Cosa succede in città- Pagina 515

Muore investito da un tram sotto gli occhi di moglie e figlio

tram 4

Il manovratore è  in stato di choc. Lo hanno trasportato  in ospedale

 

La tragedia è avvenuta nel quartiere di Madonna di Campagna, in corso Grosseto, dove un uomo di 61 anni, Agostino Dimitri, un meccanico di San Gillio, è morto dopo essere stato investito da un tram fuori servizio. I vigili del fuoco sono intervenuti e hanno estratto il corpo da sotto il persante mezzo. Purtroppo i soccorsi sono stati inutili, le gambe erano state  tranciate. Ad assistere al dramma anche la moglie e il figlio della vittima. Il manovratore è  in stato di choc ed è stato portato  in ospedale. La polizia municipale sta cercando testimoni. In base a una prima ricostruzione dei fatti  l’uomo è passatao da un punto del percorso del tram vietato ai pedoni e protetto da un mancorrente.

 

(Foto: archivio il Torinese)

Sciopero dei mezzi pubblici domenica 24 maggio

TRAM GMADREmetro scioperoI mezzi GTT urbani e suburbani e la metropolitana circoleranno dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15

 

Domenica 24 maggio sciopero aziendale GTT di 24 ore, indetto da USB Lavoro Privato. I mezzi GTT urbani e suburbani e la metropolitana circoleranno dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15. Le linee extraurbane e i servizi ferroviari sfm1 e sfmA circoleranno invece da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. Tutte le informazioni sul sito GTT.

 

(Foto: il Torinese)

Fiori e piante, che meraviglia a Flor 2015

flor14

Visitabile anche  “Il giardino ubriaco”, una zona dedicata alle piante che servono per produrre cocktail e liquori, dal luppolo all’ assenzio

 

Torna da venerdì 22 a domenica 24, in via Carlo Alberto a Torino, la rassegna Flor, la mostra mercato florovivaistica alla sua quarta edizione, che rientra nei più importanti appuntamenti del settore in Italia. Camelie, gelsomini, azalee, ortensie e limoni, e poi piante rampicanti,  tropicali e acquatiche. Presenti anche semi e prodotti naturali,oltre ai libri sul giardinaggio. Sono circa cento gli espositori scelti dai responsabili di Nuova Orticola del Piemonte. Visitabile anche  “Il giardino ubriaco”, una zona dedicata alle piante che servono per produrre cocktail e liquori, dal luppolo all’ assenzio.

Canile devastato: prendere provvedimenti contro gli incivili

Il sindaco: “L’Amministrazione si sente impegnata a sostenere l’Associazione con la ricerca di risorse che consentano di riprendere l’importante attività in una nuova sede”

 

ENPAQuesta volta i volontari dell’Enpa hanno gettato la spugna. Dopo una serie di ripetuti attacchi al canile di via Germagnano, che hanno provocato il terrore degli animali ospitati e la devastazione della  struttura (nella foto), con l’ultimo assalto di ieri hanno deciso di abbandonare il canile. I sospetti verso i rom del vicino campo nomadi sono più che semplici sospetti. “Ho chiesto al Prefetto della Città di concordare con le Forze dell’ordine una più intensa attività di controllo e presidio del territorio con l’obiettivo di assicurare legalità in un’area più volte interessata da episodi che non possono essere tollerati. Nel contempo verrà fornito un aiuto concreto e immediato agli operatori del canile dell’Enpa di Via Germagnano, la cui struttura è stata vandalizzata nelle scorse ore. Sarà il canile cittadino ad ospitare gli animali attualmente senza rifugio e a collaborare con i volontari dell’Enpa, impossibilitati a svolgere le proprie attività”. Lo ha detto il Sindaco di Torino, Piero Fassino, aggiungendo che “L’Amministrazione si sente impegnata a sostenere l’Associazione con la ricerca di risorse che consentano di riprendere l’importante attività in una nuova sede”. E’ necessario che le autorità prendano provvedimenti contro questi episodi di incivilità.

