CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 402

 XXXIII edizione del Salone del Libro, un successo 

Un bilancio della kermesse appena terminata

In attesa di ritornare all’edizione classica che si terrà a maggio prossimo, il Salone ha effettuato un test di prova e dal 14 al 18 ottobre si è tenuta la 33° edizione.

Un successo insperato, con l’ansia legata alle precauzioni dovute al famigerato Covid-19.
La giornata di lunedì 18 ottobre, ha chiuso ufficialmente la XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro.

Due anni di clausura sono stati lunghi da passare per tutti e anche per il Salone.
La comunità del Salone è tornata al Lingotto Fiere in un tripudio alla speranza. Vi sono tornati lettrici e lettori, scrittrici e scrittori, editori, insegnanti, studenti, famiglie, ragazzi, bambini, semplici cittadini, persone affermate e ad altre in cerca di visibilità che la kermesse ha dato.

Intelligente anche la scelta di posizionare i “big” alla fine degli stand, all’Oval e dare spazio e visibilità maggiore alle Case editrici più piccole all’inizio del Salone. Tutti hanno accolto una sfida senza precedenti e l’hanno fatto in maniera altrettanto eccezionale.

A tirare le fila dell’evento durante la conferenza stampa tenutasi oggi alle ore 16.30 presso la Sala Oro, sono stati: Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro; Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte; Francesca Paola Leon, Assessore alla Cultura della Città di Torino; Piero Crocenzi, amministratore delegato di Salone Libro s.r.l. e Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino e la carta vincente del Salone.

Grazie alla riorganizzazione degli spazi è stato possibile accogliere in sicurezza un numero di circa 150.000 visitatori (a partire dai 148.000 registrati alle ore 16:00 a cui si aggiungono quelli stimati dalle proiezioni delle ultime ore del lunedì). Sono stati 18mila i metri quadrati in più ricavati all’interno dei padiglioni 1, 2, 3 e Oval del centro polifunzionale Lingotto, la rinnovata larghezza dei corridoi di 4 metri – particolarmente apprezzata anche dagli editori – ha facilitato i flussi e l’accesso alle nuove sale a disposizione.

Le curiosità: lo staff del Salone era composto da oltre 90 persone che ha percorso nell’arco di 5 giorni oltre 8.000 km.
I volontari erano oltre 200, i cosiddetti “felpini”, giovani collaboratori che hanno gestito pubblico e ospiti nelle sale. Il merito del successo del Salone va anche a loro.

Il Salone è stato raccontato da tutte le angolazioni possibili, lo dimostrano gli oltre 40.000 scatti realizzati dal team fotografi, le oltre 3500 pagine di rassegna stampa raccolte nei soli giorni della Fiera e i 320 passaggi su radio e televisione. Gli accrediti professionali dell’edizione 2021 hanno visto un sensibile incremento: Stampa: 1.576; Blogger: 658; Professionali: 2.980 (+ 150%) per un totale di 5.214 accrediti professionali (+ 53%).

Secondo le stime dell’Osservatorio alberghiero della Camera di commercio di Torino, nel weekend appena trascorso l’occupazione alberghiera si è attestata all’84%, con un picco pari all’85,8% nella notte tra sabato e domenica, un incremento del 18,5% rispetto alla settimana precedente.

Tommaso Lo Russo

(Foto M. Martellotta)

Il lungo week-end dei Musei Reali tra mostre e visite speciali

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 A ottobre, un ricco programma di iniziative permette di riscoprire e approfondire le collezioni dei Musei Reali con visite e attività speciali per adulti e ragazzi.

 

Le visite speciali con CoopCulture

Fino al 31 marzo 2022 è possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali con le guide di CoopCulture.

Ogni martedì e venerdì, il pubblico sarà accompagnato nei magnifici appartamenti al piano terreno di Palazzo Reale, abitati da principesse, principi, sovrani tra la fine del Seicento e la prima metà del Novecento, e nelle suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.

Ogni mercoledì e sabato, in Galleria Sabauda si potranno visitare le sale dedicate ai Maestri piemontesi dalla seconda metà del Trecento all’inizio del Cinquecento e proseguire alla scoperta della straordinaria raccolta del finanziere Riccardo Gualino, con opere che datano dall’antichità al Novecento.

Ogni giovedì e domenica sarà possibile approfondire le vicende storico-artistiche legate alla costruzione della Cappella della Sindone e ammirare i tesori conservati nella Sacrestia e nella Cappella Regia.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei). Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Sabato 23 ottobre alle ore 11 domenica 24 ottobre alle ore 15.30 le guide di CoopCulture accompagneranno il pubblico alla scoperta della mostra Cipro. Crocevia delle civiltà. Un percorso emozionante alla scoperta del fascino millenario dell’isola, raccontato attraverso le collezioni del Museo di Antichità, che costituiscono un nucleo pressoché unico nel panorama dei grandi musei europei, arricchito da prestiti provenienti da illustri istituzioni straniere tra cui il British Museum di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York. Il costo dell’attività è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto in mostra.

Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 23 ottobre alle ore 15.30 e domenica 24 ottobre alle ore 11 le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno inoltre la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un percorso per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia. Il costo della visita è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18).

Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 23 ottobre dalle ore 15 alle 17 nell’incontro di chiusura della Master Class Il museo: caso studio per progetti accessibili e inclusivi, gli allievi del corso di formazione dedicato al Design for All nel contesto museale presentano le proposte elaborate per la progettazione inclusiva applicata a specifici spazi dei Musei Reali. La discussione dei lavori, condotta dal direttore della Master Class prof. Pete Kercher, si svolgerà in presenza nella sala didattica al terzo piano della Manica Nuova ed è aperta al pubblico su prenotazione all’indirizzo mr-to.edu@beniculturali.it

 

Le mostre in corso

Allestita nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabaudafino al 7 novembre il pubblico può ammirare la mostra dossier Come parla un ritratto. Dipinti poco noti delle collezioni reali. L’esposizione presenta opere poco note della Pinacoteca e di Palazzo Reale che permettono di seguire l’evoluzione della ritrattistica di corte dal tardo Cinquecento alla metà del Settecento. Alcuni dipinti sono esposti per la prima volta dopo interventi conservativi eseguiti dalle restauratrici dei Musei Reali. Studi e ricerche sono stati condotti in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso dei Musei Reali.

 

Nell’ambito dei progetti di collaborazione tra musei italiani e stranieri, fino al 12 dicembre i Musei Reali ospitano nelle Sale dei Maestri Caravaggeschi, al primo piano della Galleria Sabauda, l’opera di Orazio Gentileschi Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. L’evento espositivo è una straordinaria opportunità di confronto con l’Annunciazione, capolavoro dello stesso artista, celebre seguace di Caravaggio, custodito dai Musei Reali. Il confronto tra queste due opere permette di accostarsi al metodo di lavoro del pittore, che consiste nel riutilizzo di cartoni o di lucidi per comporre singole figure o intere scene.  Il volto di Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, dipinto tra il 1615 e 1620 ritorna con attitudine simile in quello della Vergine nell’Annunciazione di Torino, donata dallo stesso Gentileschi al duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1623 e oggi esposta nella Galleria Sabauda.

