CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 425

“Human Craft Machine”, contaminazione artistica collettiva

Nasce nell’ambito della casa editrice torinese Gian Giacomo Della Porta la collana editoriale “Human Craft Machine”, contaminazione tra esponenti di diverse arti

 

Nasce una nuova collana editoriale dedicata alla sperimentazione, alla contaminazione e al sostegno tra artisti di ogni provenienza e settore. Il suo nome è “Human Craft Machine”, la collana editoriale fa parte della Gian Giacomo Della Porta Editore, la casa editrice torinese nata nel novembre del 2020 per volontà di Gian Giacomo della Porta, scrittore e autore di poesie, a sua volta punto di riferimento per tanti artisti e scrittori già affermati o ai primi passi nel mondo letterario. Il progetto vede la collaborazione dell’artista Fabrizio Santona di Arti Democratiche.

“Il nome della collana editoriale “Human Craft Machine” – spiega Giacomo Della Porta –  potrebbe sembrare insolito per un’iniziativa editoriale, ma è stato volutamente scelto per rappresentare il significato di quella che sarà  questa collana, una pubblicazione mensile di 15 artisti provenienti dal mondo della poesia, della narrativa, delle arti visive e della musica, che avranno la possibilità di confrontarsi e dar vita a una proficua e reciproca contaminazione artistica, partecipando ad un’opera collettiva basata su di un tema specifico che varierà di mese in mese.

“Ciò che differenzia questo da un semplice progetto editoriale – prosegue Gian Giacomo Della  Porta – sarà la possibilità data agli artisti di promuovere i loro lavori attraverso gli eventi “Live HCM”, che verranno indetti dalla stessa casa editrice in ogni città italiana, appena i tempi potranno consentirlo.

Questo movimento è stato voluto dall’artista Fabrizio Santona e da sostenuto dalla mia casa editrice. Nasce dalla necessità di unavolontà di riprogettare un futuro solidale e innovativo, in cui tuttipossano sentirsi parte integrante, favorendo la crescita in un’ottica di condivisione umana e artistica”.

Mara Martellotta 

Gian Giacomo Della Porta Editore

Sito www.giangiacomodellaporta.com

 

“Premio Spinelli 2019”. L’Associazione “Twitteratura” fra i vincitori

Con “#Ventotene” l’ambito riconoscimento. Santo Stefano Belbo (Cuneo)

Assegnato dalla “Commissione Europea” a iniziative che promuovono la conoscenza dell’UE e i suoi valori, trasmessi in particolare ai giovani, il “2019 Spinelli Prize for Outreach” (premio del valore di 25mila Euro) è andato per l’edizione di quest’anno a 16 progetti, su 150 candidature ricevute da nove Stati membri. Nella rosa dei sedici anche “#Ventotene.

