CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 385

Garage rock USA 1966. Discografia minore / 22

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

La possibilità di avere entrate economiche discretamente regolari era generalmente uno dei “chiodi fissi” di una garage rock band di liceali americani di metà anni ‘60.

Non di rado la costanza delle entrate era preferita all’ammontare stesso di ciascuna di esse, specialmente quando si ricorreva (in molti casi) al “management” autogestito e “home-made”. Va da sé che il poter contare su amicizie tra la gioventù agiata (ancor meglio con contatti in politica) era un vero toccasana, sia dal punto di vista dei “ganci” con il mondo discografico, sia sulla possibilità di avere svariate occasioni per animare feste private a tema musicale. Ne deriva che per le band esordienti i “pool parties” (feste in piscina nell’ambito di una cerchia di amicizie benestanti) costituissero una non trascurabile fetta di entrate economiche; inoltre le feste rientravano in quel contesto irrinunciabile in cui il “passaparola” a volte era persino più efficace e capillare di una promozione manageriale a pagamento. In questa sezione discografica compaiono alcune bands che non disdegnarono questo versante dell’intrattenimento…

– The Cutaways “You’re Driving Me Out Of My Mind / Now That You’re Gone” (Agogo Records);
– The War Lords “Real Fine Lady / I’ve Got It Bad” (Thor Records 810 T-0759);
– Raunch “A Little While Back / I Say You’re Wrong” (Bazaar 10-001);
– Lord Charles & The Prophets “Ask Me No Questions (I’ll Tell You No Lies) / Mojo Hand” (R.M. Review R-1 / R-2);
– Daze Of The Week “Believe Me / One Night Stand” (Piece Records PR-1003);
– The Jaggerz [Jaggers] “Feel So Good / Cry” (Executive Records Inc.);
– The Bards “Alibis / Thanks A Lot Baby” (Emcee Records E-013);
– [The] Distant Sounds “It Reminds Me / Dreamin’” (Citation Records 17371/17372);
– The Knightsmen “Fever / Daddy Was A Rolling Stone” (Ikon Records IER 514);
– The Chains “Carroll’s Gotta Cobra / I Hate To See You Crying” (Hanna-Barbera Records HBR 460);
– The Spiders “Don’t Blow Your Mind / No Price Tag” (Santa Cruz SCR 10,003);
– The Ones “Maybe It’s Both Of Us / Don’t Make Me Over” (Contrapoint 9010);
– Jerry and The Gems “Last Stop / Summertime” (Heigh-Ho 630);
– The Winkle Pickers “I Haven’t Got You / (My Name Is) Granny Goose” (Colpix Records CP-796);
– Feebeez “Walk Away / Season Comes” (Stange R-2216);
– The Insites “Nothing Is Wrong With Love / Stop, Look And Listen” (Vague 901);
– The Tangle “Any Time, Any Where / Our Side Of Town” (Canary 1012);
– The Fraggies “Stick With You / I Wanna Love You” (Cameo C-410);
– The Do’s And The Dont’s “I Wonder If She Loves Me / Our Love May Not Live Again” (Red Bird RB 10-072);
– [The] Scurvy Knaves “It’s Not Like That / Gypsy Baby” (Twelve Hands);
– Jim Curran and The Lonely Ones “Aren’t You Happy? / Drums Send Me” (D-REA 6-6333);
– The Bethlehem Exit “Walk Me Out / Blues Concerning My Girl” (Jabberwock Records JSF-110);
– Jet City Five “Do You Wonder / Oh Julie” (Thumbs Down 1005);
– The Blue Vistas “Four Inches Above The Knees / The Lonely Bull” (Sun-Ray SRR-118).

