CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 405

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Fernando Aramburu “I rondoni” -Guanda- euro 22,00
Lo scrittore spagnolo, autore di “Patria”, in questo suo ultimo corposo romanzo il travaglio interiore di un uomo arrabbiato che decide di farla finita con la vita. Ma prima ripercorre la sua avventura terrena in oltre 700 pagine, tra affetti naufragati, delusioni e stati d’animo altalenanti e infiniti.
Voce narrante è quella di Toni, professore di filosofia di 55 che milita nel «PPSS, Partito di chi preferisce stare da solo». Conosce perfettamente il giorno della sua morte dal momento che è stato lui ad averla stabilita, e questo è il monumentale diario di un aspirante suicida. Ha deciso di farla finita di lì a un anno
-precisamente il 31 luglio 2019- e stila questa sorta di conto alla rovescia; un diario di 365 giorni di cui leggiamo l’intima cronaca. Pagine stilate senza farne un eccessivo dramma, anzi scritte con una sorta di disincanto e senza retorica, con una serenità quasi divertita nel constatare l’irragionevolezza del mondo e della vita.

In attesa dell’evento scrive ogni giorno nel suo appartamento che condivide con l’affetto più fedele, la cagnolina Pepa. Possiede una nutrita biblioteca e progressivamente tende a separarsi dai suoi amati libri, ma soprattutto analizza la sua vita e i legami con le persone che hanno incrociato la sua strada.
Lo fa con un misto di cinismo, ironia, spietata messa a ferro e fuoco dei rapporti umani, ma anche della situazione politica della Spagna.

Con l’implacabile bisturi della sua analisi viviseziona tutto e tutti.
Una variegata mappa umana in cui compaiono l’ex moglie Amalia dalla quale fatica a prendere le distanze; i genitori disfunzionali, il padre manesco e la madre che gli sputava nel piatto. Un fratello che mal sopporta, e il deludente e assai problematico figlio Nikita.
Ma c’è anche l’amicizia con Bellagamba che ha perso un piede in un attentato, e poi il contorno di una nutrita messe di episodi familiari, amorosi, di gioventù, di aspettative mancate, emozioni.
Tony si sfoga con la vita, coinvolge una costellazione umana deludente, anche se non se la prende con nessuno. La sua è una sorta di preghiera laica che svela mistificazioni e inganni che fanno parte dell’esistenza.

I rondoni del titolo sono emblematici perché incarnano il suo ideale. Sono uccelli laboriosi che sogna spesso e che volano senza mai posarsi; privi di tormenti esistenziali, non obbligati a interagire con qualcuno, senza i patemi della fede, con la sicurezza che moriranno quando sarà il loro momento. Liberi eternamente e sempre librati nell’aria.

 

Simona Vinci “L’altra casa” -Einaudi- euro 20,00

Il romanzo è ambiento in un’antica villa di Budrio dove s’incrociano le vite di due donne, assai diverse fra loro, accomunate dall’attesa di un grande evento musicale.
Sono la cantante lirica Maura, reduce da un importante intervento chirurgico alla tiroide, che teme di aver perso il controllo della voce. L’altra donna è Ursula, una pianista di origine russa che deve preparare Maura per un concerto. A metterle insieme sono stati i rispettivi compagni, Fred e Marco.
Ma forse la vera protagonista è la casa, detta anche Villa Giacomelli, della quale era stata proprietaria la famosa mezzosoprano Giuseppina Pasqua, vissuta tra 1851 e 1930, e della quale Maura dovrà interpretare i cavalli di battaglia.
Giuseppina Pasqua era stata amica intima del Maestro Giuseppe Verdi, musa e interprete di molte sue opere, prima in assoluto ad aver cantato l’ultima opera Verdiana, “ Falstaff”, nel ruolo di Madame Quickly.
E sembra che non se ne sia mai andata dalla villa, nella quale c’era in passato il pianoforte sul quale si diceva che Verdi avesse suonato, forse anche composto; poi era stato regalato.
La casa è attraversata da scricchiolii sinistri, sibili, rumori indecifrabili; si inizia con piccoli orrori (come un’insalatiera piena di teste di piccione) e in un crescendo si arriva a spaventi e misteri di maggior intensità.
Aspettatevi una narrazione complessa e vorticosa, un misto tra romanzo dell’orrore e del mistero con pagine che virano sul fantastico. Qui la casa vive di vita propria e dirige in qualche modo anche stati d’animo, paure, ansie e azioni dei personaggi -in carne ed ossa- che per un po’ abiteranno tra quelle mura.

