Cosa succede in città- Pagina 59

Prorogata la mostra “Palazzo Lascaris e i suoi abitanti”

La mostra storica e artistica intitolata “Palazzo Lascaris e i suoi abitanti”, allestita nelle sale del piano terreno di via Alfieri 15, è stata prorogata al 3 gennaio 2025. Orario di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 (festivi e 16 agosto esclusi). Ingresso gratuito.

In questi mesi (la mostra è stata inaugurata il 25 marzo) centinaia di persone hanno apprezzato le ricerche storiche e gli approfondimenti legati ai quattrocento anni di vita di uno dei più sontuosi e meno noti palazzi barocchi del centro di Torino, trasformato nel tempo da residenza aristocratica in sede di uffici. La mostra ha la curatela del direttore della Fondazione Cavour di Santena Marco Fasano ed è stata allestita grazie ai numerosi prestiti di oggetti e documenti forniti dalla Camera di Commercio di Torino. Ai visitatori viene dato in omaggio il catalogo.

Il presidente Davide Nicco e l’intero Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che si è insediato lo scorso 22 luglio, ha deciso di prorogarne l’apertura per permettere ai nuovi consiglieri di conoscere la storia del palazzo che li ospiterà per i prossimi cinque anni ed anche per riaprire le visite alle scolaresche: al link http://www.cr.piemonte.it/prenotazionevisite/scuole/scegli-data le classi possono prenotare la visita gratuita il giovedì o il venerdì mattina tra il 26 settembre e il 20 dicembre 2024.

Vigilia e Ferragosto alla Reggia

Il complesso della Venaria Reale (Reggia, Giardini e Castello della Mandria) resta aperto giovedì 15 agosto 2024, giorno di Ferragosto, dalle ore 9.30 alle 19 (con ultimo accesso alle 18).
Anche alla vigilia di
Ferragosto, mercoledì 14,
viene proposta un’apertura
speciale. In occasione della
Festa patronale di Venaria
Reale, la Reggia resterà
infatti aperta fino alle 23 con biglietto dedicato per un’edizione infrasettimanale di Sere d’Estate alla Reggia: dalle ore 18, alla Cascina Medici del Vascello, ad attendere i visitatori un ricco aperitivo con cocktail e l’incredibile musica di DJ Seba SJW. Dalle ore 21.30 la serata prosegue nel Giardino a Fiori e sotto le pergole del roseto con la possibilità di sorseggiare un cocktail al Chiosco delle Rose con selezione musicale a cura di Jazz Re:Found Selectors.
Come per magia, all’imbrunire i Giardini si illuminano con la luce di migliaia di candele: i visitatori sono invitati a passeggiare nel Giardino a Fiori e nel Giardino delle Rose per lasciarsi incantare dalla visione fiabesca della natura al lume di candela, un’esperienza davvero suggestiva ed indimenticabile, senza tralasciare la possibilità di visitare alle Sale delle Arti l’imponente mostra Capodimonte da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol.

Ferragosto nei musei della Fondazione

Giovedì 15 agosto GAM, MAO e Palazzo Madama aperti con orario regolare e tariffe speciali1€ per le mostre temporanee dei tre musei e per le collezioni di MAO e Palazzo Madama. Le collezioni permanenti della GAM sono chiuse per riallestimento ma le mostre tutte visitabili.

 

Una gita al museo è sempre una buona idea, soprattutto se si trascorre il Ferragosto in città!

Come ogni anno i musei della Fondazione Torino Musei saranno regolarmente aperti nella giornata del 15 agosto, e con tariffe speciali: con 1€ si potranno visitare le collezioni permanenti e le mostre collegate di MAO e Palazzo Madama. Le collezioni permanenti della GAM sono chiuse per riallestimento, ma le mostre sono tutte visitabili.

Al costo speciale di 1€ si potrà accedere alle mostre temporanee dei tre musei: alla GAM Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte (1€) e Expanded – I paesaggi dell’arte (1€), al MAO Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded (1€) e a Palazzo Madama Change! Ieri, oggi, domani. Il Po (1€).

