CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 121

A teatro: “Foibe. Il ricordo”

Teatro Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

Giovedì 8 febbraio, ore 21

 

 

 

La foiba di Basovizza è diventata simbolo di un eccidio a lungo dimenticato. Da lì parte “Foibe. Il ricordo”, di e con Anna Tringali e Giacomo Rossetto, il racconto della tragedia di quegli italiani che a migliaia finirono gettati nelle tante grotte carsiche, uccisi così, barbaramente, negli anni che conclusero e seguirono la Seconda Guerra Mondiale. A questa vicenda terribile si aggiunse quella di tanti altri connazionali, circa 250mila, protagonisti di un doloroso esodo dall’Istria e dalla Dalmazia verso l’Italia: esuli in patria.

Tra eventi storici e testimonianze, “Foibe. Il ricordo” vuole essere un cammino alla riscoperta di una pagina del nostro recente passato che merita memoria. Il 10 febbraio 2007, dopo una serie di lavori di recupero e di restauro dell’area, a Basovizza è sato ufficialmente inaugurato il nuovo Sacrario in onore dei martiri delle foibe. Il 10 febbraio ricorre il Giorno del Ricordo.

 

Giovedì 8 febbraio, ore 21

Foibe. Il ricordo

Di e con Anna Tringali e Giacomo Rossetto

Biglietti: intero 5 euro

Libri per San Valentino: “Quello che il cuore non vuole sentire”

La storia di un amore vero, puro, commovente nel primo romanzo di Alberto Mossotto

Tutti abbiamo desideri nascosti, tutti abbiamo avuto paura o sofferto per qualcosa, tutti desideriamo essere felici. Max era presuntuoso, orgoglioso, a volte anche arrogante. Voleva e pensava di avere sempre tutto sotto controllo, almeno sino al momento in cui la vita si mise di traverso. L’universo disse basta, il cuore uscì prorompente a dire la sua, spazzò via la ragione, il controllo, tutto”.

Quello che il cuore non vuole sentire, romanzo di esordio di Alberto Mossotto, è la storia di un cuore in viaggio, la storia di come Max – il protagonista – ha imparato, inconsapevolmente, ad ascoltare il suo cuore, a trasformare le energie, le occasioni, le emozioni in opportunità, in scelte, in tasselli invisibili, creando un filo conduttore che lo ha portato a essere quello che è ora e a intraprendere questo viaggio di rinascita fuori e dentro di lui….

Il romanzo di esordio di Alberto Mossotto, in parte autobiografico è, come rivela l’autore, un viaggio. La scrittura una medicina, una via terapeutica alla ricerca di sé, dei valori autentici della vita oltre che del giusto rapporto con le persone che ci circondano.

Mi sono sempre dedicato anima e corpo al lavoro – racconta Mossotto -, per 25 anni non ho mai mollato un attimo. Passione ed emozioni, queste le due parole che mi hanno sempre contraddistinto. La curiosità, la creatività e ovviamente anche l’ambizione mi hanno sempre guidato. Un percorso lavorativo incredibilmente bello che mi ha dato l’opportunità di crescere ed imparare. Ero felice. Poi tutto è cambiato, sono approdato a situazioni diverse, ove le persone e le passioni non erano più importanti, contava solo ed esclusivamente il fatturato a tutti i costi e con ogni mezzo”.

Questo cambio di prospettiva accende in Alberto Mossotto, alias Max, domande che trovano una chiara risposta, la strada della scrittura. “Mi sono chiesto – prosegue l’autore – cosa mi avrebbe restituito la felicità. Scrivere è stata la risposta. Nella mia vita ho scritto migliaia di post, di articoli, di interviste, blog…ma non avevo mai pensato a scrivere un libro. Ad agosto mi sono immerso anima e cuore nella stesura di un libro, e sottolineo stesura, non scrittura, o forse anche meglio ‘emozioni su carta’. È stata la cosa più bella ed emozionante che abbia mai fatto. Una bolla, un mondo mio, un magico e strepitoso esperimento. Scrivevo tutto il giorno, spesso anche la sera, ed ero felice, spesso mi scendevano le lacrime…”.

Nel leggere questo libro, molti lettori troveranno similitudini con l’esperienza di Alberto, perché come conclude l’autore: “Questa esperienza mi ha fatto riflettere molto su quanto non pensiamo a ciò che ci rende davvero felici, presi come siamo dal lavoro, lasciamo da parte noi stessi, i nostri desideri, le nostre passioni, la nostra felicità che difficilmente troveremo se non ci chiediamo cosa davvero ci rende felici!”.