 

Amanda Sthers “Promesse” -Rizzoli- euro 17,00

Amanda Sthers è un caleidoscopio di creatività: autrice di romanzi, testi teatrali, canzoni, sceneggiatrice e regista. Oltra ad avere scritto questo romanzo ha anche diretto l’omonimo film “Promises” del 2021 interpretato da Pierfrancesco Savino, Kelly Reilly e Jan Reno. Ed effettivamente la sua scrittura scorre veloce con un ritmo cinematografico.
Il romanzo inizia con il protagonista Sandro che per caso viene a sapere che Laure, il grande amore mancato della sua vita è appena morta. Uno schiaffo in pieno viso che lo sprofonda nei ricordi e lo porta a rivivere alcune fasi della sua vita privilegiata.
Figlio di una francese e un italiano ricchissimo, è il discendente ed ultimo erede di una famiglia altolocata della borghesia laziale.
Fin da bambino ha sempre trascorso le estati nella splendida villa del nonno affacciata sul mare dell’Argentario. Lì aveva respirato un clima particolare; da un lato succube delle elevate aspettative del nonno Giuseppe Brastini d’Alba, patriarca donnaiolo e austero che puntava tutto sul nipote. Dall’altra l’astio del nonno verso la madre di Sandro, semplice infermiera naif che ai suoi occhi si era fatta mettere incinta e aveva accalappiato così il figlio buon partito. Fin dal primo momento la odia, convinto che «Non si incrociano i purosangue e i cavalli da tiro».

Sandro cresce in questa atmosfera, sballottato tra le idee del nonno e la madre che invece lo spinge a cercare se stesso, indipendentemente dalle aspettative della famiglia.
E’ allora che si innamora perdutamente di Laure, un amore potente, corrisposto, ma mai realizzato e vissuto.
Da quel lutto inaspettato scatta nel protagonista lo srotolarsi della sua vita: il suo matrimonio con Bianca, la nascita delle loro bambina, l’amore travolgente per Laure incontrata a una festa, ma mai entrata davvero nella sua esistenza. Sandro faticosamente deve fare i conti con la sua immobilità sentimentale, la malinconia di una vita diretta più che altro dagli altri, un fallimento esistenziale che brucia.

 

Amy Engel “La consuetudine del buio” -HarperCollins- euro 17,50

Questo thriller è stato scritto dall’americana Amy Engel che prima di dedicarsi alla letteratura è stata avvocato penalista. In questa pagine sciorina una sorta di noir ambientato nella provincia rurale americana e inizia con un colpo al cuore. La morte di due amiche dodicenni alle quali l’assassino ha tagliato la gola e poi le ha abbandonate, a soffocare negli ultimi gorgoglii di vita, in uno squallido parco giochi.
Siamo nella sperduta cittadina nei Monti Ozark, dove tutti si conoscono e le vite non sono per niente facili.
Le vittime sono Izzy e Junie, la seconda è figlia della cameriera e ragazza madre Eve Taggert, con alle spalle un passato difficile. Vissuta in una mobile home con una madre border line, dalle frequentazioni maschili discutibili, sempre sulla soglia dell’indigenza, poco attenta ai figli, ma pronta a sbranare chiunque provasse a toccarli. La vita di Eve è sempre stata in salita, l’unico appoggio è suo fratello Cal diventato poliziotto.
Junie era l’unico spicchio di sole nella vita stentata di Eve, frutto dell’incontro casuale e bollente con un giovane di passaggio nel bar dove lei lavorava a 17 anni.
L’altra ragazzina uccisa era la migliore amica di Junie, e i suoi genitori, Zach e Jenny, sono altrettanto devastati dal dolore. Ma Eve non si accontenta delle indagini ufficiali, scava a fondo nelle frequentazioni delle bambine cercando di capire il movente del delitto.
Il lettore si aspetti una serie di colpi di scena continui che porteranno alla luce il segreto legame tra le ragazzine, ambienti inquietanti, rapporti malati e complessi…..

Rock Jazz e dintorni Fiorella Mannoia e il duo Spaccamonti & Gabrielli

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Gli appuntamenti musicali della settimana

 

Martedì. Al Magazzino di Gilgamesh suona il chitarrista blues Max Altieri. Al Circolo della Musica di Rivoli Cecilia e Carlot-ta, dedicano la loro esibizione alle figure di Demetra e Persefone.

