CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 405

Natale al Museo del Risorgimento


FESTIVITÀ NATALIZIE A PALAZZO CARIGNANO 

Durante le prossime festività natalizie il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano sarà aperto dalle ore 10.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30) secondo il seguente calendario: 

Venerdì 24 dicembre: chiuso 

Sabato 25 dicembre: chiuso 

Domenica 26 dicembre: aperto con visita guidata alle ore 15.30 

Lunedì 27 dicembre: chiuso 

Martedì 28 dicembre: aperto

Mercoledì 29 dicembre: aperto 

Giovedì 30 dicembre: aperto

Venerdì 31 dicembre: aperto con visita guidata alle ore 15.30

Sabato 1 gennaio: chiuso 

Domenica 2 gennaio: aperto con visita guidata alle ore 15.30

Lunedì 3 gennaio: chiuso 

Da martedì 4 a domenica 9 gennaio 2022 sempre aperto con visite guidate alle ore 15.30 nelle giornate del 6, 7, 8 e 9 gennaio. 

Da segnalare…. 

Prosegue fino al 22 gennaio 2022 la mostra Anita e le altre. Storie di donne del Risorgimento. L’esposizione vuole rendere omaggio alla figura di Anita Garibaldi nel bicentenario della nascita. A partire dall’unicità della sua vita che, ammantata dell’invenzione romantica, è entrata a buon diritto nella mitografia garibaldina, è nato il desiderio di ampliare la prospettiva, volgendo lo sguardo a più figure femminili che hanno contribuito, con modi di essere e sentire diversi, a una nuova definizione del ruolo delle donne nel corso del Risorgimento. Tra le protagoniste, oltre ad Anita, ricordiamo Luisa Sanfelice, Giulia Colbert Falletti di Barolo, Costanza Alfieri D’Azeglio, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Olimpia Rossi Savio, Virginia Oldoini Verasis Contessa di Castiglione, Giuseppa Calcagno e la regina Margherita di Savoia. Ne emerge una narrazione corale ricchissima, una galleria di storie e volti che raccontano, per antitesi e analogie, la ricchezza del composito universo femminile che ha animato tutto il Risorgimento.  

Tutte le info su www.museorisorgimentotorino.it 

Note d’alta quota per celebrare il Natale

A Torino nella chiesa di San Giuseppe dei Padri Camilliani con la Monferrato Classic Orchestra diretta da Vitali Alekseenok

 

Giovedì 23 dicembre, alle 18.30, si terrà il Concerto di Natale di Sauze di Cesana a Torino alle 18.30, nella chiesa di San Giuseppe, in via Santa Teresa 22. Protagonista la Monferrato Classic Orchestra diretta da Vitali Alekseenok, che proporrà brani di Bach, Corelli, Mozart e Handel.
“Così come quest’estate abbiamo portato cinema, teatro e musica in montagna – spiega il sindaco di Sauze di Cesana Maurizio Beria d’Argentina – così abbiamo ora pensato di portare la montagna e le sue note in città, con un concerto che vuole celebrare l’inizio delle vacanze natalizie e di una stagione invernale che speriamo serena e intensa. Sono state quasi due le stagioni invernali in cui non abbiamo potuto assaporare appieno la ricchezza e la bellezza delle nostre montagne. Con questo concerto non vogliamo tanto ricordare le difficoltà vissute da famiglie e imprese, ma desideriamo augurare, a chi vive in montagna e a chi ci viene per ritemprarsi, tutto il bene possibile. Abbiamo scelto la chiesa di San Giuseppe retta dal camilliano padre Antonio Menengon, che molti residenti di Sauze di Cesana conoscono per le Messe celebrate d’estate nella chiesa di San Restituto. Si tratta di un modo per rinsaldare un legame importante. Domenica 11 dicembre scorso è stata celebrata, inoltre, la giornata internazionale della montagna e, in quell’occasione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato che “in questo momento rappresenta un’attestazione di come sia cresciuta a livello globale la consapevolezza del ruolo rivestito dal territorio, per preservare la biodiversità e per difendere le risorse naturali nella grande partita che si sta giocando per il futuro del pianeta”. “È negli spazi alpini e appenninici di ogni zona montana che emergono con straordinaria puntualità sia i disagi derivanti dall’essere periferia, sia la diseguaglianza nell’accesso ai servizi pubblici essenziali, tali da manifestare una vera e propria questione di diritti di cittadinanza per gli abitanti di queste aree”.
Di Johann Sebastian Bach verrà eseguito il Concerto Brandeburghese n.3; di Corelli il Concerto per la Notte di Natale; di W.A. Mozart il celebre brano “Eine Klein Nachtmusik” e di Handel il Concerto grosso op. 6 n. 11.
Il Concerto Brandeburghese n. 3 in sol maggiore di Bach, come gli altri Concerti Brandeburghesi, coniuga la lezione assimilata dai modelli italiani, rappresentati da Vivaldi, Albinoni, Corelli e Alessandro Marcello, con il contrappunto rigoroso e con alcune strutture della musica vocale, imprimendo una sigla molto personale a questo genere di avanguardia nel panorama musicale dell’epoca. Il concerto n. 3, destinato a soli archi, vede la presenza al suo interno di violini, viole e violoncelli, suddivisi in tre gruppi, ottenendo un totale di nove decimi, che consente al compositore di sfruttare le sfumature timbriche di questa unica sezione orchestrale in una serrata scrittura di natura polifonica.
Il Concerto per la notte di Natale in sol minore op.6 di Arcangelo Corelli, uno dei più importanti autori del periodo barocco, fu composto presumibilmente intorno al 1690 e eseguito la vigilia di Natale di quell’anno; fu scritto per il cardinale Pietro Ottoboni, suo protettore a Roma. Di Mozart verrà eseguito il brano intitolato “Eine Klein Nachtmusik”, la serenata in Sol maggiore K 525, notturno per archi scritto dal compositore austriaco nel 1787. Rappresenta uno dei notturni orchestrali più celebri, di struttura relativamente semplice, ma ricca di idee condotte con grande leggerezza e continuità. Originariamente la serenata comprendeva due minuetti, di cui il primo, andato perduto, si collocava tra l’allegro del primo movimento e la romanza. Oggi la composizione si presenta strutturata in quattro movimenti e rientra nel canone della sinfonia viennese.
Verrà poi eseguito il Concerto grosso in Sol minore op. 6 n. 6 di Handel, che rappresenta uno dei contributi più importanti e significativi dato da questo compositore alla letteratura del concerto grosso di stile barocco, che si richiama all’esempio di Arcangelo Corelli, musicista conosciuto dall’autore del Messiah nel corso del suo primo viaggio in Italia, compiuto nel 1709, e da lui molto stimato. Lo schema della sonata da chiesa che Corelli trasferisce al concerto, basato sull’orchestra d’archi a quattro voci in contrapposizione ad un piccolo gruppo stilistico, in Handel assume forme nuove e più articolate, sia per la maggiore vivacità armonica, sia per i brillanti passaggi contrappuntistici.
L’ingresso al concerto è gratuito e aperto a tutti. Per accedere alla chiesa è necessario, nel rispetto delle norme vigenti, avere il Supergreen pass. Gli abitanti di Sauze di Cesana potranno raggiungere la chiesa con un bus messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Sauze.

