CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 139

“Opere in viaggio”: la celebre “La Falaise et la Porte d’Aval” di Monet

In esposizione a “Villa Cerruti”, Casa-Museo del “Castello di Rivoli”

Fino al 18 agosto 2024

Rivoli (Torino)

Un prestito-scambio, a tempo determinato. Un Monet per un Modigliani. Stretta di mano fra il “Museum Barberini” di Potsdam e la “Staatsgalerie Stuttgart” di Stoccarda con il nostro “Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea”. L’intelligente accordo avviene all’interno di un nuovo programma di “scambi culturali” (“Opere in viaggio”) ideati dal “Castello” rivolese e avviati il 25 novembre scorso con l’esposizione nella “Sala Rettangolare” della “Villa Cerruti” (dal 2019 nuovo “Polo Museale” del Museo di piazza Mafalda di Savoia) della celebre “La Falaise et la Porte d’Aval”, olio su tela (65 x 81 cm.) realizzata da Claude Monet, fra i più grandi protagonisti della rivoluzione impressionista francese. Opera di grande suggestione e indiscutibile valore storico, appartenuta in primis al cantante lirico parigino Jean-Baptiste Faure, “La Falaise” monetiana passò solo nel 2010, dopo vari transiti in alcune importanti gallerie e collezioni, al “Museo Barberini”. Ma di “prestito – scambio” s’è parlato. Così per il Monet (appartenente al “Barberini”, sede della Collezione di Hasso Plattner) a noi arrivato, e in visione al pubblico fino al 18 agosto del prossimo anno, i due importanti Musei tedeschi, di cui sopra, hanno richiesto il prestito del dipinto di Amedeo Modigliani“Jeune femme à la robe jaune”, 1918, olio su tela, 92 x 60 cm., in occasione della mostra “Modigliani: Modern Gazes”, che si terrà fino al 17 marzo 2024 alla “Staatsgalerie Stuttgart” e dal 26 aprile al 18 agosto 2024 al “Museum Barberini” di Potsdam. La presenza a “Villa Cerruti” di una delle più importanti opere di Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926), artista mai acquistato dal grande imprenditore e collezionista Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015) “integra – sottolinea Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli” – l’interesse dimostrato dal collezionista per il movimento impressionista, che negli anni si è manifestato con l’acquisizione di opere di Alfred Sisley, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne e dell’italiano Federico Zandomeneghi”Realizzata nel 1885 (in un periodo in cui l’artista viaggiò intensamente visitando, cavalletto e colori a tracolla, le coste settentrionali della Francia e, in particolare, la località di Étretat, in Normandia, famosa per le sue spettacolari scogliere e il caratteristico arco in pietra naturale della Porte d’Aval“La Falaise e la Porte d’Aval” rivela appieno la cifra stilistica, di impronta fedelmente impressionista, di Monet fatta sempre e rigorosamente di rapide pennellate e piccoli tocchi di colore, assolutamente lontana dalla rappresentazione dettagliata del reale e totalmente coinvolta, invece a “cogliere i mobili riflessi della luce del sole sull’acqua” trasformando “la solidità di una scogliera in una massa fluida di impressioni vibranti”. Eccezionale spettacolo della natura, cui l’artista s’avvicinò timidamente, ben conoscendo il prodigio pittorico compiuto, negli stessi luoghi, dal “realista” Gustave Courbet ne “La Falaise d’ Étretat après l’orage” (1870). A testimoniarlo le parole scritte da Monet alla futura moglie, Alice Hoschedé“Voglio dipingere un grande quadro delle scogliere di Étretat, anche se è piuttosto audace da parte mia farlo dopo Courbet, che lo ha fatto in modo così mirabile; ma cercherò di farlo in modo diverso”. E così fu. Con risultati non meno validi e del tutto diversi per narrazione e punti di osservazione da quelli di Courbet. In un profluvio di piena libertà espressiva, nella scioltezza della pennellata e in quell’onirica resa luministica in cui amava confondere e disperdere i tratti più peculiari del paesaggio: caratteristiche che si compiranno appieno nelle sue ultime opere, realizzate nei primi decenni del ‘900 e dedicate alle “ninfee” o al “ponte giapponese” del suo giardino, nella casa di Giverny in Normandia, dove si trasferì nel 1883. Ad Étretat, Monet conobbe anche lo scrittore, padre del “naturalismo” francese, Guy de Maupassant, che ne ritrasse un folgorante ritratto: “Ho seguito spesso Monet alla ricerca di ‘impressioni’, ma in verità, egli non era ormai più un pittore, ma un cacciatore … L’ho visto cogliere così una cascata scintillante di luce sulla scogliera bianca e fissarla con un profluvio di toni gialli che rendevano in modo strano l’effetto sorprendente e fugace di quel riverbero inafferrabile e accecante. Un’altra volta prese a piene mani un temporale abbattutosi sul mare e lo gettò sulla tela. Ed era davvero la pioggia che aveva dipinto, nient’altro che la pioggia che penetrava le onde, le rocce e il cielo appena individuabili sotto quel diluvio”. Diluvio di luce. E di fugaci pennellate, sfuggite agli occhi, per ascoltare le voci del cuore.

