CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 413

La Famiglia, opera dello scultore Moi a Pianezza

Sabato 18 settembre 2021 alle ore 10 a Pianezza (TO) nell’aiuola verde della rotonda tra Strada della Cortassa e viale Aldo Moro verrà inaugurata, alla presenza dell’Amministrazione che l’ ha commissionata, la nuova opera dello scultore sardo Osvaldo Moi.

L’installazione dal titolo “La Famiglia”,  è ispirata,  come spiega l’ artista, al concetto di nucleo familiare che finalmente, dopo il lock down, torna a fruire della natura. Il lavoro è anche un tributo alla grande forza della figura femminile, sovente vittima di violenze.
Racconta Moi “Profondo rispetto e ammirazione mi legano a Pianezza.

Un Comune con la C maiuscola: valori come patria, famiglia, arte, natura e cultura animano questa cittadina.
Da quando ho iniziato a conoscerla e a girare per le sue vie e piazze, fino ai suoi parchi e le sue rotonde, ho potuto apprezzare la voglia di arricchirla con opere di artisti contemporanei.
Inaspettatamente nel 2009 ero già stato coinvolto per realizzare e collocare nel Parco della Pace, (un centinaio di metri dalla rotonda che accoglie questo mio nuovo lavoro) una copia del monumento ai Caduti di Nassiriya.
In realtà il primo lavoro di arte pubblica lo avevo realizzato nel 2004 a Novara e il secondo nel 2006 a Torino (in piazza d’Armi). Quest’ultima installazione purtroppo è stata oggetto di un recente atto vandalico.
Stiamo vivendo – e mi auguro si stia uscendo – da un lungo periodo dove il COVID19 l’ha fatta da padrone.
Una eco continua, quel battere sulla nostra pelle come dei poveri tamburelli, che ci ha condizionati modificando il nostro modo di intendere la vita. Ci siamo anche avvicinati di più alla consapevolenza che stare all’aperto, nel verde, ci fa stare meglio.
La natura e l’arte – in tutte le sue forme – ci sono state di grande conforto.
Credo anche che il prezzo più grande lo abbia pagato ogni nucleo familiare, e in particolare, la Donna. Anzi, moltissime donne, a cui, per scarico di violenza, è stata tolta la vita. Una Vita preziosa che voglio invece ricordare e dare tributo.
Su tutto questo è andata la mia progettazione artistica che ora si posiziona tra Strada della Cortassa e il viale dedicato a Aldo Moro.
A questi principii che ritrovo negli intenti civili e nell’anima mundi di Pianezza, ho pensato di dare espressione, restituendo metaforicamente alla sua popolazione il meritato rispetto e la libertà perduta.
Da artista non ho disegnato mere sagome. Su quella lamiera ho inciso spensieratezza, allegria, felicità!
Ho voluto in qualche modo far dimenticare quei momenti di tristezza, malinconia e restrizioni.
E l’ Uomo, in quanto figura maschile, non l’ho dimenticato. E’ oltre la rotonda: guarda la sua famiglia, la sua donna, i suoi figli e il suo cane, con amore e ritrovata armonia.”

De Felice, un convegno nazionale a Torino

Con il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte

CONVEGNO NAZIONALE LA STORIOGRAFIA DI RENZO DE FELICE A 25 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA ( Torino, 20 settembre 2021)
di Mara Pegnaieff

Renzo De Felice (Rieti, 8 aprile 1929 – Roma, 25 maggio 1996), storico ed accademico, è considerato il maggiore studioso del fascismo italiano, alla cui approfondita analisi si dedicò dal 1960 fino al 1996, anno della sua scomparsa.
La sua opera fondamentale Mussolini ed il fascismo, pubblicata dall’editore Einaudi in più volumi che uscirono dal 1965 fino all’ultimo volume edito nel 1997, successivamente alla sua morte, è un’opera che non ha riscontri nella storiografia italiana ed internazionale per la mole, per la quantità di documenti inediti sui quali si basa, consultati in Archivi pubblici e privati, per l’apparato di note al testo, per l’ampiezza dei temi trattati che abbracciano, oltre alla figura di Mussolini, la storia del fascismo dalle sue origini e quella degli italiani.
La sua storiografia, nata dal magistero soprattutto di Federico Chabod, Docente universitario di Storia Moderna alla “Sapienza” di Roma, con il quale si laureò, considerato il maggior storico italiano della sua generazione, si propone una ricostruzione ampia ed approfondita, resa possibile dall’accesso alla vastissima documentazione inedita conservata negli Archivi, per una revisione storica delle tradizionali interpretazioni antifasciste. Il che non significa << rivalutazione, ma solo approfondimento critico di una realtà che tanto ha pesato sulla nostra società, di una realtà che affondava le sue radici in problemi e situazioni ad essa precedenti>>. La sua riflessione storica non perseguiva finalità polemiche e politiche che non competono allo storico, << perché lo storico non può essere unilaterale, non può negare aprioristicamente le ragioni di una parte e far proprie quelle di un’altra. Può contestarle, non prima di averle studiate, capite e valutate>>.

