CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 338

‘Collegno oltre il muro – La cultura in Comune’

L’auditorium comunale ‘Arpino’ ospita venerdì 7 ottobre, a partire dalle ore 21, ‘Cultura in Comune’, ovvero la presentazione artistica dell’ultima fatica (in ordine cronologico) di Luciano Sartori ‘Collegno oltre il muro – La cultura in Comune’.

Il libro, edito per i tipi di Echos Edizioni e realizzato in collaborazione con Sergio Bertolotto, racconta 40 anni di attività culturali in città. Oltre all’autore sono previsti gli interventi di Francesco Casciano, sindaco di Collegno, Matteo Cavallone, assessore alla pianificazione territoriale ed alla qualità della vita, Gianluca Treccarichi, assessore alla qualità della Città e alla mobilità sostenibile, nonché i contributi teatrali e musicali di Assemblea Teatro, Alfatre Gruppo Teatro, Giampaolo Petrini, Diego Borotti, Luca Zanetti. A condurre sarà Renzo Sicco.

“In questo lavoro – spiega Luciano Sartori – sono stati raccolti tutte le iniziative, le attività che sono nate, cresciute e hanno messo radice in quello che sino al 1977 era un luogo di segregazione e di dolore ed oggi è diventato invece un luogo di gioia e di inclusione che guarda davvero oltre, con i suoi progetti per il futuro perché ci sono l’università, il liceo, un Centro europeo della danza”.

Tutto, dunque, ha preso le mosse nell’ormai lontano 1977 quando venne abbattuto il muro del grande manicomio e la città seguì l’allora sindaco Luciano Manzi nel riprendersi un pezzo della sua storia. Da allora è stata una vera e propria tempesta di luci, suoni e colori che ha invaso il palcoscenico del Parco della Certosa, la Lavanderia a Vapore, la Sala delle Arti, la Stireria. Ad ‘aprire le danze’ fu un concerto di Severino Gazzelloni seguito dal mitico Astor Piazzolla e da allora sono stati oltre mille gli artisti ed i gruppi che sono passati da Collegno, il che vuole dire – compresi i vari componenti di compagnie, gruppi, orchestre e quant’altro – la presenza di diverse migliaia di persone non soltanto da tutta Italia ma anche da tutto il mondo.

Citarli tutti, ma Luciano Sartori con Sergio Bertolotto l’ha fatto, è impresa ardua in queste righe. Piace ricordare, però, due stelle di primissima grandezza della musica: Bob Dylan il 9 luglio del 1008 e Joan Baez che scelse proprio Collegno (e non fu un caso) come unica data italiana della sua tournee italiana il 19 luglio del 2019. Sartori nel suo libro ricorda poi come Collegno abbia avuto come radice di questa intensa attività culturale, anche prima di andare ‘oltre il muro’ nella necessità di recuperare il vuoto culturale indotto dalla guerra e dal fascismo, dando così vita ‘ad una magia durata quarant’anni, il tempo per dare forma e coerenza a duna storia diventata un lungo inno alla vita’.

Luciano Sartori è un collega di lungo corso, autore di pubblicazioni e documentari su tradizioni e antichi mestieri del Piemonte. Ha collaborato con importanti quotidiani nazionali ed è stato, per alcuni decenni, responsabile di una delle principali emittenti televisive regionali. Nei suoi romanzi – Casa di ringhiera, Isabella Doria il gioco e la seduzione, Lo Smemorato di Collegno un caso oltre il tempo per citarne alcuni – ha raccontato una donna protagonista e sicura nei suoi sentimenti.

Massimo Iaretti

La Festa del Rosario

Il 7 ottobre i cristiani festeggiano la Madonna del Rosario. La festa odierna dedicata alla Vergine Maria del Rosario ci ricorda il giorno in cui i Cristiani riportarono la vittoria contro la potente flotta ottomana del sultano Selim II, figlio del grande Solimano il Magnifico, a Lepanto il 7 ottobre 1571. Il Papa alessandrino Pio V la istituì sotto il titolo di Santa Maria della Vittoria e due anni dopo Papa Gregorio XIII la confermò, cambiando il nome in quello di festa del Santo Rosario. La festa del Rosario è un vero culto per i cristiani fedeli fin dal Medioevo e si pensa che ci sia dal tempo delle Crociate. La battaglia navale di Lepanto, di fronte alle isole Curzolari, si svolse durante la guerra per il controllo dell’isola di Cipro. Il 7 ottobre 1571 la flotta dell’Impero Ottomano si scontrò contro la flotta cristiana della Lega Santa che riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia, dell’Impero spagnolo, dello Stato pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana e del Ducato di Urbino. Fu una vittoria schiacciante dei cristiani anche se all’interno di una guerra perduta, quella di Cipro, che passò ai turchi. Quel giorno comunque l’Impero turco-ottomano perse per sempre la sua storica supremazia sul mare.                 f.r.

Nominato il nuovo Direttore artistico del Teatro Regio Torino

Il Maestro Sebastian F. Schwarz e il Sovrintendente del Teatro Regio Mathieu Jouvin hanno scelto, di comune accordo, di non proseguire la collaborazione alla scadenza del contratto del Direttore artistico prevista alla fine del 2022.

Il Sindaco Stefano Lo Russo, Presidente della Fondazione e tutti i Consiglieri
di Indirizzo, riunitisi oggi, si uniscono al Sovrintendente nel ringraziare
il M° Schwarz per il prezioso lavoro svolto in questi difficili anni segnati dalla pandemia.

Mathieu Jouvin ha deciso di nominare, dopo aver sentito il Consiglio di Indirizzo, così come previsto dallo Statuto della Fondazione, quale nuovo Direttore artistico il Dottor Cristiano Sandri, attualmente Responsabile della Programmazione artistica del Festival Verdi e del Teatro Regio di Parma.

Cristiano Sandri, 48 anni, laureato in Giurisprudenza e avvocato, è stato agente artistico all’interno dell’Agenzia “Lirica International”, nel 2008 è diventato Casting Manager del Maggio Musicale Fiorentino dove, nel 2012, è designato Segretario artistico e Casting Manager. Nel 2017 viene quindi nominato Responsabile della Programmazione artistica del Festival Verdi e del Teatro Regio di Parma. Si occupa inoltre dell’Organizzazione e della Direzione artistica dell’Accademia Verdiana.

Il Dottor Sandri assumerà l’incarico di Direttore artistico del Teatro Regio Torino a partire da gennaio 2023.

Al Folk Club con Gege’ Telesforo

VENERDÌ 7 OTTOBRE 2022 ORE 21.30
Radio Londra
presenta
DADO MORONI, ENZO ZIRILLI, RICCARDO FIORANTI
special guest
GEGÈ TELESFORO
Ingresso Intero 25 € | Ridotto Under 30 13 € | Streaming 5 €

Dopo gli strepitosi risultati di pubblico della scorsa stagione Radio Londra – alla tredicesima edizione – si conferma come la rassegna jazz più amata in città. Per l’apertura arriva per la prima volta al FolkClub il rinomato jazz vocalist, musicista, produttore, compositore, ma anche giornalista, autore, personaggio radiofonico e televisivo GeGé Telesforo, ospite speciale di un trio artistico strepitoso composto da musicisti sstraordinari: il sontuoso Dado Moroni al pianoforte, il solidissimo Riccardo Fioravanti al basso e l’eclettico Enzo Zirilli a batteria e percussioni nonché brillante ‘mente e anima’ della rassegna.