 

Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, che si terrà fino al 9 gennaio 2022 nelle Sale Chiablese, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e curata da Luca Bombardieri, docente di Archeologia cipriota, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali. Si tratta di un’occasione unica per lasciarsi conquistare da una delle isole mediterranee più misteriose, il cui incanto è a tutt’oggi immutato: mitica culla di Afrodite, che nasce dalla spuma del mare cipriota, l’isola è crocevia di scambi commerciali e approdo di culture differenti in cui si forma la moderna concezione del mondo mediterraneo. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18). I biglietti possono essere acquistati su www.coopculture.it.

 

Fino al 9 gennaio 2022 i Musei Reali ospitano In Between, la prima mostra a Torino dedicata allo scultore piemontese Fabio Viale che ha conquistato notorietà internazionale grazie alle sue statue tatuate e alle straordinarie finzioni del marmo. Cinque opere monumentali allestite in Piazzetta Reale e un percorso curato da Filippo Masino e Roberto Mastroianni all’interno di Palazzo Reale testimoniano i campi di ricerca e presentano opere inedite, svelate al pubblico negli spazi della residenza sabauda. Realizzata in collaborazione con la Galleria Poggiali di Firenze, la mostra è compresa nel biglietto di ingresso ai Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

Dal 18 ottobre 2021, la Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 15,15, chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Alla Gam il suono profondo e misterioso delle aurore boreali

“Alessandro Sciaraffa. Sinfonia”

Dal 21 ottobre al 9 gennaio 2022

Creatività da vendere. E per chi di creatività – ma anche di ingegno e curiosità  per i misteri più impercettibili della natura – ne ha da vendere,  sono tanti e spesso inattesi o volutamente casuali i percorsi messi a disposizione dai giochi intriganti dell’arte contemporanea. E’ il caso di Alessandro Sciaraffa (torinese, classe ’76), una laurea in Architettura al Politecnico di Torino e una “specializzazione” davvero interessante nella cosiddetta sound art, lo studio delle onde sonore e dei fenomeni invisibili della natura, rappresentati con l’aiuto della tecnologia. Esempio concreto e lampante è la sua “Sinfonia”, installazione immersiva e partecipativa, a cura della storica dell’arte Sara d’Alessandro Manozzo, esposta, fino al 9 gennaio, negli spazi della Sala 1 della GAM di Torino. L’opera è composta da un gong, da un sistema sonoro e da una proiezione video su uno schermo specchiante inseriti dentro uno spazio buio a unire due dei temi fondamentali nell’opera di Sciaraffa: il suono primitivo del gong e l’osservazione delle aurore boreali. Chiodo fisso dell’artista torinese sono infatti i fenomeni invisibili della natura, che lui sviscera attraverso l’uso di tecnologie sperimentali che prevedono, spesso, il coinvolgimento del pubblico. E il risultato, di grande suggestione misterica, è dunque la presenza simbiotica di suono, tecnologia e natura. Così come già in “Aurora”, opera presentata sempre alla GAM in occasione di “Luci d’Artista”, anche “Sinfonia” esplora e rende tangibile la luce scintillante, con le infinite sfumature di colori e forme, e il suono inudibile generato dall’aurora boreale, catturato attraverso apparecchiature capaci di captare le basse frequenze. In questo caso suono e luce sono attivati dal visitatore che interagisce con il gong. “Ci sarà – raccontava lo stesso Sciaraffa in fase di progettazione dell’opera – il suono delle aurore boreali, che inizieranno a scoppiettare, a luccicare. Tu potrai stare a guardare questi bagliori di luce, come dei grandi dipinti che scorrono in uno spazio tempo, per poi farli esplodere con il gong”. L’opera è quindi dedicata ai suoni delle “profondità naturali”, dagli aural chorus alle vibrazioni fisiche e archetipiche del gong “intrecciando cultura, eventi naturali, onde sonore e tecnologia per offrire un’esperienza che conduce il visitatore in un viaggio immaginifico attraverso realtà fisiche sconosciute”.

Il progetto di Sciaraffa, scelto da “Fondazione Torino Musei – GAM”, ha vinto il bando “Italian Council” (IX edizione, 2020), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della “Direzione Generale Creatività Contemporanea” del “Ministero della Cultura”, che prevede il finanziamento di progetti culturali finalizzati alla promozione, produzione, conoscenza, diffusione della creazione contemporanea italiana in Italia e all’estero nel campo delle arti visive. Destinata alla collezione permanente della GAM“Sinfonia” è esposta per la prima volta negli spazi del Museo e si trasferirà in primavera (4 marzo – 22 aprile 2022)  nelle sale della “Fondazione e Galleria TSE Art Destination”, a Nur-Sultan, una delle realtà più dinamiche nel panorama artistico contemporaneo del Kazakhstan: rafforzerà così la relazione fra la città di Torino e la capitale kazaka, in occasione delle celebrazioni dei trent’anni di relazioni diplomatiche tra i due paesi.

Durante il periodo di esposizione alla GAM di Torino, sono previsti alcuni eventi legati all’approfondimento di elettroacustica e sound art.

g.m.

“Alessandro Sciaraffa. Sinfonia”

GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea”, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Fino al 9 gennaio 2022

Orari: mart. merc. ven. sab. e dom. 10/18; giov. 13/21. Lunedì chiusi

Photo: Alessandro Muner

Silto Experience: fermati, osserva, pensa

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Spazio Lancia 23 ottobre – 14 novembre Open day 22 ottobre 10 – 21 Vernissage ore 19

 

Cos’è Silto Experience: fermati, osserva, pensa

Silto Experience: fermati, osserva, pensa” è la prima mostra personale di Silto, al secolo Carlo Siletto, che sarà visitabile dal 23 ottobre al 14 novembre 2021, con ingresso gratuito dal mercoledì alla domenica (orari su www.spaziolancia.it), nei rinnovati spazi espositivi di Palazzo Lancia, in via Vincenzo Lancia a Torino.

L’esposizione si propone come percorso esperienziale e interattivo ed è composta da 30 opere, riduttivo chiamarli semplicemente “quadri”, definibili come oggetti d’arte, a metà tra pittura e scultura, poesia e comunicazione.

Silto, ingegnere entrato nel mondo dell’arte solo da qualche anno, si propone con essi di stimolare gli spettatori attraverso un viaggio cui tutti sono invitati, dai professionisti agli amanti dell’arte, fino ai non addetti ai lavori, agli adulti e ai bambini.  Legno, tela, specchi, plexiglas, ma anche video emozionali e trailer di presentazione delle opere esposte, sono la materia di cui si nutre la mostra; ed è attraverso di essa che l’essere umano, calato nelle contraddizioni e nelle storture della società moderna, torna a essere assoluto protagonista.

