CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 325

Le Ninfe leggiadre di Osvaldo Moi a Palermo per un progetto umanitario

Le opere scultoree dell’artista Osvaldo Moi sbarcano in Sicilia il 18 luglio, con un Charity event  indetto dalla GLT Foundation. Si tratta di un’opera composita costituita da Sei Ninfee Leggiadre. La donazione fatta per una buona causa rappresenta una propensione cui questo eclettico artista non si sottrae mai. Per decenni ha, infatti, aderito alle iniziative di beneficenza del principe Alberto di Monaco.

Il nuovo gruppo scultoreo approda a Palermo lunedì  18 luglio presso Florio Contemporary Hub, in via Messina  Marine 40. È  stato selezionato dalla Global Thinking Foundation presieduta da Claudia Segre , per un nuovo appuntamento a carattere umanitario culturale, patrocinato dalla Fondazione Selina Azzoaglio.

Lo scultore, che ha la sua fucina a Limone Piemonte, in occasionedell’appuntamento siciliano, insieme all’artista russo/americana Tessa Rosefeld Calenda, illustrerà al pubblico il proprio lavoro, scelto per le alte valenze dei suoi contenuti. In questo caso ruolo dell’artista è quello di essere uno strumento fondante per la cultura e la rigenerazione urbana, oltre che umana. L’evento si svolgerà in uno spazio che rappresenta una struttura originaria in stile liberty risalente al 1905, recuperata dalla città  e dedicata a esposizioni di opere di artisti contemporanee.

“Sono molto entusiasta – ha dichiarato l’artista Osvaldo Moi – ; attraverso le mie opere e, in queste case le mie Ninfe, trasformo il concetto di scultura implicitamente statica in opera in movimento. Ma non solo. Faccio danzare gioiosamente nell’etere queste bambine e bambini e dono, in questo modo, respiro di felicità a chi le osserva, esorcizzando qualsiasi impedimento verso il diritto inalienabile di ogni individuo alla sua libertà personale”.

La serata di beneficenza avrà  il suo clou alle 19, con la presenza di una tavola rotonda dal titolo “Proiezione di futuro: arte sociale per la rigenerazione del territorio” e l’esposizione delle tematiche dei due artisti. Il panel, aperto a tutti, avrà  al centro una particolare attenzione al ruolo dell’arte come terapia per la propria vita, e vedrà l’intervento delle due principali figure delleFondazioni coinvolte nel progetto. L’incontro sarà moderato da Maria Letizia Cassata.

MARA MARTELLOTTA

I Primal Scream protagonisti dell’edizione 2022 di Todays

Edizione numero sette per Todays. La kermesse di rock alternativo si svolgerà dal 26 al 28 agosto. Oltre 40 artisti per una tre giorni musicale nel cortile dello Spazio 211 (il palco centrale) e l’ex fabbrica Incet alla periferia nord di Torino. Il programma pomeridiano di ToLab nell’ex fabbrica Incet, prevede 40 realtà di artisti e associazioni locali.  Unica data italiana per i Primal Scream (domenica 28), con un tour celebrativo per i trent’anni di “Screamadelica”, album innovativo capace di condensare rock e d elettronica dei primi anni novanta. Un programma ben variegato e  assemblato dal direttore artistico Gianluca Gozzi,  pieno zeppo di contaminazioni come i progetti di Danza Tribale , Tamburi Neri, e Mystic Jungle, o gruppi poliedrici come gli Squid o i Black Country.

Pier Luigi Fuggetta

Garage rock USA 1966. Discografia minore /18

Caleidoscopio rock Usa anni 60

Si sa… quando il budget per le sessioni di registrazione è limitato… sarebbe bene ingranare subito con i suoni e l’esecuzione complessiva, per evitare il prolungarsi dei “takes” e per far sì che il prezzo non lieviti spaventosamente, gravando sulle “tasche piccole” di una band di liceali di metà anni ‘60. Eppure gli imprevisti erano sempre dietro l’angolo e gli aneddoti sugli “incidenti” in vista della sala di registrazione erano davvero innumerevoli e assortiti: dal cantante quasi afono al batterista alticcio, dalle “location di fortuna” (sottotetti, basements, stanze di hotel dismesse, ex depositi riadattati etc.) alle strumentazioni di presa di suono inadeguate per il garage rock, dagli errori di orario degli appuntamenti agli equivoci su indirizzi ed edifici (o perfino inaspettati casi di omonimie fra agenti…). In buona sostanza le sessioni di registrazione erano tutt’altro che “passeggiate di salute”… e nella presente sezione discografica compaiono almeno tre bands che dovettero affrontare inattesi e spiacevoli “aumenti dei costi”, purtroppo anche a scapito del prodotto finale…

– The Savages “The Best Thing You Ever Had / Cheating On Me” (Red Fox Records RF-111);

– Lyn and The Invaders “Secretly / Boy Is Gone” (Fenton Records 2040);

– The Real List “Pick Up The Marbles / Still In Love With You Baby” (CP Records CP 102);

– The Electric Company “Scarey Business / You Remind Me Of Her” (Titan FF-1735);

– The Myddle Class “Don’t Let Me Sleep Too Long / I Happen To Love You” (Tomorrow 45-7503);

– Ravin’ Blue “Love / It’s Not Real” (Monument 45-968);

– The Escapades “Mad Mad Mad / I Try So Hard” (Verve Records VK-10415);

– The Ascendors “I Won’t Be Home / My Friend” (Lee Records 105);

– The Showmen “Make Up Your Mind / Almost There” (T.R.C. Texas Record Company 2068);

– The Karpetbaggers “The Fire I Feel / Watch It Rain” (Trig Associates 202/203);

– The Gladiators “I Need You / Turning To Stone” (Donnie Records D-701);

– Nobody’s Children “Jungo Partner (A Worthless Cajun) / Let Her Go” (United Artists Records UA 50090);

– The Maltees Four “You / All Of The Time” (Pacific Challenger PC 111-45);

– The Gnats “That’s All Right / The Girl” (Emcee Records E-014);

– Creation’s Disciple “Psychedelic Retraction / I’ll Remember” (Dawn Records 309);

– Mark IV “Hollow Woman / Better Than That” (Columbia 4-43911);

– The Motleys “You / My Race Is Run” (Valiant Records V-739);

– The Bittervetch “Bigger Fool / A Girl Like You” (Pixie 804M-0081);

– [The] Sunrisers “No One / I Saw Her Yesterday” (Patty Records PR-101);

– The Opposite Six “I’ll Be Gone / Why Did You Lie?” (Spectre Records ES 119/120);

– [The] One Eyed Jacks “Die Today / Somewhere They Can’t Find Me” (Lakeside Records 1981);

– Bob London and The Bobbies “Times In My Life / Don’t Know Where To Start” (Gee-Bee Records 927M-6011);

– The Four Keys “One Way Street / Morning” (Century Records V 25266);

– Emotions “Every Man / I Just Do” (Amway 825M-4957).

