Cosa succede in città- Pagina 50

A Peter Greenway il premio  Stella della Mole al Museo del Cinema

 

 

Peter Greenaway sarà a Torino per ricevere il premio di riconoscimento Stella della Mole, di cui l’appuntamento è per oggi alle 18.30 in via Montebello 20.

Il regista gallese, ospite del Museo del Cinema, accompagnerà la proiezione di un documentario sulla sua vita, di un cortometraggio da lui dedicato all’ultima Cena di Leonardo, insieme a un reading di suoi racconti tenuto insieme alla figlia Pip.

La scoperta di Torino da parte di Peter Greenaway avvenne in occasione dell’invito anno fa alla Reggia di Venaria, quando Domenico De Gaetano lo fece lavorare ad un progetto e scoprire la città di Torino. Il regista adora la geometria così precisa di questa città, in cui torna sempre molto volentieri ed è affascinato dalla Mole Antonelliana. Greenaway, all’edificio simbolo di Torino, ha dedicato ben cento disegni originali raccolti in un libro pubblicato da poco per celebrare il suo arrivo. Si è divertito ad applicare ai suoi disegni i vari significati che la parola Mole ha in inglese: talpa, nel senso di animale e di spia. Un animale, oltretutto, cieco. Il libro “100 disegni della Mole” è a cura di Domenico de Gaetano.

In inglese non è presente una traduzione corretta per la Mole. Quello che appassiona il regista gallese non è solo la sua forma eccentrica, ma le sue origini come sinagoga, più tardi usata come Museo del Cinema.

Oltre alle visite alla Mole il regista negli ultimi trent’anni ha girato diversi film in Piemonte; “Le valigie di Tulse Luper” al castello di Racconigi nel 2002 e, nel pinerolese, una parte di “Walking to Paris”, il viaggio di Costantin Brancusi dalla Romania fino a Parigi a piedi.

Il nuovo progetto di Peter Greenaway si intitola “Lucca Mortis” ed è incentrato sulla morte e il suo significato. Girato in Toscana, appare un viaggio nella storia con apparizioni di Giulio Cesare e di Galileo. Il soggetto è la vecchiaia e per questo Greenaway ha scelto un attore più anziano di lui, Dustin Hofmann, che interpreta il ruolo di un giornalista che torna alle proprie radici e alla sua terra natale, Lucca. A proposito della morte il regista affermò anni fa che, giunto all’età di 80 anni si sarebbe suicidato. Un progetto accantonato forse un po’ per codardia, evitato per non provare dolore.

MARA MARTELLOTTA

“Silent Reading Party”. Nessun parli… e niente smartphone!

Dagli States arriva anche a Torino, protagonisti il silenzio e i libri

Giovedì 26 settembre, ore 20,30

Fenomeno nato (tanto per cambiare!) negli USA, da tempo ha varcato l’oceano e sta ormai spopolando anche in Europa. Come poteva non arrivare (ed è il benvenuto) anche sotto la Mole? Definito “la nuova frontiera della festa”, l’evento  “fa leva sul silenzio, sull’ascolto, sul piacere di stare insieme e leggere, trascorrendo un paio d’ore in un luogo dall’atmosfera rilassante, dove ci si può anche riempiere gli occhi di bellezza, dimenticandoci degli ‘smartphone’, assolutamente banditi, niente post, ‘selfie’o scatti”. A parlare sono le “Compagne di Banco”, alias Elena Forno e Chiara Avidano che, compagne di banco, lo sono state veramente, a settembre del 1990, al “Liceo Classico Alfieri” di Torino, e poi si sono ritrovate per scrivere un blog, un diario a due voci che, dal marzo scorso “racconta di cose, eventi, persone, usi che furono, partendo dalla scuola, ma arrivando all’attualità”. E proprio a loro, a Elena e a Chiara, si deve l’organizzazione del “Silent Reading Party” (all’italiana “Silenzio, ora si legge. Una festa silenziosa per leggere e ascoltare”) che andrà in scena giovedì 26 settembre (ore 20,30) in un luogo speciale, in centro città, già noto ad alcuni torinesi, poiché inserito nel circuito “Open House”, ovvero gli originalissimi spazi di “515”, agenzia creativa al civico 40 di via Mazzini.

Obiettivo: il recupero di “spazi calmi” in cui rigenerare il pensiero, celebrando il “piacere della lettura” e la “bellezza del silenzio”, riempito di “cose di senso”. “Per questo – dice Chiara – i cellulari vanno spenti. Bisogna riprendere in mano la propria mente e il proprio pensiero libero, dobbiamo imporci di allontanare uno strumento che ormai è vitale, ma è distraente e disturbante”. Ed Elena aggiunge: Il cellulare si spegne e si dimentica il mondo ‘social virtuale’ per abbracciare quello reale e, dopo la lettura, per condividere pensieri e impressioni.

Avvertenze per l’uso: Meglio portarsi un compagno di avventure e letture, “libro o persona”, spiegano le organizzatrici. Poi, occorre ritagliarsi un’ora di tempo dove parleranno parole scritte, lette e ascoltate: gli spazi di “515” saranno allestiti per ospitare una festa studiata ad hoc, con “tappeti” e “cuscini”. L’idea è rilassarsi, godere di uno spazio davvero originale e normalmente non accessibile al pubblico, leggere un libro o ascoltare una storia.

Al termine dell’incontro, è previsto un brindisi.

Prenotazione consigliata: compagnedibanco90@gmail.com

Alla “festa silenziosa”, sarà anche presente la casa editrice indipendente “Buendia Books” che metterà a disposizione una selezione di “libri scontati” per chi desidera scoprire nuove storie anziché portare le proprie con sé.

Le due creative “Compagne di Banco” non sono alla prima esperienza del genere. Hanno già organizzato, infatti, degli incontri alla “Piola-libreria di Catia” in via Bibiana, presidio culturale di Barriera, da “Comala”, luogo di incontro e studio dei giovani sotto l’occhio attento del grattacielo San Paolo, e al “Cecchi Point Casa del quartiere di Aurora”, in via Cecchi 17. Negli appuntamenti dal vivo la formula è curiosa: prevede la lettura del tema della settimana postato sulle pagine di diario del blog, il dialogo con i presenti, la raccolta dei “bigliettini” che ognuno può scrivere sull’argomento dell’incontro o su un proprio pensiero legato al progetto, su un ricordo della scuola o del proprio compagno di banco o di quello che sente in quel momento.
Nell’autunno, saranno in programma nuove date e occasioni di incontro: a fine ottobre, invece, andrà in scena una “passeggiata letteraria” per raccogliere idee (e magari castagne!) lungo il fiume insieme alla scrittrice Cristina Converso.

g.m.