Nata per portare a Torino direttamente da quel crogiuolo di lingue, culture e arte unico e inimitabile quale Londra è, in concerti spesso unici per l’Italia, le testimonianze più significative di come la scena del jazz e dintorni evolve oltremanica, influenzando l’intero continente, RadioLondra si avvale di un eccezionale ‘speaker’: Enzo Zirilli, che ha vissuto stabilmente a Londra per oltre vent’anni, incontrando innumerevoli grandi artisti e collaborando con musicisti fantastici provenienti da tutto il mondo. Particolarmente significativa -quasi tautologica- la partecipazione a RadioLondra proprio di GeGé Telesforo, speaker da sempre di svariate trasmissioni televisive e radiofoniche grazie alle quali molti italiani hanno ascoltato e scoperto innumerevoli artisti di grande talento del panorama musicale mondiale.

Con Dado, Enzo e Riccardo ci siamo ritrovati l’estate scorsa in occasione delle master class che Dado organizza ad Albissola, e ci siamo lasciati con la promessa di trovare presto un’occasione per tornare a fare insieme il nostro gioco preferito. Apparteniamo a quella generazione di Musicisti che si sono formati e sono cresciuti, anche professionalmente, divorando i vinili dei grandi maestri del jazz, del soul, dell’R&B, strapazzando senza sosta i nostri strumenti, i nostri giocattoli preferiti.  Percorrendo strade diverse, abbiamo così appreso la disciplina dello swing, il potere del groove, e metabolizzato sul campo il linguaggio universale dell’improvvisazione, frequentando Musicisti di fama e giovani talenti.  Pur consapevoli di affrontare quotidianamente la difficile Arte del vivere di Musica, ancora oggi, dopo oltre 40 anni di avventure, abbiamo un obbiettivo comune, che è sempre lo stesso: divertirci. Il prossimo 7 Ottobre, al Folk Club di Torino, sarà un piacere, e un onore grande, tornare a giocare con questi cari amici, illustri colleghi che rappresentano l’eccellenza della nostra Musica nel Mondo. Non vedo l’ora”.

GeGé Telesforo. Cantante, strumentista, compositore, produttore musicale, A&R Groove Master Edition, Ambasciatore di Buona Volontà dell’UNICEF, ma anche giornalista, personaggio televisivo e radiofonico, GeGé Telesforo rappresenta una figura professionale poliedrica, il miglior esempio dell’attuale tradizione jazz in Italia. L’attività artistica di GeGé inizia 35 anni fa come batterista e cantante jazz, quando il suo incredibile talento viene scoperto da Renzo Arbore. Nel corso degli anni ha sviluppato un proprio personale stile di canto scat, rinnovando una particolare forma di improvvisazione vocale quasi dimenticata all’estero e che non è mai esistita in Italia. Dalla metà degli anni ’80, GeGé riunisce i migliori musicisti della scena Jazz e R&B italiana (Roberto Gatto, Danilo Rea, Antonio Faraò, Stefano Di Battista, Enzo Pietropaoli, Rita Marcotulli, Dario e Alfonso Deidda, Max Ionata, Giorgia Todrani, Marco Rinalduzzi, Marco Tamburini, Amedeo Ariano, Rossana Casale, Agostino Marangolo, Francesco Puglisi, Fabio Zeppetella, Marcello Surace, Alex Gwiss, Marco Siniscalco, Max Bottini, Rocco Zifarelli, Julian Oliver Mazzariello, Mia Cooper e altri), eseguendo con loro un rinnovamento dei vecchi standard jazz e delle sue composizioni originali utilizzando arrangiamenti mozzafiato ed emozionanti armonie.  Negli anni ’90, grazie al suo sodalizio con Ben Sidran, pianista, cantante, scrittore e produttore, GeGé registra per la Go Jazz Records in importanti studi (Skyline-NYNY; Paisley Park-Minneapolis) con i più riconosciuti musicisti internazionali e il suo indiscusso talento viene esportato in tutto il mondo mentre suona con The Go Jazz All Stars e si esibisce con ‘Maestri’ Jazz/Funk come Jon Hendricks, Dizzy Gillespie, Clark Terry, Tony Scott, DeeDee Bridgewater, Phil Woods, Bob Malach, Georgie Fame, Clyde Stubblefield, Mike Mainieri, Bob Rockwell,  Richard Davis, Phil Upchurch, Ricky Peterson, Frank McComb,….  Tornato in Italia, con band di spicco come PureFunkLive, Groovinators, So Cool 5tet, Telesforo concentra la sua evoluzione musicale sul suo originale stile vocale jazz-funk, in cui elementi jazz si fondono con la sua formidabile improvvisazione scat per formare un ritmo rigoroso e inconfondibile dominato dal groove. Ha prodotto diversi album per la sua etichetta indipendente -Groove Master Edition- e registrato 11 album come artista e compositore.  GeGé Telesforo sta vivendo un periodo particolarmente felice della sua carriera. Vincere il Jazzit Award per 6 anni consecutivi  (dal 2010 al 2015) come Miglior Cantante Maschile corona un momento importante segnato dall’uscita di CD di successo come “So Cool” (2010) “Nu Joy” (2012), “Fun Slow Ride” (2016) e un numero incredibile di prestigiosi concerti, tra cui la sua apparizione alla Shanghai World Expo Exhibition per “The Best of Italian Jazz in Shangai” con il suo quintetto, o come rappresentante dell’arte e della cultura italiana nel cartellone mondiale con Stefano Bollani, Danilo Rea, Paolo Fresu, Roberto Gatto.
Dalla loro uscita nel novembre 2012, “Nu Joy” e il singolo di successo “Last Goodbye” hanno raggiunto la posizione numero 1 sia nella classifica di vandita di iTunes che nella classifica Italiana dei singoli Jazz. “Nu Joy” è stato presentato ufficialmente in 9 esibizioni live sold-out quando la GeGé Telesforo Band si è esibita come ‘residente’ a Umbria Jazz Winter 2012. Come insegnante di canto e improvvisazione vocale, GeGé porta il suo ‘Vocal Jazz Concept’ in prestigiose scuole di musica, Conservatori e Festival Jazz in Italia e all’estero. Da settembre 2012 GeGé insegna Vocal Jazz e Improvisation alla Venice Voice Academy di Los Angeles (California-USA).
https://www.gegetelesforo.it/