(…to be continued…)

Gian Marchisio

La grandezza di Raffaello e dei suoi allievi. Ultimi giorni

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Nella Biblioteca Reale (piazza Castello 191), sino al 17 luglio

 

Circa settant’anni di storia del disegno italiano, la scelta di ventisei capolavori (ri)sorti come per incanto dai depositi della Biblioteca Reale e presentati oggi in un elegante allestimento, disegni che testimoniano studi o preamboli di maggiori tele o affreschi, un percorso in terra umbra e romana, sotto i papati di Giulio II e Clemente VII, ponendo al centro la figura somma di Raffaello, tra l’apprendimento da parte di un maestro che fu Pietro Vannucci detto il Perugino, e i tanti allievi di cui si circondò nella piena maturità e che seppero affermare e rinfoltire un ambiente ricco di fervente clima artistico. “Nel segno di Raffaello” è il risultato di un progetto nato nel 2020, in occasione del 500mo anniversario della morte del pittore (era nato a Urbino nel 1483, morì a Roma appena trentasettenne per cause mai del tutto chiarite), con l’intento di selezionare, studiare e catalogare un vasto gruppo di opere che con la fine della mostra (si protrarrà sino al 17 luglio) torneranno negli archivi per maggiore salvaguardia: il lavoro, realizzato in partnership con Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia, è stato affidato alla competenza di Angelamaria Aceto, ricercatrice presso l’Ashmolean Museum di Oxford, Istituto che conserva la più importante raccolta di disegni di Raffaello al mondo.

Un percorso suddiviso in tre sezioni. Nella prima s’ammirano i disegni del Perugino (“il meglio maestro d’Italia”, ebbe a definirlo Agostino Chigi, banchiere, grande mecenate e protettore d’artisti tra i più importanti della sua epoca), cresciuto alla bottega fiorentina del Verrocchio, in compagnia di Leonardo e Sandro Botticelli e Domenico Ghirlandaio tra gli altri, che trasmette al giovane e talentuoso Sanzio con il valore della pratica disegnativa lo stile classico e rigoroso, l’equilibrio e lo studio matematico delle proporzioni e della prospettiva. Al Perugino, in occasione della mostra, è stato restituito il “Giovane che suona il liuto e particolari dello studio delle sue mani” (1490-1500 circa), sinora accostato al nome di Raffaello, un pregevole disegno a punta metallica ripreso dal vero, il cui personaggio è con tutta probabilità uno dei tanti garzoni della bottega preso a modello. “L’artista si avvale di una tecnica arcaica – è sottolineato nella presentazione del disegno -, di difficile utilizzo perché non ammette ripensamenti dal momento che il tratto lasciato dallo stilo metallico sulla carta preparata, rosa, non è cancellabile. Il disegnatore abbozza prima la figura con rapidi tratti per poi, con passaggi successivi dello stilo, dare forma plastica al soggetto rappresentato, utilizzando anche inchiostro acquerellato e tocchi di biacca per accentuarne il rilievo scultoreo.” Ancora di Perugino (o di bottega) in mostra “Due uomini in conversazione” (1480 circa), una probabile prova avvicinabile alle due simili figure che fanno parte del “Battesimo di Gesù” della Cappella Sistina.

La seconda sezione è dedicata invece agli allievi di Raffaello, che negli anni del papato di Leone X confluiscono da gran parte d’Italia nella bottega del Maestro, per vedersi affidare molte delle commissioni che continuano ad arrivare allo studio. La improvvisa morte di Raffaello vedrà primeggiare la figura di Giulio Romano, capace di prendere in mano molte di quelle commissioni (si veda tra gli altri il “Matrimonio mistico di Santa Caterina con Santi”, 1530-1536 circa, prezioso insieme con al centro il Bambino, poggiato alle ginocchia della Madre, mentre offre alla santa, che ha ai piedi la ruota spezzata simbolo del proprio martirio, un anello nuziale, a testimoniare castità e comunione con Dio); ma non si possono dimenticare i nomi già affermati di Polidoro da Caravaggio, Perino del Vaga (per lo storico Giuliano Briganti egli si differenzia “dai colleghi della cerchia raffaellesca per una fantasia più accesa, per un fare più estroso e bizzarro, per quel suo stile corsivo, deformato entro moduli di un’esasperata eleganza che ben presto si allontana dal raffaellismo più statico e classicheggiante”) e Baldassarre Peruzzi e quelli di personaggi un po’ meno noti ma comunque interessanti come Vincenzo Tamagni.

La terza sezione guarda alla Roma di Clemente VII e ancora ai tanti giovani artisti che corrono a Roma ad ammirare le opere del Maestro e a seguirne le orme. Qualcuno cambia la propria percezione nei confronti dell’arte, affrontando nuovi itinerari, il Parmigianino il nome più famoso ed apprezzato (con lui, Biagio Pupini, Polidoro da Caravaggio, Baccio Bandinelli), ventenne dalla smoderata ed irruente voglia di apprendere e far proprio il lascito di un artista che ha davvero segnato un’epoca. Una nuova concezione, l’impostazione della scena al di fuori di canoni prestabiliti, la si nota nella ”Sacra Famiglia con San Giovannino” (1530-1540 circa), penna e inchiostro bruno e nero su carta, un tema riproposto spesso dagli artisti nel corso del Rinascimento, qui visto in una nuova luce ed in un ordine gerarchico forse mai affrontato: il ruolo primario viene offerto alla figura di san Giuseppe, con accanto san Giovannino, mentre la Vergine, in posizione che potremmo definire subalterna, il viso posato con languore sul dorso della mano, li osserva: il Bambino, centrale ma pure per una volta comprimario, le gambe incrociate, si volta con uno scatto della testa all’indietro. Un momento di autentica quanto semplice umanità, cui forse Raffaello, con l’affrontare in maniera più incisiva l’elemento di maestosa e sovrana religiosità, non aveva mostrato appieno.