 

“Silto Experience: fermati, osserva, pensa” si fonda sul principio di interattività. La reciprocità tra artista e visitatore non si manifesterà solo nella realtà aumentata dei Qr Code, grazie ai quali si potranno ottenere numerose spiegazioni supplementari sui propri device, e nella possibilità di “creare” la propria opera d’arte con l’ausilio di un software, per poi vederla crescere, realizzarsi fisicamente e diventare un’unica grande opera collettiva esposta, con una sorpresa aggiunta dall’artista, a fine mostra. Lo scambio si manifesterà piuttosto nel dialogo mentale con cui Silto conta di stimolare le persone a «pensare e ad ascoltarsi». Una dinamica possibile grazie a una presentazione innovativa e diretta, di semplice comprensione, che si avvarrà di numerose forme comunicative: come la musica, il video e l’affabulazione, tese a stimolare l’anima artistica spesso sopita in ognuno di noi. Inoltre, ogni installazione sarà coadiuvata dalla presenza “virtuale” dell’artista che tramite video dedicati descriveranno concepimento, messaggio e modalità di preparazione dei lavori.

 

Chi è Silto

«Sono nato a Torino da una famiglia di valori antichi ma dalla mentalità moderna e questa apparente contraddizione mi ha sempre accompagnato e guidato». Si presenta così Carlo Siletto, in arte Silto, ingegnere nonché artista, inusuale e poliedrico. Ammette di sentirsi «un po’ un intruso nel mondo dell’arte», cui si è avvicinato pienamente solo nel 2017 «quando -afferma- ho sentito l’esigenza di iniziare un dialogo diverso con me stesso e con il mondo che mi circonda, lasciando che la mia anima razionale e quell’espressiva si fondessero, senza per questo rinunciare alla mia piena espressività».

È da questa presa di coscienza che Silto ha cominciato a condividere con gli altri le sue opere. Le definisce «frutto dell’ingegneria dell’immaginazione; non è ingegneria, non è arte, non è comunicazione ma forse un po’ di tutte tre le cose insieme». Poi precisa che la sua arte non pretende di parlare di politica, di attualità, di sé o di altri: «Il mio mondo creativo –sottolinea- non è realtà, né “solo” pittura; provo piuttosto a raccontare dell’uomo, dell’umanità, della sua razionalità e dei suoi sentimenti calati nella società contemporanea». Un’arte che affonda le sue radici nel suo lavoro di ingegnere, immerso per anni nei grammi di flusso, nella ricerca statistica e nel codice binario: «Elementi che mi hanno spinto a esplorare altre vie espressive che non fossero risposte sempre semplici, nette, monocromatiche».

Non è un caso che l’artista confessi di aver sempre vissuto «a cavallo due linee: quella del sognatore e quella del metodico; quella poetica e quella pragmatica». Entrambe sono state supportate da una formazione scientifica, ma anche dalla scrittura di poesie, dell’ascolto di tanta musica e dalle frequentazioni di amici fidati che hanno addolcito i suoi anni impegnativi al politecnico.

Dov’è Silto Experience: fermati, osserva, pensa

La mostra “Silto Experience: fermati, osserva, pensa” è anche il pretesto per riscoprire uno degli edifici più iconici della città, sede perfetta per una mostra che si affida anche alla dialettica tra arte e tecnologia. Palazzo Lancia, grattacielo commissionato dall’industriale Gianni Lancia ed edificato tra il 1954 e il 1957 su progetto di Nino Rosani con la collaborazione dello Studio Giò Ponti, è stato recentemente riportato all’antico splendore grazie alla Bentley SOA, azienda attiva nel settore della qualificazione delle imprese che operano nel mercato degli appalti pubblici.

L’edificio a ponte di 17 piani situato nel cuore di Borgo San Paolo, simbolo architettonico delle aspettative industriali all’alba del miracolo economico, ha messo a disposizione del pubblico il suo primo piano, uno spazio a pianta libera con una doppia, affascinante vista sulla città. Oggi lo Spazio Lancia, definito «avanguardistico spazio espositivo aperto a ospitare la progettualità creativa torinese facendo dialogare il presente con il proprio passato», si apre alla cultura nelle sue diverse espressioni, come arte, musica e design.

Libri d’artista e di poesia visiva alla libreria antiquaria Freddi

È stata Inaugurata mercoledì 20 ottobre scorso la mostra intitolata “Sulle tracce di multiformi percorsi d’artista: libri d’artista e di poesia visiva” presso la libreria antiquaria Freddi, in via Mazzini a Torino.

L’esposizione vuole essere l’occasione di approfondimenti critici, presentando libri di poesia visiva, di artista, libri oggetto e pop up d’artista, ponendo l’attenzione sulla varietà di tipologie e di tecniche inerenti il libro d’artista, che deve essere inteso come uno strumento in costante evoluzione.
Il “Progetto animato e d’artista” è curato dall’Associazione culturale “Collezione Piero Marengo Progetto libro animato e d’artista”  ha anche promosso, a margine della mostra, una tavola rotonda, per esaminare in maniera più approfondita i rapporti presenti tra editoria e libro d’artista, in una reciproca ridefinizione e in un vero e proprio confronto frontale.
I libri animati e d’artista costituiscono una straordinaria forma di sperimentazione e di ricerca innovativa nel campo della lettura e della trasmissione della cultura. All’estero hanno ottenuto la massima valorizzazione e godono del completo riconoscimento da parte dei soggetti istituzionali competente, quali biblioteche, musei e accademie. Non hanno, invece, purtroppo ancora raggiunto la giusta considerazione in Italia , Paese in cui non ne sono state ancora colte appieno le implicazioni profonde nei confronti dei processi di conoscenza, lettura e percezione del testo.
L’Associazione Culturale Collezione Piero Marengo-Progetto libro animato d’artista si propone di valorizzare le raccolte della collezione attraverso l’organizzazione di mostre e manifestazioni capaci di metterne in luce il valore culturale e spettacolare, oltre che attraverso la promozione di convegni, conferenze e tavole rotonde, in grado di di stimolare lo studio scientifico del libro animato.
La tavola rotonda, che si è tenuta mercoledì 20 ottobre scorso nel pomeriggio presso la Biblioteca Civica Centrale, nella Sala Conferenze, in via della Cittadella 5, è stata introdotta e coordinata dal professor Maurizio Vivarelli, del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino. Ha visto l’intervento di artisti del libro, piccoli editori, storici del libro e dell’arte, accanto a esperti di arte grafica. Sono intervenuti Liliana Ebalginelli, Fernanda Fedi, Gino Gini, Alina Kalczynska, Elisa Pellacani, Alfredo Taroni e Susanna Vallebona.
La mostra è visitabile dal 21 al 30 ottobre prossimi con prenotazione di 15 gruppi di persone la volta e sarà richiesto di esibire il greenpass.
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10.30- 12.30; 16-19.30.
Le riprese audio e video dei due eventi sono realizzate dal giornalista e videomaker Carlo Buonerba ( Ceo Kelados) e saranno disponibili sul sito www.librianimatidartista.it

Mara Martellotta

Il milite ignoto e le offese alla storia

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Avevo parlato domenica scorsa a Palazzo Carignano di Torino del centenario della tumulazione al Vittoriano a Roma del Milite ignoto, un evento straordinario di patriottismo in un 1921 dominato da una guerra civile tra socialisti, comunisti e fascisti  che procuro’ morte e violenze selvagge. Furono pochi giorni di miracolosa ritrovata unità nazionale con centinaia di migliaia di Italiani che tra la fine di ottobre e i primi di novembre si inginocchiavano e lanciavano fiori al passaggio del treno che portava il milite ignoto da Aquileia a Roma. Esso era il simbolo sacro di tutti i Caduti della Grande Guerra.
L’atmosfera che si respirava nella Camera del primo Parlamento italiano domenica e’ stata di ardente patriottismo , quello che solo più il
centro Pannunzio sa suscitare a Torino. Ovviamente il sindaco uscente di Torino era assente e i due candidati sindaci hanno ignorato l’evento.
Vedendo il programma ufficiale e il francobollo celebrativo del Centenario ho disdetto tutti gli impegni che avevo assunto come oratore ufficiale perché non condivido lo spirito e il modo in cui il Governo ha affrontato una ricorrenza che ovviamente non interessa o addirittura da’ fastidio. Con un espediente grafico davvero meschino hanno eliminato dal francobollo il monumento equestre al Padre della Patria Vittorio Emanuele II di cui la Grande Guerra completo’ l’opera di unificazione nazionale. Già due anni fa il bicentenario della nascita del primo Re d’Italia venne ignobilmente ignorato da tutte le alte cariche dello Stato con la scusa della pandemia che non impediva l’uso della parola a nessuno. Preferirono un assordante silenzio. “Republicanizzare”l’evento del 1921 è un falso storico clamoroso perché l’Italia si ritrovo’ attorno al Re Soldato, così definito non certo per ragioni di celebrazione retorica ma per il ruolo che ebbe dal 1915 al 1918. Inoltre il treno che dovrebbe rievocare quello di cent’anni fa e’ divenuto un motivo di mera attrattiva turistica, ignorando il significato storico di quella pagina straordinaria. Esso viaggia di notte ed è visitabile in alcune stazioni come fosse una curiosità. Non è neppure previsto il suono della “Leggenda del Piave” che cent’anni fa sostituì per volere del Re la Marcia Reale. Era meglio che questi signori catto-comunisti ignorassero un evento che non sono neppure in grado di capire. Io, nipote di due volontari caduti al fronte e di un nonno che, amico di Cesare Battisti e di Damiano Chiesa, non attese il richiamo per partire ed andare in trincea, pur avendo due figli piccoli, sono indignato e non parteciperò a nessuna manifestazione. Questa Italia dilaniata dal COVID, dal Green Pass, dai No Vax e dai nostalgici violenti di Salo’, non è degna di ricordare quel soldato senza nome che venne avvolto nel tricolore con lo stemma sabaudo, quello del Risorgimento nazionale sotto cui quattro generazioni di Italiani erano vissuti,  avevano lavorato ed avevano combattuto per un’Italia più grande, lontanissima dall’Italietta di oggi priva di ideali e di valori, dominata da nichilismo civico che non riconosce neppure più il dovere del voto.

Si anima Palazzo Madama con la mostra dedicata all’artista borgognone Antoine de Lonhy

Una nuova mostra anima un’importante sede espositiva di grande interesse a Torino, Palazzo Madama, che ospita il Museo Civico d’Arte Antica, a partire dal 7 ottobre scorso fino al 9 gennaio 2022. Si tratta dell’esposizione dedicata alla figura di Antoine de Lonhy, un artista poliedrico che fu non solo pittore, ma anche scultore, maestro di vetrate, autore di disegni di ricami, riuscendo a illustrarne l’impatto fondamentale nell’ambito del rinnovamento del panorama figurativo in Piemonte nella seconda metà del Quattrocento.

La mostra, che ha avuto anche una sezione ospitata dal 10 luglio al 10 ottobre scorso al Museo Diocesano di Susa, vuole evidenziare i viaggi, gli spostamenti e la carriera itinerante attraverso l’Europa di un artista capace di riunire, nelle sue opere, influssi e elementi provenienti dalla Borgogna, dalla Provenza, dalla Catalogna e dalla Savoia.
La scelta della sede espositiva valsusina, precedente a Palazzo Madama, è stata motivata dal profondo legame che questo artista di origine borgognona ebbe con la valle di Susa.
Originario di Autun in Borgogna, Antoine de Lohny eseguì molte opere nel corso dei suoi numerosi viaggi, dalla Francia alla Spagna, fino all’Italia, in Piemonte in particolare, opere in cui si può cogliere la sintesi dei fermenti dell’arte a lui contemporanea. Nei suoi dipinti la cultura fiamminga di Van Eyck e Rogier van de Weyden convive in una sintesi perfetta con le linee pittoriche dell’arte savoiarda e mediterranea. Viaggiando dalla natia Borgogna alla Provenza, dalla Spagna alla Savoia, fu proprio qui che Antoine de Lonhy mise radici lavorando senza sosta per la corte sabauda, per chiese, conventi e collezionisti privati, oltre che nobili.
Antoine de Lohny, facendo tesoro della lezione proveniente dal realismo nordico e catalano, rappresenta nelle sue opere un Dio vicino. Un esempio di questo senso del sacro “affettuoso e concreto” è rappresentato dalla “Trinità”, opera in cui l’iconografia canonica diffusa in Italia viene a cedere il passo ad una rappresentazione di Dio Padre che sostiene il corpo del Figlio morto mentre, di fianco, è rilevante la presenza di una figura di un angelo piangente, di grande impatto emotivo.
Un altro contesto in cui questo artista si specializzo’ è stato quello della tecnica della pittura delle vetrate. Fu chiamato, infatti, a lavorare prima a Tolosa, poi a Barcellona e, infine, anche in provincia di Torino, ad Avigliana, dove svolse una lunga attività che lo portò a eseguire codici miniati e pitture, oltre a disegni per ricami. A Tolosa l’artista arrivò poco dopo il 1454 e, protetto dall’arcivescovo locale Bernard de Rosier, lavorò a vetrate, miniature, pale d’altare, affreschi quali quelli frammentari per la chiesa di Notre Dame de la Dalbade di Tolosa. Di questi affreschi ne sono un esempio i frammenti esposti a Palazzo Madama inerenti il ciclo sulle “Storie di Santa Caterina”, presenti insieme a splendidi fogli di messale e allo splendido “Polittico della Vergine, Sant’Agostino e San Nicola da Tolentino”, realizzato nel 1461-1462 per l’abbazia agostiniana Domus Dei a Mirailles, vicino a Barcellona, e giunto da diverse sedi spagnole.
Antoine de Lohny era già noto in passato con l’appellativo di “Maestro della Trinità di Torino” o, nell’ambito dei codici miniati, come il “Maestro delle Ore di Saluzzo”, entrando in contatto, prima del 1450, con il cancelliere del duca di Borgogna, Nicolas Rolin, uno dei più celebri mecenati del tempo. Per lui eseguì delle vetrate istoriate, mentre a Tolosa, nella Francia Meridionale, realizzò un ciclo di affreschi, decorando anche diversi codici liturgici.
Dell’opera di questo artista rimane una preziosa testimonianza nella grande vetrata eseguita per la chiesa di Santa Maria del Mar a Barcellona, città che ha costituito la terza sosta da parte dell’artista, negli anni 1460-1462. Qui il maestro continuò la sua polivalente attività, dando proprio un saggio di estremo valore nel dipingere le vetrate del rosone della basilica, per il quale scelse vetri colorati, azzurri in particolare, sia in Italia sia in Germania.
L’esposizione vanta la curatela di Simone Baiocco e Simonetta Castronovo per quanto riguarda la sezione di Torino e di Vittorio Natali per quella di Susa e fa parte di un progetto nato nell’ambito del Reseau europeen des musees d’art medieval, una rete di musei fondata nel 2011 allo scopo di promuovere iniziative, oltre che studi, inerenti il patrimonio artistico piemontese, aostano, svizzero e dell’antica Savoia.

