CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 421

Gozerian cambia location e arriva sul palco del Bunker

TUM e Viking on Dope Entertainment  in collaborazione con Bunker presentano: 

A GOZERIAN SUNDAY, 3a edizione

domenica 26 settembre 2021

Cani Sciorrì – Tons – Rope – Oh Die! – Last Minute To Jaffna – Anno Zero – Low Standards, High Fives – Gufonero – Ponte Del Diavolo – Nitritono

Bunker, Via Paganini 0/200

Ingresso 10 euro – Biglietti qui

apertura porte ore 15 

fine concerti ore 01

CARTELLA STAMPA CON FOTO

Appuntamento fisso della scena underground torinese, quest’anno la Gozerian cambia location e arriva sul palco del Bunker con 10 ore di musica non stop e 10 band tra i principali esponenti della scena hardcore, doom, punk-noise e post metal.

CANI SCIORRI 

I Cani Sciorri nascono in mezzo alle campagne fossanesi nel 2001. Hanno all’attivo 8 dischi, moltissimi live sulla penisola, un paio di tour europei e uno negli Stati Uniti. Il loro è un rock’n’roll molestato dal noise e violentato dall’hardcore. I loro live sono un treno in corsa che ti travolge, ma con grande ilarità. I Cani Sciorri nascono nel 2001, a Fossano, in quel della campagna cuneese e pubblicano il loro primo disco autoprodotto “Club” nello stesso anno. Nel 2003, dopo un periodo di assestamento della line-up Alessandro “Cher” Cerrato (voce e chitarra) e Francesco Lamberto (basso) incontrano Daniel Daquino (batteria) e trovano la quadra definitiva nel power-trio. I Cani portano il loro rock’n’roll molestato dal noise e violentato dall’hardcore su molti palchi della penisola. Escono con il loro primo demo “Flat” nel 2004 e, dopo un mini-tour invernale nel nord Italia, registrano subito “Parte V” coprodotto da San Martin Records ed El Paso Autoproduzioni che esce nel febbraio 2005 su 500 CD. Dopo moltissimi live incendiari nei centri sociali italiani e club sparsi per la penisola, tornano in studio nel settembre 2007 per registrare “Parte IV”. Questa volta vanno al Red House Recordings di Senigallia (AN) con David Lenci. Il disco esce nel 2009 per Escape From Today, Il Complotto Autoproduzioni e Canalese Noise Records in 500 copie su vinile rosso sangue. In autunno escono dai confini italiani e suonano in Francia per qualche data. Il 2012 è l’anno di “Parte III” registrato al Cinema Vekkio di Corneliano d’Alba e stampato su LP 12” + CD allegato in 500 copie. Un cambio di bassista costringe i Cani a rallentare sui live e su nuovi lavori, ma l’arrivo di Marco “Giacco” Giaccardi riaccende la scintilla e i Cani Sciorri tornano più in forma che mai a suonare e registrano in poco tempo “Parte II” nel 2016. A marzo del 2017 partono per il loro primo tour europeo insieme ai Cherubs, band cult del noise rock degli anni ’90 da Austin, Texas suonando in Italia, Francia, Belgio, Olanda e Germania. Rientrati si mettono immediatamente a preparare nuovi brani e in pochi mesi le 8 tracce di “Parte I” sono pronte per essere registrate, cosa che avviene nel gennaio 2018 ad Austin, TX al Cacophony Recorders con Erik Wofford. A giugno 2018 i Cani Sciorri ripartiranno in tour per l’Europa insieme ad un’altra storica band noise americana, i Distorted Pony da Los Angeles, California dove, nel 2019, registrano il loro ultimo album “Ten Tacos and One Burrito” con Eddie Rivas al Total Annihilatiom Studios. Nei giorni successivi segue il primo tour dei Cani Sciorri negli USA: 10 date insieme ai texani We Are The Asteroid. Tutto il resto è pandemia!

TONS

I Tons si formano nel 2009 con membri di band hardcore della scena Torinese (The Redrum, Lama Tematica e NoInfo). Sonorità lente e pesanti prendono il posto delle frenetiche ritmiche HC; i testi parlano in maniera ironica di marijuana, ma anche di una certa tendenza all’esoterismo che caratterizza la città di Torino. Nel 2010 registrano un primo demo e nel 2012 esce, per la torinese Escape from Today e per la romana Heavy Psych Sounds, il primo full lenght “Musineè Doom Session”, registrato da Danilo “Dano” Battocchio. Nel 2013 esce uno split con i romani Lento ed i Tons iniziano a solcare i palchi europei, suonando prima di band come Bongzilla, Unsane, Church of Misery, Napalm Death, Pentagram etc….. Nel 2014 vengono invitati a suonare al Duna Jam in Sardegna e all’Incubate Fest. a Tillburg (NL). Nel 2015 Marco Dinocco il batterista lascia la band e viene rimpiazzato da Andrea Peracchia. In formazione si aggiunge anche Paolo Paganelli come chitarra solista. Nel 2018 esce il secondo full lenght della band “Filthy Flowers of Doom” per Heavy Psych Sounds Rec., che porta nuovamente i Tons in giro per l’Europa nei due anni successivi. Nel 2020 entrano di nuovo in studio per registrare un lungo brano per uno split album con i Bongzilla, che vede la luce il 23 aprile del 2021 sempre per Heavy Psych Sounds Rec.

ROPE

I ROPE sono una band torinese formata all’inizio del 2019 da Alessio Francesco e Simone (ex Tutti I Colori Del Buio) e Alessandro (ex The Ponches) poco dopo l’interruzione dell’attività dei loro precendenti gruppi. L’idea iniziale era quella di suonare un misto di punk, grunge, post-hc seguendo le coordinate sonore di Dischord Rec, Sub Pop Rec e SST Rec. Dopo circa sei mesi di prove e una manciata di date in Italia, la band registra il primo disco CRIMSON YOUTH al Magma Studio di Torino con Davide Donvito e affida mix e master a Will Killingsworth degli Ampere/Orchid al Dead Air Studios in Massachussets. Dopo le registrazioni Francesco è stato sostituito da Josh prima per i live e poi in pianta stabile. Simone suona anche con i Peste, hardcore punk di Torino, Josh suona anche con i Khoy hardcore punk di Torino e Alessio suona anche con i The Love Supreme punk-noise sparpagliati per tutta Italia.