Nelle foto:

–       Le “Compagne di Banco”

–       Interni agenzia “515” – Nei suoi spazi, anche una rampa di “skate”

La Piazza dei Mestieri festeggia i suoi vent’anni

Dal 23 al 29 settembre si festeggia a Torino il ventennale della Piazza dei Mestieri, presieduto da Dario Odifreddi, Centro di Formazione con una dimensione imprenditoriale tra le più importanti di Torino. Era il 26 ottobre 2004 quando a Torino si inaugurava la Piazza dei Mestieri, e in questi venti anni la Piazza è diventata non solo un luogo adatto alla crescita dei più giovani, ma anche un punto di incontro per gli adulti e le famiglie del territorio, un crocevia di accoglienza per stranieri e persone in difficoltà, di cultura e buon cibo, riproducendo il modello di Piazza dei comuni della tradizione italiana. La Piazza dei Mestieri ha sede a Torino, Catania dal 2012 e Milano dal 2022, e accoglie migliaia di giovani italiani e stranieri desiderosi di imparare un mestiere e trovare un lavoro. Nascono così panettieri, cioccolatieri, cuochi, birrai, camerieri, grafici, informatici, acconciatrici e barber del futuro. Per raggiungere questi risultati sono stati necessari passione, dedizione, lavoro e gratuità delle tante persone che lavorano fianco a fianco dei ragazzi, veri e propri maestri che si coinvolgono con le loro vite e le loro problematiche. Tre città, cinque sedi per oltre 20.000 metri quadrati, attività formative, ristoranti, un pub, una bottega per la vendita dei prodotti artigianali, birra, pane, prodotti da forno e cioccolato, un’agenzia di comunicazione stampa e cento appuntamenti culturali all’anno per insegnare ai giovani l’attrattiva della bellezza del fare e diventare protagonisti della loro vita.

Appuntamenti del 23 settembre sono stati in mattinata un contest di acconciature, seguito alle 18.30 dall’incontro dal titolo “Vent’anni insieme per i giovani e per la città” con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, Marco Gilli, Presidente della Compagnia di San Paolo, e Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione CRT. Sono attesi anche gli interventi dell’Arcivescovo di Torino Mons. Roberto Repole, del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, della Parlamentare Europea Letizia Moratti, ex ministra dell’Istruzione e membro della commissione Politiche Sociali del Parlamento Europeo, e l’attuale Assessora Regionale all’Istruzione e Vicepresidente del Piemonte Elena Chiorino.

Ampio spazio verrà dato anche alla cultura e allo svago con lo spettacolo di cabaret di Claudio Lauretta, uno dei migliori imitatori della scena comica italiana, con il grande ritorno alla Piazza dei Tre Lilu, con il nuovo spettacolo “Mai a basta”, il concerto del pianista Antonio Farao, affermato a livello di Jazz internazionale, e la premiazione dello storico concorso di poesia e narrativa dedicato ai ragazzi delle scuole professionali, con Daniele Mencarelli Presidente di Giuria. La settimana verrà conclusa dall’annuale Festival della Birra, il Beer Fest Platz 2024.

 

Mara Martellotta

 

 

La Regione Piemonte a Terra Madre Salone del Gusto

Sono oltre 40 gli appuntamenti che durante Terra Madre Salone del Gusto, in programma dal 26 al 30 ottobre al Parco Dora di Torino, animeranno i 400 mq dedicati alla Regione Piemonte e al suo articolato sistema agroalimentare ed enogastronomico.

Suddivisi idealmente in tre anime tematiche – la scoperta dei prodotti di qualità certificata, il territorio visto attraverso le Agenzie turistiche locali (ATL) e i Distretti del cibo e gli incontri rivolti soprattutto agli addetti ai lavori –, gli eventi del calendario coordinato dalla Direzione Agricoltura e cibo della Regione Piemonte in collaborazione con Visit Piemonte, saranno una tappa imperdibile per i visitatori di questa manifestazione internazionale.

Le cinque giornate di Terra Madre saranno quindi l’occasione per conoscere da vicino sapori, storie e produttori del territorio. A fare da filo conduttore, l’eccellenza locale e l’importanza di incentivare la filiera corta, per permettere ai consumatori di ottenere cibo accessibile e di qualità garantita.

Dichiarano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca e Parchi Paolo Bongioanni: “Il Piemonte è la regione dove è nata Terra Madre Salone del Gusto. Di qui è partito il movimento che ha progressivamente rivoluzionato a livello planetario il nostro rapporto etico con la terra, il cibo e l’ambiente. Per il Piemonte – così – presentare su questo palco mondiale le sue eccellenze enogastronomiche, la rivoluzione della filiera corta, l’impegno pubblico per un’agricoltura sostenibile, competitiva e attenta alla valorizzazione del territorio e di chi vi lavora non rappresenta soltanto una vetrina promozionale prestigiosa, ma è rinsaldare un rapporto inscindibile che trova qui le sue radici e il suo futuro”.

La presenza del Piemonte alla 15esima edizione di ‘Terra Madre Salone del Gusto’ conferma il nostro impegno per la promozione delle eccellenze regionali all’interno di una manifestazione di riferimento globale per pubblico e professionisti del settore enogastronomico, che fa di Torino e del Piemonte un palcoscenico di rilevanza nazionale e internazionale – sottolinea Beppe Carlevaris, presidente di Visit Piemonte – Parliamo di un evento di particolare autorevolezza, che ha la capacità di stimolare una riflessione profonda sul cibo e sulla comunità mondiale e valorizzare la filiera di qualità che lavora con forte impegno per promuovere l’eccellenza del “saper fare” e il patrimonio enogastronomico piemontese verso il target di turisti consapevoli alla ricerca di proposte di sostenibilità. Una manifestazione importante per il posizionamento sui mercati mondiali del Piemonte come destinazione d’accoglienza per grandi eventi”.

Area “Piemonte” – stand F23

Sviluppata su 400 mq, l’area Piemonte – allestita con il supporto tecnico e gestionale di Visit Piemonte – si presenta, all’interno dell’area del Salone dedicata ai produttori piemontesi, come punto di ritrovo e vetrina delle eccellenze della regione che ospita Terra Madre: il Piemonte.

Accanto all’ampia sala conferenze, alla saletta cinema e all’area dedicata al racconto dei progetti legati allo Sviluppo Rurale, trovano spazio un corner informativo dedicato alla Città di Torino e alle attrazioni turistiche dei territori regionali, mentre con la preziosa collaborazione dell’Enoteca Regionale di Acqui Terme si svolgono sia le degustazioni in programma sia la mescita del Brachetto d’Acqui, vincitore del riconoscimento “vitigno dell’anno 2024” per la Regione Piemonte.