Mara Martellotta

Opera e Balletto al Regio, una Stagione lunga dodici mesi 

«È con sincera emozione che, a tredici mesi dal mio arrivo al Teatro Regio, annuncio la Stagione d’Opera e di Balletto 2022, una Stagione lunga dodici mesi che ci vedrà tornare finalmente nel nostro Teatro!» dichiara Rosanna Purchia, Commissario Straordinario del Teatro Regio, che aggiunge: «è un sollievo poter tornare al Regio e a prospettive “aperte” e “luminose”, è il nostro ritorno alla normalità, dopo il lungo periodo di angoscia, difficoltà, ma anche di duro impegno. È il nostro ritorno al 100%».

Una riapertura che non solo si realizza grazie al miglioramento della situazione epidemiologica, ma che segna anche il raggiungimento di un grande traguardo: la conclusione della prima e più importante tranche delle opere di adeguamento e rinnovamento dell’impianto scenico del Teatro, lavori che si collocano all’interno del finanziamento di 8,5 milioni di euro messo a disposizione dal Ministero della Cultura, e che porteranno il Regio, nato nel 1740 e uno dei teatri più antichi d’Europa, a essere uno dei più tecnologici del mondo.

Inoltre, tra tutti quelli emanati finora, l’ultimo Dpcm è senza dubbio il decreto più atteso e sperato, perché dà l’avvio ufficiale al ritorno alla normalità: nei teatri, nei cinema, nei musei e in tutti i luoghi della cultura, la capienza consentita di spettatori torna al 100%. Il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha dichiarato: «un risultato importante chiesto da tutto il mondo della cultura e condiviso nel Consiglio dei Ministri. C’è una grande voglia di ripartenza, in condizioni di assoluta sicurezza. Continueremo a sostenere il mondo dello spettacolo dal vivo perché è il motore dell’Italia: ritornate a riempire teatri, cinema, musei e concerti!». Un invito che rivolgiamo anche noi del Regio.

Guido Mulè, Direttore generale, afferma: «Desidero innanzitutto ringraziare i Soci Fondatori del Teatro Regio Torino per il supporto. Intesa Sanpaolo, come da tradizione, si riconferma nostro partner per il titolo inaugurale proseguendo il proprio impegno con il Regio nel segno di una lunga collaborazione che vede la Banca accanto al Teatro nella realizzazione delle sue produzioni; e Reale Mutua, che ha scelto di sostenere la produzione del nuovo allestimento di Don Giovanni di Mozart che vedrà il ritorno al Regio del maestro Riccardo Muti. Entrambi questi sostegni assumono un significato particolare, soprattutto in un momento in cui la cultura è ingrediente fondamentale del processo di ripartenza. Senso di gratitudine anche per gli Amici del Regio, che continuano a essere con orgoglio al nostro fianco».

«Anche quest’anno Reale Mutua è al fianco del Teatro Regio di Torino, una delle realtà tra le più prestigiose e innovative del panorama artistico internazionale – dichiara Luigi Lana Presidente di Reale Mutua – La nostra Compagnia, Socio Fondatore del Regio dal 2012, ha il piacere di contribuire alla realizzazione di questa importante Stagione, quella della ripartenza, dopo il complesso periodo che il mondo della cultura ha attraversato a seguito della difficile contingenza legata al Covid.
Siamo quindi lieti di continuare a offrire concretamente il nostro sostegno a favore della tradizione lirica e dell’attività del Teatro Regio, supportando quest’anno il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, diretto dal Maestro Riccardo Muti».

Mimì, Norma, Turandot, Donna Anna, Santuzza, Carmen, Floria Tosca, Anna Frank, Svetlana Zakharova: sono donne forti e coraggiose le protagoniste della Stagione d’Opera e di Balletto 2022 del Teatro Regio, che apre sabato 12 febbraio con La bohème di Giacomo Puccini, la nostra opera simbolo che potremo finalmente vedere dal vivo nel nuovo allestimento – realizzato dal Teatro Regio – che unisce la regia, firmata da Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, a scene e costumi ripresi dai bozzetti e dai figurini originali di Adolf Hohenstein, disegnati per la prima assoluta torinese del 1896 e custoditi dall’Archivio Storico Ricordi. Il maestro Pier Giorgio Morandi dirigerà l’Orchestra, il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Regio. Nel cast voci fresche, adattissime al ruolo, come quelle di Dinara Alieva, Valentin Dytiuk, Valentina Mastrangelo e Biagio Pizzuti. Curatrice delle scene è Leila Fteita, curatrice dei costumi è Nicoletta Ceccolini. L’opera sarà in scena per 10 recite fino al 27 febbraio. Una nuova grande inaugurazione di Stagione che si realizza grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo.