Alberto Mossotto nasce a Torino nel 1971. Papà di Bianca, il suo grande amore, la sua amica, la sua confidente. Studia Psicologia ma abbandona poco prima del traguardo. Una brillante carriera nel settore Commerciale e Marketing, ma da sempre alla ricerca di ciò che lo rende felice.

Quello che il cuore non vuole sentire Casa editrice Youcanprint

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di Alessandro Sartore

“Incipit Offresi” a Moncalieri

 

Sarà alla “Biblioteca Civica” di Moncalieri, la nuova tappa del primo “talent letterario” per aspiranti scrittori

 Giovedì 8 febbraio, ore 18

Moncalieri (Torino)

Ideato e promosso dalla “Fondazione ECM – Biblioteca Archimede” di Settimo Torinese, in sinergia con Regione Piemonte, “Incipit Offresi” – in tempi di “talent”, il primo a carattere “letterario” dedicato agli aspiranti scrittori – farà tappa, il prossimo giovedì 8 febbraio (ore 18), nell’ambito della sua nona edizione, presso la “Biblioteca Civica” di piazza Vittorio Emanuele II, a Moncalieri (Torino). A presentare l’appuntamento sarà l’attrice, autrice e comica Giorgia Goldini del “Teatro della Caduta” di Torino.

Novità di questa edizione: la vincitrice o il vincitore di tappa si aggiudicherà un buono libri del valore di 50 euro.

Format a tappe, la sfida si gioca, da programma, “a colpi di incipit” all’interno di biblioteche e luoghi di cultura, ma anche attraverso gare di scrittura e letture animate nei mercati.

L’obiettivo non è premiare il romanzo inedito migliore, ma “scovare nuovi talenti”. In otto anni “Incipit Offresi” ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali.

I partecipanti, in una sfida “uno contro uno”, avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio “incipit” o “raccontare il proprio libro”. Il/la concorrente che, secondo il giudizio del pubblico in sala, avrà ottenuto più voti, passerà alla fase successiva, dove avrà ancora 30 secondi di tempo per la lettura del proprio “incipit” prima del giudizio della giuria tecnica che assegnerà un voto da 0 a 10.

Una volta designato il/la vincitore/trice di tappa, si aprirà il voto del pubblico per il secondo classificato. Chi otterrà più voti potrà partecipare alla “gara di ballottaggio”. I primi classificati di ogni tappa e gli eventuali ripescaggi potranno accedere alle semifinaliper giocarsi la possibilità di approdare alla finale, in programma a giugno 2024.

I concorrenti primo e secondo classificatoriceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 750 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il “Premio Italo Calvino”, “Indice dei Libri del Mese”, “Golem”, “Leone Verde”, “Circolo dei Lettori” ed eventuali altri premi assegnati dagli editori.

La partecipazione a “Incipit Offresi” ègratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non, maggiorenni e di tutte le nazionalità.

I candidati dovranno presentare le prime righedella propria opera: l’“incipit”, appunto, per un massimo di mille battute con le quali catturare l’attenzione dei lettori e una descrizione dei contenuti dell’opera (max 1.800 battute).

L’“incipit” deve essere inedito (le opere autopubblicate sono parificate alle inedite poiché prive di regolare distribuzione). La gara si svolgerà in lingua italiana. La possibilità di partecipare alle tappe è garantita fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Il “Premio Incipit” e il “campionato” sono dedicati alla memoria di Eugenio Pintore (Bonorva- Ss, 1956 – Gassino-To, 2019), uno dei massimi bibliofili e cultori dell’“arte bibliotecaria”, già direttore della Biblioteca di Settimo Torinese, dal 2003 dirigente della “Regione Piemonte” con l’incarico di riorganizzare tutta la rete dei sistemi bibliotecari e di dare avvio al “Sistema Bibliotecario Area Metropolitana” di Torino (con la partecipazione di circa settanta Comuni della prima e della seconda cintura torinese), fino al 2008 quando assunse l’incarico di Dirigente del “Settore Regionale Biblioteche, Archivi e Istituti Culturali”, con la responsabilità sul patrimonio archivistico, gli istituti della cultura e l’editoria. A lui si devono anche i progetti “Nati per leggere” e “Lingua Madre” ( introdotto al “Salone Internazionale del Libro” di Torino), nonché l’attuazione della “Legge per la Piccola Editoria piemontese”, tesa a favorire la promozione e la diffusione delle opere degli editori locali, anche attraverso il sostegno alle traduzioni e la loro partecipazione alle principali “Fiere nazionali” ed internazionali.