Mara Martellotta

Le prenotazioni al concerto possono essere effettuate scrivendo a Alessandro Battaglino: alebatta@ yahoo.com

Nuovo direttore al MAO E’ Davide Quadrio

Docente presso l’Università IUAV di Venezia

” Il MAO è un museo prezioso, pieno di possibili narrazioni che portano l’Asia globale a Torino. Il museo rappresenta un’occasione per ripensare identità nomadi, per imparare a conoscere le tante Asie esistenti attraverso un approccio sistematico con materiali culturali storici e non, ma anche un’opportunità per capire la società multietnica in cui viviamo.”

Con queste parole, relative al suo pensiero e di conseguenza ai suoi obiettivi rispetto al futuro del MAO, si è presentato alla stampa Davide Quadrio, nominato nei giorni scorsi dal Consiglio Direttivo della “Fondazione Torino Musei” alla direzione del “Museo d’Arte Orientale”  di via San Domenico a Torino. “L’Asia – ha proseguito Quadrio – è un continente culturale immenso, ricco di tradizioni ma anche di intuizioni culturali e sociali innovative e importanti. Essere direttore del MAO è per me una grande opportunità per portare a Torino la mia esperienza trentennale in Asia e per accompagnare il museo in una dimensione culturale ancor più internazionale”. Parole pienamente condivise ed apprezzate anche da Maurizio Cibrario, presidente della “Fondazione Torino Musei”.

Davide Quadrio è un produttore culturale, curatore e educatore che vive e lavora tra Asia e Italia. Ha fondato e diretto per un decennio il “BizArt Center”, il primo laboratorio artistico indipendente no-profit a Shanghai, nato per promuovere la scena artistica contemporanea locale. Nel 2007 ha creato “Arthub”, una piattaforma curatoriale dedicata alla produzione e alla promozione dell’arte in Asia e nel mondo. Gli archivi di “BizArt” e “Arthub”, attivi in Cina dagli anni 2000, sono stati presentati come una delle realtà culturali e risorse artistiche principali per la mostra “Art and China after 1989: Theatre of the World”, ospitata dal “Guggenheim” di New York e Bilbao. Quadrio è stato ospite presso il “Shanghai Visual Art Institute” (2011-2017), ha curato e prodotto il progetto monumentale “City Pavilion” per la Biennale di Shanghai del 2012. Dal 2013 al 2016 ha curato la sezione di arte contemporanea dell “Aurora Museum” di Shanghai, una delle collezioni di arte antica cinese più spettacolare al mondo.  Dal 2020 è professore d’eccellenza presso lo IUAV (fino al 2001 Istituto Universitario di Architettura) di Venezia.

g.m.

“Nessun dorma”, nella vita di Tosca la storia del Novecento

Con stile scorrevole e garbato, il nuovo libro di Rosanna De Amicis intitolato “ Nessun Dorma”, come la famosa romanza di Giacomo Puccini, racconta la storia di Tosca a partire dalla nascita , durante la seconda guerra mondiale, per proseguire  con la fanciullezza, la maturità e la vecchiaia.

Fa da sfondo agli avvenimenti lo splendido territorio collinare di Vignale Monferrato dove si svolge la sua esistenza e in cui  in una lussuosa villa vive la protagonista, ormai anziana e vedova, che la scrittrice ha capacita’ di far conoscere immediatamente sia fisicamente che nello spirito gia’ dalle prime pagine.

Con grande efficacia descrittiva viene presentata la “Signora di Villa Tosca“ mentre legge un libro scelto dalla ricca biblioteca ascoltando brani di musica lirica a cui si e’ appassionata da quando il marito Filippo , rendendosi pigmalione, la trasformo’ da semplice maestrina di campagna ,figlia di modesti locandieri, in conoscitrice della grande musica colta.

