Cosa succede in città- Pagina 60

“ChronoSynth”, nella notte di San Lorenzo ai Musei Reali di Torino

Un viaggio “virtuale” alla scoperta del “Sistema Solare” con l’artista multidisciplinare Alessio Alonne (Buildenberg)

Sabato 10 agosto, dalle 19

Il momento è quello giusto: sabato 10 agosto, durante la magica “notte di San Lorenzo”, a partire dalle 19, ai “Musei Reali” di Torino. E l’iniziativa promette emozioni non da poco. Dietro, c’é sempre lo “zampino” (provvidenziale) di “Club Silencio” – associazione culturale torinese impegnata a coinvolgere i giovani under 35 nella vita artistico-culturale e sociale del territorio – che, in collaborazione con l’artista multidisciplinare, specializzato nella sociologia della tecnologia, Alessio Alonne (Buildenberg), presenta “ChronoSynth”, un “progetto innovativo di realtà virtuale” che verrà lanciato durante l’evento “Una notte al Museo”, format ideato sempre da “Club Silencio” e sempre ai “Musei Reali”, nella notte di San Lorenzo

Curato da Daniela Carrabs, responsabile per “Club Silencio” del dipartimento di “servizi didattici e gamification”, il progetto “trasforma – spiegano gli organizzatori- la percezione del nostro sistema solare attraverso un’esperienza immersiva di realtà virtuale che combina arte, scienza e tecnologia. Utilizzando l’avanzato “Unreal Engine 5” (motore grafico d’avanguardia ideato per l’uso di interazioni fisiche e caratterizzato da una capacità grafica senza precedenti), gli utenti saranno trasportati, in un surreale gioco di autentica magia, al centro del “sistema solare”, circondati da pianeti, lune e stelle – riprodotti con straordinaria fedeltà visiva e sonora – sulle ali di un’esperienza multisensoriale assolutamente nuova e capace di sfidare l’idea comune dello spazio come luogo silenzioso, introducendo al contrario suoni e frequenze emessi da ogni corpo celeste. “ChronoSynth” propone un universo dove “tempo” e “musica” sono elementi fondamentali e dove gli utenti “possono osservare i pianeti in uno stato di quiete che produce una melodia armonica o interagire con essi per creare nuove sonorità e ritmi, riscrivendo la ‘lore’ dell’universo”.

L’esperienza è davvero unica e diversi i livelli di interazione permessi: dall’inserimento di asteroidi nella rotta dei pianeti che permette di creare interruzioni e ritmi differenti modificando il flusso e il comportamento dei corpi celesti alla trasformazione della collisione di due pianeti in elementi musicali unici; dall’alterazione dell’asse terrestre con il quale è possibile cambiare il “pitch”(gradazione di tonalità) dei suoni e creare disegni con le traiettorie dei pianeti, fino a un vero e proprio controllo creativo sull’ambiente sonoro che permette di manipolare i suoni in modo interattivo alterando la velocità e il “pitch” dei campioni audio.

“ChronoSynth” si presenta “come un prodotto in grado di offrire la perfetta combinazione per un apprendimento divertente e stimolante”.

La dimensione dei pianeti è stata alterata per garantire una maggiore “giocabilità” e “immersione”, offrendo agli utenti “una prospettiva narrativa che, pur rompendo con la precisione scientifica, valorizza l’esperienza sonora e visiva, consentendo loro di navigare agevolmente e di interagire con l’ambiente in modo intuitivo e coinvolgente”.

Per partecipare è necessario accreditarsi sul sito di “Club Silencio”: https://clubsilencio.it/next-event/

g.m.

Nelle foto (Credit Federico Masini Studio): “ChronoSynth” e “Musei Reali”

Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

Torino sul podio: primati e particolarità del capoluogo pedemontano

Malinconica e borghese, Torino è una cartolina d’altri tempi che non accetta di piegarsi all’estetica della contemporaneità.
Il grattacielo San Paolo e quello sede della Regione sbirciano dallo skyline, eppure la loro altitudine viene zittita dalla moltitudine degli edifici barocchi e liberty che continuano a testimoniare la vera essenza della città, la metropolitana viaggia sommessa e non vista, mentre l’arancione dei tram storici continua a brillare ancorata ai cavi elettrici, mentre le abitudini dei cittadini, segnate dalla nostalgia di un passato non così lontano, non si conformano all’irruente modernità.
Torino persiste nel suo essere retrò, si preserva dalla frenesia delle metropoli e si conferma un capoluogo “a misura d’uomo”, con tutti i “pro e i contro” che tale scelta comporta.
Il tempo trascorre ma l’antica città dei Savoia si conferma unica nel suo genere, con le sue particolarità e contraddizioni, con i suoi caffè storici e le catene commerciali dei brand internazionali, con il traffico della tangenziale che la sfiora ed i pullman brulicanti di passeggeri “sudaticci” ma ben vestiti.
Numerosi sono gli aspetti che si possono approfondire della nostra bella Torino, molti vengono trattati spesso, altri invece rimangono argomenti meno noti, in questa serie di articoli ho deciso di soffermarmi sui primati che la città ha conquistato nel tempo, alcuni sono stati messi in dubbio, altri riconfermati ed altri ancora superati, eppure tutti hanno contribuito – e lo fanno ancora- a rendere la remota Augusta Taurinorum così pregevole e singolare.

 

1. Torino capitale… anche del cinema!

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

3.Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

4. Torino e le sue mummie: il Museo egizio

5.Torino sotto terra: come muoversi anche senza il conducente

6. Chi ce l’ha la piazza più grande d’Europa? Piazza Vittorio sotto accusa

7. Torino policulturale: Portapalazzo

8.Torino, la città più magica

9. Il Turet: quando i simboli dissetano

10. Liberty torinese: quando l’eleganza si fa ferro

3.Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

Le persone che sintravedono al di là delle vetrine, intente nelle loro faccende mangerecce, paiono Tableaux vivantsimprovvisati, quadri incorniciati dal legno o dalla ferraglia dei locali, soggetti colpiti furtivamente dalla luce che sintrufola sotto i portici. Gioco spesso a sbirciare, non vista, i film muti che si svolgono dentro bar e ristoranti, provo a soffermarmi sui tipi più eccentrici o sui solitari, è un buon esercizio creativo, fantasticare sulle vite degli altri, pensare agli individui come personaggi di libri e storie poliziesche, chissà se tra quei divoratori di coppe di gelato non via sia qualche fuggiasco, oppure se dietro occhiali da sole e tazze schiumate di caffè non vi si nascondino degli amanti segreti.
Ecco la Torino ghiotta e stuzzicante, ecco latmosfera che resta tutta gozzaniana!
La moda cambia, le donne non alzano più la veletta per mangiare i dolcetti, né si preoccupano dei guanti mentre la panna cola vulcanica dal foro del cannolo, eppure la bellezza della scena rimane intonsa: giovani fanciulle passeggiano con i loro coni gelato Ganduja e crema uscite da Fiorio, signore altezzose sorseggiano caffè shakerato al Caffè Torino, mentre i facoltosi ridono fragorosamente tra i tavoli di Baratti e Milano, certamente meno charmantsdei loro antenati e un popiù “yuppie, ma non meno adocchiati da chi sogna un facile cambio di categoria, e nel frattempo gli intellettuali della precollina sconfinano oltre il Po, non di certo per amalgamarsi alla folla, ma in cerca di leccornie e prelibatezze non sempre da condividere con le amiche di pelliccia.
Torino ha un lato snob, lo si sa, così come è noto che allinterno del suo perimetro ogni quartiere tiene alla propria identità, giudicando goliardicamente i vicini di casa, prendendoli in giro su usi e costumi che variano notevolmente da zona a zona come giustamente ci fa notare il comico Davide DUrso-.

Eppure una cosa fa cedere ogni barriera: la golosità.
Infatti il capoluogo pedemontano non vanta solo primati culturali ed artistici, ma anche diverse vittorie culinarie che rendono tuttoggi la nostra bella città un punto di riferimento anche per quel che riguarda il turismo dei golosi.
Numerosi sono i Food Festivalche si svolgono a Torino, così come sono diversi gli eventi che si incentrano sul wine tasting, suicocktail contest, o le food experiencese via discorrendo, tra questi avvenimenti spicca di certo la celebre kermessedel cioccolato artigianale che ogni anno, dal 2003, si svolge nel centro della città,CioccolaTò”.
Lantica Augusta Taurinorum è sempre stata attenta ai palati dei suoi cittadini, tant’è che proprio qui, nel 1780, presso il Caffè Fiorio, luogo di ritrovo di intellettuali e politici, soprattutto durante il Risorgimento, pare sia nato il cono gelato da passeggio” –anche se il brevetto sarà poi conseguito da altri-.
Diversa invece è la storia del Giandujotto, prodotto inventato dalla Caffarel: quando Napoleone – nel 1806- bandisce tutti i prodotti provenienti dalla Gran Bretagna e dalle sue colonie, i cioccolatai torinesi devono trovare unalternativa al cacao, sempre più difficile da reperire, e finiscono per scegliere la nocciola delle Langhe, oggi prodotto IGP. La prima azienda a passare dalla crema al cioccolatino è stata proprio la Caffarel, che presenta il suo nuovo prodotto durante il Carnevale del 1865, motivo per cui il nome della squisitezza deriva dalla tipica maschera torinese, che, in quellevento particolare, lo distribuiva alla folla: il Signor Gianduja.