Al Jazz Club si esibiscono i Wood Gast mentre al Blah Blah sono di scena i Lords of Altamont.

Mercoledì. Al Jazz Club la jam session blues vede protagonista Samuele Di Nicolantonio e Tom Harp Newton. Al Teatro Colosseo recital di Fiorella Mannoia.

Giovedì. Al Jazz Club suona il trio del sassofonista Fuat Sunay. Al Cap 10100 per la rassegna “Cappunk”, si esibiscono Le Schiene di Schiele, Distinto, Lechuck + i Meganoidi  in versione acustica. Al Blah Blah suona il chitarrista Paolo Spaccamonti con il pluristrumentista Enrico Gabrielli. Al Cafè Neruda si esibisce il trio della pianista Chiara Nicora.

Venerdì. Al Jazz Club tributo a Thelonious Monk con il trio acustico del batterista Marco Betti, (il giorno dopo sempre al Jazz Club in versione elettrica). Al Blah Blah sono di scena i Pankow.  All’Arteficio blues con Paolo Demontis & The Good Gheddo. Al Folk Club si esibisce Davide Ambrogio. Allo Ziggy suonano i Carthago e Tramontana.

Sabato. Al Folk Club per “Radio Londra” è di scena la vocalist Adrienne West. Alla Suoneria di Settimo Ginevra Di Marco presenta lo spettacolo “Quello che conta”, con le canzoni di Luigi Tenco. Al Blah Blah suonano i Linda Collins. Al Cap 10100 si esibiscono gli Intelligent Music Project  mentre allo Ziggy sono di scena i Pinhdar preceduti dai Varylem.

Domenica. Al Jazz Club si esibisce la cantante Karima.

 

Pier Luigi Fuggetta

 

Disegnare la città

E’ stata prorogata sino al 27 giugno la mostra ‘Disegnare la Città – l’Accademia Albertina e Torino tra eclettismo e liberty”, ospitata alla Pinacoteca Albertina in via Accademia Albertina 8 a Torino.

 

La visita consente di compiere un viaggio nella storia dell’arte e della letteratura torinese che, coinvolgendo un gran numero di istituzioni cittadine, vuole essere una fonte di ispirazione per il futuro ma con uno sguardo rivolto verso un passato che, a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento, ha visto l’Accademia Albertina essere quella fucina di formazione e ricerca che contribuì a definire la nuova immagine di Torino da città capitale a città industriale.

Obiettivo del progetto è illuminare questa vicenda attraverso un percorso che va dall’eclettismo al liberty. Nelle sale della Pinacoteca Albertina a riempire gli occhi di bellezza sono soprattutto gli acquerelli di Giulio Casanova (1875-1961), docente di decorazione che dipinse gli elementi artistici del caffè Baratti&Milano in piazza Castello a quelli del Treno Reale concepito in preparazione del matrimonio tra Umberto di Savoia e Maria Josè del Belgio, ancora oggi in servizio alla Presidenza della Repubblica. Opere originali, solitamente conservate nel caveau dell’Accademia che sono esposte accanto a suggestive scenografie multimediali che gli allievi di scenografia dell’Accademia di Belle Arti anno progettato e realizzato per l’evento. La mostra è visitabile tutti i giorni feriali e festivi, ad esclusione del mercoledì, dalle 10 alle 18, ultimo ingresso alle 17.30. Il costo del biglietto è 7 euro (ridotto 5).

Per informazioni e prenotazioni, tel. 011/0897370. Posta elettronica: pinacoteca.albertina@coopculture.itwww.pinacotecalbertina.it

 

Massimo Iaretti

 

La “Clementina” alla Venaria Reale per celebrare la Giornata della donna

Per celebrare la Giornata Internazionale della Donna, martedì 8 marzo dalle ore 10.30 la Reggia di Venaria omaggia con una Conversazione a Corte la più famosa delle donne artiste attive alla corte sabauda: Maria Giovanna Battista Clementi, detta La Clementina (Torino 1690-1761).

Per l’occasione, il percorso di visita della Reggia si arricchisce con l’esposizione del dipinto La Dama con levriero fino al 10 aprile 2022.