Per info: “Incipit Offresi”, tel. 339/5214819 o www.incipitoffresi

g.m.

Nelle foto: immagini di “tappe” precedenti e di Eugenio Pintore

 

Andrea Abbadia Quartet in Osteria Rabezzana

Via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 7 febbraio, ore 21.30

 

Presentazione del disco d’esordio “Maschere” del quartetto jazz formato da Andrea Abbadia, Lello Petrarca, Luca Varavallo e Alex Perrone. Un quartetto la cui peculiarità è rappresentata dal suono inusuale del sax baritono di Abbadia che, unito al virtuosismo e al forte interplay fra i musicisti, con pianoforte, contrabbasso e batteria, rende le esecuzioni dei brani dell’album molto particolari e interessanti.

Ora di inizio: 21.30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

INFO PER LA STAMPA

Ufficio stampa Osteria Rabezzana, Simona Savoldi

Tel: 339.6598721 – E-mail: press@osteriarabezzana.it

Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Accademia Albertina di Belle Arti

Martedì 6 febbraio

 

Inaugurerà martedì 6 febbraio, alle ore 17.30, presso la Sala d’Onore dell’Accademia di Belle Arti, l’Anno Accademico dell’Accademia Albertina di Belle Arti, in occasione del quale vi sarà il conferimento del diploma HC in Tecniche Performative a Marina Abramovic, e quello del titolo di Accademico d’Onore a Mita Medici. Sarà presente, in rappresentanza del Ministro dell’Università e della Ricerca Professoressa Anna Maria Bernini, Alessandra Gallone, Consigliere del Ministro per l’AFAM.

Interverranno il Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti Paola Gribaudo e il Direttore Salvo Bitonti.

L’artista Marina Abramovic parteciperà con un intervento da remoto.

 

Mara Martellotta

Paola Minaccioni in “Stupida Show!”

Teatro Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

Martedì 6 febbraio, ore 21

 

 

 

“Stupida Show!” è un monologo di stand up comedy interpretato da Paola Minaccioni, una delle artiste più amate del teatro, del cinema e della televisione italiana, e scritto da Gabriele Di Luca, anche regista insieme a Massimiliano Setti. Uno spettacolo firmato da Carrozzeria Orfeo per cuori coraggiosi in cui Paola Minaccioni accompagna gli spettatori nell’inconfessabile e nell’indicibile, nei nostri piccoli inferni personali per dare voce a tutta quella follia e a quelle frustrazioni che ci abitano, ma non si ha mai avuto il coraggio di confessare a nessuno. Il tutto raccontato attraverso lo sguardo di una donna in grado di trasformare le sue ferite personali e i fallimenti in una comicità travolgente, dove il destinatario del suo dialettico atto terroristico sarà il suo primo avversario naturale: l’amore.

In “Stupida Show!” Paola Minaccioni non incarna il ruolo della tenera eroina, vittima di un mondo crudele, non è la donna da compatire, ma da temere. Si pone come l’antieroe per eccellenza svelando i vizi, i lati oscuri e la follia di chi nella vita sa bene cosa significa inciampare, di chi è stufa di sopportare la retorica qualunquista della contemporaneità e ha voglia di dircene quattro.

 

Martedì 6 febbraio, ore 21

Stupida Show!

Monologo di stand up comedy di Gabriele Di Luca

Con Paola Minaccioni

Regia di Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti

Musiche di Massimiliano Setti

Uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo

Una produzione di Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Produzioni, Argot Produzioni e Carrozzeria Orfeo

In coproduzione con La Corte Ospitale, Accademia Perduta – Romagna Teatri, Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival

Biglietti: intero 18 euro, ridotto 16 euro

Capodanno cinese, Istituto Confucio: ai Giardini della Reggia di Venaria, alla Galleria Umberto I

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Anche la Mole si accende per celebrare l’anno del Drago

 

Il 9 febbraio inizia l’anno del Drago, il più prestigioso e ambito tra i segni dello zodiaco cinese. L’arrivo del Dragone bacia i nati nel suo segno con doti di grande carisma e con un destino illustre e fortunato, tant’è che corre voce che sia un anno durante il quale aumenta il numero dei nati.

