Cosa succede in città- Pagina 77

Con la musica un volto nuovo al day hospital del Cottolengo

Sabato 3 febbraio alle 20.45 nella Chiesa della Piccola Casa di Torino
Sabato 3 febbraio 2024 alle ore 20.45 nella Chiesa della Piccola Casa di Torino (via Cottolengo 12) si terrà il concerto del Quartetto d’archi Viotti ensemble – Paolo Giolo (Violino), Marco Lamberti (Violino), Alberto Giolo (Viola) e Giacomo Berutti (Violoncello).

Ingresso ad offerta libera.

Il ricavato sarà devoluto a favore del progetto “Un volto nuovo al Day Hospital oncologico” dell’Ospedale Cottolengo che ha lo scopo di dare un’accoglienza calorosa alle pazienti e rendere più confortevoli gli ambienti dove si effettuano le terapie.”
cfr: https://www.cottolengo.org/2024/01/12/concerto-darchi-per-il-progetto-un-volto-nuovo-al-day-hospital-oncologico/?fbclid=IwAR0qqS_sSskXTJamS7rcGsWY1Cvb_iAINKH7wNJdT501i-ApJNbFU4k-1Us
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Lluis Pasqual dirige Lina Sastri in ‘Nozze di sangue’ di Federico García Lorca

Debutterà  martedì 30 gennaio al teatro Carignano di Torino, alle 19.30, ‘Nozze di sangue’ di Federico Garcia Lorca, per l’adattamento e la regia di Lluis Pasqual. In scena, accanto a una straordinaria Lina Sastri, Giacinto Palmarini, Giovanni Arezzo, Alessandra Costanzo, Ludovico Caldarera, Roberta Amato, Floriana Patti, Gaia lo vecchio, Alessandro Pizzuto, Sonny Rizzo, Elvio la Pira e insieme ai musicisti Riccardo Garcia Rubi (chitarra) Carmine  Nobile  (chitarra), Gabriele Gagliarini(percussioni). La coreografia è  di Nuria Castejon, le scene sono di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Franco Squarciapino, le luci di Pascal Merat.

Lo spettacolo è coprodotto dal teatro Stabile di Catania, teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale,  Teatro di Napoli, Teatro nazionale e Teatro Biondo di Palermo e resterà in scena per la stagione del teatro Stabile in abbonamento fino a domenica 11 febbraio prossimo.

Nel dramma di Garcìa Lorca solo uno dei personaggi ha un nome, gli altri sono ruoli, funzioni sociali, archetipi di una società chiusa e violenta, in cui le passioni sono soffocate nel sangue. Limitazioni alla libertà personale, sessismo, clima opprimente e repressivo non  erano estranei al poeta e drammaturgo spagnolo, destinato a una tragica fine tre anni dopo il debutto dell’opera. Essa risulta ispirata a un  vero fatto di cronaca, e questa storia datata 1943 è  diventata un urlo contro qualsiasi convenzion  nel campo dell’amore, un  grido di libertà nel seguire le proprie passioni che bruciano due cuori  e due corpi in una stessa fiamma.Lluis Pasqual, massimo esperto vivente di Lorca, realizza una contaminazione tra prosa, danza e canto, basandosi sulle eccentriche capacità di Lina Sastri.

“Nozze di sangue – spiega Lluis Pasqual – rappresenta uni dei titoli più folgoranti della storia del teatro del Novecento europeo e altro non è  che un fatto di cronaca di vita raccontato da un poeta. A pochi chilometri da Granada, in una campagna secca, la sposa fugge con un lontano parente. Lo sposo, tradito, li insegue con un gruppo dei suoi e il tutto finisce a coltellate e morti. La notizia appare sui giornali  e nella mente del poeta questa storia vera compie un viaggio profondo e scuro. Il ‘suo’ racconto dei fatti diventa un urlo contro qualsiasi convenzione nel campo dell’amore e un grido di libertà nel seguire la passione che brucia due corpi e due cuori nella stessa fiamma. Nel corso del racconto Garcia Lorca crea due personaggi enormi, due vittime, due donne, la fidanzata e la madre. Quelle  che restano e che dovranno trascinarsi a vita il dolore e le ferite causate da questo cainismospagnolo, fratello contro fratello divisi fino alla morte.

