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Tira una brutta Irap e il presidente minaccia: “Mi dimetto”

chiampa BICIconsiglio X 1Ha sottolineato che probabilmente questo suo proposito avrebbe fatto felice il gruppo grillino, che lo aveva interpellato sull’aumento delle tasse. “E magari sarebbe contento anche il centrodestra” ha precisato, ma vedendo che nei banchi della maggioranza qualcuno prendeva nota (a futura memoria) del suo impegno, ha aggiunto “e forse anche del Pd!”

 

 

Certo che ci voleva un gran gigione come Sergio Chiamparino per parlare in modo beffardo del debito della Regione, in un contesto un po’ drammatico e un po’ drammatizzato (ad arte) come quello del dibattito a Palazzo Lascaris. E’ accaduto quando il presidente dei governatori, con consumata ars demagogica, ha detto: “Non aumenterò mai l’Irap, su questo ci metto la faccia, piuttosto mi dimetto e lascio a qualcun altro di occuparsi della Regione!”.

 

Vedendo che l’effetto era stato raggiunto, di fronte a un’aula insolitamente silenziosa e disciplinata, ha sottolineato con ironia che probabilmente questo suo proposito avrebbe fatto felice il gruppo grillino, che lo aveva puntualmente interpellato sull’aumento delle tasse. “E magari sarebbe contento anche il centrodestra” ha precisato, ma vedendo che nei banchi della maggioranza qualcuno prendeva nota (a futura memoria) del suo impegno, ha aggiunto “e forse anche del Pd!”.

 

Comunque, se sull’Irap Chiamparino è stato tranchant, non per questo i contribuenti piemontesi possono dormire sonni tranquilli, perché sull’addizionale Irpef  si è limitato a dire che cercherà di far salve dall’aumento le fasce sociali più deboli, mentre per i redditi medio-alti l’aumento è pressoché scontato, perché in caso di salvataggio “a Roma chiedono sempre il massimo aumento delle tasse”.

 

Ghinotto

 

(Foto: www.regione.piemonte.it – P. Juzzolino)

Lingotto addio: Fca debutta in America, a Londra e in Olanda

fiat lingottofiat aranciofiat fcaDa oggi nuovo corso per la storica azienda che  muore a Torino dopo 115 anni per rinascere all’estero, tra Regno Unito, Olanda e Stati Uniti

 

Lo storico logo della Fabbrica Italiana Automobili Torino è stato sostituito da quello di Fca – Fiat Chrysler Automobiles. A dire il vero, al Lingotto l’insegna Fiat è stata solo rimossa dalla cancellata, in attesa di essre collocata la nuova targa. Ha fatto però la sua apparizione sul pennone della palazzina degli uffici la bandiera bianca di Fca, in sostituzione del vessillo Fiat.

 

La sede legale del gruppo  sarà in Olanda e la residenza fiscale a Londra. E nel giorno della scoperta dell’America, celebrata  con la parata del Columbus Day, il titolo Fca debutta al Nyse, New York Stock Exchange, in presenza di Sergio Marchionne (che resterà al timone aziendale fino al 2018)  e del presidente John Elkann.

 

Con la fusione tra  Fiat e Chrysler in Fca cambiano le regole per gli azionisti:  da oggi possiedono titoli del nuovo gruppo con sede a Londra ma sottoposto alla legge olandese. Niente più Lingotto: le assemblee di Fca si terranno ad Amsterdam. Sarà alzata al 10% la soglia per esercitare il diritto di richiedere l’assemblea da parte dei soci, mentre i possessori dei titoli  non avranno più il diritto di recesso come quello riconosciuto con le azioni Fiat.

 

Il Cda può emettere  azioni ordinarie e strumenti finanziari convertibili in azioni permettendo a  Fca di collocarli sul mercato, anche allo scopo di promuovere lo sviluppo di un mercato maggiormente liquido per le azioni ordinarie alla Borsa di New York. La grande avventura ha inizio.

