pubblichiamo solo quello che ci piace » disse Bazlen, triestino,
amico di Calasso fin dagli anni giovanili. Religioni orientali, ”autori
minori” molto comprati in quegli anni, ma poco letti, ripresero ad
essere riediti con una nuova veste grafica, in brossure color pastello,
a prezzi per tutte le tasche. E Adelphi compì il miracolo: gli italiani
ripresero a leggere. Di destra e di sinistra. Calasso, fiorentino, con
in tasca una laurea in letteratura inglese, si trasferì a Milano e lì
diede vita al suo progetto culturale. Mettere in contatto la filosofia
orientale con l’occidente ”moralmente fiaccato” e riconoscere il
debito intellettuale che la tradizione ellenistica, classica e
ebraica-cristiana intrattiene con quella parte di mondo. Videro la luce
tra gli altri testi sui veda, sul sufismo islamico, sul buddismo zen,
sulle mitologie mesopotamiche, sulla gnosi.Gli studi e le conoscenze
esoteriche di Calasso, lo portarono a scrivere contributi sul rapporto
tra il mito e la società dei consumi, il mito come attualità nella
tradizione, la metempsicosi e il cinema di Hitchcock, l’esilio ebraico e
il nomadismo identitario. In questi anni di inizio secolo, le
drammatiche cronache di guerra di questi giorni lo stanno a
testimoniare, sono più che mai urgenti questi scambi di saperi.
Nonostante motivazioni economiche e geopolitiche siano sottese a ogni
conflitto della storia, sono sempre le civiltà e le culture che si
confrontano e si scontrano come sosteneva lo storico americano Samuel
Huntington. Diviene così di importanza vitale, diffondere una visione di
società aperta, per prevenire nuovi conflitti e lenire le tragedie in
corso. Forzando le nostre naturali difese psicologiche e culturali. Come
recita un proverbio afghano «voi avete gli orologi, noi abbiamo il
tempo». Non serve esportare la democrazia o fare intelligenza col
nemico. Roberto Calasso ci dice oggi, che l’Occidente è in decadenza
nichilista, come sostenevano Robert Musil, Ezra Pound, Martin Heidegger
o ai nostri giorni Oriana Fallaci e Michel Houellebecq. I taliban e la
loro visione del mondo censoria e violenta, maschilista e sessista è
filtrata da noi, negli Stati Uniti dalla east alla west coast degli
adepti ‘’anarchici e radical’’ della ‘’cancel culture”, che imbrattano
e distruggono monumenti dedicati a personaggi storici e scrittori, non
in linea con il loro modo di concepire il ”politicamente corretto”.
Ricordano da vicino la distruzione da parte dei guerriglieri sunniti dei
templi buddisti. Questa chiusura mentale che in qualche modo coinvolge i
due emisferi del pianeta è la vera insidia del terzo millennio.
Roberto Calasso l’aveva intuito da intellettuale illuminato e
lungimirante quale è stato. Dopo la diagnosi, aveva suggerito la cura:
più libri, meno bombe . Mancherà come un faro per la società italiana e
europea nel suo complesso e a ognuno di noi, con i nostri pregiudizi.
Aldo Colonna
Scultura diffusa
Ai nastri di partenza la nuova edizione di Scultura Diffusa: un percorso artistico per le vie del centro di Pinerolo, che prevede l’esposizione di opere monumentali site-specific. Quest’anno Scultura diffusa è giunta alla sua seconda edizione e vedrà protagoniste le opere dell’artista bolognese Davide Rivalta. Oggetto dell’esposizione è la sua produzione di animali in bronzo quali lupi, bufale, orsi, aquile, babbuini e leoni.
Preview – Mostra LABORATORIUM
10 settembre – 18 dicembre 2021
L’evento sarà presentato durante la 45^ Rassegna dell’Artigianato del Pinerolese, con la preview Laboratorium, mostra dei bozzetti e disegni di Davide Rivalta a cura di Pier Luigi Tazzi, allestita presso gli spazi espositivi della Galleria Losano Associazione Arte e Cultura, che inaugurerà venerdì 10 Settembre h.18:00.
