CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 378

Al Baretti “Le cinque rose di Jennifer”

Marina Bassani porta in scena con Lorenzo Bartoli il testo più simbolico del drammaturgo campano in una rilettura essenziale che pone al centro l’isolamento e la fragilità di coloro che non si riconoscono nel binarismo di genere

Torino, gennaio 2022 –Le cinque rose di Jennifer”, uno dei primi testi teatrali che ha come protagonista un femminiello, andrà in scena presso il Cineteatro Barettimercoledì 12, giovedì 13 e venerdì 14 gennaio alle ore 21Marina Bassani, interprete e regista, affronta per la prima volta un testo di Annibale Ruccello scegliendo il capolavoro che nel 1980 impose il drammaturgo all’attenzione di pubblico e critica per aver portato in teatro la storia di un femminiello, figura iconica e complessa della cultura napoletana e che oggi potremmo definire travestito.

Le cinque rose di Jennifer”

Protagonista indiscusso dell’opera è Jennifer (Lorenzo Bartoli), femminiello malinconico e romantico. Accerchiatodalla sua collezione di scarpe, vive in attesa della telefonata di Franco, uomo col quale sogna di sposarsiPersonaggio eccentrico e a tratti istrionico, Jennifer vive sola in un quartiere di travestiti nella periferia di Napoli, lasciando atelefono e alla radio il compito di metterla in contatto con il mondo. Un isolamento sofferto ma inevitabile, che verrà interrotto solo dall’arrivo di Anna (Marina Bassani), anziana vicina di casa, ambigua figura che, chiusa nel suo bigottismo, rappresenta il doppio di Jennifer e che diventa uno specchio tragico per la protagonista. Gli squilldel telefono, quasi rintocchi di un orologio cosmico, scandiscono il passare del tempoportando verso un epilogo dalle tinte noir le vicende dei due personaggi.

La regia

Marina Bassani, attrice e regista che negli anni ha collaborato con alcune delle principali realtà teatrali di Torino come il Teatro Gobetti, il Teatro Astra e il Festival Spiritualità e che da2015 collabora con Lorenzo Bartoli, porta in scena il testo che negli anni ‘80 rivelò il talento di Annibale Ruccello e che continua a essere più attuale che mai: un’opera lungimirante che anticipò la condizione di vita di coloro che rifiutano il binarismo di genere e che non si sentono rappresentati in una categoria rigorosamente maschile o femminileMarina Bassani, che ha curato anche i costumi di scena, fa una rilettura dell’opera essenziale e a tratti astratta, per dissacrare gli stereotipi che accompagnano le persone transgender e far parlare solo l’essere umano dietro di essi.

Il femminiello

Prima che emergesse la questione di genere e che parole come trans, bisessuale o queer diventassero comuni, a Napoli c’era il femminiello, figura culturale prima che linguisticaLegato al contesto urbano dei quartieri spagnoli degli anni ‘70 e ‘80 il femminiello ha un ruolo chiave nella comunità poiché sintetizza, all’interno della società, laspetto magico e quello religioso. Figura eccentrica e spettacolare che anima i vicoli, ha una funzione centrale all’interno di alcuni riti collettivi come il battesimo, il matrimonio, la tombola natalizia o l’annuale processione al Santuario di Montevergine, la madonna dei femminielli.

Superficialmente lo si potrebbe definire un omosessuale effeminato ma non conosce chirurgia né transizione, rappresenta semmai un essere umano dalla grande forza simbolica, in costante metamorfosi. È una femmina non propriamente femmina, un maschio dalla grande fluidità identitaria, qualcosa di incompleto e affascinante. Una personalità molto radicata nel contesto casalingo e nel rito familiare ma che, allo stesso tempo, esprime la parte più trasgressiva della cultura partenopea.

Le cinque rose di Jennifer

con Marina Bassani e Lorenzo Bartoli

regia Marina Bassani

mercoledì 12, giovedì 13, venerdì 14 gennaio 2022

Cineteatro Baretti, via Baretti 4

ore 21

costo biglietti

intero €15;

ridotto under 26 e over 65 €12

gruppi (sopra 5) €10

Per prenotazioni scrivere a

selig@teatroselig.it

Incontro con Alessandro Massa

Giovedì 13 gennaio 2022

LE OPINIONI E I DINTORNI
VOCI DAL TERRITORIO

Moncalieri, ore 19

Pagina facebook della Biblioteca Arduino @bibliomonc

Le opinioni e i dintorni è il nostro nuovo format di incontri online di 30 minuti (e quando sarà possibile anche in presenza) per dare voce alle storie e alle opinioni delle persone dell’Area metropolitana torinese. Le conversazioni a tre con un ospite di volta in volta diverso ci consentono di raccontare i mestieri, le figure rappresentative dell’attualità, i bisogni, le nuove risorse e anche di approfondire temi che riguardano l’area vasta attraverso lo sguardo di eminenti osservatori.

Laura Pompeo

Assessore alla Cultura

Laura Pompeo e Miresi Fissore dialogano con Alessandro Massa, artista lirico baritono, nato a Torino. La sua è una voce piena ed eclettica, tanto da farlo spaziare dal repertorio classico (Shubert, Verdi, Donizzetti, Mascagni) fino alla canzone napoletana, passando per Gershwin, i gospel, il blues. Svolge un importante attività concertistica e in questo periodo sta portando avanti diverse iniziative legate alla musica sudamericana. L’ultimo progetto a cui si sta appassionando punta tutto sull’interazione, tramite il canto, con persone affette da gravi disabilità.