Gianni Milani

“Opere in viaggio. Un dipinto di Claude Monet alla Collezione Cerruti”

Castello di Rivoli – Villa Cerruti, Vicolo dei Fiori 5, Rivoli (Torino); tel. 011/9565222 o www.castellodirivoli.org/sedi/villa-cerruti/

Fino al 18 agosto 2024

Orari: sab. e dom. 11,45/19

Nelle foto: Claude Monet “La Falaise et la Porte d’Aval”, olio su tela, 1885, Museum Barberini, Potsdam; Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice Castello di Rivoli; “La Falaise et la Porte d’Aval” esposta in “Villa Cerruti”, Ph. Andrea Guermani  

Capitale Italiana della Cultura 2026: Alba Bra Langhe Roero tra le dieci finaliste

#ABLR2026

Alba Bra Langhe e Roero è tra le finaliste candidate a Capitale Italiana della Cultura 2026. Il Ministero Italiano della Cultura ha reso nota oggi la selezione delle dieci candidature in shortlist.

È un grandissimo orgoglio sapere che il nostro territorio è riuscito a entrare nella rosa finale dei candidati a diventare Capitale italiana della Cultura 2026″, dichiara Carlo Bosindaco di Alba e Presidente del Comitato per la candidatura di Alba Bra Langhe Roero a Città Capitale della Cultura“Una candidatura unica che ha coinvolto 88 comuni evidenziando la nostra capacità di lavorare in sinergia e che mette in luce l’importante patrimonio culturale alla base del successo delle nostre colline, riconosciute patrimonio dell’Umanità dall’Unesco”.

Dopo aver esaminato i sedici progetti, la Giuria, presieduta da Davide Maria Desario, ha presentato la lista delle dieci città finaliste che vede anche la partecipazione di Alba Bra Langhe Roero.
Gli enti presenteranno i propri dossier alla Giuria in un’audizione pubblica che si svolgerà al Ministero il 4 e 5 marzo 2024, in una serie di incontri di approfondimento dei progetti di candidatura, mentre la proclamazione ufficiale della Capitale Italiana della Cultura 2026 avverrà entro il 29 marzo 2024.

“SPA”… come dire “Spazio Per Arte”

Lo storico “Palazzo Bellini” di Oleggio, nel Novarese, diventa importante “spazio espositivo”, grazie ai progetti di Laura e Luigi Giordano

“BIANCO”, la prima mostra realizzata. Fino al 31 luglio 2024

Oleggio (Novara)

C’è un nuovo, importante “paradiso” dedicato all’Arte Contemporanea in Piemonte. Si trova ad Oleggio. Lì, a poco più di un centinaio di chilometri da Torino e a metà strada fra Novara e le rive del Lago Maggiore, in pieno centro storico cittadino, ci si imbatte nel neoclassico (reso tale nel Settecento dall’architetto Stefano Ignazio Melchioni) “Palazzo Bellini”, origini quattrocentesche. Alt, fermiamoci! Siamo arrivati a destinazione. E’ infatti, nelle sale del Palazzo, tornato al suo antico splendore – con gli stucchi, gli eleganti bassorilievi e i soffitti in legno – grazie ad un accurato restauro commissionato all’architetto Lorenzo Bini – Studio Binocle (in stretta collaborazione con la “Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio” per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli) che dal 25 novembre scorso ha aperto le porte “SPA – Spazio Per Arte”, un progetto per la città dedicato all’approfondimento e alla diffusione dei valori e della storia dell’arte contemporanea.

Il tutto, grazie all’entusiasmo (e alla volontà di dare, a modo loro, ulteriore lustro alla città) messo in pista da Laura e Luigi Giordano, imprenditori e proprietari del “Bellini” dal 2020 e da oltre trent’anni dediti ad un’ importante attività di collezionismo d’arte contemporanea che, a oggi, comprende oltre 200 opere di diverse generazioni di artisti, nonché di altrettanto diversi medium e generi espressivi e stilistici. “Abbiamo immaginato ‘SPA | Spazio Per Arte’ – afferma Luigi Giordano – come uno spazio aperto alla città e a tutti i visitatori che vorranno scoprirlo affinché, attraverso l’arte contemporanea, diventi anche ‘SPAzio per l’anima’ e uno ‘SPAzio per sé stessi’”. E prosegue: “ Ho scoperto l’arte contemporanea per curiosità ed è diventata una parte fondamentale di me stesso che mi ha guidato non solo nella ricerca della bellezza, della poesia, della filosofia, ma anche nel lavoro e nella vita.  Per me aprire questo spazio significa invitare le persone ad avvicinarsi a qualcosa che non vediamo o che non sentiamo, ma che è dentro di noi, la ricerca di conoscenze profonde che ci aiutano a vivere meglio e a sfruttare tutti i nostri sensi nel modo migliore”. Tanto impegno e tanta passione per Laura e Luigi che hanno voluto dare il via al progetto in maniera molto concreta con l’avvio di una suggestiva collettiva visibile fino al 31 luglio del prossimo anno, curata da Risha Paterlini (già responsabile dell’archivio della “Collezione Giordano”) e dall’emblematico titolo “BIANCO”.