Per la prima volta Davide Rivalta porta fuori dal suo studio bozzetti, armature interne ai modelli, acetati disegnati e fotografie, facendo scoprire il lavoro e il mondo che sta dietro alla sua arte. La mostra pone l’attenzione sul processo creativo dell’artista, dalla modellazione alla fusione.
Versatile protagonista della cultura del novecento, Italo Cremona, esplorandone ogni aspetto come pittore, costumista, sceneggiatore, saggista e romanziere, visse la grande stagione torinese che, a partire dagli anni venti, vide gravitare in città personaggi di levatura intellettuale quali, tra gli altri, Lionello Venturi, Franco Antonicelli, Massimo Mila, i coetanei Carlo Dionisotti e Cesare Pavese.
Sono gli anni in cui inizia ad affievolirsi l’entusiasmo per Giacomo Grosso, ammirato per il virtuosismo ma ritenuto superato, mentre l’attenzione si sta spostando verso la “Libera scuola di pittura” di Felice Casorati in via Galliani e “I sei di Torino” che rompono i rigidi schemi pittorici, appoggiati da Edoardo Persico e Riccardo Gualino.
Pur incuriosito dalle novità delle avanguardie italiane ed europee, Cremona vi si avvicina cautamente accogliendone alcune sollecitazioni senza mai inserirsi nei movimenti volendo avere libertà di esprimersi senza condizionamenti.
Allievo di Vittorio Cavalleri e di Mario Gachet, ancora legati a temi ottocenteschi, apprende i segreti del mestiere senza però cedere alla piacevolezza del paesaggismo essendo maggiormente attratto dalle vedute urbane.
Affascinato dall’architettura torinese, è nota la sua amicizia con Giuseppe Pagani, ama dipingere vie, cortili, piazze, caseggiati; spesso dalla finestra dello studio osserva e ritrae le facciate delle case di fronte creando uno stretto rapporto tra l’ambiente esterno e quello interno.
Nell’intimità dell’atelier di via Dante, tra il 1925 e 1935, si dedica a molti autoritratti davanti allo specchio, fedele alla poetica del quotidiano e degli oggetti d’affezione, attorniato da libri, quadri, utensili, riviste, fotografie, lettere, come in un “Voyage autour ma chambre” scritto da Xavier de Maistre.
Si tratta di una pittura autobiografica attraverso le tante cose che parlano dei momenti della propria esistenza che unisce riflettendo la sua immagine e ciò che costituisce il proprio mondo.
L’affascina la Torino, che Nietzsche definiva quieta e silente condividendone l’infinita occulta poesia, lo stumming per cui tutto è enigma e misteriosa apparizione.
Non gli è estranea, in questo periodo, la metafisica di Giorgio de Chirico , lo sradicamento temporale, gli accenni a frammenti archeologici, sempre con un occhio rivolto al “Ritorno all’ordine” rivendicando la pittura figurativa e le radici culturali italiane e popolari, come attestano i suoi scritti su “Il Selvaggio” di Mino Maccari in sintonia col movimento letterario Strapaese.
Nel secondo dopoguerra è attratto dal Realismo magico e dal Surrealismo, attraverso una vena fantastico-narrativa affine ad Andrè Masson, di cui accoglie il gusto dell’ironia e del paradosso,senza lasciarsi contagiare dall’uso dell’automatismo psichico e da ideologie politiche.
Troviamo affinità con le accensioni visionarie di William Blakeanticipatore del Surrealismo e dell’Espressionismo, ma gli rimane anche un sottofondo della grande arte del passato quando volge lo sguardo ai colori rosso, verde, giallo al di fuori della realtà di Rosso Fiorentino.
I colori polverosi, a volte oscuri, del primo periodo, che risentono dell’atmosfera torinese silente e discreta, cedono il passo ad un colorismo accentuato, la figurazione si fa più nitida alleandosi ad una linea decisa e ben definita.