Le ampie e silenziose stanze ogni giorno si animano al suono dei capolavori di Puccini e Mascagni che ella ama particolarmente perche’ forieri di pathos e di rimandi ai giorni felici della gioventu’ aiutandola a vivere di ricordi.

Con intuito psicologico l’autrice scava la personalita’ di Tosca, donna vivace, generosa, tenace e di forte tempra come lo sanno  essere le donne monferrine; allo stesso modo viene penetrata psicologicamente la personalita’ di chi le sta intorno , figli, nipoti, la fedele governante Rosa, il solerte giardiniere Giuseppe e l’affidabile autista Giovanni, in modo cosi’ efficace da farci immaginare di averli conosciuti realmente.

Interessante e’ notare come ogni avvenimento della sua lunga vita venga inserito in particolari momenti storici, politici e sociali che hanno contraddistinto il novecento a partire dagli anni quaranta, fornendo vari spaccati d’epoca che arricchiscono ulteriormente il romanzo andando oltre le vicende personali della protagonista.

Stimolanti gli accenni alle bellezze paesaggistiche e architettoniche di Vignale che, possedendo antichi palazzi e chiese settecentesche, vanto del barocco e del neoclassicismo piemontese, costituisce un invito a una visita turistica.

Unendo nel libro passato e presente, tradizione e contemporaneita’ rappresentata dal famoso internazionale “ Festival della danza “,Rosanna De Amicis riesce a conciliare in modo intrigante una storia immaginaria romanzata e la realta’ visibile.

Giuliana Romano Bussola

E se poi mi scoprono?

NOI DONNE E LA SINDROME DELL’IMPOSTORE

La sensazione di non essere  brave abbastanza, di non meritare i successi, i risultati ottenuti, pensare che tutto sia avvenuto per caso o che gli astri siano stati dalla nostra parte, è questa la “sindrome dell’impostore”, una trappola mentale che ci costringe all’interno di gabbie ideali e credenze di genere, una patologia sociale e culturale identificata negli anni ’70 da due studiose americane, Pauline Rose Clance e Suzanne Imes, che ancora oggi, purtroppo, affligge il mondo femminile. Questo complesso di sintomi è il frutto di una serie di condizioni, come una educazione ancora incorniciata in ruoli limitati e limitanti o una minore considerazione nel mondo del lavoro in termini di incarichi e riconoscimenti economici.

In questo libro “E se poi mi scoprono” la giornalista ElisabethCadoce e la psicoterapeuta Anne De Montarlot, in una combinazione di ricerche scientifiche, interviste e storie personali raccontano da dove viene questa antica mancanza di fiducia, come si manifesta, come si vive e in che modo si può superare. La cosa importante è saperla riconoscere, perché come sempre la consapevolezza è uno strumento necessario per provare ad uscire da situazioni e condizioni di disagio che non permettono di vivere appieno la vita.

Nella prefazione Ester Viola parla di una sindrome “a cui voler bene” e che spesso può costituire uno strumento utile, ovviamente se delimitata e ben utilizzata, a raggiungere i nostri obiettivinonostante i risvolti negativi che questa produce sulla nostra esistenza e il senso di inadeguatezza che crea nel pensare, ad esempio, che potevamo fare meglio.

Anche Cesare Pavese era avvolto da questa insicurezza cronica e affermava che “nella vita ci si accorge che i momenti migliori li abbiamo avuti per sbaglio” e ancora si chiedeva “come mi autorizzo ad essere felice per me?”

E’ colpa della non-fiducia avuta da piccoli? Di un incidente di percorso che ha fatto cambiare la percezione di noi stessi? Probabilmente una combinazione di situazioni che ci hanno auto-sottoposto a critiche severe e all’amore condizionato verso noi stessi. Considerato però che questa compagna di vita non andrà mai via totalmente “non resta che tenersela” provando a conviverci. Ma come? Sicuramente la lettura di questo libro, intenso di contenuti e di informazioni di supporto, può servire a conoscere approfonditamente di cosa parliamo e ci fa acquisire le basi per gestire “l’impostura” senza combatterla o tentare esclusivamente di allontanarla. Certamente è necessario imparare ad essere gentili con noi stesse e a non vivere in funzione del giudizio o della approvazione altrui. Noi donne, infatti, dovremmoessere maggiormente capaci di accettarci, di perdonarci e di non farci travolgere dai sensi di colpa, dall’ossessione di poter fare sempre meglio lasciando spazio, invece, alla fiducia e alla compassionevole consapevolezza che nessuno di noi è bionica e che la volontà di migliorare non deve accompagnarsi alla costante paura di fallire, che piacere e compiacere tutti non è possibile.

A fine libro troviamo dei suggerimenti davvero utili che comprendono anche alcune letture di riferimento, film che possono essere di ispirazione, playlist motivazionali e modelli da tenere a mente. Una lettura importante, dunque, un libro che ci fa guardare ad un problema diffuso come quello della mancanza di autostima con occhi diversi, con la certezza che con questo disagio interiore ci si può convivere e che a volte rappresenta una vera e propria risorsa.