Dado Moroni. Nato a Genova, è uno dei pianisti jazz italiani più richiesti in Europa e in America. Debutta a 17 anni con Tullio de Piscopo, Franco Ambrosetti e Franco Cerri col quale ancora oggi collabora. Nel 1987 viene chiamato, unico europeo, insieme ai pianisti Hank Jones, Barry Harris e Roland Hanna, a far parte della giuria del premio internazionale pianistico Thelonious Monk, svoltosi a Washington. Nel 1988 effettua un’importante tournèe in sette paesi africani con il sestetto di Alvin Queen per conto del Dipartimento di Stato americano. Collabora quindi con Clark Terry e George Robert alla tournèe mondiale organizzata dal governo svizzero per la celebrazione del settecententenario della Confederazione Elvetica. Nel 1991 il gruppo si esibisce in diversi paesi del mondo riscuotendo grande successo e incassando il pieno consenso della critica internazionale. Con il pianista classico Antonio Ballista dà vita nel 1995 al progetto Two Pianos One Soul, con il patrocinio di Ferrara Musica, ottenendo notevole successo in vari teatri nazionali e internazionali. Nel 1995 partecipa a un’incisione per l’etichetta discografica americana Concord e a un’importante tournèe in Giappone. A tutt’oggi ha inciso oltre 50 CD per importanti etichette discografiche quali Sony, Concord, Contemporary, Telarc, Mons, TCB Record, Enja.
Dado Moroni è uno dei pochissimi musicisti italiani la cui biografia è inserita nell’importante Biographical Enciclopedia of Jazz di Leonard Feather e Ira Gitler. Vanta prestigiose e continuative collaborazioni con le grandi star del jazz mondiale quali Dizzy Gillespie, Wynton Marsalis, Freddie Hubbard, Tom Harrel, Zoot Sims, James Moody, Johnny Griffin trio con Ron Carter, Ray Brown, Lewis Nash, Buster Williams, Billy Cobham, Grady Tate, Niels Pedersen e tanti, tantissimi altri. Dado è musicista di fortissima personalità che ha maturato una grande esperienza a livello internazionale. Dotato di particolare sensibilità musicale, tecnica, energia e creatività riesce a inserirsi brillantemente e con la massima naturalezza nei vari contesti musicali, esprimendo sempre grande classe, altissima professionalità e mirabile fantasia.

Enzo Zirilli è considerato uno dei batteristi/percussionisti più creativi e versatili delle ultime generazioni. Dotato di una grande musicalità, che lo ha portato ad assorbire e personalizzare ogni forma di musica contemporanea, e ad esibirsi e registrare come side man in tutto il mondo con grandi musicisti afro-americani, italiani ed europei del jazz, della world music e del pop, tra i quali: Dado Moroni, Enrico Pieranunzi, Bob Mintzer, Charlie Mariano, Steve Grossmann, Eddie Gomez, Antonio Forcione, James Moody, Tom Harrell, Ira Coleman, Rossana Casale, Marco Pereira, Ivan Segreto, Peppe Servillo, Flavio Boltro, Ares Tavolazzi, Larry Nocella, Randy Brecker, Gloria Gaynor, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Furio Di Castri, Emanuele Cisi e moltissimi altri. Dopo essere nato e cresciuto musicalmente a Torino, nel 2003 si trasferisce a Londra, dove in breve si impone come uno dei musicisti più richiesti e inizia a collaborare con alcune tra le icone musicali del jazz britannico e internazionale quali Jim Mullen, Stan Sulzmann, John Etheridge, Liane Carroll, Ian Shaw, Omar LyeFook ed Hamish Stuart (per 10 anni a fianco di Paul McCartney) e altri musicisti delle ultime generazioni come John Parricelli, Gilad Atzmon, Alex Garnett, Brandon Allen, Quentin Collins, Ross Stanley. È anche Docente di Batteria Jazz presso il Conservatorio di Torino.

Riccardo Fioravanti. Inizia a suonare il basso elettrico nel 1973 ed entra nella classe di contrabbasso al Conservatorio di Milano. La sua carriera si sviluppa su piani paralleli: il senso artistico, la grande versatilità e le altre capacità professionali lo portano a lavorare in ambito jazzistico con Giorgio Gaslini, Franco Cerri, Gianni Basso, Renato Sellani, Enrico Rava, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Stefano Bollani e molti altri mentre nel mondo del pop le sue collaborazioni sono innumerevoli, da Mina a Ennio Morricone, Mia Martini, Enzo Jannacci, Antonella Ruggiero, Fabio Concato, ecc… Ha collaborato con musicisti quali Tom Harrel, Bob Mintzer, Phil Woods, Lee Konitz, Clark Terry, Toots Thielemans, Charlie Mariano, Barney Kessel e moltissimi altri, e ha partecipato a concerti di Ray Charles, Chico Buarque de Hollanda, Gino Vannelli, Dee Dee Bridgewater, Elio e le Storie Tese e Stevie Wonder. Il suo suono preciso e corposo e le grandi doti di interpretazione ne hanno fatto nel tempo un valido collaboratore -in seminari e performances- di batteristi quali Joe la Barbera, Adam Nussbaum, Billy Cobham, Alivin Queen, Paul Wertico, Danny Gottilieb e tanti altri. Diversi i CD pubblicati a suo nome tra cui Duke’s Flowers, Note Basse, Bill Evans Project e Coltrane Project. Insegna jazz all’ Accademia del Suono di Milano e al Conservatorio di Piacenza, dove presiede la cattedra di Basso Elettrico Jazz.

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

AGENDA 7 – 13 ottobre 2022

 

VENERDI 7 OTTOBRE

 

Venerdì 7 ottobre

OTTOCENTO. COLLEZIONI GAM DALL’UNITÀ D’ITALIA ALL’ALBA DEL NOVECENTO

GAM – apre la nuova mostra

Dal 7 ottobre 2022

A inaugurare la stagione espositiva della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino è una mostra ricca di sorprese che intende offrire l’occasione per riscoprire parte della collezione ottocentesca del museo, ormai da quasi quattro anni non più visibile al pubblico. Curata da Riccardo Passoni, Direttore della GAM, e da Virginia Bertone, Conservatore Capo delle raccolte, la mostra presenta settantuno opere tra dipinti, pastelli, grandi disegni a carbone, sculture in marmo, delicati gessi e cere. Nel percorso sarà possibile ritrovare capolavori ben conosciuti come Dopo il duello di Antonio ManciniL’edera di Tranquillo Cremona o Lo specchio della vita di Pellizza da Volpedo, accanto a opere sin qui mai esposte, ma che nell’Ottocento erano considerate come veri gioielli della raccolta moderna del Museo, come la tela di Enrico Gamba, Ecco Gerusalemme! o quella di Francesco Gonin, Nobili in viaggio, che grazie alle ricerche condotte per la mostra ha ritrovato la sua storia e il suo vero titolo: La guida. Studio di castagni dal vero. Per rendere più immediatamente leggibile la trama della collezione, il percorso pone a confronto la nobile tradizione della pittura di figura con la novità delle ricerche sul paesaggio che furono, nelle loro espressioni più libere e sperimentali, oggetto di aspre critiche da parte della stampa conservatrice e dell’istituzione accademica. Otto sezioni tematiche accompagnano il visitatore lungo il percorso espositivo: Nascita di una collezione, Nuove sensibilità e ricerche, La pittura di paesaggio al Museo Civico, Dalla Scapigliatura al Divisionismo e Ricerche simboliste tra pittura e scultura. Ad arricchirlo sono tre spazi monografici dedicati ad Andrea Gastaldi, Antonio Fontanesi e Giacomo Grosso, che sottolineano la loro influenza sulla scena artistica torinese anche attraverso i significativi nuclei delle opere conservate alla GAM.