OH DiE!

Gli OH DiE! sono Paolo Scappazzoni (batteria) e Tino Paratore (basso). Paolo e Tino sono tra i protagonisti della scena torinese che ha attraversato gli ultimi trent’anni di musica sabauda e, con questa, hanno mosso i primi passi nelle case occupate, raccogliendo lo scettro di quel che fu la vera rivoluzione nella città della Fiat: il punk hardcore dei Negazione, Indigesti, Nerorgasmo, Blue Vomit ecc. Rivitalizzano la scena con i loro Church Of Violence e Arturo, nomi fondamentali nella Torino anni ’90. E questo è solo l’inizio: nel corso del decennio lavorano con Linea 77, Perturbazione, Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, Kina, Cripple Bastards, Mirsie e molti altri in un caleidoscopio musicale che è quanto serve loro per sviluppare e sfogare la visione a 360° della musica. Arrivato il nuovo millennio abbracciano nuovi linguaggi, per lo più legati alla musica elettronica, che li vede protagonisti insieme a progetti come LN Ripley, Niagara, ma anche  più sperimentali come Italiani (Li Calzi, Carlone, Johnson Righeira) o più smaccatamente pop come Syria. Con questo bagaglio, nel 2018, Paolo e Tino si affacciano al mondo con il nome OH DiE!, un mix perfetto, algido ma rabbioso, di rock, new wave, punk e musica elettronica in cui basso e batteria sono i soli ingredienti per esplorare un mondo così complesso che viene narrato anche grazie ai visual di Tuby Manuele Di Siro, tra beat nervosi e aperture liberatorie a scandire il respiro affannato di questi tempi sempre in rincorsa.

LAST MINUTE TO JAFFNA

Nati nel 2005, i Last Minute to Jaffna nel corso degli anni hanno sviluppato un suono abbastanza unico nel panorama post metal, che li ha fatti diventare una delle bands italiane più apprezzate nel genere. L’aura scura di Torino, la loro città di origine, è certamente una delle influenze principali della loro musica. Conosciuti per il loro imponente muro di suono, che deve più di qualcosa a bands come Breach, Neurosis ed Isis, nel 2011 hanno cominciato a suonare versioni acustiche dei loro brani, mostrando un lato decisamente più intimo che gli ha fatto guadagnare paragoni con bands come Grails, Codeine e Bark Psychosis. Dopo sedici anni di attività, i Last Minute To Jaffna sono una band capace di suonare in piccoli locali o su grandi palchi con la stessa intensità.

ANNOZERO

Nati dalle ceneri dei Black Wings of Destiny e con precedenti esperienze in Concrete Block, Sickhead e Coda Di Lupo. Una catarsi che li ha portati al recupero di sonorità hardcore e metal proprie del Nord Ovest del paese radicate nel loro vissuto musicale e personale per esprimere il disagio, l’astio e l’inadeguatezza di questo periodo storico. La rabbia vive ancora.

LOW STANDARDS, HIGH FIVES

I Low Standards, High Fives nascono nel 2012 nei dintorni di Torino, con la certezza di essere fuori moda e, allo stesso modo, con il desiderio di scrivere canzoni che durino più di un’estate. La band ha continuato ad evolversi ed affinare il proprio suono e dall’autunno del 2015 la formazione è composta da 3 chitarre, 3 voci, basso e batteria. Dopo i primi 2 EP, nel 2017 arriva il loro album d’esordio “Are We Doing The Best We Can?” prodotto dall’inglese Engineer Records. In questi anni la band ha collaborato con artisti quali Garrett Klahn (Texas is The Reason, Solea) e Jonah Matranga (New End Original, Gratitude) e ha suonato con Ratboys (USA), Foxing (USA), Fine Before You Came (IT), Any Other (ITA), Dowsing (USA), Gender Roles (UK), The Penske File (CAN), Karl Larsson (Last Days of April) e molti altri.

GUFONERO 

I gufonero nascono in Trentino dalle ceneri degli Xarabras (un trio: due bassi e batteria nati nel 2013-2014). Sono un duo basso (Marcella Spaggiari) e batteria (Andrea Bertagnolli) con alcune parti noise. Si possono classificare come un gruppo sludge-noise atipico. Nel 2016 hanno fatto uscire un 7″, nel 2017 uno split 7″ con i trentini Sovereign e nel 2018 uno split Lp con i toscani La cuenta e nel Maggio 2021 un lp dal nome “Ipnagogico”.

PONTE DEL DIAVOLO

Ponte del Diavolo nasce nell’inverno del 2020 a Torino dalla volontà di Erba del Diavolo,che recluta gli altri musicisti coinvolti nel progetto. Dopo un paio di session viene delineata la direzione stilistica della band. Un occult doom molto influenzato tanto dalla new wave quanto dal black metal,con la peculiarità di avere 2 bassi in formazione. Nei primi giorni di marzo del 2021,un paio di giorni prima del lock down registrano in presa diretta il loro primo ep mystery of mystery,pubblicato in cassetta per magma distribution e terminato in pochi giorni. A breve uscirà il secondo ep della band (il secondo di una trilogia).

NITRITONO

Nitritono è duo noise dalla provincia di Cuneo, dall’impatto violento e minimale, nato dall’incontro tra Luca Lavernicocca (Batteria) e Siro Giri (Chitarra) : due teste dure che hanno deciso di sfidarsi sul ring del noise. Attivi dal 2012, quando registrano il demo omonimo con budget minimo, che però dà loro la possibilità di realizzare diversi concerti ed aprire tra gli altri a Cani Sciorrì, Ruggine, Titor, Flying disk, Movion, Ape Unit, The Glad Husband, Lleroy e Stoner Kebab. Nel 2017 esce il primo disco ufficiale, “Panta Rei”, composto da 8 tracce e registrato da Enrico Baraldi (Ornaments), coprodotto da DreaminGorilla Records, Vollmer Industries, Edison Box, Insonnia Lunare Records, TADCA Records e Brigante Records. Durante questi 2 anni raccolgono quasi una cinquantina di date, e nel 2018 aprono a gli Eyehategod.

