CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 112

L’isola del libro. Speciale Marguerite Yourcenar

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

 

La Yourcenar (nata Cleenewerck de Crayencour a Bruxelles l’8 giugno 1903, morta a Mount Desert il 17 dicembre 1987) è un monumento della cultura francese. Scrittrice e poetessa è stata la prima donna eletta alla prestigiosissima Académie Française, candidata al Premio Nobel per la letteratura con il suo capolavoro “Memorie di Adriano”.

E’ nata in una facoltosa e blasonata famiglia franco-belga; il padre era un ricco proprietario terriero, la madre una nobile belga che morì, stroncata da una setticemia, 10 giorni dopo aver dato alla luce Marguerite. E l’inizio della vita è già in salita quando al tuo primo vagito fa eco l’urlo di dolore di tua madre, al quale segue poi il suo silenzio nell’eternità.

La piccola cresce nella villa della nonna Noemi a Mont Noir nel nord della Francia e dimostra precocemente un’intelligenza e una sete di conoscenza fuori dal comune. Educata privatamente da tutori, a 12 anni padroneggia già latino e greco, legge avidamente i classici e a soli 17 anni pubblica il suo primo libro di poesie sotto lo pseudonimo di Marguerite Yourcenar.

Tra le tappe decisive della sua vita c’è l’incontro nel 1937 a Parigi con Grace Frick, insegnante di letteratura inglese, che diventa l’inseparabile compagna fino alla fine dei suoi giorni. Le due donne si trasferiscono a vivere in America nel 1939, quando scoppia la seconda Guerra Mondiale. Marguerite prende la cittadinanza americana nel 1947 e si dedica alla scrittura, all’insegnamento di storia della letteratura francese e storia dell’arte. Con il successo letterario gira il mondo in lungo e in largo; si ferma solo quando la salute di Grace declina fino alla sua morte nel 1979.

Dopo di lei c’è la passione per Jerry Wilson, anche lui destinato a precederla nella tomba. Sopravvivere ai suoi amori è un altro marchio preciso nel destino della Yourcenaur.

Lei la vita l’abbandona nell’ospedale di Bar Harbor sull’isola di Mount Desert nel Maine, il 17 dicembre 1987.

 

 

Eugenio Murrali “Marguerite è stata qui” -Neri Pozza- euro 17,00

E’ il primo romanzo del giornalista e scrittore Eugenio Murrali che in queste pagine adotta una soluzione coinvolgente per trasportarci nel mondo della grande scrittrice. Racconta la vita della Yourcenar attraverso le parole di chi ne ha accompagnato il percorso, dando voce a pensieri ed emozioni altrui che delineano magnificamente il personaggio.

Murrali ha svolto approfondite ricerche e viaggiato seguendo le tracce della Yourcenar attraverso Europa e America; è sulla scorta di questo indagare a fondo che è riuscito ad assemblare una pluralità di voci, testimonianze, percezioni, pensieri e sensazioni di chi è stato accanto alla Yourcenar.

Una spettacolare ed emozionante alchimia che gli ha consentito di scrivere questo romanzo a più voci, grazie alle quali entriamo nell’avventura umana ed intellettuale di una donna unica. E ci sembra quasi di vederla a pochi passi da noi, sentirla, conoscerla come se fossimo nella stessa stanza con lei.

Dunque la parola passa a chi l’ha conosciuta, a partire dal dottor Dubois che nel 1903 seguì il complicato parto della madre della scrittrice, Fernande. Per le complicanze di quel travaglio perde la vita una manciata di giorni dopo il primo vagito di Marguerite. E veniamo catapultati in quella stanza, in quei tempi in cui il parto era spesso questione di vita o morte.

Toccante è anche il capitolo in cui l’autore riprende i pensieri di Fernande che immagina di scrivere una lettera al marito poco prima di morire. Poi la cameriera Aldegonde che osserva il fotografo chiamato ad immortalare per sempre il volto della giovane donna appena morta a soli 31 anni.

Le pagine che seguono miscelano i pensieri della nonna della scrittrice, Noemi, che ripercorre le tragedie della sua vita; quelli della bambinaia Barbe che la crebbe come se fosse stata figlia sua; e ancora quelli del padre Michel René.

Per arrivare alla compagna Grace Frick che riannoda le fila del suo amore per Marguerite. Il loro sarà un sodalizio unico e la condivisione di giorni, interessi comuni e pensieri nella loro “Petite Plaisance”; la casa “la nostra gioia leggera” in cui trascorreranno la convivenza 40ennale nell’amato Maine.

Ogni capitolo è un pezzo ricostruito dell’esistenza di questa immensa donna e non vi resta che assaporare ogni immagine con infinita emozione.

 

 

Yosyane Savigneau “L’invenzione di una vita: Marguerite Yourcenar” -Einaudi- euro 15,00

Marguerite Yourcenar fu sempre molto attenta nel tramandare memoria della sua vita attraverso 3 volumi autobiografici in cui cura in modo particolare quello che vuole o meno rivelare di sé e del suo percorso. Ma se vogliamo avere un quadro d’insieme obiettivo questo è il libro che ci permette di farlo.

L’autrice è una giornalista francese che ha lavorato a fondo su tutto quello che riguarda la Yourcenar: carteggi, diari, lettere, taccuini, interviste, documenti sia pubblici che privati, ricordi di testimoni. Si è documentata meticolosamente e ha riletto anche tra le righe le sue opere. Il ritratto che ci offre è a tutto tondo, fin da quando Marguerite è piccola orfana di madre e vive al seguito del padre dandy e spendaccione, colto e legatissimo alla figlia, della quale coltiva l’ingegno brillante e precoce.