ORARI E COSA SI POTRÀ VISITARE

Giovedì 15 agosto

GAM, MAO e Palazzo Madama saranno aperti dalle 10 alle 18 con ultimo ingresso alle 17.

 

  • Alla GAM: il pubblico potrà visitare gratuitamente le mostre temporanee Jacopo Benassi. Autoritratto criminale in Wunderkammer e Silenziosuono in VideotecaGAM. A tariffa speciale si potrà accedere alle mostre Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte (1€) e Expanded – I paesaggi dell’arte (1€) Le collezioni permanenti sono chiuse per riallestimento.
  • Al MAO: i visitatori potranno scegliere fra le cinque gallerie delle collezioni permanenti e Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded (+1€).

 

  • Palazzo Madama: oltre alle collezioni permanenti e alle esposizioni temporanee collegate La meraviglia della seta e del peltro a Torino e Teatri e teatrini. Le arti della scena tra Sette e Ottocento nelle collezioni di Palazzo Madama, i visitatori potranno visitare la mostra temporanea Change! Ieri, oggi, domani. Il Po (+1€).

 

 

LE VISITE GUIDATE DI FERRAGOSTO:

 

GAM

ore 15 mostra Expanded – I paesaggi dell’arte

ore 16:30 mostra Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte

 

MAO

ore 10.30 Gallerie dedicate a Cina e Giappone

ore 12 Gallerie dedicate a Asia Meridionale e Sud-Est Asiatico, Regione Himalayana e Paesi Islamici dell’Asia

ore 15 mostra Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded

ore 16.30 Gallerie dedicate a Cina e Paesi Islamici dell’Asia

PALAZZO MADAMA

ore 11 e ore 15 – visita alle collezioni Da Porta Romana a Castello a Museo

ore 16.30 – visita alla mostra Change!

Costo della visita guidata: 6€ a partecipante. Prenotazione obbligatoria.

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

La tariffa a 1€ è valida per tutti i visitatoriinclusi i possessori di Abbonamento Musei.

Ingresso gratuito: possessori di Torino Piemonte Card e aventi diritto.

ORARIO DI APERTURA: dalle 10 alle 18.

Le biglietterie chiudono alle 17.

Prenotazione consigliata ma non obbligatoria 

al numero 011 5211788 o via mail a ftm@arteintorino.com

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Quando la rozzezza non si ferma neppure di fronte alla morte – Mario Cervi – Il “Ferrante Aporti” devastato – Pinot Gallizio – Lettere

Quando la rozzezza non si ferma neppure di fronte alla morte
Pubblico questa mail inviata da un noto sodalizio torinese attraverso la segreteria avente per oggetto:
Comunicazione decesso

Buonasera a tutti,

d’ordine del Delegato, comunico con tristezza la dipartita del dott.
( omissis )
Per coloro che fossero interessati ad un ultimo saluto Rosario e funerale (omissis )

Buona serata a tutti.

 Il Segretario

Il burocraticismo, la mancanza di un minimo di delicatezza, l’augurio finale di buona serata, l’assenza di una parola di cordoglio da parte del delegato rivelano una rozzezza assoluta. Una barbarie ragionieristica che rivela i tempi schifosi a cui siamo condannati e che dimostra un associazionismo in crisi totale di identità. Il Fondatore, un grande giornalista di Milano, si rigirerebbe nella tomba, vedendo in che mani è caduto il suo club.

.
Mario Cervi

Negli ozi marini trovo nella Biblioteca della casa al mare un libro di Mario Cervi sul Duca d’Aosta, invitto comandante della III Armata nella Grande Guerra, un libro che rivela imprecisioni e cadute storiche da parte dell’autore. Ho deciso di far spazio e di buttarlo. Su Cervi avevo tratto un pessimo giudizio quando lo conobbi a Torino: commisi infatti l’errore grave di invitarlo a ricordare Montanelli e lui si attribuì da vero maramaldo il merito quasi esclusivo della storia d’Italia scritta con Indro.