Grazie alle risorse del Programma di Sviluppo Rurale, saranno inoltre presenti con attività divulgative, show-cooking e degustazioni a ciclo continuo, tre organizzazioni dedicate alla valorizzazione della carne di razza bovina piemontese – Asprocarne Piemonte e i consorzi Coalvi e “La Granda”– affiancate dall’Associazione dell’organizzazione dei produttori ortofrutticoli del Piemonte e dai rappresentanti del progetto europeo LOST, dedicato alla sostenibilità e promozione delle piccole denominazioni casearie.

All’interno dell’area Piemonte sarà inoltre possibile divertirsi con il PAC game, il gioco da tavolo dedicato ai più giovani per imparare, divertendosi, cosa significano lo Sviluppo Rurale e la Politica agricola comune.

L’allestimento floreale dell’area è a cura dell’Associazione Asproflor Piemonte.

Gli appuntamenti in calendario

Si segnalano, tra i tanti appuntamenti dello stand (vedi programma completo in allegato):

  • Le presentazioni dei prodotti di qualità certificata

Cosa sta dietro ai migliori prodotti del nostro territorio? Quali sono le certificazioni che ne garantiscono origine e qualità? I visitatori di Terra Madre potranno scoprilo durante gli incontri e le degustazioni di alcune eccellenze piemontesi, accompagnati dai rappresentanti dei Consorzi di Tutela. Focus specifici saranno dedicati ai tesori Dop e Igp del Piemonte, alla valorizzazione della carne di razza bovina piemontese e al Brachetto d’Acqui, proclamato dalla Regione “vitigno dell’anno” durante lo scorso Vinitaly. Sarà inoltre presentato il marchio “Birra da filiera piemontese”.

 

  • La promozione del territorio attraverso il suo patrimonio enogastronomico

Il Piemonte è terra di grandi bellezze paesaggistiche e culturali, ed è innegabilmente anche culla di una tradizione culinaria ed enogastronomica tra le più significative della Penisola. Tutte le province della regione propongono infatti eccellenze e specificità che saranno presentate, con tanto di degustazioni in accompagnamento, grazie alla collaborazione con i Distretti del cibo e alle Agenzie turistiche locali piemontesi.

 

  • Gli approfondimenti tematici

Grande attenzione viene data dalla Regione Piemonte agli addetti ai lavori della filiera agroalimentare, uno dei più riconosciuti e sentiti punti di forza del territorio. Sono quindi dedicati soprattutto a loro gli incontri di approfondimento tematici, in cui saranno presentati nuovi progetti di valorizzazione e iniziative di accompagnamento per accedere a linee di finanziamento che aiutino a sviluppare un percorso di produzione e distribuzione sempre più sostenibile per l’intero comparto, dal produttore al consumatore finale.

Tra questi appuntamenti:

La Transumanza: un docufilm per raccontare il ritorno a casa

Venerdì 27 settembre, ore 12

Presentazione e degustazione a cura di Anaborapi, Visitcuneese, COALVI, La Granda, Asprocarne

Il docufilm “Raccontare la transumanza: ritorno a casa” ha come protagonisti le oltre trecento famiglie di malgari con circa settantamila capi di bovini di razza Piemontese che all’inizio dell’estate salgono in alpeggio. Accanto agli importanti aspetti economici, la transumanza è un fattore indispensabile al mantenimento degli ecosistemi alpini e per la produzione di prodotti tipici di qualità.

Il documentario sarà poi trasmesso in edizione integrale a ottobre dalla RAI.

 

Realtà e prospettive della filiera agroalimentare piemontese

Venerdì 27 settembre, ore 18

Presentazione del progetto regionale dedicato al lancio e al supporto della Filiera corta Piemontese. Degustazione a seguire.

La filiera corta è un’opportunità che porta benefici tanto ai produttori e agli allevatori, perché permette una retribuzione più equa, quanto ai consumatori finali, poiché la riduzione dei passaggi che portano il cibo sulla nostra tavola diminuisce sensibilmente anche i costi che vanno a moltiplicarsi nei passaggi intermedi. Ma non è solo questione di costi. Anzi, soprattutto la qualità del prodotto ne trae beneficio: una filiera corta significa meno passaggi e controlli qualità più rapidi ed efficienti, che risalgono in poco tempo direttamente alla fonte.

Intervengono: Paolo Bongioanni – Assessore Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, Caccia e pesca della Regione Piemonte; Sergio Capaldo – Direttore Consorzio La Granda; Sen. Giorgio Bergesio – Presidente del Consorzio dei produttori del Porro di Cervere e Daniela Caracciolo – Regione Piemonte; modera il giornalista Mario Piccioni.

A seguire, degustazione di due esempi virtuosi di filiera corta già presente in Piemonte: la razza bovina piemontese e le birre artigianali del Consorzio BOP-Birre Origine Piemonte

Il Biologico in Piemonte: strategie regionali per lo sviluppo

Lunedì 30 settembre, ore 10

L’incontro vuole illustrare le strategie in corso e i programmi futuri della Regione Piemonte a sostegno dell’agricoltura biologica. In particolar modo si parlerà delle mense scolastiche biologiche, delle opportunità che possono avere le scuole per accedere a finanziamenti locali e ministeriali e a incentivi formativi volti a offrire ai più giovani un’alimentazione sempre più all’insegna della salute e del biologico.

Tutti gli appuntamenti del programma dell’area Piemonte sono a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

 

 

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L’area “Nutrire le città” – stand SF10

“Nutrire le città”, area allestita a Terra Madre con il coordinamento di Slow Food, è un palcoscenico unico dedicato alle città e alle politiche locali del cibo, in cui scambiarsi esperienze e soluzioni creative, in cui si illustrano i percorsi e i progetti delle città, italiane e internazionali e si discute del futuro delle politiche del cibo del nostro pianeta e del ruolo delle città nella transizione ecologica. A questo scopo, si sono messi insieme soggetti diversi – istituzioni, enti locali, professionisti, docenti e produttori – per confrontarsi su obiettivi fondamentali come la lotta agli sprechi, la promozione di diete sostenibili, il riavvicinamento e l’integrazione del contesto urbano con la campagna circostante, la valorizzazione dei mercati contadini.