Dal 12 marzo, per 6 recite, proporremo Norma di Vincenzo Bellini nell’allestimento, proveniente dal Teatro di San Carlo di Napoli, firmato nella regia da Lorenzo Amato, con la direzione di Francesco Lanzillotta, le scene di Ezio Frigerio e i costumi del premio Oscar Franca Squarciapino. Nel ruolo del titolo Gilda Fiume; nel cast: Dmitry Korchak, Fabrizio Beggi e Annalisa Stroppa.

Dal 22 aprile al 5 maggio, per 7 recite, andrà in scena la grande “incompiuta” del Novecento: Turandot di Giacomo Puccini, nello spettacolare allestimento – realizzato dal Teatro Regio – con regia, scene, costumi, coreografia e luci di Stefano Poda, autore dalla raffinata poetica metafisica e onirica, che per il Regio ha firmato successi come ThaïsLeggenda e Faust. Sul podio salirà il maestro Jordi Bernàcer. Poda ha creato un mondo trascendentale nel quale il gelo di Turandot si scontra con l’ardente passione di Calaf. Lo spazio scenico ben evidenza questo conflitto mentre, nell’impostazione drammaturgica, il personaggio di Liù, terzo polo tra Turandot e Calaf, acquista un inedito spessore teatrale, carico di intenzioni. Nel cast spiccano grandi artisti di fama internazionale: nel ruolo della protagonista Ingela Brimberg, il tenore Mikheil Sheshaberidze nei panni di Calaf, il soprano Giuliana Gianfaldoni come Liù e il basso Michele Pertusi (Timur).

maggiodal 15 al 21, sarà eseguito per la prima volta a Torino La scuola de’ gelosi, dramma giocoso di Antonio Salieri nell’elegante, raffinato e coloratissimo allestimento del Theater an der Wien con la regia di Jean Renshaw e con le scene e i costumi di Christof Cremer. Direttore d’orchestra è Nikolas Nägele; nel cast, David Kerber, Elisa Verzier e Carolina Lippo.

La Stagione d’Opera chiude “in levare” con il grande ritorno del maestro Riccardo Muti che, dal 18 al 26 novembre, per 5 recite dirigerà Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart in un nuovo allestimento del Teatro Regio Torino in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo, firmato da Chiara Muti, con le scene di Leila Fteita, i costumi di Massimo Cantini Parrini e le luci di Vincent Longuemare. Protagonisti del capolavoro mozartiano saranno Luca Micheletti, Eleonora Buratto, Mariangela Sicilia, Giovanni Sala, Alessandro Luongo e Francesca Di Sauro. Siamo fieri e onorati che il Maestro Muti, come aveva promesso, abbia scelto di tornare a lavorare con noi e, questa volta, per un pubblico che lo potrà applaudire dal vivo. La nuova produzione si realizza grazie al sostegno di Reale Mutua.

Dicembre, come da tradizione, è tempo di balletto e ospiteremo la Compagnia di Balletto dell’Opera di Tbilisi per ben 16 date: dal 4 all’11 dicembre Carmina Burana, una nuova creazione su musica di Carl Orff e dal 16 al 23 Lo Schiaccianoci su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la coreografia di Aleksej Fadeečev e Nina Ananiashvili, direttrice della Compagnia di Balletto. Gli spettacoli vedranno il coinvolgimento delle masse artistiche del Teatro al completo: Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Regio che, con i rispettivi Direttori Andrea Secchi e Claudio Fenoglio, saranno coinvolti nell’intera Stagione dimostrando così l’alto livello raggiunto.

Come è noto, da fine maggio a settembre 2022 il Teatro sarà nuovamente chiuso per la seconda tranche di lavori che coinvolgeranno la meccanica di scena inferiore del palcoscenico del Regio e la ristrutturazione degli impianti e delle luci di scena e di sala del Piccolo Regio Puccini. «Il Teatro però non si fermerà – afferma Rosanna Purchia – e ci auspichiamo di poter tornare nello splendido Cortile di Palazzo Arsenale per la seconda edizione del Regio Opera Festival. Dopo il grande successo dell’estate appena trascorsa, speriamo di poter nuovamente abitare e animare con i nostri spettacoli la suggestiva sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito in via dell’Arsenale, luogo di grande fascino che si è rivelato ideale come sede estiva sia per il nostro pubblico sia per gli artisti che abbiamo ospitato, e che ci ha permesso di scoprire e far scoprire ai torinesi e ai numerosi turisti una meraviglia settecentesca nel centro della città».

La seconda metà dell’800 sarà la grande protagonista dell’estate 2022. Il 7, 9 e 11 giugno apriremo il Festival con Cavalleria rusticana, il capolavoro di Pietro Mascagni con la regia di Gabriele Lavia e le scene e i costumi di Paolo Ventura. Nel cast ritroveremo Anastasia Boldyreva, Stefano La Colla, Misha Kiria e Agostina Smimmero diretti dal maestro Francesco Ivan Ciampa.

Il 21, 23 e 26 giugno presenteremo un altro capolavoro: Carmen di Georges Bizet, sul podio il graditissimo ritorno del direttore israeliano Daniel Oren alla guida di Orchestra, Coro, Coro di voci bianche del Regio e i protagonisti Ketevan Kemoklidze nel ruolo del titolo, Jean-François Borras, Rosa Feola e Zoltán Nagy. Questo allestimento, con la regia di Paolo Vettori, vedrà l’adattamento e i testi narrati a cura del nostro Direttore artistico Sebastian F. Schwarz, che descrive così l’idea: «dopo il grande successo della Butterfly, andata in scena a luglio scorso, ho deciso di riproporre l’esperienza del racconto di uno dei più grandi capolavori della storia dell’opera e per questo ho rinnovato l’invito all’attore-narratore Yuri D’Agostino, che vestirà i panni del compositore. Spesso mi sono sentito dire che l’opera è difficile, persino noiosa. Mi è capitato più volte di sentirmi chiedere quale sia l’utilità, l’attualità di questa forma d’arte. So che spesso è una domanda provocatoria, ma sono convinto che se si è disposti ad accettare la “sfida”, non è difficile dimostrare quanto l’opera, e le vicende in essa narrate, possano essere importanti e vicine alla vita di tutti noi. Occorre fornire elementi che siano comprensibili al più vasto e variegato pubblico, occorre sapersi rivolgere a tutti, sia agli appassionati sia a chi per la prima volta decide di approcciarsi all’opera lirica. Abbiamo sperimentato la scorsa estate quanto sia utile fornire brevi raccordi narrati per rendere più accessibile e vicino all’esperienza quotidiana degli spettatori un titolo che sembra lontano e avulso dalla realtà. E, si sa, la conoscenza è il primo passo verso la valorizzazione e l’apprezzamento di un’opera d’arte».

Dal 5 al 10 luglio presenteremo Tosca di Giacomo Puccini nell’allestimento del Teatro Regio realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, con la regia di Daniele Abbado e la direzione d’orchestra di Stefano Ranzani. Il cast vedrà nel ruolo della protagonista la grandissima Maria Agresta, accanto a lei Giorgio Berrugi nel ruolo di Cavaradossi e Elchin Azizov in quello di Scarpia.

