Cosa succede in città- Pagina 533

Scende dal bus e un’auto lo travolge uccidendolo

AMBULANZALa vittima è un romeno di 45 anni investito da un albanese

 

E’ morto nella notte all’ospedale ‘San Giovanni Bosco’  dopo essere stato travolto da un’auto, mentre attraversava Corso Giulio Cesare.  E’ un romeno di 45 anni che, in base alla ricostruzione della polizia municipale, era sceso dal bus e aveva attraversato la strada davanti al mezzo pubblico. In quel momento è stato investito da una Fiat Punto guidata da un albanese privo di patente. Quest’ultimo si è fermato a prestare i primi soccorsi al ferito. L’albanese è stato denunciato e multato.

 

(Foto: il Torinese)

Catturata la banda dei cannibali di rame

caviStavano razziando 10 quintali di cavi in un’azienda abbandonata di Santena

 

Erano cinque i ladri di rame, un gruppo di romeni tra i 19 e 50 anni. I carabinieri che li hanno colti in flagrante mentre rubavano 10 quintali di cavi in un’azienda abbandonata di Santena, e li hanno arrestati. Sono smontatori professionisti, che probabilmente hanno realizzato decine di colpi nel Torinese. Forse fanno parte della stessa organizzazione che giorni fa ha tentato di rubare il rame dalla pista olimpica di bob di Cesana.

Pax sociale in piazza: formidabile, quella cinghia!

A quattro mesi dall’insediamento della Giunta Chiamparino, come per magia, sono sparite tutte le manifestazioni, i cortei, le delegazioni, gli scioperi.  C’è da restare ammirati per la capacità che la sinistra subalpina ha ancora di mettere in moto la mitica “cinghia di trasmissione” tra politica e società, scatenando le proteste contro gli avversari, bloccandole quando è al governo. Ammirati e anche un po’ preoccupati…

 

USB2Piazza Castello non è mai stata così deserta, via Alfieri mai così abbandonata. A quattro mesi dall’insediamento della Giunta Chiamparino, come per magia, sono sparite tutte le manifestazioni, i cortei, le delegazioni, gli scioperi che, si può dire ogni giorno, assediavano la sede della Giunta e, regolarmente il martedì, il palazzo che ospita l’Assemblea regionale. park2

 

Sindaci e sindacati, operai e pensionati, studenti e anziani, disabili e pendolari: tutti a protestare contro tagli, riduzioni, ingiustizie vere o presunte e a reclamare l’attenzione di Giunta e Consiglio, chiedendo di essere ricevuti (il che regolarmente avveniva).Oggi questo grande circo social-mediatico si è fermato,. Le bandiere e gli striscioni  riposti nel cassetto, le rivendicazioni rinviate ad altri tempi, anche se non pare che i problemi si siano risolti.

 

REGIONE PALAZZOQuesto si chiama controllo sociale e, in una società fluida e frammentata come l’attuale c’è da restare ammirati per la capacità che la sinistra subalpina ha ancora di mettere in moto la mitica “cinghia di trasmissione” tra politica e società, scatenando le proteste contro gli avversari, bloccandole quando è al governo. Ammirati e anche un po’ preoccupati…

 

Ghinotto

 

(Foto: il Torinese)

 

Oralità popolare: “Tiriamo su l’Italia”

oralita2oralita1Piccole-grandi iniziative “concrete”. Quelle che scansano proclami e vuote parole dei politici e danno invece una mano, vera, all’Italia per risalire la china. C’è infatti una rete solidale che, da nord a sud, dal Piemonte alla Sicilia, s’impegna, realizza progetti e aiuta chi annaspa tra povertà, emarginazione, immigrazione e lotta alla mafia

 

“Tiriamo su l’Italia” è l’esortazione di “Op-Festival dell’Oralità Popolare” che il 4-5 ottobre a Torino, nella centrale Piazza Carlo Alberto, manda in scena i protagonisti di tante piccole-grandi iniziative “concrete”. Quelle che scansano proclami e vuote parole dei politici e danno invece una mano, vera, all’Italia per risalire la china. C’è infatti una rete solidale che, da nord a sud, dal Piemonte alla Sicilia, s’impegna, realizza progetti e aiuta chi annaspa tra povertà, emarginazione, immigrazione e lotta alla mafia.

 

Al via, dunque, la nona edizione della kermesse, promossa dalla Rete Italiana di Cultura Popolare diretta da Antonio Damasco. L’oralità è il veicolo su cui viaggiano incontri, confronti, scambi di idee, progetti ed esperienze; e non sono solo parole, ma un ricco carnet di modelli virtuosi da imitare ed ampliare.