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Chi vuole e ha storie da proporre alla rubrica può scrivere a:

assessore.cultura@comune.moncalieri.to.it

TrasformAzioni, Incontri Illuminanti con l’Arte Contemporanea

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Il progetto Incontri Illuminanti con l’Arte Contemporanea, avviato nel 2018 dall’Area Attività Culturali della Città di Torino con l’intento di attivare un public program legato alla rassegna Luci d’Artista, torna per l’edizione 2021/2022 continuando a promuovere progetti educativi e formativi che avvicinano ai linguaggi dell’arte contemporanea.

La quarta edizione del progetto, dal titolo TrasformAzioni – promosso dalla Città di Torino, da quest’anno è realizzato in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con la cooperazione dei Dipartimenti Educazione di GAM – Galleria Civica Arte Moderna e Contemporanea, PAV – Parco Arte Vivente – Centro sperimentale d’arte contemporanea, Fondazione Merz e Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea. Per la XXIV^ edizione di Luci d’Artista sono previsti quattro interventi, realizzati nelle Circoscrizioni 2, 3, 4 e 6 rivolti a pubblici differenti e collegati con la presenza, nei diversi contesti urbani, delle Luci: le opere luminose nello spazio pubblico sono facilmente accessibili e costituiscono una straordinaria opportunità per avvicinare i cittadini all’arte contemporanea nel loro contesto di vita quotidiana.

Programma del Dipartimento Educazione GAM
Sguardi Aperti

Il Dipartimento Educazione della GAM propone un percorso dal titolo “Sguardi Aperti” che si articola in una serie di appuntamenti realizzati insieme a diverse realtà attive nel territorio della Circoscrizione 6 e con l’Istituto Comprensivo Gabelli – Pestalozzi.

L’iniziativa nasce dalla possibilità che l’opera Vele di Natale dell’artista Vasco Are, inserita in un particolare contesto urbano, quello del mercato rionale di piazza Foroni, sia vissuta da commercianti, abitanti e passanti nel suo pieno valore artistico e sociale.

Nel mese di novembre il Dipartimento Educazione ha organizzato tre workshop di formazione con le insegnanti, realizzando un’istallazione inserita nel cortile della scuola Gabelli. Le insegnanti coinvolte si sono impegnate a riportare alle loro classi quanto appreso durante i workshop. Il risultato sarà visibile sui balconi e dalle finestre delle case dei bambini.

Tutto il progetto è reso possibile grazie alla collaborazione con i Bagni pubblici di via Agliè, l’Hub culturale di Via Baltea 3, il Flashback Lab a cura di Maria Chiara Guerra, alcune delle CaseBottega di cui Barriera in divenire coordinato da Cristina Pistoletto, come il collettivo Ventunesimo, i musicisti di Pietra Tonale e l’Associazione Culturale Neutopia.

Dal 10 al 15 gennaio 2022 – Piazza Foroni

COLLETTIVO VENTUNESIMO

Il Collettivo Ventunesimo promuove progetti partecipativi rivolti alla comunità locale. Per richiamare lo sguardo dei passanti sulle Vele di Natale di Vasco Are ne vengono tracciati i contorni proiettati dall’ombra sui muri delle case in diversi orari della giornata. Tale azione funge da meridiana, ponendo l’opera dell’artista in relazione con le superfici della piazza e guidando verso l’alto lo sguardo dei passanti. Le figure rappresentate contengono l’indicazione precisa dell’ora della proiezione dell’ombra di una Vela di Vasco Are.

Inoltre sulla pavimentazione nell’area del mercato di Piazza Foroni sarà disegnata una Rosa dei venti con gessi o colori non permanenti. Il disegno è tracciato sotto l’opera, così da fornire un riferimento concettuale allo spettatore. L’azione di pulizia della piazza con l’acqua del Po a fine mercato prevede la lenta cancellazione del lavoro. L’intervento è dunque volatile e temporaneo.

 

giovedì sera 13 gennaio ore 18:00 – 19:00

Concepire Piazza Foroni come un fiume Po metaforico, utilizzando l’elemento acqua recuperato dal fiume per riflettere le vele sulla pavimentazione.  Questa azione rievoca l’idea originaria di Vasco Are, che aveva immaginato di sospendere l’opera sul corso del Po.

11 e 13 gennaio 2022 ore 18:00 – 19:00 – Piazza Foroni

ASSOCIAZIONE PIETRA TONALE

 

Questa azione si svolge in concomitanza alla performance del collettivo Ventunesimo.

Pietra Tonale è un’associazione culturale e collettivo di improvvisazione e sperimentazione musicale.

La performance si divide in due parti che avvengono contemporaneamente: un gruppo di 7 musicisti (voci, fiati e percussioni) sparsi sui lati della piazza per circondare e delimitare la zona delle luci, avranno il compito di rievocare l’atmosfera del fiume attraverso l’uso degli strumenti e la tecnica del field recordins, usando campionature del vociare del mercato e di un corso d’acqua, unendo dunque a livello sonoro gli elementi di una metafora: fiume e persone, corso d’acqua e fiume di gente.

Un altro gruppo di 3 musicisti, posizionati al centro dell’area delimitata dal primo gruppo, e quindi sotto le luci, suoneranno tre strumenti auto-costruiti che consistono in tre triangoli di legno alti circa due metri a riprendere la forma delle Vele di Natale. Il primo monta delle corde tese sull’intelaiatura, suonate per sfregamento con un archetto; il secondo, suonato in maniera percussiva, presenta una rete tesa a cui sono legati vari oggetti di recupero del mercato; infine sui lati interni del triangolo del terzo strumento sono attaccati dei campanelli, riprendendo l’idea originale dell’artista.