Rimanendo in tema dolci, pare che Ferdinando Baratti ed Edoardo Milano siano i genitori del succulento cremino, mentre per i sostenitori del salato” è bene ricordare alcuni piatti tipici della tradizione, come il vitello tonnato, i tajarin, gli agnolotti del plin, il gran bollito misto, il fritto misto alla piemontese, nonché la temutissima Bagna Caoda, letteralmente traducibile con salsa calda, che però è composta da aglio, acciughe e olio. Com’è altrettanto caratteristico, le dispute non mancano quando si tratta di tradizioni e ricette, il gusto per il bon-ton contemporaneo vuole che laglio possa anche essere eliminato dalla preparazione, ma, dallaltra parte, i puristi sinfervorano, precisando che sia necessaria una fiasca maleodorante per ogni partecipante al banchetto.
Il mio consiglio è di tentare con loriginale, almeno una volta nella vita, basta tenere sottocchio il calendario e organizzare una mini clausura di sicurezza, per salvaguardare le amicizie ed i rapporti sociali.
Ma c’è tempo per organizzarsi in tal senso, la Bagna Caoda resta comunque un piatto invernale, nel frattempo concentriamoci sulla ghiottoneria estiva per eccellenza, il gelato.
Ancora una volta gli Stati Uniti tentano di sottrarci il primo premio, additando allinvenzione dell’Eskimo Pie, brevettato nel 1922, prodotto che tuttavia si scontra con il noto Pinguino, lo stecco che permette di mangiare il gelato senza sporcarsi le mani, ideato e brevettato dalla Gelateria Pepino, fondata da Domenico Pepino, maestro gelataio napoletano immigrato a Torino, che, nel 1916, aveva ceduto l’attività al commendatore Giuseppe Cavagnino e al suocero, Giuseppe Feletti (già affermato imprenditore dolciario).
Il Pinguino è uninnovazione senza precedenti, porta con sé una nuova modalità di consumo e una piccola rivoluzione tra gli intenditori di gelato: ora si tratta di un prodotto da passeggio.
Già una svolta di notevole impatto era stata data dallintroduzione delluso del ghiaccio secco per trasportare i prodotti freddi e conservarli, scoperta che contribuisce ad aumentare la notorietà della gelateria preferita di Cavour, anche se la vera svolta avviene proprio nel 1938, con il lancio sul mercato del cremoso gelato alla vaniglia ricoperto di cioccolato e messo su stecco. Loriginale è costituito da uno stecco in legno con sopra un fior di latte alla vaniglia e una sottile copertura di cacao che, oltre a rendere croccante e appetitoso il gelato, è anche funzionale a mantenere intatto il prodotto, evitando che si sciolga troppo velocemente. È un successo indiscusso, che porta lazienda a ottenere il brevetto numero 58033, ossia il primo gelato su stecco al mondo. Il passare del tempo vede la realizzazione di diverse varianti, ripiene di menta o gianduja, senza contare poi le collaborazioni con altre case produttrici, come la Leone (Pinguino alla violetta), la Costadoro (Pinguino al caffè), o le tanto modaiole edizioni limiatatecon tanto di packagingcreativi predisposti alloccorrenza, come quello con la squadra di calcio del Torino o per il compleanno dei 60 anni della Mini Cooper.

Ma se sugli stecchinisi può giocare a cavillare, resta però impossibile battibeccare sulle Cri-cri, le tonde caramelle composte di cacao, nocciole e zucchero, ma unite in un modo decisamente diverso, con la nocciola tostata avvolta nel cacao e poi la copertura di minuscole praline di zucchero. Non si conosce il nome dellinventore del dolciume, tuttavia ad esso è legata una leggenda altrettanto zuccherina: il fidanzato della bella Cristina era solito comprare dolcetti come pegno damore, questultimo una volta era entrato con lamata in pasticceria e laveva chiamata Cri, alla commessa era piaciuto quel vezzeggiativo e lo ripropose al ragazzo Cri?, il quale controrispose Cri!. Da quel frivolo scambio di battute, il doppio Cridiviene una sorta di consuetudine tra il ragazzo e la pasticcera, che decide di battezzare in quel modo la pralina.
Infine perché non citare una bevanda, altrettanto nota tra turisti e torinesi doc, il Bicerìn. Si tratta di un liquore già in voga nellOttocento, soprattutto tra intellettuali e politici, servito allepoca principalmente nel bar della Consolata, poiché lì, un giorno, qualcuno pensò di cambiare la bavareisa” – il solito elisir messo in tavola per i consumatori- servendo cioccolato, latte e caffè in tre contenitori distinti, gli ingredienti venivano poi mescolati con uno sciroppo segreto e versati in un piccolo bicchiere con supporto e manico di metallo, et voilà”, ecco il nuovo trenddel Bicerìn.
Bene, cari lettori, non so a voi, ma a me è venuta una certa acquolina in boccae direi di chiuderla qui, per questa volta.
Mi accingerei, se non vi spiace, a ritornare bambina, intanto che mi appresto a gustare la mia pasta nella confetteria che più mi aggrada: Bon appétit!a tutti!

 

 

Domenica 29 settembre 2024 arriva per la prima volta a Torino la StraWoman

Domenica 29 settembre 2024 arriva per la prima volta a Torino la StraWoman, la corsa/camminata non competitiva dedicata alle donne, ma aperta a chiunque voglia divertirsi facendo movimento, all’insegna della salute, del benessere psico-fisico e della prevenzione.

Una giornata da dedicare a se stessi, l’occasione giusta per fare sport, conoscersi, incontrarsi e trascorrere il tempo insieme, in cui non è richiesto essere dei runner esperti, ma avere entusiasmo e voglia di divertirsi.

Con partenza alle ore 10.30 da via Nizza 280, fronte Centro Commerciale Lingotto, il più grande raduno ‘al femminile’ d’Italia, giunto alla 14ª edizione, colorerà di rosa il capoluogo piemontese in un percorso lungo 7 chilometri che attraverserà anche il Parco del Valentino, polmone verde della città.

Partner Scientifico di StraWoman è Humanitas che, in collaborazione con GL events Italia – Lingotto Fiere, sarà presente con il Villaggio della Prevenzione con gli specialisti degli ospedali Humanitas Cellini e Gradenigo, delle Cliniche Fornaca di Sessant e Sedes Sapientiae e dei centri medici Humanitas Medical Care di Torino, che daranno consigli di salute e risponderanno a dubbi e curiosità sul mondo del running, ma non solo. L’obiettivo è diffondere una cultura della prevenzione e dell’importanza del movimento per la nostra salute.

StraWoman sostiene Fondazione Humanitas per la Ricerca, charity partner dell’evento: ospiti d’onore saranno anche le donne testimonial di Sorrisi in Rosa, il progetto di Humanitas nato per sensibilizzare sul tema della prevenzione senologica, a partire dall’esperienza di donne protagoniste di storie di malattia e rinascita. StraWoman Humanitas ha infatti anche l’obiettivo di alzare l’attenzione sulle patologie femminili e ricordare l’importanza della Ricerca.

ISCRIZIONI APERTE – Ci si può già iscrivere online sul sito https://www.strawoman.it/torino-29-settembre-2024/ in cui si possono trovare anche informazioni e dettagli sul percorso di gara.

La quota di iscrizione è di €. 13.00 (fino al 27 settembre, successivamente sarà di €. 15.00) e comprende t-shirt ufficiale, bag, medaglia di partecipazione, ristoro finale, gadget offerti dai partner dell’evento, assicurazione gara e assistenza medica.

L’organizzazione tecnica è di Italia Runners Sporting Club, società sportiva dilettantistica nata con lo scopo di sostenere le attività dell’atletica leggera, promuovendo in particolare la disciplina del running, anche attraverso l’organizzazione di manifestazioni a scopo ludico-aggregativo.

StraWoman® è un concept di Eventi Wow, agenzia di organizzazione eventi e comunicazione, ideatrice di innovativi e amati format personalizzati legati agli eventi sportivi e d’intrattenimento. Tra gli altri eventi tematici di grande successo che coinvolgono sia atleti professionisti che amatori si evidenziano: Strasingle®, Fluo Run®, Babbo Running®.