La frase materna “Qui adesso ci sono due bande, tu con i tuoi, io con i miei” non faceva altro che annunciare la disumana guerra civile che di lì  a poco sarebbe scoppiata in Spagna. Poi il poeta è  morto, la guerra è passata, sono trascorsi tanti anni e, in una piccola parte del mondo occidentale,  la donna ha conquistato quella libertà  per la quale il poeta si era battuto.  La metafora sulla passione e sull’amore, che Garcìa Lorca ha fatto diventare immortale in questo testo bruciante, è  ancora molto viva e attuale in tante civiltà  che non appartengono alla nostra cultura europea.  Ed è,  senza dubbio, anche dentro le nostre frontiere piene di intolleranza e di odio. E queste parole le scrivo mentre in Europa viviamo la più irrazionale guerra della storia dell’uomo. Quanti volti si spose e di madri abbiamo visto in televisione? Come quelli che ha sognato Lorca. Non è  un caso che abbia scelto, come in tante sue opere, la donna, la vittima per mostrare la violenza degli uomini. Il poeta, ancora una volta, guarderà dalla parte dellevittime, la sposa, la madre.

Isabel Garcia Lorca, la sorella di Federico, mi ha raccontato che nel momento in cui Lorca scriveva ‘Nozze di Sangue’ erano a Granada, a la Huerta  de san Vicente, la bella casa dove trascorrevano l’estate. A Federico era arrivato un disco di una cantata di Bach che faceva suonare al grammofono e che ascoltava ossessivamente per ore tutti i giorni finché un giorno glielo hanno nascosto.

In ‘Nozze di sangue’ c’è tanta musica scritta anche da lui, che è  stato un grandissimo musicista. Una musica che non è  Bach, ma ha una sua geometria. Proviene piuttosto dal “cante jondo” che vuol dire canto scuro e profondo, che è  una variante del flamenco. Questa musica, presente nel testo, scorre come un fiume scuro e bisogna farla sentire perché  riempie il suo corpo, la sua anima, il suo orecchio in una terra secca circondata dal mare. Nel Meridione della cosiddetta civiltà.  In Andalusia come in Sicilia non vi è  grande differenza.

 

Nozze di sangue di Federico Garcia Lorca

Teatro Carignano piazza Carignano 6, Torino

30 gennaio-11 febbraio 2024

 

Mara Martellotta

Rock Jazz e dintorni a Torino: Uri Caine e i Lou Dalfin

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Lunedì. Al Cafè Des Arts suona il Latin Trio di Simona Palumbo.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana si esibiscono gli Aires del Sur. Al Magazzino sul Po sono di scena i Leatherette. Al Mad Dog suona il sassofonista Toti Canzoneri.

Giovedì. Al Blah Blah sono di scena Andy MacFarlane e Nicolò Fiori. All’Osteria Rabezzana suona il quartetto del trombettista Jim Rotondi. Allo Ziggy sono di scena i Piqued Jacks. Al Magazzino sul Po si esibiscono i Daykoda.

Venerdì. Al Folk Club suona il pianista Remo Anzovino. All’Hiroshima Mon Amour sono di scena i Lou Dalfin con Madaski. All’ Imbarchino suonano i Mont Baud. Al Magazzino di Gilgamesh blues con il trio di Alberto Marsico e Dany Franchi. Al Magazzino sul Po è di scena Kuzu. Allo Ziggy si esibiscono gli Uguaglianza con gli Short Fuse. Al Più Spazio 4 il trombettista Giorgio Li Calzi sonorizza il documentario “La neuropatologia”.

Sabato. Al Blah Blah suonano gli Ananda Mida. Al Conservatorio piano solo per Uri Caine. Al Magazzino sul Po si esibisce il duo Brucherò nei Pascoli. Al Folk Club suonano i Birkin Tree con Becky Nì E’allaithe.

Domenica. Allo Ziggy sono di scena Federico Sirianni , L’Orage e Davide Di Rosolini. Al Diavolo Rosso di Asti suona il quartetto We Are Waves.

Pier Luigi Fuggetta

Passione e cultura: StraGulp al cortile del Maglio di Torino

Passione e cultura, Domenica 4 Febbraio 2024, dalle ore 9.00 alle 19.00, s’incontrano per la seconda Edizione di StraGulp, presso il Cortile del Maglio, in una suggestiva cornice molto Steampunk, di Torino. L’evento, ad ingresso gratuito, spazierà nel panorama della cultura pop con la partecipazione di prestigiosi ospiti del settore, con Associazioni, artisti, scrittori, un occasione per condividerla ma anche per un arricchimento personale per appassionati o semplici curiosi.

Un insieme di iniziative che la curatrice della kermesse, Manuela Macrì, ha voluto dar vita, creando un importante spazio d’incontro in cui, tutti, potranno ascoltare dalla viva voce, dei vari interpreti, molte curiosità, news e i dietro le quinte.