 

Il “Casanova” di Red Canzian, uno spettacolo maestoso tra passioni e duelli

Sul palcoscenico dell’Alfieri, dall’8 al 13 marzo

 

Dice Red Canzian: “Ho cullato a lungo l’idea di comporre un’opera musicale dedicata alla città di  Venezia, forse l’unica al mondo di tale notorietà a non avere un “suo” musical, e a Giacomo Casanova, uno dei personaggi italiani universalmente conosciuti, ma finora raccontato in una chiave sempre un po’ monotematica, mentre io volevo rappresentarlo nelle tante sfumature che fanno di lui una delle figure storiche più interessanti che l’Italia e Venezia in particolare possano vantare”. Ed ecco: tre anni di lavoro, un’immaginazione che dovrà acquistare concretezza e impadronirsi di un palcoscenico, la lettura del best seller (uscito nel 2018 e tradotto in oltre dieci lingue) di Matteo Strukul “Giacomo Casanova – La sonata dei cuori infranti” che ha fatto accendere la scintilla verso un’ispirazione che avrebbe allineato due ore di musica per 35 brani inediti, di cui 29 cantati e sei esclusivamente musicali, con la regia di Emanuele Gamba. E poi i 35 cambi di scena costruiti con una tecnica di proiezioni ad altissima definizione dall’effetto immersivo – catturare innanzitutto le immagini di una Venezia deserta, chiusa nei silenzi della pandemia, trattarle ripulendole di ogni elemento moderno e lasciare che lo spettatore si ritrovasse immerso nella città di Goldoni e degli impresari e delle sale teatrali, di Tiepolo e di Guardi e di Canaletto, dentro le calli e i palazzi della nobiltà, piazza San Marco e le chiese colme di tesori, la laguna e la prigione dei Piombi, oltre i confini tra le sale dei castelli del Nord -, per dare vita ad un’epoca, per ricreare in modo felicemente tangibile la città lagunare del 1755; e ancora i 120 costumi disegnati da Desirée Costanzo e realizzati dall’Atelier Stefano Nicolao (nomination all’Oscar per i costumi di “Eyes Wide Shut” di Kubrick), gli apporti di Chiara Canzian resident director, di Fabio Barettin e di Massimo Checchetto, rispettivamente lighting designer e direttore degli allestimenti scenici, le coreografie di Roberto Carrozzino e Martina Nadalini.

Senza dimenticare l’immagine sensuale che Milo Manara, già anima felliniana per il film del regista riminese, torna a regalare dopo quasi cinquant’anni al pubblico a presentazione e suggello dello spettacolo, l’abbraccio tra l’infallibile seduttore e la sua giovanissima fiamma, cui inaspettatamente non riuscirà a sfuggire. “Ho pensato a “Casanova Operapop” – aggiunge ancora Canzian – con lo sviluppo dell’opera all’italiana, nella quale la storia e i personaggi prendono forma attraverso la musica e le parole delle canzoni, scritte da Miki Porru, e dove i dialoghi punteggiano il racconto in pochi momenti, seppur importantissimi. Per rendere lo spirito epico delle composizioni, arrangiate magistralmente da Phil Mer, abbiamo registrato l’Orchestra Sinfonica di Padova e del Veneto, diretta dal Maestro Carmelo Patti, fusa con i suoni moderni di una band ”.

Dopo le repliche e il pieno successo di Bergamo e Udine, delle serate al Malibran veneziano e agli Arcimboldi milanesi, “Casanova” giunge finalmente all’Alfieri di Torino (da martedì 8 sino a domenica 13) per il cartellone del “Fiore all’occhiello” di Torino Spettacoli. L’attesa è molta, qualcuno ha definito lo spettacolo “maestoso” e imperdibile. A chi assisterà, un momento dell’esistenza di un uomo di circa trent’anni, non soltanto avventuriero e libertino, ma di un uomo che fu altresì scrittore, esoterista, alchimista, poeta, filosofo, diplomatico e agente segreto della Serenissima (più volte il cinema s’è “accorto” del personaggio, non solo Fellini, anche tra i tanti Steno e Comencini, Lasse Hallström e Scola con il suo capolavoro “Il mondo nuovo”, un Casanova vecchio, alle prese con la fuga del re Luigi verso Varenne, nella tragedia della Rivoluzione francese), che viaggiò nelle varie corti e frequentò i salotti di mezza Europa, che ebbe rapporti con Caterina di Russia e con Federico di Prussia, con Rousseau e con Voltaire, con la Pompadour e con Mozart (una tradizione vuole che abbia partecipato alla stesura del libretto del “Don Giovanni”), che scrisse la propria autobiografia in francese (“Histoire de ma vie”), che visse tutta la propria vita secondo le “leggi” e i precetti di quella aristocrazia da cui era stato escluso per nascita e nella quale cercava di rientrare, avvalorando con parole e scritti anche la voce secondo cui era il figlio di una relazione adulterina della madre Zanetta Farussi, attrice veneziana di un certo successo, con il nobile Michele Grimani.