La Regione Piemonte, tra i co-organizzatori dei numerosi panel che si succederanno durante tutta la durata della manifestazione nell’apposita area incontri dello spazio “Nutrire le città”, ha voluto essere presente sia con la propria testimonianza diretta di quanto l’Ente sta attuando in tema di Politiche locali del cibo, sia sostenendo la presenza di best practice territoriali, legate alla Lotta allo spreco alimentare, a forme alternative di commercio che mettano sempre più in contatto produttori locali e consumatori, a progettualità in campo educativo e a processi e pratiche di governance multilivello.

Scopri il programma dello spazio “Nutrire le città”:

https://2024.terramadresalonedelgusto.com/nutrire-le-citta/

Expocasa 2024: I am happy here

Per nove giorni, dal 28 settembre al 6 ottobre, Torino è il baricentro del comparto arredo e ristrutturazioni con Expocasa: un’esperienza immersiva tra arte e nuove tendenze.

Tra le novità, la mostra del graphic artist Anthony Burrill, il progetto “Piano Terra” per la creazione di una foresta in Guatemala, l’area vintage e modernariato.

 Attraverso le proposte di 150 espositori l’evento offre un ampio ventaglio di soluzioni per la casa che danno voce anche al contract e al design inclusivo.

 

Conto alla rovescia per Expocasa che sabato 28 settembre apre all’Oval Lingotto di Torino. Organizzato da GL events Italia, fino a domenica 6 ottobre il Salone più longevo del Nord Ovest d’Italia propone soluzioni di arredo per la casa e per il contract, oltre che consulenze tecniche e progettuali gratuite. A inaugurare il salone, alle 11.00 del 28 settembre il dibattito “Slow life, slow kitchen. Per una nuova etica dell’abitare” con l’intervento di Giampaolo Allocco, designer pluripremiato in Italia e all’estero. Seguiranno gli interventi istituzionali che si concluderanno con il taglio del nastro.

Partner d’eccezione dell’edizione 2024 sarà Graphic Days, evento chiave nel panorama torinese dedicato al design, alla grafica e alla comunicazione visiva, che per Expocasa curerà la mostra dell’artista Anthony Burrill. Il graphic artist dedica all’evento l’inedito poster I am happy here, che sintetizza il piacere di visitare l’evento, di essere a Torino, di poter scegliere in un unico luogo tutte le soluzioni di arredo per la casa, ma anche di essere felici nella propria abitazione, circondati dalle cose che si amano.

I am happy here riflette anche la novità che, prima fiera in Italia, GL events Italia introduce nella 61ª edizione di Expocasa: il progetto Piano Terra, suggestivo titolo che evoca il mondo della casa e del pianeta e che si traduce nella scelta di creare una foresta in Guatemala, la cui estensione è pari ai 10.000 metri quadrati senza moquette nei corridoi della manifestazione. Nel paese centroamericano sono stati già piantati 1.124 alberi. Nei primi 15 anni si stima che questa operazione possa contribuire ad assorbire 554kg di anidride carbonica. Il progetto è realizzato in collaborazione con zeroCO2 (società benefit che contrasta la crisi climatica e supporta le comunità rurali attraverso la riforestazione dei terreni degradati).

«Expocasa è un punto di riferimento per il settore dell’arredo e quindi è anche un’opportunità per riflettere su come il nostro modo di vivere e arredare gli spazi possa contribuire positivamente all’ambientedichiara Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia -. Con il progetto “Piano Terra”, vogliamo unire l’innovazione del design con la sostenibilità, piantando alberi da frutto che contribuiscono ad abbattere l’impronta ambientale della manifestazione e offrono un supporto concreto alle comunità in Guatemala. Crediamo fermamente che Expocasa possa essere un esempio di come l’impegno nel design possa sposarsi con un futuro più sostenibile, per poter davvero sempre dire “I am happy here”».

Expocasa 2024 sarà l’occasione per cercare soluzioni originali e uniche per esaltare i propri ambienti. I 150 espositori, infatti, portano qui un ventaglio di proposte che spaziano dal classico al contemporaneo, dall’eclettico al minimalista, con grandi nomi come Nicoletti, Snaidero, Scavolini, Tempur, Riflessi, Tomasella, Stosa, Maronese, Leroy Merlin e molti altri.

Tra i nuovi marchi che fanno il loro ingresso all’Oval per la prima volta: nei 100 metri quadrati della Design Square ci sarà Kriptonite (presentato da Linea Nuova) che propone sistemi in alluminio di ispirazione industriale, pezzi iconici di design realizzati attraverso una produzione artigianale. Tra i protagonisti della nuova area vintage e modernariato ci saranno Sesaan Design Studio, che presenta opere di designer italiani e internazionali, Entropia Design, che nei suoi allestimenti mescola oggetti e arredi di differenti epoche facendoli dialogare tra loro, oltre all’Associazione Balon che ha programmato per i visitatori molti workshop dedicati al piccolo restauro. Nell’area tecnica ci sarà Bracco Serramenti, che offre soluzioni per chiudere, arredare e proteggere gli ambienti domestici. Ma a Expocasa non si parlerà solo di ambienti domestici, ci sarà spazio anche per quelli alberghieri e ricettivi, il cosiddetto contract, grazie un percorso realizzato in collaborazione con Federalbeghi Torino. Un tragitto che si intreccia e talvolta si sovrappone con quello riservato al design inclusivo, in collaborazione con CPD, Consulta per le persone in difficoltà. Entrambi i percorsi si arricchiscono di workshop e tavole rotonde inserite nel ricco programma di appuntamenti del Salone.

Expocasa 2024 ospita inoltre le proposte di arredo o complemento realizzate da giovani designer under 35, raccolte attraverso la “Design Call”, ispirate ai criteri di accessibilità, sostenibilità, territorialità,innovazione e funzionalità.

Nei 20.000 metri quadrati dell’Oval torna anche la mostra “l’arte a casa tua” che dopo il successo dello scorso anno propone un nuovo un percorso immersivo nelle arti catapultate nell’ambiente domestico, sull’onda di una tendenza che vede fondere l’arte con l’arredamento. Lo stand sarà animato da pittura, scultura, fotografia e installazioni di 11 artisti emergenti.

Non meno importante, Expocasa è un punto di riferimento anche per chi è in cerca di supporto tecnico, preventivi, consigli, soluzioni personalizzate, un terreno di confronto verso progettualità che potranno essere sviluppate nei mesi successivi.

Anche quest’anno, inoltre, Expocasa avrà tra i propri partner Orticola del Piemonte che il 5 ottobre dalle 14.30 presenterà l’edizione 2024 di FLOReal, in programma dall’11 al 13 ottobre nella Palazzina di Caccia di Stupinigi, e racconterà il progetto del Festival del Verde che a maggio 2025 festeggerà la terza edizione. Orticola del Piemonte inoltre garantirà lo sconto di un euro sul prezzo d’ingresso a FLOReal a tutti coloro che si presenteranno con il biglietto di Expocasa.