(Ri)generiamo, magliette, borse, cappelli e borracce del Museo della Montagna

Sono state realizzate dai ragazzi della cooperativa sociale di tipo B (inserimento lavorativo di persone svantaggiate) nell’ambito del progetto sociale GenerAtelier

 

 

 Da oggi c’è un motivo in più per portarsi a casa il ricordo dell’esperienza di una visita al Museo Nazionale della Montagna di Torino. (RI)GENERIAMO, Società Benefit e B Corp, ha firmato il merchandising del Museomontagna con il contributo della Cooperativa Sociale Il Margine. Non più quindi solo un ricordo “materiale” dell’esperienza tra le sale del “Duca degli Abruzzi”, ma anche un gesto con un forte impatto sociale. Gran parte del merchandising ufficiale, infatti, è stato realizzato dal punto di vista grafico da uomini, donne, ragazze e ragazzi della cooperativa sociale Il Margine, presente da oltre 40 anni sul territorio torinese per rispondere ai bisogni delle diverse fragilità e attiva nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Presso il bookstore del Museo Nazionale della Montagna si possono acquistare magliette per bambini, donne e uomini, borse e sacche, cappelli e borracce, tutti disponibili in vari colori e con varie fantasie grafiche nate dalla creatività di ragazzi e ragazze che hanno letto e interpretato la montagna con un personalissimo sguardo. Il progetto di (RI)GENERIAMO per il Museo Nazionale della Montagna è solo una delle tante iniziative realizzate dalla società benefit nell’ambito del progetto GenerAtelier, la rete di sartorie sociali nata in collaborazione con Liberitutti che realizza prodotti per l’arredo tessile casa, partendo anche dal recupero di scarti di tessuti.

Le persone coinvolte dalla cooperativa Il Margine hanno partecipato al progetto lungo tutto il percorso di produzione del merchandising, non solo a livello pratico ma anche esperienziale. L’iniziativa infatti si è svolta in tre fasi: i partecipanti hanno innanzitutto scoperto il mondo della montagna mediante una interessante e coinvolgente visita guidata al Museomontagna: poi, attraverso laboratori dedicati, sono stati motivati e stimolati a esprimere in maniera creativa le sensazioni vissute; infine, con il supporto di educatori e grafici, hanno dato corpo a queste sensazioni realizzando una collezione di gadget unici per il bookshop del museo.

L’iniziativa congiunta di (RI)GENERIAMO, Museo Nazionale della Montagna e la Cooperativa Sociale Il Margine nasce per offrire un’opportunità di impiego a persone con fragilità (disabili psichici e fisici, ex detenuti ed ex tossicodipendenti, persone vittime di disagio sociale, ecc) per motivarle e farle sentire parte di una comunità inclusiva e anello fondamentale di una filiera produttiva etica.

“Grazie a questo progetto e alla preziosa collaborazione del Museo Nazionale della Montagna di Torino e della Cooperativa Sociale Il Margine siamo riusciti a concretizzare gli obiettivi e le aspirazioni per cui (RI)GENERIAMO nasce” – ha dichiarato Luca Pereno, amministratore e fondatore di (RI)GENERIAMO. “La nostra Società Benefit si origina, infatti, dal profondo desiderio di generare nuove economie per rigenerare persone, prodotti e persone. Ogni giorno ci impegniamo per valorizzare persone in situazioni di fragilità in un percorso che, contemporaneamente, ha visto la produzione di articoli artigianali destinati alla vendita e la reinterpretazione dello spazio dei musei socialmente inteso. Tutto questo permeato da un’ottica inclusiva e sostenibile, nell’auspicio che possa essere solo il primo passo di un percorso da condividere anche con tante altre aziende e realtà che vorranno accompagnarci”.

“Ri-generazione ha dentro la parola generazione”  aggiunge Nicoletta Fratta, presidente de Il Margine. “La capacità di dare nuova vita, ma anche mettere in moto processi, aprire prospettive, mostrare direzioni e promuovere dialoghi. Noi della cooperazione, specie quella sociale, abbiamo strumenti concreti per aiutare la trasformazione delle imprese e per alimentare l’intelligenza collettiva: la facilitazione, i processi decisionali partecipati, il modello di governance democratico e l’autorganizzazione. Tutte cose che permettono di far dialogare le diversità invece di appiattirle, di unire le persone e le idee verso un obiettivo comune. Strumenti che creano spazi, fisici e metaforici, in cui le persone si sentono sicure di potersi esprimere e di condividere. Di cambiare insieme”.

 

Cocktail e tapas a Eataly Torino Lingotto: l’aperitivo perfetto in Terrazza per brindare all’estate

Giovedì 1 agosto l’appuntamento è a Eataly Torino Lingotto, nella Terrazza al primo piano: arriva Cocktail e tapas! Dalle ore 18.30 sarà possibile brindare con i cocktail più iconici dell’estate nello spazio all’aperto al primo piano di Eataly, immersi nel verde. Dal Gin tonic al Negroni, tutti i drink saranno preparati magistralmente in diretta dai barman.