Info: https://www.gamtorino.it/it/OTTOCENTO

Venerdì 7 ottobre ore 16

IL MAO. LE ANTICHE CULTURE E LO SGUARDO CONTEMPORANEO

MAO – incontro nell’ambito della Settimana della Cultura UNI.VO.C.A

A cura di Davide Quadrio, direttore del MAO Museo d’Arte Orientale

Non esiste “vecchio” o “nuovo”, ma piuttosto una continua testimonianza dell’attività umana. È necessario ripensare agli oggetti del passato per renderli vivi nel presente, rimixare opere classiche con creazioni contemporanee, avviare un dialogo fra collezioni permanenti e mostre temporanee, per dare vita a nuove intersezioni e narrazioni alternative. Gli spazi del museo acquisiscono così nuovi significati sociali, dirigendosi “oltre il senso dei luoghi” dove le antiche culture hanno preso vita e forma.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

SABATO 8 OTTOBRE

 

Sabato 8 ottobre

DICIOTTESIMA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO AMACI

Una giornata a ingresso gratuito alla GAM con orario prolungato fino alle 20:00

Claudia Losi. Being There. Oltre il giardino – Performance e workshop

GAM – evento

La Giornata del Contemporaneo, è il grande evento annuale, promosso da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani. La manifestazione ha quest’anno come filo conduttore il tema dell’ecologia, connesso a quello della sostenibilità. Anche la diciottesima edizione presenta una programmazione ad hoc dei 24 Musei associati AMACI, che nel 2022 propongono un particolare focus su attività dedicate al pubblico dei diciottenni, sviluppando il tema proposto da AMACI.

La GAM di Torino, museo associato AMACI partecipa alla Giornata del Contemporaneo offrendo l’ingresso gratuito per tutta la giornata di sabato 8 ottobre alle collezioni permanenti del Novecento e alle mostre OTTOCENTO. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del nuovo secoloFlavio Favelli. I Maestri Serie Oro e Jannis Kounellis in Videoteca e l’orario prolungato fino alle 20:00 per le collezioni del Novecento.

Per questa occasione la GAM è felice di ospitare Claudia Losi con una performance alle ore 18:00 durante la quale l’artista realizzerà, di fronte al pubblico, una piccola serie di amuleti in terra cruda, dal multiforme corpo animale-umano-demonico. Gli amuleti, una volta ultimati, saranno affidati a un gruppo di studenti diciottenni del Liceo Madre Mazzarello di Torino perché li collochino, liberamente, negli spazi del museo, secondo la loro personale sensibilità.

In preparazione di questo gesto di messa a dimora nello spazio delle piccole presenze, gli studenti saranno invitati il giorno prima a partecipare a un workshop a loro dedicato durante il quale lavoreranno con l’artista sui molteplici significati che ciascuno di noi può dare alle parole “luogo naturale”.

Anche per questo progetto – scrive Claudia Losi – ho posto come punto di partenza il rapporto tra spazio reale e spazio immaginario. In questo caso, la domanda scatenante, al centro del mio sforzo condiviso, è apparentemente semplice: Qual è la tua idea di luogo naturale? Quello che mi interessa qui è una prospettiva relazionale e processuale da cui guardare i fenomeni e leggere il mondo che ci circonda. Non c’è nulla di neutro e acquisito una volta per tutte. Ciascun individuo, in base alla propria cultura e lingua, alla geografia da cui proviene, alla storia del proprio corpo, della propria memoria e della propria immaginazione, fornirà uno specifico punto di vista. Barry Lopez ha scritto Le percezioni di qualsiasi popolo invadono la terra come un’inondazione, lasciando che le idee si impiglino tra le setole del pennello, si disseminino come pezzi di carta bagnata da raccogliere e decifrare. Nessuno può raccontare l’intera storia. (cfr. sito https://www.beingthereoltreilgiardino.com/)

Alla fine della giornata di workshop, gli studenti e l’artista comporranno su una parete del museo, attraverso scritte e immagini, le idee, le diverse fantasie e memorie, a cui le parole “luogo naturale” li avranno condotti, attraverso il confronto delle percezioni individuali, il dialogo e la lettura di alcuni testi.

Il disegno a parete sarà portato a compimento da Claudia Losi che vi aggiungerà altre immagini e scritte da lei raccolte nell’arco degli ultimi due anni, durante il suo viaggio di esplorazione – tra Israele, Singapore e l’Italia – delle innumerevoli idee di luogo naturale generate nel pensiero di popoli e individui, avviato con progetto Being There. Oltre il giardino realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (IX edizione, 2020), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC. L’intervento resterà visibile al pubblico fino a domenica 6 novembre 2022.

 

Sabato 8 e domenica 9 ottobre ore 15

SEGNI AD ARTE. VIAGGIO DAL SEGNO AL GESTO

GAM – Visita guidata tematica

a cura di Theatrum Sabaudiae

Il percorso in GAM tra le opere del 900 e del contemporaneo propone un viaggio alla scoperta di come il segno si sia evoluto e modificato accompagnando gli artisti nella loro espressione artistica e personale.

Dalla linea netta di Felice Casorati, alla velocità di Hans Hartung per il quale “Il conoscere dipende dall’agire” fino ai tagli di Lucio Fontana e ai neon di Mario Merz, il segno diventa linea che contiene, pennellata che permette al colore di raccontarsi sulla tela, gesto che esprime energia e emozione, taglio che apre varchi alla ricerca dello spazio e del tempo o luce che crea simboli.

Tariffa: 6 € a persona

Durata: 90 minuti

Possibilità di prenotazione per gruppi di massimo 25 persone in settimana e weekend

Tariffa: 96 € a gruppo (comprensivo di diritti di prenotazione)

Durata: 90 minuti

Tariffa: 81 € a gruppo (comprensivo di diritti di prenotazione)

Durata: 60 minuti

Per informazioni e prenotazioni: 011 5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com

Sabato 8 ottobre ore 16.30

TRA GOTICO E RINASCIMENTO

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Un itinerario che offre la possibilità di conoscere le collezioni del museo, traendone una visione d’insieme. Previa presentazione generale delle opere custodite a Palazzo Madama, la visita rivolgerà un particolare focus all’arte gotica e rinascimentale. Ci si soffermerà quindi sul Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, sulle opere dell’artista borgognone Antoine de Lonhy, per poi continuare con artisti quali Martino Spanzotti e Defendente Ferrari.