La manifestazione che sarà arricchita dalla mostra mercato, in cui si potrà trovare fumetti da collezione e nuove uscite, gadget e Action Figure, carte dei Pokemon e games retrò, vedrà la presenza del Direttore di doppiaggio Luca Ghignone (Uruseiyatsura nuova serie), il Museo dell’Informatica MUPIN, la Direttrice del blog “Il salotto Letterario” Caterina Francioso, L’Associazione Wonderland, lo sceneggiatore Marco Ventura, il collezionista ed esperto di Anime robotici Enzo Tripodina, Lewis Carroll Society d’Italia dedicata ad Alice nel paese delle Meraviglie , la dimostrazione di spade Giapponesi ”Hyoho Taisha-ryu” della Polisportiva Jolly Vinovo, il disegnatore Lorenzo Balocco la cui sua creazione Sortisia è la madrina dell’evento, l’illustratrice Samantha Scuri e tanti altri ospiti…. Una giornata che sarà seguita in diretta dalla Radio GRP, da Mercury Comics web radio e condotta nello spazio conferenze dalla Rivista Mondo Japan che affronterà l’argomento delle censure negli Anime; si avrà anche la possibilità, durante la giornata, di partecipare a work shop, sessioni di giochi, eventi a tema,  meet and greet, firma copie con gli autori, sarà un esperienza divertente accompagnata dalla possibilità di ampliare le conoscenze di questo meraviglioso universo “nerd”, in cui arte, cultura e socializzazione si mixano.

Dal 1 febbraio Gallerie d’Italia a Torino presenta “Non ha l’età. Il festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976”

Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 1 febbraio al 12 maggio 2024alle Gallerie d’Italia a Torino la mostra “Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976”, a cura di Aldo Grasso.

L’esposizione,  che si avvale del patrocinio della Regione Piemonte e della Città  di Torino, presenta 85 fotografie provenienti dall’Archivio Publifoto Intesa San Paolo sul Festival di Sanremo, la più celebre manifestazione della canzone italiana, che rappresenta un capitolo decisivo non soltanto della storia della s della musica e della televisione, ma anche della storia sociale d’italia. Le fotografie in mostra si soffermano solo in pochi casi sulle esibizioni degli artisti sul palco, ma conferiscono un grande rilievo ai fuori scena, ai cantanti durante le prove, le passerelle degli artisti in giro per la città,  gli autografi, il pubblico, gli artisti ritratti in situazioni curiose, la sala trucco, l’orchestra e la sala stampa. Grazie alla media partnership con la Rai, l’esposizione è  arricchita da contributi video-sonori in collaborazione con Rai teche.

La più celebre manifestazione della canzone italiana nasce nel 1951, organizzata dalla RAI di Torino, in tre serate e trasmessa radiofonicamente in presa diretta dal salone delle feste del Casinò di Sanremo.

Le prime edizioni furono trasmesse soltanto alla radio, ma dopo il successo crescente, la televisione decise di appropriarsene. I fotoreporter dell’agenzia Publifoto intuirono l’importanza della manifestazione e, negli anni in cui l’evento fu ospitato al Casinò di Sanremo, realizzarono circa 15 mila fotografie del festival, ora esposte alle Gallerie d’italia.

La mostra ripercorre anche gli anni in cui il festival di Sanremo fu ospitato nel Casinò prima di trasferirsi definitivamente al teatro Ariston.

Ne nasce un album di fotografie spesso curiose, inconsuete,  che ritraggono gli artisti lontano dai riflettori, nei momenti di vita che accompagnano le frenetiche giornate del festival, con una ingenuità e immediatezza che ce li fanno sentire piuttosto familiari.

Sono fotografie che testimoniano di un’Italia che ha fretta di dimenticare la guerra e la povertà,  che vuole affidare alle canzoni una ritrovata serenità,  come nel caso della canzone “Vola colomba”, che esprime un desiderio di rivalsa circa la questione triestina o giuliana.

La colonna sonora dell’esercito di liberazione americano era stato il boogie-woogie, una musica piena di eccitazione, ma sconosciuta in Italia. Bisognava trovarne una italiana, legata alla tradizione melodica e al belcanto.

Il titolo della mostra richiama la giovane età di un festival ai suoi esordi.

MARA MARTELLOTTA

In anteprima al cinema Massimo il documentario “Le valigie della storia”

Di Marina Piperno e Luigi Monardo Faccini

 

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino, nell’ambito degli eventi che ricordano le vittime della Shoah, accoglie un’iniziativa a cura dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, in collaborazione con la comunità ebraica di Torino e il gruppo studi ebraici di Torino.