In accompagnamento ci saranno le proposte gastronomiche pensate dalla chef Giorgia Serrani, sotto forma di tapas. Ecco allora la focaccia croccante farcita con crema di burrata, pesto e pomodoro cuore di bue o con prosciutto crudo, fichi freschi, robiola e crema di aceto balsamico. E poi la brioche al pomodoro con melanzane, burrata affumicata e polvere di peperone crusco, il tacos croccante con avocado, cetriolo e pesce spada e altre proposte che sanno d’estate.

L’evento ha un costo di 18 € a persona, con un carnet comprensivo di 1 cocktail e 2 tapas a scelta. Per prenotare il proprio posto e per maggiori informazioni: www.torino.eataly.it

150 anni di Museo Nazionale della Montagna, crescita di visitatori già dal primo semestre del 2024

 

Con 41.166 visitatori nei primi sei mesi del 2024, il Museo Nazionale della Montagna conferma il trend positivo dell’anno precedente, che ha contato 67.891 ingressi: dal 1997, nessun anno aveva visto un’affluenza così alta.

 Tra gennaio e giugno 2024, 41.166 persone hanno visitato il Museo Nazionale della Montagna di Torino, 119,93% in più rispetto ai 34.326 visitatori del primo semestre del 2023. Il Museo, nell’ambito del bando Next Generation You con cui la Fondazione Compagnia di San Paolo ha sostenuto lo sviluppo organizzativo delle organizzazioni non profit, ha recentemente presentato un’analisi del pubblico dell’anno 2023. Sono 67.891 le persone – 3.800 in più rispetto al 2022- che nel 2023 hanno visitato la sede del Museo Nazionale della Montagna di Torino, oltre alle 6.100 presenze registrate nelle mostre fuori sede (+1.696 in più rispetto al 2022).

 

Il successo è stato favorito da una comunicazione sempre più mirata, che ha potenziato la presenza online e offline del Museo, migliorandone l’offerta e le iniziative promosse. Tra queste, due progetti ideati per avvicinare il pubblico a un nuovo linguaggio più sostenibile, anch’essi realizzati con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito delle Linee guida per progetti in merito alla cultura contemporanea 2024: Our Sustainable Way, che si avvale di una serie parole chiave che descrivono la montagna e i suoi cambiamenti per comunicare la sostenibilità, ha raggiunto ad oggi oltre 260.000 utenti unicisui social del Museo, totalizzando 171.689 interazioni totali; mentre il progetto nato in collaborazione con il collettivo artistico Mali Weil dedicato alla Scuola di Diplomazie Interspecie, rientra tra la top 4 dei post che hanno portato più nuovi follower e più clic al link in bio.

 

Il Museo Nazionale della Montagna di Torino continua a celebrare nel 2024 il suo centocinquantenario con un ricco palinsesto multidisciplinare: la mostra inaugurata a gennaio Le ossa della Terra. Primo Levi e la montagna, per scoprire il legame poco noto dello scrittore con le terre alte, sarà visitabile fino al 13 ottobre. La volontà di rinnovamento del Museo e il 70° anniversario della spedizione italiana hanno portato a marzo 2024 l’inaugurazione di una nuova sezione permanente dedicata al K2. Tra le numerose mostre prodotte dal Museo in prestito ad altre istituzioni anche quest’anno, il 27 luglio sarà inaugurata al MUSE – Museo delle Scienze di Trento The Mountain Touch, e a settembre Ecophilia a Pordenone.

 

Siamo entusiasti e orgogliosi di celebrare il 150° anniversario del Museo con un risultato così positivo” commentano il presidente e la direttrice del Museo Nazionale della Montagna di Torino, Mario Montalcini e Daniela Berta. “Il numero record di visitatori del 2023 e della prima parte del 2024 non solo testimonia l’interesse e l’apprezzamento crescente per le nostre iniziative, ma conferma anche l’impegno nella promozione della cultura montana e sostenibile. Questo successo non sarebbe stato possibile senza la dedizione e la professionalità dello staff del Museo, l’affezione e l’interesse dei visitatori e il sostegno degli enti pubblici e privati del territorio, nonché – per la prima volta nel triennio 2024-2026 – del Ministero della Cultura / Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali. Guardiamo con entusiasmo al futuro, certi che continueremo a crescere e a coinvolgere un pubblico sempre più ampio con nuove produzioni e contenuti innovativi.”