 

Elio Rabbione

 

 

Nelle immagini, l’allestimento della mostra; Pietro Vannucci (detto il Perugino), “Giovane che suona il liuto e particolari dello studio delle sue mani, 1490-1500 ca, punta metallica, biacca parzialmente ossidata e inchiostro marrone chiaro acquerellato su carta preparata rosa; Giulio Romano, “Matrimonio mistico di Santa Caterina con Santi”, 1530-1536 ca, penna e inchiostro bruno su tracce di pietra nera con acquerello marrone su carta; Biagio Pupini (detto Dalle Lame), “Cristo tra i dottori”, 1525-1527 ca, pennello e inchiostro con acquerellatura marrone e bianca, carta preparata marrone; Francesco Mazzola (detto il Parmigianino), “Sacra Famiglia con san Giovannino”, schizzi separati, 1530-1540 ca, penna e inchiostro bruno e nero su carta.

Il mondo fotografico di Peretti Griva

A Lanzo Torinese, la poesia di un “piccolo mondo antico” negli scatti del grande fotografo e magistrato torinese

Da sabato 16 a mercoledì 20 luglio

Lanzo Tor.se (Torino)

Un’immagine di ruvida, poetica tenerezza. Assolutamente perfetta nel gioco di luci e ombre, agevolato dalla sofisticata tecnica al “bromolio trasferto” (con l’utilizzo di interventi manuali in grado di conferire alle foto le sembianze di un disegno a carboncino) di cui Peretti Griva diventò uno dei massimi esperti a livello internazionale. Il titolo è “La madre”, foto scattata a Gubbio intorno al 1939. “Bighellonavo per la bellissima città medioevale. Mi attrasse– ebbe a scrivere anni dopo lo stesso fotografo- la vista di una bella testa di bambino intento a rosicchiare una mela. Fu in quel momento che fui portato ad ammirare spiritualmente assai più che il bambino, la sua madre, una figura di popolana, avvizzita dal lavoro, di età indefinita. Gli occhi di questa madre erano lucenti di felicità, nel vedere che un forestiere si era fermato davanti al suo bambino. Io ne rimasi commosso e fotografai quell’attimo fuggente”. Magistrato, giurista (in una lunga e per molti “scomoda” carriera quarantennale che lo porterà alla carica di primo presidente della Corte d’Appello di Torino), fervente antifascista, nonché protagonista del “Movimento Federalista Europeo” e fotografo di grande vaglia, al suo attivo ben 25mila scatti caratterizzati da un’atmosfera romantica tipica del cosiddetto “pittorialismo” a Domenico Riccardo Peretti Griva (Coassolo Torinese, 1882– Torino, 1962) la città di Lanzo Torinese dedica, negli spazi del centro comunale di “LanzoIncontra”, una gradevolissima mostra, che sarà inaugurata il prossimo sabato 16 luglio (ore 10) e si protrarrà per pochi (troppo pochi!) giorni, fino a mercoledì 20 luglio. La mostra, curata da Giovanna Galante Garrone, storica dell’arte e nipote dello stesso Peretti Griva, raccoglie fotografie facenti parte della collezione privata di famiglia,  riproduzioni da originali del “Museo Nazionale del Cinema” di Torino, che custodisce il fondo donato dalla figlia Maria Teresa, e del Comune di Lanzo Torinese, per la prima volta riunite in un’unica esposizione. “Si tratta di opere – sottolinea Giovanna Galante Garrone – realizzate nella prima metà del secolo scorso e che restituiscono una preziosa sintesi delle predilezioni tematiche e delle scelte estetiche di Riccardo Peretti Griva. Le sue fotografie in bianco-nero testimoniano una forte attenzione al chiaroscuro che nel procedimento di stampa, assume caratteri pittorici di particolare liricità”. Ovvero, quella  capacità di cogliere il soggetto, quello giusto – che ti appartiene per cultura, per modo di dare valore alla vita come tu la intendi e come tu vuoi raccontarla – in un fuggevole attimo di secondo. Che se ti sfugge, il gioco è perso. Irrimediabilmente. E allora ecco la gente che è la tua gente.


Ecco la Natura che è la tua Natura. Proprio come avviene per la “madre” di Gubbio. E ancora nei “figli del contadino” di Saint-Nicolas o nei due vecchietti intenti a leggere e a commentare il giornale (uno in due, ma sì che basta!) sulla panchina posta davanti alla Chiesa del paese o nel silente tappeto di neve custode di minimi segnali naturali che un giorno sbocceranno. Certo che sbocceranno. Era ancora una certezza, allora! E’ nel 1905, sull’onda dell’“Esposizione Internazionale di Fotografia Artistica” tenutasi a Torino, che inizia l’avventura artistica di Peretti Griva. Nel 1923 viene premiato alla “Prima esposizione internazionale di fotografia, ottica e cinematografia” e da allora partecipa costantemente ai “Salons d’arte fotografica internazionale di Torino”, nonché a numerose altre manifestazioni in Italia e all’estero. Molte anche le mostre dedicategli in seguito. Le più recenti al “Museo Nazionale del Cinema” e al Museo “Arnaldo Tazzetti” di Usseglio (2018), a cura di Daniela Berta e di Giovanna Galante Garrone.


Da segnalare: il giorno successivo all’inaugurazione, domenica 17 luglio (ore 20,45), sarà anche proiettato a Lanzo il documentario “Il mondo di Riccardo” – una produzione “Kublai film”, “Museo Nazionale del Cinema” e “Fondazione Maria Adriana Prolo” – a lui dedicato dal regista veneto Daniele Frison che contribuirà a completare il ritratto e la personalità ricca e poliedrica del magistrato – fotografo, raccontato dalla nipote Giovanna Galante Garrone, insieme a magistrati, storici del diritto e della fotografia che ebbero modo di conoscerlo e di studiarlo.

Gianni Milani

“Il mondo fotografico di Peretti Griva”

LanzoIncontra, piazza Generale Ottavio Rolle, Lanzo Tor.se (Torino); tel. 0123/300400 o www.comune.lanzotorinese.to.it

Fino a mercoledì 20 luglio

Orari: sab. 11/12,30 – 15,30/19 – 20,30/22; dom. 10/12,30 – 15,30/18; da lun. a merc. 16,30/18,30

Nelle foto (proprietà del “Museo Nazionale del Cinema” di Torino):

–       “La madre”, Gubbio, bromolio trasferto, 1939 ca.