Adesso capisco i limiti di un’opera storica, notissima ma dimenticata, che si devono attribuire a Cervi. Dopo la penosa ed egocentrica conferenza che tenne, lo invitai a cena al “Cambio”, dopo essere andato ad attenderlo al binario per portarlo in taxi. Anche la conversazione privata fu grigia e mediocre perché si rivelò per dirla con Musil, un uomo senza qualità. Riportandolo in stazione, mi chiese 50 euro come rimborso spese per il taxi notturno che lo avrebbe riportato dalla stazione di Milano a casa. Il biglietto gli era già stato anticipato. Un ottantenne avido di soldi e senza stile. Anche al “Giornale” ci sono direttori cosi’. Per un anno non lessi più il giornale diretto da un rancino peggiore di Govi che lo faceva solo in teatro e non nella vita.

.

Il “Ferrante Aporti” devastato
Il “Ferrante Aporti” devastato: milioni di danni scrivono i giornali .Cosa fa lo Stato per recuperare il danno inferto al carcere minorile torinese dai suoi “ospiti”? Guai se non fossero minori! Avrebbero distrutto tutto. E i reati commessi da questi manigoldi chi li persegue? Buonismo  fuori posto e luogo, davvero intollerabile.

Occorre l’autorità della legge ! Lo direbbe anche Beccaria. Un carcere non è un albergo a tre stelle. Chi sta dalla parte dei piccoli energumeni sta dalla parte sbagliata e oggi l’Italia deve recuperare autorità nelle carcere. Il sovraffollamento non è un argomento che possa giustificare la violenza e la rivolta. Su questo tema il dissenso con Marco Pannella che ho molto amato, è stato sempre abbastanza evidente. Mi spiace, io la penso così alla maniera di Carlo Casalegno.

.
Pinot Gallizio

Il pittore e farmacista di Alba Pinot Gallizio manco’ nel 1964. Mio padre era un suo estimatore, mentre mia madre lo detestava. Qualche sua opera è  rimasta in casa. La sua presenza artistica è stata considerata provocatoriamente rivoluzionaria. Oggi la sua opera è dimenticata e tale deve restare. Non ho trovato il modo di vendere i quadri che tengo nel solaio. Più che un artista europeo fu un provinciale langarolo, malgrado l’impegno incredibile per farsi conoscere.

Fece anche per tre mandati il consigliere comunale di Alba per il Pci anche dopo l’invasione dell’Ungheria. Un altro segno dei limiti dell’uomo che oggi non merita nessuna attenzione. Spero  di liberarmi presto dei suoi quadri non gratis perché mio padre li pagò  profumatamente dall’artista che non disdegnava affatto l’agiatezza come anche l’eccentricità del vestire, così comune negli artisti senza talento.

.

LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

.

La ruota panoramica
Ogni tanto qualche gianduiesco personaggio che ritiene che il turismo abbia sostituito l’industria dell’auto, propone la ruota panoramica che la Sovrintendenza consente appena per 6 mesi, impedendo di ammortizzare le spese di impianto. E’ una ruota formato tascabile che qualcuno fa paragonata a quella londinese alta più del doppio  e che sarebbe alta un terzo del grattacielo Salza del San Paolo e un quarto di quello della Regione e più bassa di trenta metri della Mole. Cosa ne pensa?      Ing. Gigliola Franchi
.
Penso che sia una ruota per un Luna Park. Il sindaco annuncia il bando ad agosto, dicendo che è una scommessa. Non commento. Tutta l’opera della mini ruota poco panoramica appare proprio una scommessa. Quanto costerà non è dato a sapere.
La strage del Martinetto
Ho letto del docufilm prodotto da alcuni dei più faziosi esponenti dell’ Istoreto  sulla “strage” dei partigiani del Martinetto e la testimonianza antifascista degli eredi dei martiri che in realtà è una sola persona; il Martinetto seguì  ad un regolare processo sia pure troppo breve, ma  non fu una strage perché in quel processo ci furono degli assolti o condannati al carcere a vita. Fusi, che venne assolto per insufficienza di prove, scrisse per fortuna nostra  la più alta e veritiera delle ricostruzioni senza astio che sono l’esatto opposto  del docufilm di questi  giovani dell’Istoreto. Non macchiò con il fanatismo ideologico il sacrificio del Martinetto. Io che sono stato un partigiano cattolico non posso tollerarlo. Lei che fu un grande amico di Fusi cosa ne pensa?  
G. R.
.
Sono indignato come lei  con questi propagandisti fanatici senza credibilità che strumentalizzano una ottantenne figlia di un partigiano caduto. Il nome di Fusi, del nostro Fusi, deve restare fuori. L’aria creata è irrespirabile.