 

Dal 10 al 15 gennaio 2022 – Piazza Foroni
ASSOCIAZIONE CULTURALE NEUTOPIA

L’Associazione Culturale Neutopia propone un intervento di una settimana che interessa l’area di Piazza Foroni, interagendo con il mercato. Le poesie di Vasco Are sono stampate su carta velina trasparente, creando forme triangolari di dimensioni variabili che saranno installate dietro i banchi dei lavoratori del mercato. I negozianti inoltre distribuiranno ai clienti i “pocket poems”: brevi testi di Vasco Are stampati su piccole strisce di carta e tradotti in inglese, arabo, spagnolo, francese.

15 gennaio ore 17:00 – 18:00 – Piazza Foroni

Davide Galipò ed Elena Cappai Bonanni, poet3 attiv3 nel quartiere di Barriera di Milano, realizzano un reading poetico-musicale all’interno del mercato, sul lato est di Piazza Foroni tra il banco del pesce e il banco dei fiori. I temi sono il corpo e la corporeità, il lavoro, la merce e i vizi del sistema, la matria come alternativa a tutte le patrie, l’incontro come antidoto all’alienazione.

 

15 gennaio 2022 | ore 18:30 – Via Baltea 3
ASTRONAVE TERRA | FLASHBACK LAB
Asta benefica e Per la luce, oltre la piazzaInterventi a cura di Maria Chiara Guerra

Nel mese di dicembre, attorno al social table dell’hub culturale di via Baltea 3, come fossero in una tavolata conviviale, dopo aver conosciuto la biografia e l’opera di Vasco Are il gruppo degli Over ha realizzato un unico grande manifesto-racconto, utilizzando materiali per narrare la propria storia e la propria Barriera di Milano. Il manifesto è stato tagliato in rettangoli incorniciati come fotografie di famiglie. I piccoli quadri realizzati durante il workshop diventano oggetto di una asta benefica il cui ricavato è destinato ai pranzi sospesi, iniziativa già attiva in Via Baltea 3, con il coinvolgimento dei commercianti di Piazza Foroni, a sostegno di spese sospese.

Per la luce, oltre la piazza è la seconda tappa di AstronaveTerra, in cui le classi di alunni già coinvolte durante i giorni di Flashback visiteranno le Vele di Natale di Vasco Are.

Tutti gli eventi sono gratuiti, si svolgono all’esterno e sono aperti a tutti.

“Parigi era viva”: quando i pittori italiani conquistavano la Francia

In mostra a Torino

“Parigi era viva”. A volte i titoli vanno oltre le intenzioni di chi li inventa e diventano una clamorosa riproposizione di una realtà che si era cercato di nascondere. Torino – e quale altra città, se no? – al Museo Accorsi-Ometto, ospita dunque la mostra “Parigi era viva. De Chirico, Savinio e les italiens de Paris (1928-1933). Pregevole esposizione di una settantina di opere dei fratelli De Chirico e Savinio e di Massimo Campigli, Filippo de Pisis, René Paresce, Gino Severini e Mario Tozzi. I sette che, nel loro soggiorno nella capitale francese, hanno indirizzato la pittura transalpina ed europea, oltre a ridisegnare quella italiana.

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“Parigi era viva”: quando i pittori italiani conquistavano la Francia. In mostra a Torino

 

Gabiano, un artistico calendario “Made in Cile”

Per il 2022 il Comune di Gabiano ha realizzato un calendario davvero di livello.


A realizzarlo è l’artista ‘Mono’ Carrasco. Eduardo ‘Mono’ Carrasco è il nome clandestino e provvisorio – ma tutto ormai lo chiamano così – di Hector Carrasco, nato a Santiago del Cile nel 1954, grafico, muralista, promotore culturale della ‘Brigada Ramona Parra’, vive in Italia dal 1974 anno in cui vi giunse come rifugiato politico dopo il golpe militare che rovesciò il governo democraticamente eletto di Salvador Allende per portare al potere Augusto Pinochet.

Operatore culturale, curatore di mostre tematiche e realizzatore di progetti per grandi eventi come fiere di settore e mostre multimediali, nel Luglio del 2004 l’Ambasciata del Cile a Roma gli conferisce la Medaglia Pablo Neruda, onorificenza governativa promossa dalla Fundación Pablo Neruda.

Ha anche scritto alcuni libri: Il ragazzo che colorava i muri, Edizioni Punto Rosso, Milano, 1998; Il sogno dipinto, Hobby&Works, 2003; Cile, 11 settembre, 2003. Franco Angeli Editore, Milano; Inti Illimani, Storia e mito, Ricordi di un muralista, Il Margine, Trento, 2010.

Attualmente vive a Cantavenna, frazione di Gabiano Monferrato, dalla quale si gode un’ottima vista panoramica sulla Valle del Po ed il ‘mare a quadretti’ delle risaie del Vercellese.

E’ lo stesso Carrasco a raccontare come nel comune monferrino sia ‘arrivato per caso, cercando in internet, dopo aver valutato alcune proposte di un’agenzia”.

Il calendario riporta 12 suoi lavori, uno per mese, realizzati nel comune monferrino e, comunque in Valcerrina, tra cui quelli che si trovano nel salone polifunzionale e quello della scuola materna ed elementare terminato proprio sul finire dello scorso anno, con la collaborazione degli alunni.