 

 

 

(Foto: il Torinese)

 

La storia della Fiat

(Fonte: www.fiatspa.com)

 

“In un clima segnato da un grande fervore di iniziative, di inventiva e di idee nuove nasce, alla fine dell’Ottocento la Fiat, un’azienda destinata a diventare, in poco tempo, uno dei maggiori gruppi industriali al mondo. Una storia lunga più di cent’anni, scritta da uomini e donne con competenza e passione. Fatti e prodotti che hanno ispirato il modo in cui il mondo è cambiato.Automobili, stili e motori che hanno fatto sognare intere generazioni. Questa è la Fiat, un modo di essere italiani nel mondo da oltre un secolo”

 

1899: l’11 luglio viene firmato l’atto di nascita della “Società anonima Fabbrica Italiana di Automobili – Torino”. La prima automobile costruita è la 4 HP.

1900: si inaugura il primo stabilimento che produce 24 vetture l’anno.

1902: Giovanni Agnelli diventa Amministratore Delegato.

1903: la società è quotata in Borsa e costruisce il primo veicolo per il trasporto merci.

1915-1917: inizia la costruzione della fabbrica del Lingotto, la più grande d’Europa per l’epoca. Inizia l’impegno dell’Azienda nei settori siderurgico e ferroviario.

1919: appena finita la guerra, la Fiat presenta l’“utilitaria” 501, la 505, la 510 e il suo primo trattore, il 702.

1920: Giovanni Agnelli diventa Presidente della Fiat.

1922: il biplano AL, primo aereo civile Fiat, riceve il battesimo dell’aria. Nello stesso anno l’Azienda fonda la Grandi Motori, per costruire propulsori marini.

1930: nasce la “Littorina”, prima automotrice realizzata al mondo.

1937: inizia la costruzione dello stabilimento di Mirafiori che viene inaugurato due anni dopo e introduce in Italia le più avanzate forme di organizzazione del lavoro.

1945-1947: il 16 dicembre del ’45 muore il senatore Agnelli e la presidenza viene assunta da Vittorio Valletta. Riprende la produzione in grandi volumi di automobili come la 500B berlinetta e giardiniera, le rinnovate 1100 e 1500, e la sportiva 1100S. Accanto, nuovi autocarri e autobus, potenti trattori, automotrici, aeroplani e grandi motori navali.

1949: il numero dei dipendenti Fiat supera le 71 mila persone e gli utili della società ricominciano a crescere.

1955: arriva la popolare 600, prima vettura Fiat con motore a trazione posteriore. L’Impresit, specialista di lavori di ingegneria civile all’estero, creata nel ’29, costruisce in questo periodo strade , gallerie ponti e dighe come quella di Kariba sullo Zambesi.

1956: sono lanciate la Nuova 500 e la Bianchina della Autobianchi. Il Fiat G.91 vince il concorso Nato come caccia tattico.

1966: l’avvocato Giovanni Agnelli, nipote del fondatore, diventa presidente della società. Un importante accordo viene firmato per realizzare lo stabilimento russo Vaz, a Togliattigrad, destinato a costruire ogni giorno duemila vetture “Zigulì”.

1967: scompare Vittorio Valletta. Inizia a produrre lo stabilimento di Rivalta. Fiat assume la maggioranza di Magneti Marelli. La 124 vince il premio di “Auto dell’anno” e viene lanciata la Fiat Dino Coupè, con motore di derivazione Ferrari.

1971: viene presentata la 127, che raggiungerà uno straordinario successo e si aggiudicherà l’anno successivo il premio “Auto dell’Anno”. Entra nel Gruppo la Abarth, lo storico brand di vetture sportive.

1980: nasce la Panda, che diventa da subito un punto di riferimento nel segmento delle utilitarie.

1983: a Cape Canaveral, in Florida, viene presentata la Uno, simbolo del rinnovamento di Fiat Auto. Si aggiudicherà il premio di “vettura dell’anno” nell’84.

1998: vengono commercializzate la Fiat Multipla, la Lancia Lybra e la Nuova Punto.

2000: nasce un’alleanza industriale con General Motors che terminerà nel 2005. Alfa Romeo propone la 147 che l’anno successivo viene eletta “Auto dell’Anno”.

2004: muore Umberto Agnelli e ai vertici del Gruppo vengono nominati Presidente Luca Cordero di Montezemolo, Vice Presidente John Elkann e Amministratore Delegato Sergio Marchionne. La Panda conquista il titolo di “Auto dell’anno”.