La Signorina Felicita ovvero la Felicità

Morenica_NET Whatever It Takes dal 5 giugno al 30 ottobre 2021 a Ivrea e Chiaverano (TO)

Un progetto di Compagnia Tecnologia Filosofica e Compagnia Andromeda

 

Sabato 25 settembre

h 17 Centro di Chiaverano

Tour: Le terre sparse di Matteo

h 21 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

LA SIGNORINA FELICITA OVVERO LA FELICITÀ

di e con Lorena Senestro

 

 

Continua Morenica_NET Whatever It Takes che inaugura la stagione autunnale spostandosi al Teatro Bertagnolio di Chiaverano nella data di sabato 25 settembre per La Signorina Felicita ovvero la Felicità, coproduzione Teatro Stabile di Torino e Teatro della Caduta, uno spettacolo di e con Lorena Senestro, la regia di Massimo Betti Merlin e le musiche originali eseguite dal vivo di Andrea Gattico.

Lorena Senestro, nelle vesti della signorina Felicita, propone una personalissima interpretazione del celebre “salottino in disuso” di Guido Gozzano, accompagnata da Andrea Gattico al pianoforte, alternando lieve comicità e sommessa angoscia e restituendo i versi del poeta con grande maestria ed originalità. Un lavoro di drammaturgia paziente e accurato che filtra i versi di Gozzano per trasporli in scena fluidi ed evocatori, arricchiti da una scenografia che assume proporzioni smisurate, dall’orologio a cucù al mobilio del salotto di Villa Amarena. Immobilizzata nel tempo sospeso dell’attesa, Felicita spera nel ritorno di Guido che non tornerà, stroncato dalla tubercolosi, ma che rimarrà vivo nei ricordi della giovane come “poeta vagabondo”, suo primo e forse unico innamorato. Un omaggio a Guido Gozzano nel centenario della sua morte, lo spettacolo ha debuttato nel 2016 per il Teatro Stabile di Torino ed è stato in seguito più volte replicato e apprezzato sulla scena nazionale. Posti limitati, necessaria la prenotazione ai numeri: 3383781032 – 3387625380 – 3479731968, biglietto intero € 12, ridotto (under 12) € 9.

Prima dello spettacolo, con partenza alle h 17, il tour ne Le terre sparse di Matteo a cura di Life in Progress, una passeggiata in vigna in compagnia del giovane produttore canavesano che con studio e passione ha sottratto dall’abbandono i terrazzamenti nei pressi di Chiaverano. Info telefonando al numero 389.8424683 (Simona Marra) e aperitivo o cena a prezzi convenzionati presso il Caos Pub di Chiaverano.

 

  1. B. Lo spettacolo Antigone WEB previsto per il 17 settembre è stato rimandato a fine settembre con repliche rivolte agli studenti del Liceo Scientifico Gramsci di Ivrea all’interno degli spazi messi a disposizione dall’Istituto nelle date del 29, 30 settembre e 1° ottobre. Per motivi di sicurezza non sarà possibile aprire le repliche a tutto il pubblico.

 

 

 

 

Il programma prosegue con…

 

A fine settembre uno studio di Antigone WEB di e con Francesca Brizzolara, progetto vincitore del bando WIKI-Teatro Libero indetto da Wikimedia Italia che affronta la tematica dell’accesso libero alla cultura, in collaborazione col Liceo Scientifico Gramsci di Ivrea, nelle presentazioni dal 28 settembre al 1° ottobre dedicate agli studenti negli spazi interni all’Istituto. Gli ultimi appuntamenti in ottobre, sabato 2 il musical Back from the future della Compagnia Andromeda che, attraverso il linguaggio della magia, propone un percorso inedito, tutto cantato e ballato dal vivo, tra i grandi musical, dai classici alle nuove produzioni di Broadway; sabato 9 ottobre L’anarchico non è fotogenico, produzione Quotidiana.com in cui Roberto Scappin e Paola Vannoni ripensano al ruolo del teatro contemporaneo; sabato 23 ottobre la danza dei giovani e pluripremiati Zoe Bernabeu e Lorenzo Covello in Un po’ di più alla ricerca di un nuovo, precario equilibrio; ultimo appuntamento della stagione sabato 30 ottobre con VOLO, produzione Tecnologia Filosofica e Morenica Cantiere Canavesano, progetto sulla prevenzione della violenza di genere che dal 2019 incontra il pubblico e le scuole superiori e le Università del territorio, in collaborazione con la Casa delle Donne di Ivrea, il Soroptimist International-Sezione di Ivrea e Canavese, il Progetto Violetta-la forza delle donne.

 

La stagione Morenica NET – Whatever It Takes è un progetto di Tecnologia Filosofica e Compagnia Andromeda. Con il contributo e il sostegno di: Fondazione Piemonte Dal Vivo | Corto Circuito Piemonte 2020; Comune di Ivrea e Fondazione Guelpa; Fondazione CRT; Regione Piemonte; Comune di Chiaverano. Sponsor AEG Cooperativa, in collaborazione con Associazione Pubblico 08, ZAC! Zone Attive di Cittadinanza, La Galleria del Libro di Ivrea, NaturLife, Tour operator Life in Progress, Associazione Sensounico. Media partnership Turismo Torino e Provincia, Ivrea Smart City App.

Tutti gli eventi sono organizzati nel rispetto delle norme di sicurezza e prevedono il distanziamento dei posti a sedere. Per le persone che vivono nello stesso nucleo famigliare non vi è obbligo di distanziamento fisico. Gli spettatori sono invitati al rispetto delle disposizioni di sicurezza, ad indossare la mascherina, a non creare assembramento ed a collaborare con l’organizzazione per la registrazione dei dati personali.