“‘BIANCO’” – afferma Laura Crola Giordano – è infatti il colore che ci permette di osservare, senza distrazione, le bellezze del Palazzo. ‘Bianco’ è il colore del latte ed è senza dubbio il colore più amato dalla nostra famiglia. E così ‘BIANCO’ è il titolo della prima mostra che abbiamo deciso di dedicare al padre di Luigi, Amedeo, trasferitosi dalla Costiera amalfitana ad Oleggio a soli 22 anni, dove non solo incontra l’amore e costruisce la sua famiglia, ma fonda la sua azienda fino a farla diventare in Piemonte la prima produttrice di mozzarella di solo latte italiano”. 25, fra dipinti, sculture, opere fotografiche e di video arte, i pezzi esposti. D’obbligo una selezione dei nomi rappresentati: dall’artista sudafricano Robin Rhode, eterno “funambolo in equilibrio, nelle sue opere, fra stasi e movimento” al tedesco (dallo scambievole operare fra “Land” e “Minimal Art”) Wolfgang Laib, fino alla libanese Mona Hatoum passata dalla performance al video per poi, verso la fine degli anni ’80, fermarsi alla scultura ed all’installazione. Opera da attenta meditazione la tecnica mista “Cette obscure clarté qui tombe des étoiles” (tratta da “Le Cid” di Pierre Corneille) a firma del tedesco Anselm Kiefer, maldestramente tacciato per le sue “Occupazioni” (serie giovanili di azioni artistiche) di neo-nazismo da alcuni critici, ben accetto invece da altri come artista che, anzi, “mette il dito nella piaga in quello che è stato l’incubo della Germania nazista”.

E il percorso continua con le artiste multivisive Anne Imhof e l’americana Trisha Baga, affiancate dalla genovese Vanessa Beecroft con i suoi “quadri viventi” e dal giovane varesotto videomaker Diego Marcon. Misterica e inquietante, infine, la bianca “Taliban Beard Test” dell’irlandese Padraig Timoney, tanto eclettico nel linguaggio di segni e colori che “le sue personali – è stato sottolineato – sembrano a volte collettive di artisti diversi”.

Gianni Milani

“BIANCO”

Palazzo Bellini, piazza Martiri della Libertà 10, Oleggio (Novara). Info: www.spazioperarte.it

Fino al 31 luglio 2024

Orari: ogni primo sab. del mese 9/13

Nelle foto di Mattia Micheli: Luigi Giordano; Robin Rhode “Promenade”, tecnica mista, 2008; Anselm Kiefer “Cette obscure clarité qui tombe des ètoiles”, tecnica mista, 1991-’92; Podraig Timoney “Taliban Beard Test”, Gesso, 1997

La Gypsy Musical Academy torna con il suo “On Broadway Greatest Hit”

Lunedì 18 dicembre 2023 Teatro Superga di Nichelino ore 20,30

A grande richiesta torna, lunedì 18 dicembre al Teatro Superga di Nichelino, “On Broadway Greatest Hit”, lo spettacolo dellaGypsy Musical Academy (www.gypsymusical.com) realizzato attraverso le scene più dei migliori musical americani, rigorosamente ballate e cantate dal vivo dagli studenti professionali della sezione Accademica di musical e spettacolo internazionale. La serata ha uno scopo benefico ed è organizzata dall’Associazione AltroDomani il cui obiettivo è la lotta delle malattie neuromuscolari.

 

Sul palco, spezzoni tratti dai grandi classici come MulinRouge”, “Cats”, “Mamma mia”, “Grease e molti altri titoli cult della storia del musical. Regia Neva Belli, coreografie Cristina Fraternale Garavalli, direzione musicale Marta Lauria, costumi Yanka De Oliviera. Alcune scene sono state allestite con l’aiuto di grandi artisti internazionali come Robson Broad (performer e swing del ruolo di Christian del musical originale “Moulin Rouge” nel West end di Londra) e Millie O’Connell (una delle sei protagoniste del cast originale del musical londinese “Six”).

 


L’Associazione AltroDomani nasce per volere di alcuni genitori di bambini affetti da patologie neuromuscolari e di alcuni loro amici. Assistenza, ricerca, promozione sociale, sono gli ambiti principali in cui si muove l’associazione. Oltre all’attività quotidiana di aiuto e informazione, l’Associazione sostiene ben 14 grandi progetti per essere vicini ai pazienti e alle famiglie.

 Contatti: info e prenotazioni: segreteria@altrodomani.it – 351 6941100

 

Gypsy Musical Academy, da 20 anni leader in Italia per la formazione nel settore del Musical internazionale e delle Performing Arts, è considerata una delle principali accademie professionali italiane e la più completa e all’avanguardia di Torino. L’Accademia spazia a trecentosessanta gradi nell’ambito dello spettacolo per la preparazione sia di artisti completi nel settore musical, che di performers d’alto livello nell’ambito del canto, danza, teatro e cinema. Da tutta Italia arrivano annualmente molti ragazzi per formarsi in questa struttura, giovani che, una volta diplomati, lavorano in tutto il mondo riscuotendo successi non solo nazionali ma anche internazionali. Ma largo spazio viene dedicato anche ai più giovani e agli amatori che desiderano avvicinarsi a queste arti performative.

“Momenti di trascurabile (in)felicità” con Francesco Piccolo e Pif

Teatro Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

Giovedì 14 dicembre, ore 21

Con Francesco Piccolo e la partecipazione speciale di Pif

 

Francesco Piccolo (Premio Strega 2014) e Pif tornano insieme sul palco con “Momenti di trascurabile (in)felicità”, il testo tratto da tre libri di Piccolo (Momenti di trascurabile felicità, 2010; Momenti di trascurabile infelicità, 2015; Momenti trascurabili vol.3, 2020) che vuole essere un’occasione per far parlare i libri, con la voce inconfondibile di chi li ha scritti, in un’ora dedicata ai momenti trascurabili dell’esistenza quotidiana.