La Savigneau ripercorre tutte le fasi fondamentali della vita della Yourcenar, inclusi i viaggi, gli anni più difficili e quelli più sereni. Il suo grande amore per Grace con la quale vivrà in simbiosi nella loro piccola oasi di pace, in quel cottage in legno dipinto di bianco, pieno di amore e cultura, che avevano finalmente comprato nell’île des Monts-Desert. Quando Grace muore stroncata dal cancro nel 1979, Marguerite si trova col terreno che frana sotto i piedi. Riprende una vita errabonda e sul suo cammino finisce per incontrare l’altro amore della sua vita, il giovane omosessuale Jerry Wilson, anche lui destinato a una fine precoce. Lasciando sola questa immensa scrittrice nell’ultimo scorcio della sua irripetibile e densissima esistenza.

 

Alcune opere di Marguerite Yourcenar

 

Alexis o il trattato della lotta vana”

E’ il primo libro dell’autrice, scritto in anni giovanili, pubblicato nel 1929, ed è un breve romanzo epistolare. A scriverlo è il musicista Alexis che compone una lunga lettera in cui dichiara alla moglie la propria omosessualità, dunque l’impossibilità di amarla come lei vorrebbe. Il protagonista ha 24 anni, esattamente come la Yourcenar che in queste righe tratteggia un tormento intimo, scandagliando in profondità il sentire di Alexis che, dopo aver lottato strenuamente contro la sua omosessualità, dichiara fallita la lotta con se stesso e spiega alla moglie le ragioni che gli impediscono di essere un marito a tutti gli effetti.

 

 

Memorie di Adriano”

Romanzo storico pubblicato nel 1951, vinse il Prix de Critiques e mette a fuoco la figura dell’imperatore romano.

Publio Elio Traiano Adriano è l’imperatore 60enne che si trova a dover fare i conti con la malattia e il corpo che lo sta tradendo. La Yourcenar immagina che di fronte alla prospettiva della morte, lui scriva una lunghissima lettera al giovane amico 17enne Marco Aurelio che diventerà suo nipote adottivo.

L’imperatore apre il suo cuore e ripercorre le tappe più salienti della sua vita sia pubblica che privata. Riflette a lungo sul significato e le conseguenze della gloria conseguita in campo militare e politico; medita sul suo trasporto verso la poesia, l’arte, la musica, la filosofia, e mette anche a fuoco la sua passione verso il giovanissimo amante Antinoo.

Un libro indimenticabile corredato anche da un taccuino di appunti in cui la Yourcenar ha segnato le tappe fondamentali della genesi di quest’opera che iniziò a pensare tra il 1924-29. Tanti tasselli autobiografici che stanno dietro la gestazione dell’opera lunga 30 anni.

 

L’opera al nero”

Altro romanzo di argomento storico in cui la scrittrice narra la vita di un personaggio immaginario, il filosofo, scienziato e alchimista Zenone che lei immagina essere nato nel XVI secolo in Belgio.

Nato illegittimo agli albori del Cinquecento, Zenone avrebbe viaggiato a lungo in Europa, sempre svolgendo la sua professione di medico. Vissuto a cavallo tra un Rinascimento che sta per arrivare e l’alchimismo sovversivo del Medio Evo, tra scienza, tecnologia e religione, Zenone viene osservato nel corso della sua vita al capezzale dei malati.

Un percorso tra povertà e miseria da un lato e opulenza delle corti dall’altro, costellato da una miriade di comparse: mercanti, ecclesiastici, banchieri, donne di tutte le estrazioni sociali, …. Fino alla prigionia lunga 70 giorni e alla morte che lo aspetta perché condannato al rogo…. ma la scelta definitiva che Zenone si trova a decretare sarà tra esecuzione o una fine volontaria…..in cui l’anima e il sangue fuoriescono insieme dal suo corpo.

 

Care memorie” –

In queste pagine la Yourcenar ricostruisce tra storie e fantasia la storia della sua famiglia, riannodando le vicende di più generazioni. Inizia dal racconto della sua nascita drammatica e prosegue fissando un primo tassello della sua autobiografia che affonda le radici in un passato qui magistralmente ricostruito indietro fino al XVI secolo nelle Fiandre.

Trilogia che prosegue in “Archivi del nord” e in “Quoi? L’éternité”.

Gli eventi dell’associazione “Il Cerchio e le Gocce”

L’associazione “Il Cerchio e le Gocce” per il fine settimana del 9 marzo 2024 presenta un doppio evento.
“PROSPETTIVE – Visioni sul paesaggio ” una collettiva artistica nello spazio Docks74 e la presentazione/festa per il lancio del libro illustrato  “Un Mondo da Salvare”.
“PROSPETTIVE – Visioni sul paesaggio ” Una collettiva artistica nello spazio Docks74 a Torino.
Quattro artisti “urbani”, Francesco Barbieri, Riccardo “Corn79” Lanfranco, Livio Ninni e Shekoone presentano i loro personali punti di vista e metodi di immaginare e raffigurare il paesaggio. Tecniche e approcci molto differenti; pittura, processi chimici di ossidazione, serigrafia, trasferimenti fotografici e scultura manipolano tele, ferro, legno e cemento alla scoperta della propria visione intima. Palazzi, capannoni, cascinali, tralicci, linee ferroviarie, spazi vivi e residuali ci rendono spettatori delle prospettive immaginate da questi quattro artisti di generazioni differenti. Una ricerca concettuale ed estetica profonda, strettamente legata allo spazio urbano.