Comunità, cittadinanza e identità europea”, il progetto realizzato nel 2018 (intorno al documento per la promozione dell’unità europea scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941 durante il confinamento presso l’isola di Ventotene) dall’Associazione Culturale “Twitteratura”, nata a Santo Stefano Belbo nel 2013, dedicando i primi progetti a Cesare Pavese. La cerimonia di premiazione si è svolta interamente online, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, alla presenza della Direttrice Generale di Istruzione, gioventù, sport e cultura Themis Christophidou e con i saluti di apertura della bulgara Mariya Gabriel, Commissaria Europea per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’educazione e i giovani. “Questo premio prestigioso – ha dichiarato Antonella Cavallo, presidente di Twitteratura – ci rende estremamente felici e orgogliosi e ci incoraggia a proseguire nel confronto costruttivo sull’identità europea e sulle sfide del nostro tempo, coinvolgendo in primo luogo le nuove generazioni e il mondo della scuola”. Nel dettaglio “#Ventotene” parte dall’idea di “aprire un percorso di cittadinanza attiva attorno al tema dell’Europa unita e dei valori che ne sono alla base”, combinando “social reading” (Associazione Culturale Twitteratura), “costruzione di comunità” (Cooperativa Liberitutti) e “coinvolgimento diretto dei cittadini” (ABCCittà). Prosegue la presidente: “Il nostro principale obiettivo è stato quello di diffondere strumenti e risorse utili ad affrontare alcune delle grandi sfide dell’Europa di oggi e di domani. Lo abbiamo fatto online, leggendo e commentando il ‘Manifesto di Ventotene’ con studenti e lettori di tutta Italia sulla app per il social reading ‘Betwyll’, e dal vivo, con una serie di workshop condotti da ‘ABCittà’ a Torino e a Genova e finalizzati a testare i contenuti di un ‘kit anti pregiudizio’ per i luoghi della cultura, realizzato al termine del progetto e disponibile gratuitamente online”. A questi si sono aggiunti vari eventi di “approfondimento” e “restituzione” in moltepici luoghi della Città di Torino: dai Bagni Pubblici di Via Agliè, coinvolgendo il territorio di Barriera di Milano – che, per composizione demografica e posizione geografica, rappresenta meglio di ogni altro quartiere della città un laboratorio di innovazione sociale e culturale – per aprirsi al “Polo del ‘900” – centro culturale “aperto alla cittadinanza e rivolto soprattutto alle giovani generazioni e ai nuovi cittadini” – e di riflesso a tutta la città, fino a creare un ponte con Genova, città da sempre caratterizzata da fenomeni di migrazione, con una consolidata presenza di organizzazioni e di buone pratiche virtuose che promuovono esempi di convivenza. Di tutto rispetto anche i numeri del progetto: due round di “social reading”, 3mila studenti partecipanti da 150 classi di 92 scuole da 15 regioni italiane, 3.169 commenti al testo pubblicati sulla app “Betwyll”, per proseguire con 4 workshop con studenti, abitanti dei quartieri coinvolti e operatori (per riflettere su pregiudizi e stereotipi, automatismi e luoghi comuni e interrogarsi su che cosa definisca, oggi, l’identità europea), una mostra esperienziale al “Polo del ‘900” (per presentare l’esito di questo percorso laboratoriale e il kit anti-pregiudizio che ne è nato), due eventi di approfondimento organizzati con la “Fondazione Carlo Donat-Cattin” all’interno del programma del “Salone Off” per celebrare la Festa dell’Europa, per finire con un evento di restituzione ai Bagni Pubblici di Via Agliè alla presenza dell’europarlamentare Daniele Viotti ed un evento conclusivo sull’isola di Ventotene in occasione della settimana federalista.
Accanto all’Associazione Culturale “Twitteratura”, il progetto si è reso possibile grazie alla collaborazione di “ABCCittà” e “Cooperativa Liberitutti” ed al sostegno della “Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo” e di “Compagnia San Paolo”.
Video della cerimonia di premiazione:
https://www.facebook.com/EuropeanYouthEU/videos/271461564502291/
Per maggiori informazioni: www.twletteratura.org o www.betwyll.com

g.m.

Il volto dell’amore

Con “Il volto dell’amore” Graziella Minotti Beretta ha aperto il cassetto del suo cuore davanti agli occhi del lettore trasformando in versi i suoi sentimenti più segreti.

Una silloge tutta dedicata alle poesie d’amore ( 98 per la precisione) non è impresa da poco, soprattutto quando si intende comunicare, con garbo e leggerezza ma senza pudori quel grumo di sensazioni che la vita a volte regala senza guardare in faccia a nessuno, infischiandosene dell’età e delle convenzioni. Graziella Minotti Beretta, classe ’42, alla dodicesima pubblicazione ha scelto la poesia per palesare il sentimento più  profondo e viscerale che difficilmente si può condensare in un breve momento. Quando si è innamorati spesso e volentieri non si trovano le parole per esprimere il sentimento che si prova nei confronti del proprio partner. Ecco allora il soccorso della poesia che aiuta a sentirsi vivi, a comunicare emozioni e passioni. Il sentimento amoroso trova la sua espressione letteraria più elevata nelle poesie d’amore, in quei componimenti che riescono a sintetizzare passione, sofferenza, innamoramento, affanno e una travolgente, incontenibile felicità. I poeti, da quelli famosi ai meno noti, hanno spesso scelto le liriche in versi per rendere omaggio  alle compagne e i compagni di vita, esaltando i propri sentimenti, rendendo pubblici i sentimenti che maggiormente segnano l’esistenza, regalano emozioni uniche e inimitabili. In questo contesto le  poesie di Graziella Minotti sono capaci di grande generosità e non possono fare a meno di scavare nell’anima, ricercandone le dimensioni ignote e inesplorate. Nelle sue liriche l’autrice esprime pensieri, gioie e  angosce legate all’amore con grande energia. Sembra che dica, parafrasando uno dei sonetti più celebrati di Pablo Neruda, tra le parole e gli spazi di ogni riga: “t’amo senza sapere come, né quando, né da dove, t’amo direttamente senza problemi né orgoglio: così ti amo perché non so amare altrimenti”. Anche le immagini delle sculture di Luigi Biagiotti  proposte nelle ultime pagine del libro non si discostano dal tema, proponendolo in forme diverse. Molti poeti e scrittori si sono cimentati con questo tema universale con toni e sfumature diverse. C’è chi è capace di mettere in versi sensazioni fisiche, sguardi, percezioni: una vera e propria fenomenologia dell’amore. Altri capaci di slanci lirici delicati, pieni di musicalità. In ogni caso occorre un certo coraggio e una non comune sensibilità. Quindi, complimenti a Graziella Minotti.