Domenica 28 gennaio, alle ore 18:00, presso la sala 3 del cinema Massimo, verrà proiettato “Le valigie della storia”, il docufilm inedito realizzato nel 2023 da Marina Piperno e Luigi Monardo Faccini, che racconta il commovente viaggio nella memoria storica di Marina, cominciato con il ritrovamento di alcune bobine Pathé girate dal 1931 al 1946 nell’immenso archivio personale del padre della regista. Salvaguardare le pellicole è la sfida e il pretesto per restituire la biografia di una carriera che affonda le radici nella lotta all’antisemitismo. Lo sguardo di Marina ripercorre il Novecento, secolo che l’ha vista protagonista, testimone, narratrice e attrice dall’infanzia nella comunità ebraica romana fino alle persecuzioni razziali del 1938 e alla clandestinità durante la guerra, per approdare alla vocazione di cineasta e produttrice coraggiosa, riconosciuta a livello nazionale e internazionale fin dagli esordi.

“Questo film nasce da due leve che da sempre ci hanno guidato nella nostra ricerca storica e antropologica – afferma Marina Piperno – la prima consistente nella convinzione che sia fondamentale raccogliere la memoria dell’accaduto, ma soprattutto versandola nella storia che l’aveva causata; la seconda consistente nella ricerca della documentazione fotografica che consente di afferrare gli avvenimenti del passato studiando in maniera accanita fino ai dettagli infinitesimi della lente di ingrandimento”.

La proiezione sarà preceduta dalla presentazione del libro della regista “Eppure qualcosa ho visto sotto il sole”. Marina Piperno e Luigi Monardo Faccini dialogheranno con Giovanni De Luna e Silvio Alovisio.

 

Museo Nazionale del Cinema, via Montebello 22, Torino

Telefono: 011 8138509

 

Mara Martellotta

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

26 gennaio – 1 febbraio 2024

 

 

VENERDI 26 GENNAIO

Venerdì 26 gennaio ore 14.30

UN NUOVO QUARTIERE AL POSTO DELLA CITTADELLA

Palazzo Madama – percorso guidato in città

Il percorso guidato, legato alla mostra Liberty. Torino Capitale, in corso a Palazzo Madama fino al 10 giugno 2024, intende presentare un’area della città fortemente caratterizzata da costruzioni sorte durante il periodo del Liberty con esempi di edifici destinati sia alla residenza che alla produzione e all’istruzione. Passeggiando lungo le strade sarà possibile cogliere esempi di architetture e decorazioni ispirate sia all’Art Nouveau floreale che ai modelli più geometrici tipici dello Jugendstil.

Dopo la demolizione della Cittadella, Torino vide una rapida espansione urbana nell’area prossima al Maschio salvato dalla distruzione; nel nuovo quartiere scuole e palazzi sorsero prima secondo il modello definito “Umbertino” e successivamente con spiccati riferimenti al Liberty.

Ritrovo ore 14.30 davanti al monumento di Pietro Micca in via Cernaia angolo corso Galileo Ferraris

Costo singolo itinerario: 14€ intero; 11€ ridotto (possessori di Abbonamento Musei e under 18); gratuito under 6

Durata: 2 ore

Pacchetto tre visite: 38€ intero; 29€ ridotto

Ai visitatori che parteciperanno alla visita guidata della mostra Liberty. Torino Capitale (in calendario ogni lunedì alle ore 11 e ogni venerdì, sabato e domenica alle ore 16.30) abbinata a uno o più percorsi tematici sul Liberty sarà riservata una tariffa speciale:

costo visita guidata mostra Liberty. Torino Capitale + itinerario singolo Liberty in città: 18€

costo visita guidata mostra Liberty. Torino Capitale + pacchetto itinerari Liberty in città: 36€

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun – dom 9 – 17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Prossimi appuntamenti

Giovedì 1 febbraio ore 14.30: Palazzina Lafleur e la bizzarria del nuovo stile Liberty

Domenica 25 febbraio ore 10.30Un nuovo quartiere al posto della Cittadella

SABATO 27 GENNAIO

Sabato 27 e domenica 28 gennaio ore 10-13 e 14-17

LETTERE LIBERTY

Palazzo Madama – workshop di calligrafia con Massimo Polello

Questo workshop di due giorni vuole analizzare le lettere fluide, espressive e a volte idiosincratiche create da artisti e designer del Liberty dal 1890 fino ai primi anni del XX secolo.