Che il segno abbia ora per lui importanza è confermato dal saggio del 1964 “Il tempo dell’Art Nouveau” in cui rivendica il movimento basato proprio sulla linea, allora ingiustamente sottovalutato perché passato di moda.
Tra i dipinti esposti in mostra, molti del primo periodo, troviamo diversi ritratti femminili e studi di teste; indicativo della sua poetica, le “Figure in un interno” del 1929 in cui viene messo in relazione l’ambiente al chiuso con l’esterno attraverso la finestra mentre “Il Cacciatore” e il “Nudo femminile” richiamano il senso di solitudine e di malinconia di Casorati, pur non essendo allievo della sua scuola ma suo grande amico.
Interessante il “Paesaggio verde con albero”, uno dei pochi quadri che risentono del praticantato da Gachet e Cavalleri.
“La strada” del 1944 e “IL muro” del 59 sono bellissimi esempi di quanto Cremona, avvocato, amasse anche l’architettura al punto di frequentare il biennio presso l’Università di Architettura a Venezia negli anni 44-45.
Non manca un richiamo alla sua lunga attività di costumista teatrale e cinematografico grazie al bozzetto del 1920, quando aveva appena 15 anni.
Giuliana Romano Bussola
La mostra organizzata da ALERAMO ONLUS al Museo di Moncalvo è aperta sabato e domenica dalle ore 10 alle 18 sino al 17 ottobre
Venerdì 10 settembre alle 17,30 al Parco delle Vallere (corso Trieste 98, Moncalieri), lo storico GIANNI OLIVA presenterà il nuovo libro di PIER FRANCO QUAGLIENI “ La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni”, Buendia Books,un libro carico di reminiscenze pannunziane, di grandi figure storiche, di riflessioni su pagine cruciali delle vicende italiane
Chiude il volume una lucida analisi sul tema della laicità,del Cristianesimo e dell’ Islam con pagine che sembrano scritte dopo l’occupazione talebana di Kabul . Sarà anche un modo per rendere omaggio a tre anni dalla morte a Giovanni Ramella ,preside del Liceo “ d’Azeglio” a cui è dedicato un capitolo del libro. E’ stato scelto un parco attrezzato per grandi eventi alle porte di Torino, con il massimo distanziamento ed ampio parcheggio, messo a disposizione dall’Assessore alla Cultura di Moncalieri, LAURA POMPEO, che coordinerà l’Incontro. Sono obbligatori il green pass e la prenotazione ( prolocomoncalieri@gmail.com o 0116407428). Sarà a disposizione gratuita un bus con partenza da Torino (corso Stati Uniti 27) con il dovuto distanziamento di posti. Per prenotazione obbligatoria tel. al 3488134847.
“Fra le eredità di «Italia 61» c’è il Museo Pietro Micca. Fu inaugurato il 14 maggio 1961 nel clima festoso delle celebrazioni per il centenario dell’Unità d’Italia. Sono passati sessant’anni, un compleanno importante per il Museo dedicato alla vittoriosa resistenza di Torino durante l’Assedio francese del 1706” ricorda il generale Franco Cravarezza, direttore del museo Pietro Micca, nel presentare i prossimi appuntamenti di questo anno speciale.
Nel 2021 il museo celebra i suoi primi 60 anni e anche i 315 anni di quegli eventi che videro Torino e il Piemonte, la sua popolazione i governanti, l’amministrazione, i religiosi, i comandanti e i soldatitutti come determinanti protagonisti della riconquista e dell’ampliamento dei propri territori edell’elevazione del ducato a regno riconosciuto tra le potenze d’Europa e credibile riferimento militare e politico per tutti gli altri Stati della Penisola.