È un’occasione per conoscere il Museo Civico d’Arte Antica di Torino con uno sguardo rivolto ai secoli XV e XVI, quando il Rinascimento e le nuove correnti artistiche raggiunsero il territorio e diedero spunti nuovi a un Nord-Ovest pronto ad accogliere le importanti novità.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

DOMENICA 9 OTTOBRE

 

Domenica 9 ottobre ore 15

DIVERSI MA UGUALI     

GAM –  attività per famiglie in occasione di F@MU, Giornata nazionale delle famiglie in museo

In occasione dell’evento F@MU “Diversi ma Uguali” la GAM propone una attività famiglia dedicata al tema della diversità intesa come valore, opportunità di crescita per il singolo e la comunità, strumento di inclusione sociale e accoglienza. La discussione sulla diversità è un dibattito che riguarda tutti, grandi e piccini, e che diventa sempre più importante nella nostra società contemporanea. Siamo uguali perché siamo diversi: le differenze di cultura, carattere, gusti, attitudini e ingegno, sono il segno che l’uguaglianza vive nella diversità che unisce e arricchisce la comunità. Il percorso nelle sale del 900 permetterà di comprendere come anche in arte l’espressione della propria diversità possa essere stato un punto di forza per molti artisti moderni, e di come questi abbiano saputo liberarsi dalle regole della tradizione e dalle imposizioni del gusto estetico della loro epoca per esprimere sé stessi in modo libero, autonomo, aprendo strade verso nuove forme espressive senza preoccuparsi del pregiudizio esterno. Dalle ricerche più filosofiche di Giorgio De Chirico e Alberto Savinio, al racconto intimo di Marc Chagall, per arrivare ad artisti che abbandonano la figurazione per immergersi in una interiorità fatta di mistero, energia e colore. Il corpo dell’artista stesso si perde nella rappresentazione e diventa protagonista nel gesto: forza, meditazione, espressione di sé attraverso un movimento agito sulla tela. Negli spazi dell’Educational Area i partecipanti, adulti e bambini, lavoreranno su delle sagome, per agire in maniera totalmente libera, cercando di tradurre con materiali, segni, colori la propria essenza e identità. Una galleria di ritratti tutti uguali e tutti diversi, per esaltare l’individuale unicità.

Costo: Euro 7 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Domenica 9 ottobre ore 16

DIVERSI MA UGUALI     

MAO –  attività per famiglie in occasione di F@MU, Giornata nazionale delle famiglie in museo

Adatto a tutte le età

Tutti insieme alla scoperta dell’Oriente nelle collezioni permanenti del MAO. L’attività prevede un percorso di visita e un laboratorio “a due voci” con un interprete segnante in LIS. La lingua dei segni racconterà e aggiungerà alla visita un momento di inclusione e di curiosità e in laboratorio i partecipanti lasceranno il loro segno grafico/pittorico utilizzando materiali vari.

Costo: €4 per tutti i partecipanti (bambini e adulti).

Prenotazione obbligatoria al tel.011-4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Domenica 9 ottobre ore 16.30

ORO, ARGENTO, BRONZO: RIFLESSI METALLICI

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Il metallo e la sua lavorazione è il protagonista della passeggiata guidata tra gli oggetti d’arte di raro pregio del museo. Sguardi rivolti verso oggetti luccicanti da scoprire insieme, partendo dal Tesoro di Desana, per passare a sala Acaia, dove il famoso cofano del Cardinale Guala Bicchieri offre mille spunti da raccontare, e proseguendo tra le vetrine degli smalti limosini. Bronzo, ottone…si fa presto a dire metallo di fronte al reliquiario di San Maurizio, un capolavoro di tecnica completamente rivestito da lamina in argento decorata a sbalzo. Quali sono le differenze fra i vari tipi di leghe e materiali? Ceselli e bulini: quali sono gli strumenti utilizzati? Sono solo alcune delle curiosità che sveleremo durante la visita guidata.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

MERCOLEDI 12 OTTOBRE

 

Mercoledì 12 ottobre ore 16

DELIZIE D’AUTUNNO: FLORA ESOTICA

Palazzo Madama –  visita al Giardino Botanico Medievale con Edoardo Santoro

Il giardino autunnale è ricco di colori e sorprese; maturano gli ultimi frutti, le foglie cambiano colore, emergono bacche e baccelli pieni di semi e le rose tardive sono ancora in fiore. Il mese di ottobre è anche il migliore per approfondire le tecniche di giardinaggio e in particolare i lavori che consentono alle piante di superare al meglio l’inverno e ripartire in primavera con nuovi cicli di fioritura.

Ricino e liquirizia, fagiolo d’Egitto e zucca a bottiglia sono piante di origine orientale e nord-africana conosciute fin dall’antichità e che oggi ben si adattano alle condizioni di crescita nel Nord Italia. Si parlerà di aspetti di coltivazione, idee di accostamenti in giardino e usi pratici in cucina e cosmetica con aneddoti storici e botanici oltre a consigli di coltivazione e gestione delle piante in giardino e in vaso.

Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ per la visita guidata

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Mercoledì 12 ottobre ore 17

PRESENTAZIONE ATTIVITA DIDATTICHE a.s. 2022/23     

MAO –  presentazione online per i docenti

I Servizi Educativi presentano le proposte didattiche 2022/23 sulle collezioni permanenti e le mostre temporanee.

Sono invitati a partecipare i docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado, gli educatori, i formatori di associazioni ed enti legati al mondo del sociale e dell’accessibilità e chiunque sia interessato.

L’appuntamento è dedicato alla presentazione delle attività didattiche sulle Collezioni permanenti e la mostra temporanea.

Prenotazione obbligatoria: 0114436927/28 o maodidattica@fondazionetorinomusei.it.

 

 

GIOVEDI 13 OTTOBRE

 

Giovedì 13 ottobre

MARGHERITA DI SAVOIA, REGINA D’ITALIA

13 ottobre 2022 – 30 gennaio 2023

Palazzo Madama – apertura al pubblico della nuova mostra

Mercoledì 12 ottobre anteprima stampa alle ore 11 | Inaugurazione su inviti alle ore 18

 

Palazzo Madama, dal 13 ottobre 2022 al 30 gennaio 2023, dedica a Margherita di Savoia, la prima Regina dell’Italia unita, una mostra – coordinata da Maria Paola Ruffino – che ne ricostruisce la straordinaria figura.

Margherita di Savoia (Torino 1851 – Bordighera 1926) è stata la prima regina dell’Italia unita. Fin dalle nozze con il principe Umberto, seppe conquistare il cuore degli Italiani e, con la propria popolarità, contribuì a costruire il sentimento di identità della nazione intorno alla corona dei Savoia. Regina dal 1878 al 1900, impose il suo gusto ridondante nella moda, nella decorazione, il suo amore per la musica e la montagna si riverberarono nella vita dell’aristocrazia italiana. Fu testimonial di attività a sostegno delle donne e promosse lo sviluppo di scuole professionali, e di opere di beneficenza. Il mito di Margherita non si eclissò con l’assassinio di Umberto, anzi, accompagnò la nazione nel XX secolo.