Marco Travaglini

“Venaria in corto” seconda edizione

21.0 GIOVANI E TECNOLOGIA. IL MONDO DEL DIGITALE È IL TEMA DELLA SECONDA EDIZIONE DI “VENARIA IN CORTO”

Pubblicato il bando per la partecipazione al concorso di cortometraggi

“Venaria in corto” lancia la sua seconda edizione, dal titolo “Giovani 21.0”. Quest’anno, il concorso di cortometraggi, promosso dalla Città di Venaria Reale in collaborazione con la Factory della Creatività, è infatti dedicato al rapporto fra giovani e tecnologia nella dimensione del web e della comunicazione. La partecipazione è rivolta agli under 35, sia italiani sia stranieri.

Dopo la prima edizione vinta dal regista Marco Mingolla con “Dalia”, a cui hanno partecipato 29 cortometraggi provenienti da tutta Italia, l’obiettivo della rassegna 2021 è di dare ai partecipanti la possibilità di confrontarsi con il tema del digitale, nelle sue molteplici forme, raccontando come le giovani generazioni vi si relazionano.

Dichiara il sindaco di Venaria Reale, Fabio Giulivi: «Gli elaborati dovranno avere come tema il rapporto tra i giovani e il digitale, tema molto attuale, soprattutto nell’anno della pandemia che ha sconvolto il mondo nella modalità dello svolgimento delle lezioni attraverso la DAD, ma anche nella modalità di svolgimento del lavoro attraverso lo smart working. È cambiato il rapporto dei giovani per quanto riguarda la socializzazione: i nuovi mezzi di comunicazione oggi possono unire, ma sappiamo anche che possono dividere. Quindi il rapporto fra giovani e digitale diventa un tema all’attenzione anche dalle cronache, con tutto quello che riguarda il cyber-bullismo e gli altri problemi che abbiamo visto in questo periodo».

L’assessore alle Politiche giovanili, Paola Marchese ha inoltre sottolineato il ruolo di centralità che la Città di Venaria Reale dà ai giovani attraverso questa iniziativa: «Gli strumenti tecnologici hanno modificato sostanzialmente la quotidianità di tutti noi, per questo vogliamo sapere cosa pensano e qual è il punto di vista dei giovani di questo processo di cambiamento. A loro chiediamo di partecipare a questo concorso perché per noi è importante che i giovani del nostro territorio, ma non solo, si possano confrontare con queste iniziative».

Importante novità di quest’anno in tema di partecipazione giovanile, è la scelta di aprire il concorso anche alle scuole. Gli studenti appassionati di cinematografia sono infatti chiamati a confrontarsi con la telecamera attraverso il supporto di un docente di riferimento che ne coordinerà le attività di regia.

A seconda dell’età dei candidati a “Venaria in corto”, si potrà concorrere per la sezione riservata agli studenti delle scuole superiori di secondo grado in qualità di gruppo classe o inter-classe, oppure per la sezione riservata ai giovani registi fra i 18 e i 35 anni che potranno partecipare anche nella forma di gruppo come regia collettiva. Chi adotterà la Città di Venaria Reale come ambientazione del cortometraggio, inoltre, avrà la possibilità di concorrere anche per il premio “Menzione Città di Venaria Reale”.

I premi saranno così suddivisi:

•    Miglior cortometraggio – buono acquisto di € 750 e targa celebrativa;
•    Menzione scuole – buono acquisto di € 250 e targa celebrativa (premio riservato alle scuole superiori di secondo grado);
•    Menzione Città di Venaria Reale – buono acquisto di € 250 e targa celebrativa.

