Cosa succede in città- Pagina 65

Il “rinnovo dei voti di Superga”

Si svolgerà nel fine settimana di sabato 7 e domenica 8 settembre 2024 la tradizionale cerimonia della “Arnovassion dij Vot (Rinnovo dei Voti) – Festa della Vittoria degli Stati di Savoia”, una duplice ricorrenza che, innestandosi nel quadro storico della Guerra di Successione Spagnola (1701-1714), tiene viva la memoria della liberazione di Torino, a quel tempo capitale del ducato di Savoia, dall’assedio franco-spagnolo del 1706 rinnovando, nel contempo, il voto religioso con cui Vittorio Amedeo II di Savoia si impegnò solennemente a edificare una grande chiesa in onore della Madonna, la futura Basilica di Superga.

L’importante avvenimento, che quest’anno sarà organizzato in forma ridotta rispetto al consueto per ragioni di carattere tecnico, è promosso dalla delegazione “Piemonte e Stati di Savoia” del movimento culturale “Croce Reale – Rinnovamento nella Tradizione”, presieduto da Fabrizio Giampaolo Nucera. 

La manifestazione avrà inizio sabato 7 settembre con la celebrazione, prevista alle ore 18.30, della Santa Messa del Rinnovo dei Voti all’interno della chiesa torinese di Santa Cristina, in piazza San Carlo, officiata dal rettore, don Lorenzo Barbay.

Come da tradizione, nella mattinata di domenica 8 settembre ci si trasferirà sul colle di Superga, la splendida ambientazione naturale e architettonica che, a partire dalle ore 9.30 e fino all’incirca alle ore 11, accoglierà le celebrazioni legate alla Festa della Vittoria degli antichi Stati di Savoia, con il rito dell’alzabandiera, seguito dall’esecuzione degli inni sabaudi e dei singoli territori appartenuti al ducato, poi regno di Sardegna, da parte della Banda musicale Santa Cecilia di Trofarello, con la partecipazione e l’accompagnamento dei gruppi storici. La cerimonia si concluderà con la deposizione dell’omaggio floreale nella cappella della Beata Vergine delle Grazie, interna alla Basilica, e presso le Tombe Reali dei Savoia.

Le celebrazioni di Superga perpetuano la memoria del voto fatto dal duca Vittorio Amedeo II per la liberazione della capitale sabauda dall’assedio del 1706. Salito il 2 settembre, in compagnia del cugino principe Eugenio di Savoia-Soissons, sulla cima del colle, punto di osservazione ideale per concertare il piano di battaglia, il duca Vittorio Amedeo II, come racconta la tradizione, si raccolse in preghiera dinanzi all’effigie della Madonna nel piccolo oratorio di Santa Maria sub pèrgolam, implorandone l’intercessione e promettendo di far edificare sulla vetta della colle una grande chiesa dedicata alla Vergine. La solenne promessa sarebbe stata poi adempiuta a partire dal 1717 con la posa della prima pietra della grandiosa Basilica di Superga, frutto dell’ingegno dell’architetto messinese Filippo Juvarra.

La ricorrenza dell’“Arnovassion dij vot – Festa della Vittoria degli Stati di Savoia” si collega alla vittoria conseguita il 7 settembre 1706 dall’esercito austro-sabaudo, guidato dal duca Vittorio Amedeo II di Savoia e dal cugino, principe Eugenio di Savoia-Soissons, contro l’armata franco-ispanica, forte di 45.000 soldati, che dal mese di maggio cingeva d’assedio la città di Torino, capitale degli Stati di Savoia, nel quadro del conflitto di portata europea conosciuto come “Guerra di Successione Spagnola” (1701-1714).

Il lungo assedio, segnato da continui bombardamenti sulla città con palle di pietra e bombe incendiarie, ebbe termine con la battaglia del 7 settembre, che obbligò i franco-ispanici alla ritirata: negli anni successivi alla grande impresa si affermò, a Torino e nell’intero territorio degli Stati Sabaudi, la consuetudine di celebrare la ricorrenza della vittoria e della liberazione dall’assedio come una grande festa nazionale, e questa gloriosa tradizione, interrotta per un lungo periodo, è stata in tempi recenti riportata in auge, coinvolgendo gruppi e delegazioni provenienti da tutte le province storiche degli antichi Stati, in particolare Nizza e Savoia.

RINNOVO DEI VOTI DI SUPERGA E FESTA DELLA VITTORIA DEGLI STATI DI SAVOIA

Per informazioni sull’evento: www.crocereale.it 

Pietro Micca e la rievocazione dell’assedio del 1706

Nel 318° anniversario dell’assedio di Torino da parte dell’esercito francese di Luigi XIV durante la guerra di successione spagnola, sabato 7 settembre la città ricorderà uno dei momenti fondanti della sua storia.