Figlia di un eroe del Risorgimento, il duca di Savoia Genova Ferdinando, e nipote del Re Vittorio Emanuele II, Margherita sposa a sedici anni il cugino ed erede al trono, Umberto. Negli anni immediatamente successivi all’unificazione nazionale, si rende protagonista nel costruire un forte sentimento di identità nazionale intorno alla monarchia. La mostra illustra il tumultuoso passaggio tra XIX e XX secolo del Paese attraverso la traiettoria di questa figura che divenne icona femminile di casa Savoia: glamour nelle ricche ed eccessive toilettes, materna nell’interessarsi alle necessità del popolo e nel sostenerne l’istruzione, apripista di un nuovo stile di vita che si relaziona con la natura e la montagna

Il percorso immersivo dell’esposizione, con oltre settanta opere d’arte, tra ritratti, dipinti, sculture, abiti e gioielli, strumenti musicali, manoscritti, tappezzerie e mobili, racconta la Regina d’Italia in rapporto al suo tempo e al suo popolo, il suo essere madre, icona di stile, paladina dell’arte e della cultura, benefattrice pietosa, donna interessata al nuovo e alla modernità.

Info: www.palazzomadamatorino.it

Fino a sabato a Torino, da “OFF TOPIC”, la XIV edizione di “_resetfestival”

“Musica sommersa”

Dal 3 all’ 8 ottobre

E’ l’unico backstage festival d’Italia.  Torna a Torino, con il titolo di “Musica sommersa” (per “dare voce e sostegno, oggi più che mai, al comparto della musica”), da lunedì 3 a sabato 8 ottobre negli spazi del trendy Bistrò “OFF TOPIC” (via Pallavicino, 35), “_resetfestival”, il “Festival dell’Innovazione Musicale” dedicato a talenti emergenti e ai nuovi strumenti e modelli di business in ambito musicale. Alla sua XIV edizione e co-prodotto da “Associazione Culturale Verve” e “The Goodness Factory”in collaborazione con “Piemonte dal Vivo” e il sostegno della “Fondazione Compagnia di San Paolo” e della “Fondazione CRT”, dal 2009 il Festival è una tappa imprescindibile per coloro che da tutta Italia, ogni anno si ritrovano a Torino per parlare di music business: 6 giorni di workshop e laboratori, di listening session e di incontri con management ed etichette discografiche, 6 giorni e 6 notti di showcase e di musica live. L’idea è quella di dar vita ad un vero e proprio “Campus della musica”, un percorso formativo e una vetrina per connettere progetti artistici e figure professionali per una settimana intera di full-immersion attraverso i diversi format di “_reset”_reHUBMusic Innovation HubListen e Talk. Anche quest’anno saranno 4 i laboratori nella sezione _reHUB:

reHUB produzione creativa con la cantautrice lombarda Cristna Donà il rapper campano GhemonDitonellapiaga e Bianco mentor dei 4 progetti selezionati, insieme ad  Ale Bavo e a Valentina Farinaccio tutor per tutte le produzioni

reHUB management con Roberto Genovese (Sugar), Paolo Pavanello (INRI Metratron) e Lucia Maggi (42 Law Firm)

_reHUB crewin collaborazione con “DOC Live” e “Tech Academy” con Fenia Galtieri (Assistente di Produzione), Daniele “Ilmafio” Tortora

 _reHUB reporter con la collaborazione di “Rockit” e “The Pepegas Team”

Oltre ai laboratori e alla sezione Talk torna, Music Innovation Hub, lo spazio nato nel 2011 e dedicato al percorso artistico come impresa: pitchteam buildingmusic canvas e tantissimi workshop riservati alle giovani e ai giovani selezionati tramite la call di “_reset”, che per tutti i pomeriggi della settimana avranno la possibilità di entrare in contatto diretto con le più importanti figure professionali dell’industria musicale italiana. Venerdì 7 e sabato 8 ottobre al mattino, Listen: i progetti selezionati tramite call saranno protagonisti di session di ascolto e scouting.

“_reset”, infine,  è anche contenitore. Martedì e mercoledì 5 ottobre, infatti, nell’ambito della sesta edizione di  “Glocal Sound – Giovane musica d’autore in circuito”, si terrà uno showcase di undici progetti musicali provenienti da otto regioni per promuovere la musica originale e inedita in tutte le sue forme, iniziativa ideata da “Piemonte dal Vivo” insieme ad altri circuiti italiani.

Per info e programma completo: “OFF TOPIC”, via Pallavicino 35, Torino; tel 011/0601768 o www.resetfestival.it o www.offtopictorino.it

g.m.

“Steve McCurry. Texture” Al “Filatoio” di Caraglio, gli scatti del grande fotografo americano

Una mostra realizzata dalla cuneese “Fondazione Artea”

Da giovedì 29 settembre a domenica 29 gennaio 2023

Caraglio (Cuneo)

“Se sai aspettare , le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto”: le parole sono dell’americano di Filadelfia, Steve McCurry, da oltre cinquant’anni fra le voci più autorevoli della fotografia mondiale. Dalla street photography alla fotografia di guerra, a quella “urbana” e a tanta tanta ritrattistica. Chiamata a cogliere, in uno scatto improvviso o improvvisato, l’anima della gente. Ovunque nel mondo. Nei luoghi di guerra e nei Paesi di pace. L’anima. Gli occhi. Il volto. I gesti. E gli abiti. Eh, sì. Anche gli abiti. Siano essi intessuti di materia pregiata o di povera e misera fattura. Anche gli abiti, i tradizionali costumi celano e raccontano l’anima di un essere umano, l’anima di un popolo. Parte di qui l’idea della mostra “Steve McCurry. Texture”, promossa e realizzata dalla cuneese “Fondazione Artea” (curata da Biba Giacchetti con il contributo di Maddalena Terragni), ospitata da giovedì 29 settembre a domenica 29 gennaio 2023, negli spazi dell’antico Setificio – Museo di via Matteotti, a Caraglio (Cuneo). Trame di vita.

 

E “tessere” trame di vita è infatti il fine del progetto: le trame impresse nei 100 scatti fotografici provenienti da tutto il mondo a firma del celebre fotografo della “Magnum Photos”, con i tessuti e la storia del luogo, ex fabbrica di seta e oggi “fabbrica culturale”. Gli scatti più famosi e iconici di McCurry ci sono tutti. Compreso il ritratto, arcinoto nel mondo, di Sharbat Gula. Gli occhi verdi, il volto sorpreso, sospettoso (ignaro di cosa mai fosse quel marchingegno posto davanti a lei, fra le mani di uno sconosciuto occidentale) della “Ragazza afgana” ritratta in un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan. Quel volto diventerà la “foto di copertina” nel giugno dell’’85 del “National Geographic” e sarà, nel tempo, ampiamente utilizzato sulle brochure di “Amnesty International”, oltre che su poster molteplici e calendari vari. Un volto, tanti volti, tante storie di un difficile e rischioso reportage in Afghanistan (travestito, McCurry, con abiti e folta barba da Mujahideen), proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali, che gli varrà il “Magazine Photographer of the Year”, fra i tanti premi e riconoscimenti e mostre a lui (oggi 72enne) dedicate ovunque nel corso degli anni. L’esposizione organizzata oggi nell’antico “Filatoio” di Caraglio, dove la memoria del glorioso passato di “fabbrica della seta” è ancora viva dopo quasi 400 anni, vuole indagare “il rapporto intrinseco – scrive la curatrice Biba Giacchetti – tra l’essere umano e il modo di vestire, acconciarsi e apparire, attraverso un’ampia selezione di foto del celebre artista che hanno come ‘focus’ il tessuto, in un percorso espositivo che intreccia trama visiva e trama emotiva. Una narrazione che parte da una sezione dedicata alla manifattura e alla produzione che, in ogni paese, per tradizione e disponibilità, si avvale di mezzi e strumenti di realizzazione differenti ma allo stesso tempo è simile nell’approccio manuale e creativo, per proseguire con una galleria dei più celebri ritratti di McCurry, in cui le persone esprimono con fierezza il loro ‘essere’, tanto nei ricchi abiti tibetani quanto nelle più semplici condizioni dei rifugiati afgani come la tanto amata Sharbat Gula”.