Questa sua posizione storiografica fu osteggiata dai fanatismi ideologici del tempo che si spinsero non solo al violento scontro verbale ma anche fisico, quando gli si impedì di fare lezione all’Università e si chiese perfino di cacciarlo dalla cattedra di ruolo alla “Sapienza”, ottenuta per pubblico concorso.
Alcuni docenti e giornalisti si sbizzarrirono negli attacchi, anche personali. Giocò pure il fatto che De Felice, militante in gioventù del PCI, era uscito dal Partito per protesta contro l’invasione sovietica dell’Ungheria ed aveva firmato il Manifesto dei 101 sottoscritto da intellettuali dissenzienti dal PCI che, invece, appoggiava l’invasione.
La sua importanza di storico è comunque testimoniata dal suo impego accademico dal 1968 e dalla sua ininterrotta collaborazione ad importanti quotidiani, quali “Il Corriere della Sera” ed “Il Giornale” e a presigiose Riviste, tra le quali si ricorda “Storia Contemporanea”, edita da Il Mulino, da lui fondata e diretta fino alla sua scomparsa.
Gli attacchi che dovette subire, anche in conseguenza delle sue interviste rilasciate nel corso degli anni fino all’ultima Rosso e Nero nel 1995 sulla Resistenza e sulla RSI, non fanno che ribadire la difficoltà, o addirittura l’impossibilità per molti, di individuare una terza via storiografica tra il marxismo ed i tentativi volti a nobilitare il fascismo e Mussolini. Si tratta di una revisione ( non revisionismo) che è sempre implicita nel lavoro storico, come bene insegnarono e dimostrarono i grandi storici del Novecento, da Federico Chabod a Rosario Romeo, a Delio Cantimori.

L’iniziativa del Centro “Pannunzio” intende indagare, con l’intervento di studiosi criticamente di diverso orientamento, l’opera di De Felice ad un quarto di secolo dalla sua scomparsa e dopo che sono scomparsi anche i suoi oppositori più autorevoli.

Il Convegno Nazionale avrà luogo in presenza e nel rispetto della normativa anti Covid, lunedì 20 settembre 2021 alle ore 15 nell’Aula Magna del Collegio San Giuseppe di Torino ( via Andrea Doria 18)

Relatori

Prof. Dino COFRANCESCO, Professore Emerito di Storia delle Dottrine politiche dell’Università di Genova
Dr. Luciano Boccalatte, Direttore dell’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della Storia contemporanea
Prof. Stefano Bruno Galli, Docente di Storia delle Dottrine politiche dell’Università di Milano
Prof. Gerardo Nicolosi, Docente di Storia contemporanea dell’Università di Siena
Prof. Gianni Oliva, storico e saggista

“La Bella e la Voce 2021”, storia di un ennesimo successo

Se l’entusiasmo e gli applausi sono la testimonianza di un successo, allora si può dire che l’edizione di fine agosto che per la terza volta consecutiva vede la sua finale nazionale nella stupenda Vietri sul Mare (costiera amalfitana) è stata un trionfo.


Tanti ospiti, bellissime ragazze e voci di assoluto talento sono stati gli ingredienti che l’Organizzazione ha sapientemente integrato tra loro. Andiamo per ordine.
Si inizia con i cantanti (La Voce), la gran parte dei quali con un progetto discografico in corso seguito direttamente dal manager CRISTIAN GALLANA. A loro si alternano le modelle (La Bella) che sfilano di volta in volta in casual, elegante e in costume da bagno. Sfavillante la sfilata che vede indossati i capi che GAI MATTIOLO, una delle griffe italiane più famose al mondo, ha disegnato per il film “Loro” del regista Premio Oscar Paolo Sorrentino.

 

Sempre per la moda, con le modelle del suo atelier, ANTONIO AMOROSO, uno dei più rinomati artigiani della costiera amalfitana, ha presentato le sue creazioni. Antonio Amoroso è stato anche il fautore della sinergia tra l’organizzazione dell’evento e l’amministrazione comunale.
VITO MOSCATO, uno degli ospiti che per l’immagine viene seguito da Fabrizio Corona, ha presentato 2 brani: “Anima nera” e “Gina”, quest’ultimo con un ritmo sudamericano talmente coinvolgente che a un certo punto il pubblico in piazza ballava in modo indemoniato. Con lui FRANCESCA CIPRIANI, fresca concorrente della nuova edizione del Grande Fratello VIP.

Quando VALENTINA STELLA, un’autentica icona della melodia napoletana, è salita sul palco, è stata accolta da un boato. Intensa la sua bellissima voce.
Altra ospite canora NAMIDA, artista con ambiziosi progetti e che abbiamo visto su RAI DUE nella finale del Festival di Castrocaro e prossima rappresentante l’Italia al Festival di New York.
Per la sezione “La Voce” sono intervenuti Bosco, Angelica Littamè, Chiara Domenghini, Davide Saracino, Elisa Donegà, Francesca Aureli, Giulia Contin, Jessica Tozzato, Storto, Margherita Baggio, Mariafrancesca Pompella, Martina Bagatin, Mash, Virginia Toniato, Yassemine Jabrane. La Giuria formata da MARCO COLAVECCHIO (che ha prodotto e scritto per Paolo Vallesi, Rita Pavone, Luisa Corna, O.R.O., Lisa, Dear Jack ed è attualmente l’autore, arrangiatore e coproduttore di Eros Ramazzotti) e DAVIDE MAGGIONI, produttore discografico che con i suoi artisti ha vinto Sanremo Giovani, secondo sempre a Sanremo Giovani e Premio Sala Stampa, nel verdetto ha messo sul podio BOSCO. Secondo Storto, terzo Davide Saracino mentre il Premio della Critica è andato a Virginia Toniato.