Come ogni anno, la rievocazione di quegli avvenimenti sarà fatta nei luoghi in cui si svolsero: le gallerie di contromina, dove il minatore dell’esercito sabaudo Pietro Micca saltò in aria bloccando l’avanzata delle truppe francesi, le fortificazioni ipogee del Rivellino degli Invalidi e della Casamatta del Pastiss, e il Mastio della Cittadella, unica fortificazione sopravvissuta fino ai giorni nostri.

Nel 1706 Torino resistette per 117 giorni alla più forte macchina da guerra dell’epoca, l’esercito del “Re Sole” Luigi XIV, fino a quando fu liberata, grazie all’intervento congiunto dell’esercito sabaudo condotto dal duca Vittorio Amedeo II e di quello del cugino principe Eugenio di Savoia, che era a capo di un contingente austriaco. Il 7 settembre 1706 le truppe piemontesi sfondarono la resistenza dei francesi che assediavano Borgo Vittoria, liberando la città. Per ricordare quei momenti, e facendo seguito a un voto fatto qualche giorno prima dal duca Vittorio Amedeo II alla Madonna, nel 1717 venne costruita la basilica di Superga, da allora uno dei simboli più importanti di Torino. Al termine del conflitto, con la pace di Utrecht, fu riconosciuto al Ducato di Savoia, che sedeva al tavolo dei vincitori, il territorio della Sicilia poi scambiato con quello della Sardegna: nacque così il Regno di Sardegna.

Il programma della giornata

In mattinata saranno quattro le rievocazioni a cura del Gruppo storico Pietro Micca, i cui figuranti indosseranno l’uniforme sabauda in uso all’epoca.

Alle 10 ci sarà lo schieramento della Guardia d’onore del Pietro Micca in piazza Palazzo di Città. Al termine dell’esibizione, la Guardia omaggerà il Principe Eugenio con la deposizione di una composizione floreale ai piedi della statua a lui dedicata. Sempre alle 10, si terrà anche analoga cerimonia a ricordo dei caduti piemontesi e francesi nella galleria di contromina.

Alle 11.30 l’appuntamento sarà in via Guicciardini angolo via Grandis, dove sarà di scena un nuovo schieramento del Picchetto d’Onore del Gruppo Storico Pietro Micca con la rievocazione storica, tramite lettura, degli avvenimenti del 1706. Al termine sarà deposto un omaggio floreale alla lapide che ricorda i caduti dell’assedio.

Alle 11.45 infine, in via Grandis, verrà formato un corteo storico che sfilerà in direzione del Mastio della Cittadella. Nei giardini del Mastio si schiererà l’intero Gruppo Storico Pietro Micca e si svolgerà la cerimonia istituzionale con la resa degli onori al monumento a Pietro Micca.

Per immergersi negli avvenimenti dell’assedio di Torino, sempre nella giornata di sabato 7, si potranno inoltre visitare gratuitamente, con guida e previa prenotazione, il Museo civico Pietro Micca (con orario 10-17), l’area pedonale del Rivellino degli Invalidi (dalle 14.30 alle 17) e il Mastio della Cittadella – Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria (dalle 14.30 alle 17).

TORINO CLICK

Poste italiane, aperti tutti gli uffici dopo la pausa estiva

 Poste Italiane comunica che da oggi, lunedì 2 settembre, tutti gli Uffici Postali della città di Torino sono di nuovo disponibili secondo il consueto orario dopo la pausa estiva.

Per evitare assembramenti, tempi di attesa superiori alla media e risparmiare tempo, Poste Italiane ha potenziato il numero degli Uffici Postali presso i quali è possibile prenotare l’operazione allo sportello.  Sono infatti 67 le sedi postali cittadine dove è possibile accedere con prenotazione dal sito www.poste.it o dalle APP “Ufficio Postale”, “BancoPosta” e “PostePay”.

Dopo aver effettuato l’accesso tramite credenziali e scelto uno tra i servizi disponibili (“Bollettini”, “Versamenti, prelievi, F24, ricariche e altri pagamenti”, “Posta e Pacchi”, “Carta PostePay, Energia e Telefonia”, “Buoni e Libretti”, “Assicurazioni RC Auto”, “Conto corrente, Finanziamenti, Investimenti e assicurazioni” “SPID” e “Tutte le altre operazioni”) sarà necessario selezionare l’ufficio prescelto. Verrà generato un QRCode che, in caso di arrivo in ritardo o in anticipo rispetto all’orario della prenotazione, andrà “convalidato” all’arrivo in Ufficio Postale avvicinandolo al lettore ottico del totem Gestore delle Attese presente in sala per essere chiamato dal primo sportello libero.