In caso di pioggia, per gli eventi all’aperto sono previste sedi alternative.

 

Link alla brochure con schede spettacolo

https://drive.google.com/file/d/18eDpjcXscXowbnglqNALLEAAvq0dVYkk/view?usp=sharing

Altre informazioni e approfondimenti sul sito morenica.org e sulla pagina FB Morenica NET

 

Biglietti

intero € 12, ridotto € 9 (under 12)

Prevendita

La Galleria del Libro, Via Palestro 70, Ivrea (tel. 0125 641212)

Alimentari La Censa, Chiaverano (tel. 0125 54813)

Vendita diretta a partire da mezz’ora prima dell’inizio degli spettacoli.

Necessaria la prenotazione ai numeri:

3383781032 – 3387625380 – 3479731968

Luoghi

Cortile del Museo Garda piazza Ottinetti, Ivrea

Teatro Bertagnolio via del Teatro 19, Chiaverano

Area Santo Stefano, Chiaverano

Tennis, Piazza Ombre Chiaverano

Movicentro ZAC! via Dora Baltea 40/b, Ivrea

Teatro Giacosa piazza Teatro 1, Ivrea.

 

Tours a cura di Life in Progress.

I tours si confermano con un numero minimo di adesioni. Info e prenotazioni 3898424683, dettagli sui singoli tours su www.agenzialifeinprogress.com. I partecipanti ai tours avranno accesso a pranzi/aperitivi/cene convenzionati prima dell’inizio degli spettacoli, presentando apposito coupon (che sarà fornito al termine dei tours) presso:

Caffé Canavesano (aperitivo) Via Palestro 53, Ivrea

Ristorante La Lucciola (cena) Vicolo Cantarana 12, Ivrea

ZAC! Zone Attive di Cittadinanza (aperitivo o cena) Via Dora Baltea 40b, Ivrea

Caos Pub (pranzo, aperitivo o cena) Corso C. Zuffo 10, Chiaverano

 

Organizzazione Tecnologia Filosofica, Compagnia Andromeda, Sensounico

Direzione artistica Francesca Brizzolara, Matteo Chiantore, Renato Cravero

Comunicazione e ufficio stampa Roberta Cipriani

Amministrazione Antonella Cafasso – Grafica Luca Zocco

Fotografia Luisa Romussi, Davide Bruschetta

 

 

 

Referente stampa, comunicazione e social

Roberta Cipriani – tel 328.4288666 – morenicasignal@gmail.com

 

 

CALENDARIO

MORENICA_NET Whatever It Takes

 

 

Sabato 5 giugno 2021

h 17 Stadio della Canoa, Ivrea

Tour: Il grande Porto di Eporedia

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

KOTEKINO RIFF di e con Andrea Cosentino

 

Sabato 12 giugno

h 17 Piazza Ombre, Chiaverano

Tour: Chiaverano, il borgo del buon vivere

h 21.30 Piazza Ombre (Tennis), Chiaverano

OPEN di e con Mattia Fabris

 

Domenica 13 giugno

h 17 Via Jervis, Ivrea

Tour: La Fabbrica Sociale di Adriano Olivetti

h 21,30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

MALALA di e con Raffaella Tomellini

 

Sabato 19 giugno

h 10 Centro di Chiaverano: Bike Tour

h 15 Lago Sirio: relax al lago

h 18 e h 21 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

SINO di e con Giulia Ceolin e Baobab

 

Domenica 20 giugno

Area Santo Stefano, Chiaverano

h 11 Passeggiata Il tessitore di Foreste

a cura di Tiziano Fratus

h 11 Laboratorio di espressione corporea

a cura di Lontana Re

h 15 MUOIO ERGO SUM di e con Matteo Saudino

h 16.30 KODAMA di e con Marta Lucchini

h 17.30 Sinfonia H2O di e con F. Cinalli e P. De Santis

h 18.30 DJ SET

 

Domenica 27 giugno

h 17 Duomo di Ivrea

Tour: I misteri del Duomo di Ivrea

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

BLACK DICK Bugie bianche capitolo primo

di e con Alessandro Berti

 

Venerdì 2 luglio

h 17 Piazza Ombre, Chiaverano

Tour: Chiaverano, il borgo del buon vivere

h 21.30 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

AMARSIAMORSI di e con Biloura Collective

 

Sabato 3 luglio

h 17 Stadio della Canoa, Ivrea

Tour: Il Grande Porto di Eporedia

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

IOSONOCHI regia Renato Cravero

 

 

Sabato 17 luglio

h 17 Via Jervis, Ivrea

Tour: La Fabbrica sociale di Adriano Olivetti

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

ORIENTAL GRAND TOUR di e con Mishkalé

 

Sabato 24 luglio

h 17 Duomo di Ivrea

Tour: I misteri del Duomo di Ivrea

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

BORSELLINO produzione Teatro Bresci

 

Domenica 1° agosto

h 17 Stadio della Canoa, Ivrea

Tour: Il grande porto di Eporedia

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

LAUDATO SI’ di e con Moni Ovadia

 

 

 

Martedì 10 agosto

h 17 Duomo di Ivrea

Tour: I misteri del Duomo di Ivrea

h 21.30 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

INBOX di e con Compagnia Soralino

 

Sabato 21 agosto

h 17 Via Jervis, Ivrea

Tour: La Fabbrica sociale di Adriano Olivetti

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

IL SETTIMO CONTINENTE

di e con Compagnia La Ribalta

 

Sabato 28 agosto

h 17 Stadio della Canoa, Ivrea

Tour: Il grande Porto di Eporedia

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

CANTICO DEI CANTICI di e con Roberto Latini

 

Sabato 11 e domenica 12 settembre 2021
Fuoriprogramma for Afghanistan

Presso Area Santo Stefano – Chiaverano (TO)

Appuntamenti di spettacolo a cura di Tecnologia Filosofica

h 11 e h 17.30 – ingresso libero

 