–  “I figli del contadino”, Saint-Nicolas,bromolio trasferto, 1930-‘40

–       “Il giornale”, bromolio trasferto, 1925-‘30

– “La lunga attesa”, gelatina ai Sali d’argento, 1930-‘40

Estate nei musei della Fondazione

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15 – 21 luglio 2022

VENERDI 15 LUGLIO

 

Venerdì 15 luglio ore 16.30

BANCHETTANDO: CIBI, CUCINA E RICETTE NELLA POMPEI DI VENTI SECOLI FA

Palazzo Madama – visita guidata alla mostra Invito a Pompei

Immaginiamo di essere nella Pompei di I secolo a.C. Immaginiamo di essere invitati a un banchetto e di accomodarci sui letti disposti nel triclinium, la sala da pranzo del tempo. Immaginiamo di avere a disposizione cibo e pietanze da scegliere: quali succulenti vivande avremmo preferito?

Sicuramente avremmo trovato verdure in gran quantità: cavoli, legumi e cicoria serviti con cipolla e aglio in abbondanza. Certamente non sarebbero mancati piatti di carne da gustare con salse forti e molto saporite. Per antipasto forse ci avrebbero proposto uova con lattuga ma anche pesce, crostacei, ricette di mare. L’olio di qualità avrebbe condito i prelibati piatti e il miele avrebbe addolcito frutta e pane.

La visita in mostra racconterà tutto ciò, ispirandosi agli ambienti della domus, agli oggetti esposti e alle dettagliate narrazioni a noi giunte. Si scopriranno usi e abitudini di un banchetto di età romana e si potranno trarre spunti dalla gastronomia di venti secoli fa: una visita che darà idee per nuove ricette da proporre sulle nostre tavole.

Costo: € 6 a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 17 LUGLIO

 

Domenica 17 luglio ore 15

UGO DA CARPI. LA PALA D’ALTARE DEL VOLTO SANTO

Palazzo Madama – visita guidata

Nella città della Sindone è arrivata una tavola realizzata per l’altare del Volto Santo nella Basilica Vaticana da Ugo da Carpi, abile intagliatore di matrici xilografiche. La cita Giorgio Vasari che ebbe modo di vederla insieme a Michelangelo: la descrive riportando un particolare dettaglio, già specificato dall’artista accanto alla propria firma: “dipinta a olio senza adoperare pennello”.

La visita offre numerosi spunti: dalle analisi scientifiche condotte nei laboratori vaticani, agli approfondimenti sulle tecniche di esecuzione, fino al confronto con altre prestigiose opere accomunate dalla iconografia della Vera icona, fra cui, da citare, la xilografia del 1510 di Albrecht Dürer.

L’allestimento è coinvolgente: ci si trova infatti immersi fra le imponenti architetture dell’antica Basilica Vaticana. Al centro, e in diretta relazione con l’affresco sindonico della Corte Medievale, si presenta l’opera protagonista di Ugo da Carpi: la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli Apostoli Pietro e Paolo. Anno Santo 1525.

Un nuovo viaggio nella Basilica Vaticana.

Costo: 6 € a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

MERCOLEDI 20 LUGLIO

 

Mercoledì 20 luglio ore 16.30

IL GIARDINO AROMATICO: TRA STORIA E BOTANICA, MITI E LEGGENDE

Palazzo Madama – appuntamento con il curatore botanico Edoardo Santoro

Due chiacchierate all’ombra e al fresco della pergola nel Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama per scoprire curiosità e aneddoti di due piante aromatiche, che hanno fatto la storia e che continuano a essere largamente coltivate e usate in ambito alimentare, erboristico e cosmetico: artemisia salvia.

Artemisia è l’assenzio ma anche genepì, canfora o dragoncello. Di salvie nel mondo ce ne sono oltre 900, una diversa dall’altra, ma noi utilizziamo solo la Salvia officinalis; con una rapida e facile analisi botanica scopriremo di più su queste piante che, proprio per la grande varietà, ci consentono di sfruttare portamenti, fogliami e fioriture di ogni tipo per il giardino e il balcone.

Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ per la visita guidata

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

 

Continua l’estate dei Musei Reali

Continua l’attività estiva dei Musei Reali di Torino, con tante attività per far scoprire a cittadini e turisti la bellezza di un luogo senza tempo.

 

 

 

Venerdì 15 luglio, dalle 19.30 alle 23.30apertura straordinaria del Museo di Antichità – Galleria Archeologica e Sezione Archeologia a Torino – con il Teatro Romano (ultimo ingresso ore 22.45).

Tariffa di ingresso speciale a 5 Euro.

Alle ore 19.30 visita tematica “Statue di divinità, re ed eroi” curata da CoopCulture; ingresso+visita: 10 Euro.

Per la rassegna Torino. Crocevia di sonoritàalle ore 21, nel Teatro Romano si terrà Archi in Concerto, a cura degli allievi del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Ingresso riservato ai visitatori dei Musei Reali, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Per informazioni: Aperture serali e concerti estivi ai Musei Reali. Torino Crocevia di Sonorità – Musei Reali Torino(beniculturali.it)

 

Giardini della Cavallerizza Reale sono nuovamente aperti al pubblico. Il patrimonio verde del museo ritorna completamente accessibile grazie a iniziative e attività gratuite, rivolte a bambini e famiglie, realizzate in collaborazione con Xké? ZeroTredici, società consortile vincitrice della manifestazione d’interesse per l’assegnazione del servizio di valorizzazione dei Giardini della Cavallerizza.

Le modalità di accesso e il programma degli appuntamenti sono pubblicati sul sito dei Musei Reali al link

https://museireali.beniculturali.it/events/racconti-reali-unestate-per-giocare-con-la-cultura-nei-giardini-della-cavallerizza/

 

Contrariamente a quanto segnalato, giovedì 14 luglio l’appuntamento con il ciclo di conferenze “Chiamata alle Arti. Vite parallele. Storie di uomini e animali” non avrà luogo. La rassegna proseguirà il 21 luglio, alle ore 17, con l’incontro Esporre l’esotico. Dal serraglio dei Giardini Reali al Museo di Scienze Naturali, a cura di Luca Ghiraldi, referente delle collezioni ornitologiche del Museo Regionale di Scienze Naturali, in dialogo con Elisa Panero, archeologa curatrice dei Musei Reali.