“Un Mondo da Salvare” – Un Viaggio indimenticabile dentro il Cambiamento climatico

Un’avventura fantastica attende le ragazze e ragazzi delle Scuole Elementari e Medie, attraverso le pagine di un racconto che unisce fantasia e realtà per affrontare il tema del Cambiamento climatico. In questo mondo la bellezza e l’armonia sono minacciate dall’inquinamento e dall’indifferenza umana. Il volume prende vita grazie ai testi di Gianluca Orrù e alle meravigliose illustrazioni a colori create dall’Urban Artist MrFijodor. Quest’opera, resa possibile con il supporto di Gullino Group, è un viaggio visivo e narrativo che mira a sensibilizzare i giovani lettori sull’importanza di salvaguardare il nostro pianeta. Ulteriori informazioni: https://www.gullinogroup.com/un-mondo-da-salvare

  • Ore 16.30 – Introduzione del libro, presentazione degli autori
  • Letture a cura di Gianluca Orrù
  • Ore 17.00 – Laboratorio di disegno con Mr. Fijodor
  • Ore 17.30 – Merenda di frutta offerta da Gullino
Sabato 9 marzo 2024 ore 18:00, spazio espositivo Docks 74, Via Valprato 68 Torino. Dopo l’inaugurazione la mostra sarà visitabile previo appuntamento.
Info: info@ilcerchioelegocce.com

IG: il_cerchio_e_le_gocce

I vincitori di SEEYOUSOUND International Music Film Festival

 

X edizione | 23 febbraio – 3 marzo 2024 | Torino

La X edizione di SEEYOUSOUND International Music Film Festival si è conclusa dopo 10 giorni dal ritmo intenso e accordi decisamente riusciti che hanno confermato ancora di più come sia una iniziativa di riferimento per un pubblico composto non solo da appassionati, ma anche da molti professionisti della musica e del cinema torinesi e non, che si sono uniti agli spettatori per godersi Seeyousound; un indubbio sintomo di qualità e apprezzamento.

 

I numeri in termini di presenze ripagano decisamente le aspettative di una X edizione con cui si è voluto puntare in alto: sono ben oltre 8.000 quelle registrate dal 23 febbraio al 3 marzo trasversalmente ai 70 appuntamenti che hanno incluso le proiezioni di 90 titoli (lungometraggi di finzione, cortometraggi, documentari e videoclip in concorso e non) e 24 tra talk, live, dj set, performance e installazioni in 7 location cittadine, inclusa l’exhibition di TUTTO QUESTO SENTIRE che ha visto la partecipazione di circa 300 persone da Recontemporary.

 

Sold out 10 spettacoli: Let the Canary Sing di Alison Ellwood, Fatboy Slim, Right Here, Right Now di Jak Hutchcraft, Crass: The Sound of Speech di Brandon Spivey, Mutiny In Heaven: The Birthday Party di Ian White, Max Roach: The Drum Also Waltzes di Sam Pollard e Ben Shapiro, Joan Baez: I Am Noisedi Miri Navasky, Maeve O’Boyle e Karen O’Connor, il Best Of di Christophe Chassol e le proiezioni di 3 film di Julien Temple che ha ricevuto il nuovo Seeyousound Career Achievement Award. A questi si aggiungono altri titoli hanno richiamato in sala un numero eccezionale di persone: Little Richard: I Am Everything di Lisa Cortés, Sankara di Yohan Malka, e Subotnick: Portrait of an Electronic Music Pioneercon live SOLAR PULSERS di Giorgio Li Calzi, Paolo Dellapiana, Sara Berts con i visual di Giampo Coppa, e la proiezione dedicata ai cortometraggi ULTIMI IMPERI.

 

Il budget del festival ammonta a circa 145.000 euro, di cui 13.000 assegnati da Fondazione CRT e 5.000 da sponsor privati, mentre la copertura della quota rimanente è stata stimata sulla base di fondi derivanti dai bandi pubblici ancora non assegnati e gli incassi da sbigliettamento. Una voce, quest’ultima che, a dieci anni dalla nascita del festival, è diventata la vera garanzia di Seeyousound.

 

«In un passaggio delicato della nostra storia, la vicinanza del pubblico e di chi ha partecipato al festival è stato decisivo e ci ha fatto capire che Seeyousound è necessario e che non continuare significherebbe lasciare un vuoto importante nella proposta culturale di Torino. Questo festival è protetto dal pubblico.” afferma Carlo Griseri, direttore del festivalE non solo grazie a titoli attesi o a ospiti di spicco, il festival è partecipato in tutte le sue forme e vedere come sia anche luogo e momento di incontro, con ospiti hanno vissuto il festival al di là delle proiezioni che li hanno visti protagonisti, ma che sono tornati a vedere altri artisti ci dà fiducia e soprattutto conferma le nostre scelte».

                                                                                                  

«Anche quest’anno molti addetti ai lavori sono arrivati a Torino per Seeyousound, siamo ormai un appuntamento fisso nelle loro agende. In più abbiamo accolto numerosi ospiti anche provenienti da fuori regione e dall’estero. Sono state 43 le stanze in cui hanno alloggiato gli artisti, con una permanenza media di 3 giorni» dichiara Patrizia Pirrotta, Project Manager di Seeyousound «La decima edizione ha così distribuito sul territorio risorse per 58.700€ tra costi di alloggi e pasti, trasporti e spese vive di affitto e gestione degli spazi in cui si è svolto il festival».