Rimane ancora possibile prenotare il proprio turno allo sportello tramite WhatsApp. Richiedere il biglietto elettronico con questa modalità è molto semplice: basterà memorizzare sul proprio smartphone il numero 3715003715 e seguire le indicazioni utili a completare la prenotazione.

Spazio Nonni alla Fondazione Paideia

Da sempre figure di riferimento nella crescita e nell’educazione dei bambini, i nonni di tutta Italia vengono festeggiati il 2 ottobre, con una ricorrenza divenuta nazionale nel 2005. Figure insostituibili nell’infanzia dei piccoli nipoti, i nonni costituiscono un aiuto imprescindibile all’interno del nucleo famigliare, e questo è doppiamente vero quando in famiglia è presente un bimbo con disabilità. La Fondazione Paideia, che da oltre trent’anni sostiene le famiglie con bambini disabili, evidenzia l’importanza di riconoscere un supporto specifico non solo ai bimbi ma anche all’intero nucleo famigliare, per questo nelle sue sedi di Torino e Milano organizza incontri di formazione, informazione e confronto dedicati a genitori, fratelli e nonni. A ottobre, in occasione della festa dei nonni, riparte il progetto Spazio Nonni, gli appuntamenti rivolti ai nonni di bambini e bambine con disabilità. Nascono per offrire, a partire da temi molto specifici, momenti di riflessione e confronto tra pari. Ogni incontro prevede un tema specifico, comunicazione, giochi pratici, uso della tecnologia e suggerisce alcuni strumenti per comprendere al meglio i propri nipoti.

Giuseppe e Luigia, nonni che da tempo frequentano il percorso, raccontano: ”Ci siamo resi conto presto che nostra nipote aveva qualcosa di diverso dagli altri bambini, ma non sapevamo esattamente di cosa si trattasse. Non avevamo mai sentito parlare di autismo prima della diagnosi. Confrontarci con gli altri nonni è servito per farci vedere i problemi come una opportunità, può essere anche un modo vicendevole di farsi coraggio. Oggi riflettiamo sul fatto che, conoscendo nostra nipote, ci sembra di aver conosciuto un altro lato degli altri. Quello che abbiamo capito della nostra storia è che conoscere di più fa bene. Fa cercare soluzioni nuove, capire come approcciarci ai nostri nipoti, immaginare strategie migliori per comunicare e entrare in contatto con i bambini. Abbiamo anche capito che bisogna dar spazio a questi argomenti affinché diventino parte del senso di inclusione quotidiana”.

“Qualche anno fa – speiga Fabrizio Zucca, psicologo e psicoterapeuta della Fondazione Paideia – abbiamo avuto modo di riflettere sulle esperienze dei nonni all’interno di un gruppo per famigliari; oltre ai papà, che sono stati i nostri primi destinatari, c’erano anche uno zio e due nonni, e abbiamo compreso quanto fosse delicato il ruolo dei nonni all’interno della famiglia di un bambino e di una bambina con disabilità. I nonni si ritrovano a ricoprire due ruoli, quello di genitore di un figlio che si ritrova a gestire l’impatto con la disabilità e quello di nonni di un nipote con disabilità, e dei suoi fratelli e sorelle. I nonni vorrebbero saperne di più , a volte sono molto preoccupati, ma cercano di restare un po’ in disparte per non invadere, sanno che bisogna dar tempo alla mamma e al papà a loro volta di capire meglio. Questo percorso nasce per dare ai nonni un sostegno pensato per loro, un’occasione in cui possono condividere esperienze con altri nonni dal vissuto simile”.

I prossimi appuntamenti dedicati ai nonni, alla Fondazione Paideia, sono il 23 ottobre, il 4 dicembre 202, il 19 febbraio, 9 aprile, 21 maggio 2025.

Orario: 9.30 – 11.30

Fondazione Paideia, via Moncalvo 1 Torino

 

Mara Martellotta

Per TorinoDanza debuttano gli spettacoli “Into the Hairy” e in prima nazionale “Scarbo”

‘Into the Hairy’è  il frutto della collaborazione tra la coreografa Sharon Eyal e l’artista Gai Beharz, il compositore gallese Koreless, che ha creato la colonna sonora dello spettacolo e Christian Dior Couture per i costumi di Maria Grazia Chiuri. Questo lavoro andrà in scena dal 3 al 5 ottobre 2024 alle 20.45 presso la Sala Grande delle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri e Sharon Eyal conferma l’unicità,  l’originalità del proprio gesto, dimostrando la sua capacità di concentrare, attraverso un linguaggio del tutto personale, la tensione emotiva e la forza espressiva che attraversano i corpi dei danzatori.