Per la sezione “La Bella” hanno sfilato Alessia Ceripa, Asia Cossu, Aurora Filitti, Dea Di Pucchio, Denise Elvetici, Giada Marcolino, Jennifer Santucci, Kiara Krivokapic, Selenia Cocciuti, Valentina Orlando e Veronica Mottarelli. La Giuria dove c’erano il noto chirurgo plastico Silvio Smeraglia, l’avvocato Lucia Apuzzo e il dott. Fabrizio Andinolfi ha dato la vittoria a DEA DI PUCCHIO, alla quale il sindaco della città, dott. GIOVANNI DE SIMONE ha consegnato la fascia. Miss Vietri sul Mare Denise Elvetici, Miss Volto Divino Jennifer Santucci, Miss Portamento Aurora Filitti, Miss Eleganza Giada Marcolini.

La serata è stata magistralmente condotta dalla splendida e brava giornalista BARBARA CASTELLANI e dall’attore PAOLO CALISSANO.
Il Direttore Artistico della città di Vietri, maestro LUIGI AVALLONE, ha magistralmente curato la parte tecnica (service audio/luci, palco e fonici), mentre il Presidente della Giunta, DANIELE BENINCASA, ha dato una concreto aiuto per l’individuazione della struttura idonea ad ospitare l’Organizzazione.

La regia è stata curata da LUIGI CASAVOLA, già primo ballerino al Teatro alla Scala di Milano e nel moderno primo ballerino e coreografo in trasmissioni Mediaset e Rai di primo ascolto. Casavola è stato coadiuvato in maniera eccellente da ALESSANDRA PUGLIELLI.
Infine un grazie va a PATRICIA CERVI (Dafne Creazioni) per la fattiva collaborazione e per i costumi unici nel loro genere, a ENZO DI FLORIO, titolare del locale di Marina di Vietri “Eco del Mare”, a COSMO, Presidente della Pro Loco, e a HERVE’ RESCIGNO del Lounge Bar “AmaMi”. L’Organizzazione è già al lavoro per “SANREMO UNLIMITED”, il format patrocinato da “CASA SANREMO”, la casa del Festival della Canzone Italiana.

45 anni di storia del Comitato Resistenza e Costituzione in Piemonte

Quarantacinque anni fa l’allora presidente del Consiglio regionale piemontese Dino Sanlorenzo (scomparso nel dicembre scorso a 89 anni) ebbe l’idea di dotare l’istituzione di un organismo come il Comitato Resistenza e Costituzione che vide la luce, con un’apposita legge, nel 1976.

L’obiettivo “di riaffermare i valori e gli ideali democratici della lotta di Liberazione che erano alla base della Costituzione repubblicana” era quanto mai attuale. E il primo banco di prova fu quello di rafforzare il senso dello Stato nel periodo più buio degli anni di piombo, nella convinzione che “il terrorismo andasse sconfitto anche sul piano politico, morale, culturale e ideale; che fosse cioè necessaria la mobilitazione degli uomini e delle istituzioni per far fronte a un acerrimo nemico della democrazia“. Un nemico spietato e violento che feriva e uccideva uomini innocenti responsabili soltanto di lavorare in una azienda, giornalisti, poliziotti che facevano il loro dovere, magistrati coraggiosi. Così il terrorismo che aveva fatto tante vittime venne isolato e battuto. Da quegli anni e per quasi mezzo secolo il Comitato Resistenza e Costituzione promuove e coordina le iniziative tese a riproporre e approfondire i valori di democrazia e di libertà della resistenza e dell’antifascismo, svolgendo una costante attività di ricerca e di studio sulla storia contemporanea, ponendo particolare attenzione ai principi fondamentali della nostra carta Costituzionale.

Un impegno condiviso con tutte le associazioni che ne fanno parte (dagli istituti storici alla galassia dell’associazionismo culturale), teso anche a valorizzare i luoghi che furono teatro degli episodi più significativi della lotta di liberazione in Piemonte e i monumenti che li ricordano. Tra le principali iniziative, oltre agli eventi collegati al calendario civile – dai giorni della Memoria e del Ricordo, alle feste della Liberazione del 2 giugno – va ricordato come il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale è stato tra le prime realtà italiane a promuovere progetti di studio sulla storia contemporanea, coinvolgendo – a partire dal 1981 – decine di migliaia di studenti medi piemontesi e organizzando centinaia di viaggi nei luoghi della memoria. Un esperienza formativa di assoluto valore che è augurabile continui anche in futuro.

Marco Travaglini

Tracce d’acqua dal lago alla risaia

A Novara una nuova mostra organizzata da Asilo Bianco in collaborazione con ATL della Provincia di Novara, Tracce d’acqua. Disegno e paesaggio dal lago alla risaia.

 
Sono coinvolti importanti artisti e illustratori che hanno raccontato per immagini il territorio novarese: Cristina Amodeo, Alicia Baladan, Elena Beatrice, Sylvie Bello, Daniele Catalli, Federica Galli, Pierluigi Longo, Maina Mainardi, Antonio Marinoni, Antonio Mascia, Simone Mostacci, Guido Persico.
Ognuno ha scelto il soggetto da interpretare ed esplorare, seguendo il proprio stile: la pianura, tra cascine, storia, tradizioni e risaie, le colline, tra vigne e vino, e il lago, con l’isola di San Giulio e la storica Villa Nigra a Miasino.
Tutti hanno realizzato tavole originali, in mostra presso il Castello Visconteo Sforzesco di Novara dal 18 al 26 settembreInaugurazione sabato 18 settembre alle ore 10.

Il Salone del Libro torna in presenza con un’edizione ambiziosa

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VITA SUPERNOVA

Salone Internazionale del Libro di Torino

14-18 ottobre 2021 | Lingotto Fiere | XXXIII edizione

 

Il Salone Internazionale del Libro di Torino torna in presenza dal 14 al 18 ottobre 2021 nei Padiglioni 1, 2, 3 e Oval di Lingotto Fiere, oltre che negli spazi del Centro Congressi Lingotto.