I VINCITORI 2024

La giuria di LONG PLAY FEATURE – Concorso lungometraggi di finzione composta da Roberto Angelini, Linda Messerklinger e Gianni Santoro assegna il premio Best feature film LP FEATURE Francesca Evangelisti (1000€ assegnati col supporto di BTM Banca Territori Del Monviso) a

THE INVISIBLE FIGHT di Rainer Sarnet

Motivazione: Visionario, esagerato, divertente, iconoclasta, sotto gli occhi vigili dei numi tutelari Black Sabbath, è una ventata di voglia di libertà che parte dall’Unione Sovietica degli anni Settanta e passando per la Cina arriva in Estonia oggi attraversando eserciti, religioni, dogmi e pregiudizi. Abbiamo deciso di premiare questo film coraggiosissimo che coniuga lì, sopra le righe, i Monty Python con Quentin Tarantino e Wes Anderson con un lavoro di sound design che sa trovare il tono giusto dove sembra che la cacofonia prenda il sopravvento.

MENZIONE SPECIALE: AFTER di Anthony Lapia

La giuria di LONG PLAY DOC – Concorso Documentari composta da Carlo Massarini, Marco Philopat e Virginia Eleuteri Serpieri assegna all’unanimità il premio Best documentary LP DOC (1.000€ assegnati grazie al supporto di BTM Banca Territori Del Monviso) a

ELIS & TOM di Roberto de Oliveira

Motivazione: racconto, quasi da fly-on-the-wall, dell’incontro nel 1974 in uno studio di Los Angeles fra Elis Regina e Antonio Carlos ’Tom’ Jobim, uno dei padri della musica brasiliana. Nel documentario il materiale d’archivio si intreccia con interviste recenti mettendo in luce una storia universale in cui convergono difficoltà e incomprensioni del duetto più celebre della bossa nova. Le due personalità sono alla ricerca di un loro modo di coesistere che sembra realizzarsi con la loro canzone capolavoro ‘Aguas de Marco’, un trionfo musicale – siamo ai vertici della musica del nostro tempo – che oltre a portarsi dietro una narrazione fatta di pura gioia ed emozione diventa celebrazione della creatività e della bellezza.

MENZIONE SPECIALE ex-aequo: EVEN HELL HAS ITS HEROES di Clyde Petersen; FATBOY SLIM: RIGHT HERE, RIGHT NOW di Jak Hutchcraft

La Giuria di 7INCH – Concorso Cortometraggi composta da Lara Casirati, Cateno Piazza e Maria Teresa Soldaniassegna il premio Best short film – 7INCH (500 €) a

I THOUGHT THE WORLD OF YOU di Kurt Walker

Motivazione: Una biografia chimerica in cui si perdono le coordinate tra realtà e finzione, tra linguaggio documentaristico, sperimentazione ed estro narrativo. Un’opera che segue le ombre della vita di un artista a cui non possiamo – e forse non vogliamo – dare concretezza. Perché non è più necessario sapere esattamente dove ci troviamo, quello che importa è il viaggio fantasmagorico in cui il regista è capace di trasportarci.

MENZIONE SPECIALE: ECHO di Ross McClean

La giuria di SOUNDIES – Concorso Videoclip composta da Camilla Colibazzi, Francesco Stella e Marco Santi assegna il premio Best Music Video – SOUNDIES (500€) assegnato col supporto di Machiavelli Music a

A BARELY LIT PATH diretto da Freeka Tet per OPN Oneohtrix Point Never

Motivazione: Per l’armonia unica tra musica e video in cui quest’ultimo è posto a servizio del brano. Compatto, anticonvenzionale e distaccato dalle dinamiche mainstream del mondo del videoclip. Un crash-test emotivo, travolgente dal primo all’ultimo frame.

MENZIONE SPECIALE: ABSOLVE diretto da Paul Trillo per Jacques

La giuria del Premio Miglior Film Italiano selezionato tra tutti i film in programma dai giurati Benedetta Pallavidino, Sebastiano Pucciarelli e Alberto Spadafora assegna i premi

Best Italian Movie – SYSX – lungometraggio a

ASFALTO CHE SUONA. UN VIAGGIO SENZA META DI 19’40’’ di Roberto Delvoi

Motivazione: Per la volontà di esplorare, attraverso il ritratto dei protagonisti, il valore della cultura della musica, intesa come espressione di curiosità che annulla confini, generi, metodi e regole.

Best Italian Movie – SYSX – cortometraggio a
VIVA LA NOTTE di Francesco Zanatta

Motivazione: Per il lavoro di ricerca altamente estetica sui filmati di repertorio e per l’intenzione audiovisiva fortemente sperimentale di generare un’esperienza ipnotica e lisergica.

La giuria di FREQUENCIES – Concorso Sonorizzazioni Originali composta da Ginevra Nervi, Camilla Battaglia e Simone Blasioli assegna il Best Silent Movie Ost – FREQUENCIES (500€  assegnato col supporto di Denmark Street Torino) a

MANUEL SIROTTI e ETTORE MANCUSO

Motivazione: Colonna sonora fluida che ha saputo creare un continuum con la sequenza del corto, mettendo in risalto la scrittura, la ricerca timbrica e l’attinenza con l’immagine.