Massimo Iaretti

I risultati del Polo del ‘900 Nuovi enti partner giovani, boom archivi digitali e menzione dall’Unesco

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Il 2021 è stato un anno di lenta ripresa e progressivo ritorno a una condizione che, in particolare per i luoghi che come il Polo sono pensati per essere abitati e vissuti liberamente anziché semplicemente visitati, non è ancora di totale ritorno alla normalità. Nonostante le lunghe chiusure e le incertezze nella programmazione, nel 2021 il Polo del ‘900 ha visto aumentare il numero degli Enti partner, da 22 a 26, ampliando ulteriormente competenze, spazi e offerta culturale per la cittadinanza.

PUBBLICO Sono state 24.500 le presenze totali registrate al Polo del ‘900 durante l’anno 2021. Un +11% rispetto al 2020 (22.120 presenze), considerando 104 giorni di chiusura, 6 mesi a capienza ridotta e 84 giorni di apertura completa (con il vincolo di prenotazione obbligatoria).

Circa 10mila persone hanno partecipato alle iniziative del Polo e degli Enti partner nell’ambito del programma culturale 2021 “Dove portano i Venti” e di altri progetti sul territorio. Gradito lo spazio nel cortile esterno di Palazzo San Daniele – aperto con ingresso contingentato da giugno a settembre con proiezioni, spettacoli, workshop – che conta quasi 2000 presenze con +95% rispetto al 2020. Altri 2000 partecipanti, invece, hanno preso parte alle attività sperimentate in Piazzetta Antonicelli e nel sottoportico di palazzo San Celso a seguito della pedonalizzazione – da giugno a settembre postazioni studio, aiuto compiti, servizi di consulenza notarili, piccoli eventi per bambini e famiglie, presentazioni di libri, gruppi lettura in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi e 50 realtà del quartiere e della città (scuole, associazioni, commercianti e fondazioni) nell’ambito del programma di iniziative estive della “Poloteca” e del “Polo en plein air”.

Per quanto riguarda la composizione del pubblico, il dato più significativo è la forte presenza di giovani. Il 50% di chi utilizza i servizi culturali di studio e biblioteca ha meno di 25 anni, l’84% è under 35. Tra gli studenti universitari emerge una significativa presenza di studenti di Ingegneria (18%), seguiti da Scienze Politiche (14%), Lettere e Filosofia (14%). L’8% degli utenti dei servizi è nato in un altro paese, mentre il 6% ha una cittadinanza straniera ed il 5% doppia cittadinanza. Il pubblico degli eventi è costituito invece per il 37% da under 35 (erano il 32% nel 2019), il 38% arriva da fuori Torino e il 33% è nuovo pubblico.

L’analisi qualitativa del pubblico realizzata dall’area monitoraggio evidenzia come l’86% degli utenti sia molto soddisfatto di come il Polo “sia riuscito ad adattare i suoi servizi, dando una risposta alle esigenze degli utenti rispetto alle nuove normative sanitarie”.

ATTIVITÀ DIDATTICHE Scuola, studenti e insegnanti sono interlocutori privilegiati del Polo. A fronte di una diminuzione del 15% degli studenti in presenza rispetto al 2020 (6.150), aumenta significativamente la partecipazione degli insegnanti del circa +218% (2700 nel 2021 rispetto agli 850 nel 2020), insieme al numero dei kit didattici, realizzati da storici e archivisti, scaricati dal sito del Polo con un +49% (600 nel 2021 utilizzati da circa 16.000 studenti – erano 404 nel 2020).

La formazione e l’aggiornamento professionale hanno riguardato anche il personale interno. Grazie alla vittoria del Bando GLAM di Wikimedia Italia, per 6 mesi lo staff del Polo e degli enti è stato affiancato da un esperto del mondo Wikimedia per la valorizzazione digitale dei patrimoni e la riscrittura di alcune voci Wikipedia a partire dalle fonti custodite.

DIGITALE Continua nel 2021 la produzione multimediale del Polo con podcast, video, interviste, contenuti fruibili dal sito del Polo, pagina FB, instagram e YouTube. Aumentano di un ulteriore 35% i minuti di visualizzazione FB e Youtube (270 mila minuti e 155.000 visualizzazioni) e del 15% gli utenti del sito (83.000 circa). Continua la produzione di podcast; sono 36 quelli presenti nelle pagine web del Polo, di cui 15 realizzati nell’anno su temi che spaziano dal calendario civile, alla storia delle idee politiche del ‘900 al funzionamento delle istituzioni europee.

Boom per gli archivi digitali. Il 2021 ha visto crescere in modo significativo la piattaforma digitale 9centRo sia per il numero di enti e fondi ospitati, sia per gli utenti, anche grazie a un restyling del sito realizzato a giugno 2021. Infatti, in un anno salgono del 443% gli utenti di 9CentRo (circa 17mila, di cui il 73% fuori Torino e il 15% fuori dall’Italia), mentre arrivano a quasi 700mila i contenuti consultabili (fondi, fotografie, manifesti, video, schede bibliografiche) grazie al progressivo ingresso degli archivi storici di architettura e di ingegneria del Politecnico di Torino e dei patrimoni della Fondazione Penna/Fuori!.

Particolarmente gratificante l’inserimento del Polo del ‘900 nella World Heritage Canopy Platform dell’Unesco che raccoglie le esperienze più innovative a livello mondiale di istituzioni che integrano la conservazione del patrimonio con lo sviluppo sostenibile e ha segnalato l’istituzione torinese per il suo essere un “centro inclusivo e multifunzionale” con la motivazione “Il modello del Polo del ‘900 propone la collaborazione come soluzione per la frammentazione istituzionale e culturale che costituisce il fulcro di una nuova ecologia dei sistemi culturali creativi e pone la comunità al centro del riuso contemporaneo degli edifici storici“.