Sempre a lugliodal 26 al 30, tornano l’opera buffa e il regista Mariano Bauduin (che questa estate ci ha fatto scoprire e sorridere con La serva padrona e Pimpinone), che presenterà uno degli ultimi grandi successi della storia del genere buffo: Don Checco di Nicola De Giosa. Scopriremo come “una certa sfacciataggine sia necessaria per cavarsela nella vita”. Direttore è il maestro Francesco Ommassini, tra gli interpreti Domenico Colaianni e Michela Antenucci. Il nuovo allestimento del Regio avrà le scene di Claudia Boasso e i costumi di Laura Viglione.

New entry per il palcoscenico del Regio Opera Festival: il balletto, cui dedicheremo il mese di settembreDall’8 al 10 avremo l’onore di ospitare Svetlana Zakharova, étoile del Bol’šoj e del Teatro alla Scala, amatissima dal pubblico, celebrata dalla critica e richiesta dai maggiori teatri al mondo, che si esibirà insieme al marito Vadim Repin, acclamato violinista e direttore d’orchestra. Nello spettacolo Pas de deux for Toes and Fingers, Repin interpreterà assoli di incredibile virtuosismo, alcuni dei quali vedranno la danza della Zakharova fondersi elegantemente con la musica. Accanto alla “prima ballerina assoluta”, alcuni noti protagonisti del balletto internazionale: da Mikhail Lobukhin a Denis Savi, da Vjačeslav Lopatin a Jacopo Tissi, impegnati in coreografie di Marius Petipa e Asami Maki, Mauro Bigonzetti, Motoko Hirayama, Mikhail Fokine e Johan Kobborg su musiche di Paganini, Saint-Saëns, Händel, Monteverdi, Massenet e altri. Un mirabile spettacolo di danza e un meraviglioso concerto insieme: un’occasione unica per godere della grande musica e delle stelle internazionali del balletto.

Proprio come per il secondo appuntamento di settembre, che chiuderà il Festival dal 14 al 17, con il Béjart Ballet Lausanne impegnato ne L’uccello di fuoco, sulla suite orchestrale di Igor Stravinskij e in Tous les hommes presque toujours s’imaginent. Nella prima coreografia Maurice Béjart nutre, alimenta e rivoluziona questo grande classico del ‘900, come egli stesso affermò: «ritrovando i due elementi choc che furono alla base della creazione: Stravinskij musicista russo, Stravinskij musicista rivoluzionario. L’Uccello di fuoco, fiammante Fenice che risorge, come il Poeta/Rivoluzionario e le idee che non muoiono mai». La seconda coreografia nasce dall’incontro tra Gil Roman, direttore artistico del Béjart Ballet, e John Zorn, uno dei maggiori musicisti e compositori contemporanei americani. L’audacia e la libertà artistica e compositiva di Zorn hanno affascinato Roman che, passo dopo passo, esplora e si immerge nell’universo del geniale polistrumentista.

L’Impegno del Regio prosegue, si rafforza e si struttura. Il progetto prevede di sostenere attività specifiche promosse da enti senza scopo di lucro che operano sul territorio della Regione Piemonte e della Valle d’Aosta. In particolare, il contributo va a progetti di promozione e integrazione sociale, di supporto alle fasce più deboli, di inclusione e autonomia delle persone disabili, di impegno nell’emergenza sanitaria e di tutela ambientale. Per la Stagione 2022, le associazioni potranno fare richiesta sul sito del Teatro entro il 31 dicembre 2021; in questo modo il Regio dedicherà parte dell’incasso delle prove generali.

L’Impegno del Regio per la Stagione 2022 prevede, inoltre, due importanti appuntamenti. Il primo, il 27 e 28 gennaio in occasione del Giorno della Memoria, è Il diario di Anna Frank, un nuovo allestimento del Regio dell’opera-monologo di Grigorij Frid, dall’omonimo Diario, una prima esecuzione a Torino che vedrà Shira Patchornik nel ruolo della giovane protagonista, Giulio Laguzzi sul podio dell’Orchestra del Regio, la regia di Anna Maria Bruzzese e le scene di Claudia Boasso. La produzione si inserisce nell’ambito delle manifestazioni realizzate in collaborazione con il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà e ha ottenuto il patrocinio della Comunità Ebraica di Torino.

Il secondo appuntamento è un progetto cui il Regio tiene molto: Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti, in scena il 27 e 28 maggio, realizzato nel 30° anniversario delle stragi di Capaci e di Via d’Amelio: una coproduzione che vede uniti, nel segno della memoria, il Teatro Regio Torino, il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, la Fondazione per la Cultura Torino – MITO Settembre Musica e il Teatro Massimo di Palermo. Una prima esecuzione assoluta che coinvolge il maestro Marco Tutino, autore della musica originale, Emanuela Giordano, drammaturgia e regia, gli attori del Piccolo Teatro di Milano, il maestro Alessandro Cadario sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio, quest’ultimo istruito dal maestro Andrea Secchi. Ha dichiarato Rosanna Purchia: «Sono felice, e credo che questa nostra sinergia su temi così importanti sia un assoluto Valore». «Sono convinto che il confronto tra i diversi autori condurrà alla nascita di un progetto forte e significativo», queste le parole del maestro TutinoEmanuela Giordano aggiunge: «sono davvero grata e felice di essere in questo progetto che vede uniti, in una bella logica di partecipazione, enti, fondazioni e teatri così importanti. Falcone e Borsellino, noi lo sappiamo, non devono solo essere ricordati, devono continuare a essere o diventare anche per le nuove generazioni, un modello, uno stimolo costante, per non arrenderci a tutto quello che degrada e umilia il nostro bellissimo Paese». Chiosa Francesco Giambrone, Sovrintendente del Massimo di Palermo: «è un grande piacere coprodurre con voi, con Mito e con il Piccolo il progetto sul trentennale delle stragi del 1992. Palermo non poteva mancare per mille ragioni e vi ringrazio di averci coinvolti». Ancora Rosanna Purchia: «Questo impegno ha trovato un entusiastico sostegno da parte degli Amici del Regio e di Green Pea, che ringrazio di cuore».

Abitualmente, in occasione della presentazione della nuova Stagione, il nostro pubblico trova una immagine rappresentativa dello spirito e dei grandi temi che in essa sono rappresentati. Quest’anno, abbiamo deciso di coinvolgere l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, e grazie al fattivo coinvolgimento della Presidente Paola Gribaudo, del Direttore Edoardo Di Mauro e all’appassionata competenza dei professori Chiara D’Aleo e Luca Porru, abbiamo appena ricevuto i progetti realizzati da dodici allievi dei corsi di Metodologia progettuale della Comunicazione visiva e di Progettazione grafica. Proposte che dimostrano non solo un grande impegno e una interessante creatività, ma anche quanto il Teatro Regio sia un punto di riferimento culturale importante per i giovani. In questi giorni si stanno valutando tutte le proposte e presto potremo svelare l’immagine della Stagione 2022.
Qualche indicazione fondamentale sugli abbonamenti e i biglietti. Per il dettaglio vi rimandiamo al nostro sito: www.teatroregio.torino.it.