Sharon Eyal crea mondi ultrastilizzati popolati da creature sensuali e irraggiungibili. I ballerini in  ‘Into the Hairy’ non appaiono interamente umani, pur manifestando una carnalitàdisturbante. I loro corpi sono longilinei e slanciati, avvolti da tutine in lycra per enfatizzare le linee della coreografia. Insieme  a Gai Behar, cocreatore di questo lavoro, Sharon Eyal trasforma ilcorpo in un oggetto di indefinibile desiderio, mescolando il balletto classico con la danza dei club underground. Lo stile è quello che da sempre contraddistingue il duo Eyal Behar, movimento,  musica  e spazio si intersecano, la danza esce dai suoi canoni tradizionali e viene spinta ben oltre i suoi confini, creando una sorta di rituale laico dai toni ancestrali che dà vita a un’esperienza unica.

Sharon Eyal nasce a Gerusalemme nel 1971 e entra a far parte della Batsheva Dancs Company nel 1990, diventandone direttrice artistica associata tra il 2003 e il 2004. Gai Behar è  curatore di eventi artistici multidisciplinari a Tel Aviv. Koreless è il nome d’arte dell’artista, produttore e compositore e performance LewisRoberts.

LEV Dance Company

3,4,5 ottobre ore 20.45 Fonderie Limone Moncalieri Sala Grande

 

Il 4 ottobre, alle 19.30, debutterà in prima nazionale per Torinodanza Festival alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri ‘Scarbo’, spettacolo molto apprezzato a livello internazionale,  firmato dal coreografo Ioannis Mandafounis, nuovo direttore artistico della Dresden Frankfurt Company, eseguito dalla danzatrice e artista poliedrica Manon Parent. Il titolo di questo lavoro è preso a prestito da una composizione per pianoforte di Maurice Ravel, le cui note saranno eseguite dal vivo dal pianista torinese Gabriele Carcano, insieme a quelle di Claude Debussy.

Lo spettacolo esplora il ruolo della narrazione nell’ambito della danza contemporanea in termini di funzione, forma e significato. La danzatrice è  al centro di questa narrativa, che riguarda l’interazione tra corpo, anima e emozione. Più lei danza, più  il pubblico è attratto dal suo mondo interiore,  ricco di tristezza, rabbia, gioia, impotenza e forza, emozioni evocate attraverso movimenti immediati e senza filtri. Manon Parent fa vibrare ogni fibra del suo corpo seguendo ogni frequenza emotiva, contribuendo a generare una forma di intimità condivisa che è il cuore di Scarbo. Durante lo spettacolo il pubblico è libero di decidere se gli stati d’animo espressi siano reali o immaginari, memoria del passato o racconto di una storia profondamente personale.

Il dialogo ritmico tra danza, musica e colore crea un’atmosfera che trasporta il pubblico in un film d’arte.

 

Mara Martellotta

Underground Cinefest al Cineteatro Baretti dal 26 settembre al 5 ottobre

Il primo Festival che inaugurerà la stagione cinematografica autunnale torinese

 

Sarà un autunno ricco di proposte teatrali e cinematografiche quello torinese a partire dal mese di settembre. Il primo festival sarà il Torino Underground Cinefest, in programma al Cineteatro Baretti dal 26 settembre al 5 ottobre prossimi, per la sua undicesima edizione ricca di novità. Nuovo è il direttore artistico  il critico Alessandro Amato, fino all’anno scorso curatore della sezione documentari del festival.  L’ideatore del festival e storico direttore artistico, Mauro Russo Rouge, resta in organizzazione con un ruolo più organizzativo.

Primo ospite sarà il regista sardo Bonifacio Angius che rappresenta, secondo Amato, la libertà espressiva sempre ricercata nel festival.  A lui verrà dedicata una retrospettiva dei tre film lungometraggi e una masterclass sulla sua carriera.  Il Festival si aprirà venerdì  26 settembre  alle 20.45 con “Perfidia”, esordio che compie dieci anni;  sabato 28, sempre alla stessa ora verrà  proiettato il film “Ovunque proteggimi” e domenica sarà la volta di un doppio appuntamento,  alle 19 l’incontro con Angius e alle 20.45 la proiezione del suo ultimo film “I giganti”.

Già annunciata la proiezione prevista martedì 1 ottobre, sempre alle 20.45, di “Benson, la vita è un nemico” di Maurizio Scarcella, una fotografia sull’esistenza di un personaggio avventuroso e solitario, straordinario che ha vissuto più  vite, di  cui una legata alla scena underground  romana degli anni Ottanta e Novanta e una seconda in cui è diventato un famoso fenomeno di Internet recitando con Verdone in “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”. Venerdì 4 ottobre sarà la volta della proiezione  di “Peter Doherty: Stranger in my own skin”, un documentario biografico sul musicista tra i più iconici della propria generazione, riferimento del rock britannico dagli anni Novanta ai Duemila.