 

Il programma della XXXIII edizione del Salone del Libro è stato presentato a OGR Torino – Officine Grandi Riparazioni – mercoledì 15 settembre 2021 da Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Nicola Lagioia, Direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, e Loredana Lipperini, scrittrice, giornalista e consulente editoriale del Salone del Libro. La conferenza stampa di presentazione è stata tradotta in LIS, Lingua dei Segni Italiana.

 

Vita Supernova è il tema della XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. L’anno in cui si celebra Dante Alighieri coincide con il ritorno in presenza della principale fiera dell’editoria italiana, uno degli appuntamenti culturali più ricchi e amati. Dopo la fase critica della pandemia, la grande comunità del libro si ritroverà come sempre al Lingotto. Tornano gli stand degli editori, gli incontri pubblici, i seminari, le lezioni, le letture, i concerti, gli spettacoli teatrali, le tavole rotonde. Tornano scrittrici e scrittori provenienti da ogni parte del mondo, e così gli scienziati, i filosofi, gli storici, gli economisti, i registi, gli attori, i musicisti, gli autori di fumetti, i più autorevoli ricercatori e i più brillanti divulgatori per incontrare i lettori, a cui è finalmente possibile restituire la loro casa.

 

Sarà quindi un Salone supernovo, che torna con la grande offerta di sempre ma con un’attenzione rinnovata alla sicurezza, agli spazi, alla sostenibilità, alla digitalizzazione. A partire dalla biglietteria, che apre oggi online su salonelibro.it, per arrivare alla prenotazione di una parte di eventi, che da quest’anno sarà possibile grazie alla piattaforma SalTo+, oltre a una serie di misure ad hoc in termini di distanziamento, aerazione, controllo dei flussi, ampliamento di corridoi e spazi sia interni che esterni.

 

 

L’anteprima del Salone, con il Premio Lattes Grinzane 2021

Un’anteprima speciale del Salone del Libro precederà di alcuni giorni l’apertura del programma al Lingotto. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Bottari Lattes, domenica 3 ottobre al Centro Congressi Lingotto a partire dalle ore 15.30, sono attesi tre grandi autori internazionali, in Italia per il Premio Lattes Grinzane: Margaret Atwood, Premio Speciale Lattes Grinzane, e i finalisti in gara Maylis de Kerangal e Kader Abdolah. Info e biglietti su salonelibro.it

 

 

Il programma di Vita Supernova

Il programma completo e dettagliato sarà disponibile sul sito salonelibro.it a partire da sabato 25 settembre.

La XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino si apre giovedì 14 ottobre con un’autrice straordinaria, tra le più importanti della scena internazionale contemporanea: Chimamanda Ngozi Adichie.

 

I grandi ospiti internazionali. Come da tradizione, arriveranno fisicamente al Lingotto ospiti provenienti da tutto il mondo. Tra i tanti: André Aciman; Heddi Goodrich; Javier Cercas; Alicia Giménez-Bartlett; Alan Pauls; Edgar Morin; Mathias Énard; Valérie Perrin; Edouard Louis; Jana Revedin; Karl Schlögel; Naoise Dolan; Stuart Turton; Pajtim Statovci; Adania Shibli; Jan Brokken, Michel Faber. Grazie al Premio Mondello Internazionale arriverà a Torino anche Michel Houellebecq, scelto da Marco Missiroli, giudice monocratico di quest’anno. Inoltre, sono attesi al Lingotto, come da tradizione, i finalisti del Premio Strega Europeo: Ana Blandiana; Aixa de la Cruz; Georgi Gospodinov; Hervé Le Tellier; Anne Weber; oltre alla vincitrice dell’edizione 2020 Judith Schalansky.

Parteciperanno in collegamento video: David Quammen; il Premio Nobel Daniel Kahneman; Paula Hawkins; Joyce Carol Oates; Marilynne Robinson; Jeff Kinney; John Green; Jennifer Niven.

 

Le autrici e gli autori italiani più amati. Il Salone è da oltre trent’anni la casa italiana della letteratura e dell’editoria e anche per il 2021 si ritroveranno a Torino le autrici e gli autori italiani più amati per incontrare di persona i lettori e presentare i loro ultimi libri. Come da tradizione arriveranno al Salone anche autori e autrici dagli universi di cinema, musica, spettacolo, fumetto, attualità, giornalismo, per arricchire la programmazione e permettere al Salone di essere un vero e proprio laboratorio di riflessione sul presente e sul futuro.

 

Non mancheranno poi i percorsi tematici curati dai consulenti editoriali del Salone, gli incontri professionali curati da alcune delle associazioni di categoria più rappresentative dell’intera filiera editoriale (AIE, ADEI, ALI, AIB, ANARPE) e il palinsesto di incontri studiato in collaborazione con i tanti partner, istituzioni, festival, fondazioni, premi che sono da anni a fianco del Salone.

 

 

Il Salone del libro per i giovani lettori, il Bookstock raddoppia

Da quattordici anni, grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, il Bookstock è la casa delle scuole, dei bambini e delle loro famiglie, dei giovani e di tutti coloro che amano scoprire e sperimentare. Per la prima volta occuperà da una parete all’altra il Padiglione II del Lingotto, con una superficie di 7300 metri quadri. Ma per questa edizione non aumenta soltanto la metratura: per rendere il tutto ancora più accogliente per i tanti pubblici che frequentano lo spazio, il Bookstock raddoppia, costruendo due aree visivamente distinte e con un’offerta culturale specifica. Da una parte nasce Bookstock 0-13, lo spazio che il Salone crea a misura di bambini e famiglie: una rinnovata attenzione per i lettori di domani con una sala incontri, 7 spazi laboratori, mostre e baby parking. Dall’altra Bookstock 14+, un progetto che accetta una delle sfide più affascinanti per chi si occupa di promozione del libro e della cultura: costruire un programma di attività capace di attrarre un pubblico di adolescenti.