(…to be continued…)

GIAN MARCHISIO

 

“Queer Picture Show” Debutto sul palco della “Soms” di Racconigi

Il nuovo spettacolo teatrale di Irene Dionisio e Francesca Puopolo

Sabato 19 novembre, ore 21

Racconigi (Cuneo)

E’ il primo appuntamento della nuova rassegna teatrale “Raccordi”, progetto selezionato dal Bando “Cortocircuito 2022” e nato dalla collaborazione fra “Piemonte dal Vivo” e “Progetto Cantoregi” come “occasione di incontro, scambio e riflessione attraverso eventi tesi ad esplorare la scena teatrale di innovazione contemporanea, non solo italiana, incentrata sui temi dell’impegno civile e sociale”. Uno spettacolo al mese. Da novembre 2022 a marzo 2023. L’appuntamento è sempre nello spazio teatrale della “Soms” (ex “Società Operaia di Mutuo Soccorso”), di via Carlo Costa 23, a Racconigi (Cuneo). E il primo titolo ad andare in scena, sabato 19 novembre, alle 21, è proprio “Queer Picture Show” delle registe torinesi Irene Dionisio e Francesca Puopolo; la prima direttrice artistica per tre anni di “Lover” (storico Festival LGBTQUI+ del “Museo Nazionale del Cinema”) e la seconda già presidente di “Arcigay Torino”. Lo spettacolo racconta in un labirinto di immagini e con i linguaggi del digitale del “New Queer Cinema”, ovvero di quella corrente cinematografica che tra la metà degli anni ’80 e i primi ’90 del Novecento ha mobilitato la comunità LGBTQI+ attorno a una serie di titoli a tematiche omosessuali e di importanti autori, cementandone l’identità. La regia di Irene Dionisio racconta tutto questo nella forma di una performance multimediale, con un narratore d’eccezione, il torinese “Premio Ubu 2010” e “Golden Graal 2012” Giovanni Anzaldo (diploma nel 2009 allo “Stabile” di Torino con Luca Ronconi e importanti presenze teatrali e cinematografiche), che si muove in un caleidoscopio visivo, tra estratti delle pellicole dei maggiori autori del periodo: dai registi americani Gus Van Sant a Todd Haynes, dall’inglese Derek Jarman al canadese Bruce LaBruce. Il progetto dell’Associazione “Altera” è realizzato con il sostegno della “Compagnia di San Paolo”, nell’ambito del Bando “ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea” in collaborazione con “CIRMA” dell’Università degli Studi di Torino.

La rassegna “Raccordi” proseguirà fino al 18 marzo 2023. In sintesi, questi i titoli in agenda: “Sotterraneo”, con “Shakespearology” (3 dicembre), un’intervista impossibile rivolta direttamente a Sir William Shakespeare in carne e ossa sulla sua vita, la sua opera, la sua eredità culturale; “Kronoteatro” con “La fabbrica degli stronzi” (14 gennaio 2023), una provocazione surreale sul paradigma vittimario così radicato oggi nei media, nella famiglia e nel nostro modo di abitare il mondo; “Babilonia Teatri” con “Giulio Meets Ramy / Ramy Meets Giulio” (19 febbraio 2023), che parte dalla drammatica vicenda di Giulio Regeni per riflettere su cosa significhino Stato, Giustizia e Legalità, con il cantante Ramy Essam, voce della rivoluzione egiziana, dal 2014 in esilio, su cui pende un mandato di cattura per terrorismo dal parte dell’Egitto; Olivier Dubois, coreografo e ballerino di fama internazionale, con lo spettacolo di danza “My Body of Comung Forth by Day” (18 marzo 2023), un gioco di specchi per approfondire il tema dell’arte e della creatività.

Per info e prenotazioni (prenotazione non obbligatoria): tel. 349/2459042www.progettocantoregi.itinfo@progettocantoregi.it

g.m.

Nelle foto:

–       Giovanni Anzaldo

–       Irene Dionisio

–       Da “Shakespearology”, Ph. Francesco Niccolai

Danza sulle note della Taurinense

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La Compagnia Eko Dance presenta “L’Era dell’Acquario” e “Ballett Konzert” al Teatro San Giuseppe di Torino, con la musica eseguita dalla Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense”.