Sabato 25 settembre

h 17 Centro di Chiaverano

Tour: Le terre sparse di Matteo

h 21 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

LA SIGNORINA FELICITA OVVERO LA FELICITÀ

di e con Lorena Senestro

 

Sabato 2 ottobre

h 16 Duomo di Ivrea

Tour: I misteri del Duomo di Ivrea

h 21 Teatro Giacosa, Ivrea

BACK FROM THE FUTURE

di e con compagnia Andromeda

 

Sabato 9 ottobre

h 16 Via Jervis, Ivrea

Tour: La Fabbrica sociale di Adriano Olivetti

h 21 Movicentro ZAC! Ivrea

L’ANARCHICO NON È FOTOGENICO

di e con Roberto Scappin e Paola Vagnoni

 

 

Sabato 23 ottobre

h 16 Piazza Ombre, Chiaverano

Tour: Chiaverano il borgo del buon vivere

h 21 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

UN PO’ DI PIU’

di e con Zoé Bernabeu e Lorenzo Covello

 

Sabato 30 ottobre

h 21 Teatro Giacosa, Ivrea

VOLO di e con Francesca Brizzolara

(venerdì 29 matinée per le scuole)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le Giornate europee del Patrimonio

Sabato 25 e domenica 26 settembre si celebrano in Italia le GEP-Giornate Europee del Patrimonio, la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa.

La Biblioteca Nazionale Universitaria e l’Università degli Studi di Torino, in collaborazione con l’Associazione Amici della Biblioteca e al Comitato di Torino della Società Dante Alighieri, hanno deciso di offrire spunti di conoscenza e riflessione su un tema culturale di cui la Biblioteca ha preziose testimonianze e di rendere omaggio a Dante a 700 anni dalla sua morte con tre iniziative. L’enorme e prezioso patrimonio di libri che la Biblioteca custodisce è in linea con l’obiettivo delle due giornate, “:Patrimonio culturale : TUTTI inclusi ! “. La prima iniziativa è rappresentata dal Convegno internazionale di studi “ Dante nella poesia del Novecento e dei primi anni del nuovo millennio “; la seconda è la mostra “ Tre artisti per Dante “, mentre la terza consiste nella proiezione del film “ Dante per nostra fortuna “.
Sabato 25 si svolgerà la conclusione del Convegno dantesco dalle 9 alle 13 con la conferenza DANTE E LA POESIA ANGLOAMERICANA presso l’Auditorium Vivaldi. Dalle ore 9 alle 15 sarà visitabile la mostra Tre artisti per Dante ( Sala mostre Juvarra ).
Domenica 26 alle ore 16 presso l’Auditorium Vivaldi verrà proiettato il film di Massimiliano Finazzer Flory “ Dante per nostra fortuna “. Il film sarà preceduto da un dialogo tra il regista e Giovanni Saccani, Presidente del Comitato Dante SettecenTO . Racconta con gli occhi di un bambino attraverso la metafora del teatro e il linguaggio della danza , la Divina Commedia con 21 canti tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. Le coreografie sono di Michela Lucenti con dieci danzatori del Balletto Civile in costume d’epoca e con la solista del Teatro alla Scala Maria Celeste Losa. Le scenografie digitali sono tratte dalle illustrazioni del Dorè. La prima del film è avvenuta a Ravenna il 25 marzo nella Sala Dantesca , a seguire , per omaggiare Virgilio, a Mantova a Palazzo Te e a Verona nella Chiesa di San Fermo,dove riposa il figlio di Dante, Pietro. Per proseguire in diverse città d’Europa e del mondo.

Mauro Reverberi

Biblioteca Nazionale Universitaria Piazza Carlo Alberto,3
eventi@abnut.it
www.bnto.librari.beniculturali.it
www.facebook.com//B.N.U. Torino
https//www.abnut.it/giornate-patrimonio-2021
Prenotazione obbligatoria per convegno e proiezione film scrivendo a eventi@abnut.it. Ingresso gratuito.Sono richiesti green pass e mascherina. /

Alla scoperta della chiesa di Sant’Agostino

Domenica 26 settembre 2021

Ore 10-12,30 e 15-18 – Chiesa di Sant’Agostino (ritrovo presso il parcheggio del Polo Sanitario, in via S. Agostino), Avigliana (TO)

AMICI DI AVIGLIANA

Visita guidata alla Chiesa di Sant’Agostino, del secolo XV ed il bosco del monte Piocchetto limitrofo. Tutto inizia con il Padre Agostino de Anna di Carignano che, essendosi recato ad Avigliana per fare il quaresimale nella chiesa di S. Giovanni Battista ufficiata dai Canonici regolari di S. Bernardo di Menton l’anno 1465, vi predica con tanta efficacia che il Comune e il Beato Amedeo IX di Savoia lo invitano ad erigervi un convento accanto alla Chiesa della Misericordia sul ciglio del monte Piocchetto, fuori Avigliana.

Info: tel. 333.3138398 associazioneamicidiavigliana@gmail.com

Un viaggio divertente e pericoloso nella mente di una donna

Sabato 25 settembre 2021

MONCALIERI SUMMER EXPERIENCE

Green Minds One Woman Show

Moncalieri, ore 21

Cascina Le Vallere, corso Trieste 98

Ingresso libero, prenotazione consigliata

Green minds è un viaggio divertente e pericoloso nella mente di una donna che vive in un mondo bombardato di informazioni folli, belle, inquietanti, attuali, passate, vere o… false. Lo scopo di questa donna è capire come non lasciarsi intrappolare in un puzzle mentale confuso, tra emozioni paradossali, frontiere fisiche e mentali da attraversare e tanti luoghi comuni. Il suo percorso le schiarisce le idee e ci mette in movimento… con un’energia nuova.

Sara D’Amario è un’autentica professionista e una grande attrice. A luglio aveva aperto il

Moncalieri Summer Experience con Speed Dating, ora torna sul palco delle Vallere nell’ultimo weekend di programmazione estiva con Green Minds – chiosa soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Non a caso abbiamo messo due date con loro e altre ne seguiranno questo autunno: ogni spettacolo prodotto da lei e da François-Xavier è un successo garantito”.