Francesco Piccolo

Francesco Piccolo (1964) è scrittore e sceneggiatore. I suoi ultimi libri sono: La separazione del maschio, Momenti di trascurabile felicità, Il desiderio di essere come tutti (Premio Strega 2014), Momenti di trascurabile infelicità, L’animale che mi porto dentro, Momenti trascurabili vol.3. Ha firmato, tra le altre, sceneggiature per Nanni Moretti (Il Caimano, Habemus Papam, Mia madre), Paolo Virzì (My name is Tanino, La prima cosa bella, Il capitale umanoElla & John – The Leisure Seeker, Notti magiche, Siccità), Francesca Archibugi (Il nome del figlioGli Sdraiati, Vivere, Il colibrì), Silvio Soldini (Agata e la tempesta, Giorni e nuvole), Daniele Luchetti (Momenti di trascurabile felicità, tratto dai suoi libri; Lacci), Marco Bellocchio (Il traditore). Ha sceneggiato le serie tv L’amica geniale e La vita bugiarda degli adulti tratte dai best seller dell’autrice Elena Ferrante. Per il teatro, nel 2019, ha scritto il Satyricon ispirato a Petronio, con la regia di Andrea De Rosa. È stato autore di molti programmi televisivi come: Vieni via con meQuello che (non) hoViva il 25 aprile e Falcone e Borsellino. Collabora con Repubblica.

Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif

Pif è regista, sceneggiatore, attore, scrittore, autore e conduttore televisivo e radiofonico. Per il cinema inizia lavorando come assistente alla regia di Franco Zeffirelli in Un tè con Mussolini (1999) e di Marco Tullio Giordana ne I cento passi (2000). Nel 2013 debutta alla regia cinematografica dirigendo il film La mafia uccide solo d’estate, di cui è anche interprete, autore del soggetto e sceneggiatore. Con questo film, vince il David di Donatello come miglior regista esordiente e il David Giovani, il Nastro d’Argento come miglior regista esordiente e miglior soggetto, aggiudicandosi inoltre l’European Film Awards per il Miglior film commedia. Il suo secondo lungometraggio, In guerra per amore (2016), di cui è anche sceneggiatore, è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e ottiene il David Giovani. Anche in questo caso firma il soggetto ed è attore protagonista.

Nel 2019 è interprete principale di Momenti di trascurabile felicità, di Daniele Luchetti. Nel 2021 esce il suo terzo film, E noi come stronzi rimanemmo a guardare, presentato come Evento Speciale alla Festa del Cinema di Roma. Oltre a curarne la regia, è autore del soggetto, della sceneggiatura e interprete non protagonista. Il pubblico televisivo lo conosce per programmi di successo come “Le Iene”, “Il Testimone”, “Caro Marziano”. Nel febbraio 2014 prende parte al Festival di Sanremo condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, curando l’anteprima di ogni serata della kermesse. Nel 2016 annuncia il suo ritorno a “Le Iene” come conduttore al fianco di Nadia Toffa. A gennaio 2022 va in onda su Rai Tre il documentario ideato e realizzato da Pif “Caro Battiato”, dedicato al cantautore catanese. Nel 2018 pubblica il suo primo romanzo “…che Dio perdona a tutti” (Feltrinelli Editore). A maggio 2021 “Io posso. Due donne sole contro la mafia”, scritto insieme al giornalista Marco Lillo (Feltrinelli Editore). A novembre 2022 torna in libreria con il suo secondo romanzo “La disperata ricerca d’amore di un povero idiota” (Feltrinelli Editore). Nel 2022 Vince il Premio Hemingway nella sezione Testimone del nostro tempo. Dal 2014 al 2019 conduce su Radio 2 il programma “I Provinciali” con Michele Astori. Attualmente conduce su Radio Capital il programma “I Sopravvissuti” insieme a Michele Astori.

“Incammino. La porta di Torino” in mostra a Bruxelles

Il turismo religioso, inclusivo e sostenibile al centro del progetto “Via Francigena for All” con la mostra Incammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena, presentata a Palazzo Madama – MuseoCivico d’Arte Antica di Torino dal 13 luglio al 10 ottobre 2023, e ora allestita dal 13 dicembre 2023 al 14 giugno 2024 a Bruxelles, negli spazi di Regione Piemonte. Si tratta di un percorso multidisciplinare e interattivo, un vero e proprio cammino virtuale che dalla storia

conduce all’attualità con una prospettiva di visita aperta, dove la comunità e il suo territorio diventano accoglienti a 360 gradi.

 

A realizzarlo è Regione Piemonte in collaborazione con Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e la Fondazione Carlo Acutis. Il progetto, supportato anche da ENIT, vede al centro la via Francigena come una delle massime espressioni della promozione del turismo religioso e inclusivo e come occasione per soffermarsi su uno dei cammini più importanti italiani: quello che attraversa il Piemonte con la mostra/percorso che narra il territorio mettendo in risalto le centralità storiche e contemporanee della regione, casa della Sacra Sindone e accesso principale alla Penisola lungo il pellegrinaggio sulla Via Francigena.