 

Sabato 19 novembre 2022 alle ore 21 al Teatro San Giuseppe di Torino, EDC di Pompea Santoro si esibirà in due balletti del tutto inediti: L’Era dell’Acquario, musica e storia di Davide Boario e Ballett Konzert musica e storia di Mario Nascimbene. Le coreografie sono state affidate a due coreografi piemontesi: a Raffaele Irace, L’Era dell’Acquario, coreografo affermato e Direttore Artistico del Gallus Theater – Frankfurt per le Arti performative e ideatore di “Solo Coreografico” e a Paolo Mohovich, Ballet Konzert, coreografo Internazionale e Direttore Artistico di Palcoscenicodanza a Torino.
La serata di danza è frutto di un progetto che vede la collaborazione tra professionisti, artisti e musicisti, ciascuno con un contributo unico e peculiare. L’evento esprime il connubio tra due forme artistiche presenti nel territorio ma poco valorizzate insieme: la banda musicale e il balletto, espressioni, attraverso la musica, di un alto valore di coesione sociale.
La musica dei balletti, di Davide Boario e di Mario Nascimbene (celebre autore di oltre 300 colonne sonore di film), sarà eseguita dalla Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense”, una delle eccellenze delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano, sotto la direzione del 1° Maresciallo Luogotenente Marco Calandri.
L’Era dell’Acquario, prima composizione originale in Italia e in Europa per balletto con storia per moderna banda sinfonica, avrà un contributo scenografico tratto da un’opera Ezio Gribaudo (Logogrifo 1965), tale partecipazione è segnalata nella biografia ufficiale dell’artista ed editore d’arte recentemente scomparso. A Ezio Gribaudo è dedicata la prima del balletto.
La Compagnia Eko Dance di Pompea Santoro si basa su solide basi artistiche e professionali, dalle quali trae ispirazione per proporre nuove fruizioni educative e culturali, per divulgare e promuovere la conoscenza e la pratica della danza, per offrire un’opportunità di sviluppo artistico e tecnico ai suoi danzatori. Questa, è una sfida che vede l’opportunità di realizzare uno spettacolo per tutta la famiglia con messaggi molto importanti come la diversità, la consapevolezza e l’accettazione.
Il progetto è sostenuto dalla Fondazione CRT, dalla Città di Torino – bando TAP (Torino Arte Performativa) e dal Consiglio della Regione Piemonte.
L’iniziativa è Co-prodotta dall’Associazione Eko Dance Project e dall’ Associazione dei Congedati della Fanfara della Taurinense.
Dopo la prima di sabato 19 novembre, ore 21, al Teatro San Giuseppe in via Andrea Doria, 18 a Torino, lo spettacolo sarà replicato domenica 20 novembre alle ore 16 sempre al Teatro San Giuseppe e lunedì 2 dicembre alle ore 21 al Teatro Cardinal Massaia in via Sospello 32/c, Torino.

Scheda informativa
Titolo:
Coreografia:
Regia:
Musica e storia: Interpreti: Esecuzione musicale:
Titolo:
Coreografia:
Musica e storia: Interpreti: Esecuzione musicale:
Luogo: Date:
Biglietti:
Luogo: Data:
L’Era dell’Acquario
Raffaele Irace
Pompea Santoro
Davide Boario (Edizioni Musicali M. Boario) La Compagnia Eko Dance di Pompea Santoro Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense”
Ballett Konzert
Paolo Mohovich
Mario Nascimbene (Edizioni Musicali M. Boario) La Compagnia Eko Dance di Pompea Santoro Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense”
Teatro San Giuseppe di Torino (Via Andrea Doria, 18, 10123 Torino TO) 19 novembre 2022 ore 21.00 (prima assoluta)
20 novembre 2022 ore 16.00
Musica eseguita dalla Fanfara “Taurinense”
Intero 25 €, Ridotto (under 18 anni) 16 €
Teatro Cardinal Massaia di Torino (Via Sospello 32/c, 10147 – Torino) 2 dicembre 2022 ore 21.00 (Musica registrata )
Per informazioni e prenotazioni: telefono 3392791793 Email ekodanceproject@gmail.com