Torino dice addio a Wilma Zavart, “l’ultima soubrette d’Avanspettacolo”

/

Torino dice addio a Wilma Zavart, al secolo Zavattaro, “l’ultima soubrette d’Avanspettacolo”, come l’ha definita in questi giorni nel ricordarla sui social una sua cara amica, la grande attrice napoletana Isa Danieli. Torinese, nata in via Principe Amedeo, come volle specificare con orgoglio in uno dei nostri incontri, Wilma Zavart, ed in seguito Wilma De Landa, come pretese Erminio Macario, quando divenne sua prima ballerina iniziò a calcare le scene giovanissima, quasi per caso.

Quattordicenne allieva della Scuola di ballo del Teatro Regio venne chiamata all’ultimo momento da una sorella più grande a sostituire una ballerina. Lì fu subito notata e chiamata a calcare i palcoscenici dei teatri torinesi, uno per tutti il mitico Maffei, e poi nel corso degli anni di tutta Italia. Lavorò molto con un altro torinese ricordato da tutti, Riccardo Miniggio, in arte Ric, al quale insegnò a ballare; fece inoltre molti Caroselli in tv, ma pochissimi programmi  televisivi, allora quelli sperimentali, a causa del suo carattere un poco ribelle. Seppure sempre dolce e gentile e mai aggressiva nella sua avvenenza, in via Montebello la chiamarono una sola volta e poi mai più.

Venne definita dalla stampa dell’epoca: burrosa, statuaria e sempre sorridente. Nel 1967 lasciò  improvvisamente il mondo dello spettacolo all’apice del suo successo “perché  non mi ci trovavo più e non volevo finire a fare spogliarelli una volta che il fantastico e magico mondo dell’Avanspettacolo oramai finì “, mi confidò, e decise quindi di fare altro.

Aprì e gestì anche un rinomato ristorante di pesce torinese. A testimoniare la sua carriera tantissime fotografie da lei gelosamente custodite nel suo appartamento a Porta Palazzo che furono esposte nel 2022 in una mostra a lei dedicata all’interno della Tettoia dell’Orologio di piazza della Repubblica, praticamente proprio sotto casa sua.

L’ultimo saluto a Wilma avverrà presso la Parrocchia di San Gioacchino, in corso Giulio Cesare, lunedì 12 agosto, dove verrà officiata la Messa alle ore 10,30. Alle 11,30, l’ultima testimone dell’Avanspettacolo torinese, verrà accompagnata al Cimitero Monumentale della sua amatissima città.

Igino Macagno

Nuovi punti luce, il Comune rinnova l’illuminazione pubblica

Vandalizzati, con una luce troppo debole o energivori, alcuni impianti di illuminazione pubblica cittadini saranno interessati da interventi di rinnovo e potenziamento.