Il concorso è aperto a cortometraggi della durata massima di 20 minuti, in lingua italiana o straniera con sottotitoli in italiano. I lavori presentati devono essere stati realizzati da non più di tre anni e non aver ricevuto premi o menzioni in altri concorsi. Il termine ultimo per poter inviare i propri lavori è previsto il 31 maggio 2021, l’iscrizione è gratuita.

Il bando è pubblicato sul sito www.comune.venariareale.to.it
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a venariaincorto@comune.venariareale.to.it
La prima edizione è visibile su  www.venaria.tv . Altre informazioni sulle pagine Facebook Città di Venaria Reale e Factory Venaria Reale.

Fondazione Torino Musei, appuntamenti con la cultura

26 marzo – 1 aprile 2021

VENERDI 26 MARZO

IL PRIMATO DELL’OPERA. VIAGGIO NELL’ARTE DEL NOVECENTO
GAM – visita online nell’ambito del progetto Connessioni d’arte
La GAM propone un nuovo allestimento della collezione del Novecento storico che permette di restituire centralità all’opera d’arte. Il percorso guidato consente al visitatore di soffermarsi nei diversi ambienti del museo, cogliendo l’aspetto d’insieme delle sale e delle opere, per proseguire con la descrizione di dipinti, sculture e installazioni attraverso video e fotografie esclusive.
L’appuntamento con la guida è un’occasione per ripercorrere la storia dell’arte del Novecento dalle Avanguardie storiche all’Informale, dal New Dada e Pop Art all’Arte Povera attraverso il tesoro della Città di Torino.
Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).
Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com ; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

DOMENICA 28 MARZO

LA FESTA INDIANA DEI COLORI, HOLI
MAO – attività per famiglie – ONLINE su piattaforma Zoom
Domenica 28 marzo 2021 ricorre Holi, la festa dei colori, una delle festività più antiche nate in India e celebrata oggi anche in molti altri paesi. Durante l’appuntamento online, collegati su Zoom, scopriremo insieme diversi aspetti di questa festa e coloreremo soggetti a tema con materiali inconsueti.
L’attività è a pagamento e con prenotazione obbligatoria.
Costo: bambini € 5
Per prenotazione e informazioni tel. 011-4436928 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it.
Le prenotazioni dovranno pervenire entro venerdì 26 marzo alle 13.

Domenica 28 marzo ore 18
LE GALLERIE DEDICATE ALLA CINA E GIAPPONE
MAO – visita online nell’ambito del progetto Connessioni d’arte
Connessi con la guida, intraprenderemo un viaggio verso l’Asia orientale, alla scoperta delle opere esposte nelle due gallerie.
I partecipanti saranno accompagnati all’interno degli ambienti del museo, attraverso immagini d’insieme dell’allestimento, per proseguire nell’osservazione degli oggetti d’arte della Cina antica, caratterizzati da vasellame neolitico, bronzi rituali, lacche e terrecotte – databili dal periodo Neolitico al X secolo d.C.
Il viaggio prosegue nella suggestiva galleria dedicata al Giappone, dove si evidenziano le statue lignee di ispirazione buddhista, eccezionali paraventi, armature dei samurai, dipinti su rotolo verticale e xilografie policrome note come ukiyo-e, ‘immagini del mondo fluttuante’.
Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).
Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

LUNEDI 29 MARZO
L’ARCHITETTURA DEL TEMPO
Palazzo Madama – visita online nell’ambito del progetto Connessioni d’arte
L’architettura di Palazzo Madama si presenta ai nostri occhi attraverso un accostamento di anime diverse: romana, medievale e barocca. La visita guidata on line condurrà i visitatori alla scoperta di questo magnifico edificio, attraverso fotografie e video riprese che permettono di poter entrare anche in luoghi difficilmente accessibili al pubblico. Un viaggio esplorativo, guidati da chi normalmente accompagna in presenza i visitatori in museo, che partirà dagli scavi archeologici per arrivare fino alle torri medievali, da dove si potrà godere di una magnifica vista panoramica sulla città di Torino. Si proseguirà nel percorso salendo uno degli scaloni più affascinanti d’Europa, realizzato dall’architetto Filippo Juvarra, fino all’entrata nelle sale barocche, un tempo abitate dalle Madame reali Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours.
Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).
Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com ; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