Una delle novità di quest’anno è data dal “Premio Streen” per la sezione documentari. Il portale per lo streaming di cinema d’autore e indipendente, nato nel 2023 a Torino, sceglierà un titoloche entrerà nel catalogo della piattaforma,  suscitando l’attenzione del mondo cinematografico underground e degli abbonati.

 

Mara Martellotta

Aromi d’Italia, appuntamento a Torino con la bagna caoda

Il progetto “Aromi d’italia” fa parte del contesto “Scopri l’Italia che non sapevi- Viaggio Italiano” ed è concepito come un tour alla scoperta della cucina italiana attraverso la quale le ricette regionali diventano una vero e proprio profumo.

Per il Piemonte l’appuntamento è fissato lunedì 2 settembre.

Aromi d’Italia prende spunto dal convincimento che l’aroma abbia la possibilità di suggestionare il consumatore evocando ricordi conservati nella parte più profonda della memoria e riportando emozioni dimenticate nella sfera cosciente. Il legame tra aromi ed esperienze risulta ancora più forte quando si tratta di cucina. Il progetto gioca sul marketing olfattivo e parte dalla definizione di questi aromi, un sondaggio tra gli esperti, addetti ai lavori, comunicatori per identificare con certezza il profumo di ogni regione.

L’olfatto è l’unico dei cinque sensi a non essere controllato in maniera condizionante dal cervello. Il progetto punta, per questo, alla creazione di un kit di aromi italiani, uno per regione. Sta a ciascuna di esse indicare l’aroma chiave che rappresenta l’essenza della regione. Si tratta di un lavoro collettivo fatto dal basso e dai territori. Una volta data vita alla ‘sensory Box’, si procederà ad un vero e proprio tour che, da Nord a Sud isole comprese, farà leva sulla degustazione dei diversi piatti. ‘Driving my tasting’ girerà l’Italia. Si tratta di un bus esclusivo, unico, arredato con una cucina professionale e tavoli per trenta coperti, pronto ad accogliere gli ospiti che pranzeranno e che potranno ammirare le bellezze di questa tappa da un punto di vista privilegiato”.

“Scopri l’Italia che non sapevi” è una strategia di promozione comune alle regioni italiane frutto di un accordo tra il Ministro del Turismo e la commissione politiche per il turismo, coordinata dalla Regione Abruzzo, dalla Conferenza delle Regioni e dalle province autonome, in collaborazione con ENIT. Si tratta di un progetto che vede capofila le regioni dell’Emilia Romagna, dell’Umbria, delle Marche e Abruzzo, ognuna con una tematica specifica da valorizzare, sia essa i borghi, il turismo lento, quello attivo, la natura e i parchi, con quest’ultimo anche responsabile degli aspetti legati all’operatività interconnessa con il Tourism Digital Hub.

MARA MARTELLOTTA

 

 

E’ arrivato a Torino il Tour della Salute

Arriva  a Torino il Tour della Salute, che quest’anno, giunto alla sua sesta edizione, toccherà 15 località italiane, offrendo ai cittadini l’opportunità di sottoporsi a consulti gratuiti finalizzati a ridurre il rischio di malattie croniche e al tempo stesso di partecipare a svariate attività sportive, ludiche e aggregative. La tappa piemontese del Tour della Salute si terrà sabato 31 agosto e domenica 1 settembre, in piazza Vittorio Veneto, con orari che andranno dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 in entrambe le giornate. L’evento itinerante, promosso da ASC Attività Sportive Confederate, ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione, sulla necessità di condurre uno stile di vita sano e sulla centralità della pratica sportiva nell’azione di contrasto rispetto all’insorgenza di malattie.

Nel prossimo week-end piazza Vittorio Veneto si trasformerà dunque in un vero e proprio villaggio della salute e dello sport, all’interno del quale sarà presente una Screen Stationattrezzata con 6 ambulatori, nella quale sarà possibile sottoporsi a controlli gratuiti e consulti medici di tipo cardiologico, dermatologico, nutrizionale, reumatologico, psicologico e veterinario (per i propri animali da affezione), curati da qualificati esponenti delle principali società scientifiche. In particolare saranno offerti consigli su prevenzione e gestione di eventuali patologie, ma anche suggerimenti in riferimento ad una corretta alimentazione, all’attività fisica da svolgere e all’importanza dell’aderenza alla terapia. Si tratta di un servizio particolarmente prezioso, che nelle precedenti edizioni del tour ha consentito di rilevare diversi casi di cittadini ignari, alle prese con gravi problemi di salute, che grazie ai controlli effettuati nella Screen Station hanno scongiurato conseguenze potenzialmente gravi.