MENZIONE SPECIALE: Jolanda Moletta

La giuria composta dai lettori di TORINOSETTE – Cristina Disavino, Marco Nicolai e Violetta Zannino – assegna il premio Audience Award – TORINOSETTE a

THE CORD OF LIFE di Oiao Sixue

Motivazione: Presenta in modo toccante e poetico, ma spesso anche divertente, il tema del rovesciamento con il trascorrere degli anni del rapporto di cura madre-figlio, simbolicamente ben rappresentato dal passaggio dal cordone ombelicale della nascita alla corda con cui per sicurezza il figlio tiene legata la genitrice. Nell’attuale momento caratterizzato da guerre e conflitti, afferma la possibilità di un’armonia tra grande città e steppa mongola, modernità e tradizione, musica elettronica e folklore, mostrando che la musica è ovunque nel mondo che ci circonda.

Seeyousound International Music Film Festival è organizzato da Associazione Seeyousound con la collaborazione di Museo Nazionale del Cinema, il patrocinio di MiC – Ministero della Cultura e Città di Torino, e il contributo di Regione Piemonte, Fondazione CRT e Camera di Commercio di Torino. Sponsor Red Bull, BTM Banca Territori Del Monviso, Pizzeria Fradiavolo Torino, Onclusive, Iren Luce Gas e Servizi, Denmark Street, Machiavelli Music.

Rock Jazz e dintorni a Torino: Il duo Avitabile-Servillo e Bruce Cockburn

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Il trio di Gianni Virone suona al Cafè Des Arts.

Martedì. Al Margot di Carmagnola si esibiscono i Lion’ s Law.

Mercoledì. Al Blah Blah è di scena Adam Bomb.

Giovedì. All’Off Topic si esibisce il rapper Blck Milk. Al Circolo della Musica di Rivoli sono di scena Enzo Avitabile e Peppe Servillo. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Appino dei Zen Circus. All’Imbarchino suona il duo Dinastia Giulio Claudia. Al Blah Blah è di scena Sabrina Napoleone. Al Magazzino sul Po Colombre presenta il suo “Realismo Magico”.

Venerdì. Al Magazzino sul Po si esibisce Annibale. Al Folk Club è di scena la violoncellista e cantante Naomi Berrill. All’Hiroshima suona l’Officina della Camomilla. Al Blah Blah si esibiscono i Bragolin. Allo Spazio 211 sono di scena i Sempre Peggio con i Back From The Grave. Alla bocciofila Rami Secchi si esibisce Sandalucì.

Sabato. Al Jazz Club è di scena la vocalist Greta Basile. Al Folk Club suona Bruce Cockburn. Al Magazzino di Gilgamesh blues con il chitarrista Leburn Maddox. Al Circolo Sud si esibisce Gillet. Allo Ziggy sono di scena gli Ambusur. Allo Spazio 211 suonano gli I Shot A Man. Al Blah Blah si esibiscono i Lieroy con il terzetto Treehorn.

Domenica. Al Jazz Club è di scena la vocalist Lil Darling accompagnata dal chitarrista Marco Roagna. Al Magazzino sul Po suonano : Lavorazioni Carni Rosse, Sabasaba, Grams e Satan is My Brothers.

Pier Luigi Fuggetta

I libri più commentati del mese

RASSEGNA DI FEBBRAIO

Eccoci al consueto appuntamento con i libri più letti e commentati dalla  grande community di lettori “Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri”  nel mese di febbraio, dominato dalle discussioni su Il Colore Viola, grande classico contemporaneo di Alice Walker tornato alla ribalta grazie a una nuova versione cinematografica; secondo posto per Case Rosse, di Alberto Coco, un piccolo spaccato della società italiana negli anni Sessanta e Settanta; L’Età Fragile, di Donatella Di Pietrantonio, romanzo sull’incomunicabilità molto apprezzato dai lettori e dalle lettrici.


Incontri con gli autori

Abbiamo fatto due chiacchiere con Celestina Cielo e Agnese Urbano, scrittrici piemontesi autrici di Caracolito Hostal (Neos, 2021) un romanzo a metà tra l’inchiesta, la guida turistica, un taccuino di viaggi; Giorgio Guicciardi,  al suo esordio con Gli Inseparabili (auto-pubblicazione, 2023) la vera storia di un grande amore,  testimonianza di come la sofferenza e la malattia aprano il cuore all’essenza della vita; Briciolina, una scrittrice romana al suo esordio con  Commedia Femminile: Fotogrammi Di Una Relazione, (auto-pubblicazione, 2023), un’antologia di racconti brevi che fissano gli aspetti diversi di una relazione tra due persone.

Per questo mese è tutto. Vi invitiamo a seguire Il Passaparola dei libri sui nostri canali sociali e a venirci a trovare sul nostro sito ufficiale per rimanere sempre aggiornati sul mondo dei libri e della lettura! unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Porte aperte a “SPA/Spazio Per Arte”

 

Ad Oleggio, apertura al pubblico con visite guidate e gratuite, in occasione della mostra di arte contemporanea “BIANCO”

Sabato 2 marzo

Oleggio (Novara)

L’appuntamento è ormai fissato ad ogni primo sabato del mese. Così, sabato 2 marzodalle 9 alle 13“SPA/Spazio Per Arte” aprirà le sue porte gratuitamente (ingresso gruppi ogni 30 minuti) ai visitatori che potranno scoprire e ammirare, oltre agli storici ambienti, la mostra “BIANCO”, a cura di Rischa Paterlini, che riunisce una selezione di opere della “Collezione Laura e Luigi Giordano”, alcune delle quali esposte al pubblico per la prima volta e in cui – manco a dirlo – il “Bianco” è proprio il colore dominante. La mostra è allestita nelle magnifiche stanze di “Palazzo Bellini”, origini quattrocentesche (500 metri quadri, distribuiti su due piani) nel centro storico di Oleggio, dove Laura Luigi Giordano, dopo averlo acquistato nel 2020 ed accuratamente restaurato, condividono con la città e il pubblico le opere della loro importante “Collezione di Arte Contemporanea”, comprendente circa 200 opere di diverse generazioni di artisti.