Sinossi e presentazione dei balletti
L’Era dell’Acquario
Storia: Davide Boario
Musica: Davide Boario (Edizioni Musicali M.Boario)
Bozzetto scenografico “L’Era dell’Acquario” con contributo di Ezio Gribaudo
In un contesto “iperuranico” vivono l’uomo e gli animali; nello svolgersi del racconto entrano molti elementi simbolici. L’opera pone l’essere umano al centro dell’universo.
La storia vorrebbe farci riflettere sull’essenza delle cose ed illuminarci verso la verità.
In definitiva, si tratta di un’opera che si ricollega a tutta quell’arte contemporanea che cerca di riformulare un “nuovo umanesimo”. Tra i diversi elementi con una forte valenza simbolica abbiamo il Sole come simbolo di verità che, a livello scenografico, è rappresentato dal celebre “sole” di Ezio Gribaudo: una cellula cerebrale ingrandita che ne ricorda l’immagine iconografica con grande bellezza. Il Sole, dunque, anche come simbolo della mente dell’uomo.
Il carattere “neo classico” dell’opera non è fine a sé stesso, bensì un tramite per spaziare concettualmente tra l’arte metafisica di Giorgio de Chirico e la filosofia magica di Giordano Bruno.
Copyright 2017 Edizioni M. Boario Sas
Link dell’autore del balletto (musica, drammaturgia, libretto)
Davide Boario
Davide Boario (mboario.com)

Ballett Konzert
Storia: Mario Nascimbene
Musica: Mario Nascimbene (Edizioni Musicali M.Boario)
Bozzetto scenografico “Ballett Konzert”
L’epoca di svolgimento è Fine 800. La scena rappresenta il parco pubblico di una cittadina mitteleuropea in un giorno di festa.
Tutti vogliono ballare con la Fanciulla: Soldato, Sergente, Tenente, Capitano, Colonnello e Generale, nella speranza di carpirle un bacio. Ognuno si avvale dell’autorità sancita dal suo grado per sostituirsi al ballerino che lo ha preceduto, cercando, con metodi diversi suggeriti dalla propria esperienza, di sedurre la Fanciulla.
Ogni ballo riflette, con poesia e senso psicologico, la personalità del graduato di turno, dal Soldato al Generale.
Alla fine, chi si aggiudicherà il bacio della Fanciulla?

Jonnie Live al Supermarket

Viale Madonna di Campagna 1, Torino
sabato 19 novembre 22

 

Reduce dal successo nella finale al contest per artisti di strada, “Dalla strada al palco” (Rai2), e da un’estate on the road tra locali e piazze italiane, il tour di Jonnie – cantautrice, scrittrice e busker torinese – ripassa dalla sua città, Torino, per un’indimenticabile serata al Supermarket, riunendo per l’occasione tutta la band sparsa in giro per lo stivale.
Sabato 19 novembre 2022, con inizio alle ore 23.00, Jonnie ripropone dal vivo un’antologia di brani originali e voci fuori campo tratta dal concept albook Tutti i pezzi di una storia qualsiasi, pop cantautorale in un percorso intimo e potente tra musica e parole sull’antifragilità che tiene insieme tutti i pezzi delle nostre storie.
L’ultimo albook di Jonnie, Tutti i pezzi di una storia qualsiasi: racconta gli ordinari fallimenti di tutti noi nella forma di un straordinario manuale per la ricerca della felicità senza superpoteri.
Le sue canzoni hanno il suono dei sogni che vanno in frantumi, degli ideali che si spezzano, degli amori perduti, di come si sopravvive quando tutto va in pezzi.
Le pagine del suo libro, nella chiave brillante di un’autobiografia non troppo romanzata, rivelano la straordinarietà di una storia qualsiasi vissuta per essere raccontata.
Jonnie, scrittrice da sempre di testi troppo lunghi, raccoglie nei suoi libri tutto quello che non sta nello spazio delle sue
canzoni.
I Concept Albook (libri-album musicali) sono per la cantautrice torinese la miglior forma di narrazione per raccogliere la sua produzione artistica.
Biografia:
Jonnie è una cantautrice e scrittrice di Torino. Raggiunge l’apice del successo quando scrive il De Scarafaggibus per il giornalino della scuola: un distico elegiaco in fiorentino trecentesco che, oltre alla fama, le procura una bocciatura in quarta ginnasio.
Quasi diplomata in Contemporary jazz voice al CPM di Milano (“ma mi mancava solo l'esame di solfeggio”), dopo aver preso lezioni per ogni strumento musicale senza imparare a suonarne nemmeno uno (“soprattutto il violino”) e aver fatto fallire le sue band una dietro l’altra (“mai fidanzarsi con il chitarrista”), nel 2019 esce il suo primo concept albook, Portrait: un dossier di racconti in musica autoprodotto, autopubblicato e autodistribuito nelle librerie indipendenti di Torino, Milano e Bologna, ma che inspiegabilmente riscontra il suo maggior successo a Düsseldorf, dove nessuno capisce una parola di quello che scrive e canta.
Terminato il suo ultimo lavoro, Tutti i pezzi di una storia qualsiasi, ispirato in parte, ma senza censure, alla storia dei suoi fallimenti, non sa cosa le riserverà il futuro, ma l’unica certezza è che continuerà a scrivere libri e canzoni, sperando un giorno la rendano abbastanza ricca da permettersi il cavallo bianco.
Nel frattempo, per pagare le bollette, continua ad andare al lavoro in libreria e, non avendo un cavallo, ci va in bicicletta.
Link Spotify:

Libriamoci: i libri… quelli forti

Oggi si è svolto, nella Biblioteca civica di Crescentino, l’evento “Libriamoci: i libri…quelli forti” promosso dall’Istituto “Calamandrei” nell’ ambito della settimana dedicata alla lettura nelle scuole. Gli allievi hanno scelto brani tratti da opere di autori italiani e stranieri, lasciandosi guidare da storie e personaggi che hanno regalato loro emozioni ed insegnamenti. Il progetto ha avuto come referente Ilaria Rey, professoressa di Lettere, in collaborazione con i docenti Luca Amirante, Alberto Averono, Francesco Brancaccio, Erika Di Martino, Manuela Ferraris, Laura Gualeni e Gianna Pastè. L’obiettivo della giornata non è stato solo quello di accompagnare il pubblico, collegato in diretta Facebook, in una piacevole lettura, ma dimostrare che serve coraggio per leggere ad alta voce, esprimersi in Inglese e Francese, vincere la propria timidezza e le proprie paure.

Il Museo Nazionale del Cinema mette la scuola in prima fila

In occasione della 40° edizione del Torino Film Festival, il Museo Nazionale del Cinema presenta l’avvio del progetto LA SCUOLA IN PRIMA FILA invitando le scuole a partecipare gratuitamente al Festival da lunedì 28 novembre a venerdì 2 dicembre.

Il programma La Scuola in Prima Fila-TFF è l’occasione per offrire agli studenti la possibilità di vivere il Festival da protagonisti, di conoscere le diverse fasi e mestieri della filiera cinematografica (produttori, registi, attori) attraverso proiezioni di film in sala, incontri  e momenti di incontro con i professionisti del settore, anche in un’ottica di orientamento professionale e di sguardo attento all’innovazione tecnologica e alle nuove produzioni di cinema VR.

 

Cinema Greenwich – Via Po 30, Torino

Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana – Via Montebello 20, Torino

Aula Magna-Itis AVOGADRO– Corso San Maurizio 8, Torino

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA – ENTRO MARTEDI’ 22 NOVEMBRE – PARTECIPAZIONE GRATUITA

Per accedere alle proiezioni e incontri gratuitamente compilare l’apposita scheda di pre-iscrizione. La conferma di partecipazione sarà comunicata tramite e-mail

“La schedina vincente”, scritto da tredici autori

Presentato a scopo benefico presso i Magazzini Oz il libro. Edito da Gian Giacomo Della Porta Editore

La cornice per la presentazione del libro intitolato “La schedina vincente”, edito da Gian Giacomo Della Porta Editore, è stata quella suggestiva dei Magazzini Oz di via Giolitti 19/A. Martedì 15 novembre scorso, alle 18, l’evento ha unito alla diffusione del libro uno scopo benefico voluto dagli autori che, di loro iniziativa, hanno deciso di devolvere le royalties, proventi della vendita dell’opera, alla Onlus CasaOz.