 

Cambiamenti  sociali positivi  sono innescati dalle “Social Innovation”: la Biblioteca Condominiale che Roberto Chiappella ha creato in una ex-portineria a Milano; Social Street a Bologna, dove Federico lenisce solitudine ed emarginazione invitando le persone a vivere in modo diverso, e più a proprio agio, spazi comuni quali strade, piazze, giardini e portici. Mentre a Modena chi si rivolge all’Emporio Solidale Portobello non vede calpestata la sua dignità, perché questo nuovo orizzonte di supermercato travalica la semplice raccolta e distribuzione dei generi di prima necessità.

 

La Relazione tra Mafia e Riti e come i boss riescano a nascondersi sotto cappucci e maschere rituali sono al centro degli incontri con il giornalista Giuseppe Baldessaro che recentemente ha denunciato il caso di Oppido Mamertina “Quando anche la Madonna si inchina al Boss”; con Giuseppe Cipriani, primo  cittadino di Corleone nei cruenti anni 1992 – 2001 e con i giovani che lavorano sui documenti del Maxiprocesso per le stragi Falcone e Borsellino.

 

“Corpo e religiosità in Italia” sono raccontati poi nella mostra fotografica calpestabile, di grande impatto emotivo e vietata ai minori di 18 anni: per terra 15 grandi immagini dei riti di purificazione ed autoflagellazione, alcune talmente crude da essere coperte con veli neri.

 

Le Migrazioni sono un’altra pagina di sofferente attualità: al giornalista Domenico Quirico spetta la cronaca dei tanti orrori da cui fuggono i disperati alla deriva; mentre a relazionare su cosa li aspetta su questa sponda è chi, tra mille difficoltà, li accoglie e tende loro un salvagente.

 

La convivialità multiculturale è l’ingrediente base di “Indovina chi viene a cena” : il cibo, noi e gli altri, nelle cene organizzate, in tutta Italia, da oltre 100 famiglie di immigrati che invitano alla loro tavola cittadini italiani e condiscono il tutto con conoscenza reciproca, condivisione e scambi. Potete assaggiare anche voi, sabato sera in piazza, nella grande cena collettiva, nel menù ricette varie direttamente da Argentina, Cina, Etiopia, Romania, Egitto e Perù.

 

Convivialità e cultura grazie al Fondo Tullio de Mauro: per la prima volta il pubblico potrà consultare liberamente, in piazza, circa 1000 volumi della sua raccolta; e dal patrimonio dell’insigne linguista nasce anche la performance “1000 lingue per la Divina Commedia, ovvero come recitare il capolavoro di Dante nei tanti dialetti italiani.

 

Spazi interessanti anche per i più piccoli, con laboratori, teatro e marionette. Ma OP è anche appuntamento con musica e danze  che toccano un po’  tutte le corde: dai balli zingari con l’antica famiglia Rom dei Barbosu, all’hip-hop e al free-style. Si chiude in bellezza con “Il viaggio  di  Giuseppantonio”: concerto, e tenero omaggio, del musicista Ambrogio Sparagna al nonno emigrante e al suo itinerario verso una vita migliore, ai primi del 900, a piedi dal Golfo di Gaeta fino a Marsiglia.

 

Laura Goria

Cani poliziotto ritrovano corpo di donna tagliato in due

cane polizia A fine agosto, nello stesso condominio, il marito si era ucciso con un coltello da macellaio

 

Il corpo della donna, tagliato in due era nascosto dentro alcuni sacchetti di plastica. La polizia ha trovato i macabri resti nello scantinato di un palazzo di Ivrea. La vittima è Flerica Ninzat, la 35enne romena sparitada tre mesi. A fine agosto, nello stesso condominio, il marito si era ucciso con un coltello da macellaio. La donna era scomparsa nel mese di giugno dalla sua abitazione di via Guarnotta 29, dove oggi è stato ritrovato il cadavere. Era stato il marito, Jonel Agavriloaei, 43enne romeno, a denunciare la scomparsa. Per ritrovare il corpo sono stati anche impiegati  pastori tedeschi specializzati nella ricerca di resti umani e tracce di sangue, appartenenti al gruppo cinofilo di Malpensa. Il cadavere era stato occultato sotto alcune assi di legno.

Collegno, marijuana in casa e ricca refurtiva

Sequestrata una moto ottenuta in cambio di droga

 

POLIZIA CROCETTA

Due notizie di cronaca riguardano Collegno. La prima  ha a che fare con una serra per coltivare marijuana. allestita in casa da un assicuratore di 39 anni titolare di un’agenzia a Torino. L’uomo, sposato e padre di due figli, è stato arrestato dalla polizia per produzione, detenzione e spaccio di droga e messo agli arresti domiciliari. Sono stati sequestrati 150 grammi di droga.