Per informazioni: https://museireali.beniculturali.it/events/chiamata-alle-arti-vite-parallele-storie-di-uomini-e-animali/

 

Le attività con CoopCulture

Sabato 16 e domenica 17 luglio alle ore 11 e alle 15.30, appuntamento con Benvenuto a Palazzo. Le guide e gli storici dell’arte CoopCulture vi aspettano per condurvi in una visita guidata alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un itinerario per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Costo dell’attività: 7 Euro oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (13 Euro ordinario, 2 Euro da 18 a 25 anni, gratuito under 18).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Domenica 17 luglio alle ore 11.30 appuntamento con Tavole Imbandite. Una visita alla scoperta delle collezioni dei Musei Reali tra argenti, porcellane e cristalli per ricreare l’atmosfera di un tempo nelle splendenti sale di Palazzo Reale.

Costo dell’attività 20 Euro (13 Euro per Abbonamento Musei e To+Piemonte Card).

Biglietti online su https://www.coopculture.it/it/ – mail info.torino@coopculture.it

 

Domenica 17 luglio alle ore 16, a grande richiesta, torna “I magnifici 7 del Barocco”: in collaborazione con i servizi didattici dei Musei Reali e della Pinacoteca dell’Accademia Albertina, lo speciale di Torino Storia sul Barocco si trasforma nella mappa di una visita-gioco adatta a tutte le età! Con una guida esperta, e lo speciale di Torino Storia tra le mani, ci metteremo in cammino insieme agli architetti che hanno trasformato la nostra città in una meravigliosa capitale. Il punto di partenza è il bookshop del Palazzo Reale e il traguardo di arrivo è la Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti, dove ci metteremo alla prova in un divertente quiz, preparato dalla visita guidata tra le vie e le piazze del centro storico di Torino.

Costo dell’attività 10 Euro. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it

 

È possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali:

– venerdì 15 e domenica 17 luglio alle ore 16, visita agli appartamenti della regina Maria Teresa, al Gabinetto del Segreto Maneggio e alle Cucine;

– sabato 16 luglio alle ore 16, visita al secondo piano di Palazzo Reale.

Costo delle visite speciali: 20 Euro ordinario (13 Euro per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Quattro mostre in corso ai Musei Reali

Ultimi giorni per visitare la mostra Nel segno di Raffaello. Fino al 17 luglio è possibile visitare l’esposizione in Biblioteca Reale. Frutto di un approfondito lavoro di studio e progettata in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte del pittore e architetto marchigiano, l’esposizione è volta a individuare all’interno del nucleo dei disegni italiani del ‘500 posseduti dalla Biblioteca, quelli riconducibili alla cerchia di Raffaello. Grazie a un ricco apparato didascalico, contenente anche immagini di confronto, questa mostra conduce il visitatore alla scoperta dell’articolato mondo della tradizione disegnativa rinascimentale, fatta di citazioni, di copie e di lavori preparatori o studi per altre opere.

Informazioni: Nel segno di Raffaello – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Ultimi giorni per visitare anche Splendori della tavolaFino al 17 luglio, la Sala da Pranzo del Palazzo Reale ospita l’inedito allestimento curato da Franco Gualano e Lorenza Santa, incentrato sul fastoso corredo da tavola in argento realizzato a Parigi da Charles-Nicolas Odiot per re Carlo Alberto. Commissionato nel 1833 e trasferito al Quirinale tra il 1873 e il 1874, comprende oggi 1832 elementi ed è annoverato tra le maggiori committenze delle Corti europee dell’epoca.

Il nuovo allestimento Splendori della tavola è compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.

Oltre alla visita della Sala da Pranzo, inclusa nel normale percorso, è possibile ammirare altre suggestive tavole apparecchiate, con visite guidate su prenotazione: il percorso Tavole imbandite è visitabile con CoopCulture.

Informazioni e prenotazioni: Tavole imbandite | CoopCulture; 011 19560449; info.torino@coopculture.it

 

Fantasmi e altri misteri – Fumetti in mostra. Fino a domenica 11 settembre, nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabauda, è visitabile la mostra Fantasmi e altri misteri – Fumetti in mostra. L’iniziativa del Ministero della cultura Fumetti nei Musei, in collaborazione con Coconino Press-Fandango, è stata realizzata per avvicinare i ragazzi al patrimonio artistico italiano. Le tavole originali della graphic novel “Io più fanciullo non sono” della fumettista e vignettista Lorena Canottiere, ispirata alla figura del Principe Eugenio di Savoia-Soissons, sono presentate con alcune opere dei Musei Reali legate al condottiero collezionista, con una selezione di lavori dei fumettisti che hanno partecipato al progetto e si sono confrontati con il tema del mistero e dei fantasmi.

L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto dei Musei Reali.

Informazioni: Fantasmi e altri misteri. Fumetti in mostra – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali, curata da Stefania Dassi e Carla Testore, è la proposta con cui fino al 16 ottobre i Musei Reali intendono creare un percorso di visita innovativo nel quale le tecniche e i linguaggi dell’arte contemporanea dialogano con la cornice dell’antica residenza. Il percorso si snoda in parte nei Giardini Reali, elemento fondante dell’identità del museo, nonché prezioso luogo d’incontro e di socialità per cittadini e turisti. Le opere popolano non solo l’esterno, ma anche alcune sale di Palazzo Reale, Armeria e Galleria Sabauda per stabilire rimandi e connessioni tra le sculture e gli animali raffigurati nelle opere che costituiscono il patrimonio dei musei. Gli artisti in mostra sono Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo, Maura Banfo,

Nazareno Biondo, Nicola Bolla, Stefano Bombardieri. Jessica Carroll, Fabrizio Corneli, Cracking Art, Diego Dutto, Ezio Gribaudo, Michele Guaschino, Luigi Mainolfi, Gino Marotta, Mario Merz, Pino Pascali e Velasco Vitali.

L’ingresso alla sezione della mostra nelle sale dei Musei Reali è compreso nel biglietto ordinario.

Accesso gratuito per la sezione ospitata nei Giardini Reali.

Informazioni: Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Le novità digitali

Tra le novità che accompagnano la visita ai Musei Reali, l’inedita applicazione di gamification MRT Play è disponibile gratuitamente sui principali store. Ideata dai Musei Reali in collaborazione con Visivalab SL e il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando SWITCH_Strategie e strumenti per la digital transformation nella cultura, l’applicazione di realtà aumentata offre una nuova esperienza di fruizione innovativa e accattivante, per approfondire la conoscenza delle opere della Galleria Sabauda attraverso giochi e indovinelli, in compagnia di personaggi storici e professionisti della cultura.

