Giovedì 15 Dicembre Mario Desiati racconta Goffredo Parise
A partire da novembre, la Scuola Holden ha inaugurato la rassegna letteraria Scrittori leggono scrittori- pensata da Federica Manzon, direttrice di Holden Original – in cui autori e autrici contemporanee hanno raccontato uno scrittore che per loro è stato decisivo, che ha influito sulla loro vita professionale e personale.
Il primo incontro è stato il 10 novembre: lo scrittore e giornalista Gabriele Romagnoli ha letto Richard Ford, autore che ha più volte intervistato e da cui è legato da un profondo rapporto di amicizia.
Si è proseguito poi il 17 novembre con Giorgio Fontana, Premio Campiello 2014 con il libro Morte di un uomo felice e docente Holden: Fontana ha parlato di Franz Kafka, soffermandosi sugli aspetti meno noti e discussi della sua opera, come l’ironia.
Il 1° dicembre, Chiara Valerio ha presentato la poeta Patrizia Cavalli. Valerio è stata sua editor e amica e si adopera tuttora per tenerne viva l’opera, dedicandole spesso contenuti sui suoi canali social, in cui mescola l’intimità e il racconto personale alla letteratura.
Il 15 dicembre, Mario Desiati, Premio Strega 2022 e profondo conoscitore della letteratura italiana del secondo dopoguerra, racconterà Goffredo Parise.
Gli incontri della rassegna Scrittori leggono scrittori, invece, sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Chi vuole prenotarsi può scrivere a reception@scuolaholden.it.


Sono tanti i modi di viaggiare e di raccontare le proprie esperienze legate al viaggio. Per stimolare la scrittura attorno a questo tema che, sin dall’antichità e dal mito di Ulisse, affascina l’essere umano prende il via la prima edizione di un “concorso letterario”, organizzato dal “Salone Internazionale del Libro” di Torino in collaborazione con il “Gruppo FS Italiane”. Dedicato alla letteratura di viaggio sostenibile, il concorso dal titolo “A/R Andata e racconto. Appunti di viaggio” è dedicato a racconti inediti di scrittori e scrittrici esordienti dai 18 anni in su che non abbiamo mai pubblicato alcun racconto o romanzo edito da una casa editrice italiana e distribuito in libreria.
Non poteva che dedicarla a suo padre questa tappa finale del lungo viaggio che lo ha portato a indagare sull’incendio che divampò quel sabato 18 luglio del 64 dopo Cristo e che per molti versi cambiò il destino dell’antichità e del mondo: “A mio padre, amico che manca, che mi ha trasmesso l’entusiasmo di viaggiare tra le stelle della conoscenza con la semplicità delle parole e la profondità del pensiero.” Ha assorbito ogni cosa Alberto Angela da sua padre, come un Ulisse dantesco desideroso in ogni istante di conoscere e di andare oltre le barriere, ha assorbito certo tutto l’entusiasmo, e lo tocchi con mano non appena entra da vera star, circondato dalle guardie del corpo che ne proteggono i movimenti e i tempi, e inizia a chiacchierare nella vastissima sala della Nuvola Lavazza per la presentazione di “Nerone. La rinascita di Roma e il tramonto di un imperatore”, uscito da pochi giorni per HarperCollins con Rai Libri e già un successo editoriale, primo ospite di “Aspettando il Salone”, il percorso d’avvicinamento all’appuntamento torinese di primavera, in programma dal 18 al 23 maggio prossimi, che durante il corso dell’anno porterà scrittori e scrittrici a confrontarsi con il pubblico di lettori, pare, sempre più numeroso. La sobrietà nell’esporre, le parole mai nascoste e lontane da quelle troppo spesso usate da certi tromboni tivù, morbide e spinte talvolta verso la risata d’alleggerimento da una materia che troppo impegnata, la cultura che spazia per molte direzioni, l’amore verso un mestiere – paleontologo, naturalista, divulgatore scientifico e scrittore -, tutto lo ha portato a esplorare, a indagare come un detective del nuovo millennio sulle cause di un’occasione e su una figura della storia che troppe voci hanno per secoli sepolto sotto la coltre della più dura negatività.
“Voi siete entrati qui con un’idea di Nerone, vi prometto che uscirete con una totalmente diversa.” Una trilogia avventurosa, ricca di piccoli passi che ci hanno fatto scoprire la vita di Roma del tempo e del suo milione di abitanti, le ore che precedono l’incendio, la guida dei due 
Senza quella tragedia, senza quella figura in chiaroscuro, la Storia avrebbe preso un’altra strada (la necessarietà del Male?), non avremmo avuto la tomba di Pietro e l’edicola, gli scavi e un frammento del muro rosso con il graffito in cui si riesce a leggere “Petros eni” ovvero “Pietro è qui”, non sarebbe nata la basilica, non avremmo ammirato la Sistina e il Giudizio Universale e gli autori del Quattrocento, la tela di Caravaggio a Santa Maria del Popolo, avremmo avuto una Roma diversa. Il “Nerone” di Alberto Angela è un’opera che avvince nel racconto e avvincerà nella lettura, 550 pagine di notizie a rivedere la Storia, a immergerci in un’epoca, a sorbirne ogni aspetto. Un’opera massiccia, completa. Se, mentre termina di firmarvi la copia, chiedete all’autore su quale personaggio andrà a cadere la propria indagine, alzando lo sguardo e posando un attimo il pennarello nero, vi dice, quasi con uno sguardo tra l’esausto e quello che esige compassione: “Adesso credo sia il tempo che io mi riposi”. Ma chi ci crede? Preparatevi a incontrarlo la sera di Natale con “Stanotte… a Milano”, naturalmente targato Rai 1.


Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Chiarisce subito che l’America è composta da tante realtà diverse tra loro: geografiche, climatiche, paesaggistiche, architettoniche, etniche, sociali e culturali. Un paese complesso in cui l’estensione continentale fa sì che annoveri differenze simili a quelle che in Europa oppongono realtà come l’Islanda a nord e la Grecia a sud.
La scrittrice spagnola compone un affresco storico in cui centrali sono gli effetti della Guerra civile spagnola e fa muovere i suoi personaggi su più sfondi: Madrid, Alessandria d’Egitto, New York, Santiago del Cile e Parigi. Protagonisti sono 4 giovani dalla vita ingarbugliata: Fernando Garzo, Cataline Vilamar, il pittore Eulogio Jeménez e l’americano con velleità poetiche Marvin Brian.
Esattamente un secolo fa l’allora 32enne giallista Agatha Christie fu la prima donna occidentale a fare surf in piedi alle Hawaii e a raccogliere esperienze uniche ed esotiche durante il suo Grand Tour in giro per il mondo.
Seconda tappa la lontanissima Australia dove la coppia andò alla scoperta del Queensland, con escursioni nella rigogliosa e sorprendente giungla tropicale e le sue felci gigantesche. Poi Melbourne, Sydney e i loro dintorni con l’allevamento e le piantagioni di ananas
Nina De Gramont, scrittrice americana e docente di scrittura creativa nel North Carolina, è tornata sul mistero irrisolto degli 11 giorni in cui la famosa giallista Agatha Chritie sparì nel nulla, e lo fa in questo romanzo di grande suspense psicologica, in cui miscela realtà e fantasia, e ci tiene incollati fino all’ultima pagina.