2009: il 10 giugno il Gruppo Fiat e Chrysler Group LLC comunicano di aver firmato un’alleanza strategica globale. Nello stesso anno si afferma la tecnologia Multijet II e in anteprima mondiale FPT presenta il MultiAir, un rivoluzionario sistema elettroidraulico di controllo elettronico delle valvole. A dicembre arriva il nuovo Doblò. Inoltre Fiat S.p.A viene riconosciuta leader di sostenibilità ed entra negli indici Dow Jones Sustainability (DJSI) World e Dow Jones Sustainability STOXX.

2010: John Elkann assume la presidenza della Fiat. L’Azienda lancia due importanti novità, la tecnologia TCT (trasmissione a doppia frizione a secco) e il TwinAir, il primo motore bicilindrico high-tech al mondo. Ad aprile debutta la nuova Alfa Romeo Giulietta, mentre viene prodotto l’esemplare numero 500 mila della nuova 500. Il 16 settembre l’assemblea degli azionisti approva il progetto di scissione parziale proporzionale di Fiat S.p.A. a favore di Fiat Industrial S.p.A.

2011: il primo gennaio la scissione è effettiva. Con il nuovo assetto Fiat comprende FGA, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e Fiat Powertrain Technologies (attività powertrain “Passenger & Commercial Vehicles”). La nuova società Fiat Industrial S.p.A., quotata alla Borsa di Milano, è a capo del gruppo che comprende CNH, Iveco e FPT Industrial (attività powertrain “Industrial & Marine).

 

 

Spese pazze: ristoranti e caffè non rientrano nella politica

consiglio aula Al di là dell’entità della spesa il gup ha valutato il comportamento di chi l’ha sostenuta

 

Il gup Roberto Ruscello ha depositato le motivazioni relative alle condanne con rito abbreviato inflitte lo scorso luglio a a Valerio Cattaneo, ex presidente del consiglio regionale, Carla Spagnuolo, Roberto Boniperti, ex consiglieri regionali e Gabriele Moretti, ex consigliere comunale, nell’ambito dell’inchiesta sulle “spese pazze” in Regione. Nel mirino, in particolare,  le spese di bar e ristorazione, che riguardano la parte più rilevante degli importi contestati dalla procura ai consiglieri. Al di là dell’entità della spesa il giudice ha valutato il comportamento di chi l’ha sostenuta. Si legge nelle motivazioni:  «A fronte di spese non riconducibili ad alcuna finalità istituzionale, l’importo della spesa e del rimborso ad essa connesso diviene del tutto irrilevante perché anche in presenza di esborsi minimi non può negarsi la consapevolezza di aver destinato il denaro posseduto per ragioni di ufficio al ristoro di un costo non ricompreso tra quelli legittimamente finanziabili». Ragion per cui, si tratti di un gratta e vinci da pochi euro o un elettrodomestico costoso, entrambi sono privi  di qualsiasi possibilità di giustificazione. 

 

 

Ex agente segreto al processo Musy

+++FERITO MUSY: FERMATO IL PRESUNTO SPARATORE +++Il magistrato ritiene che possa aver raccolto le confidenze dell’imputato, Francesco Furchì, a proposito dell’arma del delitto

 

Al processo per l’omicidio del consigliere comunale torinese Alberto Musy, aggredito alcuni anni fa dall’ormai famigerato uomo con il casco nero Acerbis-Nano, il pm Roberto Furlan ha chiesto di inclucedere tra i testimoni Pietro Altana. L’uomo, genovese, è un  ex collaboratore dei servizi segreti e si trova in cella per un furto scoperto dalla polizia nel Torinese. Il magistrato ritiene che possa aver raccolto le confidenze dell’imputato, Francesco Furchì, a proposito dell’arma del delitto. Questa sarebbe stata nascosta da un amico di Furchì.