 

Ad accompagnare il percorso, la riflessione sul tema del pellegrino — colui che si muove per la salvezza materiale, del corpo e dello spirito — e del viaggio dei Santi di Carità, da San Giovanni Bosco a San Giuseppe Cafasso, da San Giuseppe Benedetto Cottolengo ai beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, con una serie di incontri con l’anima della regione tramite un approfondimento visivo dedicato ai suoi temi fondanti. La mostra è strutturata in quattro sezioni, ognuna connessa a un tema specifico. Nella prima sono presentate sedici illustrazioni originali, realizzate da giovani artisti italiani ormai riconosciuti a livello mondiale.

 

Una serie di opere che si ispirano ai concetti del pellegrinaggio, della spiritualità, della Sindone, dei cammini, dei Santi di Carità ma anche di quelli che sono gli aspetti morfologici essenziali del Piemonte e del rapporto tra uomo, natura e cibo. Nella seconda sezione sono accolti tutta una serie di materiali videoappositamente realizzati a illustrare la Via Francigena e gli itinerari sindonici, permettendo ai visitatori di immergersi nei paesaggi dei luoghi attraversati. Nella terza sezione, una grande mappa interattiva evidenzia i cammini del progetto “Via Francigena for all” e i cammini sindonici illustrati nel libro di Sisto Giriodi Le altre Sindoni. La mappa è affiancata da fotografie delle decine di sindoni affrescate sulle pareti esterne di edifici collocati lungo i cammini del Piemonte. Opere poco conosciute anche da molti piemontesi, nonostante costituiscano un singolare caso di devozione popolare, un ciclo d’arte lungo tre secoli. Nella quarta sezione, infine, si trova una raffigurazione dell’opera ideata dall’artista torinese Carlo Gloria sul tema del cammino, esposta alla residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Bruxelles.

 

Il progetto espositivo si propone di offrire un’esperienza coinvolgente e interattiva e di sensibilizzare il pubblico sul tema del pellegrinaggio, della spiritualità e della natura, promuovendo il turismo sostenibile e inclusivo.

 

“Il Piemonte crede nel turismo religioso e lo sta valorizzando in modo da renderlo anche più accessibileattraverso il progetto “Via Francigena For All” che amplia la cultura dell’accoglienza rivolta alle persone in difficoltà” sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Turismo eCultura Vittoria Poggio.

 

“La Fondazione dal 2022 promuove progetti ispirati al potente messaggio trasmesso dalla Sindone, bene di importante attrattiva internazionale. Con la mostra collegata al progetto “Via Francigena for all” si conferma la proficua collaborazione pubblico – privato, volto a far conoscere la centralità di Torino su questo tema” afferma Adriana Acutis, vicepresidente della Fondazione Carlo Acutis. “Il nuovo rinascimento dell’illustrazione italiana riunito a narrare il senso profondo del cammino, il viaggio personale, nel Piemonte delle montagne, nel Piemonte dei colli e delle acque. Ove sempre l’etica religiosa è stata sostenuta dall’etica del lavoro, e viceversa, in un paradigma che si fa Europa” dichiara Giovanni C.F. Villa, direttore di Palazzo Madama Torino.

 

 

DOVE: SPAZI REGIONE PIEMONTE

Rue du Trône 62 – Bruxelles

QUANDO: 13 dicembre 2023 – 14 giugno 2024

LINK ALLE IMMAGINI: https://bit.ly/IncamminoaBruxelles

La musica della parola

LA GAM PER “LA CULTURA DIETRO L’ANGOLO” Feste di dicembre

Coro poetico con Alessandra Racca

Giovedì 14 dicembre alle 18:00

BAGNI PUBBLICI VIA AGLIÈ, Barriera di Milano,

via Agliè, 9 Torino

ingresso libero

 

 

 

In occasione delle “Feste di dicembre” i partecipanti a La cultura dietro l’angolo diventano protagonisti di una performance di azione poetica collettiva a cura di Alessandra Racca.

Analogamente a un coro musicale, un coro poetico è un mezzo per dischiudere il canto che è nella parola. Un insieme di voci che si accordano per far arrivare ad altre orecchie, menti e cuori, la straordinaria musica della parola portatrice di senso: la poesia. A differenza di un coro canonico, però, il coro poetico è un coro parlante. In questo laboratorio i partecipanti della Cultura dietro angolo daranno voce, gesti e ritmo a un testo poetico che diverrà azione collettiva e pubblica

