CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 421

Brachetti in concerto con “Pierino, il lupo e l’altro”

PIERINO, IL LUPO E L’ALTRO  Estate 2021 Concerto di Ensemble Symphony Orchestra con il racconto di Arturo Brachetti

Giovedì 26 agosto 2021 a Castagnole delle Lanze (AT)

Sabato 28 agosto 2021 a Villafranca Piemonte (TO)

 

Arriva in Piemonte il nuovo progetto di Arturo Brachetti Pierino, il lupo e l’altro, il concerto realizzato con l’Ensemble Symphony Orchestra, con due serate speciali: giovedì 26 agosto a Castagnole delle Lanze e sabato 28 agosto a Villafranca Piemonte.

 

La musica si può vedere? In questo caso, la risposta è sì. Perché Pierino, il lupo e l’altro è un concerto classico ma non è un concerto tradizionale.

Il progetto nasce dall’idea di creare un’occasione concreta di ampliare il pubblico della musica sinfonica con una formula originale, capace di coinvolgere e divertire: una vera e propria attività di divulgazione musicale.

La base di partenza di Pierino, il lupo e l’altro è l’Ensemble Symphony Orchestra, una delle più conosciute orchestre nell’ambito nazionale che ha fatto della versatilità delle sue cifre stilistiche: grazie all’attenzione che ha per ogni tipo di genere, il suo repertorio spazia dalle arie d’opera più conosciute alle colonne sonore di film di fama mondiale.

La parte musicale si appoggia al racconto di Arturo Brachetti, uno degli artisti teatrali italiani più noti al mondo, qui impegnato in veste di voce narrante. Profondo conoscitore del teatro internazionale, da tempo affianca a quello di artista il ruolo di showteller (letteralmente raccontatore di spettacoli), uno degli aspetti meno noti ma più radicati di Brachetti, con lo scopo di diffondere e divulgare la conoscenza delle arti dello spettacolo in maniera semplice e coinvolgente.

Dall’incontro tra queste due realtà nasce Pierino, il lupo e l’altro, un concerto dal sapore di spettacolo, inusuale e accessibile che, grazie alla resa in forma visiva, porta a tutti la musica classica (sia habitué sia nuovo pubblico) sempre impeccabile dal punto di vista artistico.

 

Il concerto è diviso in due parti. La prima è Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev così come lo conosciamo e lo abbiamo incontrato più volte, spesso nel periodo scolastico. Qui, grazie alla voce e maestria di Brachetti, con la complicità dell’orchestra, il pubblico vive un’esperienza divertente e coinvolgente, che lo trascina con facilità nel mondo della musica classica.

Sul palco appaiono (a sorpresa) prima Prokofiev e poi Arturo Brachetti, che si rivolge direttamente agli spettatori spiegando loro che, se si vuole ascoltare quest’opera, bisogna aver il cuore leggero come quello dei bambini. Da qui comincia a raccontare la favola…

I personaggi, rappresentati dagli strumenti musicali, entrano in scena. Brachetti li fa vivere attraverso semplici effetti che aiutano il pubblico a seguire il filo narrativo, fino alla parata finale.

La seconda parte è L’altro, un percorso a sorpresa tra i differenti stili di direzione musicale, reso divertente dalla complicità dell’orchestra e del pubblico.

Il concerto si chiude con un suggestivo momento di sand painting a dimostrazione di come il connubio tra le arti, apparentemente lontane tra loro, possa creare nuove e affascinanti esperienze.

 

A settembre sono previste due tappe piemontesi anche per il talk Arturo racconta Brachetti, una chiacchierata a-tu-per-tu con il pubblico: sarà come entrare nel dietro le quinte della sua vita, parlando dei debutti, dei viaggi intorno al mondo, della vita quotidiana, delle “mille arti” in cui eccelle e altro ancora. Appuntamento il 2 settembre a Carmagnola e l’11 settembre a Cherasco.