 

Per visitare Palazzo Reale, la Galleria Sabauda e il Museo di Antichità con curiosi personaggi pronti a raccontare le loro coinvolgenti storie è disponibile l’Audioguida Kids, realizzata dai Servizi Educativi dei Musei Reali in collaborazione con CoopCulture. Lungo il percorso sono presenti dei QR-code da scansionare per ascoltare gratuitamente le tracce audio pensate per i giovanissimi visitatori, per un’esperienza di visita coinvolgente e divertente (età consigliata: 5/12 anni).

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta il lunedì, dalle 8.30 alle 18.30da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 15.15 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30: le consultazioni devono essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr- to.bibliotecareale@beniculturali.it e indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it).

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude.

Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

Ogni venerdì di luglio, il Caffè Reale resterà aperto anche dalle 19.30 alle 23 in occasione della rassegna Torino. Crocevia di sonorità.

 

Museum Shop

Per rimanere sempre aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto. È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

Dal 1° aprile 2022 per l’accesso ai percorsi museali non è più richiesto il Green Pass (D.L. 24/03/2022 n. 24, art. 7). La mascherina chirurgica è raccomandata lungo i percorsi di visita, mentre il dispositivo di protezione FFP2 resta obbligatorio per partecipare agli eventi in luoghi chiusi.

Orchestra e Coro del Regio per una grande Festa in musica a ingresso gratuito

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CONCERTO D’ESTATE

Con il patrocinio di Ministero della DifesaMinistero della Cultura Città di Torino

REGIO OPERA FESTIVAL
Seconda edizione

Torino, Cortile di Palazzo Arsenale
Sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Via dell’Arsenale 22

Venerdì 29 luglio 2022 ore 21

Il Cortile di Palazzo Arsenale, sede del Regio Opera Festival (foto Andrea Macchia © Teatro Regio Torino)
Venerdì 29 luglio alle ore 21 si terrà un concerto a ingresso gratuito, ultimo appuntamento del Regio Opera Festival prima della pausa estiva. L’Orchestra e il Coro del Teatro Regio si riuniscono per una grande festa in musica al Cortile di Palazzo Arsenale, sul podio il maestro Andrij YurkevichAndrea Secchi maestro del coro.

Il Sovrintendente Mathieu Jouvin afferma: «Abbiamo deciso di unificare i due ultimi appuntamenti del Regio Opera Festival, che vedevano protagonisti il Coro e l’Orchestra del Teatro, in un unico grande concerto per l’Estate e alle atmosfere di luoghi lontani. Un ringraziamento per il nostro affezionato pubblico che ci ha seguito con passione e che ritroveremo a settembre per gli appuntamenti con la danza internazionale».

In una Festa musicale d’estate, non può mancare il brano più conosciuto di Felix Mendelssohn-Bartholdy: Sogno di una notte di mezza estate, per soli, coro femminile e orchestra. Capolavoro romantico che il compositore tedesco scrisse per la commedia di Shakespeare A Midsummer Night’s Dream, con la sua celeberrima Ouverture, come introduzione del particolare clima espressivo, a metà strada tra fantasia e mistero, che connota la commedia di Shakespeare, in cui gli amori del mondo delle Fate e degli Elfi si intrecciano con quelli degli umani in una Grecia mitologica; e la famosissima “marcia nuziale”, ancora adesso suonata in tutto il mondo per il momento più atteso e commovente del matrimonio: quello in cui la sposa avanza solennemente verso lo sposo.

Dalle atmosfere del mondo fatato a quelle mistiche e delicate dei Veda indiani e delle pianure dell’Est, un suggestivo percorso che ci regala il compositore inglese Gustav Holst, viaggiatore entusiasta e studioso di astrologia, passione che lo portò a scrivere il suo brano più celebre, The Planets, composizione spesso citata nella colonna sonora di Guerre stellari. La magia del canto corale e della voce si fondono anche nei brani di Holst in programma: Two Eastern Pictures, “Spring” e “Summer” per coro femminile e arpa e gli Inni Corali dal Rig Veda (Hymn to the DawnHymn to the WatersHymn to VenaHymn of the Travellers). «Sono molto curioso di sentire come il canto delle rondini, che ho scoperto essere grande protagonista al Cortile di Palazzo Arsenale, si fonderà con le voci del nostro Coro e accompagnerà l’Orchestra in questa serata che abbiamo deciso di regalare per augurare a tutti una serena e gioiosa estate» questo l’augurio del Sovrintendente Mathieu Jouvin.

Sul podio il direttore ucraino Andrij Yurkevych: già Direttore musicale del Teatro di Odessa e attualmente del Teatro Nazionale di Chisinau (Moldavia), in ambito sinfonico vanta un repertorio che spazia da Mozart ai maggiori compositori russi, ed è stato protagonista in concerti a Milano, Amburgo, Monaco, Bonn, Varsavia e Santiago del Cile, dirigendo l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, i Münchner Symphoniker, l’Orchestra Arturo Toscanini e l’Orchestra Sinfonica di Madrid.

L’ingresso al Concerto d’Estate è gratuito – fino a esaurimento dei posti disponibili – con biglietto da acquisire alla Biglietteria del Teatro Regio, sul sito www.teatroregio.torino.it o la sera stessa alla Biglietteria di Palazzo Arsenale.

Il concerto del 5 agosto è annullato.

Il Regio Opera Festival è realizzato con il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura e della Città di Torino. Media Partner è Publitalia ’80.

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI

Biglietteria
Piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241 e 011.8815.242
biglietteria@teatroregio.torino.it
Orario di apertura: da lunedì a sabato 13-18.30; domenica 10-14
Un’ora prima del concerto è aperta la Biglietteria
presso il Cortile di Palazzo Arsenale
Biglietteria online: www.teatroregio.torino.it

Informazioni
Ingresso Uffici del Teatro Regio, piazza Castello 215
da lunedì a venerdì: ore 9-17.30
Tel. 011.8815.557 – info@teatroregio.torino.it

La nuovissima forma d’arte di Stefano Bressani

Attraverso connotazioni evocatrici di risonanze, nel Museo di Moncalvo situato nell’ex convento secentesco in cui Orsola Caccia fondò una scuola di pittura ed ove ora si svolge la mostra di Stefano Bressani inventore di una nuovissima forma d’arte, avviene un virtuale incontro tra il geniale scultore e la monaca pittrice.

