A ROCCA CANAVESE NELLA CHIESA DI SANTA CROCE
A ROCCA CANAVESE NELLA CHIESA DI SANTA CROCE
Dal 15 al 24 settembre
Benedetta “Onda Larsen”, compagnia teatrale professionale affiliata Arci e fondata a Torino nel 2008 dai tre “simpaticoni” (cosi si autodefiniscono) Riccardo De Leo, Gianluca Guastella e Lia Tomatis. A loro si deve l’apertura, l’anno scorso (in tempi non proprio facili!) fra Aurora e Barriera di Milano, di un nuovo teatro, lo “Spazio Kairòs”, in via Mottalciata, al civico 7. E quest’anno “Onda Larsen” lancia, proprio lì, il suo primo festival, che fa parte del progetto “Aion”, vincitore del bando “Periferie della Città di Torino”, e che anticiperà quella che sarà poi una fitta stagione teatrale per l’anno 2022– ’23. Da giovedì 15 a sabato 24 settembre, dunque, porte aperte già dalle 19 e chi vuole può aspettare, chiacchierare e bersi una birretta nel dehors. La gradita peculiarità? L’entrata gratuita. Ovviamente con tessera Arci. “‘Kairòs open air’ è una festa di chiusura dell’estate – spiega Lia Tomatis – e allo stesso tempo l’inaugurazione di un nuovo anno di spettacoli. Quelli che ci stiamo lasciando alle spalle sono anni duri e abbiamo scelto di chiudere e insieme ricominciare con un atteggiamento positivo e con la convinzione che sarà un anno pieno di bellezza”. E aggiunge: “Non siamo ingenui, le salite non diventano discese ma crediamo che il segreto sia affrontare il viaggio in buona compagnia. Per questo abbiamo scelto che questi primi spettacoli di settembre siano tutto gratuiti perché si ottenga il massimo dell’inclusione e del coinvolgimento, perché è una festa per tutti, uno svago, un regalo che, davvero, ci siamo meritati”. Un regalo che, nel cartellone proposto, si fa per davvero assai gradito. Cartellone vario ed eterogeneo: dalla prosa alla stand up al cabaret e alla musica. “Una festa di fin-inizio e proprio per questo – sottolineano ancora da “Onda Larsen” – abbiamo scelto tutti spettacoli che, quando anche trattano temi attuali e profondi, lo fanno con leggerezza e all’insegna delle risate e dell’allegria”.
Così giovedì 15 settembre (ore 21) sale sul palco il novarese Alessandro Barbaglia, poeta e libraio, “Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2021”, con le sue pocket stories (“Storie vere al 97%”), ma anche Dario Benedetto (venerdì 16 e sabato 17 settembre, ore 21) con le sue ironiche “Confessioni Psicolavabili” e “Open Mic”, serata di “Stand Up Comedy – Rock parlato”, seguite (domeniche 18 settembre, ore 21) da “Il sogno di Bottom”, uno spettacolo firmato da “Onda Larsen” che rilegge in maniera arguta e dissacrante Shakespeare e (venerdì 23 settembre, ore 21) da “Cabaresque Show” con Cherry & Carmilla in un varietà – omaggio ai “Cafè Chantant”.
Si chiude sabato 24 settembre, con la presentazione (ore 19) della nuova stagione di attività di “Onda Larsen” e, alle 21, il concerto “Musiche da Oscar”, con Zoe Canestrelli (viola), Arianna Di Martino (violoncello), Irene Fiorito e Roberto Izzo (violino).
“Spazio Kairòs”, via Mottalciata 7, Torino; tel. 339/3881949 o www.ondalarsen.org
Tutti gli appuntamenti sono gratuiti con tessera “Arci”. Posti limitati, gradita la prenotazione a: info@ondalarsen.org
g.m.
In anteprima a Saluzzo il nuovo spettacolo di “Progetto Cantoregi”
Giovedì 15 settembre, ore 21
Saluzzo (Cuneo)
“Un inno alla natura, un monito al rispetto dell’ambiente”. E un omaggio al protagonista delle terre cuneesi e del Basso Piemonte: il Monviso, con i suoi 3.841 metri, la montagna più alta delle Alpi Cozie, soprannominata per questo il “Re di pietra”. Tratto dal libro “La leggenda del Re di Pietra” della pinerolese Silvia Bonino (professore onorario nella “Facoltà di Psicologia” dell’Università di Torino) edito nel 2013 da “Araba Fenice”, questo vuol essere lo spettacolo teatrale “Il gigante. La leggenda del Re di Pietra” che l’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi” porterà in scena in anteprima, giovedì 15 settembre (ore 21), presso il “Monastero della Stella” , in piazzetta Trinità 4, a Saluzzo (Cn). Al centro della storia, proprio lui, il Re Monviso ( riconosciuto formalmente nel 2013 come “Riserva della Biosfera nazionale e transfrontaliera” nel programma UNESCO “Man and Biosphere”) raccontato attraverso un monologo, interpretato da Alessio Giusti – Compagnia Teatrale Saluzzese “Primoatto” – che affonda le radici in una leggenda tramandata dalla notte dei tempi.
Quando Re Vesulo e la sua sposa Besimauda regnavano in tutta la Val Varaita. “Come spesso succede – narra la favola – tra moglie e marito, i due ebbero una discussione riguardo l’atteggiamento del re verso le dame di corte Vallanta e Soustra. Cosi Vesulo perse le staffe e scalciò Besimauda fuori dal reame. La regina, esiliata ed infastidita, imprecò contro il re talmente forte che gli dei, irritati da tanto baccano, si scagliarono contro la coppia e l’ira divina sfogò tramutando Vesulo e Besimauda in pietre. Vesulo pentito del suo gesto espresse agli dei un ultimo desiderio: che lui e la sua sposa fossero posti talmente in alto da potersi almeno guardare in viso. Gli dei lo accontentarono, cosi Vesulo, il ‘Re di Pietra’ o di Viso, e la sua dama Besimauda o Bisalta, vennero posti al di sopra di tutti i monti, destinati per l’eternità a guardarsi da lontano rimpiangendo il loro litigio”. Una leggenda “ecologica”, che ha per protagonista la natura ed i venti dell’ovest, dell’est, del sud e del nord che dialogano con il gigante di pietra, narrandogli le strabilianti avventure dell’umanità. “Una storia per tutti, con un messaggio di vita eterno quanto le montagne”.
Progetto e composizione sono a firma di Marco Pautasso e Fabio Ferrero. Di quest’ultimo anche la regia. Coro dei venti: Irene Avataneo, Elide Giordanengo, Manlio Pagliero e Federico Scarpino. Prenotazione consigliata: tel. 0175/291447 o
www.monasterodellastella.it/prenotazioni.
Dopo l’anteprima di Saluzzo, lo spettacolo debutterà il prossimo venerdì 28 ottobre (ore 21) alla “Soms” di via Costa 23, a Racconigi (Cn). Ingresso: 10 Euro intero / 8 Euro ridotto. Prenotazione consigliata: tel. 349/2459042 o info@progettocantoregi.it .
g.m.
Nelle foto:
– Alessio Giusti
– La locandina dello spettacolo
Il Circolo dei lettori inaugura la sua nuova stagione disegnando una geografia culturale che parte da Torino e Novara, passa per Chambéry, la Francia e l’Europa, coinvolge l’universo del libro con grandi autori e novità editoriali, getta uno sguardo sul presente con coscienza del passato e visione del futuro. Questa è la nostra missione: promuovere la lettura in tutte le sue forme.
Il viaggio parte e giunge all’Europa, con il progetto internazionale Vis-à-Vis: una riflessione sul vecchio continente a partire dal pensiero di Jean-Jacques Rousseau che unisce due città cardinali per l’errante illuminista ginevrino, Chambéry e Torino, per riflettere sulla nostra vocazione di Europei e cittadini del mondo.
«Un’altra sfida! Un programma sempre più variegato e sempre più pluralista. La dimostrazione che la cultura è senza confini e che il Circolo non conosce confini. Un’offerta che spazia dai consueti incontri con gli autori, ai festival, ai gruppi di lettura, ai progetti nelle carceri, agli spazi per i bambini, i lettori di domani. Con l’entusiasmo e la vitalità che lo contraddistingue da sempre il Circolo diffonde l’unico virus contro il quale non occorre vaccinarsi: quello della cultura. Negli spazi rinnovati con l’apertura di nuove sale inizia un altro anno da vivere insieme» commenta Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori e del Salone Internazionale del Libro di Torino.
«La ripartenza del Circolo è quest’anno più ricca e variegata che mai: vogliamo ricominciare a vivere, ascoltare, dialogare e leggere insieme, per “accorgerci” insieme di una realtà complessa, problematica ma anche affascinante. Dal confronto con l’Europa di ieri, oggi e domani a uno spettro ampio di suggestioni come solo la “pelle” – tema di Torino Spiritualità giunto alla sua 18. edizione – può ispirare, a tanti autori italiani e stranieri che finalmente tornano a trovarci, in presenza, la programmazione autunnale del Circolo dei lettori è tutta da vivere» è la sintesi del pensiero di Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori.
Vis-à-Vis. Discorsi sull’Europa contemporanea nel riflesso di J. J. Rousseau
Soyez Humains, c’est votre premier devoir – Siate umani, è il vostro primo dovere: il pensiero di Jean-Jacques Rousseau innesca una riflessione sull’Europa nella prima edizione di Vis-à-Vis, progetto che unisce Chambéry e la residenza del filosofo alle Charmettes con Torino e il Circolo dei lettori. Ideato da Fondazione Circolo dei lettori e Musei Civici di Chambéry, con il sostegno del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg-Alcotra, Vis-à-Vis è un festival internazionale per riflettere sul senso dell’Europa contemporanea, indagare la sua dimensione culturale, osservarne frontiere e valori. Dopo Jacques Rupnik – in programma questa sera (ore 18.30) con una riflessione sull’Europa a partire dal pamphlet Occidente prigioniero (Adelphi) di Milan Kundera – al Circolo scrittori e pensatori racconteranno tanti volti dell’Europa: mercoledì 14 settembre, Espérance Hakuzwimana discute insieme a Vera Gheno sul racconto di sé e delle nuove cittadinanze d’Europa a partire dal suo romanzo Tutta Intera, in libreria per Einaudi. Giovedì 6 ottobre la filosofa francese Corine Pelluchon si interroga sull’Illuminismo, sull’idea di progresso sostenibile dei Lumi e del pensiero di Rousseau, a partire dal suo saggio Per una nuova filosofia dei Lumi, in uscita per Donzelli (Circolo dei lettori, ore 18.30). Da La trasparenza e l’ostacolo, il saggio di Jean Starobinski su Rousseau, parte la riflessione del Premio Strega 2021 Emanuele Trevi (giovedì 13 ottobre, ore 18.30). Secondo Paolo Rumiz l’Europa manca di narrazione, un vuoto che è possibile riempire solo viaggiando e ascoltando la voce dei popoli, descrivendo città e paesi, fiumi e montagne; lo scrittore e viaggiatore interviene con la lezione Europa, l’emozione perduta (mercoledì 19 ottobre, ore 18.30, in collaborazione con Pastorale Migranti – Festival dell’Accoglienza). Sulla figura del filosofo francese discuteranno i poeti Martin Rueff e Valerio Magrelli nell’incontro Il nostro Rousseau (mercoledì 20 ottobre, ore 18. 30). Per concludere il filosofo Maurizio Ferraris metterà in scena un appassionante testa a testa con la lectio Camminare a quattro zampe: Voltaire e Rousseau (giovedì 27 ottobre, ore 18.30).
Io leggo quel che mi pare. Gli scrittori e le scrittrici, i grandi incontri d’autunno
Tra i grandi scrittori italiani e internazionali in autunno arrivano a Torino Cristina Comencini con Flashback (Feltrinelli), il 3 ottobre, Marco Missiroli con Avere tutto (Einaudi), il 6 ottobre; il 4 ottobre, Francesco Costa presenta il suo nuovo saggio California (Mondadori), in sinergia con il Circolo, in occasione di OGR talks, format di OGR Torino; Ernesto Ferrero, storico direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino e Premio Strega nel 2000 con N. , presenta il 17 ottobre Album di famiglia, maestri del Novecento ritratti dal vivo in uscita per Einaudi; il 12 e 13 novembre, nell’ambito di Biennale Tecnologia, il Circolo ospita i Premi Strega Mario Desiati e Francesco Piccolo; al Teatro Astra, 19 novembre, arriva David Quammen: l’incontro è realizzato con Fondazione TPE nel quadro di Buchi Neri, la stagione del Teatro Piemonte Europa. Oltre i primi appuntamenti di Vis-à-Vis e Torino Spiritualità, il programma di settembre del Circolo dei lettori a Torino presenta, tra i diversi, gli incontri con Alessandro Perissinotto (15 settembre), Luciano Violante (19 settembre), il 21 settembre Andrea Pomella con Il dio disarmato (Einaudi), Leonardo Caffo (23 settembre), Carlo Ginzburg(28 settembre) e molti altri e molte altre scrittori e scrittrici.
Lo scorso 8 settembre è stata inaugurata la nuova sede del Circolo dei lettori a Novara. Gli spazi del Castello Sforzesco nel centro della città si aggiungono alla sede “storica” del Broletto, ampliando così la presenza della Fondazione Circolo dei lettori sul territorio. Una grande festa letteraria aperta a tutti e dedicata al tema della felicità. L’evento al Castello ha inaugurato la stagione autunnale del Circolo novarese che a settembre ha in programma, oltre alla 5. edizione del festival Scarabocchi, incontri con autori di narrativa come Andrea Pomella, Matteo Nucci, Federica De Paolis, artisti come Emidio Clementi, ospite del Nu Festival, e approfondimenti letterari come il percorso Leggere Jane Austen condotto dalla saggista Liliana Rampello.
Tra settembre e ottobre la programmazione include tre appuntamenti di Proxima, percorso di formazione per il mondo della comunicazione dedicato ai giovani dai 18
ai 35 anni che conclude il progetto Interreg Binario 9 e ¾, e che, dopo l’incontro con la giornalista di Internazionale Annalisa Camilli, ospiterà alla Caserma Passalacqua l’autore e conduttore Matteo Caccia e l’autore radiofonico e teatrale Mauro Pescio per tre lezioni speciali sul podcasting e la narrazione audio.
Il mese di ottobre prosegue con le presentazioni editoriali di, tra gli altri, Cristina Comencini (martedì 4 ottobre), Francesco Costa (mercoledì 5 ottobre), Alessia Gazzola (martedì 11 ottobre), Laura Pepe (mercoledì 19 ottobre), e si concluderà l’ultima settimana del mese con un progetto dedicato al colonialismo italiano, in collaborazione con il Comune di Novara. Tra gli autori lo scrittore Carlo Lucarelli, ospite con una lezione sull’Italia coloniale (martedì 25 ottobre) così come da lui raccontata nella trilogia di romanzi Il tempo delle iene, L’ottava vibrazione e Albergo Italia (Einaudi); la scrittrice italo-etiope Gabriella Ghermandi, con la lezione in programma dedicata all’Arte come ricostruzione del sé e alla funzione della creazione dello stereotipo sulle donne afro discendenti (mercoledì 26 ottobre); il poeta albanese Gëzim Hajdari, con una lezione sul bilinguismo come via di colloquio tra culture diverse.
Nelle quattro domeniche di novembre sono in programma i Dialoghi con la Scienza progetto in collaborazione con Novamont con il sostegno di Città di Novara e in collaborazione con Università degli Studi del Piemonte Orientale e Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana, con il patrocinio di ATL – Turismo Provincia di Novara. Riscaldamento climatico, crisi ambientale, pandemie, diseguaglianze: il rapporto tra la specie umana e la Terra è da anni sempre più urgente. Per rispondere a queste sollecitazioni è stato ideato un ciclo di incontri con la curatela scientifica di Telmo Pievani in cui riflettere sui temi scientifici più urgenti e sulle loro narrazioni più avvincenti. Un modo per avvicinare il pubblico generico e anche i più giovani, protagonisti degli incontri e del mondo che sta cambiando.
Dopo la tempesta della pandemia la stagione del Circolo torna in presenza e in sicurezza. Tra la fine dell’estate e l’autunno è tempo dei grandi festival, a Torino e a Novara.
Scarabocchi, Torino Spiritualità, Festival del Classico
A Novara dal 16 al 18 settembre torna Scarabocchi: la 5. edizione del “mio primo festival”, progetto di Doppiozero e del Circolo, dedicato al gesto del disegno e dell’improvvisazione. Il tema quest’anno è In Gioco: figure e parole. Inaugura il festival il dialogo tra il papà della Pimpa Altan e Michele Serra; molti ospiti tra illustratori, artisti, disegnatori come Olimpia Zagnoli, Guido Scarabottolo, Valerio Magrelli, Silvia Ferrara, Giuseppe di Napoli, Gabriele Pino.
Dal 29 settembre al 2 ottobre Torino Spiritualità vive la sua 18. edizione e mette al centro la frontiera tra sé e il mondo, la Pelle, confine ma anche straordinaria via di comunicazione. Si inaugura giovedì 29 alle 18 e 30 alla chiesa di San Filippo Neri con il campione del mondo e oggi attivista Lilian Thuram in dialogo con Padre Zanotelli. Tra gli ospiti, il Premio Nobel per la Letteratura Orhan Pamuk presenta Le notti della peste (Einaudi), Joshua Cohen presenta I Netanyahus (Codice), Premio Pulitzer 2022, uscito a settembre in Italia; e poi tanti attori, pensatori, donne e uomini di culto discutono di pelle e contemporaneità, tra questi Fabrizio Gifuni,Luciana Littizzetto, Stefano Mancuso, Massimo Recalcati, Oliviero Toscani, Cecilia Strada, Gherardo Colombo, Vito Mancuso e Alessandro Bergonzoni, Jan Brokken, Frank Westerman, Nicola Lagioia e Valeria Parrella, Luigi Maria Epicoco, Enzo Bianchi e molti altri.
Tra l’1 e il 4 dicembre, torna anche il Festival del Classico, giunto alla sua 5. edizione. Il tema conduttore di quest’anno è Lavoro: condanna, diritto, utopia; a inaugurarlo la lectio magistralis di Luciano Canfora.
Oltre al ricco calendario di novità editoriali e ai festival, il programma della Fondazione prevede un palinsesto di focus tematici, gruppi di lettura, incontri per le scuole e attività per bambini.
circololettori.it
Fino al 1° novembre
Courmayeur (Aosta)
Dal 1945 ad oggi. Dalla magia del bianco e nero alla realtà a colori – non meno magica se interpretata con acume e professionalità – di scatti che parlano un linguaggio a noi più vicino nel tempo.
Dal pranzo sontuoso al Quirinale per i 150 anni dell’Unità d’Italia alla triste mensa per gli orfani di guerra ospiti nel ‘46 di “Casa Savoia”; dal tripudio composto e neorealista di “bellezze” al sole di Anzio aspiranti Miss Mondo ’56 alla solitudine hopperiana dei giovani in attesa del treno alla stazione di Milano – Rogoredo, con quel gioco straordinario di luci e colori che fa a pugni con la “freddezza statica” dei personaggi. Sono in tutto 12 grandi composizioni fotografiche, in arrivo dall’“Archivio Ansa” quelle raccolte negli spazi della “Chiesa Evangelica Valdese”di Courmayeur, messe in mostra (“PhotoAnsa 75. C’era una svolta”) a ricordare i 75 anni di attività della principale Agenzia di informazione italiana, e primo di una serie di progetti espositivi che l’“Associazione Forte di Bard” curerà nell’ambito dell’accordo di collaborazione sottoscritto con il Comune di Courmayeur.
L’Ansa (oggi la prima Agenzia di informazione multimediale in Italia e fra le prime nel mondo; 22 sedi in Italia e 50 di corrispondenza in 5 continenti) ha celebrato i suoi 75 anni di attività nel 2020 con un grande progetto espositivo che racconta – attraverso una scelta fra le più significative immagini del suo immenso archivio fotografico – la storia, la società, gli stili di vita e i costumi degli italiani dal 1945 (anno di fondazione a Roma per succedere alla disciolta “Agenzia Stefani”) ad oggi e pone in dialogo l’Italia di ieri e quella di oggi. Come eravamo e come siamo. Gli scatti presentati, fino al 1° novembre prossimo, a Courmayeur sono proprio connessi ad alcuni dei temi che maggiormente documentano i cambiamenti intercorsi in oltre settant’anni di storia del Paese: il lavoro, l’informazione e il modo di accedere alle notizie, l’aspetto delle città teatro delle maggiori trasformazioni della società, la cultura e lo spettacolo, i viaggi e le vacanze, i giovani di ieri e di oggi sino ad arrivare agli strumenti che hanno rivoluzionato le nostre vite. “Siamo felici – sottolinea l’assessore alla Cultura, Istruzione e Politiche Sociali del Comune di Courmayeur, Alessia di Addario – di questa prima tappa che si inserisce nella recente collaborazione siglata con il Forte di Bard. Questa mostra apre le porte ad un nuovo spazio espositivo che offriamo al territorio grazie ad un accordo con la ‘Tavola Valdese’ di Aosta. Tale spazio, oggetto di interventi di manutenzione e di nuovi allestimenti, rappresenta un luogo storico, in centro al paese, che ci permetterà di promuovere iniziative culturali di ampio respiro come testimonia questa prima interessante esposizione”.
“Esposizione– commenta da parte sua la presidente del Forte di Bard, Ornella Badery – che risponde alla comune volontà di realizzare iniziative volte ad incrementare la visibilità delle due realtà attraverso progetti culturali di ampio respiro. Non solo mostre ma anche conferenze ed appuntamenti che saranno calendarizzati di volta in volta in base alle opportunità che si verranno a creare”.
Gianni Milani
“PhotoAnsa 75. C’era una svolta”
Chiesa Evangelica Valdese, piazza Petigax 1, Courmayeur (Aosta)
Fino al 1° novembre. A ingresso libero
Orari:dal lun. alla dom. 10/19
Nelle foto (Archivio Ansa):
– Le aspiranti al Concorso per Miss Mondo in attesa delle selezioni, Anzio, 1956
– Giovani in attesa del treno alla stazione di Rogoredo, Milano 2019
– Pranzo di gala al Quirinale per i 150 anni dell’Unità d’Italia, Roma, 2011
– La mensa per gli orfani di guerra ospiti di “Casa Savoia”, Roma, 1946
Il Terzo Reich, dal giugno del 1940, vi aveva installato una delle più importanti basi per i sommergibili della Kriegsmarine e per questa sua posizione strategica subì 165 bombardamenti aerei da parte degli Alleati che provocarono quasi un migliaio di morti e centinaia di feriti gravi. La grande offensiva alleata nel settore occidentale del fronte di Normandia, denominata “operazione Cobra”, aveva come obiettivo la conquista dei porti e quello di Brest, principale base della marina francese prima della guerra, era il più a ovest e il più importante per garantire i rifornimenti alle truppe d’invasione. Una carneficina che ispirò anche una delle più importanti poesie di sempre. “Rappelle-toi Barbara. Il pleuvait sans cesse sur Brest ce jour-là. Et tu marchais souriante. Épanouie ravie ruisselante. Sous la pluie (Ricordati Barbara. Pioveva senza sosta quel giorno su Brest. E tu camminavi sorridente. Serena rapita grondante. Sotto la pioggia)”. Barbara è tra le poesie più famose di Jacques Prévert. Nel 1946, terminata la guerra, non più giovanissimo ( era nato a Neuilly-sur-Seine il 4 febbraio del 1900, all’alba del secolo breve) pubblicò la raccolta di poesie Paroles dove troviamo anche questo poema che figura tra i più belli di Prévert. Dopo il periodo surrealista, i testi delle canzoni, l’attività teatrale con il Gruppo d’Ottobre, le collaborazioni cinematografiche con Jean Renoir e Marcel Carné e nuovamente l’attività teatrale, videro la luce queste poesie ( insieme ad altre, raccolte in Histoires) che, nell’edizione curata da René Bertelé per Le Point du Jour, ebbero un enorme successo. In perfetta sintonia con il clima culturale del tempo la silloge poetica rappresentò una novità assoluta e dirompente, mostrando una potenza evocativa intrisa da quell’ansia bruciante di andare oltre le pagine dei libri per entrare prepotentemente nella vita di tutti i giorni. Già dai primi versi Prévert delineò il luogo in cui l’opera era ambientata: la città di Brest, importante porto bretone nel dipartimento del Finistère. La città era stata quasi completamente distrutta da un devastante bombardamento nell’estate del 1944. La pioggia di bombe l’aveva rasa al suolo a tal punto che solo qualche vecchia fortificazione medievale in pietra aveva miracolosamente resistito. Il padre di Prévert era bretone e proprio in Bretagna il piccolo Jacques aveva trascorso parte della sua infanzia portando con sé per tutta la vita l’impronta di quella terra battuta dai venti e impregnata dall’odore salmastro dell’oceano. Barbara, con il suo lungo testo vide il poeta esprimersi in prima persona, filtrando il ricordo di una ragazza, osservandone gli incontri , i gesti e i movimenti mentre felice correva incontro al suo uomo e lo abbracciava. Emozioni e sorrisi che si tradussero in versi diventati immagini indimenticabili e senza tempo, vere e proprie icone per intere generazioni, veloci e brevissime incursioni su un avvenimento tanto doloroso, dove l’intimità di una storia d’amore s’incuneava nella più grande storia francese. Così la quasi anonima Barbara venne trasformata da Prèvert da vittima in un potente simbolo, donandogli l’immortalità, contestando l’orrore della guerra che, ieri come oggi, uccide anche gli amori felici come quello di Barbara e dell’uomo che la chiamava al riparo di un portico mentre “pioveva senza tregua su Brest”.
Marco Travaglini
L’arte scultorea e la danza unite da un fil rouge, evidente nell’evento “Danser avec moi”, che ha visto protagoniste sabato 10 e domenica 11 settembre scorso le Ninfe Leggiadre danzanti di Osvaldo Moi
L’arte e la danza sono legate da un sottile fil rouge che può essere rappresentato dall’amore per la bellezza, come ha dimostrato l’esperimento artistico di “Danser avec moi”, realizzato dallo scultore Osvaldo Moi. La rassegna è stata curata da Monica N. Mantelli in occasione della Festa dei Vicini, promossa e patrocinata dalla Città di Torino, sabato 10 e domenica 11 settembre, dalle 16 alle 19.
L’artista Osvaldo Moi, già autore, tra gli altri, del monumento dei caduti di Nassirya, collocato in piazza D’Armi, a Torino, è stato protagonista di una due giorni di una esposizione-evento, comprendente anche una mostra interna e esterna, un talk, una passeggiata con l’artista, dal titolo “Danser avec moi” curata da Monica Mantelli.
Il primo dei due giorni, sabato 10 settembre, dalle 16 alle 18.30,l’Atelier Chez Moi ha aperto le sue porte ai visitatori per la mostra intitolata “Danser avec moi”, comprendente una trentina di opere di maestro, comprendenti anche lavori in materiali piuttosto originali come il bronzo, la resina, il legno, oltre a disegni e bozzetti scultorei raffiguranti animali, persone e simboli collettivi. Alcune di queste opere sono state fruibili anche all’aperto, nell’area antistante alla sede di via Pollenzo 47 e presso l’edificio di via Cumiana 15, di pertinenza della Città di Torino e Beni Comuni. Sempre sabato 10 settembre, alle 16.30, vi è anche statal’occasione di un incontro con l’artista, dedicato ai Creativi e agli appassionati di arte plastica e figurativa.
Il confronto è stato incentrato sulle ultime opere realizzate da Osvaldo Moi con materiali di riciclo, quali stoffa, alluminio e polistirolo, come nel caso del complesso scultoreo denominato“Le Ninfe Leggiadre” che, domenica 11 settembre, hanno avuto modo di danzare in alcuni flashmob insieme ai ballerini e Maestri di tango Anna Boglione e Alessandro Guerri, Concetta Violante, Riccardo Giustetto ed Eugenia Ricci e i tangueros di Etnotango Friends.
Piuttosto originale è poi stata la “Passeggiata con l’artista”, avvenuta alle 17.30, per raggiungere lo spazio ex Lancia, oggi più noto come “Cumiana 15”, situato in prossimità dell’atelier, in cui e stato possibile visionare, insieme all’autore, le svettanti sculture allestite per l’occasione sulle pareti dell’edificio.
Il tour si è poi concluso presso la Fondazione Merz, in via Limone 24, dove è stato possibile visitare la mostra in corso. Osvaldo Moi ha animato l’happening con una sorta di excursus provocatorio sulle modalità in cui si possa fare ancora buona arte, nella contemporaneità, partendo da materiali semplici.
Il secondo giorno di “Danser avec moi” ha avuto luogo domenica 11 settembre, dalle 16 alle 18.30, con un incontro all’aria aperta davanti allo studio, in via Pollenzo 47, per uno “Storytelling chez Moi” sulla sua esperienza di elicotterista, intrecciata alla sua vita d’artista. Ad intervistarlo è stata la curatrice della mostra, Monica N. Mantelli; l’artista ha sottolineato come episodi chiave avvenuti nel mondo del lavoro in volo abbiano contribuito alla realizzazione delle sue opere. Un particolare omaggio è stato reso alle sue Ninfe Leggiadre, che hanno avuto la possibilità di essere esse stesse protagoniste delle danze, in alcuni flashmob intorno alle sculture, in collaborazioni con ospiti quali i maestri di tango Anna Boglione e Alessandro Guerri, Concetta Violante e i tangueros appartenenti a “Etnotango Friends”.
Le Ninfe Leggiadre di Osvaldo Moi sono state anche protagonistelo scorso agosto del 42esimo concerto di Ferragosto nell’incantevole paesaggio alpino di Limone Piemonte, nel Cuneese, avamposto della via del Sale e delle vie Marenche, un luogo di villeggiatura molto apprezzato per chi ami le medie quote (1000 metri). L’Orchestra Bruni, quest’anno diretta dal maestro Nicolò Jacopo Suppa, ha ricevuto l’abbellimento scenografico delle Ninfe Leggiadre, un connubio tra forma, luoghi e suoni.