Tentano di bruciare un clochard: arrestati, si cercano i complici

Prima che succedesse il peggio è stato svegliato da un passante ed è riuscito a raggiungere il pronto soccorso dove è stato medicato e dimesso poco dopo

 

barboni

Due giovani moldavi di 20 e 27 anni ha tentato di dare fuoco nella notte, a un clochard che dormiva su una panchina nei pressi dell’ ospedale Giovanni Bosco di Torino. Il barbone è un egiziano di 57 anni, e se l’è cavata con qualche lieve ferita.  Prima che succedesse il peggio è stato svegliato da un passante ed è riuscito a raggiungere il pronto soccorso dove è stato medicato e dimesso poco dopo.  I due moldavi, che hanno agito in compagnia di altre persone non ancora identificate, sono stati arrestati dalla polizia con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato.

 

(Foto; il Torinese)

Beccato dalla polizia il simulatore di incidenti

POLIZIA CROCETTAA suo carico aveva già diverse denunce. Si tratta di un italiano di 49 anni, colto in in flagrante

 

Grazie alla rubrica Specchio dei Tempi del quotidiano La Stampa è stato beccato e denunciato il “simulatore seriale” di incidenti stradali. Aveva finto in più occasioni  di essere stato investito da un’ automobile, così da chiedere poi somme di denaro da chi era alla guida per evitare la denuncia all’assicurazione. A suo carico aveva già diverse denunce. Si tratta di un italiano di 49 anni, colto in in flagrante in borgo San Paolo.

 

(Foto: il Torinese)

Metrò in panne, code per i bus

Attorno alle 19 il servizio è stato ripristinato su tutta la linea

 

bus passeggeri 2bus passeggeri

Lunghe code di passeggeri appiedati, a causa di un guasto ad un treno che  ha bloccato dalle 16.30 alle 17, la metropolitana di Torino. Gli utenti hanno dovuto aspettare bus sostitutivi alle fermate. Il servizio è ripreso dopo meno di un’ora tra le fermate Fermi-Porta Nuova, ma è rimasto ancora bloccato il tratto Porta Nuova-Lingotto. Attorno alle 19 il servizio è stato ripristinato su tutta la linea.

 

(Foto: il Torinese)

Marchionne e il Salone milanese che non c’è

modelle modelle fiatmarchionneGli ambienti torinesi che criticarono l’ad perchè, secondo loro, dopo aver fatto fuggire la Fiat da Torino la voleva riportare sì, ma a Milano, possono mettersi il cuore in pace

 

Pareva una cosa seria: “Milano Auto Show è il “Salone più bello del mondo”. Con questa ambiziosa premessa vogliamo offrivi quanto di meglio il panorama automobilistico mondiale è pronto a presentare. Attraverso una piattaforma espositiva posta su differenti livelli e con una doppia anima: la fiera e la città” E ancora: “L’obiettivo è dare una ampia interpretazione al settore automotive utilizzando tutti gli strumenti utili per una guida all’acquisto che vi consenta di interagire con il prodotto e che soddisfi la vostra passione per l’automobile”.

 

Il sito web del Milano Auto Show, quello che sarebbe dovuto essere il nuovo Salone dell’Auto italiano, è ancora online con le parole che avete appena letto. Peccato, però, che la manifestazione in programma nel capoluogo lombardo dall’11 al 21 dicembre prossimi non si farà. Un sorrisetto malizioso appare sulle labbra dei torinesi che, dal 2001 ormai, sono orfani di quello che ritengono essere l’unico vero Salone, tenutosi da sempre all’ombra della Mole. 

 

E dire che Fca guardava con entusiasmo alla manifestazione. Sergio Marchionne, al Salone parigino, dixit: «Al salone di Milano ci saremo. Stiamo cercando di rilanciare un salone italiano dell’auto in Italia. Spero che sia un successo. Noi ci saremo». E per una volta non lo si può criticare, le sue intenzioni erano buone. Oltre a Fiat-Chrysler-Fca, però, solo Audi aveva dato la sua adesione alla rassegna motoristica meneghina: un po’ poco per poterla realizzare.

 

Così, salvo sorprese dell’ultimo minuto, l’evento che avrebbe dovuto surclassare il Motor Show bolognese non si farà. O, forse, nella migliore delle ipotesi, si sposterà di qualche mese in attesa dell’inizio di Expo 2015. Il patron dell’iniziativa, Alfredo Cazzola sarà attapirato e soprattutto imbarazzato per aver annunciato l’evento in pompa magna, urbi et orbi, qualche mese fa. Gli ambienti torinesi che criticarono Marchionne perchè, secondo loro, dopo aver fatto fuggire la Fiat da Torino la voleva riportare sì, ma in esposizione a Milano, possono mettersi il cuore in pace. Mal comune mezzo gaudio: il mitico Salone non si farà più. Nè a Torino, nè a Milano.