Maria La Barbera 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Federica Bosco “Non dimenticarlo mai” -Garzanti- euro 17,90
Che succede se sei una donna in carriera che ha messo il suo lavoro al primo posto ma, arrivata quasi alla soglia dei 50 anni, scopri che vuoi diventare a tutti i costi madre? Le opzioni non sono più tantissime, la menopausa è lì lì per arrivare e cambiarti la vita.
Però un po’ di tempo ce l’hai ancora. Occorrerebbe avere un compagno affidabile e sulla stessa lunghezza d’onda.
Federica Bosco mette in scena un romanzo che ci racconta proprio questa sorta di bivio e ultimo appello.

Protagonista è Giulia, affermata giornalista di costume milanese, apparentemente circondata da inossidabili amiche con cui dividere cocktail e confidenze. E’ innamorata del compagno Massimo -giornalista rampante e belloccio- con il quale è fidanzata da 4 anni, anche se ognuno vive a casa sua.
Qualcosa nella vita di Giulia si mette a scricchiolare quando sta per compiere 49 anni e il suo sopito orologio biologico inizia di colpo a batterle il tempo. Nel bilancio della sua vita manca all’appello un figlio del quale ora sente il vuoto, e lo vuole colmare.
Ma ci sono dei “ma” giganteschi contro i quali Giulia sta per schiantarsi.
Tanto per cominciare deve convincere Massimo ad assecondarla, non solo nel progetto di genitorialità, ma anche nel complicato e faticoso iter della fecondazione assistita. Che tradotto in pratica significa un faticoso carosello tra bombe ormonali, scompensi vari, riduzione del sesso a pratica fissa in orari e momenti stabiliti. Come uccidere il desiderio ed entrare in un loop che non è sempre piacevole. E poi Massimo non è esattamente quello che sembra…..
Eppure lei non molla, nonostante gli aborti spontanei e le lacune profonde della sua vita affettiva.
A partire dalla madre Teresa, insopportabile. E’ una giocatrice incallita sempre a corto di mezzi, una sorta di mantide religiosa bravissima ad abbindolare e divorare gli uomini che possono esserle utili; manipolatrice che travisa a suo beneficio anche la realtà più lampante, innamorata solo ed esclusivamente di se stessa. Teresa non si è mai occupata della figlia (cresciuta dalla nonna), soprattutto non le ha mai voluto un oncia di bene. Anzi, uno dei suoi sport preferiti è metterla perennemente in difficoltà, sminuirla in una competizione spietata che ha lasciato cicatrici nell’anima di Giulia. Inutile dire che l’autostima le difetta.

Quello che l’aspetta lo scoprirete poco a poco, narrato con piglio quasi cinematografico dalla bravissima scrittrice e sceneggiatrice milanese Federica Bosco, che è magistrale nel sondare pensieri e sentimenti dei suoi personaggi.

 

Diana Evans “La geometria delle coppie” -Einaudi- euro 20,00
E’ il terzo romanzo della scrittrice inglese di origini nigeriane che -dopo aver analizzato l’infanzia nel libro di esordio, poi il legame tra padre e figlio- ora si concentra sulle dinamiche di coppia. Il libro narra di 2 coppie di colore, “ordinary people” della media borghesia nera, alle prese con le crisi di mezza età.
Il libro inizia con un party per l’elezione di Barack Obama, nel 2008, nel quartiere londinese di Crystal Palace, a sud del Tamigi. Tra i festaioli ci sono anche Michael e Melissa; stanno insieme da 13 anni e all’inizio la loro unione sembrava perfetta, quasi un brand vincente “M&M”.
Lui ha origini giamaicane e nel cassetto aveva il sogno di diventare speaker radiofonico; ma per sopravvivere economicamente aveva virato poi verso un impiego più sicuro.
Lei –inglese, ma di madre nigeriana- è giornalista di moda freelance che si è persa dietro a due figli da crescere.
Una coppia che si è progressivamente svuotata e allontanata sotto le picconate di impegni familiari, frustrazioni professionali, incomprensioni e lo scivolare nel ruolo di compagni anziché amanti. Lui non si sente più desiderato dalla moglie che gli sfugge, ma che ama ancora senza riuscire però a colmare la distanza che li separa.

La Evans ci racconta il quotidiano di questa coppia e, parallelamente, le vicende dei loro amici Stephanie e Damian, in crisi pure loro. Vivono a Dorking lontano dal centro città e incarnano i classici pendolari illusi di aver scelto la natura anziché il vortice caotico.
Scelta che risponde alle esigenze di Stephanie, mamma a tutto tondo con 3 figli e il quarto in arrivo. Totalmente dedita alla famiglia in un modo che irrita Damian, costretto a un lavoro che detesta mentre accarezza il sogno di continuare a scrivere quello che aveva iniziato quando era più giovane e pieno di sogni. Anche per loro il matrimonio è diventato una miccia pronta ad esplodere per incomprensioni, rancori e delusioni.Entrerete nelle dinamiche matrimoniali che devono fare i conti con mille problemi; dai più piccoli e banali, fino a quelli più profondi e pericolosamente devastanti. E analizzati con una sensibilità affilata come un bisturi.