Da segnalare, inoltre, due grandi novità di questa edizione: lo sportello OSAS, frutto della sinergia tra Università Sapienza, Gruppo San Donato-Villa Erbosa, ACI e Fondazione Caracciolo, all’interno del quale sarà possibile effettuare test sul rischio di andare incontro ad apnee notturne e ricevere preziose informazioni al riguardo; e Capsula, piattaforma digitale realizzata col sostegno di Intesa Sanpaolo RBM Salute, che consentirà ai cittadini di sottoporsi alla misurazione di diversi parametri vitali, relativi al proprio stile di vita e al proprio benessere, attraverso il ricorso all’intelligenza artificiale.

Oltre ai consulti medici saranno proposte molteplici attività motorie, ludiche e aggregative, curate da qualificati istruttori e operatori aderenti alla rete ASC, che coinvolgeranno il pubblico nelle rispettive discipline e offriranno dimostrazioni delle proprie abilità. In particolare, nel corso della tappa di Torino, ci sarà spazio per attività di yoga e di Stretch & Tone, grazie alla collaborazione con Ace Palestre. Inoltre il personale della Croce Rossa locale terrà dei momenti formativi dedicati all’apprendimento delle tecniche di disostruzione delle vie aeree in età pediatrica.

Infine l’altra grande novità del Tour della Salute 2024: il progetto collaterale La salute al centro, ideato da ASC al fine di promuovere l’attività sportiva su tutto il territorio nazionale, supportando un cambiamento dei propri stili di vita. Attori di questa trasformazione sono i Centri Sportivi della Salute, che proporranno specifiche attività rivolte a soggetti considerati vulnerabili per ragioni di età (in particolare gli anziani), per condizione patologica (persone con patologie croniche non trasmissibili stabilizzate) o per situazione socio-economica (nel caso di minori con età compresa tra 7 e 17 anni). La manifestazione gode del contributo incondizionato di EG STADA e del patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Il direttore generale di ASC, Valter Vieri, sottolinea che “il Tour della Salute è ormai una solida realtà e un punto di riferimento per tanti cittadini che attendono il nostro arrivo per passare una giornata nel segno della prevenzione, del divertimento e della pratica sportiva”.

 

Giuliano Lombardi, presidente Comitato scientifico del Tour della Salute, ritiene che”questa sesta edizione del Tour della Salute sia la più completa di sempre, poiché contempera tutti gli aspetti fondamentali nell’ottica di salvaguardare non soltanto la propria salute fisica, ma anche quella psichica e finanche il benessere dei propri animali da affezione”.

 

Salvatore Butti, managing director di EG STADA Group, evidenzia come “dallo STADA Health Report 2023 sia emerso che oltre 4 italiani su 10 non si sottopongono a controlli di prevenzione per mancanza di consapevolezza e sensibilità sul tema o per limitate disponibilità economiche. Per questo motivo – aggiunge Butti – siamo orgogliosi di essere a fianco del ‘Tour della Salute’ come major sponsor per il terzo anno consecutivo”.

 

LE 15 TAPPE

 

Lazio (Anzio 11/12 maggio); Abruzzo (Pescara 18/19 maggio); Umbria (Terni 25/26 maggio); Marche (Senigallia 15/16 giugno); Toscana (Viareggio 22/23 giugno); Trentino Alto Adige (Trento 29/30 giugno); Piemonte (Torino 31 agosto/1 settembre); Lombardia (Como 7/8 settembre); Veneto (Mestre 14/15 settembre); Molise (Isernia 21/22 settembre); Emilia Romagna (Cervia 28/29 settembre); Campania (Benevento 5/6 ottobre); Puglia (Taranto 12/13 ottobre); Calabria (Reggio Calabria 19/20 ottobre); Sicilia (Catania 26/27 ottobre).

 

ORGANIZZAZIONE E PARTNER

Il Tour della Salute 2024 gode del patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si avvale della collaborazione delle società scientifiche ADI (Associazione Dietetica e Nutrizione Clinica), ADOI (Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani), SIPREC (Società Italiana per la prevenzione Cardiovascolare), CreI (Collegio Reumatologi Italiani), FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari), FIP (Federazione Italiana Psicologi) e del patrocinio di FOFI (Federazione Ordine dei Farmacisti Italiani). L’evento gode del contributo incondizionato di EG STADA Group. Partner dell’iniziativa sono ADoC, un marchio di Whitebridge pet brands; Intesa Sanpaolo; Stannah Montascale; Università Sapienza; Gruppo San Donato-Villa Erbosa; Fondazione Caracciolo; ACI.