Castagnole delle Lanze

Festival Contro

giovedì 26 agosto 2021, ore 21,30

biglietti: https://www.ticketone.it/event/arturo-brachetti-pierino-il-lupo-e-laltro-piazza-san-bartolomeo-13861169/

 

Villafranca Piemonte

Late Summer Villa Festival

sabato 28 agosto 2021, ore 21,30

biglietti: https://www.ciaotickets.com/biglietti/arturo-brachetti-pierino-il-lupo-e-laltro-villafranca-piemonte

 

I link sono disponibili anche sul sito www.brachetti.com

Ensemble Symphony Orchestra

Ensemble Symphony Orchestra nasce in seno all’Orchestra Sinfonica di Massa e Carrara grazie alla fusione delle esperienze classiche e liriche di alcuni tra i migliori strumentisti italiani provenienti da importanti teatri nazionali quali il Carlo Felice di Genova, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra della Toscana, la Fondazione Toscanini di Parma e così via.

Ad oggi è una delle Orchestre più conosciute nel panorama artistico nazionale, grazie ai molteplici progetti cui ha partecipato e gli artisti di fama internazionale e nazionale con cui ha collaborato. L’orchestra si è esibita nei più importanti teatri italiani, grazie alla versatilità ed alla attenzione che ha per ogni tipo di genere musicale: il suo repertorio spazia dalle arie d’opera tra le più conosciute alle colonne sonore di film di fama mondiale.

 

Giacomo Loprieno

Pianista, compositore e direttore d’orchestra, dopo una lunga esperienza in Italia e all’estero in produzioni liriche e sinfoniche, ha deciso di dedicarsi alla direzione dell’Ensemble Symphony Orchestra portandola sui palchi più prestigiosi d’Europa. Arrangiatore di molti dischi di successo del pop italiano ha partecipato ai tour live di innumerevoli artisti tra i quali ricordiamo Andrea Bocelli, Sting, Mario Biondi e Nile Rodgers .

È impegnato da tempo nella divulgazione musicale, cercando di superare il confine tra musica sinfonica e musica diversa.

 

Arturo Brachetti

Arturo Brachetti è un artista italiano, famoso e acclamato in tutto il mondo, considerato univocamente the Legend of quick change, il grande Maestro del trasformismo internazionale.

Profondo conoscitore del teatro internazionale e dello spettacolo, da anni affianca a quello di artista il ruolo di showteller (letteralmente raccontator di spettacoli), cioè divulgatore teatrale, con lo scopo di diffonderne la conoscenza in maniera semplice e coinvolgente.

Inoltre, è un regista e direttore artistico attento e appassionato, capace di spaziare dal teatro comico al musical, dalla magia al varietà.

Sul palcoscenico porta quei tratti distintivi che rendono l’Italia famosa in tutto il mondo e di cui è orgoglioso sostenitore: qualità, amore per “il bello”, stile e, soprattutto, fantasia.

Ultimi giorni per la mostra di Pellegrin alla Venaria

Ultimi 10 giorni per visitare la mostra Paolo Pellegrin. Un’antologia, ospitata alle Sale delle Arti della Reggia di Venaria, che chiuderà i battenti domenica 29 agosto prossimo.

L’esposizione, aperta al pubblico lo scorso 1° ottobre, presenta oltre 200 fotografie realizzate direttamente negli scenari dei principali conflitti armati che dilaniano il mondo, purtroppo tornati drammaticamente alla ribalta con le recenti vicende che riguardano l’Afghanistan. I toccanti reportage di Paolo Pellegrin indagano e tendono a dare risalto al modo in cui gli uomini reagiscono a guerre e massacri, documentando situazioni come la fuga, l’esodo dei rifugiati, i tentativi di ricostruire una nuova vita fra macerie e speranza. Un’occasione imperdibile per vivere e riflettere quasi in presa diretta su fatti ed eventi che riguardano tutti noi.

(foto Mario Alesina)

Chiude a Palazzo Madama World Press Photo Exhibition 2021

/

Domenica 22 agosto 2021 chiude la mostra, allestita nella Sala del Senato di Palazzo MadamaWorld Press Photo Exhibition 2021, che ha già registrato oltre 21.000 visitatori.

L’anteprima italiana a Palazzo Madama del concorso di fotogiornalismo più prestigioso del mondo, espone, oltre alle foto vincitrici, i 159 scatti dei fotografi finalisti della 64ª edizione.

Ogni anno la mostra viene allestita in oltre 120 città in 50 Paesi con le sue otto sezioni: Contemporary IssuesEnvironmentGeneral NewsLong-Term ProjectsNaturePortraitsSportsSpot News. Quest’anno 4.315 fotografi da 130 Paesi hanno presentato 74.470 immagini: per la prima volta nella sua storia, la valutazione è avvenuta online, con sette giurie specializzate presiedute da NayanTara Gurung Kakshapati e MuyiXiao, che hanno selezionato le migliori immagini e storie in ciascuna delle otto categorie del concorso.