Expocasa sarà dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 21.00, il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 21.00 all’Oval Lingotto Fiere di Torino (via Giacomo Matté Trucco, 70). Per la prima volta un secondo accesso, che facilita i visitatori che arrivano alla stazione ferroviaria Torino Lingotto e alla fermata della Metropolitana Italia 61. Per chi arriva da fuori e desidera pernottare a Torino Federalberghi offre un servizio di prenotazioni alberghiere attraverso un widget dedicato e accessibile dal sito di Expocasa. L’ingresso è gratuito, previo accredito.

 

Expocasa è organizzata da GL events Italia con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino e Ascom. Partner Expocasa 2024.

Trasloca di nuovo “The Others Art Fair”, nuova sede all’Ilo per la fiera degli artisti indipendenti

Nuova location presso il Centro Internazionale di Formazione 

“Nomade di natura” e, fin dagli esordi (dodici anni fa), ospitata in sedi mai convenzionali, cambia di nuovo casa, per la sua XIII edizione– puntando ancor di più sulla sua “vocazione internazionale” – “The Others Art Fair”, la rassegna sperimentale nata per presentare le più innovative espressioni d’arte nazionali e internazionali.  Dopo gli ultimi quattro anni all’interno del “Padiglione 3” di “Torino Esposizioni”, la “Fiera d’arte indipendente”– ideata da Roberto Casiraghi Paola Rampini, con la direzione artistica di Lorenzo Bruni – in programma quest’anno dal 31 ottobre al 3 novembre, approda all’interno del “Centro Internazionale di Formazione” dell’“ILO – Organizzazione Internazionale del Lavoro” (viale Maestri del Lavoro, 10), area extraterritoriale a Torino, simbolo dell’“Organizzazione delle Nazioni Unite” e “Centro Internazionale” d’eccellenza nella “Formazione Continua”, oltreché vero crocevia di “multiculturalità” e “inclusività” quale punto di riferimento a Torino per studenti, professionisti, diplomatici e politici provenienti da tutto il mondo.


Immersa all’interno del “Parco del Valentino”, suggestiva cornice alla Fiera, “The Others” aprirà ai visitatori per quattro giorni, trasportandoli in un accattivante  “viaggio – promettono gli organizzatori – alla scoperta del lavoro di artisti affermati e giovani talenti, all’interno di un contesto che quotidianamente mescola storie, incontri e competenze all’avanguardia per affrontare i temi e la complessità dei nostri giorni, in un mondo sempre più articolato e interconnesso”.

I visitatori avranno a disposizione un “servizio gratuito e continuativo di navette”, da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembreche metterà in comunicazione “The Others” con le fermate della “Metropolitana Lingotto”, “Italia ’61” e “Artissima”.

La Fiera sarà allestita in particolare all’interno del “Padiglione Americas 2”: edificio a più piani e ambienti sovrastato da una doppia cupola in vetro dal design geometrico che illumina l’intero spazio. Sarà questo il “cuore pulsante” di “The Others 2024” che ritorna alle origini, in uno spazio espositivo che assegna a ogni espositore un’area riservata all’interno delle numerose stanze, per favorire il dialogo tra artisti, collezionisti e visitatori in un intreccio di punti di vista diversi fra “gallerie”,“spazi non profit” e “artist run spaces”, “espressione di un mondo in costante cambiamento a cui la fiera vuole dare voce”.

Sulle rive del Po, invece, il pubblico potrà usufruire di tutti i servizi del “Campus”: dal ristorante alla carta al self service, senza dimenticare l’area chill-out esterna sul prato, tra bar e lounge, ideale per un momento conviviale che avvicini l’arte al pubblico, ma che stimoli anche l’incontro fra artisti, curatori, critici, collezionisti, intellettuali e giovani.

Sottolinea ancora Roberto Casiraghi, “deus ex machina” della Fiera:  “ ‘The Others 2024’ raggiunge il massimo livello di simbiosi tra contenitore e contenuto: internazionale, multidisciplinare, inclusivo, rigoroso ci troviamo in uno spazio extra territoriale, riservato e libero al tempo stesso, che necessita del rispetto assoluto delle regole, condizione indispensabile perché la creatività possa dare ampio sfogo alla fantasia dell’arte ed offrire al pubblico una moltitudine di chiavi di lettura tutte affascinanti”.

g.m.

Nelle foto: Esterni e interni dell’“ILO – Organizzazione Internazionale del Lavoro”

Exhibi.to, ultimo giorno di immersione nell’arte

Exhibi.to si rinnova per il quinto anno consecutivo con le sue passeggiate tra le gallerie, accompagnati da una guida qualificata

 

Per il quinto anno consecutivo torna Exhibi.to, un weekend di immersione generale nell’arte che si può definire l’open gallery weekend, avviato giovedì 19 fino a sabato 21 settembre, che porta a Torino al centro del mondo delle arti visive. Sono trenta le gallerie partecipanti che propongono percorsi guidati per esplorare gli spazi artistici della città, promuovendo arte contemporanea e cultura. Sono anche presenti degli spazi fuori Torino come la Biblioteca Civica Arduino di Moncalieri e, a Biella, il Bi – Box Art Space e Woolbridge Gallery. Per i tour guidati bisogna prenotarsi a exhibitotorino@gmail.com, oppure telefonando al numero 338 142630. Si potrà scegliere tra il tour delle gallerie Umberto Benappi, Le Rosine, La Rocca, Rocca 3, Biasutti & Biasutti, In Arco recontemporary, con partenza da via Doria 10, oppure quella degli Acrobati, Metroquadro, Febo e Dafne, Quartz Studio, Moitre, CSA Farm Gallery, con partenza da via Ornato 4. Da via Davide Bertolotti 2 prende il via il percorso per Tucci Russo Chambre d’Art, Weber & Weber, Doctor Fake Gabinet, Circolo degli Artisti e Nisba Studio. Un altro percorso inizia da Corso Tassoni 56 e coinvolge la Sant’Agostino Galleria d’Arte, il MAO Galleria del Museo di Arte Urbana, la Via Lattea, Galleria Malinpensa by La Telaccia e Spazio Musa. Il tour numero cinque prevede la visita alla Gilistra – antiquariato giapponese, Artemporary, Riccardo Costantini, Otto Finestre, con partenza da Corso Duca degli Abruzzi 74. Una particolare proposta è quella di Artemporary, Galleria che si apre al fashion design con la presentazione in anteprima di stilisti piemontesi, la cui esposizione è attesa in ottobre.