Scheda evento

di François-Xavier Frantz e Sara D’Amario

con Sara D’Amario

Mise en espace, regia, musica dal vivo

François-Xavier Frantz

Credits

Associazione Ancora

La Biblioteca Nazionale celebra Dante

Con un Convegno e una mostra la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino celebra il Sommo Poeta a Settecento anni dalla sua morte.

Martedì 21 settembre a partire dalle 10,30 verrà inaugurata la manifestazione “ Viver tra coloro che questo tempo chiameranno antico “. Dante nella contemporaneità,fra poesia e arti grafiche, organizzata con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino nell’ambito del fitto programma delle Celebrazioni per il settecentesimo anniversario della morte di Dante e patrocinata da numerosi partner nazionali e internazionali.

Il primo dei due eventi di cui l’iniziativa si compone è il Convegno internazionale di studi “ Dante nella poesia del Novecento e dei primi anni del nuovo millennio”. Il secondo è la mostra “ Tre artisti per Dante “. Sarà un’occasione per riflettere sulla fortuna, mai interrotta, di Dante nella letteratura e nelle arti.

Il Convegno, che si svolgerà dal 21 al 25 settembre in modalità mista e che vedrà la partecipazione di oltre quaranta studiosi italiani e stranieri, si propone di indagare i molteplici riusi poetici novecenteschi e dell’inizio del nuovo millennio, della Commedia, soffermandosi su quegli autori che sono stati anche esegeti e hanno ribadito, attraverso questa doppia modalità di lettura, che il capolavoro dantesco si pone come un paradigma irrinunciabile per la comprensione della complessa tragicità del Novecento.

La mostra, che sarà inaugurata il 21 settembre e sarà gratuitamente visitabile fino al 10 ottobre 2021, propone un percorso tra le opere di tre artisti contemporanei che hanno tratto ispirazione da Dante : Monica Beisner, che in 100 miniature illustra integralmente la Commedia, Domenico Ferrari, con le sue 34 acqueforti dedicate all’Inferno e Cesare Pianciola, che nei suoi 16 acquarelli riprende in chiave moderna l’incanto dei primi codici miniati del capolavoro dantesco.

Mauro Reverberi

Foto Beppe Sacchetto

 

Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone

Al Castello di Miradolo, indossa l’abito autunnale e si arricchisce di nuove opere la mostra dedicata al “genio” creatore di giardini e “orti felici”

Da venerdì 24 settembre

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Nata con questo dichiarato obiettivo, è una mostra che segue il corso delle stagioni, che accompagna il trascorrere del tempo, che muta e s’inventa, di volta in volta, nuove forme e prospettive e colori e luci ed ombre, proprio come un giardino. Dal prossimo venerdì 24 settembre, il grande progetto espositivo “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone”, inaugurato al “Castello di Miradolo” (via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo) il 15 maggio scorso, prosegue infatti il suo cammino ideale lungo un  anno, fino al 15 maggio 2022, magnificamente svelando la sua veste autunnale. Presentata dalla “Fondazione Cosso” e curata da Paola Eynard e Roberto Galimberti, la mostra si sviluppa attorno al concetto di abbecedario: un “ABC” del giardino, in rigoroso “dis – ordine alfabetico”, secondo le parole e i pensieri di Paolo Pejrone (fra i più grandi architetti del paesaggio a livello internazionale, oltre 800 giardini progettati in giro per il mondo), ma soprattutto “una riflessione profonda e intima – dicono i curatori – su temi come la luce, l’ambiente, la calma, i dubbi, le speranze, le sfide che il mondo contemporaneo offre al rapporto tra uomo e ambiente”.

E le parole –disordinate ma lucide – costruiscono, nelle quindici sale espositive e nei sei ettari di Parco all’inglese che circonda la settecentesca dimora, un dialogo immaginario con importanti opere d’arte e con oggetti, fotografie, acquerelli, progetti, memorabilia, oli dello stesso Pejrone e video installazioni. Così accanto al “Fango sulla carta”  che “secca nell’erba che cresce, nell’acqua che scorre” di Richard Long e alla “peonia” di Andy Warhol o alla “Rosa  per la democrazia” di Joseph Beuys troveranno spazio, con l’arrivo dell’autunno Giuseppe Penone (protagonista attualmente alla “Galleria degli Uffizi” di Firenze dell’importante progetto espositivo “Alberi”), Maria Lai di cui ricorrono i quarant’anni del progetto “Legarsi alla montagna”, i “Coriandoli” di Tano Festa (protagonista nel secondo Novecento della Scuola pop-romana), Evelina Alciati (prima donna a frequentare l’“Accademia Albertina” come allieva di Giacomo Grosso), Piero Gilardi con il suo nuovo “Tappeto natura” in poliuretano espanso insieme ai “modelli pomologici” e ai disegni di Francesco Garnier Valletti provenienti dal “Museo della Frutta” e dall’“Accademia di Agricoltura” di Torino. In tutto sono oltre cinquanta gli artisti, tutti di gran blasone, rappresentati in mostra.

Da ricordare, fra gli altri Giorgio Griffa che, per questo evento, ha dedicato a una sala del Castello un’installazione inedita sul tema della conoscenza e della frammentarietà del sapere. L’esposizione è infine completata da un’installazione sonora, a cura del progetto artistico “Avant-dernière pensée”. La visita alla mostra permetterà anche di scoprire le suggestioni autunnali dell’antico “Orto” del Castello: 500 mq, a forma circolare, ripristinato dallo stesso Pejrone, in occasione della mostra e che nei prossimi mesi fornirà le verdure dell’autunno e dell’inverno, dai cavoli ai finocchi ai cavolfiori e a tant’altro ancora. Anima “rustica” dell’antica dimora, l’“Orto” ne completa l’originaria vocazione agricola, con stalla, fienile, forno, pollaio e lavatoio – visitabili quest’anno per la prima volta – sviluppandosi intorno all’asse centrale che attraversa il portale d’accesso all’antica cassina, l’aia e il Palazzo, fino alla torre rotonda. Visto dall’alto, è perfettamente inserito nel disegno del luogo.