“È un grande motivo di orgoglio – sottolineano i coniugi Giordano – vedere che il nostro obiettivo di offrire un luogo dedicato alla cura e alla bellezza dell’anima stia riscuotendo così tanto successo. L’arte contemporanea all’interno di un palazzo d’epoca, situato in una località non vicina alle grandi città, sembra davvero aver reso il progetto unico e affascinante, attirando persone da ogni parte d’Italia e anche d’Europa. Vogliamo quindi condividere questa gioia con tutti coloro che hanno contribuito a rendere ‘SPA’ un luogo così speciale e che continuano a onorarci con la loro presenza”.

La mostra, attualmente in corso, è aperta (ogni primo sabato del mese) fino al prossimo 31 luglio. Perché il titolo “BIANCO”“Perché il ‘Bianco’ – afferma Laura Crola Giordano – è il colore che ci permette di osservare, senza distrazione, le bellezze del Palazzo. Bianco è il colore del latte ed è senza dubbio il colore più amato dalla nostra famiglia”.

“E ‘Bianco’ è il colore dominante nelle opere video, fotografiche, pittoriche e scultoree che sono state scelte per la mostra e che sono state raccolte negli anni dai collezionisti”, afferma Rischa Paterlini, curatrice della mostra e della “Collezione Laura e Luigi Giordano”. Particolarmente impegnativo e ricco di opere e di piacevoli “sorprese” è il percorso espositivo, studiato nei dettagli, con grande competenza e  saggezza, per riuscire a mixare nel giusto modo le opere esposte -attente ai valori e alle migliori cifre stilistiche delle avanguardie e post-avanguardie artistiche – agli spazi d’impronta neoclassica voluti dall’intervento (pitture, bassorilievi, stucchi e pregiati soffitti in legno) dell’architetto svizzero, novarese d’adozione, Stefano Ignazio Melchioni (1765 – 1837).

Da Wolfgang Laib a Mona Hatoum, da Anne Ihmof a Robin Rhode e all’americana Trisha Baga (con le sue “casuali” installazioni, giocate fra video, performance e oggetti di “curiosa” provenienza), fino a Vanessa Beecroft, al pop-neoespressionistico del tedesco Anselm Kiefer (narratore delle più scomode e buie realtà della storia tedesca in opere che gli hanno procurato non poche e forse esagerate critiche), al giovane varesotto di Busto Arsizio Diego Marcon: questi, in estrema sintesi, alcuni degli artisti presenti nel percorso espositivo di “BIANCO”, una mostra che invita a “sentire con gli occhi, sfruttando la versatilità del colore bianco e delle forme visive per comunicare emozioni e idee”“ ‘BIANCO’ vuole essere – conclude Risha Paterlini – una riflessione sulla natura effimera della vita, sulla purezza e sulla bellezza della semplicità”.

Le visite, coordinate dalla storica dell’arte Federica Mingozzi, responsabile “Educazione e rapporti con il territorio” di “SPA”, saranno guidate dagli studenti del Liceo Classico Linguistico “Carlo Alberto” di Novara.

Per info: Palazzo Bellini, piazza Martiri della Libertà 10, Oleggio (Novara), www.spazioperarte.it

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Anselm Kiefer: “Cette obscure clarté qui tombe des etoils”, Tecnica mista, 1991-’92, ph. Mattia Micheli

–       Particolare dell’allestimento

–       Laura e Luigi Giordano, ph. Mattia Micheli

A Diagon Hall, nei Dialoghi tra prosa e poesia, protagoniste le isole

 

 

Diagon Hall ospiterà il 6 marzo prossimo alle ore 21.30 un evento letterario, il quarto appuntamento dei “Dialoghi tra prosa e poesia”incentrato sul tema delle isole, considerate gli antichi porti del mare, un’occasione di salvezza, in ognuna si scopre un diverso microcosmo a sé stante. Questo incontro chiude il trittico legato ai viaggi dell’uomo e alle connessioni di storie che mettono in relazione i diversi popoli. L’incontro è  tenuto da Gian  Giacomo Della porta e Jacopo Marenghi.

Partendo dal mito di Ulisse l’evento si dipanerà saltando tra le note isole dell’Odissea, ognuna di esse rappresentante un preciso simbolo, quali la solitudine, il pericolo,  il rifugio, la civiltà e la partenza.

Le isole protagoniste dell’incontro si avvolgono in un manto  mitico in cui la realtà si fonde e si confonde con l’immaginazionee diventa un sogno d’amore per Pablo Neruda o il rifugio onirico per il poeta Giuseppe Ungaretti, una storia di naufraghi che vedrà attivi grandi personaggi legati al mondo delle isole, come Robinson Crusoe di Defoe e il Morel di Bioy Casares.

Il prossimo ciclo di tre incontri  vedrà protagonisti i temi più  studiati e amati di scrittori e poeti tra i più importanti, da Kafka a Montale fino a Ginsberg.