 

Un altro caso riguarda la refurtiva per decine di migliaia di euro rinvenuta dalla polizia in un’abitazione signorile della città della cintura torinese. Recuperati orologi di marca, personal computer, tablet, buoni carburante e persino una moto del valore di 40mila euro. E’ stato arrestato un disoccupato di 40 anni,  che aveva in casa quantitativi di cocaina ed è stato arrestato per spaccio e ricettazione. Gli investigatori ritengono che ottenesse la merce rubata in cambio della droga.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Stamina, confermato sequestro cellule

TRIBUNALE 1Il Tribunale del Riesame aveva dichiarato la propria non competenza funzionale a decidere

 

ll sequestro di cellule e apparecchiature avvenuto circa un mese fa  agli Spedali Civili di Brescia su richiesta della procura torinese  è stato confermato oggi dal gup di Torino Giorgio Potito. Avevano fatto ricorso contro la decisione una dozzina di famiglie di malati curati presso l’ospedale lombardo. L’istanza di revoca del sequestro era giunta al Gup quando, lo scorso 20 settmebre, il Tribunale del Riesame aveva dichiarato la propria non competenza funzionale a decidere in merito al sequestro.

 

(Foto: il Torinese)

Ex Moi, l’occupazione un anno e mezzo dopo

Il tempo è passato, dei profughi iniziali ormai non è rimasto più nessuno, ma le palazzine continuano ad essere occupate… La convivenza con gli abitanti del quartiere si fa ogni giorno più difficile e molti accusano gli extracomunitari dell’aumentato spaccio, della prostituzione e della delinquenza in generale

 

moi2Il 30 marzo 2013 un gruppo di circa 200 immigrati, guidati da alcuni esponenti di centri sociali e associazioni di volontariato, occupa abusivamente alcune palazzine abbandonate, facenti parte del complesso dell’ex villaggio olimpico (ex Moi) in Via Giordano Bruno 201, nel cuore del Borgo Filadelfia.I migranti, di 21 nazionalità diverse, provengono tutti dal programma Emergenza Nord Africa (ENA), che prevedeva l’accoglienza in strutture di Torino e Provincia con corsi di inserimento lavorativo e di lingua italiana, finanziati dalla Comunità Europea.

 

Considerata conclusa a fine febbraio l’emergenza, i profughi vengono abbandonati a se stessi con 500 euro, senza nessun appoggio locativo. La sistemazione nelle palazzine deserte dell’ex Moi sembra  una soluzione ideale, anche se si va ad occuparle illegalmente. Due giorni dopo il numero dei profughi era raddoppiato, in quanto la notizia dell’occupazione si era diffusa e giungevano persone da tutta Italia, non tutte con i requisiti di cui sopra.Il quartiere Borgo Filadelfia si spaccò in due: da un lato le persone e le associazioni si mobilitarono per portare aiuti di prima assistenza (cibo, coperte, vestiti, materassi etc.), dall’altro coloro che erano preoccupati della massiccia presenza di extracomunitari.

 

Ci furono molte discussioni per poter risolvere la questione: esponenti politici dal Comune, dalla Regione, dalla Circoscrizione, nonché dalle autorità religiose nella persona dell’arcivescovo Nosiglia, intervennero per trovare una soluzione. Anche la Presidente della Camera Boldrini fece sentire la sua voce. Il tempo è passato, dei profughi iniziali ormai non è rimasto più nessuno, ma le palazzine continuano ad essere occupate… La convivenza con gli abitanti del quartiere si fa ogni giorno più difficile e molti accusano gli extracomunitari dell’aumentato spaccio, della prostituzione e della delinquenza in generale.

 moi1

Anche tra gli occupanti il clima è teso a causa di differenze etniche, religiose e gerarchiche sempre più marcate. Ci sono stati persino episodi di violenza, culminati con l’intervento delle forze dell’ordine. Dopo 18 mesi la situazione ristagna e non si vede una soluzione all’orizzonte…

 

Maria Ferreri

Chiara Mandich

 

Tentato rapimento del bambino: il padre aveva inventato tutto

carabinieri autoLe immagini ricavate dalle telecamere della zona hanno confermato che lì non c’era alcun rapitore. Nel frattempo i social network si erano riempiti di commenti di solidarietà, preoccupazione e soprattutto rabbia contro criminali (in questo caso) inesistenti. Poi il papà è crollato davanti alle domande incalzanti dei carabinieri

 

Succede anche questo. Alex Giarrizzo, l’operaio 31 enne di Borgaro Torinese che aveva raccontato il tentativo di rapimento del proprio bambino di 3 anni da parte di un uomo, si era inventato tutto. Domenica, durante la fiera del paese, aveva probabilmente perso di vista il piccolo. Preso dal panico, o consigliato male da qualcuno che forse gli ha suggerito di inventarsi la storia per evitare responsabilità, ha spiegato con tanto di particolari una vicenda  inesistente.