A raccontare la decadenza della Serenissima, il ritorno dall’esilio a Vienna, i duelli e le trame dell’inquisitore Garzoni per impadronirsi del potere, le figure di una vecchia passione, Gretchen, e della contessa Margarethe von Steinberg, le sfide amorose e le conquiste, la bellezza e il fascino, la prigione e la fuga, sono Gian Marco Schiaretti (Casanova), Angelica Cinquantini (la giovane Francesca che ne catturerà il cuore), Gipeto come potente e corrotto inquisitore e Manuela Zanier che è la contessa. E ancora Paolo Barillari, Jacopo Sarno, Roberto Colombo, Antonio Orler, Silvia Scartozzoni, Rosita Denti e Alice Grasso. Con loro il corpo di ballo con dieci ballerini, non solo impegnati a danzare ma a ricoprire i tanti piccoli personaggi e il popolo sconosciuto di una città nei diversi momenti corali della storia.

 

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono firmate da Jarno

A Ivrea capitale del libro… aspettando il castello

A Ivrea per rendere omaggio alla città diventata capitale italiana del libro ma anche per ammirare le bellezze artistiche e storiche della cittadina.
Per esempio il castello che domina la città e che il famoso Arduino, marchese di Ivrea e poi re d’Italia mille anni fa, non ha avuto la fortuna di vedere. È diventato il simbolo di Ivrea dalla seconda metà del Trecento e da sette secoli dall’alto del borgo sovrasta la città e controlla la strada che porta verso la Valle d’Aosta.
Fu fatto costruire dal Conte Verde, Amedeo VI di Savoia, che lo volle fortemente a fianco del palazzo del vescovo e del palazzo comunale ma non fece in tempo a vederlo ultimato perché morì alcuni anni prima della fine dei lavori. Edificato come fortificazione difensiva, interamente in mattoni, si presentava con quattro torri circolari. È infatti il castello “dalle rosse torri”, come l’ha chiamato il Carducci, che tanta storia ha visto scorrere dai suoi torrioni. Purtroppo anche noi non possiamo vederlo in quanto è chiuso al pubblico per lavori di manutenzione. Da alcuni anni è il Comune ad occuparsi del maniero che è attualmente al centro di un grande restauro conservativo nell’ambito di un programma di valorizzazione dei principali beni culturali eporediesi. Leggendo qua e là nella storia locale possiamo però immaginare ciò che accadeva dentro le mura e scoprire che nei saloni del castello, nei secoli passati, si parlava di arte e di letteratura, si invitavano scrittori, sapienti e pittori, si animava la vita di corte con balli, feste e banchetti tra cantori e giocolieri al suono di musiche medioevali. Occasioni di svago per passare il tempo libero lontani dalle guerre o dagli intrighi della politica. È quanto accadeva a metà del Quattrocento con la duchessa Jolanda di Valois, sorella del re di Francia Luigi XI, che, da vera padrona di casa, trasformò il castello di Ivrea in una elegante e accogliente dimora insieme a suo marito, il duca Amedeo IX di Savoia. Sotto l’attenta direzione di Jolanda, donna colta ed energica, il castello di Ivrea fu ristrutturato e abbellito e divenne uno dei luoghi più importanti e prestigiosi del ducato. Di quell’epoca cavalleresca e cortese resta però solo una traccia in una elegante bifora ad archi sormontata dagli stemmi dei Savoia. Innamorata di Ivrea e del territorio circostante Jolanda vi trascorse lunghi periodi. Morì nel castello di Moncrivello e la salma riposa in una cappella del duomo di Vercelli accanto al marito. Toccherà poi a un’altra donna occuparsi a lungo del castello: Beatrice del Portogallo, moglie del duca sabaudo Carlo II e sorella dell’imperatrice Isabella, moglie di Carlo V. Nomi illustri, grandi personaggi, grande storia a Ivrea.
E proprio tra le mura del castello Carlo II e Beatrice organizzeranno una grande festa per la nascita del figlio. La decadenza del castello si avvicinava. Con il trasferimento della capitale da Chambéry a Torino nel 1563 e con la guerra tra francesi e spagnoli nel canavese tra Cinquecento e Seicento Ivrea perse quel ruolo di centralità che aveva acquisito per il ducato nei secoli precedenti. Di conseguenza venne meno anche l’importanza del castello che dovette fare i conti anche con la sorte avversa. Nel 1676 un fulmine colpì la torre di nord-ovest provocando l’esplosione di un deposito di munizioni, la morte di una cinquantina di persone e il crollo della stessa torre che non fu più ricostruita. Rimase mozza con una copertura conica come si presenta oggi. Il castello venne in seguito adibito a carcere subendo radicali trasformazioni. I saloni e le stanze diventarono celle, gli affreschi scomparvero e gli arredi originali sparirono. Restò prigione per oltre due secoli, nel 1970 fu chiuso e nel 2017 lo Stato lo ha trasferito in proprietà al Comune.                        Filippo Re