 

Mara Martellotta

La scuola Holden compie 30 anni e il Balon fa festa

Con musica no stop, antiquariato, mostre fotografiche e di fumetti, street food e locali aperti il Balon saluta l’estate con una grande festa e la nota scuola di scrittura si appresta a spengere 30 candeline.

Questa Domenica, 22 settembre, dalle 10 alle 22, torna la Festa del Balon di Torino, una vera e propria kermesse all’insegna della cultura, della musica, dell’arte e del buon cibo, ambientata in uno dei quartieri più conosciuti e caratteristici del capoluogo subalpino.

Durante lo storico mercato dell’antiquariato e del vintage al Balon i visitatori potranno immergersi in numerose aree tematiche corrispondenti ai palchi installati presso i luoghi caratteristici del quartiere, partecipando a numerosi eventi culturali, musicali, artistici e mondani fino a tarda sera.

Ad arricchire la manifestazione ci saranno veri e propri giganti della solidarietà come Sermig e Cottolengo, istituzioni culturali di pregio come la Scuola Holden che festeggia i suoi 30 anni di vita e la band degli Statuto che tornerà “on stage” per commemorare Rudy Ruzza, storico bassista del gruppo ed espositore presso il Balon.

E ancora, ci sarà spazio per la fotografia d’autore del Gruppo Fotografico La Mole con la partecipazione di due grandi fotoreporter che esporranno i loro scatti attraverso tre mostre fotografiche: la prima sarà rappresentata da una selezione degli scatti del Gruppo, la seconda sarà Original Beat Italiano di Franco Turcati, la terza Gangs of Los Angeles di Walter Leonardi.

«Borgo Dora è ormai uno dei quartieri più caratteristici di Torino, conosciuto in tutta Europa come fucina di arte, cultura, vintage di qualità e buon cibo, oltre ad essere un emblema storico della solidarietà dei santi sociali – afferma Michele Lacidogna, del direttivo Associazione Commercianti Balon –. Ecco perché la festa di fine estate del Balon ritorna protagonista della scena torinese attraverso una serie di eventi incentrati proprio su questi temi. Siamo il cuore pulsante del capoluogo subalpino e vogliamo meritare pienamente questa definizione».

Insomma, un percorso dal fascino unico che comincerà dal palco di piazza Borgo Dora, continuerà proseguendo lungo la via omonima fino allo Slargo Centrale, coinvolgendo anche i locali della zona con musica e dj set oltre ad uno “Street Corner” dedicato alla Storia dello Skateboard a Torino.

Il Cortile del Maglio ospiterà invece la rassegna Stragulp, che attrarrà gli appassionati di fumetti ma non solo: dal disegno al doppiaggio, dalla scrittura ai games verrà strutturato un percorso in cui realtà e immaginazione si prenderanno per mano, anche grazie alla presenza di numerosi autori e fumettisti di fama internazionale.

Infine, ci sarà spazio anche per le esposizioni di auto “made in Usa”, oltre a biciclette, Vespe e Lambrette d’epoca presso gli spazi di piazza Borgo Dora, mentre lo street food di qualità delizierà il palato dei presenti con numerosi stand enogastronomici, anche con specialità “a stelle e strisce” orchestrate dall’ex campione di barbecue Matteo Bonetta.

La Scuola Holden festeggia il suo compleanno con un programma domenicale altrettanto fitto di eventi: laboratori di scrittura per grandi e piccini, aste del libro, letture e incontri troveranno casa o meglio cortile proprio davanti all’ormai celebre scuola.

Non resta che incontrarci “A Porta Palas ‘ndua c’ai gira ‘l set”, allungarsi verso la Dora e godersi la festa! Trovate tutto il programma di eventi qui.

Lori Barozzino

St Claus Joans, “Isole di luce” al museo MIIT

Dal 20 settembre al 6 ottobre prossimo la mostra personale

 

“Joans- spiega il curatore della mostra e direttore del museo MIIT, Guido Folco- è un esploratore del nuovo mondo di questo terzo Millennio ricco di sfide per l’uomo, per l’ambiente e per il mondo. Il suo viaggio nell’arte contemporanea percorre sentieri inesplorati, lo conduce a incontri inaspettati, sorprendenti, con materiali, idee e nuovi media.

Dall’antichità al contemporaneo la luce ha sempre assunto molteplici simbologie e significati e così è anche oggi per il maestro che, attraverso di essa, elabora il suo linguaggio maturo, originale, a metà tra simbolo, fantasia e realtà.

Dalla sacralità del Sole delle primordiali civiltà alla visionaria interpretazione medievale del divino, dallo sguardo intimista e drammatico del Caravaggio alle abbacinanti atmosfere dei vedutisti, fino alla moderna scomposizione ottica del pointillisme e alle vibrazioni cromatiche e tonali dell’impressionismo, la luce ha rappresentato per l’arte il corrispettivo del divino, della ricerca interiore dell’Essere e della spiritualità.

La contemporaneità ha poi stravolto tali concetti, li ha fatti propri ma in maniera anticonvenzionale. Si possono citare come esempio i quadri specchianti di Michelangelo, Pistoletto, gli Ambienti Spaziali di Lucio Fontana e gli igloo di Mario Merz, in cui natura e tecnologia si fondono in un dialogo serrato, basti pensare alla Neon Art di Dan Flavin, in cui l’artista celebra la purezza sintetica della luce, fino a giungere a Bruce Nauman e ai suoi alfabeti contemporanei, che creano percorsi linguistici tra assonanze e spirali di luce, o a James Turrell, che gioca con la percezione visiva, tra spiritualità e meditazione.

Joans è un maestro internazionale dal talento cristallino seguito da Art Deposit, propone un percorso trasversale e unico, che guarda all’antico, all’arte totemica e primordiale, scardinando alcuni assiomi primari come la purezza della forma e dei volumi, in lavori spesso scomposti, deflagranti in mille schegge di luce e di materia, oppure interpretando a suo modo i concetti fondanti dell’arte quotidiana, dalla Pop Art all’arte cinetica. Questi concetti sono sempre in bilico tra moda, design, ricerca e sperimentazione .

La luce per Joans è un linguaggio primario che scaturisce dai materiali, dall’alluminio riflettente come dal policarbonato, dai LED e dai pvc, dall’acciaio e dai polimeri che ne esaltano la struttura sintetica, lineare, modulata in assemblaggi scultorei dal potente impatto visivo e emozionale.