 

Diagon Hall via San Domenico 47 Torino

 

Mara Martellotta

La nuova stagione concertistica dell’Accademia Stefano Tempia

 

“A tempo.” Questo il titolo della nuova stagione concertistica dell’Accademia Stefano Tempia, un invito alla riflessione del tempo della musica che può avere numerose chiavi di lettura. Il 2025 sarà anche l’anno del 150esimo anniversario della corale più antica d’Italia. L’Accademia Corale Stefano Tempia è la più antica d’Italia, fondata dal violinista e compositore Stefano Tempia nel 1875. Da allora le sue stagioni concertistiche hanno diffuso prestigiosi repertori corali e sinfonici da camera, da scoprire e riscoprire.

Nel 2024, alla vigilia di questa storica ricorrenza, la Stefano Tempia offre un percorso rivolto al futuro, suggerendo una definizione di tempo in musica: “A tempo” è, infatti, il titolo della stagione musicale che sarà inaugurata dal primo violino della Scala, il torinese Francesco Manara, lunedì 11 marzo prossimo all’oratorio San Filippo Neri. Il tema centrale del tempo e la musica sarà il protagonista del ciclo di tre narrazioni-concerto al Circolo dei Lettori, a cura del violoncellista Claudio Pasceri, dal 17 al 24 aprile e 8 maggio. Controllare il tempo non corrisponde a essere a tempo, piuttosto a gestire le sfaccettature del racconto che illuminano l’opera d’arte, esplorando dal di dentro la musica, attraverso sapienti parole e note su pagine di J.S. Bach, O. Messiaen e S. Sciarrino, tra barocco e contemporaneità, con cenni di musica elettronica. Primo vere, Chronos, Aíon e Kaíròs sono le quattro sezioni della stagione 2024, ispirata ai concetti greci di tempo e curata da Luigi Cociglio. “Inizio di primavera” è un inno ai talenti della musica da camera che stanno fiorendo nel panorama artistico nazionale e internazionale (16 marzo, 6 e 13 aprile). Seguiranno tre concerti di “Chronos”, il tempo dinamico della mortalità umana, vivace dialogo con le voci della modernità. L’appuntamento sarà il 27 maggio al teatro Vittoria. Quintetto Architorti e Coro Stefano Tempia con rivisitazione di musiche di Morricone, Capossela, Cohen, Sex Pistols, U2 e Coldplay, saranno protagonisti l’8 giugno a Spina 3-Scalo Valdocco, spazio postindustriale recuperato da Biesse Investment Spa, in cui si fonderà la voce del Coro Tempia, dell’Orchestra Filarmonica TRT e ritmi di tango con la Misa a Buenos Aires. Chiuderà in estate un concerto dedicato al repertorio francese del Novecento del Quintetto Contrametric, prodotto in partnership con il Festival Scenario Montagna in Val Chisone.

AÍon eternità, la terza sezione dedicata ai classici, partirà dopo l’equinozio autunnale con i Carmina Burana al Conservatorio di Torino in collaborazione con il Balletto di Torino.

Al Castello di Vinovo si terrà uno speciale su Puccini, occasione per celebrare il centenario della morte del Maestro. Canterà il coro di voci bianche del Convitto Umberto I, fondato dalla Tempia e accompagnato dagli archi Melos.

Presso la chiesa dei Santi Pietro e Paolo in San Salvario, il Coro Tempia si esibirà insieme a voci soliste nella “Petite messe solennelle”, capolavoro rossiniano della maturità.

L’ultima sezione intitolata Kaìros rappresenta l’attimo fuggente, il momento opportuno e propizio della creatività, che proporrà il disfarsi della musica barocca d’Anglebert, Couperin e Rameau, eseguiti dalla clavicembalista Elisabetta Guglielmin, l’ensemble Archicembalo nelle Quattro Stagioni di Vivaldi e, a completamento dell’opera “Bach Heute”. Tutti i concerti saranno arricchiti da gruppo di artisti di Artporter, la start up torinese a impatto sociale che connette arte contemporanea, spazi e aziende.

Mara Martellotta

Il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano dedica una mostra a Ezio Gribaudo

 

 

Ezio Gribaudo sarà in mostra al Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano nella esposizione dal titolo “The weight of the concrete”, a cura di Tom Engels e Lilou Vidal, in collaborazione con Leonie Radine, con la scenografia di Davide Stucchi.

La mostra si aprirà il 23 marzo per concludersi il 1 settembre 2024.

Museion, il Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano, si è dichiarato soddisfatto di esplorare l’eredità culturale dell’artista ed editore Ezio Gribaudo (1929-1922), in una mostra dal titolo “The Weight of the concrete”, che rende omaggio alla sua opera multidisciplinare all’intersezione tra immagine e linguaggio.

Alla luce di una scenografia contemporanea, la sua poetica della materia entra anche in dialogo con voci della poesia sperimentale.

La mostra è prodotta da Grazer Kunstverein in collaborazione con l’archivio Gribaudo di Torino e con Museion.

Il titolo della mostra è preso in prestito da “Il peso del concreto”, libro del 1968 che presenta i primi lavori grafici dell’artista, insieme a un’antologia di poesia concreta a cura del poeta Adriano Spatola.