In rappresentanza dei tredici autori del libro erano presenti Marco Piano, Roberto Veronesi, Sandro Gasparini, Claudio Calzoni e Federico Castelletti Cazzato, oltre all’editore Gian Giacomo Della Porta, che ha moderato l’evento, e al vicepresidente e direttore della struttura di CasaOz, Marco Canta, che ha ricevuto l’assegno di beneficenza di mille euro.
Sono tredici gli autori de “La schedina vincente”, tra i quali, oltre a quelli già citati, figurano i bolognesi Marco Gollini, Stefano Nadalini, Gianfilippo Rossi e Stefano Zanerini, il piacentino Roberto Uggeri e i restanti torinesi Sergio Commisso, Marco Edoardo Sanfelici e Mario Camarda, originario di Grosseto.
Il libro contiene tredici racconti, così come è d’uso nella schedina del Totocalcio, accomunati da un sottile fil rouge che percorre quarantadue anni di storia (e storie), raccontati attraverso tredici partite di calcio. Ognuna con il proprio pathos e il proprio caleidoscopio di significati e emozioni.

Tra queste partite, che diventano uno strumento per raccontare esperienze di vita vissuta da ciascuno degli autori, ricordiamo quelle citate durante l’evento, che sono la finale dei Mondiali dell’82 in Spagna, che ha visto sfidarsi l’Italia e la Germania, partita molto cara a Marco Piano; la finale dei Mondiali del 2006 in Germania, che ha visto l’Italia affrontare la Francia, partita rimasta nel cuore di Roberto Veronesi; la finale di Champions Juventus-Milan raccontata da Federico Castelletti Cazzato, lo storico derby vinto dal Torino nel ‘67, giocato la settimana successiva alla morte di Giorgio Meroni, mitico giocatore del Torino, ribattezzato “la farfalla granata”, e di Che Guevara; la partita Torino-Cesena, ricordata dai tifosi del Toro quale la partita dell’ultimo scudetto, giocata nel 1976, ricordata da Sandro Gasparini.
Un libro che ha riscosso un ottimo successo e che ha come primo obiettivo quello umanitario legato alla beneficenza.

Mara Martellotta

“Le mille e una Bruna” Sul palco del “Gobetti” a San Mauro Alessandro Riccio

Fra i più noti e amati trasformisti italiani

Venerdì 18 novembre, ore 21

San Mauro Tor.se (Torino)

Fiorentino di nascita, classe ’72, in Toscana (ma non solo) è una vera star. Attore comico, trasformista eclettico e instancabile – nonché autore, regista ed attore di molti dei suoi spettacoli – Alessandro Riccio arriva in Piemonte, dove venerdì 18 novembre (ore 21) al “Teatro Gobetti” di San Mauro Tor.se, in via Martiri della Libertà 17, porta in scena “Le mille e una Bruna”, accompagnato dal fedele Alberto Becucci, con cui condivide la scrittura, la regia e la presenza scenica. Lo spettacolo nasce dopo “Bruna e la notte”, che dal 2014 ha inanellato una serie infinita di repliche e sold out. Per rispondere alle continue richieste di chi voleva saperne di più su questa “donna inusuale, scorbutica e fragile”, su cosa pensa, su dove abita, su come conduce la propria esistenza, ecco arrivare l’idea di un “secondo capitolo” della sua storia, con la produzione di “Tedavì 98”, casa di produzione fondata dallo stesso Riccio nel 1998..

Ecco dunque la nuova proposta – seguito de “Le mille e una Bruna”, una “commedia lirica e sboccata, amara e leggera”, per continuare a far vivere quello che è ormai un personaggio ben conosciuto dal pubblico, e perennemente con la sigaretta in bocca. Personaggio interpretato da Riccio, un artista unico nel panorama fiorentino, che molto ha da dire anche sul piano nazionale e che propone nuove canzoni e nuove poesie consolidando la coppia comica che forma con Alberto Becucci. Quest’ultimo è invece Franchino, silenzioso e timido, perennemente ridicolizzato dall’apparentemente spavalda Bruna che ama apostrofarlo con il nomignolo di “pissero”, che proprio un complimento non é nel dialetto toscano.