Sitaf, quanto (non) contano i partiti nelle scelte

autostrada tunnelAnas“E’ possibile, è probabile, che Giancarlo Quagliotti non venga riconfermato alla Presidenza di Musinet gruppo Sitaf. Personalmente per quel che vale, mi dispiace conoscendolo ed apprezzandone le doti di equilibrio”

 

Seconda puntata dell’ “affare”  Sitaf, Forse, e forse sottolineo,  affare è il termine che maggiormente s’addice a questa vicenda. E’ possibile, è probabile, che Giancarlo Quagliotti non venga riconfermato alla Presidenza di Musinet gruppo Sitaf. Personalmente per quel che vale, mi dispiace conoscendolo ed apprezzandone le doti di equilibrio. Si chiude una esperienza iniziata nel 1983. Allora, travolto dallo scandalo Zampini dovette smettere di essere funzionario del Pci, ma sempre con attenzione alla politica. Ora  è grande consigliere politico del sindaco Piero Fassino e presidente dell’associazione ex consiglieri comunali di Torino. Il nostro sindaco è interceduto – si dice – con scarsi risultati. Indubbiamente si chiude un’era durata più di 30 anni. Si sa, in particolare in questa nostra terra, nulla è eterno. Nel 2014 è scaduto il patto di sindacato tra soci Sitaf. Ricordiamo che  Anas è pubblica. Ma sia la dirigenza Anas che il sottosegretario (dunque, il Governo), si stanno prestando nel determinare il totale controllo dei privati. Perché? Semplice,  gli affari. Vi basti un dato. Sulla autostrada. all’anno ci sono mediamente 80 milioni di manutenzioni da realizzare. In tempi di crisi non sono noccioline. Alcuni che hanno avuto la compiacenza di leggere il primo articolo, mi hanno fatto presente le responsabilità del partito di cui Renzi è segretario. Dunque la sua doppia responsabilità: come segretario e come Presidente del Consiglio. Possibile. Personalmente sono di un’altra idea. Non mi sembra che i partiti (che per antonomasia sono strutturati) in quanto tali c’entrino qualcosa. Ci sono politici che scelgono i collaboratori o gli amministratori non in base alle conoscenze professionali o tecniche. Neppure all’adesione al proprio partito o alla corrente di quel partito. Semplicemente si conoscono da decenni. Infatti alcuni di essi facevano politica già nella cosiddetta prima Repubblica. Altra caratteristica: passare con una certa disinvoltura da un partito all’altro. Dunque? La ratio con cui vengono prese queste decisioni non dipende dai partito, ma potrebbe anche dipendere da interessi dei singoli. E questo non è un bene per la nostra fragile democrazia. 

Patrizio Tosetto

Arrestati gli hacker del sistema informatico di Expo

grillo anonimous

Via all’operazione denominata ‘Unmask’, coordinata dalla Procura di Roma

 

Perquisizioni e arresti anche a Torino, da parte della polizia postale, nei confronti di un’organizzazione di hacker autrice di attacchi contro sistemi informatici di infrastrutture nazionali e siti istituzionali, tra i quali i sistemi informatici di Expo. La polizia delle comunicazioni del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche ha dato così il via all’operazione denominata ‘Unmask’, coordinata dalla Procura di Roma.
    

 

(Foto: il Torinese)

De Luca a processo: "Le cesoie ripristinano la legalità"

notav striscione

La sua frase rase riportata in tempo reale su Twitter dalla casa editrice Feltrinelli che pubblica le opere dello scrittore

 

Lo scrittore Erri De Luca oggi in tribunale a Torino è stato interrogato come imputato per istigazione a delinquere per le due interviste rilasciate sulla questione Tav, in relazione al suo incitamento a “sabotare”il cantiere di Chiomonte. Applausi del pubblico – presente anche il cantautore Gianmaria Testa – quando De Luca ha detto: “Le cesoie servono a tagliare le reti. E se si tratta di reti posizionate illegalmente, allora le cesoie ripristinano la legalità”. Frase riportata in tempo reale su Twitter dalla casa editrice Feltrinelli che pubblica le opere dello scrittore.

 

(Foto: il Torinese)

Corso Grosseto, il tunnel dei sospetti: che fare?

chiamp consiglio

“Qualcuno pensa che una città metropolitana di quasi 2 milioni di abitanti non debba avere un collegamento diretto tra le sue stazioni e l’aeroporto?” ha chiesto il presidente della Giunta Sergio Chiamparino nelle sue conclusioni

 