Vincitore della World Press Photo of the Year 2021 è stato l’abbraccio tra Rosa Luzia Lunardi, 85 anni, e l’infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di cura Viva Bem, a San Paolo del Brasile. L’immagine è stata realizzata il 5 agosto 2020 dal fotografo danese Mads Nissen: immortala la “tenda dell’abbraccio”.

Protagonisti dell’esposizione anche tre italiani. Il secondo riconoscimento più prestigioso del concorso, la World Press Photo Story of the Year 2021, è andato per la prima volta a un italiano, Antonio Faccilongo, di Roma, con un servizio per Getty Reportage dal titolo Habibi (“amore mio”).

Primo premio, nella sezione Stories – Spot News, per Lorenzo Tugnoli, di Ravenna, dell’agenzia Contrasto, che ha raccontato l’esplosione, che ha scosso Beirut, in Libano, il 4 agosto 2020. Gabriele Galimberti, toscano, originario della Val di Chiana, con un reportage realizzato per National Geographic, ha vinto il primo premio in Stories – Portraits.

La mostra è organizzata da CIME, organizzazione pugliese, nonché uno dei maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam, e Fondazione Torino Musei.

Chi non avesse ancora avuto l’opportunità di visitare la mostra, che ha ottenuto un grande successo di pubblico, può farlo in quest’ultima settimana di apertura.

Orari e info:

lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18; giovedì dalle 13 alle 21

Prevendita: TicketOne

Prenotazioni: Theatrum Sabaudiae via email ftm@arteintorino.com  o al numero +39 011 5211788  www.arteintorino.com

La biglietteria chiude un’ora prima.

Chiuso il martedì

Le modalità di accesso al museo sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Tutte le info: www.palazzomadamatorino.it

Biglietti: intero € 12, ridotto € 10, scuole € 4, gruppi € 10

Possibilità di visite guidate a cura di Theatrum Sabaudiae

Infowww.palazzomadamatorino.it  – www.worldpressphototorino.it

La passione per la libertà, il libro di Quaglieni a Sestriere

La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni, il nuovo libro del Prof. Pier Franco Quaglieni (con la copertina del Maestro Ugo Nespolo), Sabato 21 agosto alle ore 20.30  sarà presentato a Sestriere (TO), presso la Sala Pro Loco. L’evento rientra nella rassegna “160 anni d’Italia. E gli italiani?”, promossa dal Centro Pannunzio.

Interverrà: Francesca Mogavero
Modererà il coordinatore Thomas Martin
Ingresso libero sino a esaurimento posti e in ottemperanza delle norme vigenti in tema di sicurezza anti Covid

 

La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni
di Pier Franco Quaglieni
Buendia Books
euro 15,00
distribuzione nazionale (directbook, Fastbook, Centro Libri, IBS, Mondadori, Feltrinelli, Amazon e librerie indipendenti)

Il libro, con il rigore storico e la chiarezza che sono propri di Pier Franco Quaglieni, ci ricorda alcune figure tra ’800 e ’900 e della contemporaneità più recente: tra gli altri, Alfredo Frassati, Federico Chabod, Guido Ceronetti, Philippe Daverio, Vittorio Mathieu, Ottavio Missoni, Massimo Mila, Piero Ostellino, Giampaolo Pansa, ma affronta anche temi controversi della storia italiana, aiutandoci a liberarci dalle semplificazioni ideologiche manichee, da certi nuovi revisionismi che stanno emergendo e che soffocano la ricerca storica.
Intende affermare il diritto alla piena libertà di opinione ai sensi dell’articolo 21 della Costituzione, che non appare oggi così scontato.
Le vulgate vecchie e nuove, figlie di un’ignoranza generalizzata, sono sempre in agguato.
La passione per la libertà, che riecheggia un titolo pannunziano su Tocqueville, è un invito al rispetto di tutte le idee, uno dei cardini della civiltà liberale, oggi da troppi calpestata in nome di fanatismi politici che pensavamo appannaggio di un passato sepolto.
Si aggiungono pagine autobiografiche che ripercorrono la storia liberale della famiglia dell’autore che contribuiscono a far conoscere da vicino la sua storia.