Billy O’Callaghan “My Coney Island baby” -Guanda- euro 18,00

Questo è il resoconto della storia d’amore tra Michael e Caitlin, entrambi sposati con altre persone ma, da 25 anni, ogni primo giovedì del mese, si trovano in una sterile camera d’hotel a Coney Island. Una zattera sulla quale salgono per sfuggire all’infelicità dei loro matrimoni.
Lo scrittore irlandese Billy O’Callaghan ci racconta l’intimità dei due personaggi; amanti e confidenti, che non intendono spezzare i reciproci matrimoni, ma nei loro meeting segreti trovano quella linfa vitale che li aiuta ad andare avanti e a barcamenarsi in vite stentate.
Poi qualcosa accade e gli amanti sviscerano le loro vite e i problemi che devono affrontare.
Il matrimonio di Michael è stato messo a dura prova dalla morte dell’unico figlio nato prematuro e tenuto per mesi in incubatrice. Periodo struggente in cui lui e la moglie non si erano mai staccati dal piccolo… fino alla resa finale.
Da allora la moglie Barbara non è più stata la stessa, eppure Michael le è rimasto accanto. Ora la donna è nuovamente bersagliata dal destino avverso. Sta perdendo la sua battaglia contro un cancro al seno che la sta distruggendo, oltre alle terapie invasive cui si è sottoposta.
A Michael i medici hanno dichiarato la disfatta e solo lui sa che la chemio non serve più a nulla; per Barb ci sono ormai solo cure palliative per alleviare il dolore. Ha bisogno di lui… poi nessuno sa che direzione potrebbe prendere la vita di Michael.

A un bivio è anche il matrimonio di Caitlin. Il marito Thomas –buono, protettivo, leale e gran lavoratore- non le ha mai fatto mancare nulla, lei lo ama ed è rimasta al suo fianco. Ma con Michael ha scoperto che può esserci molto di più nella vita.
Ora Thomas ha ottenuto l’agognata promozione che implica il trasferimento nel Midwest… e lei che decisione prenderà?

Scoprirete i pensieri, le emozioni e il senso di profonda responsabilità che dirige le vite dei due amanti, e la direzione che daranno alla loro storia e alle loro vite. O’Callaghan è strepitoso nel raccontarci il loro legame, le loro incertezze, le loro anime.

 

Edgar Lee Masters “I bambini del mercato” -Elliot- euro 20,00

Edgar Lee Masters, nato nel Kansas nel 1869, fu avvocato, poeta e scrittore; la sua opera più famosa è l’ “Antologia di Spoon River”, libro unico nel panorama letterario mondiale.
La sua fu una vita lunga ma non sempre facile e… beffa del destino, morì in povertà stroncato da una polmonite, nel 1950 a 81 anni. Lui che aveva dato voce agli inquilini delle tombe riposa nel cimitero Oakland di Petersburg… e nel suo epitaffio sogna un riposo benedetto.

“I bambini del mercato” mette a nudo le ingiustizie e le ipocrisie dell’America schiavista, e lo fa attraverso la storia del protagonista e voce narrante, James Miles.
E’ un giovane inglese che a 18 anni, nel 1833, arriva in Illinois per entrare in possesso dell’eredità lasciatagli dal padre, un emigrato che in America era andato a cercare fortuna.
L’impatto di James con il paese dei grandi spazi e delle infinite opportunità non sarà lineare; da un lato è il futuro affascinante, ma dall’altro ci sono le contraddizioni che lo lasciano perplesso. Primo fra tutti lo schiavismo imperante in una democrazia che di fatto tollerava discriminazione, ingiustizia e razzismo da Nord a Sud.

Possiamo definirlo un romanzo di formazione che inizia con James intenzionato a dividere l’eredità con la sorellastra di colore Zoe; ma si trova di fronte al muro di una società fondata da bianchi per i bianchi, in cui le persone di colore non hanno diritti.
Importante è la sua amicizia con il politico Stephen A. Douglas, definito “piccolo gigante”, statista che fu anche avversario di Abramo Lincoln nelle elezioni presidenziali. James lo ammira e ne sostiene le idee, lo segue nella guerra con il Messico per i territori del Texas, e approva la sua dedizione totale al paese.Però il nostro protagonista avverte anche i difetti di una società che promuove sfrenatamente il successo economico, l’arrivismo, lo sfruttamento scriteriato delle risorse naturali, la sopraffazione dei più deboli. E questo influenzerà le sue scelte. In quasi 400 pagine, di questo romanzo rimasto inedito in Italia, scorrono 70 anni della storia americana che non mancheranno di affascinarvi. L’opera che ha consegnato Edgar Lee Masters all’immortalità è la sua “Antologia di Spoon River” (pubblicata da più case editrici in edizioni economiche).Capolavoro assoluto in cui lo scrittore, attraverso gli epitaffi che riassumono le vite di persone di tutte le classi sociali e dalle diverse fortune o disgrazie, imbastisce un telaio in cui i fili sono quelli del temporaneo passaggio umano sulla terra. Poesie in forma di epitaffi degli abitanti dell’immaginario paesino di Spoon River. In realtà furono Petersburg e il fiume Sangamon ad ispirare il nucleo fondamentale dell’antologia.
I personaggi che dettarono le parole da incidere sulle loro lapidi furono sepolti nel cimitero cittadino di Petersburg, che si chiama Oakland o Oak Hill. A quella zona pare siano ascrivibili 53 epitaffi.Altri 66 invece sarebbero ispirati da personaggi di Lewistown, dove Master visse con la famiglia per un decennio, a partire dagli 11 anni. Lewistown è il capoluogo della contea Fulton, bagnata dal fiume Spoon, che l’autore scelse per il titolo.Attraverso le parole che ricostruiscono vite, battaglie, aspirazioni, amori e odio, fallimenti, successi, la fatica e la bellezza del vivere, Edgar Lee Masters mette anche in risalto la mentalità di una città dai confini angusti. Il libro fu scoperto da Cesare Pavese, tradotto da Fernanda Pivano e pubblicato da Einaudi per la prima volta nel 1943. Da allora infinite edizioni, e un successo continuo. Per Masters però fu anche all’origine della sua rottura con i concittadini, che non gli perdonarono mai di aver puntato il dito contro le loro debolezze ed ipocrisie.