“Orme in viaggio” con Pinocchio riporta il teatro a Volpiano


Domenica 6 marzo il saggio del laboratorio, giunto alla 21esima messa in scena

Domenica 6 marzo alle 21, nella sala polivalente di Volpiano (via Trieste 1), il laboratorio di teatro «Orme in viaggio» presenta «Pinocchio»; informazioni e prenotazioni alla biblioteca comunale di Volpiano (telefono 011.9882344, e-mail biblioteca@comune.volpiano.to.it).

Si tratta del ventunesimo saggio proposto dal laboratorio gestito dall’associazione culturale Crab e diretto da Pierpaolo Congiu e Antonio Villella. «Abbiamo lavorato – sottolineano gli organizzatori – con i giovani allievi di “Orme in viaggio “ ad una messa in scena allegra, colorata, divertente, che  rispecchiasse il loro stato d’animo e la enorme voglia di tornare a far teatro, di stare insieme, dopo questi due  difficilissimi anni».

«Orme in viaggio» è rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado e propone lezioni su recitazione, dizione ed espressione corporea, tenute da attori professionisti.

Film d’autore alla Soms di Racconigi dedicati alle donne, alle minoranze, a Pasolini

SOMS di Progetto Cantoregi

Via Carlo Costa 23 – Racconigi (Cn)

Domenica 6 marzo, nell’ambito di CuneiForme, ore 17: Bogre. La grande eresia europea

Martedì 8 marzo, per la Giornata internazionale della donna, ore 21: Le donne del sesto piano

Domenica 13 marzo, film per bimbi e famiglie, ore 17: Oceania

Domenica 27 marzo, film per bimbi e famiglie, ore 17: Mulan

Lunedì 28 marzo, per il Centenario pasoliniano, ore 21: Il Vangelo secondo Matteo

Ingresso: 5 euro adulti / 3 euro bimbi

www.progettocantoregi.it

Continua per tutto il mese di marzo il grande cinema alla Soms di Racconigi, grazie al lavoro condiviso di Progetto Cantoregi, Tocca a noi e Goccia dopo Goccia, con il sostegno del Comune di Racconigi, a cui si aggiunge la collaborazione con la Cineteca nazionale di Bologna e l’Associazione Museo Nazionale del Cinema ETS.

In calendario film d’autore del passato e del presente, oltre che pellicole per bambine e bambini, che saranno proposti in occasione della Giornata internazionale della donna, del Centenario pasoliniano e sul tema dei Diritti, a cui è dedicata la terza edizione CuneiForme di Progetto Cantoregi.

Si parte domenica 6 marzo alle ore 17 con Bogre. La grande eresia europea di e con Fredo Valla che sarà presente alla proiezione per dialogare con il pubblico in sala sui temi del film.

Martedì 8 marzo alle ore 21 in occasione della Giornata internazionale della donna viene proposto Le donne del 6° piano, film di Philippe Le Guay.

Alle bambine e ai bambini saranno dedicate le proiezioni successive.

Domenica 13 marzo alle ore 17 lo schermo si accende con le avventure di Oceania, pellicola prodotto dai Walt Disney Animation Studios.

Domenica 27 marzo alle ore 17 viene proiettato Mulan,sempre di Walt Disney.

Lunedì 28 marzo alle ore 21 per celebrare il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini , viene proposto Il Vangelo secondo Matteo, grazie alla collaborazione con laCineteca nazionale di Bologna e con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema ETS.

Prenotazione consigliata ma non obbligatoria: info@progettocantoregi.it 349.2459042.

Ingresso: 5 euro adulti / 3 euro bimbi.