Verrà celebrato dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino con una serie di appuntamenti in luoghi diversi della Città.

Già a partire dal 6 febbraio, a chi vorrà assicurarsi per tempo uno scampolo di fortuna, sarà sufficiente recarsi nei Giardini della Reggia di Venaria, dove, in collaborazione con La Venaria Reale e i suoi architetti paesaggisti, sarà presentata una grande installazione a forma di fu, il carattere cinese che rappresenta la felicità e che è un talismano benaugurante sempre presente a Capodanno. Chissà, fotografarsi accanto al fu a partire dal 6 e nelle due settimane successive al Capodanno potrà favorire la buona sorte dei visitatori. Con questo omaggio a una cultura antica e ricca di suggestioni, si vuole anche attrarre i concittadini cinesi a visitare uno dei luoghi più belli e più ricchi di storia del Piemonte.

Il 9 febbraio, alle 18:30, presso la Galleria Umberto I, l’arte dei “madonnari” verrà messa al servizio di questo potente nume e l’artista di strada Francesco Vallone ne realizzerà un grande ritratto con le tecniche tipiche dei madonnari. Accanto a lui, chi vorrà avere il proprio nome scritto in cinese potrà avvalersi della perizia delle maestre calligrafe dell’Istituto Confucio, in un ambiente festoso, decorato per l’occasione, dove sarà anche possibile, se si vorrà, chiudere la serata ordinando un “aperitivo del Drago” (provare per credere!).

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione della Galleria Umberto I di Torino ed entrambe le attività godono del Patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino.

Non dimentichiamo che la sera del 10 febbraio, alle ore 21, com’è oramai quasi tradizione, anche sull’inconfondibile volta della Mole Antonelliana si accenderà un fu di buon auspicio, realizzato su un progetto grafico a cura dell’Istituto. La proiezione luminosa, che si ripeterà anche l’11 febbraio dalle ore 21 all’1, è stata promossa dal Comune di Torino con il Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano, in collaborazione con l’Associazione Nuova Generazione Italo-cinese.

L’Istituto collabora anche con molte delle scuole nelle quali si insegna cinese e con le “Classi Confucio” della Regione e dell’Istituto Grazia Deledda di Genova, offrendo assistenza, sostegno e materiali per celebrare la ricorrenza.

A Torino e Asti porterà nelle scuole film e materiali decorativi, raccontando ai ragazzi il significato della festa e organizzando con loro attività laboratoriali diverse.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Simonetta Agnello Hornby “Era un bravo ragazzo” -Mondadori- euro 19,00

In questo romanzo la scrittrice siciliana torna alla sua terra natia e narra come due bravi ragazzi possono finire intrappolati nelle spire di Cosa Nostra. Santino e Giovanni sono ancora bambini, nella Sicilia degli anni Sessanta, quando insieme si arrampicano su una pianta di carrubo e sognano il futuro.

Due bravissimi “masculi” succubi delle madri ambiziose e forti, Cettina e Assunta, che li dirigono alla conquista delle mogli (sono loro a sceglierle per i figli) e del mondo. Due donne che la sorte ha pesantemente trafitto -una con il marito suicida, l’altra invece alcolizzato- fermamente decise a riversare sui figli la loro sete di rivalsa e realizzazione. Tutto sullo sfondo di una Sicilia tra anni Cinquanta e Novanta, sospesa tra terremoti e abusi edilizi, dove la frenesia di fare fortuna finisce spesso impigliata nella diretta affiliazione a Cosa nostra o comunque nella sua orbita.

Santino viene indirizzato al liceo scientifico e nei cantieri dove scopre la sua grande passione; matura un’esperienza nel settore e diventa abile faccendiere.

Giovanni va al liceo e all’università per costruirsi una carriera da avvocato. Il primo diventa il palazzinaro che cementifica il territorio di Agrigento; il secondo il legale delle cosche e di Santino.

Ed ecco come due bravi ragazzi scivolano su una strada sbagliata e irta di rischi. Tutto implode quando un inutile ponte -costruito da Santino senza le opportune misure di sicurezza- crolla e uccide 4 persone. E’ allora che i protettori si eclissano e la fortuna gira le spalle. Si rischia di pagare con la vita, come lo spregiudicato costruttore Peppe Giaele che finisce sepolto a viso in giù in una colata di cemento.