Le luci della ribalta si riaccenderanno così su Bruna, che molti hanno paragonato ad Alda Merini, e Franchino: lei è l’anziana cantante dal passato turbolento e lui il suo timido e riservato pianista. Un impresario è interessato alla Signora di San Frediano, vuole scritturarla, ma … riuscirà la debordante Bruna a contenere la sua vitalità esplosiva e non spaventarlo troppo? E sarà vero che un tempo calcava, da vera diva, gli scintillanti palchi della Versilia, e che usciva con Domenico Modugno e cantava con Aretha Franklin?  Sul palco un viaggio nella turbinosa vita di una donna che incarna lo spirito popolare tra barzellette e versi immortali, piena di semplicità e saggezza ma soprattutto di musica eterna che cavalca gli anni, dai Platters a Gabriella Ferri.

 “Bruna – racconta lo stesso Riccio – è un coacervo di dettagli di persone che ho conosciuto, da mia nonna a Carlo Monni(famoso attore toscano, il “Vitellozzo” in “Non ci resta che piangere”, al fianco di Roberto Benigni e Massimo Troisi). È una fiorentina vera, volgare, spesso grezza nelle sue manifestazioni più delicate. Ha quella tendenza a bubare e la genuinità caustica che era caratteristica di Monicelli e che è nel DNA della fiorentinità. E tuttavia c’è un’ambivalenza in lei, perché è in fondo anche dolce, intelligente, lucidissima quando meno ce lo aspetteremmo, e per questo stupisce sempre, in una spiazzante alternanza di registri”.

Per info: www.cinemateatrogobetti.it. Possibilità di prenotazione via Whatsapp al: 392/6405385

g.m.

Nelle foto: Alessandro Riccio e Alberto Becucci in alcune immagini di scena

 

Festival internazionale di fotografia a Torino

Per la realizzazione dell’evento, la cui prima edizione è prevista nella primavera 2023, si firma oggi l’intesa tra i promotori: Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Intesa Sanpaolo.

 

Siglato oggi a Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino, il Protocollo di Intesa per l’organizzazione a Torino della manifestazione “Festival internazionale di fotografia”: tra i firmatari, Vittoria Poggio, Assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte, Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino, Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, Matteo Bagnasco, responsabile dell’Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo, Annapaola Venezia, Vice Segretario Generale Fondazione CRT e Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia.

L’appuntamento sarà internazionale e a cadenza annuale, a partire dalla primavera del 2023, con una prospettiva almeno triennale, portando a Torino e in Piemonte un grande evento articolato in una serie di momenti in più location, tra cui mostre temporanee specifiche, una fiera specializzata, attività didattiche, incontri partecipati, committenze artistiche, eventi off, declinati ogni anno su un tema differente.

Il tutto tenendo conto della profonda tradizione culturale e artistica del territorio (proprio a Torino nel 1839 è stata scattata la prima fotografia in Italia) e riconoscendo le iniziative incentrate su creatività e innovazione tra i principali motori di sviluppo e fattori di crescita non solo turistica della città.

Come affermato da Vittoria Poggio, Assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte “Siamo lieti che da questo territorio, già molto ricco dal punto di vista culturale e artistico, nasca l’idea di un nuovo appuntamento internazionale da realizzarsi con il contributo di più enti e realtà già molto attive nella promozione di eventi e manifestazioni di richiamo. La fotografia, che già raccoglie un ampio pubblico di appassionati ed esperti, può essere un nuovo motivo per venire a Torino e da qui scoprire una regione che ha molto da offrire in termini di paesaggi, accoglienza e qualità della vita”.