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Jodi Picoult “Il libro delle due vie” – Fazi Editore- euro 18,50

«Il calendario del mio cellulare è pieno di morti».
Inizia con questo pugno nello stomaco uno dei romanzi più belli, intensi, profondi e sconvolgenti/avvolgenti pubblicati da poco. E’ della scrittrice americana 55enne Jodi Picoult, autrice di numerosi bestseller.

Protagonista è Dawn Edelstein che di lavoro fa la “doula di fine vita”, ovvero accompagna nell’ultimo impervio tratto di vita terrena i suoi clienti e i loro familiari. Lei si definisce «..un’appaltatrice generica di morte». Sostanzialmente si dedica a chi è malato terminale, sofferente, terrorizzato dal mistero che lo aspetta; ma guida anche le persone che lo circondano e devono prepararsi all’ultimo saluto e poi al vuoto lasciato da chi muore.
Perché «…morire significa abbandonare tutto» e il processo è lento e devastante.
La doula è una precisa figura professionale che assiste i malati negli hospice, oppure a domicilio, nel delicatissimo fine vita. Dawn arriva, cerca di capire se può assumere l’incarico e, in caso affermativo, il feeling con i moribondi è notevole, come pure l’appoggio che offre a chi li seppellirà.

Il romanzo inizia con un disastro aereo e su quel volo sta viaggiando Dawn. Sopravvive insieme ad altri pochi fortunati all’atterraggio di emergenza a Durham in North Carolina, e una volta dimessa dall’ospedale si trova a una svolta decisiva per la sua vita.
Prima opzione: tornare dal marito Brian e dalla figlia Meret.
Seconda chance: volare al Cairo dove 15 anni prima aveva svolto un importane lavoro di scavo archeologico mentre studiava a Yale e l’aspettava una brillante carriera di egittologa. Lì aveva lavorato con il grande amore della sua vita, l’aristocratico e affascinante Wyatt; tra i due c’era stata un’intesa incredibile su tutti i piani. Però la loro storia era rimasta irrisolta perché lei aveva dovuto abbandonare il campo per correre ad assistere la madre malata ed aiutare il fratello.

Ed è proprio nella sala d’attesa dell’ospedale, dove la madre sta morendo, che Dawn incontra Brian, che è lì per assistere la nonna malata. E’ così che tra i due inizia la storia.
Lui è uno scienziato, serio e affidabile.
Dawn, -pur essendo innamorata di Wyatt- vede nell’accademico Brian l’uomo giusto al momento e nel posto giusto. Quando poi si scopre incinta… è un attimo accettare la proposta di Brian e iniziare una vita insieme a lui.

Di più non vi racconto, ma preparatevi a pagine magnifiche che veleggiano dalle sabbie del deserto ai misteri degli antichi egizi e al libro delle due vie che è la prima mappa dell’aldilà.
La Picoult affronta varie tematiche: il travaglio del morire con tutto quello che comporta emotivamente…e non solo; la scoperta di qualcosa che si ignorava ma che spariglia le carte di una famiglia. E soprattutto i moti dell’anima più profondi di una donna che si trova al bivio, incerta se riprendere le fila di un percorso interrotto tanto tempo prima e iniziare una nuova vita con nuove prospettive…

 

Sara Wheeler “Fango e stelle” -Neri Pozza- euro 20,00

Sara Wheeler può essere definita a pieno titolo “cittadina del mondo”, dal momento che lo ha percorso in lungo e in largo e poi ne ha scritto in numerosi libri. Dopo essere stata editor, ora è docente ad Oxford. E’ una viaggiatrice studiosa con la valigia sempre pronta: ha esplorato i Poli, è passata dai deserti del Nord ai ghiacciai dell’estremo Sud, ha percorso tutto il Cile, è andata in canoa sul Rio delle Amazzoni, tra il 1994/95 ha trascorso 7 mesi al Polo Sud dove ha seguito e raccontato il lavoro degli scienziati in un libro, ed è stata la bellezza di 8 volte al Polo Nord.

“Fango e stelle” è il suo ultimo lavoro in cui racconta 3 anni di viaggio in Russia, sulle tracce degli scrittori della cosiddetta Età dell’oro del XIX secolo.
A metà strada tra un libro di viaggio e un saggio sulla letteratura di quel paese sconfinato, dalla bellezza mozzafiato, ma anche denso di contraddizioni. E tenta di capire cosa è rimasto della Russia di un tempo
-quella che si annida in pagine immortali- dopo il tracollo dell’Unione Sovietica.

E’ andata alla scoperta dei luoghi abitati e descritti dai geni della letteratura Russa: ha viaggiato a bordo della Trans-Siberiana, navigato il Mar Nero, attraversato l’immenso territorio Russo arrivando fino al Caucaso e indagato l’anima russa. Non solo quella che emerge dalle pagine dei grandi della letteratura del paese; esplora anche l’anima russa del presente, attraverso le zone che percorre, le condizioni di vita, le persone che incontra, il loro stile di vita e quello che le confidano.

Scopriamo i luoghi e le vite di Puškin, Dostoevskij, Turgenev, Lermontov, Gogol’, Čechov, Leskov, Gončarov e Tolstoj.
Di fatto sono i grandi fondatori della letteratura russa dei quali la Wheeler svela dettagli biografici, riassume i periodi storici nei quali vissero, analizza pagine delle loro opere.
Il viaggio inizia con Puškin, spesso invischiato in risse e vissuto grazie all’eredità paterna; c’è il grande Dostoevskij con il vizio del gioco d’azzardo e una tendenza alla xenofobia; Turgenev che parlava ben 15 lingue e amava il gioco degli scacchi; Gogol’ fissato con odori e profumi. E , tra gli altri, l’immenso Tolstoj.
Una sorta di godibilissimo “Grand Tour” che attraversa 8 fusi orari, paesaggi diversissimi fra loro, in cui racconta i mostri sacri della letteratura russa in modo sorprendente.