MERCOLEDI 31 MARZO

IL PRIMATO DELL’OPERA. VIAGGIO NELL’ARTE DEL NOVECENTO
GAM – visita online nell’ambito del progetto Connessioni d’arte
La GAM propone un nuovo allestimento della collezione del Novecento storico che permette di restituire centralità all’opera d’arte. Il percorso guidato consente al visitatore di soffermarsi nei diversi ambienti del museo, cogliendo l’aspetto d’insieme delle sale e delle opere, per proseguire con la descrizione di dipinti, sculture e installazioni attraverso video e fotografie esclusive.
L’appuntamento con la guida è un’occasione per ripercorrere la storia dell’arte del Novecento dalle Avanguardie storiche all’Informale, dal New Dada e Pop Art all’Arte Povera attraverso il tesoro della Città di Torino.
Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).
Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com ; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

Ufficio Stampa Fondazione Torino Musei
ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it

A Moncalieri la Giornata mondiale del teatro

Sabato 27 marzo – Ore 9-19 – Pagina facebook della Biblioteca civica Arduino

In occasione della Giornata mondiale del teatro, Moncalieri dedica un’intera giornata del palinsesto della biblioteca Arduino al teatro e allo spettacolo dal vivo. Sabato 27 marzo l’appuntamento è, dalle 9 in avanti, sulla pagina facebook della biblioteca @bibliomonc, per godere insieme dei post e di alcune clip di repertorio di attori e registi moncalieresi professionisti come Maurizio BabuinSara D’AmarioFrançois-Xavier FrantzEttore Scarpa. “Ringrazio tutti gli artisti che hanno affrontato con noi questa difficile, incerta, lunga fase di crisi, che sul mondo della cultura sta avendo ripercussioni anche più pesanti che in altri ambiti – dichiara l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – In tutti questi mesi ci siamo fatti forza a vicenda, continuando con loro a produrre cultura e contenuti di alta qualità, dal vivo fin che è stato possibile e da remoto solo quando, come ora, si è rivelata una scelta obbligata. La Città ha sempre messo in prima linea nelle sue scelte il sostegno al tessuto culturale locale, nell’attesa confidente che presto i sipari dei teatri tornino ad alzarsi”.

L’Assessorato alla Cultura ha invitato alcuni professionisti della scena cittadina (o legati a Moncalieri tramite le Fonderie Limone e il Teatro Stabile di Torino) a sottolineare con proprie dichiarazioni il significato della Giornata del teatro in questo momento di grande sofferenza per il settore. Eccole:

Quando si definisce “teatrale” qualche fenomeno, si intende enfatico, esteriore, falso. Ma questa è proprio l’idea che hanno combattuto i maestri del novecento. Così adesso appare profetica la loro lotta alla luce delle tecnologie che ci permettono altri tipi di interazione. È proprio quando l’uso di Zoom, Meet, Skype diventa consueto che affiora con tutta la sua forza il bisogno di relazione in presenza, di teatro. Quindi dovremmo cominciare a dire che è teatrale un bravo maestro di scuola che modella le sue parole e le sue azioni sulle reazioni degli alunni che ha di fronte, piuttosto che un politico che urla sopra le righe il suo comizio. Dovremmo cominciare a chiamare teatrale un bravo avvocato che pronuncia la sua arringa condividendo l’ascolto con giudici e giurati, piuttosto che un piazzista che cerca di venderci qualcosa con gesti affettati. Chiaro che questo sovverte un po’ tutti i principi su cui fondiamo il ruolo dell’attore. Ma queste idee non sono mica una novità. Sono l’eredità del teatro del Novecento.

Gabriele Vacis, direttore della scuola per attori del Teatro Stabile di Torino

Teatro, dove sei? Quando una cosa ci è sottratta, si sente come non mai la sua mancanza. E la sua importanza. La magia tecnologica di uno schermo non sarà mai potente come la magia artigianale del teatro, dell’essere insieme, dal vivo, pubblico e attori. A ridere e piangere insieme dell’infinita Commedia Umana… di noi.