Per Joans l’arte digitale, con il suo effimero quanto potente messaggio, rappresenta un ulteriore strumento di confronto con l’attualità, con le tematiche eterne dell’esistenza, tra passato, presente e futuro. Nella sua arte vi è un forte richiamo allo spazio, all’ambiente che crea un tutt’uno con le sue creazioni. Nascono così “Omaggio a Gaudì”, Pony Mirò, lo Snakemobile, l’Arcabarbarca, il Mississipiboat e molte altre invenzioni geniali, quasi leonardesche nella loro composizione, tra design, ricerca della bellezza e utilizzo quotidiano.

Le Superlight sculture e la serie Shell fondono policarbonato, resine, acciaio, inox, led tanto da creare isole di luce verticali, simili a moderne cattedrali gotiche in cui la luce si fa mistero, significato, espressione sacrale, ma anche divertimento, scommessa sulle nuove frontiere che avvicinano sempre più i confini dell’arte e dell’arredo. Joans reinterpreta a modo suo anche la moda, con la serie Shoes, ironiche e scanzonate sculture calzature, scomposte e formate da elementi trasparenti, oppure da assemblaggi inaspettati. L’artista è poi da sempre affascinato dall’arte totemica, che trasforma, attraverso l’utilizzo sapiente della luce, in lampade e presenze simbolo di una divinità contemporanea.

I suoi Guardiani della Luce paiono automi alla ricerca dell’utopia della bellezza. I loro nomi sono quelli delle isole del mar Egeo o dello Ionio e sui loro scudi è riprodotto il profilo topografico dell’isola, sul dorso della scultura l’artista ha inciso le coordinate nautiche per raggiungerle. Le sculture eoliche sono espressione di un ulteriore linguaggio per Joans, che si confronta con le installazioni monumentali, cinetiche, policromatiche, immerse nella luce, nel cielo, nell’ambiente a formare strutture immaginifiche e visionarie”.

“Claud Joans – ha affermato il critico Philippe Daverio – è un genio primordiale e totemico come un uomo del domani. Quando lavora le materie plastiche, le scolpisce, le tinge, le arricchisce, le Illumina di colori e anima con il pretesto utilitaristico di trasformarle in corpi illuminati. In realtà le sue opere rappresentano vere e proprie sculture dove si unisce l’arte di estrazione e l’aggiunta, secondo la migliore tradizione del Cinquecento. Claus Joans utilizza i principali temi energetici nei suoi lavori, con lo scopo di trovare un modo alternativo e rinnovabile dell’utilizzo dei materiali. Qualsiasi tecnica è utilizzata al massimo della sua immaginazione per dar voce solo alla creatività “.

Museo MIIT Corso Cairoli 4

Mara Martellotta

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

SABATO 21 SETTEMBRE

 

Sabato 21 settembre ore 9:45
LUNGO LE RIVE DEL PO
Palazzo Madama – attività per famiglie con bambini 5-13 anni

Oltre alla visita della mostra, le famiglie con bambini possono usufruire di una passeggiata lungo le sponde del Po in compagnia della guida naturalistica Alice Cimenti che li accompagnerà nella scoperta dell’habitat fluviale e della città osservata da una inedita prospettiva. Si osserveranno gli abitanti del fiume (piante e animali) per capire insieme come riconoscerli facendo attenzione agli elementi del loro habitat.

Il percorso ad anello ha una lunghezza di circa 4 km e permette di esplorare il lungo fiume e di osservare il Po dalla passarella

È necessaria la presenza di adulti accompagnatori.

Ritrovo nello spiazzo pedonale al fondo di Corso San Maurizio / angolo via Napione. Partenza alle ore 9.45.

Conclusione alle ore 13.00 al punto di ritrovo iniziale.

In caso di maltempo l’escursione sarà annullata attraverso una mail di comunicazione.

Prenotazione obbligatoria: t. 011.4429629 (lun.-ven. 09.30 – 13; 14 – 16);

madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Sabato 21 settembre ore 15
ARTE E TÈ IN ORIENTE
MAO – visita guidata alla collezione cinese e degustazione di tè a cura di Theatrum Sabaudiae in collaborazione con Claudia Carità – The Tea

La visita alla collezione cinese del MAO esplora temi e curiosità iconografiche dell’arte funeraria della Cina antica in esposizione nelle sale del museo, con particolare riferimento alle manifestazioni artistiche di epoca Tang (618 – 907 d.C.).

Il percorso di visita trasporta i visitatori nella cultura del Secondo Impero, periodo di pubblicazione del più antico trattato interamente dedicato al tè e di diffusione del consumo della bevanda tra la popolazione, attraverso soggetti e particolarità stilistiche che contraddistinguono i corredi funerari della fiorente dinastia Tang. Raffigurazioni di mercanti stranieri, figure danzanti e musici equestri sono vivida testimonianza del cosmopolitismo legato ai commerci sulle rotte della Via della Seta e di svaghi e costumi dell’aristocrazia dell’epoca.

Segue la degustazione “Epoca Tang, tra passato e presente” a cura di Claudia Carità.
Le pagine del Canone del Tè trasportano ad oggi foglie di tè tutt’altro che sconosciute passando dall’immaginario di un’epoca lontanissima all’attualità dell’espressione artigianale con il riferimento a uno dei tè fondamentali della cultura cinese, il tè LongJing originario di Hangzhou in Zhejiang. La cura del fascino aromatico dei migliori LongJing lavora per mano dei maestri di tè da secoli per mantenere ogni anno la sottile complessità caratterizzante delle foglie di questo eccezionale tè verde, ma non solo, l’evoluzione dell’abilità degli stessi maestri di tè si è espressa in epoca più recente ottenendo, dalla medesima cultivar, anche hongcha o tè ossidati dal profilo aromatico accattivante.
La radice di queste varianti artigianali è il denominatore comune tra passato e presente. L’evoluzione storica della natura della foglia ha definito nel tempo la varietale LongJing #43 come la migliore presente oggi a garanzia di eccellenza dei migliori LongJing e hongcha. Uno in particolare è il tè Jiu Qu Hong Mei (九曲红梅), proposto in degustazione, tradotto in “Prugna Rossa” per l’infusione dal colore ramato e con un profilo aromatico che ricorda il frutto della prugna accompagnato da note intense di miele. Astringenza molto bassa, carattere piacevole.