Dopo una settimana il Consiglio regionale torna sulla vicenda del tunnel di corso Grosseto a Torino.Nella seduta precedente era stato approvato un ordine del giorno del M5S, e condiviso dalla maggioranza dopo alcune modifiche, che – viste le richieste di approfondimenti giuridici e le inchieste in corso della magistratura – impegnava la Giunta “ad attivarsi per verificare la possibilità di modifica del progetto definitivo nella fase di redazione del progetto esecutivo per la realizzazione di entrambi i tunnel veicolari”. Martedì 19 maggio in Aula le comunicazioni dell’assessore ai Trasporti, Paolo Balocco, che ha ripercorso nel dettaglio le tappe dell’opera, dall’approvazione del progetto da parte di Comune di Torino e Regione nel 2012 fino alle vicende più recenti. Il 21 maggio prossimo si riunirà il comitato di gestione e subito dopo verrà convocato il comitato di sorveglianza per riflettere, nel rispetto di quanto stanno facendo i magistrati, se e come procedere nella realizzazione dell’opera, ha spiegato l’assessore.

 

Le posizioni del Partito Democratico sono state riassunte dal capogruppo Davide Gariglio durante il dibattito: “Abbiamo espresso forti rilievi sulle modalità con cui questo appalto è stato realizzato, ci sono aspetti difficilmente spiegabili, a partire dall’assegnazione dell’appalto in house alla Società di Committenza Regionale. Se l’appalto fosse stato assegnato a Infra.to (Comune di Torino) si sarebbero recuperati circa 18 milioni di Iva. Altre perplessità permangono sui criteri di assegnazione dei punteggi alle ditte appaltatrici e sulle valutazioni di proposta di miglioramento stradale”. Posizione contestata da Gianluca Vignale e Piero Sozzani (FI): “Nella passata legislatura abbiamo più volte presentato proposte per la soppressione di Scr. Oggi la maggioranza si interessa a corso Grosseto, ma perché ci si occupa solo di alcuni appalti e non di tutti? Si potrebbe dire maliziosamente che nel Pd ci sono due anime che fanno riferimento a mondi imprenditoriali diversi. Ci sembra incredibile discutere ancora di questa vicenda, dopo commissioni e atti di indirizzo. La procura della Repubblica farà le sue indagini, stiamo trasformando il Consiglio in una commissione di inchiesta”.

 

Davide Bono e Federico Valetti (M5S) rivendicano il fatto di “essere stati i primi a proporre la sospensione dell’opera. Ci sono problemi importanti di merito e di metodo, come detto da Gariglio, il progetto è fatto male. Ci poniamo la domanda su come sia potuto andare avanti un progetto che non risolve i problemi che dovrebbe risolvere. Non ci sentiamo di puntare il dito contro Scr. Dov’era la politica quando si è deciso? Nessuno si è accorto di nulla. Chiediamo a Chiamparino se non vuole cogliere la palla al balzo per fare una valutazione sull’utilità di revisione anche temporale di quest’opera. Rischiamo di non finire per tempo e di fare grandi danni”. Critiche sul tunnel anche dal capogruppo Sel, Marco Grimaldi: “la scorsa settimana qualcuno diceva ‘mai vista una gara così’, questa rischia di essere l’ennesima pagina nera. Le anomalie c’erano, procedurali e di scelta, speriamo anche noi che la magistratura spieghi in fretta il ruolo giocato dall’ex assessore ai Trasporti. Torniamo a chiedere il finanziamento pubblico ai partiti, per non interrogarci domani sugli intrecci tra politica e affari. Il 12 maggio abbiamo detto e votato insieme a Pd e M5S una cosa semplice: è bene che Scr non sottoscriva quel contratto. Ci sono i tempi per azzerare tutto”.

 

Di “ennesimo esempio di capitalismo di relazione” ha parlato la presidente del gruppo Lega Nord, Gianna Gancia: “Anche ad Expo sono stati assegnati spazi a Eataly senza appalto, su questo tema si aprono riflessioni importanti”. “Qualcuno pensa che una città metropolitana di quasi 2 milioni di abitanti non debba avere un collegamento diretto tra le sue stazioni e l’aeroporto?” ha chiesto il presidente della Giunta Sergio Chiamparino nelle sue conclusioni. “Durante il mio mandato da Sindaco avevamo preso in considerazione altre soluzioni, poi giudicate tecnicamente complicate o eccessivamente scomode per i cittadini. Io non metterei in discussione un’opera che collega direttamente Caselle con il passante ferroviario di Torino, altrimenti tutti i ragionamenti sul futuro dell’aeroporto sono inutili. Quando si parla di azzeramento, un conto è l’azzeramento delle modalità, un conto è l’azzeramento dell’opera. Personalmente sono radicalmente contrario a questa seconda ipotesi”.