Lo storico torinese Pier Franco Quaglieni si è soprattutto occupato di storia risorgimentale e contemporanea. Nel 1968 ha fondato, insieme ad Arrigo Olivetti e Mario Soldati, il Centro “Pannunzio”, schierandosi contro la contestazione, la violenza e la lotta armata degli Anni Settanta, rischiando di persona. Ha insegnato per molti anni a Torino e in altre città, è iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1968, anche se ne vorrebbe da sempre l’abolizione. A 47 anni è stato insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’oro di Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte e ha vinto molti premi a livello nazionale e internazionale. Nel 1999 ha ottenuto la nomina a cavaliere di Gran Croce dell’ordine al merito della Repubblica, la massima onorificenza dello Stato. È stato, tra l’altro, Vice Presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo. È apprezzato conferenziere in Italia e all’estero, anche se durante il lockdown è ricorso agli incontri da remoto dove ha ottenuto decine di migliaia di ascoltatori. Ha un sito personale, www.quaglienipierfranco.it, che raccoglie decine di testimonianze su di lui.

Il regista Edwin del TorinoFilmLab vincitore del Pardo d’Oro a Locarno

Dopo la Palma d’Oro di Cannes 2021 a Titane di Julia Ducournau, che ha mosso i primi passi nel cinema con il sostegno del TorinoFilmLab, anche al Festival di Locarno uno dei registi che fanno parte del network di professionisti formati dal laboratorio del Museo Nazionale del Cinema di Torino ha raccolto importanti riconoscimenti.

Tra i 17 film del Concorso internazionale, VENGEANCE IS MINE, ALL OTHERS PAY CASH di Edwin ha ricevuto il prestigioso Pardo d’oro assegnato dalla giuria presieduta da Eliza Hittman, (Cineasta) con i membri Kevin Jerome Everson (Artista e cineasta), Philippe Lacôte (Regista), Leonor Silveira (Attrice), Isabella Ferrari (Attrice). Il regista indonesiano Edwin è stato tra i primi autori a partecipare al TorinoFilmLab, portando il suo progetto di film Postcards from the Zoo nel programma FrameWork 2009 meritandosi il sostegno del TFL Production Award 2009 di 180 mila euro. Postcards from the Zoo, opera seconda con cui ha concorso alla Berlinale del 2012, precede Vengeance Is Mine, All Others Pay Cash inaspettato manifesto contro la cultura del machismo in cui un combattente che non teme nessuno, sconfitto da una combattente altrettanto tosta, se ne innamora perdutamente.

“Nel 2021 abbiamo raccolto successi a Berlino, Cannes e ora Locarno: il laboratorio del Museo Nazionale del Cinema afferma ancora una volta il suo valore come fucina di talenti internazionali che porta il marchio torinese in tutto il mondo.” dichiara Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema.

“Il TorinoFilmLab nasce per scoprire e sostenere giovani registi e sceneggiatori di tutto il mondo. Vedere Edwin vincere il Pardo d’Oro a Locarno, dopo che la nostra alumna Julia Ducournau ha vinto la Palma d’Oro a Cannes, è motivo di grande orgoglio, ed è la conferma della qualità del lavoro fatto insieme.” commenta la managing director del TFL, Mercedes Fernandez.

Tra cielo e terra

DAL PIEMONTE

E’ stata inaugurata sabato 14 agosto nel Salone San Giuseppe la mostra personale di Alessandra Benini ‘Tra Cielo e Terra. Inno alla Bellezza del Creato’ che si protrarrà tutti i giorni, escluso lunedì, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

Alessandra Benini, nata in provincia di Ferrara, è una pittrice autodidatta e appassionata dell’arte in genere. Le sue opere sono la memoria storica del patrimonio di ricordi sulla pittura impressionistica cui si ispira.

Il tutto per sensibilizzare il pubblico verso l’arte, il Creato ed il suo Creatore e trasmettere attraverso i dipinti le emozioni di un’artista che ama e rispetta natura e bellezza. In occasione dell’inaugurazione il rettore di Crea, monsignor Francesco Mancinelli ha tenuto una breve allocuzione

Massimo Iaretti

La Grande Miniera di Serbariu e il Museo del Carbone in Sardegna

VIAGGIO IN SARDEGNA Carbonia: un’altra tappa fondamentale per chi si trova a viaggiare nella meravigliosa Terra Sarda:qui c’è la grande miniera di Serbariu con il museo del Carbone.