La Fondazione Cardaropoli dona 9mila euro al reparto odontoiatria del Mauriziano

Un importante gesto di solidarietà ha visto protagonista la Fondazione Giuseppe Cardaropoli per la Cura e la Ricerca in Parodontologia. Nella persona del presidente Dott. Daniele Caldaropoli, fratello del compianto luminare dell’odontoiatria Giuseppe Cardaropoli, scomparso prematuramente nel 2018, la fondazione ha donato un assegno di 9000 euro al reparto di odontoiatria dell’Ospedale Mauriziano.

La cerimonia di consegna si è svolta nella sala consiglio dell’ospedale. Erano presenti il primario del reparto di odontoiatria, Prof. Paolo Appendino, la direttrice sanitaria, Dott.ssa Carmen Azzolina, l’assessore regionale, Dott. Maurizio Marrone, e la consigliera regionale, Dott.ssa Alessandra Binzoni.

Daniele Caldaropoli ha spiegato il significato della donazione:

“In ricordo di mio fratello abbiamo organizzato un convegno con i massimi luminari mondiali del settore odontoiatrico a febbraio, il cui ricavato oggi ci permette di essere qui a fare questa donazione, a sostegno del reparto e, personalmente, a consolidamento di una profonda amicizia e collaborazione con il dottor Appendino. Sono certo che i fondi verranno utilizzati nel miglior modo ed in maniera efficace! Sono sicuro che mio fratello sarebbe orgoglioso di essere ricordato in questo modo.”

Il Prof. Paolo Appendino ha espresso la sua gratitudine per la generosa donazione, sottolineando l’importanza del contributo:

“Una donazione di cui siamo veramente grati, a nome di tutta la struttura ospedaliera, e che verrà subito utilizzata per il sostegno e la cura delle patologie odontoiatriche verso bambini con disturbo dello spettro autistico, in collaborazione anche con il Politecnico, nella creazione di un programma, con l’ausilio di materiale audiovisivo, che permette ai pazienti di togliere la paura e, dopo le dovute sedute di avvicinamento, poter iniziare le cure.”

L’assessore regionale, Maurizio Marrone, ha elogiato l’iniziativa, ribadendo il supporto delle istituzioni regionali:

“È un onore poter oggi presenziare, non solo in ricordo di un grande luminare della medicina, ma soprattutto a dimostrazione di un progetto entusiasmante e di un percorso che vede impegnata la medicina verso patologie oggi in aumento. La regione è presente ad appoggiare ed affiancare questi progetti.”

Anche la consigliera regionale, Alessandra Binzoni, ha espresso il suo apprezzamento:

“È sempre apprezzabile e lodevole vedere non solo un privato che appoggia e contribuisce all’aiuto sociale mettendo a disposizione la propria professionalità e impegno, ma soprattutto vedere come da una situazione difficile legata a una perdita, si possa dare vita a un progetto importante di solidarietà, in ricordo di chi non è più con noi fisicamente, ma nel costante ricordo.”

La donazione della Fondazione Giuseppe Cardaropoli rappresenta un esempio significativo di come la solidarietà possa supportare la ricerca e l’innovazione medica. Grazie a questi fondi, l’Ospedale Mauriziano potrà sviluppare nuove tecniche e programmi per migliorare la qualità delle cure odontoiatriche per i pazienti più vulnerabili, in particolare i bambini con disturbi dello spettro autistico.
Per far sedere su una poltrona ed iniziare le cure sono necessarie all’incirca 17 sedute di avvicinamento, ma la tecnica, studiata in primis dal Dott. Giuseppe Cardaropoli, permette in questo modo di far vedere ed immagazzinare verso questi bambini le informazioni necessarie a togliere la paura e far sì che si possano avviare le cure senza necessità di alcun tipo di sedazione.

In un periodo in cui la sanità ha bisogno di risorse e sostegno, gesti come questo dimostrano come la collaborazione tra privati e istituzioni possa portare a importanti risultati per il benessere della comunità.

Una notte al Museo con Guerrilla Spam

Da sabato 10 agosto a giovedì 5 settembre 2024 l’associazione culturale Club Silencio, in collaborazione con i Musei Reali di Torino, presenta Una notte al Museo con Guerrilla Spam. L’inaugurazione si terrà in occasione della serata conclusiva della stagione di “Una notte al Museo”Nell’ambito delle attività per i 300 anni del Museo di Antichità dei Musei Reali di Torino, l’intervento artistico del collettivo Guerrilla Spam dialogherà con i reperti della Galleria Archeologica, esposti nella Sala dedicata a Cipro e nella Sala Etrusca, con un approccio originale che inserisce opere contemporanee tra le prestigiose collezioni archeologiche invitando il pubblico alla riscoperta del patrimonio artistico, per educare lo sguardo attraverso una vera e propria caccia alla ricerca di particolari, consonanze e dissonanze.