 

Ha persino detto di avere raggiunto il presunto rapitore e di averlo colpito con un pugno, prima che questi fuggisse con un complice a bordo di una vettura grigia. A dire il vero, il magistrato al quale erano state affidate le indagini e i militari dell’Arma avevano capito fin dall’inizio che qualcosa non quadrava. Le immagini ricavate dalle telecamere della zona hanno confermato che lì non c’era alcun rapitore.

 

Nel frattempo i social network si erano riempiti di commenti di solidarietà, preoccupazione e rabbia contro criminali (in questo caso) inesistenti. Poi il papà è crollato davanti alle domande incalzanti dei carabinieri. La cosa più importante, comunque, è che il bambino sia sano e salvo.

Memorabilia, Sport all’asta per salvare il museo

sport memorabiliaSTADIO OLIMPICO NUBIBattitore d’Asta sara’ il presidente del Museo Onorato Arisi. Un appuntamento imperdibile per appassionati, collezionisti, tifosi, fan e chiunque voglia avere tra le mani oggetti  del proprio idolo sportivo, sognare e rivivere le grandi emozioni olimpiche o mondiali, esultare con i grandi campioni e le campionesse del passato e del presente

 

Domani, sabato 27 settembre, si terrà per la prima volta in Italia in uno Stadio una grande asta di Memorabilia sportive, organizzata dall’Associazione Amici del Museo dello Sport. Saranno battuti all’asta circa 250 cimeli  con particolare attenzione su calcio, ciclismo, automobilismo, pugilato, olimpiadi con ‘divagazioni’ su altre discipline.

Battitore d’Asta sara’ il presidente del Museo Onorato Arisi. Un appuntamento imperdibile per appassionati, collezionisti, tifosi, fan e chiunque voglia avere tra le mani oggetti  del proprio idolo sportivo, sognare e rivivere le grandi emozioni olimpiche o mondiali, esultare con i grandi campioni e le campionesse del passato e del presente.

Inizio asta ore 10.30  al Museo dello Sport – Stadio Olimpico –  Corso Agnelli 1. Il Museo aprirà le sue porte alle 9.30 per permettere un afflusso puntuale per l’inizio dell’asta. Termine asta previsto per le ore 15.00. Chi volesse partecipare si potra’ presentare alla Biglietteria del Museo in Corso Agnelli Angolo Corso Sebastopoli.

        
Regolamento e norme di partecipazione sono visionabili sulla pagina dell’evento www.facebook.com/MuseoSportTorino

ASTA ON-LINE

Dal 24 luglio 2014 l’asta e’ stata lanciata on-line dalla pagina facebook.com/MuseoSportTorino: le foto dei  cimeli, provenienti da collezioni private, sono state pubblicate bisettimanalmente specificandone la base d’asta.Gli appassionati hanno potuto così da subito bloccare e rilanciare in vista della giornata finale allo Stadio Olimpico di Torino. Tra i primi cimeli all’asta le scarpe dell’Inter di Walter Samuel e dell’azzurro Antonio Cassano, un poster autografato di Gilles Villeneuve e la maglia autografata  del Campione del Mondo di ciclismo su strada Paolo Bettini. 

Pezzi forti dell’asta la maglia blu, replica in serie limitatissima, del Brasile (1958) autografata da Pele’ ed il poster fotografico, pezzo unico, autografato da Senna.Sono oltre 120 le maglie di calciatori in rappresentanza del calcio mondiale: da Ronaldo a Ronaldinho e Kaka’, da Zidane a Cassano e Totti,da  Riquelme a Beckham e Nedved e Maldini.

 

 Il ricavato dell’asta servirà a sostenere le iniziative del Museo rivolte a creare una ‘casa’ per tutti gli sportivi, un tempio della passione agonistica e del fair play, un luogo dove i bambini e le bambine delle scuole possano scoprire l’eccezionalità di atleti ricchi di umanità, passione e spirito sportivo.Chiunque, dal collezionista al campione,  voglia contribuire a sostenere le attività e lo sviluppo del Museo potrà farlo donando cimeli da battere all’asta contattando l’Associazione Amici del Museo dello Sport al numero 011 1978 5617.