Selezionati dalla torinese “CAMERA”
Unica realtà italiana facente parte di “FUTURES(EPP – European Photoraphy Platform), piattaforma di ricerca sulla fotografia contemporanea sostenuta dall’Unione Europea e diretta al supporto e alla promozione di autori emergenti su scala nazionale e internazionale, “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”di via delle Rosine a Torino ha comunicato, in questi giorni, i nomi dei sei “Talent FUTURES”selezionati sul territorio italiano per il 2023. Tutti giovanissimi: vanno dai 37 ai 25 anni, due hanno origini siciliane, con loro un pugliese, un lombardo, un emiliano e una “fanciulla” (la più giovane del sestetto) che ha invece natali londinesi ma è cresciuta a Caserta e vive oggi a Milano. Ad individuarli, per partecipare al sesto anno di “FUTURES” sono stati Walter Guadagnini, direttore di “CAMERA”, e Giangavino Pazzola, curatore e coordinatore del programma.

Ecco i loro nomi: Andrea Camiolo (Leonforte, 1998), laureato in “Fotografia all’“Istituto Europeo di Design” di Torino e “Master in Fotografia” presso l’“Accademia di Belle Arti” di Catania, è co-fondatore della casa editrice indipendente “DORSOPRESS”; Nicola Di Giorgio (Palermo, 1994), laureato in “Design Grafico” all’“Accademia di Belle Arti” di Palermo e Studi in “Fotografia” all’“ISIA” di Urbino, da quest’anno è docente a “NABA – Nuova Accademia di Belle Arti” di Milano; Zoe Natale Mannella (Londra, 1997), autodidatta, “a partire da una formazione nel mondo della fotografia di moda, rilegge il rapporto tra i canoni della moda e la pratica artistica, ripensando gli stereotipi di genere con una contro narrativa dell’universo femminile”, ha pubblicato su importanti magazine e riviste, fra le quali “Vogue Italia”; Eleonora Roaro (Varese, 1989), laurea in “Fotografia” allo “IED” di Milano e Master in “Arti Visive e Studi Curatoriali alla “NABA” di Milano con scambio “Erasmus” in “Arte Contemporanea” alla “Plymouth University”, dal 2019 è assegnista di ricerca presso l’“Università degli Studi” di Udine; Sara Scanderebech (Nardò, 1985), laurea in “Arti Visive” all’“Accademia di Belle Arti” di Brera, “la sua ricerca si muove tra arte, moda e design”e dal 2017 è responsabile della comunicazione di “Paradise”, concept store Marsèll con sede a Milano; Alessandro Zoboli (Guastalla, 1990), diplomato all’“Istituto Italiano di Fotografia” di Milano, negli ultimi anni ha lavorato a diversi progetti a lungo termine esplorando il rapporto tra il Nord Africa e l’Europa, ha inoltre documentato la pandemia di Covid-19 e la crisi abitativa del 2020 in Italia percorrendo il Paese da Nord a Sud, fotografando la crisi sanitaria e le condizioni di disuguaglianza che caratterizzano le società occidentali, attualmente sta anche lavorando a un progetto a lungo termine nel Regno Unito intitolato “Shine On”, esplorando il volto sfaccettato e sfuggente della Gran Bretagna di oggi.
“Il 2022 – commenta Giangavino Pazzola – è stato per ‘CAMERA’ un anno molto importante perché, a novembre, abbiamo curato l’evento annuale del network ‘FUTURES (EPP – European Photography Platform)’. In questo modo, abbiamo potuto raccontare il nostro punto di vista sul panorama internazionale della fotografia contemporanea, organizzando un programma che includeva alcuni dei protagonisti e delle tematiche principali che attraversano il panorama artistico odierno. Ospitare oltre 150 tra artisti, curatori e direttori provenienti da quasi una ventina di organizzazioni europee – inoltre – è stato un modo concreto di continuare a ragionare sull’idea di costruzione di una comunità aperta, multiculturale, inclusiva che si allarga di anno in anno e si riunisce attorno allo scambio di idee sull’evoluzione del ‘medium’ fotografico nella contemporaneità”.
Oltre a CAMERA, i partner di “FUTURES” sono Bienal Fotografia do Porto, Centre Photographique Rouen Normandie, Copenhagen Photo Festival, Der Greif, FOMU Fotomuseum, FOTODOK, Fotofestiwal Lodz, Fotogalleriet, Fotograf Magazine, ISPP, Organ Vida, PhotoEspaña, Photo Romania Festival, Photo Ireland Foundation, Robert Capa Contemporary Photography Center, Triennale der Photographie, Void.
Per info: “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to / camera@camera.to
g. m.
Nelle foto:
– Talent “FUTURES” 2023
– Giangavino Pazzola
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Prima di arrivare agli sviluppi ultimi dell’operazione, risulta estremamente interessante l’ascolto della ricca narrazione da parte di Annamaria Bava, forse la persona che più da vicino ha seguito le tante vicende che interessano le due opere, dell’excursus che inevitabilmente abbraccia in esclusiva “Il suonatore” e abbandona alla piena solitudine artistica il “Concerto”, velocemente scomparso ad ogni conoscenza. Quindi è bene ricordare come “Il suonatore”, giunto a Torino nel 1635 – forse complice un veloce passaggio o una più lunga permanenza in città già una quindicina di anni prima dello stesso Gramatica – tra le diciassette opere volute dai Savoia per le proprie raccolte e passato quindi al patrimonio di Tancredi e Giulia Falletti di Barolo e, alla morte di lei (1864), donato dalla famiglia alla Sabauda, sia stato sino al 1928 attribuito al Caravaggio e che soltanto in quell’anno Roberto Longhi gli abbia ridato l’esatta paternità. Dando poi per buono il riconoscimento di una tiorba per lo strumento nelle mani del musico, allora si identificherebbe in Cesare Marotta il protagonista, pugliese d’origine e coniugato con quella Ippolita Recupito che ci guarda dal “Concerto” e che all’epoca fu una delle voci più apprezzate dalle corti, Mantova Roma Ferrara, dal 1603 stipendiata da Dal Monte. Se al contrario si prestasse voce a quella corrente di esperti che vede nello strumento la rappresentazione di un arciliuto (di una cordatura doppia e di un registro più acuto), allora il protagonista diverrebbe Vincenzo Pinti, conosciuto come il “cavaliere del liuto”. 

I nomi dei finalisti sono:




