GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA
Martedì. Al Peocio di Trofarello suona il chitarrista Greg Howe.
Mercoledì. All’Osteria Rabezzana si esibiscono i Son Machito. Al Jazz Club “ The Chicago Blues Jam”.
Giovedì. Alla Divina Commedia suona il trio di Max Gallo con Andrea Scagliarini. Al Cafè Neruda è di scena Alberto Marsico &Organ Logistics. Al Circolo della Musica di Rivoli, reading di Eugenio Finardi. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce il duo Zero Assoluto. Al Magazzino sul Po è di scena Filippo Dallinferno .
Venerdì. Allo Ziggy suonano i Rublood. Allo Spazio 211 si esibiscono i Joshua Idehen. Al Folk Club è di scena Eric Andersen e Steve Addabbo. Al Blah Blah si esibiscono i BRX!T.
Sabato. All’Inalpi Arena arriva Umberto Tozzi. Allo Ziggy si esibisce Elisa Over And The Leaves. Al Blah Blah suonano gli Hard-Ons. Al Magazzino sul Po è di scena la rapper nigeriana Aunty Rayzor. Alla Suoneria di Settimo sono di scena Les Negresses Vertes.
Domenica. Al Blah Blah suonano i Quiet Confusion.
Pier Luigi Fuggetta



Quanto è accaduto il 7 ottobre 2023 con il massacro efferato da parte di Hamas a danno di Israele ci costringe a ricordare dopo un anno l’aggressione subita dagli israeliani uccisi o diventati ostaggi. I rapporti tra Palestinesi e Israele sono stati sempre difficili. Ma ad un anno di distanza io resto più che mai vicino ad Israele in coerenza con la mia storia anche personale. L’antisemitismo internazionale e quello nostrano e’ l’erede di Hitler e anche di Stalin. Questa e’ la verità che può dare fastidio ad alcuni, ma resta storicamente l’unica lettura possibile di una pagina drammatica della nostra storia. Essere oggi filo palestinesi appare, nella migliore delle ipotesi, il frutto di una crassa ignoranza e di una faziosità grossolana. Gli unici olocausti sono stati quelli di cui furono vittime gli Ebrei e gli Armeni. Chi parla di un olocausto palestinese dice una menzogna priva di ogni fondamento. E’ indispensabile infine denunciare la totale assenza dell’Unione Europea in questa vicenda che è molto più vicina a noi di quanto si possa pensare. E’ un’Europa impotente ed impaurita che si barcamena e non sa decidere.
Verrà inaugurata una lapide sulla casa di via Sacchi 66 abitata da Norberto Bobbio. Un’ottima e anche una doverosa idea per onorare un grande del ‘900. A pochi torinesi è stato riconosciuto questo onore e Bobbio lo merita sicuramente. Ma leggere sugli inviti, insieme al Comune di Torino, anche il Centro Gobetti con il nome del suo presidente Revelli costituisce un precedente inedito e anomalo perché mai nessuna associazione è stata inserita con questa ufficialità. E poi avrei dei dubbi sul fatto di identificare Bobbio col Centro Gobetti di cui il filosofo solo negli ultimi tempi è stato presidente. Il Centro Gobetti è stato da sempre filo- comunista in modo esasperato. Ricordo l’estremismo di Carla Gobetti che fu molto intollerante. Bobbio per anni non fu un gobettiano. I suoi riferimenti culturali erano più complessi e raffinati rispetto all’acerbo pensiero in nuce del pur geniale
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