Un viaggio culturale stupendo che fa tornare indietro nel tempo:guide preparate che raccontano la vita durissima dei minatori,le particolarità tecniche dei vari macchinari usati per l’estrazione del carbone.La nascita della città di Carbonia,di chiara impronta fascista, con case per le maestranze, alberghi per operai, cinema e spaccio. I minatori, che lavoravano 24 ore su 24 divisi su tre turni,con un salario sufficiente per mantenere la famiglia e pagare le tasse ma con un elevato rischio di morte.
Vennero assunti fino a 18mila operai per estrarre il prezioso minerale.
La miniera di Serbariu è stata attiva dal 1937 al 1964,venne chiusa ufficialmente nel 1971.I lavori di recupero presero il via nel 2002.
Finalmente il 3 novembre 2006 la Grande Miniera di Serbariu ha riaperto alla presenza degli alti rappresentati della politica nazionale, del sindaco e di tutta la popolazione di Carbonia.Tutto come un film,col finale perfetto.

Vincenzo Grassano

Quaglieni: “Ricordare Bisagno nel centenario della nascita”

Caro direttore, il primo partigiano d’Italia,  il tenente del Genio Aldo Gastaldi , il Bisagno della Resistenza che fondò e comandò la Divisione “Cichero” compirebbe cent’anni a settembre.

Morì in situazioni mai chiarire a 23 anni nel maggio 1945. La Chiesa cattolica ha avviato un processo di canonizzazione nei suoi confronti. Fu un soldato che seppe imbracciare le armi senza rinnegare la fede cristiana e dimostrando pietà verso i vinti. Un esempio unico di amore verso Dio e la Patria. Il Centro Pannunzio che ha tra i suoi compiti istituzionali quelli
di ricordare la Resistenza militare e autonoma dai partiti , propone a Sindaci e Consigli comunali del Ponente Ligure e del Basso Piemonte  di valutare l’ipotesi di dedicargli una strada, una piazza o un giardino. Gastaldi è stato un grande ligure e un grande italiano da cui trarre più che mai esempio oggi . Ogni città italiana dovrebbe ricordarlo come luminosa figura di patriota e di cristiano. Il Centro Pannunzio lo ricorderà a Torino in settembre.
.
Pier Franco Quaglieni
Direttore del Centro Pannunzio

‘Pradzalà, una montagna da vivere’

Pragelato, premiati i vincitori del Premio Letterario nazionale 

“Una bella giornata di cultura storica e di cultura locale oggi a Pragelato. Il Premio Letterario nazionale ‘Pradzalà, una montagna da vivere’, alla sua prima edizione, ha consegnato oggi pomeriggio ai primi 3 classificati il premio, vagliato da una apposita e qualificata giuria di esperti del settore. Un folto pubblico ha partecipato alla iniziativa della premiazione organizzato dalla Fondazione Guiot Bourg in collaborazione con l’Amministrazione Comunale presso la Libreria Estiva di Pragelato.

Il premio speciale per la narrativa infantile del Concorso Letterario è stato vinto dal libro “I quarzi di selvino” scritto da Aurora Cantini.

Il primo premio del Premio Letterario Nazionale di Pragelato è stato vinto da Fabio Tittarelli con il libro “A macondo piovono stelle”.

Secondo classificato Lorenza Garbarino con il libro “Hauswirth della montagna. Storia di un poeta della carta”.

Terzo premio a Fiorenza Pistocchi con il libro “Il cuore tenace della lavanda”.

L’iniziativa del Premio Letterario ‘Pradzalà, una montagna da vivere” ha l’obiettivo di affinare e valorizzare la cultura locale e la cultura storica a partire dalla montagna. Una eccellenza e una iniziativa che si inseriscono all’interno della Liberia estiva di Pragelato giunta alla sua trentesima edizione”.

La grande storia nel nostro piccolo nella frazione di Rochemolles

Per la rassegna di musica-teatro di Bardonecchia. Ingresso gratuito.

Scena 1312: giovedì 12 agosto

Alle 21 uno spettacolo itinerante con l’Accademia dei Folli

 Giovedì 12 agosto alle 21 il piccolo borgo di Rochemolles, frazione di Bardonecchia, ospita lo spettacolo itinerante La grande storia nel nostro piccolo, nell’ambito di Scena 1312, rassegna di musica-teatro promossa dal Comune di Bardonecchia.