Sara D’Amario e François-Xavier Frantz

La Giornata mondiale del Teatro

27 MARZO 2021 «Non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti. È lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui». Cahiérs – Jacques Copeau

Un 27 marzo simbolico, in attesa di poter tornare a teatro in presenza: dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia, tutto il comparto culturale – artisti, maestranze, operatori e professionisti – è ancora in estrema sofferenza. In Piemonte i teatri restano chiusi in attesa di un miglioramento della situazione epidemiologica.

Anche in questa occasione, molti artisti daranno un segnale della loro presenza, attraverso i palcoscenici digitali: da San Maurizio d’Opaglio (NO), sulle sponde del Lago d’Orta, l’attore e poeta Franco Acquaviva, con “Talismani”, conduce il pubblico tra la platea e la scena del Teatro degli Scalpellini, in un piccolo excursus tra i versi di poeti del passato e contemporanei (a partire dalle ore 17 sul canale Youtube del Teatro delle Selve e sulle pagine social del Teatro e della Compagnia); da Vercelli l’Officina teatrale degli Anacoleti propone una diretta Facebook con brani recitati, letture e musica.

Il teatro di Mulino ad Arte torna a casa degli spettatori, con la sua seconda rassegna in streaming: “La primavera del Mulino”. Un cartellone di quattro appuntamenti che prevedono una formula rodata nella precedente stagione streaming invernale: trasmissione dello spettacolo e a seguire in ‘Salotto da Te’ con gli artisti collegati in una stanza virtuale per incontrare il pubblico.

L’ inaugurazione sabato 27 marzo ore 21 è con “Passione” di Laura Curino, Roberto Tarasco e Gabriele Vacis, con Laura Curino. Santibriganti Teatro, in collaborazione con la Fondazione ECM di Settimo Torinese, mette a disposizione della cittadinanza lo spettacolo “Regina – Memoria d’acqua”, di e con Mariella Fabbris, dalle pagine della TV digitale 7Web.TV dalle ore 17 fino a mezzanotte.

La Lavanderia a Vapore di Collegno continua la sua attività di centro di residenza, ospitando artisti in creazione e progetti online. Come ogni sabato, anche il 27 marzo è in programma l’attività online dei Dance Well Dancers, esperienza di danza rivolta a persone affette da Parkinson ma aperta a tutti, accompagnata da una pratica di filosofia, condotta da Propositi di Filosofia (dalle ore 10 alle ore 12 – Iscrizione obbligatoria scrivendo a: info@parkinsongiovani.com).

«Lo spettacolo dal vivo – dichiara Angelica Corporandi d’Auvare, Presidente di Piemonte dal Vivo – è quell’occasione unica e sempre diversa da sé che permette allo spettatore di salire per un po’ sul palco, accanto all’artista, condividendo esperienze rare, irripetibili. La situazione attuale ci consente però di avvicinare un pubblico più vasto, eterogeneo, anche tramite i social network, proponendo visioni complesse, che guidano dai backstage fino ai più insoliti palcoscenici. Ciò provoca un nuovo entusiasmo per le arti performative, anche grazie all’incontro e alla contaminazione con il linguaggio filmico e audiovisivo».

Viva Dante 1321-202, Dantedì a Moncalieri

Un giovedì speciale a Moncalieri, interamente dedicato al sommo poeta a 700 anni dalla morte:

il 25 marzo l’appuntamento per tutti, dalle 9 in avanti, è sulla pagina facebook della biblioteca civica Arduino con una giornata intera di post, bibliografie animate di libri, audio di lettura di brani della Divina Commedia. In progamma anche, alle 16, un momento speciale che avrà come protagonista il quadro di Enrico Mazzone dedicato al V canto dell’Inferno e alla vicenda di Paolo e Francesca, appena donato alla biblioteca.

Infine domenica 28 marzo, alle 16, i versi di Dante saranno la chiave per intrattenere, sempre on line, i più piccoli, con il laboratorio per famiglie dedicato a costruire la barchetta di Caronte.

E questo è solo l’inizio – dichiara soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – In questo anno dantesco saremo spesso in prima linea con le nostre proposte di contenuti dedicati al più grande dei poetiAlcuni di essi ruoteranno intorno al quadro del bravissimo Mazzone, che ci è stato donato recentemente e che cionoriamo di poter esporre in Sala Ragazzi”.