Le “Sculture vestite”, ottenute appoggiando su supporti la ricomposizione a mosaico di tessere di tessuto non prese da tagli a metro ma ritagliate da abiti, che contengono già una storia di vita, trovati in mercati e in negozi vintage piacerebbero ad Orsola che in queste stanze si era affrancata dai modelli paterni attraverso coloratissime nature morte autonome ancora cariche di simbologia sacra ma avviate al naturalismo oltre ad un curioso interesse per l’abbigliamento, ne fa testo il singolare vestito alla moda indossato da una intrigante Santa Margherita di Antiochia, alquanto inconsueto per una santa.

Tanti sono stati i movimenti d’avanguardia e gli artisti che hanno accolto suggestioni esercitate dalla stoffa, basti pensare alle lacerazioni dei sacchi di juta di Burri, agli stracci provocatori di Pistoletto, ai costumi batik di Yinka Shonibare, all’abito di feltro appeso di Beuys ma mai nessuno ha pensato di farne sculture.

Bressani è l’unico artista al mondo che, dopo un faticoso severo tirocinio di sperimentazioni, si è appropriato delle possibilità operative della stoffa intuendo che essa possiede qualità interne espressive e presagi di riuscita; nelle sue mani non è materiale inerte e inanimato bensì organismo vivente da trattare sia come faber che come artista conciliando indissolubilmente tecnica e idea con un dialogo fecondo che asseconda il tessuto e al tempo stesso lo dirige con rispetto.

Con le sue innovazioni nell’adattare i ritagli di stoffa, assemblati ad incastro, non cuciti e incollati per avere possibilità di cambiarli a piacere, dopo un faticoso tirocinio di sperimentazioni, ha stravolto l’immaginario collettivo del marmo come materiale e dello scalpello come strumento di michelangiolesca memoria.

Ora si serve di tessuti e forbici; proprie queste, da cui mai si separa, sono state motivo conduttore di belle immagini di tanti fotografi già noti o emergenti che lo hanno immortalato, mentre le indossa a modo di occhiali o cravatta oppure le usa come archetto mentre suona il violoncello o come stecca da biliardo,interpretandone la personalità giocosa e ironica in un suggestivo libro edito nel 2020.

Come non ricordare per associazione d’idee, essendo stato denominato “Il Sarto dell’arte”, il dipinto di Giovan Battista Moroni che dà dignità ad un sarto orgoglioso del proprio lavoro impugnando le forbici, con la differenza che Bressani trasforma l’arte applicata in arte vera e propria grazie ad una tecnica ed a uno stile inconfondibile.

Con la mostra PICASSO RE LOADED il museo si illumina di colorate sculture in stoffa talmente perfette e simili nella resa iconografica da sembrare a distanza dipinti picassiani.

Non si tratta di imitazione e ripetizione bensì di originalità nella continuità svolta da un artista che ha superato il concetto romantico di insularità dell’opera d’arte che interrompe i rapporti con artisti precedenti, mentre questa deve accoglierne i suggerimenti, in questo caso di Picasso, riaprendo e continuandone il discorso con nuove proposte, ripresa creatrice e slancio inventivo.

In tal modo la bionda Marie Thèrese e la bruna Dora Maar, la sensuale donna sul prato, l’ironica donna col brodo di gallo e la donna con il cappello, oltre alle teste tridimensionali, si specificano attraverso la morbidezza della stoffa che esclude la durezza delle linee taglienti cubiste assumendo un altro significato di tecnica e stile che è unicamente quello di Bressani.

Alla personalità artistica geniale, gioiosa, fuori dagli schemi corrisponde la personalità umana, delineata dall’abbigliamento surreale, che lo rende di volta in volta prestigiatore, mago o eccentrico Hatter di Carroll.

Così appare nelle fotografie di Aurelio Amendola mentre, in abito nero, camicia bianca, farfallino e cilindro, frantuma “La Donna che legge sul tablet, come provocazione del sempre più evidente abbandono della lettura su carta, nell’happening all’Arca di Vercelli, rinnovando serate futuriste e dadaiste, incontri del Cabaret Voltaire, Pop Art e performances in cui l’artista diventa egli stesso opera d’arte.

In modo paradossale ed estroso, stupisce l’unione di espressioni di rottura moderna, contemporanea e sentori di arte musiva bizantina oltre a splendori barocchi delle cornici dorate in cui sono rinchiusi i quadri cubisti.

Mai stanco di sperimentare nuove espressioni artistiche, ha trovato anche nella ceramica promesse di riuscita; nel laboratorio di Marco Tortarolo in una Albisola che ha visto l’avanguardia di Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Wifredo Lam, Asger Jorn, spalleggiati dal gallerista Carlo Cardazzo e da Milena Milani, Bressani porta avanti la grande stagione che ha aggiunto un aspetto intellettuale e concettuale alla tradizione artigianale della ceramica.

Sempre però affermando orgogliosamente il ruolo di artigiano poiché se c’è mestiere senza arte non esiste senza mestiere.

 

Giuliana Romano Bussola

Le statue “volanti” di Palazzo Madama

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ARTE. VOLANO” NEL CIELO DI TORINO LE 4 STATUE MONUMENTALI DI PALAZZO MADAMA PER TORNARE ALL’ANTICO SPLENDORE

Rimosse dalla sommità con un innovativo intervento di sezionamento, ingabbiate e calate a terra con uno spettacolare sistema di gru dall’altezza di 27 metri: saranno restaurate “live” in un padiglione trasparente visitabile dal pubblico
Indagini specialistiche con magnetoscopi e georadar hanno permesso di scoprire il “cuore” di questi speciali “guardiani” della città
Fase decisiva del grande cantiere di restauro e consolidamento della facciata interamente finanziato da Fondazione CRT

Foto, rendering e video al link:https://vcloud.ilger.com/cloud14/index.php/s/BXxC5w5ZW8ePbSL

Torino, 11 luglio 2022 Giustizia, Liberalità, Magnanimità e Abbondanza spiccano il “volo” nel cielo di Torino per tornare all’antico splendore. Inizierà domani l’operazione dispostamento a terra delle quattro monumentali statue in marmo di Brossasco, alte più di 4 metri e pesanti oltre 3 tonnellate ciascuna, che coronano la balaustra del corpo centrale di Palazzo Madama e raffigurano ermetiche allegorie del “Buon Governo”. Dopo un innovativo intervento di sezionamento, le statue saranno ingabbiate e calate con un eccezionale sistema di gru dall’altezza di 27 metri in piazza Castello, dove verranno restaurate “live” in uno speciale padiglione trasparente visitabile dal pubblico.