La programmazione del Bookstock sarà disponibile su salonelibro.it a partire dal 20 settembre, nel comunicato tutte le informazioni.

 

Progetti speciali e novità di Vita Supernova

Per il 2021 il Salone presenta una serie di progetti speciali inediti così come nuove aree tematiche: Sofà; SalTo Live; Ticket To Read; Book To Screen; Staffetta Dantesca; Concorso Lingua Madre; e ancora: Sala Olimpica; Area Giochi, Fumetti & Co; Superfestival; Book-Makers; Area Business; BookLab; Area Nuovi Editori; Libreria Internazionale.

 

Il Salone Off 2021

Dal 2004 il Salone è anche Salone Off. Con un’intuizione che ha poi anticipato un modo di fare cultura diffusa, il Salone Internazionale del Libro di Torino ha saputo aprirsi al dialogo e alla collaborazione con il territorio, un unicum tra le bookfair. Negli anni il Salone Off si è affermato come una grande festa del libro che dal Lingotto si è irradiata in tutta la città di Torino, per coinvolgere poi l’area metropolitana e tutto il territorio regionale. Il Salone Off 2021 proporrà un’offerta variegata di appuntamenti: incontri con autori, reading, letture, proiezioni cinematografiche, concerti, spettacoli teatrali, laboratori per bambini, mostre, seminari, dibattiti, dj set, workshop. Proposte e progetti – in cui il libro e i lettori sono i protagonisti – raggiungeranno numerosi spazi delle 8 Circoscrizioni torinesi e di diversi Comuni dell’Area Metropolitana: biblioteche, librerie, teatri, ex fabbriche, circoli, locali, strade e piazze, case del quartiere, musei, gallerie, cimiteri, ospedali, caffè storici e non, esercizi e centri commerciali, botteghe, parchi e giardini, carceri, stazioni della metropolitana.

 

Informazioni logistiche e disposizioni di sicurezza

Il Salone internazionale del Libro di Torino torna in presenza e lo fa in sicurezza per garantire una migliore esperienza di visita, nel pieno rispetto delle regole e dei protocolli sanitari emanati a livello nazionale.

Biglietteria e ingressi. Da oggi, mercoledì 15 settembre, sarà possibile acquistare il biglietto nominativo e non cedibile online su salonelibro.it – dove sono disponibili tutte le informazioni dettagliate su biglietteria, accessi, disposizioni di sicurezza. In ottemperanza alle normative vigenti, sarà possibile accedere in fiera solo se in possesso di Green Pass – ad esclusione dei soggetti previsti dalla legge. L’uso della mascherina, indossata correttamente, sarà obbligatorio in tutti gli spazi della fiera, anche all’esterno. Saranno aumentati e delocalizzati gli accessi alla Fiera, per consentire una migliore gestione dei flussi: ai tre ingressi del 2019 (Nizza, Mattè Trucco, Stazione FS Lingotto) si aggiunge infatti un nuovo accesso dal Centro Commerciale Lingotto (ex padiglione 5). Agli ingressi sarà disponibile una corsia veloce riservata a donne in stato di gravidanza e accompagnatore, persone con disabilità e accompagnatori.

Spazi e prenotazioni. La superficie complessiva del Salone è stata allargata: ci saranno quattro nuove sale negli spazi del Centro Congressi, tra le quali l’Auditorium da 600 posti, per un totale di 10 nuove sale convegni di cui una, la Sala Bianca, nello spazio esterno al Pad. 3, così come il palco di SalTo Live, nel piazzale dell’Oval. Gli eventi nelle sale a maggior capienza, segnalati in programma, saranno soggetti a prenotazione online sulla piattaforma digitale SalTo+. Tutte le informazioni sul salonelibro.it.

Le classi tornano al Salone. Il Salone è pronto ad accogliere le scolaresche. Uno specifico protocollo di sicurezza covid-19 dedicato al pubblico scolastico è consultabile nell’area scuole del sito. Le scuole potranno contare su tre ingressi dedicati. A partire dal 20 settembre, i docenti e gli intermediari della scuola potranno prenotare gli incontri e i laboratori a loro dedicati tramite la piattaforma SalTo+.

 

Accrediti stampa e blog
Le procedure di accreditamento per il Salone 2021 si aprono oggi, mercoledì 15 settembre, e rimarranno aperte per tutta la durata della manifestazione. Per questioni organizzative a partire da quest’anno l’accreditamento al Salone sarà possibile esclusivamente online, attraverso la piattaforma SalTo+. I giornalisti e i blogger che intendono fare richiesta di accredito dovranno registrarsi su saltopiu.salonelibro.it e seguire le indicazioni specifiche indicate. Per maggiori info – e per consultare i requisiti richiesti – è possibile visitare la sezione dedicata agli accrediti stampa sull’area press del sito www.salonelibro.it

 

Piccolo Festival della Poesia, dei Libri e dei prodotti Tipici

Riprendono i Festival di Poesia con il Piccolo Festival di Poesia dei libri e dei prodotti tipici, diretto da Max Ponte, in programma domenica 19 settembre prossimo a Villanova d’Asti

 