Il Torino Film Lab lancia il Green Production Lab

 

 

TorinoFilmLab, il laboratorio per la creazione di film e serie TV del Museo Nazionale del Cinema, attivo dal 2008, in concomitanza con l’avvio dell’81esima mostra del Cinema di Venezia, lancia un nuovo programma per avvicinare i professionisti della sostenibilità al mondo dell’audiovisivo. Si tratta del Green Production Lab.

“Siamo orgogliosi di affermare l’impegno del Museo Nazionale del Cinema nell’affrontare le questioni legate alla sostenibilità nell’industria cinematografica – affermano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. – Siamo convinti che la sostenibilità non sia solo una necessità, ma anche un’opportunità di crescita e innovazione e proprio seguendo la nostra lunga tradizione nel promuovere la consapevolezza ambientale attraverso CinemAmbiente, siamo entusiasti nel sostenere iniziative come il Green Production Lab”.

“La sostenibilità è uno dei requisiti per accedere ai finanziamenti pubblici europei, una tendenza destinata a rafforzarsi nei prossimi anni. Le strategie green sono sempre gestite dai membri del reparto di produzione e questo aumenta costi e carico di lavoro” spiega Mercedes Fernandez, managing director del TFL. “Per questo nel settore audiovisivo è in netta crescita la richiesta di persone qualificate in questo ambito. Green Production Lab risponde a questa esigenza”.

Il Green Production Lab vuole selezionare esperti di sostenibilità con background in scienze ambientali e formarli perché possano collaborare con i team di produzione, per ideare dei piani di sostenibilità completi da implementare durante le fasi di produzione e post produzione. Le competenze avanzate di queste figure specializzate possono così migliorare l’efficienza finanziaria e organizzativa delle pratiche di sostenibilità.

Il Green Production Lab, a cui potranno candidarsi dal 2 settembre al 5 novembre sia team di produzione con un progetto che professionisti della sostenibilità, rappresenta un ulteriore passo nell’impegno da parte del TorinoFilmLab nel campo del green. Proprio nel 2022 TorinoFilmLab ha lanciato Green Film Lab per sensibilizzare chi opera nel campo audiovisivo e promuovere pratiche di produzione eco-friendly. Da quella data si sono tenuti nove workshop coinvolgendo 239 professionisti e 53 progetti di film.

Un’altra novità è rappresentata dal fatto che martedì primo ottobre si apriranno le call per partecipare ai percorsi formativi del 2025 per i professionisti e le professioniste del cinema e della serialità internazionale:

Scriptlab è riservato a progetti di lungometraggi di finzione in una fase embrionale di scrittura, da cui è emerso anche “Vermiglio”, in concorso al Venezia 81, di Maura Delpero.

Featurelab è un programma per opere prime e seconde ad uno stadio di sviluppo avanzato che, nel 2022, ha accolto anche Sara Fgaier con il lavoro “Sulla terra leggeri”, fresco di premiere in Concorso internazionale a Locarno.

Inoltre è presente SeriesLab dedicato ad ogni genere di serie TV, ancora agi inizi dello sviluppo, a cui hanno partecipato anche Adrian Illien e Julia Penner con ‘Davos’, che ha riscontrato un recente successo su Canale 5, dopo l’accoglienza eccellente in Svizzera e Germania.

Comedylab è al suo secondo anno di attività e rappresenta un format indirizzati a commediografo di ogni genere e a registi con progetti di commedia che, lavorando in sinergia, esplorano il potenziale comico dei progetti.

Audience Design Lab è un workshop breve sulla creazione di strategie di coinvolgimento del pubblico e studio del target, anche attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale.

Il TorinoFilmLab è organizzato dal Museo Nazionale del Cinema con il supporto di Creative Europe sottoprogramma Media dell’Unione Europea.

 

Mara Martellotta

“Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded”, in mostra al “MAO” . Ultimi giorni

 

Tra “frontiere liquide e mondi in connessione” dal Mediterraneo all’Asia Orientale

Fino al 1° settembre

La mostra ospitata, fino a domenica 1° settembre, al “MAO – Museo d’Arte Orientale” di Torino vuole celebrare i 700 anni dalla morte di Marco Polo, “messer Marco Milioni”, ponendosi come “riallestimento” (curato da Nicoletta Fazio, Veronica Prestini, Elisabetta Raffo e Laura Vigo) della precedente “Tradu/izioni d’Eurasia”, una mostra che “racconta – sottolinea Davide Quadrio, direttore del Museo di via San Domenico – una ‘Storia’ fatta di ‘storie’, di innesti, di contaminazioni e di tradimenti: è la nostra storia, una narrazione che accomuna angoli lontani del continente eurasiatico e che dimostra quanto il concetto di ‘confine’ sia sempre stata un’idea illusoria e arbitraria”.