 

Per una sera, il suggestivo borgo a 1619 metri di altitudine con vista sulla punta Sommeiller si trasforma in un palcoscenico naturale per uno spettacolo teatrale itinerante tutto da ridere. Un eccentrico professore apre un varco temporale e riunisce davanti al pubblico alcuni dei più celebri personaggi che hanno segnato le pagine dei libri di storia, provenienti da epoche e Paesi diversi. Un variegato quanto pittoresco gruppo in cui Giuseppe Garibaldi cerca di contare i suoi uomini, Giovanna d’Arco è intenta ad ascoltare voci divine e Stalin vuole mandare tutti in Siberia. L’Accademia dei Folli si prepara a servire una notte d’estate fatta di aneddoti in bilico tra la storia e il mito, colpi di scena e una buona dose di ironia.

 

Caterina II di Russia, da ragazzina poco avvenente, con labbra sottili, naso troppo lungo e un terrificante sguardo di ghiaccio è diventata Caterina La Grande e la Madre di tutte le Russie. Che sia stato per gli spaventosi occhi azzurri o per la sua grande determinazione non lo sapremo mai, di certo di carriera ne ha fatta la nobildonna che, interpretata da Giovanna Rossi, non fa mistero dei suoi numerosi amanti, sempre uno solo alla volta ci tiene a precisare, e della sua abilità nel giocare a Whist che le è valsa una mano vincente da cui è nato il primo nucleo della meravigliosa collezione dell’Ermitage.

 

Proseguendo tra le strade del borgo incontriamo una ragazzina, sembra proprio Greta Thunberg (interpretata da Zahira Berrezouga): nonostante la giovane età si è già aggiudicata un posto tra le leggende. Se sia davvero la celebre ambientalista svedese oppure no sarà lei stessa a svelarlo, non prima di aver condiviso il suo messaggio, il suo grido di aiuto che pare provenire direttamente dal cuore del nostro pianeta.

 

Nelle vesti di Giuseppe Garibaldi incontriamo Enrico Dusio. Il celebre generale ha appreso l’arte del biografo da un illustre maestro, il romanziere francese Dumas, e inizia a raccontare la sua vita. Ha una grande passione per gli stivali, per le camicie e per Costanza, la sua prima nave, e un forte rammarico: non essere nel Guinness World Records anche se, a parere suo, ne avrebbe pieno diritto.

 

E poi c’è Stalin, proprio lui, Iosif Vissarionovič Džugašvili, segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1922 al 1953, anno della sua morte. Gianluca Gambino veste i panni dell’uomo di ferro che non è certo passato alla storia per il suo buon carattere, ma forse non tutti sanno del suo debole per le barzellette, anekdòty in russo, mentre dell’altra sua grande passione, la Siberia, sono in molti ad averne pagato le conseguenze.

 

Tra grandi dittatori, rivoluzionari e guerrafondai ci voleva proprio un uomo celebrato in tutto il mondo per la non violenza, un animo gentile, anzi una Grande Anima, il Mahatma Ghandi (interpretato da Valter Schiavone). Lo incontriamo in una veste un po’ insolita, stranamente nervoso, intervistato per l’occasione da Carlo Roncaglia nelle vesti di Gigi Marzullo.

Il gran finale spetta a Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans. È Dominique Evoli a dare vita alla grande eroina proclamata santa patrona di Francia che, a dar retta alle “voci” di Arcangeli e Santi, è passata sì alla storia per le sue virtù ma anche per il rogo sul quale è stata bruciata.

 

L’ingresso è gratuito, prenotazione obbligatoria presso l’Ufficio del Turismo di Bardonecchia, piazza De Gasperi 1, tel. 0122 99032.

 

 

La grande storia nel nostro piccolo

Giovedì 12 agosto ore 21

Ingresso gratuito

Borgo di Rochemolles – Bardonecchia

 

con Gianluca Gambino, Enrico Dusio, Giovanna Rossi, Carlo Roncaglia, Dominique Evoli, Zahira Berrezouga, Valter Schiavone
testo Carlo Roncaglia
luci e fonica Andrea Cauduro

regia Carlo Roncaglia