La storia prosegue e non vi anticipo il finale, solo una precisazione: quando il padre della Agnello Hornby morì, subito “certe persone” offrirono il loro «aiuto» alla madre della scrittrice che….ovviamente…disse no.

 

Gail Parent “Sheila Levine è morta e vive a New York” -Baldini+Castoldi- euro 20,00

La storia è di quelle che partono subito intriganti. Sheila Levin, 30enne, newyorkese, single suo malgrado, tira le somme di un bilancio di vita che volge in depressione. Non vede l’ora di farla finita, sta per suicidarsi e pianifica nei minimi dettagli la sua dipartita e persino il rito funebre col quale le sue spoglie mortali dovrebbero dare l’addio a questo mondo.

Va subito detto che l’autrice Gail Parent è una sceneggiatrice, produttrice e scrittrice americana che ha messo in campo questa eroina in un suo libro pubblicato in America nel 1972, tradotto in italiano solo ora. Il ritmo è scoppiettante, ironico, divertente, adatto a trasformarsi in un film. L’argomento è di quelli difficili, ma la bravura della Parent sta nel trattarlo in modo lieve.

Tornando alla protagonista, viene stritolata dalla delusione per come è andata la sua vita fino ai 30 anni, scopriamo le sue tante sfaccettature e gli episodi che più l’hanno segnata. Primo fra tutti il senso di colpa e di inadeguatezza al pensiero di come ha deluso le aspettative dei genitori e del mondo che la circonda.

Da lei si aspettavano bellezza, matrimonio, famiglia, lavoro di successo e tutto quello che ne sarebbe conseguito. A spingerla in tal senso è stata soprattutto la madre, che avrà un ruolo decisivo anche in vista del finale. I ripensamenti di Sheila valgono l’intero romanzo, oscillanti tra autoironia, discorsi esistenziali e dettagli tragicomici.

E sotto il ritmo scoppiettante un po’ alla Bridget Jones si cela, neanche tanto velatamente, la messa in discussione dei tanti luoghi comuni che condizionano le donne disperatamente alla ricerca di un futuro …che tanto pianificabile non lo è mai.

 

Alison Weir “Elisabetta di York” -Neri Pozza- euro 23,00

Alison Weir è la scrittrice inglese 72enne che tutto sa delle corti inglesi nei secoli, e ha pubblicato saggi e romanzi al riguardo, scritti sempre in un modo accattivante che non appesantisce mai il tema storico nel quale è documentatissima.

Dopo la serie di romanzi dedicati alle sei mogli di re Enrico VIII, questa volta racconta la vita di Elisabetta di York, nata nel 1466 e morta nel 1503. E’ la madre di Enrico VIII, “Harry”, secondo figlio maschio nato nel 1491dal suo matrimonio con Enrico VII Tudor.

Elisabetta viene al mondo quando da un decennio infuria la “Guerra delle due rose” che vede contrapposti i Lancaster e gli York.

Il primo casato è sul trono, mentre il secondo vanta la discendenza diretta dai Plantageneti e rivendica la sovranità. Elisabetta è l’ultima rosa bianca, regina quasi dimenticata che vive in uno dei periodi più difficili della storia inglese.

Primogenita di re Edoardo IV ed Elisabetta Wydeville, se non fosse stata una femmina sarebbe stata la prima sovrana a regnare nel Quattrocento, legittima erede della corona. Sorella di Edoardo V, nipote di re Riccardo III, moglie di Enrico VII, di fatto è l’antenata di tutti i sovrani che sono saliti sul trono inglese dal 1509, dei monarchi scozzesi dal 1513 e di ogni sovrano britannico dal 1603.

Quando ha appena 4 anni il padre viene deposto. Lei, le sorelle, la madre e la nonna si rifugiano in un santuario. Il romanzo scorre poi ripercorrendo 2 fasi della vita di Elisabetta di York.

La prima mette a fuoco i primi 15 anni di vita della giovane e dei suoi famigliari. Nel 1483 alla morte del padre, gli succede il figlio 13enne Edoardo V; ma vista la sua giovanissima età è lo zio Riccardo di Gloucester a diventare reggente.