 

 

 

 

L’illusionista Luca Bono alla Casa del Teatro

Dal 26 dicembre al 9 gennaio 2022, la Casa del Teatro di Torino ospita Luca Bono ShowL’illusionista, il one man show di Luca Bono diretto da Arturo Brachetti. Luca già Campione Italiano di Magia all’età di soli 17 anni e successivamente laureato a Parigi con il Mandrake d’Oro, riconosciuto come l’Oscar della magia, è univocamente considerato il talento magico più interessante della sua generazione, interprete del nuovo illusionismo, coinvolgente e contemporaneo. Al suo attivo 450 date in Canada in due anni di tournée con oltre 400.000 spettatori e numerose esperienze televisive sulle principali reti nazionali.

Dimenticate il classico mago con cilindro, bacchetta e frac, perché Luca Bono è sì uno straordinario illusionista, ma soprattutto un ragazzo normale in grado di fare cose eccezionali. In scena assisteremo ad un percorso spettacolare e tecnologico tra illusioni di grande effetto scenico ed emotivo, manipolazione di oggetti, close up, mentalismo e apparizioni spettacolari. Ora Luca torna alla Casa del Teatro con il suo one man show con cui ha riempito i teatri in tutta Italia.

 

Info e prenotazioni tel. 011/19740280 – 389/2064590 o via mail abiglietteria@casateatroragazzi.it. Info casateatroragazzi.it oppure lucabono.com.

 

 

Le foto sono di Paolo Ranzani

Il concerto inaugurale della Filarmonica TRT per la Fondazione Maria Teresa Lavazza

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LA FILARMONICA TRT INAUGURA LA STAGIONE DEI CONCERTI 2021-22

CON IL CONCERTO DI NATALE PER LA FONDAZIONE MARIA TERESA LAVAZZA

Lunedì 20 dicembre ore 20.30 | Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto

La Filarmonica TRT inaugura la Stagione dei Concerti 2021-22 lunedì 20 dicembre alle ore 20.30 presso l’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto.

Il concerto inaugurale della Filarmonica TRT per la Fondazione Maria Teresa Lavazza ricorda la sua figura di primo piano, attiva per oltre vent’anni a favore della cura delle malattie rare e degenerative, del ripensamento degli spazi ospedalieri e del supporto alla ricerca scientifica. La Fondazione Maria Teresa Lavazza, nata nel 2021, opera in ambito socio-sanitario, con una particolare attenzione all’umanizzazione dei luoghi di cura.

 

Dirigerà la serata il nuovo Direttore Ospite Principale della Filarmonica TRT, il maestro Felix Mildenberger.

Questa importante novità segna l’inizio di un legame stabile tra l’orchestra e uno degli artisti emergenti di maggior interesse sul panorama musicale internazionale.

La collaborazione tra il Maestro e la Filarmonica TRT è cominciata con il concerto di Natale nel dicembre 2018 e da allora è ospite fisso della Filarmonica TRT, apprezzato da artisti e pubblico torinese; il suo entusiasmo, la sua voglia di esplorare nuovi repertori e scoprire diverse prospettive hanno creato tra lui e l’orchestra un feeling speciale.

“Conosco la Filarmonica TRT già da tre anni e sono felice di poter lavorare insieme con una maggiore intensità” – dichiara il maestro Mildenberger“Il suono e il carattere dell’orchestra mi hanno subito molto colpito e ho grande stima per le musiciste e i musicisti che la compongono. L’orchestra ha un’importante tradizione e sono contento di poterla raccogliere e sviluppare insieme per presentare al meraviglioso pubblico torinese un repertorio importante e vario”.

Classe 1990, il giovane direttore d’orchestra si è imposto sul palcoscenico internazionale grazie a importanti premi e riconoscimenti: destinatario del PRIX YOUNG ARTIST OF THE YEAR 2020 per la Gabler-Stiftung e Festival der Nationen, vincitore del Donatella Flick LSO conducting competition 2018, Felix Mildenberger è stato assistente di Simon Rattle presso la London Symphony Orchestra e di Paavo Jårvi presso la Tonhalle di Zurigo. Ha diretto, inoltre, alcune delle più prestigiose orchestre del mondo: London Symphony Orchestra, Orchestre National de France, Tonhalle Orchester Zürich, NDR Radiophilharmonie Hannover, SWR Symphonieorchester, Konzerthausorchester Berlin tra le altre.

 

Il concerto, che riceve il contributo della Fondazione CRT, avrà in programma la Sinfonia No.7 in Mi maggiore di Anton Bruckner.

La Sinfonia No.7 in Mi maggiore è di gran lunga l’opera con cui Anton Bruckner riscosse maggior successo in vita.

La sua musica veniva infatti considerata dai contemporanei troppo audace, ermetica e prolissa. Nemmeno in occasione della prima esecuzione della Sinfonia No.7 (Lipsia, 1883) le critiche di eccessiva monumentalità e pedanteria vennero a mancare.