Presentato nel 1886 al Panama World Expo, viene premiato con la medaglia d’oro, ma nonostante questo resta un tè poco chiacchierato, soprattutto rispetto al West Lake Longjing Tea.
La degustazione si completa con proposte dolci e salate.
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Claudia Carità, selezionatrice di tè, laureata in economia e commercio presso l’Università di Torino, fonda nel 2011 il marchio The Tea che identifica un catalogo di tè scelti attraverso il confronto diretto con produttori e importatori con preferenza per chi si avvale del marchio ETP (Ethical Tea Partership). Dal 2013 The Tea è stato scelto da Slow Food Italia e valutato dal Laboratorio Chimico della Camera di Commercio per rientrare nel progetto “Maestri del Gusto” di Torino e Provincia.

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Prenotazione obbligatoria. L’iniziativa verrà attivata al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti, fino ad esaurimento posti disponibili.

Informazioni e prenotazioni: 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30).

Costo: 20€ a persona. Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso alle collezioni; ingresso gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte. Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio

 

LUNEDI 23 SETTEMBRE

 

Lunedì 23 settembre ore 17
IN VIAGGIO TRA PAROLE E COSE LUNGO IL CORSO DEL PO
Con Matteo Rivoira, Università degli Studi di Torino e Direttore dell’Atlante Linguistico Italiano
Palazzo Madama – Conferenza nell’ambito della mostra CHANGE! Ieri, oggi, domani. Il PO

La mappatura condotta dai ricercatori dell’Atlante Linguistico Italiano fotografa lo stato della lingua e delle sue varietà nello spazio e nel tempo: il lavoro di raccolta dalla viva voce dei parlanti è stato svolto attraverso un’indagine sistematica che presenta un quadro preciso e dinamico della realtà linguistica del territorio che rivela la vita quotidiana delle persone e del legame con l’ambiente circostante, sulle rive del fiume.

Matteo Rivoira è professore ordinario in Linguistica italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, dove insegna dialettologia romanza e dialettologia italiana. È direttore dell’Atlante Linguistico Italiano (ALI), impresa dialettologica avviata nel 1924 presso l’Università di Torino. Tra i suoi interessi di ricerca principali vi sono i dialetti d’Italia – studiati secondo diverse prospettive –, la toponomastica di tradizione orale, le minoranze linguistiche, con particolare attenzione all’occitano cisalpino, i gerghi storici.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

 

 

MARTEDI 24 SETTEMBRE

 

Martedì 24 settembre
MEMORIE D’ACQUA. PAROLE E IMMAGINI
Palazzo Madama – apre la mostra a cura di Matteo Rivoira, Università degli Studi di Torino

Il progetto si collega alla mostra Change! e coniuga le tematiche della lingua, dell’identità e della memoria collettiva, presentando il lavoro svolto dalla Società Filologica Friulana e dall’Atlante Linguistico Italiano, istituto fondato nel 1924 sotto la direzione di Matteo Giulio Bartoli (1873 – 1946), presso la cattedra di Linguistica (oggi Glottologia) dell’Università di Torino. L’Atlante Linguistico Italiano (ALI) è una raccolta sistematica di carte geografiche sulle quali sono riprodotte per ogni località italiana esplorata, le corrispondenti traduzioni dialettali di un concetto o nozione o frase, raccolte dalla viva voce delle persone. Con i suoi oltre 5 milioni di schede dialettali e con circa 10.000 fotografie etnografiche di altissimo valore documentario, costituisce la massima impresa dialettologica nazionale e una delle maggiori fra quelle pubblicate o in fase di realizzazione in Europa e nel resto del mondo. La mostra valorizza in particolare le competenze e i meriti del primo raccoglitore di voci, Ugo Pellis (1882 – 1943), con una selezione di carte – dal 1995 pubblicate in volumi a stampa – e di schede dialettali, di strumenti usati per la raccolta dei dati e di fotografie realizzate tra il 1925 e il 1965 a corredo delle schede.

Ingresso incluso nel biglietto delle collezioni.

Martedì 24 settembre ore 18

LA STORIA DELLA VIA BAUL

MAO – performance a cura dall’Associazione Volontari MioMAO in collaborazione con il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino e il Teatro a Canone, all’interno del progetto FIUMI DI CULTURE – Affluenze – Influenze – Confluenze e fa parte del programma delle Settimane della Cultura di UNI.VO.C.A.

Il MAO ha il piacere di ospitare La storia della Via Baul, la dimostrazione – spettacolo della performer, musicista e cantante folk Parvathy Baul.

Baul è un’antica tradizione spirituale yogica dell’India. La musica, il movimento, il respiro e la poesia sono parte integrante di questa tradizione e i canti Baul, conosciuti come “I Canti della Saggezza” oppure “Saggezza Parlata” e riconosciuti dall’UNESCO come “Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità”, trasmettono la saggezza dell’amore e della realizzazione interiore.

Parvathy Baul (1976) è custode, praticante, interprete e insegnante della tradizione Baul del Bengala, India, dove ha studiato sotto la guida spirituale dei due più rispettati Baul Guru della generazione precedente, Sri Sanatan Das Thakur Baul e Sri Shashanko Goshai. Insieme a Sri Ravi Gopalan Nair Parvathy, Parvathy ha co-fondato Ekathara Kalari, un’istituzione senza scopo di lucro che promuove antiche tradizioni spirituali indiane, con un’enfasi sulle arti e sulla pratica Baul. Seguendo la visione del suo Guru Sri Sanatan Das Baul, Parvathy ha fondato anche il Sanatan Siddhashram, un centro di apprendimento tradizionale per la tradizione Baul nel distretto di Birbhum, Bengala occidentale, India.

Il governo indiano le ha conferito il più stimato premio Sangeet Natak Akademi nel 2019, ovvero il più alto riconoscimento indiano assegnato agli artisti praticanti.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Evento in inglese con traduzione.

Progetto vincitore dell’Avviso pubblico “Torino, che cultura!”, finanziato con fondi PN METRO PLUS E CITTÀ MEDIE SUD 2021-2027 – TO7.5.1.1.B – SOSTEGNO ALL’ECONOMIA URBANA NEL SETTORE DELLA CULTURA.

 

MERCOLEDI 25 SETTEMBRE

 

Mercoledì 25 settembre ore 16:30
BIODIVERSITÀ, ACQUA E TERRA NELLE TECNICHE DI GIARDINAGGIO
Palazzo Madama – Conferenza a cura di Edoardo Santoro, curatore botanico di Palazzo Madama

Risparmiare l’acqua di irrigazione e conservare acqua piovana, usare fertilizzanti organici e di origine naturale, favorire l’insediamento di insetti e microorganismi utili sono tutte azioni necessarie per un giardinaggio naturale, sostenibile e che spesso prendono spunto da tecniche antiche.

Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ ogni incontro (gratuito Under 30).

Durata: 1 ora.

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it. Prenotazione consigliata