Alessandra Racca è autrice di testi in prosa e in versi. La sua ultima pubblicazione è Io, Alice e il buio buio, albo illustrato, con le illustrazioni di Anna Castagnoli, (2019, Emme edizioni), fra i vincitori del Premio Malerba 2020. Le sue raccolte di poesia, tutte edite da Neo edizioni, sono: Poesie antirughe (2011), L’amore non si cura con la citrosodina (2013), Consigli di volo per bipedi pesanti (2016). Nostra signora dei calzini, deluxe (2018). Alcuni suoi testi sono inoltre inclusi in antologie, fra le quali La reggia di Venere, a cura di F. Genti, Sartoria Utopia, 2020, Matrilineare, Madri e figlie nella poesia italiana dagli anni Sessanta a oggi, a cura di L. Magazzeni, F. Mormile, B. Porster, A.M. Robustelli, La Vita Felice, 2018 e in Chissà se avrai i miei occhi, poesie scelte da Elena Carrano, illustrazioni di Pia Taccone, 2019, Ed. Clementoni. Appassionata di poesia “ad alta voce”, l’ha esplorata attraverso reading, spettacoli, poetry slam e progetti multiformi ospiti di librerie, festival e realtà diverse in tutta Italia. Ha creato PoetiCo, il coro poetico di Torino. Insieme ad Arsenio Bravuomo è mente e cuore di Atti Impuri Poetry Slam, una delle realtà di poetry e story slam più longeve d’Italia. è fra i fondatori e membro del Direttivo della LIPS (Lega Italiana Poetry Slam) e direttrice artistica del festival Metronimìe, che ha accolto a Torino nel 2021 le finali nazionali di Poetry Slam. Ha partecipato a progetti nazionali e internazionali di poesia performativa, tiene corsi di scrittura per adulti e bambini presso scuole, librerie, strutture pubbliche e private, collabora con la Scuola Holden di Torino, realizza progetti nei quali utilizza la scrittura e la poesia come forma di arte relazionale che possa unire la storia del singolo a quella della collettività.

www.signoradeicalzini.it

La cultura dietro l’angolo è un programma della Fondazione Compagnia di San Paolo realizzato con la collaborazione della Città di Torino e propone attività ed eventi diffusi nelle circoscrizioni della città. Da maggio a dicembre la cultura sarà a poca distanza da casa, ovunque si abiti, con nuove occasioni di relazione, condivisione e partecipazione.

 

“Il Campanello” di Sax Nicosia al Teatro Baretti

13 dicembre ore 21.00

14 e 15 dicembre ore 20.00

IL CAMPANELLO

di Roberto Del Gaudio

regia e scene Sax Nicosia

con Francesca Brachino Elisa Galvagno

realizzazione scene Franco Galvagno Cristina Novo Gianfranco Re

luci Sebastiano Peyronel | costumi Stefania Di Nardo

distribuzione Tedacà Bellarte | DRAMELOT

in collaborazione con Piemonte Dal Vivo nell’ambito del bando CortoCircuito

 

Il 13, 14 e 15 dicembre chiude la prima parte della stagione “regine, ” una stagione che si è aperta alla grande con 2 spettacoli sold out… una stagione per la quale consigliamo infatti l’acquisto (o il regalo di Natale!) dell’abbonamento a 5 spettacoli disponibile da oggi in sala.

Per questo ultimo appuntamento del 2023 un’opera realizzata e diretta dal nostro direttore Sax Nicosia, IL CAMPANELLO. Con questo dramelot Nicosia porta sul palco del Baretti due attrici torinesi, giovani talenti indiscussi del territorio piemontese in uno spettacolo feroce, divertente eppure straziante.

Francesca Bracchino (Premio Duse 2004) e Elisa Galvagno sono le due apprezzatissime interpreti de “Il Campanello”, testo del napoletano Roberto Del Gaudio, membro fondatore della celebre compagnia I Virtuosi di San Martino: due sorelle orfane, un monolocale, visioni differenti della vita a confronto, una malattia inesorabile, l’opportunità di sfuggirle con l’eutanasia, tema principale di quest’opera.

Realizzato e diretto da Sax Nicosia poco prima della pandemia, lo spettacolo è ferocemente divertente e le due attrici offrono una superlativa prova di recitazione. Un testo funambolico che offre vertiginose escursioni dal comico più puro alle rarefatte e algide temperature dell’assurdo, fino ad una intensità tragica.

Prigioniere nel loro monolocale, per destino e per scelta, due sorelle affrontano senza saperlo il loro ultimo dialogo, la loro resa dei conti. Parlano di tutto Angela e Damiana, di eutanasia e di gioia di vivere, di amore e di sesso, di sogni irrealizzabili e di lavori precari, parlano soprattutto di due desideri: quello di essere amati e quello di un fine vita dignitoso. Creature leggere, nel senso calviniano, feroci e vitali, due opposte visioni del mondo che costituiscono una microfamiglia disfunzionale che ride fra le lacrime.

Francesca Bracchino si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Torino nel 2000 e da allora prende parte a diversi allestimenti del TST (con Michele Di Mauro, Mauro Avogadro, Jean Cristophe Sais, Giancarlo Cobelli). È diretta tra gli altri da Cesare Lievi, Carmelo Ri-fici, Mario Perrotta, Ludovic Lagarde, con cui debutta al Festival de Avignon nel Richard III di Peter Verhelst, recitando per la prima volta in francese. Insieme a Michele Di Mauro, Carlotta Viscovo e Francesca Brizzolara è autrice del progetto FEROCEMADREGUERRA. È diretta da Leonardo Lidi ne La casa di Bernarda Alba per il Teatro Stabile di Torino. Nel 2004 vince il premio Eleonora Duse come migliore attrice emergente del teatro italiano.