MARA MARTELLOTTA
Il programma è allettante. Il titolo è gioioso e giocoso e ci riporta ad uno dei giochi più popolari tra le bimbe ed i bimbi di ogni generazione. “Reggia Libera Tutti!” è la nuova rassegna organizzata dalla Reggia di Venaria, nell’ambito del programma “Play. Un anno tutto da giocare”, dedicato per l’appunto al tema del “gioco” nell’ambito della programmazione annuale di mostre ed eventi. La nuova piacevole proposta s’incentra su un ciclo di incontri, letture e riflessioni curato dal nostrano scrittore Giuseppe Culicchia. Sei gli appuntamenti ospitati nella “Cappella di Sant’Uberto”, ogni sabato pomeriggio (ore 15) dal 10 settembre al 15 ottobre, in cui scrittori e scrittrici di rilievo nazionale – tra cui un “Premio Strega” ed un “Premio Bancarella” – racconteranno al pubblico della Reggia, leggendoli e commentandoli, autori e libri che a vario titolo hanno a che vedere con il tema del gioco. In buona sostanza, senza pretenziose e altisonanti aspettative, l’idea è quella di simpaticamente invitare alla (ri)lettura di grandi classici della letteratura, da Dostoevskij alla Morante passando per Tolstoj, Roth, Soriano, Tolkien ed affrontando tematiche importanti che vanno dal gioco d’azzardo ai giochi di guerra, da quello amoroso al calcio, dai cosplayer (quei personaggi un tantino bizzarri che amano indossare i costumi di personaggi cinematografici o dei fumetti e dei cartoni animati) al mondo salvato dai ragazzini, in un frangente storico in cui davvero ce n’è bisogno. “L’auspicio – dicono gli organizzatori – è anche quello di sollecitare ciascuno di noi, in modo particolare in tempi problematici come quelli che stiamo vivendo, a riflettere sull’importanza di una cosa che non va mai data per scontata: la libertà”.
Sei, si diceva, gli appuntamenti, ad iniziare dal prossimo sabato 10 settembre con lo scrittore, giornalista e blogger parmigiano Paolo Nori che, in un incontro dal titolo “Rien ne va plus: le jeux sont fait”, intratterrà il pubblico su “Il giocatore”di Fedor Dostoevskij. A seguire, sabato 17 settembre, la Reggia ospiterà lo storico (noto volto tv) Alessandro Barbero con “Napoleone non giocava a Risiko” e una piacevole rilettura di “Guerra e pace” di Leone Tolstoj. Sabato 24 settembre, sarà la volta del “Premio Strega 2014” (con “Il desiderio di essere come tutti”, Einaudi), il casertano Francesco Piccolo che, attraverso “Il gioco delle coppie: l’animale che ci portiamo dentro”, dialogherà su “Zuckerman scatenato” di Philip Roth.
Ad ottobre sono attesi alla Venaria due torinesi, Gianluca Favetto e Margherita Oggero, e la romana Loredana Lipperini. Con “Il gioco più bello del mondo: dribbling e corner”, Favetto esplorerà, sabato 1° ottobre, “Fùtbol” di Osvaldo Soriano, mentre la Oggero ( “Premio Bancarella 2015”, con “La ragazza di fronte”, Mondadori ), attraverso il filo della “Palla avvelenata: purché non caschi la Terra”, a suo modo rileggerà, sabato 15 ottobre,“Il mondo salvato dai ragazzini” di Elsa Morante e la Lipperini, sabato 8 ottobre, attraverso “Siamo tutti fanwriter”, disquisirà su “Il Signore degli Anelli” di J. R. R. Tolkien.
Per ulteriori info: lavenaria.it
g.m.
Foto: Daniele Ratti
GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA
Martedì. La pianista Chiara Nicora in duo con il chitarrista Gianluca Palazzo si esibisce al Jazz Club.
Mercoledì. Al Magazzino sul Po è di scena il cantautore Pit Coccatoinsieme al quintetto Shanty Shepard.
Giovedì. Al Magazzino sul Po Krank sonorizza un classico del cinema muto : “Das Cabinet Des Dr. Caligari” . All’Hiroshima Mon Amour suonano i Tre Allegri Ragazzi Morti e Cor Veleno. Al Cap 10100 si esibiscono Cmnqmartina e il collettivo Canta Fino a Dieci. Il “Torino Jazz Festival” al Museo Storico Reale Mutua presenta l’Hot Club Ed Turin. Al Blah Blah suonano David Ellefson e Jeff Scott Solo.
Venerdì. Allo Ziggy si esibisce Narratore Urbano e I Malati Immaginari. A Ivrea per il festival “Open Papyrus” al Museo Garda, è di scena l’Area Open Projet di Patrizio Fariselli, preceduto dall’esibizione del trio Woland con ospite il suonatore di corno Martin Mayes. All’ Hiroshima è di scena la cantautrice Prim.