 

Ghinotto

Ebola e Isis limitano presenze africane al Salone del Gusto

SALONE GUSTOL’organizzazione ha chiesto ai delegati di Sierra Leone, Guinea e Liberia di non partecipare

 

Ebola e l’offensiva dell’Isis fortunatamente non mietono vittime qui da noi. Ma creano un danno alle partecipazioni del Salone del Gusto, in programma a fine ottobre. Il  segretario generale di Slow Food, Daniele Buttignol ha annunciato dispiaciuto che l’organizzazione ha chiesto ai delegati di Sierra Leone, Guinea e Liberia di non partecipare. Per quanto riguarda, invece, le comunità siriane queste non possono raggiungere Torino  perché si trovano in villaggi occupati dall’ Isis. Nonostante la mancata presenza a Terra Madre, rassegna parallela al Salone, alla quale erano stati invitati, i promotori della manifestazione assicurano: “non li abbandoneremo”.

Paratissima, addio Moi

moi1moi2Purtroppo,a causa della sempre maggiore incuria, della mal gestione della location, del continuo stato di degrado in cui versa tuttora, della mancanza di adeguate misure di sicurezza, del vandalismo e dei furti dei cavi di rame e del danneggiamento dell’impianto elettrico (danno stimato oltre ai  50mila euro), gli organizzatori dell’evento si sono visti costretti a rinunciare alla loro “casa”

 

Un altro duro colpo è stato inferto al quartiere Borgo Filadelfia: Paratissima è obbligata a trasferirsi dal Moi a Torino Esposizioni. La manifestazione off di Artissima, nata nel 2005, aveva trovato la sua casa nell’area dismessa degli ex Mercati generali  nel 2012. Paratissima  è un evento che dà l’opportunità  agli artisti, giovani e non, di farsi conoscere ed apprezzare da un pubblico vasto e composito, il tutto caratterizzato da  un’atmosfera di vivacità e simpatia.

 

Gli anni scorsi il quartiere era stato coinvolto attivamente e alcuni artisti avevano lasciato il segno del loro estro attraverso la realizzazione di murales,sia sulle pareti delle palazzine dell’ex Moi  sia su quelle della palestra dell’Istituto Comprensivo Pertini. Purtroppo,a causa della sempre maggiore incuria, della mal gestione della location, del continuo stato di degrado in cui versa tuttora, della mancanza di adeguate misure di sicurezza, del vandalismo e dei furti dei cavi di rame e del danneggiamento dell’impianto elettrico (danno stimato oltre ai  50000 euro), gli organizzatori dell’evento si sono visti costretti a rinunciare alla loro “casa” per trasferirsi a Torino Esposizioni.

 

Lorenzo Germak,fondatore e coordinatore di Paratissima, dichiara: «Dopo San Salvario, al M.O.I. Paratissima aveva trovato la sua nuova casa ed è certamente a malincuore che abbiamo preso la decisione di lasciarlo. Ma nei momenti di crisi occorre trasformare le criticità in opportunità di sviluppo e siamo convinti che la nuova location abbia tutte le caratteristiche per farci fare un ulteriore salto di qualità».

 

Il quartiere Borgo Filadelfia negli ultimi anni ha vissuto un progressivo e lento abbandono, si è respirato nell’aria un senso di malessere rappresentato da negozi chiusi , occupazione delle  palazzine dell’ex Moi, abbandono dell’area Filadelfia , malcuranza di Piazza Galimberti, aumento di furti,droga e prostituzione. Per Borgo Filadelfia rappresentava la rinascita di uno spazio lasciato lentamente morire dagli enti competenti, un mezzo per far conoscere il quartiere stesso ai Torinesi e non che venivano a visitare Paratissima. Anche questa speranza è morta…

 

Maria Ferreri

Chiara Mandich

 

(Foto: il Torinese)