 

Pietro Castellitto “Gli Iperborei” – Bompiani- euro 18,00

Chissà se essere figlio di cotanti genitori – l’attore,regista e sceneggiatore Sergio Castellitto e la scrittrice Margaret Mazzantini- vuol dire non solo ereditare talento a piene mani, ma anche essere osservato in modo minuzioso e vivere artisticamente un po’ nel loro cono d’ombra.
Pietro ancor prima di compiere 30 anni ha rivelato il suo talento come attore, ha scritto e diretto il film “I predatori” – con cui ha vinto importanti premi- ed ora sciorina la sua scioltezza di scrittura in questo romanzo.

Gli Iperborei del titolo sono giovani, ricchi, vogliono provare un po’ tutto e passano il tempo tra feste chiassose con alto tasso alcolico e sballo, vacanze su barche lussuose e tracce di Nietzsche ovunque, grande passione di Pietro Castellitto che non per niente è laureato in Filosofia.
Il romanzo inizia con Poldo Biancheri, voce narrante, 27enne romano nato in una ricca famiglia, che a bordo piscina viene svegliato dal robottino che pulisce la vasca. Il giovane è l’emblema del conflitto interiore, una vita che annaspa ma si bea pure, dell’ambiente agiato a cui la sorte l’ha destinato, milieu infestato da qualche vizietto. Un mondo privilegiato di giovani, belli e dannati, in cui girano droghe, cibi raffinati e costosi, abitudini non propriamente sane e una noia esistenziale in cui cullare la propria solitudine.

Intorno a Poldo scorrazzano gli amici Tapia, Guenda, Pech, Stella Maraffa e Aldo. Nomi inusuali che già ci dicono qualcosa, un pool di 27enni dell’alta borghesia romana, “rampolli” che vivono nei quartieri più ricchi della capitale e conducono le loro vite al di sopra di ogni limite. Anzi di limiti non ne hanno proprio.

Sono provvisti di denaro, agi e lussi, uniti fin dai tempi dell’infanzia e sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Oppure impegnati ad affossare i genitori spesso pieni di lacune, e a smorzare il male di vivere che fa capolino nelle loro giornate oziose con psicofarmaci, champagne e liquori come se non esistesse un domani.

Di fatto dietro i loro eccessi alberga una sorta di innocenza perduta, Poldo si lascia andare spesso ai ricordi e tenta di capire la solidità dei legami con i suoi coetanei. Ogni giorno decide di non morire, una fiducia nella vita che sopravvive in un ambiente che poco ha a che fare con l’esistenza vera, ma galleggia in un ambiente di privilegi ed esistenze fittizie, nel nulla e nell’oblio. Su tutto aleggia un’inquietudine esistenziale che Castellitto sa raccontare benissimo e con una spietata crudezza che non fa sconti a nessuno..

Jane Harper “Ombre nell’acqua” -Bompiani- euro 19,00

La scrittrice australiana di origini inglesi Jane Harper ha vinto numerosi premi con il suo thriller di esordio “Chi è senza peccato” nel 2017; da allora un successo dopo l’altro. In “Ombre nell’acqua” ci porta in Tasmania, ad Evelyn Bay, luogo da sogno: paradiso terrestre, patria del surf, mare cristallino, spiagge infinite e natura incontaminata. Un Eden che vive soprattutto di turismo, una comunità ristretta in cui ci si conosce tutti, ognuno con i suoi segreti e un’atavica e consolidata rete di complicità.
Il titolo originale di questo romanzo è “The Survivors”, ovvero “I Sopravvissuti” che rende meglio lo spirito del libro. Non è solo il nome di 3 statue di ferro erette per tenere viva la memoria dei passeggeri e dell’equipaggio periti in un naufragio avvenuto un secolo prima.
Sopravvissuti sono anche gli attuali abitanti di Evelyn Bay che 12 anni prima erano stati colpiti da un’altra terribile tempesta. In primis a pagare un alto tributo alla violenza delle acque era stata la famiglia Elliot. Il figlio maggiori Fin e il suo socio erano affogati nel disperato e vano tentativo di salvare Kieran dal nubifragio.

Kieran Helliot, che era cresciuto lì con la famiglia si era salvato, ma la ferita delle morte del fratello Fin non si era mai rimarginata. Dopo 3 anni lontano dal paesino, ora è tornato con la compagna Mia e la loro figlioletta di soli 3 mesi, Audrey.
Kieran non ha mai superato quel trauma, il senso di colpa è più vivo che mai, e lui tenta di scaricare tanto dolore nuotando tutte le mattine a lungo.
Il padre, affetto da demenza senile deve essere ricoverato in una clinica della capitale; mentre la madre vuole installarsi in un appartamento vicino.
E’ anche l’occasione per rivedere i vecchi amici. Primo fra tutti Ash McDonald che organizza un incontro nell’unico bar della zona, il “Surf and Turf” dove lavora Olivia (detta Liv), ex ragazza di Keran e attuale compagna di Ash. Nel locale lavora come cameriera anche la giovane Bronte, studentessa d’arte a Camberra, e appassionata di fotografia, coinquilina di Olivia.