Elisa Galvagno si diploma presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino, lavora come attrice nelle principali produzioni del TST con Mauro Avogadro, Elisabetta Pozzi, Dominique Pitoiset. Collabora da anni con diverse compagnie teatrali nazionali e con il Festival delle Colline Torinesi, per i quali è stata attrice in diverse produzioni e assistente alla regia di Ludovic Lagarde e Valère Novarina nelle edizioni italiane dei loro spettacoli. Insieme ad Andrea Bosca ha diretto e interpretato lo spettacolo Come vivo acciaio, in televisione ha lavorato con Luigi Parisi e Alessio Inturri, Cinzia Torrini, Renato De Maria, Giacomo Campiotti e Maurizio Zaccaro.

Dramelot nasce nel 2013 dagli attori del Teatro Stabile di Torino Andrea Bosca, Elisa Galvagno e Francesca Bracchino. Con la direzione artistica del progetto Le colline come vivo acciaio è testimonial della candidatura di Langhe Roero e Monferrato a Patrimonio dell’Umanità, in collaborazione con Provincia di Asti e Associazione Unesco. Lo spettacolo Come vivo acciaio è stato selezionato per la celebrazione del cinquantesimo anniversario della scomparsa di Beppe Fenoglio. Ha prodotto con il Festival delle Colline Torinesi 12 suore slovacche di Sonia Chiambretto. Dal 2015 porta avanti i progetti ALL YOU CAN READ- letture in pausa pranzo e KITCHEN THEATRE- teatro con cucina. Nel 2017 è stata fra le compagnie organizzatrici del Fringe Festival di Torino, nel 2018 per il Teatro Stabile di Torino ha presentato lo spettacolo Cliché, ci spogliamo per voi in collaborazione con la Compagnia Proprietà Commutativa.
Nel 2019 debutta nella stagione “Naufragar m’è dolce” di Settimo Torinese con lo spettacolo Il campanello di Roberto Del Gaudio, per la regia di Sax Nicosia.

“Regine, “, il tema nonchè l’ambizione narrativa della stagione teatrale 2023_2024 del Teatro Baretti firmata da Sax Nicosia, attore autore e regista che per il primo anno dirige un palcoscenico che da 20 anni porta il teatro indipendente nel cuore della città.

“il titolo della stagione contiene la parola regine in minuscolo, a simboleggiare uno status personale di consapevolezza, una regalità che proviene dalla coscienza di sé e non concessa da altri, la virgola e lo spazio vuoto suggeriscono poi un elenco potenzialmente infinito di declinazioni, ruoli, condizioni possibili del genere femminile. Esplorare, sfidare e celebrare il femminino in tutte le sue molteplici sfaccettature: ecco il cuore di questa nuova stagione teatrale, che mi vede nell’inedita veste di direttore artistico.” Sax Nicosia

11 spettacoli che raccontano storie di regine: sorelle, veggenti, informate, carcerate, musiciste, manipolatrici, bambine, testimoni. Elisabetta Pozzi, Laura Marinoni, Olivia Manescalchi, Valentina Virando, Francesca Bracchino, Viola Marietti, Alice Giroldini, … condurranno il pubblico del Teatro Baretti in un viaggio unico per sfaccettature, originalità, poesia e emozioni.

Una stagione speciale resa possibile grazie alla collaborazione con Piemonte Dal Vivo nell’ambito del bando CortoCircuito, e con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo.

Per avere altre informazioni sulla stagione è sufficiente cliccare qui
ingresso biglietto intero 12,00 euro | ridotto (studenti e over 65) 10,00
abbonamento 5 spettacoli 45,00 euro

BIGLIETTERIA ONLINE:
È consigliato l’acquisto dei biglietti online su anyticket.it
L’acquisto prevede il diritto di prevendita di 0,70€.
Non sono possibili prenotazioni telefoniche o via mail.

PREVENDITA IN CASSA:
Qualora fossero ancora disponibili dei posti in sala è possibile acquistare i biglietti degli spettacoli teatrali prima dell’inizio dell’evento.

Edizione straordinaria di Arte alle Corti, si chiude oggi

 Torino 5 ottobre 2023 – 6 gennaio 2024
Le Passeggiate di Arte alle Corti:
Si conclude mercoledì 13 dicembre la serie di incontri con gli artisti e le artiste. Appuntamento a Villa della Regina alle ore 16.00
Villa della Regina
Ph. Massimo Forchino / Artuffo
Graphic Design Leandro Agostini
Torino – Arte alle Corti invita a scoprire le opere d’arte dell’edizione straordinaria 2023 che hanno invaso le corti, i giardini e i palazzi di Torino. Si conclude il programma di incontri con gli artisti, le artiste e i componenti del Comitato, che ha avuto inizio lo scorso 10 novembre. L’ultimo appuntamento è previsto il 13 dicembre a Villa della Regina per completare il racconto, sede per sede, del dialogo tra la Torino storica e l’arte contemporanea, che il progetto ha innestato per avvicinare il pubblico alla vera linfa di Arte alle Corti: l’arte come patrimonio vivo e da vivere, anche nella quotidianità.
Mercoledì 13 dicembre a partire dalle ore 16.00 incontro con le artiste: Maura Banfo, Cristina Mandelli, Enrica Borghi, Jessica Carroll, Laura Castagno, Luisa Valentini.
Maura Banfo e Cristina Mandelli
L’anima dell’acqua; 2023;
installazione di elementi scultorei in ceramica e luce; dimensioni variabili