Negli anni Novanta dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento artisti e designer di tutta Europa crearono un lettering che si distaccava dalle tradizionali aspettative di proporzioni classiche, di posizionamento prevedibile di spessori, di nozioni di equilibrio interno, di spaziatura coerente e di leggibilità. A volte le lettere si ondulavano, si gonfiavano o strisciavano per creare inaspettate contorsioni in sintonia con gli aspetti floreali e gusto del tempo. Il Liberty fu a tutti gli effetti un momento di gloriosa libertà per le lettere. Spesso le lettere erano viste come parte integrante del disegno, alla pari di illustrazioni e ornamenti. In effetti queste lettere sono effettivamente disegnate, distaccandosi nettamente dalla classica calligrafia. Assistiamo per la prima volta a quello che oggi chiamiamo “design del lettering” cioè una sorta di “font” dell’epoca.

I partecipanti saranno introdotti alla vasta gamma di lettere e forme del periodo Liberty; si analizzeranno ed esploreranno i metodi e le tecniche utilizzate da questi artisti e designer, concentrandoci sulle svariate possibilità di deformazioni per rendere le lettere eleganti e funzionali alla composizione estetica.

Si arriverà infine alla creazione e alla composizione del proprio monogramma, poi di semplici parole fino a composizioni decorative più complesse.

Questo corso è aperto a tutti i livelli e non richiede alcuna esperienza precedente con la calligrafia.

Il workshop della durata complessiva di 12 ore sarà accreditato per l’aggiornamento degli insegnanti (legge 170 del 21/03/2016 art. 1.5).

 

Materiale occorrente: matita HB o 5B, biro di qualsiasi tipo, roller, penne gel, matite colorate. Righe e/o squadre, gomma da cancellare, cutter, colla stick. Inoltre l’insegnante metterà a disposizione per il tempo del workshop: pennino e porta pennino per ciascun partecipante, inchiostro, blocchi di carta per schizzi esercizi Favini; fogli di carta della migliore qualità bianca e colorata.

 

Massimo Polello, graphic art-designer e artista, vive e lavora a Torino. Ha tenuto seminari presso la School of Visual Arts New York, Concordia University e UQUAM Montréal, Adobe di San Francisco ed è stato invitato alle Conferenze Internazionali di Type Designer a Mosca, Istanbul, San Paolo. È membro onorario di Letter Exchange di Londra ed ha collaborato con l’Università La Sapienza di Roma e Biblioteca Laurenziana di Firenze. Ha collaborato con Peter Greenaway e Luca Ronconi per l’allestimento e le calligrafie della mostra La Bella Italia, per il 150° dell’Unità di Italia.

Una delle sue ultime opere è un libro di pregio a edizione limitata per il RIJKS Museum di Amsterdam.

Attualmente è Presidente e insegnante presso l’Associazione Calligrafica di Torino “Dal Segno alla Scrittura”.

 

Costo: € 140 a persona

Prenotazione obbligatoria: tel. 011 4429629 e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Sabato 27 gennaio dalle 14.30 alle 17.30

ARTE E TÈ IN ORIENTE

MAO – Visita guidata alla collezione cinese e workshop di preparazione del tè

A cura di Theatrum Sabaudiae in collaborazione con The Tea

L’evoluzione e la diffusione della cultura del tè in Cina e in Giappone incontra e influenza la storia della produzione ceramica traducendosi in un connubio artistico di grande raffinatezza. La visita guidata alla galleria del MAO dedicata alla Cina e incentrata sulle manifestazioni di arte funeraria, seppur in assenza di riferimenti direttamente riconducibili all’ambito del tè, si soffermerà su alcuni nuclei di opere della collezione esemplificativi di tecniche ed estetica della ceramica cinese, dalla terracotta al grès, in un arco temporale che spazia dal periodo neolitico alla dinastia Tang (618-907 d.C.). Ispirandoci alle sfumature dei tè protagonisti del laboratorio, seguiremo nelle sale l’intensità dei colori e la luminosità delle superfici invetriate che caratterizzano i manufatti in esposizione, in un suggestivo itinerario di scoperta di tradizioni e concezioni rivelate dai corredi funerari della Cina antica.