Ma le cose non andranno nel verso giusto: tanto per cominciare c’è chi addita Kieran come assassino.
Poi sulla spiaggia viene trovato il cadavere di Bronte ed ecco scattare il giallo sul quale indaga l’ispettore Sue Plendebury arrivata da Hobart per coadiuvare il sergente Chris Renn, che 12 anni prima aveva avuto l’incarico di accertare la dinamica della morte di Fin.
La trama si infittisce, viene a galla che la notte della tempesta era scomparsa anche la 14enne Gabrielle Birch, sorella minore di Olivia. Altri personaggi emblematici fanno poi capolino in questo thriller dall’ambientazione affascinante e ricco di molteplici risvolti psicologici dei protagonisti.

Tutto sul “Monumento all’Artiglieria (Arco del Valentino)” 

Al “Mastio della Cittadella” in occasione del 100° Anniversario della costituzione dell’“Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia”

Lunedì 10 gennaio, ore 18,30

Proseguono le attività programmate nel triennio 2021 – 2023 , per celebrare il 100° anniversario della costituzione dell’“Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia”- A.N.Art.I – nata proprio a Torino nel 1923, riconosciuta nel 1953 dal Presidente della Repubblica e da allora eretta in ente morale. Così, dopo l’allestimento della mostra fotografica “Strappi. Tra violenza e indifferenza”, ideata e curata da Tiziana Bonomo fino al prossimo 16 gennaio presso il “Mastio della Cittadella”, sarà ancora il Museo dell’antica Fortezza pentagonale di corso Galileo Ferraris (disegnata da Francesco Paciotto per  Emanuele Filiberto di Savoia) ad ospitare il prossimo evento organizzato per l’occasione dal “Museo Storico Nazionale di Artiglieria” (diretto dal Col. Michele Corrado) e dall’“Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia” (presieduta dal Gen. B. Pierluigi Genta). Al centro dell’incontro, in agenda per il prossimo lunedì 10 gennaio alle 18,30, un approfondimento storico sul “Monumento all’Artiglieria” (Arco del Valentino) in viale Virgilio a Torino. Monumento inaugurato dai Reali d’Italia il 15 giugno del 1930, in occasione dell’anniversario della battaglia del Piave (1918), in cui il corpo armato di origine piemontese giocò un ruolo fondamentale ai fini della vittoria. Preceduto dai saluti di Maurizio Marrone, assessore alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte, l’incontro (a ingresso libero, fino ad esaurimento posti) sarà condotto dal Gen. B. Mario Ventrone, vicepresidente dell’“A.N.Art.I”“Sintetici resoconti relativi alla storia del Monumento – sottolinea il Gen. Ventrone – sono facilmente reperibili, essi però non danno conto delle innumerevoli difficoltà che i promotori dell’iniziativa dovettero affrontare, né fino a oggi risultano pubblicazioni che ricostruiscano nel dettaglio l’impresa. Per contro, nell’archivio dell’‘Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia’ sono conservati 215 dattiloscritti, manoscritti, resoconti finanziari, cartoline, manifesti e telegrammi (per più di 500 pagine) che non risultano mai pubblicati in precedenza e che coprono un arco di tempo che va dal 17 novembre 1923 al 28 giugno 1928: essi sono la testimonianza della lunga e talvolta travagliata attività organizzativa ed esecutiva del Comitato promotore. Il monumento segna quindi una tappa importante per l’‘Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia’ e a tal riguardo si vuole coinvolgere tutta la popolazione, non solo torinese, a far pervenire ogni tipo di materiale di cui sia in possesso (fotografie, documenti, dipinti, cartoline e altro) relativo al Monumento. Tutto il materiale sarà utilizzato per un progetto ‘a sorpresa’ per la Città di Torino”. L’“Arco”, il cui progetto fu affidato nel 1926 dal “Comitato Monumento all’Arma Artiglieria” a Pietro Canonica (importante scultore torinese, allievo di Odoardo Tabacchi), presenta al suo esterno quattro rilievi ispirati ad altrettanti “corpi militari”, mentre al centro è presente una statua dedicata a Santa Barbara, patrona degli artificieri.

Per info: “Mastio della Cittadella”, corso Galileo Ferraris 0, Torino. Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione a: infomuseoart@gmail.com

g.m.

Nelle foto:

–         Immagine d’epoca del “Monumento all’Artiglieria”

–         Gen. B. Mario Ventrone

Turisti a Vezzolano per l’Abbazia e il presepio

Nonostante le basse temperature i piemontesi non hanno rinunciato a vedere una delle più belle abbazie della loro regione.

Approfittando della bella giornata di sole l’Abbazia romanica di Vezzolano, nel Comune di Albugnano, sulle colline di Castelnuovo don Bosco, ha spalancato il suo enorme portone medioevale ai tanti turisti che nel secondo weekend dell’anno l’hanno visitata.
Tutti in gita fuori città, un po’ per ammirare l’Abbazia e il paesaggio delle colline monferrine e un po’ per vedere, dentro la chiesa, il bel presepio dei famosi restauratori Nicola di Aramengo. Auto, moto e camper hanno affollato il piazzale dell’Abbazia facendo anche un bel regalo al baruccio di legno che, nei pressi dell’edificio religioso (per fortuna a debita distanza) ristora pellegrini, visitatori ed escursionisti. La chiamiamo tutti Abbazia, per l’aspetto e la sua forma e forse anche perché in questo modo le diamo più importanza, ma in realtà non è mai stata un’Abbazia. Si tratta della Chiesa Canonica di Santa Maria di Vezzolano, fondata dai canonici regolari di Sant’Agostino nel 1095, che ebbe il suo massimo sviluppo tra XII e XIII secolo. Inoltre un cartello mette subito in guardia i turisti che hanno sentito parlare di Carlo Magno a spasso da queste parti mille anni fa. “E’ solo leggenda l’attribuzione della nascita della chiesa al re dei Franchi. Si narra infatti che Carlo Magno cacciando nei boschi e godendosi la recente vittoria sui Longobardi in Val Susa nel 774 fu colto da un orrenda visione: la danza macabra di scheletri umani, terribile causa di un’imperiale epilessia. Guarito per intercessione della Madonna, il sovrano avrebbe ordinato la costruzione del luogo di culto”. Solo leggenda, nulla di vero. Dal 1937 la Chiesa è di proprietà dello Stato e da allora se ne occupa la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici. In realtà chi la tiene aperta per gran parte dell’anno sono i volontari di due associazioni turistiche e culturali della zona che si danno un gran d’affare per aprirla ai visitatori, quasi tutti i giorni d’estate e nei weekend d’inverno. In questo periodo l’Abbazia è aperta sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 17 e si entra con super green pass e mascherina. Il presepio di Anna Rosa Nicola resterà aperto fino al 6 febbraio.                            f.r.