Ad arricchire il percorso espositivo sono anche alcuni dei frammenti più significativi della “Collezione Antonio Ratti”: carte tecniche relative alla produzione tessile, antichi velluti e damaschi cinesi, pannelli ricamati della cultura “Kuba” del Congo, matrici di stampa a riserva giapponesi, velluti turchi, tessuti “ikat” dell’Asia centrale, coloratissimi indumenti provenienti dal centro America e una sezione significativa di sete settecentesche europee capaci di entrare in profondo dialogo con le fotografie di Steve McCurry. “Nasce così – conclude Maddalena Terragni, responsabile della ‘Collezione Tessile’ e della programmazione della ‘Fondazione Artea’ – un racconto capace di avvolgere nella sua forma estetica e di proiettare l’immaginario in uno spazio abitato dai riflessi propagati da forme artistiche che qui si fondono diventando complementari”.

Gianni Milani

“Steve McCurry. Texture”

“Filatoio” di Caraglio (Cuneo), via Matteotti 40; tel. 0171/618300 o www.fondazioneartea.org o www.filatoiocaraglio.it

Da giovedì 29 settembre a domenica 29 gennaio 2023

Orari: giov. e ven. 15/19; sab, dom. e festivi 10/19

Nelle foto:

–       “Omo Valley” Ethiopia, 2016

–       “Peshawar – Sharbat Gula” Pakistan, 1984

–       “Tagong” Tibet, 1999

–       “Rajasthan” India, 2005

Note di Classica: Jordi Savall, Vadym Kholodenko e Fabio Luisi, le “stelle” di Ottobre

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Martedì 11 alle 20.30 parte la nuova stagione di LingottoMusica. All’Auditorium Agnelli Les Concerts des Nations, diretti da Jordi Savall eseguiranno musiche di Schubert. Mercoledì 12 alle 20.30 al Conservatorio G. Verdi, debutto della nuova stagione dell’Unione Musicale.

 

Il pianista Vadym Kholodenko eseguirà musiche di Prokof’ev e Schubert. Sabato 15 alle 18 al Teatro Vittoria, Francesco Parodi e Michel Chenuil percussioni, presentano “In Principio era il Ritmo”  primo episodio con Antonio Valentino. Domenica 16 alle 16.30 al Teatro Vittoria, per l’Unione Musicale, Clarissa Bevilacquaviolino e Yu Nitahara pianoforte, eseguiranno musiche di Prokof’ev, Mozart, Brahms, e Saint-Saens. Lunedì 17 alle 20 al Teatro Vittoria, il Quartetto Altemps eseguirà musiche di Onslow e Schubert. Mercoledì 19 alle 20.00 e giovedì 20 alle 20.30, all’Auditorium Toscanini debutto della Stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Fabio Luisi dirigerà l’Orchestra Rai. Verrà eseguita la sinfonia n.2 “Resurrezione” di Mahler. Sempre mercoledi 19 alle 20.30 al Conservatorio, per la stagione dell’Unione Musicale, il Trio Karènineeseguirà musiche di Schubert, Ravel e Schumann. Sabato 22 alle 20 al teatro Vittoria, il Quartetto Esmè eseguirà musiche di Debussy e Cajkovskij.

Mercoledì 26 alle 20.30, l’Unione Musicale presenta al Conservatorio Diana Tishchenko al violino e Josè Gallardo al pianoforte, impegnati ad eseguire musiche di Ravel, Ysaye e Schubert. Venerdì 28 alle 20.30 all’Auditorium Toscanini per Rai Nuovamusica, l’Orchestra Rai diretta da Gergely Madaras, eseguirà musiche di Schonberg, Nono e Carter. Sabato 29 alle 20 al teatro Vittoria,  il Trio Debussy, con Andrea Chenna alle programmazioni, presenta il progetto “Lili”.

Pier Luigi Fuggetta

Presentata nella nuova sede di Borgo Crimea a Torino, la X edizione di “Flashback Art Fair”

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Il “cuore pulsante” dell’arte