Gli spettatori che hanno contribuito alla donazione aderendo al crowdfunding “Riporta il cinema a Racconigi!”, se si presentano in sala per la prima volta, avranno diritto all’ingresso gratuito e riceveranno una borsa di tela Progetto Cantoregi in omaggio.

Obbligo di Green Pass rafforzato e di mascherina Ffp2.

Gli appuntamenti si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti-Covid.

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È possibile acquistare la tessera 2022 a offerta libera (costo minimo di 10 euro), per sostenere le attività di Progetto Cantoregi. Da quest’anno i cittadini potranno devolvere il 2×1000 dell’Irpef a favore dell’Associazione Progetto Cantoregi (C.F. 02398300042).

Ai Musei Reali una settimana ricca di appuntamenti

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Tra percorsi speciali, mostre e visite tematiche sulle figure femminili di Palazzo Reale

 

 Tanti appuntamenti e attività animano la settimana dei Musei Reali, tra percorsi speciali, momenti dedicati ai più piccoli e visite tematiche, per trascorrere insieme piacevoli giornate tra cultura e svago.

 

In occasione della Giornata internazionale della donna, martedì 8 marzo l’ingresso sarà gratuito ai Musei Reali e ridotto alla mostra Vivian Maier. Inedita per tutte le donne.

 

Tra le principali novità, è visitabile la Galleria Archeologica: un’inedita sezione permanente del Museo di Antichità, dedicata alle civiltà del Mediterraneo antico, dove sono esposti reperti di rara bellezza e di inestimabile valore storico. I visitatori potranno ammirare più di mille oggettiraccolti in oltre quattrocento anni di collezionismo sabaudo. Un viaggio a ritroso nella Storia grazie a un affascinante percorso espositivo, suddiviso in cinque sezioni, articolato lungo dieci sale e allestito attraverso forme espressive contemporanee.

L’ingresso al percorso è compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.

 

Il calendario delle attività per i tesserati dei Giardini Reali

È disponibile sul sito il calendario delle attività speciali dedicate al tema dei Giardini Reali, riservate ai possessori di una delle tessere solidali. È possibile prendere parte a percorsi e visite in esclusiva con le curatrici, i curatori e le restauratrici dei Musei Reali e sono previsti incontri a tema green anche per tutto il pubblico, con tariffe agevolate per i sottoscrittori della tessera. Le tessere sono acquistabili nel bookshop dei Musei Reali o scrivendo all’indirizzo: mr-to.sostienici@beniculturali.it

Lunedì 7 marzo, alle ore 11 e alle ore 15, è in programma la visita Il Giardino di Levante e la Cavallerizza, nell’ambito di Lunedì Green, l’iniziativa dedicata ogni lunedì ai tesserati e al pubblico alla scoperta dei Giardini Reali a porte chiuse. Un ciclo di visite esclusive sulla storia dei Giardini, le loro stratificazioni nei secoli e le specie vegetali.

Costi: intero € 8, tesserati € 3, gratuito under 18.

Visite con prenotazione obbligatoriamr-to.sostienici@beniculturali.it

 

I Martedì dell’Abbonato

Martedì 8 marzo alle ore 17 proseguono i Martedì dell’Abbonato. In occasione della Giornata internazionale della donna, una visita tematica dedicata alle Donne che vissero e resero vivo Palazzo Reale. Attraversando le magnifiche sale, si racconterà la vita, la moda e il cerimoniale di Corte al femminile.

Costo dell’attività € 10. Riservata ai titolari dell’Abbonamento Musei.

Per informazioni e prenotazioni https://piemonte.abbonamentomusei.it/

 

Le attività con CoopCulture

Sabato 5 marzo alle ore 15.30 e domenica 6 marzo alle ore 11, le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture conducono la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Il costo della visita è di € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

È inoltre possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali:

Venerdì 4 marzo alle ore 16 il pubblico può visitare i magnifici appartamenti della regina Maria Teresa al primo piano di Palazzo Reale, il Gabinetto del Segreto Maneggio e le suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.

Sabato 5 marzo alle ore 16 i visitatori possono ammirare in un itinerario unico gli appartamenti nuziali dei Principi di Piemonte e deiDuchi d’Aosta, situati al secondo piano di Palazzo Reale, allestiti tra il 1720 e il 1843. Grandi architetti come Juvarra, Alfieri e Palagi si alternarono a decorare le magnifiche sale in cui risaltano capolavori rococò, con mobili e boiseries di Piffetti, Gianotti e Stroppiana, soffitti e sovrapporte di De Mura e Beaumont, soffitti di Ayres e Bellosio e arredi di Gabriele Capello in stile Impero. Sarà possibile raggiungere anche le sale che ospitano tesori del Neoclassico in cui gli architetti Piacenza e Randoni, con gli ebanisti Bonzanigo e Bolgiè, approntarono ambienti in stile Luigi XVI di meravigliosa bellezza tra il 1788 e il 1789.