Premio InediTo edizione n.21

SCADENZA BANDO: 31 GENNAIO 2022
PRESENTAZIONE E PREMIAZIONE FINALISTI: MAGGIO 2022
Un uomo in sospeso su un pontile, pochi libri, una valigia, in attesa di fuggire altrove, verso Marte… È la nuova grafica del Premio InediTO – Colline di Torino che giunge alla ventunesima edizione dopo aver premiato in tutti questi anni tantissimi autori scoprendo nuovi talenti di ogni età e nazionalità, sostenendoli e accompagnandoli verso il mondo dell’editoria e dello spettacolo. Il concorso letterario, punto di riferimento in Italia tra quelli dedicati alle opere inedite, il cui bando scadrà il 31 gennaio 2022(consultabile sul sito www.premioinedito.it), è l’unico nel suo genere a rivolgersi a tutte le forme di scrittura (poesia, narrativa, saggistica, teatro, cinema e musica), in lingua italiana e a tema libero. Grazie al montepremi di 8.000 euro (aumentato per le sezioni Saggistica, testo Teatrale, Cinematografico e Canzone) i vincitori delle sezioni Poesia, Narrativa-Romanzo, Narrativa-Racconto e Saggistica ricevono un contributo destinato alla pubblicazione e/o alla promozione con editori qualificati, mentre i vincitori delle sezioni Testo Teatrale, Cinematografico e Canzone un contributo per la messa in scena, lo sviluppo della produzione, la diffusione radiofonica e sul web. Inoltre, vengono assegnate menzioni e segnalazioni agli autori promettenti, i premi speciali “InediTO Young” ad autori minorenni e “InediTO RitrovaTO” a non viventi. Con InediTO gli autori premiati non vengono abbandonati al loro destino: attraverso il premio si partecipa a rassegne, festival, fiere e si può ambire a vincere altri concorsi, come testimoniato dai tanti autori lanciati in queste edizioni.
Il concorso talent scout, organizzato dall’associazione culturale Il Camaleonte di Chieri (TO) e diretto dallo scrittore e cantante jazz Valerio Vigliaturo, ha coinvolto in questi anni migliaia di iscritti da tutta Italia e dall’estero (Usa, Europa, Australia, Asia), a conferma anche della dimensione internazionale acquisita. Il prestigio è caratterizzato dalla qualità delle opere premiate, dal riscontro dei media e dalle personalità che hanno formato il Comitato d’Onore e che hanno ricoperto il ruolo di presidenti e di giurati (tra i quali Paola Mastrocola, Umberto Piersanti, Luca Bianchini, Andrea Bajani, Aurelio Picca, Davide Ferrario, Morgan, Paolo Di Paolo, Davide Rondoni, Cristiano Godano, Maurizio Cucchi, Maria Grazia Calandrone, Enrica Tesio, Michela Marzano, Teresa De Sio e Willie Peyote). La Giuria sarà presieduta dalla scrittriceMargherita Oggero e formata da: Milo De Angelis, Laura Pugno, Giulio Mozzi, Sacha Naspini, Andrea Donaera, Valentina Maini,Susanna Mati, Massimo Morasso, Roberto Latini, Francesca Brizzolara, Alice Filippi, Paolo Mitton, Fausto Zanardelli (Coma Cose) e dai vincitori della passata edizione.
A maggio 2022 si svolgeranno la presentazione dei finalisti al Salone Internazionale del Libro di Torino e la premiazione dal vivo attraverso la consegna dei premi e un reading dedicato alle opere dei vincitori (emergenza sanitaria permettendo), con il coinvolgimento di ospiti illustri (tra i quali hanno partecipato in passato Giorgio Conte, Franco Branciaroli, Eugenio Finardi, David Riondino, Francesco Baccini, Alessandro Haber, Laura Curino, Gipo Farassino, Arturo Brachetti, David Riondino, Red Ronnie e Lella Costa).
Il premio è inserito da diverse edizioni nella manifestazione Il Maggio dei libri promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del MIBACT, e ha ottenuto la scorsa edizione il contributo di Regione Piemonte, delle città di Torino, Chieri e Moncalieri, il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, della città di Chivasso, il sostegno di Fondazione CRT, Amiat Gruppo Iren, la sponsorizzazione di Aurora Penne, la collaborazione con Fondazione per la Cultura Torino, Biblioteche Civiche Torinesi, SBAM (Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana di Torino) e Officina della Scrittura. I partner sono: Film Commission Torino Piemonte, Premio Lunezia, M.E.I. (Meeting delle Etichette Indipendenti) di Faenza, Festival Internazionale di Poesia “Parole Spalancate” di Genova, L’Altoparlante, Indyca, e da questa edizione Il Mutamento.