Riprendono i festival della poesia in Piemonte con una iniziativa significativa, il Piccolo Festival della Poesia, dei Libri e dei prodotti Tipici, in programma a Villanova d’Asti domenica 19 settembre prossimo, su iniziativa della Pro Loco locale, in collaborazione con il Comune stesso. Si tratta di una giornata poetica che coinvolge molti soggetti e rappresenta un evento culturale innovativo per tutto il territorio.
Il Piccolo Festival avrà luogo in Piazza Supponito a Villanova d’Asti.
La mattinata prenderà avvio alle 10 con l’organizzazione dell’atelier di poesia con gli studenti, un’esperienza di creazione e conoscenza poetica, attivato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Villanova d’Asti, digitalbiblioagora’, Camminare Lentamente Versi Appesi, un atelier gratuito per i più giovani con poeti e insegnanti.
Le adesioni sono al 3347410978.
Nel pomeriggio prenderà avvio lo spazio di apertura nei confronti delle case editrici e prodotti tipici con le seguenti case editrici: la Giangiacomo Della Porta Editore, Puntoacapo Editrice ( Pasturana), Edizioni Effetto (Vercelli), Pathos Edizioni ( Torino), La Strada per Babilonia (Milano); Edizioni Joker (Novi Ligure) e con altre realtà editoriali; con l’Ape Rossa, libreria di “Pagine Erranti”, con lo stand della Pro Loco “ Amici dei Savi”, dedicato alla borgata, alla sua storia e ai suoi prodotti. Una grande attenzione verrà anche rivolta ai prodotti tipici e all’artigianato del territorio astigiano. Sarà anche presente la bottega del legno del maestro Dinicolantonio.
Alle 17 prenderà avvio un incontro/ spettacolo dedicato alla cultura dell’Astigiano e del Piemonte, con la compagnia teatrale “MiTiChieleCulli'”, con la partecipazione del maestro e direttore d’orchestra Sergio Delmastro e le note dei clarinetti della Filarmonica Comunale, diretta dal maestro Giovanni Gamba. Verranno premiati i lavori degli studenti a ricordo di Felicita Chiambretti. Si proseguirà con lo studioso Paulin Sirot di “Arte ci pare”, con il poeta Sergio Donna e le sue poesie in piemontese, con il poeta Andrea Laiolo e il suo lavoro su Vittorio Alfieri; con Donatella Gnetti, direttrice della Biblioteca Astense, con Davide Palazzetti e il progetto “Faro sull’Astesana” con Riccardo Crisci, del Centro Culturale FuoriLuogo di Asti e con Paolo Tessiore di “Camminare Lentamente” .
Alle 19 saranno in programma “A tavola con il teatro” e la cena tradizionale della Pro Loco su prenotazione con menù fisso, accompagnata dallo spettacolo di Margherita Amerio “Bonet and marmalade”. La compagnia del gruppo artistico “Il Dusio d’oro” vedrà in scena gli attori Margherita Amerio e Gianluigi Marello.
Per prenotare la cena si può telefonare al 3343815712.
Alle 21 saranno in scena i poeti quali voci della scena della poesia italiana contemporanea, con una lettura in memoria di Ivan Fassio. Gli incontri saranno coordinati da Max Ponte e dalla giornalista Luisa Cozzi di Poetando /Rete 55- Varese.
In mostra nell’atrio di Palazzo Richetta “Una storia poetica”, la vita delle sorelle Bazzano, attraverso le cartoline d’epoca cura di di Giorgio Bonino.
Si potranno visitare i luoghi culturali di Villanova d‘Asti La Confraternita dei Batu’ ( ore 16/20), il Museo di Palazzo Richetta, aperto dalle 16 alle 19, e la Biblioteca, dalle 19 alle 20.
Per accedere al Piccolo Festival di Poesia, dei Libri e dei Prodotti Tipici, diretto da Max Ponte, l’ingresso è liberi purché munito di greenpass. La manifestazione sarà nel rispetto delle norme anti Covid.

Mara Martellotta

“I colori dell’arte”, una mostra in città

Settembre è un mese strano. Il sapore ormai agrodolce di agosto inizia a miscelarsi con l’idea che fino a Natale non ci saranno molte altre pause dal lavoro, non siamo ancora stanchi ma già assaporiamo gli impegni, gli appuntamenti, le corse al millisecondo e il conseguente riempirsi delle agende.

Settembre però è anche il mese delle speranze e dei buoni propositi, è il momento in cui crediamo di poter concretizzare tutto quello che non si è ultimato prima dell’estate e ci convinciamo di avere il tempo necessario per attuare vecchi desideri.

È con tale peculiare disposizione d’animo che ci si riabitua ai ritmi cittadini, con tutto ciò che ne consegue: l’andare a scuola, “timbrare il cartellino” in ufficio, programmare gli impegni; la “routine” tuttavia ha anche dei lati positivi, infatti, tra un’occupazione e l’altra, possiamo ritornare ad organizzarci il tanto desiderato tempo libero, magari andando al cinema o a teatro, oppure passeggiare per il centro o visitare qualche mostra. Ecco, se vi trovate in questi giorni in via Po, vi consiglio vivamente di spendere dieci minuti andando a curiosare nella piccola ma interessante mostra titolata “I colori dell’arte”, allestita presso il Chiostro dell’Annunziata, in via Po 45. Lo ammetto, è un consiglio interessato il mio, poichè tra i lavori esposti vi sono anche alcune fotografie scattate da me; sottolineo però che oltre a tali lavori sono visionabili le opere di Daniela Bruno, Davide Camattari, Giovanna Ciquera, Santina Fischietti, Giuseppe Precoma, Antonio Riussi, Salvatore Tuttorosa e Umberto Zullo, tutti membri dell’Associazione Aderenza Artistica Culturale Vanchigliese Onlus.
L’esposizione è iniziata lo scorso venerdì e si protrarrà fino a giovedì 16 settembre.