Ma  non è finita. L’autunno e l’inverno porteranno al “Castello di Miradolo”, sempre in connessione con la mostra di Pejrone, il progetto “La mostra racconta. Mezz’ora con…”, appuntamenti di  approfondimento con esperti d’arte e musica, artisti e collezionisti. Si inizia sabato 25 settembre. Alle 11,30: “Mezz’ora con Margherita Oggero” che parlerà di “Mario Sturani: una personalità eclettica a Torino”. Sei gli incontri programmati, fino a sabato 11 dicembre.

Per info: tel. 0121/502761 o www.fondazionecosso.com

Gianni Milani

 

Nelle foto

–         Paolo Pejrone

–         Francesco Garnier Valletti: “Modelli pomologici”

–         Piero Gilardi: “Zucchine”

–         L’ “Orto” del Castello

“VeryFastPeople” sostiene il Bene FAI scelto dagli Amministratori di Condominio

Arte e ambiente da proteggere: appello agli amministratori di condominio in Piemonte

VeryFastPeoplesostiene il Bene FAI scelto dagli Amministratori di Condominio e destina quindicimila euro per la sua tutela, cura e salvaguardia

Fino al 31 ottobre si può selezionare il Castello e Parco di Masino a Caravino (TO), tra i 6 gioielli storico-artistici e paesaggistici protetti e curati dal Fondo per l’Ambiente Italiano in competizione

C’è anche il Piemonte nel viaggio in sei tappe nella bellezza italiana, da nord a sud, per scoprire alcunitesori del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e contribuire a proteggere arte e ambiente. Un modo concreto per pensare al futuro è quello scelto da VeryFastPeople, società di consulenza di Varese che da 15 anni offre supporto agli amministratori di condominio in tutta Italia e ha messo in campo iniziative concrete per rendere il mondo un posto migliore, come la collaborazione con il FAI, che mira a sostenere i Beni salvati e protetti dalla Fondazione. Così oltre a essere Corporate Golden Donor, a organizzare convegni all’interno dei Beni del Fondo per l’Ambiente Italiano e a regalare ai propri clienti i biglietti per visitare il patrimonio FAI su tutto ilterritorio nazionale, da quest’anno VeryFastPeopleha deciso di coinvolgere attivamente gli amministratori di condominio in tutta Italia, invitandoli entro il 31 ottobre 2021 a esprimere la propria preferenza peruno dei Beni tutelati dal FAI selezionati per questa iniziativa. Al Bene che al termine della campagna avrà ricevuto più preferenze sarà destinata una donazione di quindicimila euro. “In competizione” da nord a sud dell’Italia ci sono sei gioielli storico-artistici e naturalistici, come il Castello e Parco di Masino a Caravino (TO), che concorre per il Piemonte.

Gli altri sono Villa e Collezione Panza a Varese, il Bosco di San Francesco ad Assisi (PG); Parco Villa Gregoriana a Tivoli (Roma), l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce e il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento.

A quale Bene andrà la donazione? Saranno gli amministratori di condominio di tutta Italia a deciderlo, collegandosi al sito https://www.veryfastpeople.it/fai.php ed effettuandouna sola scelta tra i Beni in elenco. Appello, dunque, agli amministratori del Piemonte a sostenere il Castello di Masino a Caravino (To), che immerso in un parco monumentale con terrazze panoramichedomina la vasta piana del Canavese da un’altura antistante la suggestiva Serra di Ivrea e regala un paesaggio intatto e infinito. Per questa posizione strategica il maniero fu oggetto di frequenti contese, ma il nobile casato dei Valperga ne mantenne il possesso fin dalle origini, documentate già nel 1070.Durante i secoli la famiglia convertì il Castello in residenza aristocratica e poi in elegante dimora di villeggiatura. Tra saloni affrescati e arredi sfarzosi, salotti, camere per gli ambasciatori e appartamenti privati rivivono mille anni di storia di una delle più illustri casate piemontesi, che secondo la leggenda discende dal primo re d’Italia Arduino, con una biblioteca che conserva più di 25mila volumi antichi. È circondato da un monumentale parco romantico con uno dei più grandi labirinti d’Italia, un maestoso viale alberato, ampie radure e angoli scenografici, che a primavera si inondano di bellissime fioriture. Nel 1988

il FAI lo ha acquisito da Luigi Valperga di Masinograzie alla donazione FIAT, Cassa di Risparmio di Torino e Maglificio Calzificio Torinese. Oggi il Castello si può visitare secondo formule diverse: si può trascorrere una giornata all’aperto nel Parco o partecipare agli eventi organizzati nel corso dell’anno, godendo della caffetteria panoramica. Perfetto anche per le famiglie con bambini, che si divertono con la caccia al tesoro o a visitare il Museo delle Carrozze, la Torre dei Venti e tanti altri ambienti.

Una vicinanza, quella di VeryFastPeople, molto importante per il FAI perché contribuisce a offrire un reale sostegno alla Fondazione e a promuovere i luoghi di cui si prende cura quotidianamente, soprattutto in un periodo così difficile come quello che stiamo vivendo. Da 15 anni vogliamo essere un riferimento per chi amministra immobili in Italia sostiene Francesco Paini, uno dei tre soci di VeryFastPeople Ci piace andare oltre la semplice fornitura di servizi, generando valore in iniziative non prettamente commerciali. Vogliamo dare un contributo a progetti che proteggano il bello in tutte le sue forme. Per questo la scelta di sostenere chi ogni giorno si occupa di preservare i patrimoni immobiliari più belli d’Italia, ci è sembrata una normale e giusta conseguenza.”

Ritorna il Torino Jazz Festival

Il Torino Jazz Festival si svolgerà dal 27 settembre al 3 ottobre. Oltre 220 artisti tra cui musicisti,attori, danzatori, dj con 46 eventi. Saranno coinvolti 12 Jazz Club cittadini.