Workshop di preparazione del tè a cura di Claudia Carità (The Tea)

L’attività del T-LAB è un’occasione per avvicinarsi e conoscere i vari tipi di tè utilizzando lo strumento professionale universale e applicando le modalità di valutazione tecnica. Ogni tipo di tè sarà preparato con un set dedicato. Il set si compone di tazza, coperchio e coppetta in porcellana di colore bianco ed è l’accessorio utilizzato dalla figura professionale del tea tester durante la valutazione qualitativa dei tè. Ogni partecipante potrà così prendere familiarità con gli elementi necessari che lo guideranno per la corretta scelta e preparazione del tè. T-LAB Area CINA ABC del TÈ cinese: foglie di tè bianco, verde e rosso. In occasione di questa attività si valuteranno tè ottenuti con tre diverse ossidazioni delle foglie. Il laboratorio si concluderà con la preparazione di un quarto tè con gaiwan, ovvero una tazza priva di manico dotata di coperchio e piattino utilizzata per l’infusione del tè. È un accessorio che appartiene alla tradizione cinese le cui origini ci riportano alla dinastia Ming. L’utilizzo della gaiwan introdurrà anche la buona pratica di infondere il tè più volte, tempi e temperature adeguate.

Sintesi dell’attività di laboratorio: – preparazione di n.3 tè con Set Tea Taster (3 set per partecipante) – preparazione di wulong con gaiwan (1 per tavolo).

Ogni tè proposto sarà presentato e successivamente preparato da ogni partecipante in autonomia. Tutti i partecipanti potranno poi provare ad utilizzare la gaiwan sfruttando la possibilità di infondere più volte le stesse foglie di tè e offrendolo quindi ai partecipanti allo stesso tavolo. Il tè finale infuso con gaiwan sarà accompagnato da piccole dolcezze in abbinamento.

Prenotazione obbligatoria entro giovedì 25 gennaio, l’iniziativa verrà attivata al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti, fino ad esaurimento posti disponibili.

Informazioni e prenotazioni: 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30).

Costo: 24 € a persona.

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; ingresso gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio

DOMENICA 28 GENNAIO

 

Domenica 28 gennaio ore 16

DIAMO FORMA ALL’ARGILLA

MAO – attività per famiglie

In visita alla mostra temporanea Tradu/izioni d’Eurasia, per osservare le preziose opere esposte: fiasche, piatti e brocche a forma di gallo forniranno lo spunto per il laboratorio di manipolazione. Durante l’attività l’argilla prenderà forma e ogni partecipante potrà realizzare il proprio oggetto.

Adatto a tutte le età

Prenotazione obbligatoria: 011.4436927/8 maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Costo: bambini 7 €, adulti ingresso ridotto alla mostra

GIOVEDI 1 FEBBRAIO

 

Giovedì 1 febbraio ore 14.30

PALAZZINA LAFLEUR E LA BIZZARRIA DEL NUOVO STILE LIBERTY

Palazzo Madama – percorso guidato in città

Il percorso guidato, legato alla mostra Liberty. Torino Capitale, in corso a Palazzo Madama fino al 10 giugno 2024, intende presentare un’area della città fortemente caratterizzata da costruzioni sorte durante il periodo del Liberty con esempi di edifici destinati sia alla residenza che alla produzione e all’istruzione. Passeggiando lungo le strade sarà possibile cogliere esempi di architetture e decorazioni ispirate sia all’Art Nouveau floreale che ai modelli più geometrici tipici dello Jugendstil.

La zona intorno all’attuale Piazza Peyron e la parte terminale di corso Francia presentano una serie di edifici ispirati al nuovo stile del Novecento. Abitazioni e stabilimenti vennero costruiti secondo lo stile floreale che troverà nella fantasia di Pietro Fenoglio il suo principale interprete a Torino.

Ritrovo in piazza Amedeo Peyron angolo via Bagetti

Costo singolo itinerario: 14€ intero; 11€ ridotto (possessori di Abbonamento Musei e under 18); gratuito under 6

Durata: 2 ore

Pacchetto tre visite: 38€ intero; 29€ ridotto

Ai visitatori che parteciperanno alla visita guidata della mostra Liberty. Torino Capitale (in calendario ogni lunedì alle ore 11 e ogni venerdì, sabato e domenica alle ore 16.30) abbinata a uno o più percorsi tematici sul Liberty sarà riservata una tariffa speciale:

costo visita guidata mostra Liberty. Torino Capitale + itinerario singolo Liberty in città: 18€

costo visita guidata mostra Liberty. Torino Capitale + pacchetto itinerari Liberty in città: 36€

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun – dom 9 – 17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Prossimi appuntamenti

Domenica 25 febbraio ore 10.30: Un nuovo quartiere al posto della Cittadella

Giovedì 14 marzo ore 14.30Liberty in Borgo Crimea

 


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Il Museo delle Ferrovie dello Stato a Porta Nuova

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Apertura straordinaria, domani, sabato 27 gennaio 2024, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle ore 14 alle 17.30, nei locali che si affacciano sul binario numero 20, a fine pensilina, della stazione di Porta Nuova, del Museo Ferroviario di Torino P.N.