Tra questi la passerella olimpica del Lingotto, dove è prevista l’installazione di 25 nuovi apparecchi di illuminazione e Borgata Lesna. Qui, in via Brissogne, nel tratto tra le vie Bard e Bionaz, un primo lotto di lavori consentirà la sostituzione del vecchio impianto con uno nuovo con lampade a tecnologia led e la  riqualificazione delle linee di alimentazione. Un intervento con le medesime caratteristiche è in programma anche in corso Einaudi, tra i corsi Mediterraneo e Duca degli Abruzzi.  Con i lavori in programma all’altezza del chiosco di corso Casale in direzione corso Moncalieri, all’ angolo con il ponte Vittorio Emanuele, di fronte Gran Madre, verrà incrementata l’illuminazione della  zona pedonale.  Infine verranno sostituite le delle torri faro in Piazza Costantino il Grande e in via Pianezza.

La delibera con il progetto esecutivo degli interventi di manutenzione straordinaria, adeguamento e rinnovo degli impianti è stata approvata  dalla Giunta Comunale su proposta dell’assessora Chiara Foglietta.

“Con questi lavori – commenta l’assessora – diamo una risposta alle esigenze raccolte attraverso vari confronti con i cittadini delle diverse zone. Si tratta solo di una prima tranche degli interventi  di manutenzione straordinaria, adeguamento e rinnovo degli impianti di illuminazione pubblica individuati come prioritari. I nuovi impianti saranno più moderni, sicuri, in grado di garantire un’illuminazione più efficiente e sostenibile, contenendo i consumi energetici e le emissioni di CO2  e oltre a garantire una migliore illuminazione pubblica accresceranno la vivibilità dello spazio urbano”.

La spesa prevista per i lavori è di 317mila euro.

C’era una volta l’orto Botanico del Re, tre secoli di storia

Vi riproponiamo un nostro articolo dedicato all’Orto botanico di Torino andato distrutto dalla recente grandinata. Occorreranno mesi e mesi di lavoro per poterlo riallestire e riaprire.

Ha quasi tre secoli di vita ma pochi lo hanno visto. È il giardino meno conosciuto dai torinesi ma merita davvero una visita. È l’Orto Botanico dell’Università di Torino immerso nel parco del Valentino, a pochi passi dalle rive del Po, accanto al Castello del Valentino, sede dell’Università di Architettura.
Fu creato da Re Vittorio Amedeo II all’inizio del Settecento e fu collocato vicino al palazzo della Madama Reale Cristina di Francia (oggi il Castello del Valentino), che lo ricevette come dono di nozze dal marito Vittorio Amedeo I. Fu subito ben accolto dai torinesi che alla fine del Settecento chiesero di portarlo dentro le mura della città ma fu poi deciso di lasciarlo vicino al grande fiume. A metà Ottocento fu ingrandito e furono aggiunte le serre fredde, le serre calde per le coltivazioni tropicali, le arancere e altri alberi che oggi formano la zona chiamata “boschetto”. Verso la fine dell’Ottocento furono aggiunti i laboratori e la grande aula semicircolare.
È stato aperto al pubblico nel 1997 e ogni anno accoglie più di 10.000 visitatori e studiosi. All’interno si possono vedere, oltre al boschetto, l’alpineto con le aiuole rocciose che riproducono l’ambiente di montagna, il giardino con alberi monumentali e tanti esemplari di fiori, la serra tropicale con le orchidee, la serra delle succulente con piante che privilegiano il clima arido e la serra delle piante del Sud Africa con centinaia di specie importate dal continente africano.
Ultimi weekend per vederlo prima della chiusura invernale. L’Orto Botanico è aperto in Viale Mattioli 25, al Valentino, solo sabato e domenica, fino a domenica 5 novembre, sabato dalle 15.00 alle 18.00, domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Per conoscere meglio piante e fiori è possibile prenotare visite guidate. Il biglietto costa 5 euro, ridotto 3, gratis con l’Abbonamento Musei. Ecco alcune foto dell’Orto Botanico..           Filippo Re

Ambulatori pediatrici nelle biblioteche civiche

Due pediatre di libera scelta hanno trasferito i loro ambulatori negli spazi delle biblioteche civiche Carluccio e Primo Levi. Il progetto, realizzato da Fondazione per l’architettura / Torino – sviluppando una linea di indirizzo della Fondazione Compagnia di San Paolo – in collaborazione con il sistema delle Biblioteche civiche torinesi, la Città di Torino e la Regione Piemonte, permetterà ai piccoli pazienti di ricevere le cure di cui hanno bisogno in spazi accoglienti e stimolanti.