Recita, da sempre, il claim: la Fiera “dove l’arte è tutta contemporanea”, sia essa appartenente al passato più passato, sia essa immersa nelle sperimentali bizzarrie del contemporaneo più contemporaneo. Manifestazione che lega cultura e mercato, è stata presentata nei giorni scorsi la X edizione di “Flashback Art Fair”. Un decimo compleanno festeggiato alla grande, con l’apertura (dopo le precedenti ospitate al “Pala Alpitour” e alla “Caserma” di via Asti) della nuova sede in corso Giovanni Lanza 75 (Borgo Crimea) a Torino. In quella che nell’Ottocento fu la villa del noto banchiere Luigi Marsaglia, utilizzata, in seguito ad un consistente ampliamento, come orfanotrofio per essere poi occupata dagli uffici della Provincia, e che, finalmente, dal 3 al 6 novembre prossimi, accoglierà l’attesa “Fiera d’Arte” ideata da Ginevra Pucci e Stefania Poddighelocation ideale – “Flashback Habitat”– grande hub culturale, aperto tutto l’anno (e questo conta!), rinato grazie allo strumento urbanistico dell’uso temporaneo deliberato dal Comune di Torino e all’accordo dell’“Associazione Flashback” con il “Gruppo Cassa Deposito e Prestiti” cui appartengono i 20mila metri quadri dell’area. Dieci anni e un titolo ch’è tutto un programma: “he.art”, con l’immagine guida realizzata da Alessandro Bulgini, direttore artistico della Fiera, e termine che nasce dall’elaborazione di “heart/cuore” e che contiene magicamente al suo interno la parola “arte”. Arte, dunque, come “cuore pulsante”. Che ben “rappresenta – sottolineano i responsabili – la complessità del ‘mondo Flashback’ che individua proprio nell’arte il motore del cambiamento, ponendo l’accento anche sulla necessità di ripensare la relazione centri/periferie”. Una trentina abbondante gli espositori (gallerie fra le più significative sul piano internazionale), tutti selezionati sulla base di un impegno comune nella ricerca e volontà di riscoprire tecniche, opere, artisti e provenienze sempre attuali. Nove quelli torinesi. Protagoniste assolute saranno le opere, che vanno a coprire circa duemila anni di storia dell’arte. Opere che pulsano e navigano tra sacro e profano: dalla luminosa “Fanciulchiara” di Giacomo Balla, ritratto della figlia Elica, presentata da “Aleandri Arte Moderna” di Roma alla cinquecentesca “Predella” (raffigurante “L’Adorazione del Bambino”, “Adorazione dei Magi” e “Fuga in Egitto”) di Bernardino Lanino (1523 – 1583) di “Flavio Pozzallo” di Oulx Torino); dal “Senza Titolo” ( “Il sogno” ) del 1950 di Carol Rama, presentata dalla “Galleria Del Ponte” di Torino, “dove l’artista è ancora giovane eppure già matura, morbosa e anomala”, fino all’emblematico “Habitat” di Stefano Di Stasio (“Galleria Alessandro Bagnai”, Foiano della Chiana – Arezzo), fra i protagonisti indiscussi del ritorno alla pittura d’immagine che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni del secolo scorso. E l’iter prosegue senza soluzione di continuità. E di forti emozioni. Sotto l’intesa (principio di base, sempre) che “l’arte è tutta contemporanea”. Interessante è anche ricordare che per il suo decennale, “Flashback Art Fair” ha in agenda (con il titolo di “Flashback exhibition”) un’articolata proposta di mostre, video, talk e laboratori didattici. Tre, soprattutto, le mostre da segnalare, all’insegna dell’internazionalità. La prima, “Opera viva Barriera di Milano, il Manifesto”, progetto ideato da Alessandro Bulgini, raccoglie le immagini di sette artisti islandesi selezionati dal curatore Jón Gnarr. La seconda, “Cuba introspettiva”, è un progetto espositivo ideato e curato da Giacomo Zaza con venti artisti contemporanei, attivi dalla metà degli anni Settanta all’ultimo ventennio, protagonisti delle più recenti ricerche “intermediali” dentro e fuori dell’isola. La terza, con la curatela di Michela Casavola, vede il coinvolgimento dell’ONG indipendente “WeWorld”, impegnata a garantire i diritti di donne e bambini in 27 Paesi del mondo, e raccoglie, in un percorso immersivo, le fotografie di Davide Bertuccio e Camilla Milani realizzate in Benin e Mozambico, con le immagini di un’umanità ritratta nelle sue estreme condizioni di precarietà, in luoghi spesso soggiogati dagli inarrestabili disastri del terrifico cambiamento climatico.

Per info e programmi: tel. 393/6455301 o www.flashback.to.itinfo@flashback.to.it

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Carol Rama: “Senza titolo”, Galleria Del Ponte, Torino

–       “Flashback Habitat”

–       Giacomo Balla: “Fanciulchiara”, Aleandri Arte Moderna, Roma

–       Bernardino Lanino: “Predella”, Flavio Pozzallo, Oulx (Torino)

Una giornata a ingresso gratuito alla GAM, con performance e workshop dell’artista piacentina Claudia Losi

“AMACI”. XVIII Giornata del Contemporaneo

Sabato 8 ottobre, con orario prolungato fino alle 20

Sono 24 in Italia i Musei associati “AMACI” (Associazione dei Musei d’Arte Italiani) che, ogni anno ad ottobre, tornano a palesare la loro unità d’intenti promuovendo tutt’insieme la cosiddetta “Giornata del Contemporaneo” – realizzata con il sostegno della “Direzione Generale Creatività Contemporanea” del “Ministero della Cultura” e con la collaborazione della “Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale” – dedicata all’arte del nostro tempo ed al suo pubblico. Filo conduttore di questa XVIII edizione, finalmente in presenza, dopo le restrizioni dovute a due anni di pandemia, sarà il tema dell’“ecologia”, connesso a quello della “sostenibilità”, attraverso una programmazione ad hoc dei Musei associati che, per quest’anno, propongono un particolare focus su attività dedicate al pubblico dei diciottenni. L’appuntamento è, in tutt’Italia, per la giornata di sabato prossimo 8 ottobre e a Torino sarà la “GAM-Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea” (via Magenta, 31), associata ad “AMACI”, insieme al “Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea”, a parteciparvi con proposte decisamente allettanti. La prima: ingresso gratuito per tutta la giornata di sabato alle collezioni permanenti del Novecento e alle mostre “OTTOCENTO. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento”“Flavio Favelli. I Maestri Serie Oro” “Jannis Kounellis” in Videoteca, con orario prolungato fino alle 20 per le collezioni del Novecento. La seconda: alle 18performance workshop dell’artista piacentina Claudia Losi, ricercatrice fra le più interessanti e sensibili nella sfera del “contemporaneo”, attratta in modo particolare dal rapporto uomo – paesaggio ed operante con diversi media come installazioni site-specific, scultura, fotografia ed opere tessili e su carta. Per l’occasione la Losi riprenderà un suo fortunato progetto dal titolo “Being There. Oltre il giardino”, avviato nel febbraio del 2020 con un workshop online sull’interpretazione del concetto di “luogo naturale”, organizzato dal “NTU-Centre for Contemporary Art” di Singapore. Restando in tema, l’artista realizzerà, di fronte al pubblico, una piccola serie di amuleti in terra cruda, dal multiforme corpo animale-umano-demonico, che, una volta ultimati, saranno affidati a un gruppo di studenti diciottenni di un Liceo di Torino perché li collochino, liberamente, negli spazi del Museo, secondo la loro personale sensibilità. In preparazione di questo gesto di “messa a dimora nello spazio” delle piccole presenze, gli studenti saranno invitati il giorno prima a partecipare a un workshop a loro dedicato durante il quale lavoreranno con l’artista sui molteplici significati che ciascuno di noi può dare, per l’appunto, alle parole “luogo naturale”. E attenzione! “Non c’è nulla– spiega Claudia Losi – di neutro e acquisito una volta per tutte. Ciascun individuo, in base alla propria cultura e lingua, alla geografia da cui proviene, alla storia del proprio corpo, della propria memoria e della propria immaginazione, fornirà uno specifico punto di vista”. Alla fine della giornata, gli studenti e l’artista comporranno su una parete del Museo, attraverso scritte e immagini, le idee, le diverse fantasie e memorie, a cui le parole “luogo naturale” li avranno condotti, attraverso il confronto delle percezioni individuali, il dialogo e la lettura di alcuni testi. Successivamente il disegno a parete sarà portato a compimento dall’artista che vi aggiungerà altre immagini e scritte da lei raccolte nell’arco degli ultimi due anni, durante il suo viaggio di esplorazione – tra Israele, Singapore e Italia– delle innumerevoli idee di “luogo naturale” generate nel pensiero di popoli e individui, avviato con il progetto (di cui sopra) “Being There. Oltre il giardino” realizzato grazie al sostegno dell’“Italian Council” (IX edizione, 2020), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della “Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC”. L’intervento resterà visibile al pubblico fino a domenica 6 novembre.

Per info: GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Gianni Milani

Foto da: “Being There. Oltre il giardino” di Claudia Losi