Ogni partecipante ha esposto i propri pezzi con l’intento di intrattenere positivamente il visitatore, nella speranza di solleticare la curiosità del pubblico attraverso l’intima capacità di comunicare con gli altri, ma anche con l’augurio di contribuire, almeno un pochino, a ricordarci quanto è bella e varia l’arte che ci circonda. È vero dunque ciò che si dice in “Ratatouille”: “Non tutti possono diventare dei grandi artisti ma un grande artista può celarsi in chiunque”, e chiunque può e dovrebbe manifestare agli altri la propria visione del mondo.
Le opere sono diverse tra loro, per tecnica e soggetti, ma accumunate dalla medesima creatività di fondo, che trasuda dalle tele e dalle stampe digitali.
I quadri esposti sono tutti impattanti e di particolare fattura e sarebbe stimolante per il visitatore andare a parlare direttamente con l’artista, per coglierne i dettagli nascosti.
Intanto vi posso anticipare qualcosa sui miei lavori lì presenti.
Si tratta di cinque fotografie, titolate “dalla serie: Shunga occidentali”, che proprio alle antiche immagini giapponesi si rifanno. Con il termine “shunga” si intendono dipinti e xilografie realizzate nel periodo Edo, anche detto “Tokugawa” (1600-1868); la parola significa “pittura della primavera”, espressione delicata e poetica che vuole intendere l’atto sessuale. Tali iconografie appartengono al genere “Ukiyo-e” (“immagini del mondo fluttuante”), forma artistica tipica delle città di Edo, Osaka e Kyoto, caratterizzata da una concezione edonistica dell’esistenza, incentrata sull’esaltazione dei piaceri per allontanare una vita malinconica e non sempre felice. Una realtà lontana, quella orientale, che colpisce noi occidentali nel vivo, un po’ per il suo indiscutibile fascino, un po’ perchè talora ci appare avvolta dal mistero, quasi incomprensibile.
Le tematiche sui cui mi piacerebbe discutere, a partire dagli scatti proposti, sono molte: le differenze culturali tra Occidente e Oriente, gli stili di vita, la storia e il diverso modo d’intendere l’erotismo.

Non è certo questa la sede per approfondire un argomento così complesso, ma giusto per aiutarvi a focalizzare almeno un’immagine di riferimento, vi nomino la celebre xilografia “Pescatrice di awabi e piovra”, meglio nota come “Il sogno della moglie del pescatore”. Si tratta dell’illustrazione più conosciuta del corpus delle stampe a soggetto erotico di Katsushika Hokusai. Nel dettaglio è proprio la peculiare raffigurazione della bellissima giovane avvolta amorosamente da due polpi, che ha colpito il mio interesse e stimolato la mia creatività. Devo in ogni caso ringraziare il gruppo dei Vanchigliesi, per avermi dato l’opportunità di esporre le mie creazioni, in questa occasione e in altre precedenti. Sono passati diversi anni, da quando ho conosciuto Daniela Bruno, presidente dell’Associazione a partire dal 2019. Ricordo che ci eravamo incontrate per caso, – “il caso non esiste” direbbe il Maestro Oogway – al Salone del Libro 2015, lei appesantita dagli acquisti cartacei, io seduta alla mia postazione di dimostratrice di pastelli da tessuto, quattro chiacchiere sulla passione per l’arte che tuttora ci accumuna e pochi giorni dopo entravo a far parte del gruppo.La Vanchigliese nasce il 13 maggio 1983, suggella l’occasione una grande mostra collettiva tenutasi in Lungo Po Macchiavelli; da quel momento in poi l’Associazione non si ferma, al contrario si dimostra sempre attenta alle manifestazioni cittadine e non, i membri del gruppo partecipano con entusiasmo e passione alle diverse iniziative, come dimostrano le numerose esposizioni itineranti che si sono susseguite dagli anni Ottanta fino ad ora, principalmente tra le vie e le piazze di Torino, ma anche nei comuni limitrofi.
Da subito ho apprezzato questo aspetto ramingo dell’Associazione, che si pone come un gruppo di “artisti tra la gente”, e propone un rapporto diretto tra le opere che via via vengono esposte ed il pubblico.

L’intento è quello di sensibilizzare e promuovere creazioni che, al di là delle tecniche utilizzate, facciano nascere in chi osserva un desiderio di curiosità, sensazione che si spera venga accompagnata da un senso di riscoperta per il gusto della bellezza, inclinazione insista in ognuno di noi, anche se talvolta assopita.
Dal 2004 la Vanchigliese è iscritta nel registro regionale delle associazioni di volontariato nella sezione “Promozione della Cultura, Istruzione, Educazione Permanente”, impegno che ad oggi porta avanti con dedizione e responsabilità. Il 13 maggio 2018 l’Associazione ha compiuto trentacinque anni, il traguardo è stato festeggiato con un’esposizione titolata “35 e non li dimostra”, organizzata presso il Centro Servizi per il Volontariato Vol.To. (via Giolitti, 21), a cui ricordo di aver partecipato con grande entusiasmo.
Gli attuali membri dell’aggregazione – tra cui la sottoscritta – continuano ad impegnarsi costantemente, affinchè l’amore per l’arte rimanga vivo e presente per le vie di Torino; le occasioni per testimoniare tale dedizione sembrano aumentare, un esempio sono le domeniche dei cavalletti sotto i portici di via Roma, le feste di quartiere e le diverse occasioni di mostre temporanee tra Torino e dintorni.

Alessia Cagnotto

 

Gam, visite guidate: sul principio di contraddizione

 

Giovedì 16 e giovedì 30 settembre ore 18

Ingresso su prenotazione, posti limitati

Image

Tiziano Scarpa e il

Principio di contraddizione

Giovedì 16 settembre ore 18

 

Cecilia Canziani e Lilou Vidal presentano

Sul principio di contraddizione

Giovedì 30 settembre ore 18

Costo della visita: 7 euro + biglietto di ingresso secondo regolamento
Info e prenotazioni: t. 011 4429630 email: infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

La mostra

SUL PRINCIPIO DI CONTRADDIZIONE

Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli, Diego Perrone

a cura di Elena Volpato

 

fino al 3 ottobre

Le modalità di accesso al Museo sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti. Prima di visitare la GAM e partecipare agli incontri e attività consulta il sito internet dove sono indicate tutte le procedure adottate.

 

Gli orari di apertura:

martedì mercoledì venerdì sabato e domenica 10-18

giovedì 13-21

Chiuso il lunedì  – La biglietteria chiude un’ora prima

Serralunga d’Alba, una fortezza inespugnabile

È l’alba della vendemmia tra le colline dell’albese, nel regno del Barolo, nelle terre dei potenti Falletti, tra sagre, cantine vinicole e feste paesane settembrine.

Castelli, torri e borghi storici narrano una storia millenaria e decorano i colli delle Langhe tappezzati di vigneti e noccioleti. Su quasi ogni bricco svetta un maniero circondato da torrioni e paesi ma quello che già si intravede dai 500 metri di altezza dello splendido “belvedere” di La Morra si slancia verso l’alto con audacia e straordinaria verticalità tanto da farne un caso unico in Italia per la sua particolare struttura architettonica militare. È il castello di Serralunga d’Alba, maniero nobiliare del Trecento, che si eleva imponente e domina uno dei borghi (500 residenti) più belli delle Langhe circondato dalle colline dei celebri vini esportati in tutto il mondo. I serralunghesi ne sono orgogliosi e guardano con fierezza i turisti che lo visitano. Da lassù si gode un panorama spettacolare sulle Langhe e sull’arco alpino. La fortezza di Serralunga, uno dei pochi castelli delle Langhe oggi visitabili, è un “dongione” (dal francese Donjon), una sorta di Mastio, il nucleo più alto e più protetto della fortezza che ospitava la residenza dei signori del luogo. L’ultimo rifugio per mettersi in salvo se il resto del castello fosse caduto in mano al nemico. Di fronte al maniero lo sguardo vola subito verso la cima della rocca e la fantasia corre veloce all’epoca medioevale. Fascino e potenza si sprigionano dalle finestre bifore, dalle feritoie e dai merli ghibellini da dove gli arcieri lanciavano nugoli di frecce o versavano sui nemici pietre e acqua bollente per respingerne gli assalti. Al primo allarme ci si rifugiava in gran fretta nel castello, le vie e le case, sistemate in modo concentrico, favorivano il rapido afflusso degli abitanti nella fortezza all’arrivo del nemico avvistato dalle alte torri difensive su cui i soldati comunicavano con le altre torri sventolando bandiere o suonando i tamburi.
Si alzava il ponte levatoio, si sbarravano i portoni di accesso. A quel punto gli assediati potevano considerarsi al sicuro dentro le mura. Non mancava un ampio fossato, oggi non più visibile. Così accadeva nel castello di Serralunga d’Alba che in realtà non subì mai assedi importanti ma dovette comunque difendersi più volte da attacchi e improvvise incursioni. Solo una volta capitolò, nel 1616, quando arrivarono i mercenari spagnoli che trovarono il castello sguarnito e lo occuparono senza combattere. Il borgo è molto antico e intorno al 1100 su questo colle venne eretta la torre quadrata di avvistamento come prima difesa dell’abitato, poi verso la metà del Trecento Pietrino Falletti ricevette il feudo, fece abbattere la torre e costruì il castello che vediamo oggi, rimasto quasi intatto nella sua struttura originale. Nel Duecento la roccaforte medioevale, feudo dei marchesi Falletti di Barolo, si presentava già con una torre cilindrica da cui vigilare sui movimenti dei nemici e con il ponte levatoio. L’interno è vuoto, non sono presenti mobili e arredi poiché non è quasi mai stato abitato dalla famiglia Falletti. Era la dimora dei soldati che da qui difendevano il borgo. Si vedono camini giganteschi, soffitti lignei dell’epoca, graffiti e affreschi del Quattrocento che raffigurano San Francesco e il Martirio di Santa Caterina d’Alessandria. Al piano più alto il cammino di ronda protetto dalla merlatura. Da metà Novecento il castello è proprietà dello Stato che lo ha acquistato dall’Opera Pia Barolo della marchesa Giulia di Barolo, ultima erede della famiglia Falletti. Tra fine Ottocento e inizio Novecento il maniero ha ospitato cantine, tinaggi e depositi di prodotti agricoli. Nel 1950 è stato restaurato per intervento del presidente della Repubblica Luigi Einaudi che abitò nella vicina Dogliani. Dal 2015 se ne occupa la Direzione regionale Musei Piemonte. Il castello è aperto venerdì, sabato, domenica e lunedì dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 18,30. La prenotazione è consigliata e le visite sono guidate.
Filippo Re