Tuttavia, la bellezza lirica e malinconica dei suoi temi riuscirono a colpire l’Europa Romantica di fine Ottocento. Il meritato riconoscimento di Bruckner segnò anche un importante spartiacque storico nella diatriba (molto accesa all’epoca) tra filo-brahmsiani e adepti del culto di Wagner. I seguaci dei due compositori si osteggiavano polemicamente tra loro, disputando un vero e proprio derby tutto tedesco. Alla base di questa divergenza, non solo motivi politici, ideologici e di gusto, ma più tecnicamente le rispettive modalità compositive completamente agli antipodi. Brahms utilizzava la “variazione sviluppante”, per la quale un frammento tematico presentato all’inizio viene trattato e riproposto variato continuamente, fino a tornare in evidenza trionfalmente nel finale.

Richard Wagner è invece il padre del “Leitmotiv”, tecnica per cui il tema che caratterizza ogni personaggio nel sovrapporsi agli altri evoca, sottolinea e arricchisce la trama sonora e drammaturgica dell’opera. Oggi siamo pienamente consapevoli che la musica di Bruckner si differenzia notevolmente da entrambe queste scuole di pensiero (diventandone piuttosto una sintesi che un punto di incontro), ma all’epoca il compositore austriaco veniva considerato un wagneriano convinto.

In effetti, Bruckner era un grandissimo estimatore di Wagner che chiamava con estrema deferenza “Il Maestro”.

La Sinfonia No.7, composta tra 1881- 1883, è un estremo tributo a Wagner (in aggiunta alla Sinfonia No.3 in Re minore “Sinfonia Wagner”) tanto da meritarsi nell’ambiente il soprannome “Il funerale di Sigfrido”. La stessa dedica dell’opera al mecenate di Wagner, Ludovico II di Baviera, è un’ulteriore conferma del destinatario di quest’ultimo atto di amore e rispetto.

All’inizio del 1883 Bruckner ebbe una premonizione e in una lettera indirizzata all’amico e direttore d’orchestra Felix Motti scrisse: “Il Maestro non ha molto da vivere”.

Proprio mentre Bruckner finiva di scrivere il commovente e bellissimo Adagio della settima, giungeva la tragica notizia della morte del “Maestro” (13 febbraio 1883).

 

TARIFFE

BIGLIETTO INTERO € 15 – BIGLIETTO UNDER 30 € 10 – CARD 4 CONCERTI € 40

 

BIGLIETTERIA

A partire da martedì 30 novembre 2021 saranno disponibili all’acquisto le Card e i biglietti per la Stagione dei Concerti 2021-2022 presso la biglietteria del Teatro Regio di Torino in Piazza Castello 215 – 1024 Torino, orari lun-sab 13-18.30, dom 10-14, Tel. 011.8815241 – 011.8815242, e, in alternativa, su Vivaticket.com

www.filarmonicatrt.it

L’arte lascia i musei e sceglie i computer

Digital Art con successo alla Galleria Cristiani&co.

Martedì 14 dicembre a Torino la Galleria Cristiani&co ha ospitato l’evento di lancio del progetto Hesos Gallery.

Fra schermi led e pezzi di design storico, Andrea Pagliano e Filippo Aimo con l’Intervento di Luca Pannoli, noto per le sue “luci d’artista”, hanno acceso il dibattito sulla crypto-arte.

 “Un’opera creata in digitale può reggere il confronto con una reale? Assolutamente si!” A questa domanda spiazzante è stata data risposta, portando esempi e spiegando al pubblico i meccanismi di blockchain ed NFT. Durante la serata sono state mostrate al pubblico opere digitali inviate da importanti artisti del mondo della crypto arte italiana come Fabiano Speziari, , Domenico Barra, Mattia Cuttini, Luca Donno, Massimo Franceschet, Marcello Baldari, Niro Perrone ed Andrea Chiampo

Hesos è una galleria d’arte virtuale che mira ad unire i pubblici dell’arte tradizionale e del digitale.

“Collaborando con artisti che da sempre lavorano e credono nell’arte, miriamo ad arricchire e far comprendere meglio il mondo del digitale”

Salvatore Zito e Roberta Verteramo, rispettivamente pittore ed art designer, hanno deciso di collaborare con Hesos Gallery per la creazione delle loro prime opere in NFT,  disponibili in prima assoluta sul sito hesos.art dal 21 dicembre.

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

SABATO 18 DICEMBRE

 

Sabato 18 dicembre dalle 10 alle 18

ROSE BIANCHE per Giovanna Cattaneo Incisa

Una giornata in ricordo della prima Presidente della Fondazione Torino Musei

Ingresso gratuito alla GAM, MAO e Palazzo Madama. Arte, letture, musica e testimonianze.

 

Il 18 dicembre 2011 Giovanna Cattaneo Incisa, prima Presidente della Fondazione Torino Musei, lasciava per sempre i suoi collaboratori e i suoi musei, che aveva guidato fino all’ultimo istante per 13 anni.

A 10 anni esatti dalla scomparsa, la Fondazione dedica una giornata speciale alla sua Presidente che da protagonista della vita culturale di Torino seppe imprimere un segno indelebile al potenziamento e allo sviluppo dei musei della Città.

Per chi ha conosciuto e lavorato con la Signora Cattaneo rimane viva la memoria di una personalità unica, che coniugava acume, intelligenza e tenacia a una rara sensibilità e a un particolare rispetto per le persone che con lei collaboravano, valorizzandone le qualità e le competenze.