L’obiettivo è quello di depotenziare lo stress dell’attesa, migliorare il benessere psico-fisico e offrire un’opportunità di crescita culturale. Lo studio medico è, solitamente, luogo caratterizzato da attesa, contatto e relazione, ma che spesso non è progettato, bensì adattato alle esigenze del medico a partire da funzioni abitative. “Cultura di base nelle biblioteche” sposta l’esperienza dell’attesa e della visita ambulatoriale dai luoghi consueti, per renderla parte di un percorso educativo-culturale sullo spazio architettonico e sui contenuti dei luoghi, le biblioteche, considerando l’esperienza multisensoriale dello spazio come componente di benessere psicologico.

Si assume che lo spazio progettato possa essere veicolo di sensazioni positive riconducibili al più ampio concetto di salute: la cultura, qui intesa come anche cultura del progetto, diventa ingrediente del percorso di cura. La localizzazione delle funzioni ambulatoriali in luoghi “altri” innesca modalità relazionali inedite tra pazienti e medici. Durante la sperimentazione, sarà possibile mitigare lo stress della visita dei piccoli pazienti e dei loro accompagnatori, aumentando il loro benessere e migliorando la relazione con la pediatra.

“Gli spazi delle nostre biblioteche civiche, inclusivi, accessibili e frequentati quotidianamente dalla comunità, offriranno un’atmosfera rilassante e confortevole che renderà molto più piacevole per le bambine e i bambini il momento della visita e della cura – ha dichiarato Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino. – Questo progetto rappresenta un passo avanti verso l’integrazione tra salute e cultura, che arricchisce l’offerta di servizi della nostra comunità e offre ai pazienti e alle loro famiglie la possibilità di scoprire il ricco patrimonio culturale della nostra Città”.

“La sinergia tra salute e cultura – ha sottolineato Marina Chiarelli, assessore regionale alla Cultura, Turismo e Sport, – rappresenta un passo avanti significativo nella concezione degli spazi medici, offrendo un modello che potrà essere replicato in altre realtà. Ringraziamo tutte le istituzioni e i professionisti coinvolti per aver reso possibile questa iniziativa che mette al centro il benessere dei bambini e il loro sviluppo culturale”.

Il progetto è stato avviato il 23 maggio alla biblioteca civica Luigi Carluccio di Via Monte Ortigara, 95 (Circoscrizione 3) e nella prima metà di giugno alla biblioteca civica Primo Levi di via Ruggero Leoncavallo 17 (Circoscrizione 6) e durerà fino a maggio 2025, con due turni a settimana per ogni biblioteca.

Nel 2022 una prima sperimentazione aveva portato, per un periodo di sei mesi, sette ambulatori di medici di famiglia in cinque luoghi di cultura della Città: Museo Egizio, Parco Arte Vivente, Polo del ‘900, Museo dell’Automobile e la biblioteca civica Primo Levi.

“La Fondazione per l’architettura / Torino– sostiene la presidente Gabriella Gedda – è da sempre attenta alla valorizzazione di progetti che investono nel concetto di “umanizzazione dei luoghi attraverso l’architettura”, in quanto l’architettura, come la cultura stessa, è apportatrice di bellezza e di benessere e concorre alla cura, diventando parte integrante di un percorso terapeutico, permettendo infine un miglioramento qualitativo della vita delle persone e di intere comunità”.

Il progetto ‘Cultura di base nelle biblioteche’ rientra nell’ambito della collaborazione, per l’anno 2022 e 2023, tra la Regione Piemonte, il Comune di Alba, il Comune di Biella e il Comune di Torino per valorizzare le Città creative UNESCO del Piemonte.