Cresce il patrimonio artistico della Biblioteca civica Arduino

A Moncalieri donate 5 nuove opere di artisti affermati


Prosegue l’opera di risistemazione e valorizzazione della collezione civica di arte contemporanea, donata a più riprese dal 1994 in poi alla Biblioteca civica Arduino e alla Città di Moncalieri. La Città ha acquisito 5 opere d’arte, ricevute in dono, di Tino Aime, Daniela Gioda, Enrico Mazzone e Lodovica Paschetta. Tra esse spiccano “La danza delle balene” (acrilico su carta di Paschetta) e “Frammenti dalla Divina Commedia”, stampa con intervento di scrittura a mano di Mazzone.

Moncalierese, artista visuale, docente di lingua inglese, Lodovica Paschetta cattura nella sua pagina con tratto lieve e solare i suoni del mare, “raccontando di una balena che si moltiplica in molte altre balene, in un gioco di leggerezze e cromatismi capaci di evocare i suoni, il mare e i suoi profumi – illustra Silvana Nota, critica d’arte e curatrice – Il foglio pervaso di richiami fiabeschi e di sogni raccontati con delicata scrittura grafica, un senso di armonia con il quale racconta l’amore per il pianeta e le sue creature”.

Mazzone ha realizzato i suoi “Frammenti” espressamente per la biblioteca, a documento di un lavoro titanico da lui dedicato alla Divina Commedia e durato per oltre 5 anni. Nato a Torino, per lungo tempo ha vissuto in Finlandia dove è nata l’idea di intepretare con il disegno il capolavoro di Dante Alighieri, un sogno realizzatosi grazie ad un foglio di 97 mt x 4mt donatogli dalla cartiera finlandese Rauma: “Il bozzetto, pensato per la Sala Ragazzi della Arduino, riprende il tema di Paolo e Francesca, ed è stato realizzato a Ravenna – prosegue Silvana Nota – dove Enrico Mazzone ha terminato la grande opera con la tecnica del puntinismo lavorando sdraiato a terra e con centinaia di matite”.

Esprime soddisfazione l’assessore alla Cultura Laura Pompeo: “Quattro anni fa abbiamo cominciato a inventariare le opere d’arte donate alla Città negli anni – dichiara Pompeo – Abbiamo poi iniziato a valorizzare la collezione con iniziative molto apprezzate dal pubblico, a partire dalla collocazione in sala mostre dell’esposizione permanente delle incisioni donateci da Tino Aime (dicembre 2018). L’ultimo importante passo è stata l’esposizione organica dei libri d’artista collezionati negli anni, con il progetto ‘Libri d’artista. Scritture inaspettate’ (2019)”. Il tutto con l’ambizione di reinterpretare ruolo e funzione della biblioteca nel prezioso servizio che rende alla comunità, “preferendo investire, più che nell’effimero, in qualcosa da lasciare a godimento della città: opere d’arte più accessibili, nuovi libri ma anche nuovi modi per arrivare all’informazione, dalla carta allo sconfinato mondo del digitale”, conclude l’assessore Pompeo.

Le mani e la terra

Il viaggio a ritroso nel tempo di Clara Cipollina tra le colline di Gavi

 

Gli guardo le mani, ora ritirate sulle ginocchia una nell’altra, le ha lanciate in alto, lateralmente, mentre narrava, in quel suo gesticolare che costituisce quasi una scenografia ai suoi racconti, ora sono piene di vene rigonfie e violacee, le ricordo grandi, callose e un po’ ingiallite, queste mani stanche, le rivedo arpionate ai manici di un aratro, alle spranghe di un carro e, quasi timide, appoggiate sul tavolo della cucina, nell’attesa che la minestra venga versata. Le rivedo appoggiate ad un bastone ricavato dal ramo di un albero, le rivedo strette nella presa delle zampe di un povero coniglio..”.

In questo passaggio c’è molto dell’essenza narrativa che si trova tra le pagine di Le mani e la terra, il libro di Clara Cipollina recentemente ristampato dalla torinese Impremix Edizioni Visual Grafika dodici anni dopo la prima edizione, da tempo esaurita.