È per questo che ancora una volta vogliamo offrire a Giovanna Cattaneo Incisa i fiori che lei amava, un metaforico mazzo di rose bianche, insieme alla musica classica e alla lettura di brani di poeti e scrittori a lei cari. Per tutta la giornata di sabato 18 dicembre la GAM, il MAO e Palazzo Madama apriranno gratuitamente al pubblico le collezioni permanenti e le mostre Una Collezione senza confini, Luigi Ontani, Alessandro Sciaraffa, Claudio Parmiggiani alla GAM, Kakemono e Hub India al MAO Hub India a Palazzo Madama. Il programma della giornata si articola in diversi momenti distribuiti nei tre musei: al mattino a Palazzo Madama un omaggio che vede protagonisti personalità e istituzioni del mondo della cultura cittadina, in un incontro che alterna letture a cura di Gian Luca Favetto a sonate di Bach per violoncello; nel pomeriggio interventi musicali nelle sale della GAM e del MAO a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e attività per le famiglie che si svolgono nei Laboratori Didattici “Giovanna Cattaneo Incisa” della GAM.

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Palazzo Madama 

Ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alla mostra Hub India.

ore 11:00 Gran Salone dei Ricevimenti

Lo scrittore Gian Luca Favetto legge brani e poesie di autori amati da Giovanna Cattaneo, accompagnati da interventi musicali a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino

Intervengono:

Maurizio Cibrario, Presidente Fondazione Torino Musei

Mario Verdun, Presidente Onorario Amici Fondazione Torino Musei)

Piergiorgio Re, Presidente Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris

Introduce: Adriano Da Re

 

MAO – Museo d’Arte Orientale

Ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alle mostre Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese Hub India.

ore 14:00 e ore 14:30

Interventi musicali a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino nelle sale della mostra Kakemono.

 

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alle mostre Una collezione senza confiniArte internazionale dal 1990, Luigi Ontani. Alam Jiwa & Vanitas, Alessandro Sciaraffa. Sinfonia, Claudio Parmiggiani.

dalle ore 15:00 alle 17:00

Attività per famiglie Colori in Libertà nei Laboratori Didattici “Giovanna Cattaneo Incisa”

ore 15:30

Intervento musicale a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino
nelle sale della mostra “Una collezione senza confini

ore 16:00

Intervento musicale a cura del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino
1° piano Collezione del ‘900, sala “Arte tra le due guerre”

ore 16:30

Intervento musicale a cura del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino
1° piano Collezione del ‘900, sala “Pop art”

 

Sabato 18 dicembre a partire dalle 15

COLORI IN LIBERTÀ

GAM – attività per famiglie

Attività a cura del Dipartimento Educazione GAM aperta a tutti. Ingresso libero

In occasione della giornata in ricordo di Giovanna Cattaneo Incisa, Presidente della Fondazione Torino Musei scomparsa il 18 dicembre 2011, la GAM il MAO e Palazzo Madama offrono l’ingresso gratuito per tutta la giornata. Gli spazi del Dipartimento Educazione della GAM, che sono intitolati proprio alla Signora Cattaneo in omaggio alla cura e attenzione con cui seguiva le attività, a partire dalle 15:00 saranno aperti per laboratori a ciclo continuo dedicati a tutti i bambini presenti in museo.

Per maggiori informazioni:

infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

tel. 011.4429630

 

DOMENICA 19 DICEMBRE

Domenica 19 dicembre ore 11

A CERCAR STELLE

Palazzo Madama – attività per famiglie

Nessuno lo sa ma in museo c’è una collezione di stelle! Splendono silenziose appese sul soffitto, negli stemmi di famiglia o sul fondo di antichi piatti. A parlarci di loro c’è un prezioso astrolabio che ne indica la posizione nel cielo: così belle e irraggiungibili le cercheremo in dipinti e sculture per poi tracciarne, in laboratorio, di nuove a cui affidare sogni e desideri per il nuovo anno. Con fili metallici e colori che brillano al buio creeremo una nuova collezione…costellazione di stelle!

Info: età consigliata: 5/10 anni; durata: 90 minuti

Costo: €7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori (gratuito con Abbonamento Musei). Tutti gli spazi sono accessibili

Prenotazione obbligatoria: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Domenica 19 dicembre ore 15

NATALE IN GAM. ARTE DI FAMIGLIA

GAM – Attività per le famiglie (dai 6 anni in su)

Il Natale è un momento di importante aggregazione per le famiglie, che spesso segna il ritorno di famigliari che vivono o lavorano lontano. La GAM propone un’attività dedicata alle famiglie in cui sia i bambini sia i genitori saranno coinvolti in un laboratorio a tema, un’occasione per riunirsi e lavorare insieme a un progetto comune. Partendo dai ritratti presenti tra i capolavori delle collezioni del ‘900, nello spazio dell’Educational Area genitori e figli utilizzeranno la stessa tecnica per creare originali autoritratti portanti, grazie a un gioco di trasformazione individuale. A termine dell’attività le famiglie uniranno le loro opere nella ricomposizione di un unico ritratto tridimensionale.

Costo: 7 euro a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

LUNEDI 20 DICEMBRE

 

Lunedì 20 dicembre

20 dicembre 2021 – 9 gennaio 2022

PICCOLO ATELIER DI NATALE

Palazzo Madama – attività per la famiglia

Dal 20 dicembre per tutto il periodo natalizio Palazzo Madama offre alle bambine e ai bambini curiosi la possibilità di scoprire di cosa sono fatte le stelle presenti in museo e un’attività creativa da fare a casa con tutta la famiglia.

Sul sito del museo al link: https://www.palazzomadamatorino.it/it/education/famiglie  troverete quiz e brevi schede descrittive gratuite che suggeriranno la creazione di stelle colorate da appendere in casa come augurio per il nuovo anno e da condividere: preparate forbici e colla!

Info: attività gratuita