 Mercoledì 13 dicembre 2023

ore 16.00: Villa della Regina – Incontro con le artiste: Maura Banfo, Cristina Mandelli, Enrica Borghi, Jessica Carroll, Laura Castagno, Luisa Valentini.
Enrica Borghi
Equisetum; 2018-2023;
installazione luminosa, bottiglie di plastica, tondini di ferro, elementi illuminanti; dimensioni variabili
Arte alle Corti dal 5 ottobre 2023 al 6 gennaio 2024, apre le corti e i giardini dei palazzi storici torinesi, dal Barocco fino al Novecento, all’arte contemporanea e al pubblico, in un dialogo che promuove l’arte di oggi e fa rileggere gli scenari passati sotto una nuova luce.
Un’invasione di opere d’arte coinvolge oltre 35 artisti e artiste, occupando la città di Torino in 14 luoghi disseminati tra corti e giardini, talvolta non accessibili al pubblico, per vivere ambienti quotidiani in una nuova visione o scoprire tesori che si celano dietro le mura e le cancellate delle vie più frequentate.
Arte alle Corti è un progetto che vuole sensibilizzare e sviluppare le arti, la loro presenza nella quotidianità come elemento non accessorio, la cultura come strumento di benessere, in un dialogo con lo spazio urbano che non solo sia espositivo e contemplativo ma vissuto dal vivo e interattivo. Tra i valori ai quali il progetto si ispira, c’è proprio la cultura intesa come uno spazio della quotidianità dal libero accesso, dove le arti appaiono come strumento di crescita e di riflessione. L’arte come spazio comune e d’incontro e le corti – strutturalmente i luoghi di condivisione e passaggio delle architetture a cui appartengono – per l’occasione si trasformano in scrigni e palcoscenici per le installazioni, ma anche per altri linguaggi e realtà artistiche multidisciplinari.
Laura Castagno
Albero dei segni; 2017;
rete in acciaio inossidabile e matacrilato colorato; 250×150ø cm

LE CORTI

  1. PALAZZO CIVICO – Piazza Palazzo di Città, 1
  2. PALAZZO SCAGLIA DI VERRUA – Via Stampatori, 4
  3. PALAZZO CHIABLESE – Piazza San Giovanni, 2
  4. PALAZZO REALE e PIAZZETTA – Piazzetta Reale, 1
  5. GIARDINI REALI – Piazzetta Reale, 1
  6. PALAZZO CARIGNANO – Via Accademia delle Scienze, 5
  7. CORTE DI PALAZZO CISTERNA – Via Maria Vittoria, 12
  8. PALAZZO BIRAGO DI BORGARO – Via Carlo Alberto, 16
  9. PALAZZO MARONE CINZANO – Via Vincenzo Vela, 15
  10. POLITECNICO DI TORINO – Corso Castelfidardo, 30 A
  11. UNIVERSITA’ DI TORINO – Via Po, 17
  12. VILLA DELLA REGINA – Strada Comunale Santa Margherita, 79
  13. ACCADEMIA ALBERTINA DI BELLE ARTI – via Accademia Albertina, 6

GLI ARTISTI
Salvatore ASTORE | Marco BAGNOLI | Maura BANFO/Cristina MANDELLI | Nicola BOLLA | Enrica BORGHI | Domenico BORRELLI | Gregorio BOTTA | BOTTO&BRUNO | Jessica CARROLL | Laura CASTAGNO| Enrico Tommaso DE PARIS | Carlo D’ORIA | Gabriele GARBOLINO RU’ | GLASER/KUNZ | Susy GÒMEZ | Francesco GRANIERI | Paolo GRASSINO | Michele GUASCHINO | Enrico IULIANO| Nicus LUCÀ | Luigi MAINOLFI | Andrea NISBET | Beverly PEPPER | Nicola PONZIO | Sergio RAGALZI | David REIMONDO | Davide RIVALTA | Marinella SENATORE | Giuseppe SPAGNULO | Luigi STOISA | Saverio TODARO | Luisa VALENTINI | Fabio VIALE | Pietro WEBER

Jessica Carroll
New sense of direction; 2022;
ferro e bronzo; 44x98x200 cm
Ideazione e progetto: Silvio Ferrero.
Comitato organizzatore: Silvio Ferrero (Presidente); Guido Accornero; Daniela Fabbris; Franco Fusari; Giancarlo Gonnet; con la partecipazione di Olga Gambari (curatrice) e di Stefania Dassi (Musei Reali).

“Ferrari”, anteprima al cinema

L’anteprima tanto attesa del film dedicato a Enzo Ferrari è stata presentata  a Torino nello storico cinema ora multisala Reposi di via XX Settembre.
Presentato da Film Commission all 80ima edizione del Festival del Cinema di Venezia, sarà nelle sale di tutta Italia dal 14 dicembre p.v.
Il film è stato in parte girato nella provincia di Torino, grazie alla coesione e collaborazione di alcuni comuni della città metropolitana e del basso Monferrato, due province coinvolte, Torino e Alessandria per ricostruire i circuiti degli anni 50/60 dove la Casa di Maranello conquistava il mondo delle corse. Il film diretto da Mann è stato interpretato da attori stranieri, bravi ma distanti dalla sensibilità e dalla genuinità del personaggio. Il periodo della vita del Grande Enzo è decisamente limitato nel tempo, più gossip sulla sua vita privata che sulla carriera imprenditoriale e sportiva, un film che lascia un po’ di amaro in bocca.
GD