Fra le novità più rilevanti sono da segnalare i numerosi e prestigiosi prestiti dagli “Uffizi”, dalla “Biblioteca Laurenziana” di Firenze, dal “Museo delle Civiltà” di Roma, da quello “Internazionale delle Ceramiche” di Faenza, così come dai “Musei Civici” di Bologna, dal “Museo della Ceramica Duca di Martina” di Napoli, assieme alle opere site specific dell’artista franco-marocchina Yto Barrada. L’iter espositivo procede per “nuclei tematici” ben precisi e volutamente alternati, nonché uniti da una nuova versione di “Distilled”, installazione sonora di Chiara Lee e Freddie Murphy che, dall’ottobre 2023, si è sviluppata e arricchita di nuovi elementi.

E’ il tema del “blu” spesso accostato al “bianco” (vasi, piatti e ciotole dalle provenienze più diverse) ad aprire l’iter espositivo, accanto a due barocche “nature morte” della pittrice e miniaturista Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno, 1600 – Roma, 1670), preziosa testimonianza dei legami esistenti fra l’Asia e l’Europa e della potente fascinazione per l’esotico che ammaliò le corti europee, in particolare la corte medicea di Firenze, sin dal Quattrocento.

A seguire si passa, attraverso il “grappolo d’uva”– presentato in una selezione di ceramiche provenienti da Cina, Turchia e Iran- al cuore del “reolad”, dedicato alle opere “site specific” dell’artista franco-marocchina Yto Barrada, ospite d’onore del progetto espositivo, con la realizzazione di una serie di “otto tele” di medie dimensioni in cui l’artista affronta, in collaborazione con la “Fondazione Merz”, la questione del colore e dei suoi significati nelle opere delle collezioni del “MAO”. Autentica “chicca” – dopo aver peregrinato per “tessuti” e “ceramiche”, raffinati esemplari di produzione ottomana – il prezioso manoscritto illustrato del XVI secolo “Shanameh, Il libro dei re”, opera del poeta persiano Ferdowsi, restaurato e digitalizzato grazie al contributo del “MAO” e dell’“Istituto per l’Oriente Nallino” di Roma. Il manoscritto sarà anche oggetto di una giornata di studi aperta al pubblico prevista per il mese di giugno. Nelle successive sale, in una visita che è “meraviglia” totale per occhi e cuore, troviamo il “motivo delle squame”, tema iconografico legato alla buona salute e alla ricchezza ( con vasellame in metallo e ceramica proveniente da India, Turchia, Iran, Cina e Italia) e, a seguire, la rinnovata selezione di “sciammiti” del VII ed VIII secolo, drappi di seta anticamente utilizzati per paramenti e abiti lussuosi. E la chiusura è davvero suggestiva con due imperdibili “tappe” immersive. La prima: la poetica installazione Shimmering Mirage (Black)”, 2018, di Anila Quayyum Agha– artista contemporanea di origini pakistane, oggi residente negli Stati Uniti- che trasporta il pubblico in un “altrove” immaginario, e la sala di consultazione affidata alla curatela di Reading Room, spazio milanese dedicato alle pubblicazioni indipendenti e alle edizioni d’artista, dove è collocata anche l’opera video (versione post moderna del “sottotenente Drogo” de “Il deserto dei Tartari”) dell’artista libanese Ali CherriThe Watchman (2023).

Per finire, ultimo tassello espositivo, con l’installazione luminosa MOSADEGH” (2023), dell’artista iraniana (attiva fra Teheran e New York) Shadi Harouni, che invita alla “riflessione su temi quali democrazia e speranza attraverso il racconto poetico e feroce della complessa storia dell’Iran moderno”, in dialogo con “uno dei 100 frammenti” della copia di un tappeto caucasico prodotto per il “Pergamon Museum” di Berlino, affiancato da due preziosi tappeti caucasici del XVII secolo, provenienti dalla “Collezione Bruschettini”. Previsto anche un ricco “public program” con appuntamenti musicali e performativi, accanto ad un ciclo di conferenze e incontri a tema.

Gianni Milani

“Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded”

MAO – Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it

Fino al 1° settembre

Orari: mart. dom. 10/18. Lunedì chiuso

Nelle foto (credit Giorgio Perottino): Davide Quadrio, direttore MAO; Yto Barrada, ospite d’onore; “Shanameh, Il libro dei re”; Shadi Harouni, MOSADEGH”, insegna in plexiglass sign, 2023; Anila Quayyum Agha, “Shimmering Mirage (Black), acciaio, 2018;