Se il tricentenario del 2006 fu celebrato come “L’Alba di un regno”, merita intitolare simbolicamente questo 315° anniversario come «Aurora d’Italia», così implicitamente riconosciutagià nel Centenario dell’Unità con la realizzazione da parte del Comitato Italia 61 di Torino del museo Pietro Micca nel ricordo dell’eroe popolare simbolo del Risorgimento, cui dedicarono anche la altrettanto simbolica cartolina con la Bandiera italiana sventolante sulla sua testa e su Torino alle spalle “culla del Risorgimento”. (cartolina celebrativa di Italia 61 con Pietro Micca simbolicamente in evidenza)
Nel ricordo della nascita del museo il 14 maggio,che coincideva anche con l’inizio dell’assedio di Torino del 1706, la Città di Torino invita alle celebrazioni della sua liberazione di trecento quindici anni fa con un nutrito programma di eventi e appuntamenti dal 28 agosto all’11 settembre. Dalla notte di Pietro Micca alla battaglia di Borgo Vittoria, alla rievocazione storica per le vie e piazze della città per concludersi con il concerto della Fanfara alpina Taurinense in Piazzetta Reale. Momento, anche, di riconoscimenti per il museo civico Pietro Micca che riceve il Premio internazionale per il Patrimonio e il Premio Giovanni Graglia 2021.
Il primo appuntamento significativo sarà la Notte di Pietro Micca che il museo celebra a partire da sabato 28 agosto ore 17,30 con la conferenza tematica curata dallo storico e scrittore Piergiuseppe Menietti nella quale saranno presentati i nuovi allestimenti sui Minatori e la simpatica «mascotte» del museo uscita dalla fertile penna di Vittorio Pavesio, cofondatore di Torino Comics.
A seguire una domenica di opportunità quella del 29 agosto, con le visite gratuite al museo dalle 10,30 a mezzanotte, momento del gesto eroico di Pietro Micca, e anche del Rivellino degli Invalidi(corso Galileo Ferraris 14) e del Pastiss (via Papacino 1) dalle ore 15 alle 18.
Priorità alle prenotazioni a info@museopietromicca.it e 011 01167580.
Una giornata speciale con la scenografia dei Rievocatori del Gruppo Storico Pietro Micca della Città di Torino che dedicano la giornata al reclutamento per tutti gli interessati alla particolare esperienza di coinvolgimento storico-rievocativo.
A loro punta il dito la Mascotte Pietro Miccia, realizzata per il museo da Vittorio Pavesio che sarà presente domenica con i suoi prodotti in esposizione e con la cartolina e l’annullo postale del 60° e con la penna “Aurora d’Italia”, della serie Collezione Torino, prezioso e speciale ricordo del 60° del museo e del 315° della battaglia di Torino.
Accoglie eccezionalmente il “Journalier”, diario manoscritto in unica versione dell’assedio di Torino, scritto all’epoca dei fatti da un anonimo testimone oculare dell’assedio, probabilmente combattente delle forze ducali, in prestito temporaneo dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.
Si potrà rivivere la storia e realtà dei Minatori del 1706, cui il museo dedica un nuovo sito di approfondimento con i reperti, appena restaurati,scoperti nel sito di scoppio della scala di Pietro Micca. Tra questi, per la prima volta esposti al pubblico, anche quelli umani analizzati con le moderne tecnologie del radiocarbonio daiProfessori Pierluigi Baima Bollone, Giacomo Giacobini e Carlo Torre, che testimoniano la difficile ed efficace azione esplosiva di Pietro Micca.
Occasione anche per condividere l’esperienza della costruzione degli originali plastici del museo dalla diretta voce del loro ideatore 60 anni fa (dall’ottobre 1960 all’aprile 1961) l’Architetto Franco Carminati, esperto di fortificazioni e delegato dell’Associazione Vauban per l’Italia.
E, soprattutto, provare l’emozione di percorrere legallerie di contromina che tornano ad essere animate dal rumore della battaglia e di rivivere l’atto tecnico di Pietro Micca nel dare “fuoco alle polveri”.
Informazioni sul sito www.museopietromicca.it e percorsi di approfondimento sulle pagine social dedicate (Facebook, Instagram e YouTube) del museo con tutte le news su “1706 – L’Aurora d’Italia”.
Prenotazioni per la conferenza e le visite: Tel. 011 01167580 e e-mail info@museopietromicca.it