Sabato. Allo Ziggy suonano i Putridity e Hateful. A Les Combes si conclude il “Musicastelle” con il recital di Roberto Vecchioni. Al Jazz Club tributo a Hank Mobley con il trio di Max Gallo con il sassofonista Michele Bozza. Per “Open Papyrus” ad Ivrea in sala Santa Marta, si esibisce il quartetto del chitarrista Loris Deval. All’Hiroshima per “Oltranza” sono di scena Lucio Leoni, Mano Manita, Fusaro e altri. A San Pietro in Vincoli suona il pianista Lubomyr Melnyk. Al Circolo della Stampa per “Canzoni contro la poesia” si esibiscono Brunori Sas e Guido Catalano.
Domenica. All’Hiroshima Mon Amour per “Oltranza”, suonano : Indianizer, The Niro e The Spell Of Ducks. Al Circolo della Stampa tributo a De Andrè con Neri Marcorè.
Pier Luigi Fuggetta
“Il confine della libertà”
Fino al 12 settembre
Buttigliera Alta (Torino)
La location è ideale. Monumento nazionale dal 1883, appartenente oggi all’“Ordine Mauriziano” e tipico esempio di gotico d’oltralpe, fondata nel XII secolo (su volere del conte Umberto III di Savoia) dall’Ordine Ospedaliero di “Sant’Antonio di Vienne” per accogliere i malati ma anche i viaggiatori e i pellegrini che percorrevano la via Francigena, la “Precettoria di Ranverso”, a Buttigliera Alta, si presta infatti alla perfezione (nell’intento di rimarcarne le origini) ad ospitare le toccanti fotografie dei migranti – e di tutto il loro carico di dolore, sofferenze e speranze – scattate dal fotoreporter Stefano Stranges per la mostra “Il confine della libertà”. Una quarantina gli scatti esposti (estratti da un progetto fotografico in cinque tappe), attraverso i quali Stranges – fotografo e fotoreporter italiano indipendente, da anni attratto, dopo gli inizi nel mondo della moda, dalle tematiche sociali più problematiche del Pianeta – ripercorre la rotta migratoria dalle porte d’Europa (Lesbo, Lampedusa, Leros) ai confini italiani per chi arriva dalla rotta balcanica (Trieste), per poi approdare in Francia, attraverso il vicino valico alpino di Briançon, dove continua il viaggio dei migranti. Tratto da alcuni reportages fotogiornalistici, realizzati dal febbraio 2020 al marzo 2022 e pubblicati su riviste nazionali e internazionali, “il tema viene affrontato – dicono gli organizzatori – non solo dal punto di vista delle persone che migrano da luoghi di conflitto, carestie e violazioni dei diritti umani, ma anche da chi affronta il problema sul campo, come i tanti volontari e i tanti attivisti presenti al confine italo-francese”. Alla “Precettoria di Ranverso”, la mostra documenta, attraverso scatti in cui il racconto si fa struggente veicolo di forti emozioni, un percorso che da anni porta l’artista a stretto contatto con le più inumane ingiustizie del nostro mondo. Di mondi a sé. Invisibili ai più. Dove l’urlo della tragedia spesso annulla la forza della speranza. E di destini ignorati pur anche nei loro esiti finali di drammatica, perfino incredibile, verità. In giro per il mondo, Stranges ha immortalato lo sfruttamento legato alla produzione degli strumenti tecnologici, gli abitanti del Congo nelle miniere di “coltan”, l’immensa discarica tecnologica del Ghana, in un reportage che lo ha portato ad essere premiato con diversi riconoscimenti internazionali e a diventare argomento di una talk al “TEDx di Rovigo 2019”. Ha trattato, inoltre, la questione dell’infanticidio di genere nelle aree del sud dell’India e quella delle problematiche ambientali nel nord dello Zimbabwe in una lunga collaborazione con l’“Ong Terre des Hommes”. Alcune sue fotografie fanno parte della collettiva “Exodus”, mostra che nel 2019 ha ricevuto la “Medaglia d’oro al valore sociale” dal presidente della Repubblica.
Numerose le riviste su cui Stefano Stranges ha pubblicato e pubblica i suoi reportages: da “Rolling Stone”, al “Millenium” del “Fatto Quotidiano”, a “Reporterre Jesus Magazine”, ad “Africa”, fino a “Il Manifesto”, “La Stampa”, “La Repubblica”, “Left Magazine”, “Famiglia Cristiana” e “Inside over”. I suoi lavori sono stati esposti in varie mostre, personali e collettive, in Italia e in Europa. “Ciò che rende il mio lavoro una emozione – racconta Stranges – non è sempre legato a una pubblicazione importante. Non è legato all’aspetto economico, effimero. Vi sono arricchimenti più forti: il magnifico aspetto umano”.
Gianni Milani
“Il confine della liberta”
Precettoria di “Sant’Antonio di Ranverso”, Sant’Antonio di Ranverso – Buttigliera Alta (Torino)
Fino al 12 settembre
Per info e prenotazioni: tel. 011/9367450 o www.ordinemauriziano.it – ranverso@ordinemauriziano.it
Nelle foto:
– “Lesbo”, 2020
– “Confine di montagna”, Francia, 2020
– “History at thr edge of the war”, 2020