L’autrice, nata a Gavi nel 1949 e laureatasi in lettere al Magistero di Genova nel 1971 con una tesi sull’attività del cartografo Matteo Vinzoni, ha preferito dedicarsi tutta la vita all’insegnamento piuttosto che al lavoro di ricerca negli archivi. Ha sempre scritto testi autobiografici e fiabe, inventandosi anche lo pseudonimo di Titolina (e Il segreto di Titolina, fiaba a otto mani scritta con i figli Nicola e Francesca e il marito Bruno, è l’appendice del volume). Il luogo dell’anima di Clara Cipollina si trova a Gavi, nel cuore della valle del Lemme “dove la campagna è ancora capace del silenzio dominato dai filari e da quell’impercettibile presenza del mare che  il vento porta con sé e le colline accolgono con tutti i suoi benefici influssi”. E’ in quello spazio di tempo e memoria che si snoda il suo lungo dialogo con il padre che rappresenta l’ossatura del racconto. I ricordi, i valori di una civiltà contadina fatta di poche e povere cose materiali e di insegnamenti profondi che restano per sempre, che in tempo non può usurare. I ricordi della sua infanzia vengono rievocati tra la cascina del Merlo, dove è nata, e  l’altra cascina, la Zerba di Alice, una delle frazioni di Gavi. E’ in quel contesto che si snodano e riannodano i ricordi, le immagini di un mondo semplice e povero nella sua materialità ed al tempo stesso ricco di valori e insegnamenti.  Ricordi che dall’infanzia agli anni della maturità di donna sembrano  “accompagnati dai movimenti lenti delle mani del padre di Clara. Lenti e profondi come quelli di chi ha imparato a rispettare quella terra , dura e gonfia di fatica, che gli ha dato da vivere”. “La mani e la terra non è una saga familiare”, ha scritto nella sua introduzione Nadia Gallarotti, l’amica più cara di Clara, prematuramente scomparsa. “Non è solo un pezzo di quel mondo dei vinti che si racconta attraverso le vicissitudini di chi  scelse di compiere tremendi sacrifici per far studiare la figlia brava, per riscattare attraverso di lei tutta una vita di lavoro tanto dignitoso quanto amaro. E’ il ritratto, la foto virata in seppia di una storia come tante e proprio per questo speciale, preziosa. E’ la storia di Clara, dei valori che ha avuto in eredità e che hanno orientato – come una bussola – la sua vita. Una storia troppo preziosa perché – una volta scritta, quasi graffiata con l’inchiostro sui fogli – finisse dimenticata in un cassetto”. Per fortuna quella storia non è finita in un cassetto, trasformandosi in un libro che trasmette sensazioni importanti. Clara Cipollina ha raccontato i pomeriggi passati a Gavi, nella casa dei sui genitori, negli anni che vanno dal 1997 al 2004. Vi arrivava nel fine settimana da Novara, dove vive tutt’ora, e registrava i racconti di suo padre: i conflitti, la vita nei campi, l’incontro con la madre di Clara, i ricordi della giovinezza. Così è andata “a ritroso nel tempo”, riportando alla luce narrazioni di fatti accaduti a cavallo tra le due guerre. Dopo la morte del padre quei ricordi sono riaffiorati  e, riordinando il suo passato, Clara Cipollina ha ritrovato  le persone che più mi hanno amata e ha ridato voce a Mario, suo padre. Tra le pagine ci sono i paesaggi dei vigneti di Gavi, il “terrazzino sul Lemme” tra quelle colline dove, come canta Ivano Fossati in una sua celebre canzone, “si sente il mare”. Ma anche i luoghi come Omegna, sul lago d’Orta, dove è stata giovane insegnante, sposa e madre; e Novara, terra di nebbie e risaie, dove risiede con la sua famiglia. La lettura di Le mani e la terra riporta alla mente le parole di Ermanno Olmi quando sosteneva caparbiamente che “la civiltà contadina è l’unica civiltà che ho conosciuto” .Era un mondo in cui fra marito e moglie ci si dava del voi; un mondo dove i valori erano imposti da una vita dura, faticosa. Dove il riscatto sociale era il desiderio di molti padri per i figli. Una dimensione dove i ritmi erano dettati dalle stagioni, dalle lune e dalla terra. Una civiltà in gran parte scomparsa, divorata dai tempi dove si vive sottomessi allo scandire dell’orologio, dove si è convinti di possedere il proprio tempo quando in realtà è il tempo che possiede noi. Il libro di Clara Cipollina si apprezza come una boccata d’aria fresca e pulita. E’ come il vento a primavera che porta con se i primi profumi del risveglio della natura dopo l’inverno. E in tempi come quelli in cui viviamo c’è bisogno di quest’aria.

Marco Travaglini