La seconda invece è dedicata al periodo che segue la morte di Edoardo IV e l’ascesa al trono del fratello, storicamente chiamato “L’Usurpatore” re Riccardo III. Mira al trono ed è disposto a macchiarsi di qualsiasi infamia pur di salirvi; incluso eliminare i suoi nipoti.

Elisabetta viene travolta dalla storia. Promessa sposa al Delfino di Francia, a 17 anni quando sta per salire all’altare, una nuova alleanza politica provoca la morte del padre e fa sfumare il matrimonio. Figlia, sorella, nipote e madre di re, avrà una vita travagliata e avventurosa al centro di un feroce scontro storico.

Lei dimostrò coraggio, intelligenza, resilienza e grande abilità nel gestire situazioni pericolose e complicate; una tempra fuori dal comune che verrà ereditata dalla nipote Elisabetta I, ovvero una delle più grande regine della storia…non solo inglese.

 

Giorgina Siviero “Una passione smodata” – Allemandi- euro 28,00

Giorgina Siviero è la signora della moda torinese che quotidianamente ci diletta con i video su Instagram in cui dispensa pillole di esperienza e saggezza per valorizzare ogni tipologia di donna. Ha un innato buon gusto, competenza, sicurezza e un’idea precisa di come vestire al meglio le clienti di qualsiasi età, al di là delle mode del momento. Punta sulla qualità e la fattura dei capi, è paladina di uno stile intramontabile, non tende ad assecondare le donne che si vestono da lei, piuttosto in poche mosse ne corregge gli errori e le migliora. Sottolinea i loro punti di forza, occulta i difetti. Soprattutto non si fa problemi a dire quello che pensa.

La sua storia è di quelle uniche e preziose, sempre improntata alla ricerca del bello e a contatto con i più grandi stilisti.

Dopo aver lavorato in uno studio di architettura (strada tracciata più dalla sua famiglia che da lei) e un intermezzo a Parigi, è tornata nella sua città natale pensando alla direzione da prendere. Risponde a un annuncio in cui si cerca la responsabile di un negozio, e tutto ha inizio.

Scopre la passione per la moda e dal 1965 si affaccia al mondo dell’abbigliamento, sviluppando passo dopo passo una sua visione precisa. Nel 1973 apre nel salotto buono di Torino, il suo primo negozio “San Carlo”… da allora non si è più fermata.

Questo libro è la sua testimonianza, scritta durante il Covid, in cui raccoglie l’esperienza accumulata e rivela incontri, aneddoti, scommesse vinte e perse, retroscena della moda, emozioni e le fasi salienti della sua lunga vita. Tutto ammantato di grande ironia.

Rock Jazz e dintorni a Torino: Massimo Ranieri e Paolo Benvegnù

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Cafè Des Arts suonano i 4 Strings Family. Recital di Massimo Ranieri per 2 sere consecutive al teatro Alfieri.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana si esibisce il quartetto del sassofonista Andrea Abbadia. Al Blah Blah suona il trombettista Ramon Moro. Al Jazz Club blues con Fast Frank mentre al Capolinea 8 si esibisce RednakS. Al Lambic sono di scena gli Umami.

Giovedì. Al teatro Colosseo doppia data per lo show “Human Nature” dedicato a Michael Jackson. Paolo Benvegnu è di scena all’Hiroshima Mon Amour. Al Jazz Club suona il quartetto della vocalist Mirella Gallo. Al Blah Blah sono di scena Swanz, Onyricon e Fabio Bosco.  Al Dash suonano i BlueSuitcase. Al Capolinea 8 è di scena Marco Nieloud. Al Magazzino sul Po si esibisce il cantautore Massimo Silverio.

Venerdì. All’Hiroshima si esibisce il Trio Marciano di Vito Miccolis e Mao. Al Teatro Alfieri “Queen At Opera” per tre giorni consecutivi. Allo Spazio 211 suona il duo Cyberpunkers. Al Magazzino di Gilgamesh blues con l’armonicista Nico Wayne Toussaint. All’Imbarchino suonano i Manticora e Unviable. Al Blah Blah si esibiscono Le Carogne.

Sabato. All’audiodrome di Moncalieri è di scena Nina Kraviz. Al Folk Club suona il quintetto As Madalenas. Al Bunker si esibisce Pearson Sound. Al Magazzino sul Po è di scena Marcobello. Al Blah Blah suonano i Dobermann.

Pier Luigi Fuggetta