 

Un museo dedicato all’ingegnere Riccardo Bianchi, il primo direttore generale delle Ferrovie dello Stato nel 1905, quando Giolitti realizzò l’unificazione delle varie reti private trasformandole in un unico soggetto pubblico.

Dedicato all’oggettistica per la circolazione dei treni, la tariffazione dei biglietti e tante altre curiosità tutte da scoprire custodisce anche alcuni rari e preziosi progetti riguardanti le linee d’oltre Oceano ed una biblioteca che annovera testi storici e libri specifici dell’Ottocento e del Novecento che descrivono mezzi, tragitti, stazioni e linee ferroviarie. Sabato ed anche domenica 28, in via Sacchi 63, al primo piano del DopoLavoro Ferroviario è inoltre possibile visitare il grande plastico con 20 treni e ben 260 metri di binari in miniatura.

Igino Macagno

In Barriera ritorna “In.FEST.ante”, Festival di Musica Contemporanea

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Negli spazi inediti dello storico “Circolo Arci Banfo” di via Cervino

Da sabato 27 gennaio, ore 19,30

Si inizia in pieno inverno e si chiude a primavera appena iniziata. Da sabato 27 gennaio a sabato 23 marzo. Fa indubbiamente una bella corsa, proponendo appuntamenti musicali d’indubbio interesse, la seconda edizione di “In.FEST.ante”, il “Festival di Musica Contemporanea e di Ricerca”, promosso dallo storico “Circolo Arci Banfo”di Torino in partenariato con la torinese associazione “Babelica aps” e la romana “Magma aps”, forti del sostegno della “Fondazione Compagnia di San Paolo”. L’idea alla base è quella di portare la “musica di ricerca” fuori dai circuiti convenzionali, in un quartiere che, contro i luoghi comuni, è il più “europeo” della città e il più ricco di realtà ed energie creative. Ispirandosi ai “tiny desk concert”, concerti con allestimenti molto semplici in “luoghi inaspettati”, “In.FEST.ante” va così in scena negli spazi del “Circolo Arci Banfo” in via Cervino 0, a Barriera di Milano. Un “luogo altro”, dunque, che si apre ai set e alla “ricerca musicale” per un progetto che prevede di avvicinare non solo appassionati e addetti ai lavori ma anche tanti curiosi. Un’incursione è anche prevista alla “Galleria Gagliardi & Domke” di via Cervino 16, che ospiterà una data del festival, nella quale la musica creerà interazioni visive e concettuali con le opere d’arte esposte.

Gli artisti selezionati dalla direttrice artistica Rosy Togaci sono tutti noti a livello nazionale ed internazionale e rappresentano appieno, e nella maniera migliore, la “sperimentazione artistica” e la “multidisciplinarietà” dei linguaggi musicali. Sottolinea la stessa Togaci: “Per la sua seconda edizione, In.FEST.ante allarga il suo focus allo scambio e all’incrocio di culture. La rassegna, che ha le sue radici nel quartiere multietnico di Barriera di Milano, ha voluto invitare artisti nazionali e internazionali dalle identità musicali complesse, per sviluppare coralmente un “mosaico di suoni” tra origini e prospettive globali, mappe musicali, universi di ritmi, battiti, e tonalità che generano nuove cartografie sonore”.

Musica e musiche, ma non solo. Nella mattina  del giorno del loro set, infatti, i musicisti si faranno anche “maestri”, realizzando una lezione per “spiegare” e “condividere” la loro musica con i bambini delle scuole del quartiere, protagonisti abituali delle attività del “Circolo”, che ospita anche una “Biblioteca popolare”, una “streetview art gallery” e organizza attività di “doposcuola”, nonché corsi di lingua italiana per i residenti stranieri.

Ad aprire le danze, sabato 27 gennaio, sarà il chitarrista romano, arrangiatore e “manipolatore elettronico”, Marco Bonini che si esibirà in uno spettacolo dalle grandi sorprese e suggestioni, dal titolo “Rituale domestico”.

A chiudere i giochi, sabato 23 marzo, negli spazi della “Galleria Gagliardi & Domke”(via Cervino, 16 – Unica esibizione “fuori casa”, tutte le altre sempre al “Circolo Banfo”) sarà “Here The Was Once A Sea” con Pouya Ehsaei, musicista, sound designer e promotore iraniano, attualmente residente a Londra, dov’è considerato uno dei musicisti elettronici più prolifici.