Lo spettacolare intervento condotto dalla Cooperativa Archeologia di Firenze e da Arte Restauro Conservazione di Arlotto Cristina Maria, sotto la direzione dell’arch. Gianfranco Gritella rappresenta un momento decisivo del grande cantiere di restauro e consolidamento strutturale della facciata juvarrianadell’edificio, grazie alla sinergia tra Fondazione Torino Musei, da sempre impegnata nella tutela, conservazione e valorizzazione dei beni museali, e Fondazione CRT, storico e principale sostenitore privato di Palazzo Madama (17,5 milioni di euro stanziati complessivamente), che finanzia interamente quest’ultimo intervento con un impegno straordinario di 2,4 milioni.

“Quattro capolavori, testimoni della storia e del ruolo di Torino nel Settecento europeo, che per la prima volta, grazie all’illuminato mecenatismo della Fondazione CRT, potremo ammirare da vicino, in un cantiere di restauro offerto all’attenzione e riflessione dei cittadini sul piano di piazza Castello. Un’occasione unica di incontro non solo per comprendere l’arte di uno dei massimi protagonisti della scultura tardobarocca, e i meccanismi della creazione, ma anche per riacquisire coscienza dei valori per secoli propugnati dalla nostra città capitale”, afferma il Presidente della Fondazione Torino Musei Maurizio Cibrario.

È certamente un evento più unico che raro vedere le statue volare: non è il set di un film, ma un’avveniristica e spettacolare operazione di recupero storico-artistico, che abbina la tecnologia più innovativa e le migliori maestranze per salvare la grande bellezza della cultura. Un risultato reso possibile dalla sinergia pubblico-privato tra la Fondazione Torino Musei e la Fondazione CRT, da sempre impegnata per la rinascita e la valorizzazione di Palazzo Madama”, dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

Le statue – formate ciascuna da quattro blocchi marmorei scolpiti e sovrapposti e del peso di circa 3.200 kg – sono opera dello scultore carrarese Giovanni Baratta (1670-1747), chiamato a Torino da Filippo Juvarra a più riprese tra il 1721 e il 1730 per portare a compimento queste sculture e altre opere a Superga, Venaria Reale e nella chiesa torinese di S. Filippo. Furono sbozzate nel laboratorio dello scultore a Carrara, poi trasportate in pezzi separati via nave fino a Savona e, infine, condotte su carri trainati da buoi e muli a Torino, dove furono montate in opera e portate a compimento.

LO STATO DI SALUTE DELLE STATUE. Lo stato conservativo delle statue è oggi assai compromesso e molto eterogeneo. Quella che evidenzia maggiore degrado, anche strutturale, è la statua della Giustizia (la prima verso nord). L’opera fu già smontata e calata a terra una prima volta tra il 1846 e il 1847, in occasione dei lavori di consolidamento delle fondamenta del palazzo, diretti dall’architetto Ernesto Melano e realizzati per l’insediamento nell’edifico del Senato Subalpino.

L’aggressione degli agenti atmosferici, i danni bellici, gli antichi restauri incongrui, l’ossidazione dei perni in metallo che trattengono i singoli blocchi lapidei e i rifacimenti ottocenteschi in marmi diversi hanno causato un degrado diffuso e problematiche di conservazione evidenti anche nella tecnica costruttiva utilizzata dallo scultore settecentesco. Baratta, infatti, adottando una tecnica di antica tradizione, per alleggerire il peso e facilitare il trasporto e il montaggio in opera delle sculture, fece svuotare gran parte del lato posteriore non visibile di ciascuna figura. Il profondo incavo che ne derivò fu poi colmato con una muratura di mattoni e calce, nella quale è infissa una barra in ferro che assicura la stabilità delle statue alla sottostante balaustra alta circa 2 metri. Un complesso sistema di perni e staffe in ferro e bronzo, alcune visibili, altre nascoste all’interno delle statue, ma individuate mediante indagini specialistiche con magnetoscopi e georadar, rivela la tecnica costruttiva impiegata per garantire stabilità alle opere trattenendo intere parti lapidee, scolpite separatamente e poi applicate al corpo principale della statua.

IL SEZIONAMENTO. Il distacco e il trasferimento delle quattro Allegorie dalla base su cui appoggiano sarannoresi possibili dall’allestimento in quota, a 27 metri dal suolo, di speciali macchine operatrici, che utilizzano la tecnica del taglio murario mediante lo scorrimento di un filo diamantato e lubrificato ad acqua, tecnologia tradizionalmente utilizzata nelle cave di estrazione del marmo. Il processo di taglio avviene mediante una macchina a motore elettrico dotata di pulegge su cui scorre ad alta velocità uno speciale cavo metallico ad anello, dotato di uncini costituiti da diamanti artificiali, che avanza su un carrello collocato su guide in acciaio: queste ultime sono posizionate su una piastra di base che garantisce un avanzamento guidato assolutamente lineare e continuo. L’operatore agisce tramite un’unità di comando elettronica a distanza.

L’INGABBIATURA, IL “VOLO” E IL RESTAURO “LIVE”.Contestualmente alla progressione del taglio, che avverrà secondo due direttrici contrapposte e in due fasi operative, nelle fessure così ricavate verranno inserite due piastre in acciaio debitamente sagomate e rinforzate. Su queste piastre verrà fissata una “gabbia”, anch’essa in acciaio, che conterrà a sua volta una cassa lignea in parte aperta, che ingloberà e rende stabili le statue precedentemente pre-consolidate e protette. Al fine di non compromettere l’equilibrio statico dell’architettura marmorea, al posto delle statue rimosse verranno collocate sulla balaustra delle zavorre in calcestruzzo armato di peso equivalente alle statue, zavorre a cui saranno vincolate le ultime strutture del ponteggio superiore e della soprastante copertura provvisoria.

Sollevate da una gru, le statue e le loro imbracature, del peso complessivo di 6.000 kg, verranno calate a terra e poste su basamenti provvisori, in attesa di essere collocate in un padiglione ad hoc che sarà allestito dinanzi a Palazzo Madama, dove avverrà l’intero processo di restauro, visibile direttamente dal pubblico in piazza Castello, anche tramite visite guidate.