 

Curato da Matteo Bidini, il progetto è concepito come un incontro suggestivo tra opere lontane nel tempo e nello spazio, ma in qualche modo simili e affini. Tre installazioni principali, realizzate con materiali industriali, ma armonizzate cromaticamente con i reperti antichi, offriranno una nuova prospettiva sul patrimonio archeologico, esaltandone i toni e i significati.

 

Il gruppo dei “Due suonatori di tamburello e due oranti” riprende il tema tipico della statuaria votiva cipriota e ricorda l’importanza della musica nei culti antichi. Le sculture precedono le statue di offerenti della sala, in particolare una statuetta di suonatore di tamburo, unicum nel museo. La composizione cita stilisticamente anche i musici di Picasso o le figure ieratiche di Costantino Nivola.

Il “Sarcofago degli amanti” è invece inserito al centro delle urne etrusche della Tomba dei Matausni di Chiusi; è un anche un rimando al celebre “Sarcofago degli Sposi” di Cerveteri. I due personaggi sono distesi uno di fianco all’altro sulla sommità della casa ultraterrena; il braccio dell’uomo sorregge la testa della donna con un gesto di affetto.

La “Dea assisa in trono” è esposta nella Sala Cipro in dialogo con la statua omologa. L’originale cipriota è giunta acefala: la testa appartiene ad un’altra statua ed è stata inserita successivamente sul busto. In parallelo la rielaborazione della dea presenta una piccola testa in legno inciso degli anni ‘40 che mostra la sua estraneità. La forma lineare e geometrica della dea riprende i modelli di Cipro e le statuette in marmo delle Isole Cicladi.

 

Le opere di Guerrilla Spam, che saranno esposte fino al 5 settembre, rappresentano la volontà di Club Silencio di riposizionare e reinterpretare i metodi di fruizione del patrimonio artistico del territorio, valorizzando luoghi e collezioni attraverso collaborazioni e progetti capaci di coinvolgere il pubblico rendendolo sempre più partecipe durante l’esperienza museale, chiamato attivamente all’interpretazione di quanto lo circonda durante gli eventi organizzati dall’Associazione.

 

Il progetto verrà inaugurato durante “Una notte al Museo”, il format ideato da Club Silencio per coinvolgere i giovani under 35 nel mondo artistico e culturale attraverso percorsi di visita arricchiti da attività di gamification, food & drink e musica dal vivo.

 

GUERRILLA SPAM

www.guerrillaspam.it

Guerilla Spam nasce nel 2010 a Firenze come spontanea azione non autorizzata di affissione negli spazi urbani. Oggi alterna tale pratica a interventi di muralismo, installazioni, azioni, performance e workshop in Italia e all’estero. Lavora in spazi eterogenei, dalle occupazioni ai musei d’arte contemporanea e musei archeologici, sino alle scuole, comunità minorili, carceri e centri di accoglienza, privilegiando sempre l’uso dello spazio pubblico urbano come luogo della collettività. In tale produzione sono decisive e numerose le fonti iconografiche: dall’arte tessile e murale dell’Africa sub- sahariana alle incisioni rupestri, dalle allegorie medievali europee alle pitture degli Aborigeni o quelle su corteccia dei Pigmei, sino alle azioni di occupazione dello spazio pubblico degli anni ‘70 di autori come Ugo La Pietra. La mescolanza di tali stili disparati genera un nuovo immaginario che fonde Oriente e Occidente, cultura alta e bassa, passato e futuro, in un risultato familiare ma anche alieno. La finalità resta il raggiungimento di un’arte simbolica che comunica a più livelli dei significati all’osservatore.

 

CHE COS’È CLUB SILENCIO

Club Silencio è un’associazione culturale torinese impegnata in progetti esperienziali che stimolino la partecipazione attiva dei giovani under 35 alla vita culturale, sociale e democratica del proprio territorio. Tra i suoi progetti più noti vi è “Una notte al Museo”, che dal 2017 ad oggi ha portato più di 180.000 giovani in oltre 40 musei tra Piemonte, Liguria e Lombardia. Da ottobre 2022 Club Silencio è certificata ISO 20121 per la “Gestione eventi sostenibili”.

 

Per partecipare alla visita riservata alla stampa è necessario dare conferma a

clubsilencio@lawhite.it

 

www.clubsilencio.it