In mezzo, sabato 10 febbraio, “Didjin Beat”con Christian Muela (Italia-Congo), musicista specializzato in “didjeridoo”, strumento a fiato aborigeno con cui Christian compone musica contemporanea elettronica e sonorità urbane provenienti dal Trip hop, Dub e Techno. A seguire (24 febbraio) la romana Barbara De Dominicis con Christian Maddalena ed Elio Martusciello, in “Body Maps”, mentre (sabato 9 marzo) andrà in scena “Zaleska”, con Caterina Palazzi, leader della band “Sudoku Killer” e annoverata, nel 2022, tra i venti migliori bassisti italiani di sempre dalla rivista “Rockit”.

Tutti gli appuntamenti si terranno a partire dalle 19,30. Ingresso libero con la formula “up to you”.

Dettagli sugli appuntamenti e sulle singole iniziative previste in: www.circolobanfo.it/in-fest-ante-2024

g.m.

Nelle foto:

– Marco Bonini

– Caterina Palazzi (ph. Paolo Cruschelli)

– Barbara De Dominicis

– Pouya Ehsaei

Al via le masterclass della Gispsy con le più grandi star del West End di Londra

 

Il 27 e 28 gennaio si inizia con la Strega verde di Wicked, Alice Fearn.

Il 26 gennaio open day con Reece Richards da Hairspray e dalla serie Netflix “Sex education”

 

 

Prendono il via gli appuntamenti  di “Broadway & West end Gypsy Project” della Gypsy Musical Academy, la grande e storica  accademia di spettacolo e musical torinese.

La prima grande artista che approderà  sotto la Mole direttamente dai più  grandi palcoscenici di Londra è  Alice Fearn, famosa soprattutto per il ruolo di Elphaba nel musical “Wicked”, la strega verde del West End, ruolo che ha interpretato più di 700 volte.

La masterclass si terrà sabato 27 e domenica 28 gennaio. Il primo giorno sarà  dedicato soltanto agli allievi dell’accademia, il secondo sarà  aperto a tutti.

Per informazioni e prenotazioni 011/0968343

Alice è impegnata nel ruolo di Captain Beverley Bass & Others nel musical “Come from away”, vincitore dell’Olivier Award.

Alice ha iniziato la sua carriera nel West end con “Woman in White” e si è  poi unita al cast de “Les Miserables” sostituendo Cosette e Fantine; ha interpretato il ruolo di Rapunzel in “Into the woods”, Gingy/Sugar Plum Fairy in  Shrek e Nancy in Oliver.

Alice è solo la prima di una serie di grandi artisti  che vedremo nei prossimi mesi grazie alla Gipsy musical Academy, tutti provenienti dal prestigioso West End di Londra e da Broadway a New York, per un testa a testa tra i luoghi più importanti del mondo per quanto riguarda il teatro in lingua inglese. Qui hanno visto la luce i musical dei musical e, alle due estremità  dell’oceano, sono cresciuti i migliori interpreti del panorama internazionale pronti adesso a portare il loro insegnamento a Torino grazie alla Gipsy.

Per coloro che, invece, desiderino candidarsi alle audizioni del triennio accademico intensivo per l’anno 2024/2025, è prevista una masterclass gratuita con un altro grande artista  del West End di Londra, nonché noto autore di Netflix, Reece Richards.

II 26 gennaio si terrà l’open day della sezione accademica e una masterclass di musical con questo artista che vanta nel suo curriculum non solo ruoli come Seaweeed di Hairspray e Jackie Wilson e Martin Gaye Motown, ma anche nel piccolo schermo ruoli in famose serie come “Sex Education” e “You”.

Ad accompagnare i ragazzi nel trienno accademico i corsi quotidiani, dal mattino alla sera, composti da ben 38 discipline, nell’ambito del canto, della recitazione e della danza, tenuti da insegnanti di prestigio, quali Claudio Insegno, uno dei principali registi di musicali in italia, Vittorio Matteucci, lo storico frollo diNotre  Dame de Paris e Fabrizio Angelini, altro grande regista italiano.

Tra i residenti Stefania Fratepietro, Cristina Fraternale Garavalli, il ballerino Luca Spalato, Sergio Moses, Eugenio Gradabosco e la direttrice artistica e fondatrice della Gypsy, Neva Belli.

La Gypsy Academy significa anche accompagnamento nel mondo del lavoro, grazie all’inserimento dei ragazzi nel mondo dello spettacolo e ai titoli realizzati dalla sua compagnia che, nel 2019, si aggiudicò il passaggio alla finalissima di “Italia’s Got Talent”.

MARA MARTELLOTTA