Al centro di questa pubblicazione e dell’esposizione c’è l’emblematica serie di Logogrifi che l’artista ha sviluppato a partire dagli anni Sessanta, passando dai rilievi su carta assorbente a rilievi in legno e polistirolo. Nel corso della sua vita i Logogrifi hanno costituito un rapporto strettamente personale e intrecciato con l’attività di creatore di libri, nonché con la sua fascinazione per i nuovi processi di stampa industriale, i caratteri tipografici, i giochi linguistici e le matrici di rilievo.

Basati su enigmi linguistici o visivi, i Logogrifi sono simili a puzzle o rompicapo, che prevedono la formazione di nuove parole cambiando la lettera iniziale. Nell’interpretazione di Gribaudo un logogrifo oscilla tra leggibilità e astrazione, a volte tendendo verso forme leggibili e altre volte scalando il mondo enigmatico in cui immagine e linguaggio si fondono comprendendo elementi tipografici (testuali, figurativi e topografici). ‘The Weight of the concrete’ annuncia l’emergere di una nuova grammatica e, di conseguenza, di nuove forme di lettura. Partendo da rilievi acrobatici su carta assorbente, trasformandosi in rilievi in legno e polistirolo e culminando infine in pezzi cromatici con inchiostro tipografico, le opere in mostra interrogano i modi in cui forma, linguaggio e materia continuano a modellarsi e ridefinirsi a vicenda.

Gli esperimenti associativi di Gribaudo con le tecnologie di stampa sono nati dalla sua dedizione per la pubblicazione di monografie di artisti suoi contemporanei, come Francis bacon, Giorgio de Chirico, Jean Dubuffet, Marcel Duchamps e Lucio fontana, nonché dal suo interesse per la stampa popolare, verso giornali, dizionari, atlanti e libri per bambini.

Per evidenziare questa relazione tra la sua attività artistica e quella editoriale, la mostra presenta una selezione unica di pubblicazioni rare e materiali d’archivio di Gribaudo.

La scenografia della mostra è stata realizzata dall’artista italiano Davide Stucchi, che opera nel campo delle arti visive, del design, della moda e della scenografia. L’approccio artistico e gli

interventi di stucchi riecheggiano e amplificano quelli di Gribaudo, utilizzando oggetti ready made e materiali prodotti industrialmente. L’esposizione comprende anche un programma sonoro che si concentra sulla vocalizzazione della poesia sperimentale, per esplorare da una nuova prospettiva le combinazioni di arte visiva, poesia, stampa e design di Gribaudo.

 

Mara Martellotta

Note di Classica: Tedor Currentzis, Mischa Maisky e Alexander Gadjiev le “stelle” di marzo

GLI APPUNTAMENTI DEL MESE

Sabato 2 alle 20 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, il Faccini Piano Duo eseguirà musiche di Cajkovskij, Ravel, Williams. Lunedì 4 alle 18 per Polincontri musica nell’aula magna del politecnico Anna Kravtchenko al pianoforte eseguirà musiche di Chopin. Martedì 5 alle 20 al teatro Vittoria, il Muzsikàs Folk Ensemble con Enrico Bronzi al violoncello, eseguirà musiche tradizionali, e di Muzsikàs Folk Ensemble , Ligeti e Bartòk.

Mercoledì 6 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Daniel Lozakovich violino e David Fray pianoforte, eseguiranno musiche di Schumann , Bach, Beethoven. Giovedì 7 alle 20.30 e venerdì 8 alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Alphes Chauhan e con Simone Lamsma violino, eseguirà musiche di Korngold e Bartòk. Lunedì 11per Polincontri Musica Luis Alberto Latorre al pianoforte eseguirà musiche di Beethoven. Mercoledì 13 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Alexander Gadjiev pianoforte eseguirà musiche di Chopin, Skrjabin e Musorgskij. Giovedì 14 alle 20.30 e venerdì alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Han-Na Chang e con Mischa Maisky al violoncello, eseguirà musiche di Sostakovic e Prokofev. Sabato 16 alle 20.30 per Lingottomusica all’ auditorium Agnelli, MusicAeterna orchestra e coro diretta da Teodor Currentzis, eseguirà musiche di Mozart. Sempre sabato 16 alle 18 al teatro Vittoria, dodicesimo episodio di “Libertà nell’Ordine” con Antonio Valentino pianoforte e relatore.

Lunedì 18 per Polincontri Musica Mauro Loguercio violino e Emanuela Piemonti pianoforte eseguirà musiche di beethoven. Mercoledì 20 alle 20.30 all’auditorium Toscanini concerto fuori abbonamento con l’Orchestra Rai diretta da Michele Gamba impegnata ad eseguire musiche di Puccini. Sempre mercoledì 20 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Andrei Ionita violoncello e Alexander Gadjiev pianoforte eseguiranno musiche di Janàcek, Brahms, Glazunov e Prokofev. Venerdì 22 alle alle 20 al teatro Regio debutto de “La Fanciulla del West” di Giacomo Puccini. Opera in 3 atti. L’orchestra del Regio sarà diretta da Francesco Ivan Ciampa. Repliche fino a venerdì 29. Lunedì 25 alle 20.30 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, Zebo Zero Emission Baroque Orchestra eseguirà un programma intitolato “San Francesco Aulente Flore”. Sempre lunedì 25 per Polincontri musica il Quartetto Adorno eseguirà musiche di Beethoven e Schubert. Venerdì 29 alle 20.30 all’auditorium Toscanini concerto fuori abbonamento con l’Orchestra Rai diretta da Andrès Orozco-Estrada. Verranno eseguite musiche di Pergolesi e Beethoven.

Pier Luigi Fuggetta