Domenica 6 marzoalle ore 16 un affascinante tour attraversa le sale del primo piano di Palazzo Reale che affacciano sul Giardino Ducale e che conservano intatte le originali decorazioni settecentesche, tra le quali spiccano le pitture di Francesco De Mura e Laurent Pécheux: un susseguirsi di ambienti tra i più sorprendenti della residenza, utilizzati negli anni del re Carlo Alberto come appartamenti per i Principi Forestieri in visita alla corte torinese.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Attività per famiglie e bambini

Domenica 6 marzo alle ore 15.30 Animali favolosi

Falchi, granchi, cani, volpi e tanti altri animali sono i protagonisti di simpatici racconti e allegre filastrocche che animeranno questa specialissima visita guidata alla mostra Animali dalla A alla Z. Alla fine del percorso a ciascun partecipante verrà consegnata una copia del libro “Zoostorie”, contenente le storie raccontate durante l’attività e molte altre da leggere a casa con mamma e papà!

Attività consigliata per bambine e bambini dai 6 ai 10 anni con prenotazione obbligatoria.

Costo: € 10 a bambino, gratuito per gli accompagnatori. Info e prenotazioni: 011 19560449 – Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Ciprotour. Oltre il confine – ultimi giorni

Fino al 3 marzo 2022 è visitabile la mostra diffusa che unisce i Musei Reali e le Biblioteche civiche di Torino: Il progetto Ciprotour. Oltre il confine, ispirato dalla mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, prevede una serie di piccole esposizioni in alcune biblioteche torinesi: narrazioni da Cipro e su Cipro nelle sale della Biblioteca civica Centrale, alla Biblioteca civica Musicale Della Corte la musica cipriota, al Mausoleo della Bela Rosin e alla Biblioteca civica Villa Amoretti si racconta dell’isola sacra ad Afrodite con i profumi della dea, alla Biblioteca civica Cesare Pavese di commerci e genti, di lingue e culture alla Biblioteca civica Primo Levi.

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

Fino al 26 giugno, le Sale Chiablese ospitano l’esposizione Vivian Maier Inedita con oltre 250 scatti, tra cui molti inediti, video Super 8 e oggetti personali della fotografa americana. Curata da Anne Morin, la mostra presenta anche una sezione dedicata alle fotografie che Vivian Maier realizzò nel 1959 durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova. Dopo una prima tappa al Musée du Luxembourg di Parigi, l’esposizione arriva in Italia e ha come obiettivo quello di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica della fotografaVivian Maier Inedita è organizzata da diChroma Photography e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais ed è prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali, con il patrocinio del Comune di Torino. L’esposizione è sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale. Martedì 8 marzo, ingresso ridotto per le donne in occasione della Giornata internazionale della donna.

 

Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini è l’esposizione allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda fino al 3 aprile 2022. Il progetto, curato da Rosario Maria Anzalone ed Enrica Pagella, è concepito per bambini e famiglie, dall’altezza delle vetrine alle soluzioni grafiche: tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali sono accomunate dalla raffigurazione di animali, da indovinare in una modalità di fruizione partecipataLa visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Museum Shop

Per rimanere aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

L’accesso ai Musei Reali e alle mostre è consentito unicamente esibendo il Super Green Pass (Green Pass rafforzato ad esito di vaccinazione o guarigione da Covid-19) e indossando la mascherina chirurgica, secondo le norme di sicurezza previste dal Decreto-legge del 24 dicembre 2021, n. 221.

 

 

No alla Russia al Salone del Libro ma non saranno boicottati gli autori

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Il Salone del Libro non ospiterà delegazioni ufficiali, enti o istituzioni legate al governo russo ma “non saranno boicottati libri o autori russi, discussioni o lezioni sulla cultura e la letteratura russa, all’interno di un programma ispirato ai temi della pace, del dialogo, dell’amicizia tra i popoli, le arti, le culture”. Questa la decisione del Salone Internazionale di Torino, che “condanna l’invasione dell’Ucraina e manifesta estrema preoccupazione per lo svolgimento della guerra in atto”.