 

(fm – www.cr.piemonte.it)

Medici, revocato nella notte lo sciopero di oggi

medico sanita

Sarà probabilmente caos davanti agli ambulatori perchè tutti si aspettavano lo sciopero che invece è stato revocato nella notte dopo l’accordo con il governo. 

 

“Lo sciopero è stato sospeso e posso assicurare che, comunque, non c’era intenzione della Regione di ridurre l’autonomia dei medici di base e dei pediatri di libera scelta”.Con queste parole l’assessore alla Sanità, Antonino Saitta, ha aperto in Consiglio la comunicazione della Giunta regionale, richiesta da Davide Bono (M5S), sullo sciopero indetto per la giornata di oggi dalla Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) e dei pediatri di libera scelta. L’agitazione sindacale è stata revocata all’ultimo momento perché, nella tarda serata di ieri, Governo e sindacati hanno sottoscritto un accordo per la tutela della figura del medico di famiglia a garanzia del rinnovo della convenzione con il Servizio sanitario nazionale, che era la ragione alla base dello sciopero.

 

Ecco il comunicato di ieri da parte della Fimp, l’associazione dei pediatri:

La Fimp Piemonte aderisce allo sciopero nazionale indetto da tutti gli operatori delle cure primarie. Verranno garantite le sole visite per i casi urgenti, dalle 8 alle 10. Gli ambulatori in tutta la regione resteranno chiusi. “Non può sfuggire però che oggi si viva un momento molto delicato di dibattito sul futuro del Servizio Sanitario Nazionale e della medicina territoriale in particolare. Domani, 19 maggio ci sarà uno sciopero generale nazionale, di tutto il comparto delle cure primarie e in particolare della pediatria di famiglia, proprio perché nella visione futura della pediatria, così come è uscita dall’ultimo documento prodotto dalla Conferenza Stato Regioni e che è anche stata recepita dalla bozza di riordino della Regione Piemonte, ci sono dei drammatici segnali d’allarme. Se venissero applicate infatti le modifiche previste da tale documento si verrebbe a perdere totalmente il rapporto di fiducia medico-paziente e si verrebbe a perdere la capillarità del servizio che oggi offriamo”. Così il dott. Renato Turra, Segretario Regionale della Fimp, l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa dei Pediatri di Famiglia, spiega le ragioni dello sciopero.“Oltretutto è in atto il tentativo di togliere autonomia al pediatra – aggiunge Il dott. Turra – tramutandolo in un burocrate che applica protocolli e schemi preconfezionati imposti dal centro, sia per quanto riguarda le prescrizioni di farmaci sia per quanto concerne gli esami necessari per i propri pazienti. Si spersonalizza il servizio,  si vogliono obbligare molti pediatri a lavorare in grandi centri non strutturati per le esigenze specifiche dei bambini portando a scoprire interi territori visto che siamo in pochi, si porta ad aumentare la burocrazia a tutto discapito di quella vocazione della medicina preventiva che sempre più  noi vorremmo essere centrata sul singolo paziente”. Conclude il leader dei camici bianchi: “La bozza che ci è stata presentata dalla Regione non è accettabile, poiché non tiene in alcun conto e non considera in alcun modo la peculiarità e specificità della Pediatria di famiglia e il diritto alla salute dell’età pediatrica. Per natura sono ottimista, anche perché abbiamo in mano numeri e prove fattuali che l’applicazione di questo sistema rischierebbe di far implodere il servizio sanitario regionale aumentando i costi e peggiorando l’assistenza. Oggi abbiamo avviato un incontro con l’assessore alla Sanità Saitta che ha dato alcuni segnali di apertura. Ma restiamo alla finestra fino a quando non metteremo in sicurezza i diritti e le libertà delle famiglie dei nostri piccoli mutuati”.

La Taurinense ha aperto la sfilata all'Aquila

alpini due comandanti

La storica fanfara è seguita dal comandante di reggimento Massimo Iacobucci e da due delle compagnie storiche del Battaglione Alpini L’Aquila

 

La sfilata degli alpini in congedo e in armi nella terza giornata dell’88/ma adunata nazionale all’Aquila è stata aperta dalla fanfara della Brigata Alpina Taurinense. Tra la folla festante,  sfila anche la bandiera di guerra del 9/o Battaglione. La storica fanfara è seguita dal comandante di reggimento Massimo Iacobucci e da due delle compagnie storiche del Battaglione Alpini L’Aquila, la 143 e la 108 che ebbero l’onore delle armi in Russia.