La fotografia è una di quelle espressioni artistiche che oggi stanno ritrovando la giusta collocazione tra gli interessi degli appassionati, dei curiosi, delle gallerie, dei musei, dei professionisti e soprattutto delle giovani generazioni – spiega Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino. – La fotografia cattura un istante in un luogo e nello spazio che ci permette di analizzare il nostro essere e il nostro futuro in modo diretto e immediato. Forse è questo che attrae sempre più un pubblico eterogeneo ad avvicinarsi a questa straordinaria forma artistica che, come già detto, sta riscuotendo sempre più interesse, anche in termini di fruizione culturale. Torino, quindi, sarà ancora una volta all’avanguardia e sempre di più città d’arte contemporanea”.

Come affermato da Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino “La firma di oggi nasce da un ampio lavoro di squadra all’insegna dei grandi eventi, ma rappresenta solo un punto di partenza per un impegno più ampio che coinvolgerà il mondo della fotografia italiano: il Festival sarà, infatti, lo spunto per posizionare Torino a livello internazionale su temi come nuove tecnologie, digitale, creatività, design, con il coinvolgimento di tutti i soggetti culturali e scientifici presenti in città e in regione, a partire dagli atenei. Una primavera ricca di mostre, eventi, esposizioni, fiere, appuntamenti off sparsi in numerose location renderanno la fotografia il nuovo motivo imperdibile per scegliere di venire a Torino”.

Siamo lieti di poter dare il nostro contributo alla definizione e alla futura realizzazione del Festival internazionale di Fotografia a Torino – dichiara Matteo Bagnasco, responsabile dell’Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo -. Valorizzare le vocazioni culturali già riconosciute del nostro territorio, in un percorso di posizionamento che accresca l’infrastruttura culturale e favorisca una relazione integrata fra il mondo della cultura e il turismo, è uno dei pilastri del nostro Obiettivo Cultura perseguito nell’ambito della missione Creare Attrattività. Inoltre questo progetto consentirà di lavorare con i player culturali di riferimento del territorio, valorizzando reti e network e operando in un’ottica di filiera e sostenibilità per lo sviluppo culturale, economico e sociale dei territori e delle comunità: sono certo che sarà una buona opportunità per il nostro territorio”.

“La firma di oggi, frutto della sinergia tra vari player della città, lancia una nuova sfida: fare di Torino una capitale della fotografia a livello internazionale – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci -. Il festival ‘scatta’ l’immagine del futuro: offre una nuova opportunità per portare il mondo in città e la città nel mondo, e per rafforzare la commistione tra arte e tecnologia nel segno dell’ArTechnology, un ‘mega trend’ sul quale certamente puntiamo per lo sviluppo del territorio”.

Secondo Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia: “Le Gallerie d’Italia mettono a fattor comune il proprio impegno nella valorizzazione della fotografia contemporanea per dare vita a un’importante iniziativa condivisa con le principali realtà torinesi pubbliche e private. Il nuovo Festival potrà aggiungere nuovi contenuti alla già ricca offerta culturale della città e consolidare il ruolo identitario della fotografia per la città di Torino”.

Come previsto dal Protocollo, i firmatari affideranno l’organizzazione del Festival alla Fondazione per la Cultura Torino, che opererà coinvolgendo, nelle attività di sviluppo e produzione, i soggetti del territorio dotati di riconosciute competenze scientifiche e divulgative nel settore e inseriti in articolate reti di relazioni nazionali e internazionali, al fine di garantire un’unica comunicazione con la massima inclusione e diffusione dell’iniziativa.

Tra i primi obiettivi del gruppo di lavoro, l’assegnazione dell’incarico di Direzione Artistica aperto a primari esperti curatori nazionali e internazionali (persone fisiche, collettivi o enti). Tra i compiti del Direttore artistico quello di mappare e coordinare le istituzioni, i musei, le fiere, le iniziative e gli spazi d’arte torinesi che già lavorano nel mondo della fotografia, in modo da giungere alla condivisione di un nuovo brand e di un unico palinsesto, a partire dal tema individuato di anno in anno, e parallelamente coinvolgere altri partner locali, nazionali e internazionali, anche non necessariamente connessi al mondo della fotografia, per favorire la interdisciplinarietà e l’allargamento del pubblico di riferimento.