Tutti i concerti saranno ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. L’unico concerto a pagamento al Politecnico vedrà esibirsi il trombettista Markus Stockhausen accompagnato dal pianista Florian Weber. La versione autunnale del Festival prevede l’esibizione di numerosi musicisti tra cui: John Greaves con la cantante Annie Barbazza, il sassofonista Rick Margitza con la vocalist Lauren Henderson, Michael Rosen e Mike Cooper. Numerosi anche gli italiani tra cui: Tino Tracanna, Gabriele Mirabassi con Simone Zanchini. l’ex Area Ares Tavolazzi e i torinesi Marco Tardito, la band di Giancarlo Petrini, il sassofonista Emanuele Cisi. Molte le voci femminili: Lucia Minetti, Barbara Raimondi, Valentina Nicolotti. Elena Canone leggerà l’autobiografia di Billye Holiday.

 

Pier Luigi Fuggetta

Dio lo volle? La Roma d’Oriente cadde nel 1204

Che bisogno c’era di distruggere Costantinopoli e di massacrare i suoi abitanti otto secoli fa? Dio volle davvero la caduta della Roma d’Oriente nelle mani dei cristiani d’Occidente?

Un cinquantenne Bonifacio, marchese del Monferrato, comandava le galee che nel 1204 andarono alla conquista di Costantinopoli bizantina deviando improvvisamente la rotta e stravolgendo l’itinerario della spedizione militare e il corso della storia. Non più verso la riconquista di Gerusalemme che nel 1187 era tornata in mano ai musulmani, come stabilito inizialmente, ma verso la Roma sulle rive del Bosforo, greca e cristiana. Il nuovo obiettivo era quello di strappare con la forza la “Nuova Roma” ai bizantini. Sì, perché la prima caduta di Costantinopoli non avvenne nel 1453 per opera degli ottomani ma nel 1204 ad opera dei latini, veneziani e uomini d’armi provenienti in gran parte dai territori francesi. Cattolici contro cristiani ortodossi: un assalto premeditato con un saccheggio bestiale e massacri indicibili. una grande capitale imperiale schiacciata, umiliata e parzialmente distrutta. Questa fu la Quarta Crociata voluta da Papa Innocenzo III che in seguito scomunicò tutti, crociati e veneziani. Sulla vicenda gli storici forniscono opinioni differenti. I bizantinisti ritengono la cattura della Città di Costantino un atto deliberato contro Bisanzio mentre gli storici medievisti considerano l’evento come il risultato di una concatenazione di fatti e incidenti casuali che alla fine hanno condotto al sacco della capitale. Chi ha ragione? La storica del Medioevo Marina Montesano indaga sugli eventi del 1204 su cui si discute da oltre 800 anni con esiti assai differenti. Lo fa nel libro “Dio lo volle? 1204, la vera caduta di Costantinopoli”, Salerno editrice. La Montesano, che nel titolo del volume fa riferimento allo storico motto della Crociata “Dio lo vuole, a Gerusalemme!”, non ha dubbi. Dopo aver analizzato innumerevoli fonti e documenti identifica nel sacco della capitale bizantina ad opera dei Latini la vera caduta di Costantinopoli, dovuta non alla spada dell’islam ma alle armi dei cruce signati. Non un evento casuale quindi ma un fatto voluto e preparato da tempo. “Gli attacchi contro Bisanzio, scrive l’autrice, erano nei piani degli occidentali già da tempo. A cavallo tra 1201 e 1202, ancora prima della partenza, l’idea di arrivare sul Bosforo era presente e quanto alla posizione del Papa, la corrispondenza mostra bene non il ruolo di spettatore impotente, bensì il tentativo di cavalcare l’onda dell’esercito crociato”. Si spinge oltre Marina Montesano che vede un filo rosso che lega le due “cadute” di Costantinopoli, quella del 1204 e quella del 1453 per mano degli ottomani. Troppa notorietà è stata data alla seconda e molto meno alla prima. La data principale è certamente il 29 maggio 1453 che segna la conquista della capitale dell’impero romano d’oriente da parte dell’esercito ottomano di Maometto II, un evento cruciale che pose fine a mille anni di dominio bizantino in Medio Oriente ma Costantinopoli in realtà era già crollata due secoli e mezzo prima per mano latina. L’impero d’Oriente aveva infatti subito un durissimo colpo dagli occidentali e da allora non si era mai ripreso. Non solo ma per alcuni la grandezza imperiale finì in quel momento a tal punto da far concludere il Medioevo addirittura nel 1204. Fu una vicenda complessa e molto travagliata che inasprì i rapporti con i bizantini nel Duecento e oltre facendo crescere sempre di più la tensione tra latini e greci. Non si sopportavano per vari motivi cattolici e greci: in particolare, sottolinea la Montesano, “il clero greco-ortodosso, i monaci e il basso popolo odiavano latini e franchi, orgogliosi ed eretici, di un odio vecchio di generazioni e rinfocolato dallo scisma religioso del 1054”. Fu una crociata deviata di proposito per mettere le mani sulla città e per fondare un effimero “impero latino d’Oriente”. Contrasti e dissidi tra cristiani orientali e occidentali si protrassero a lungo e nemmeno l’avanzata ottomana nei territori bizantini servì a cambiare la situazione. Sono due i fattori principali che, secondo la Montesano, provocarono la caduta della Città a metà Quattrocento: da una parte il debole e insufficiente aiuto dell’Occidente e dall’altra i sentimenti dei greci, contrari al primato latino e favorevoli più “al turbante turco che alla tiara”. E fu in questo clima che nel 1453 il sultano entrò trionfante a Costantinopoli. “Negli ultimi decenni, sottolinea la studiosa, si è impiantata l’idea di leggere l’intero movimento crociato come una reazione rispetto alla minaccia del mondo musulmano” riservando poco spazio al contesto storico che segnò l’inizio del XIII secolo. “L’anomalia della della IV Crociata, conclude la Montesano, rischia invece di mostrare molto bene come vi fossero in Occidente forze guidate da una forte carica di aggressività e da una volontà di conquista rivolta verso l’esterno e l’interno del mondo cristiano”.
Filippo Re