Alla Biglietteria, da lunedì 25 ottobre a domenica 14 novembre, gli abbonati alla Stagione 2019-2020 del Regio possono rinnovare il proprio abbonamento a 7 spettacoli della Stagione d’Opera e di Balletto 2022 e i Gruppi possono acquistare in prelazione gli abbonamenti a 3 spettacoli. Tutti gli abbonamenti saranno messi in vendita libera a partire da lunedì 15 novembre.
biglietti e le card saranno in vendita da sabato 27 novembre alla Biglietteria e online.
Per gli under 30 è prevista una riduzione fino al 65% sugli abbonamenti e del 20% circa su biglietti e card.

Per l’acquisto degli abbonamenti, dei biglietti e delle card è possibile utilizzare i voucher ottenuti a titolo di rimborso per gli spettacoli e i concerti della Stagione 19-20 e annullati causa Covid-19.
Siamo orgogliosi di poter presentare una Stagione così ricca, lunga dodici mesi. Questo lavoro è il frutto di un articolato e assiduo lavoro collettivo, mosso dalla passione e dall’impegno di tutti noi. È stato un anno molto intenso, ma siamo “a riveder le stelle”: il nostro bilancio ha finalmente un segno positivo e proseguono gli interventi necessari ad assicurare al Teatro un rilancio duraturo nel tempo, che poggi su basi finanziarie e organizzative solide e strutturali.

A questo proposito va sottolineato l’impegno della Città di Torino, della Regione Piemonte e del Ministero della Cultura. Un ulteriore riconoscimento al nostro lavoro è dato dal fondamentale apporto dei Soci della Fondazione, dall’appoggio degli Amici del Regio e dal sostegno delle numerose Imprese che continuano a credere nel Teatro Regio.

Un doveroso e sentito ringraziamento va infine al nostro affezionato pubblico che, nonostante le difficoltà e la chiusura forzata, non ha mai smesso di essere vicino al suo Teatro e che continuerà a trovare nel Regio il luogo dove le emozioni diventano realtà.

BIGLIETTERIA
Piazza Castello 215 – Torino
Tel. 011.8815.241 – 011.8815.242
biglietteria@teatroregio.torino.it
Orario di apertura: da lunedì a sabato 13-18.30; domenica 10-14

INFORMAZIONI
Tel. 011.8815.557 – info@teatroregio.torino.it
Orario del servizio: da lunedì a venerdì 9-17.30

Per tutte le informazioni: www.teatroregio.torino.it

E’ la spada dei Crociati?

E se fosse la spada del marchese Corrado del Monferrato?

O di qualche altro illustre crociato partito dal Piemonte per andare a combattere in Terra Santa? Chissà, forse ce lo diranno le Autorità israeliane per le antichità che stanno analizzando la spada, risalente a 900 anni fa, probabilmente impugnata da qualche cavaliere durante le Crociate, rinvenuta casualmente da un sub al largo di Haifa in Israele. Lunga un metro, l’arma è interamente ricoperta di organismi marini e incrostata di conchiglie che la rendono ancora più pesante. Gli esperti ritengono che sia riemersa dagli abissi del mare dopo un forte spostamento delle sabbie. Una volta ripulita la spada verrà esposta al pubblico.
f.r.

Ritorna al suo amato pubblico l’Orchestra della RAI diretta dal maestro Fabio Luisi

Torna a incontrare il suo affezionato pubblico l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino nell’Auditorium RAI “Arturo Toscanini”, aperto al cento per cento della sua capienza, inaugurando i cosiddetti “Concerti d’autunno”.

Sul podio sarà il direttore emerito Fabio Luisi, accanto alla star internazionale Hilary Hahn.

Il concerto è in programma giovedì 21 ottobre prossimo alle 20.30, trasmesso da RAI Cultura, in diretta su RAI 5, oltre che su RAI 3 e in live streaming su RAI Play.

Da martedì  19 ottobre sono in vendita i biglietti, resi disponibili con il ritorno alla capienza completa dei teatri, presso la biglietteria dell’Auditorium RAI di Torino. Il concerto verrà replicato a Torino venerdì  22 ottobre alle 20.

Protagonista della serata, in una delle sue rare apparizioni in Italia, sarà appunto la violinista statunitense Hilary Hahn, già vincitrice di tre Grammy Award, con ventuno album all’attivo.

Giovedì sera verrà  proposto il Concerto per violino e orchestra in re minore opera 47  di Jean Sibelius, che lei ha inciso all’età  di ventinove anni per la Deutsche Grammophon. La prima idea del concerto risale nella mente del compositore finlandese al 1899 e Sibelius rifletté sulla sua concezione per diversi anni, realizzando poi la maggior parte del lavoro soltanto nella seconda metà del 1903. Dapprima eseguito da Novacek, nella prima versione, nel febbraio 1904, il concerto fu poi rielaborato nella sua partitura e eseguito nella nuova versione a Berlino nell’ottobre del 1905. Il concerto si muove in un equilibrio sostanziale tra  due componenti, il materiale tematico di origine nordica e una scrittura violinistica di straordinario impegno. Sibelius si trovò  di fronte alla difficoltà  di conciliare due elementi non facilmente assimilabili,  da una parte la lunga e celebre tradizione del concerto romantico,  dall’altra il proprio personale stile compositivo.

L’idea del neoprimitivismo, della sobrietà e profondità di pensiero riflette la rivendicazione identitaria da parte di Sibelius nei confronti della sua patria, la Finlandia. Gran parte dell’originalità presentata dalla partitura è, sicuramente, legata alla sua concezione formale, capace di reinterpretare gli schemi classici secondo un orientamento fortemente personale.

Nella seconda parte del concerto il direttore Fabio Luisi proporrà la Symponie fantastiche op. 14 di Hector Berlioz, autentico banco di prova per tutte le grandi orchestre sinfoniche. Composta nel 1830 quale espressione della cocente passione per l’attrice Harriet Smithson, futura moglie di Berlioz, rappresenta il primo esempio in assoluto del genere delle composizioni sinfoniche a programma, in cui i movimenti della sinfonia sono concepiti  quali “episodi della vita di un artista”, la cui coscienza precipita in un sonno popolato di fantasmi, dopo aver assunto un’eccessiva dose di oppio.

I biglietti per il concerto, da 15 e 25 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN della RAI e presso la biglietteria dell’Auditorium RAI di Torino.

Mara Martellotta