Cosa succede in città- Pagina 49

#SERIALMANIA, prorogata la mostra di Beatrice

Il Museo Nazionale del Cinema proroga fino al 23 marzo 2025 la mostra #SERIALMANIA. Immaginari narrativi da Twin Peaks a Squid Game, a cura di Luca Beatrice e Luigi Mascheroni, la cui chiusura era prevista per il 24 febbraio.

Allestito al piano di accoglienza della Mole Antonelliana, il percorso espositivo ripercorre gli strettissimi legami, le influenze, le connessioni, le affinità e le differenze fra il cinema e le serie tv dagli anni ‘90 a oggi, sottolineando come il cinema, nel corso degli anni, abbia dovuto affrontare passaggi di profonda modificazione genetica necessari per un mezzo in continua espansione ed evoluzione.

 

#SERIALMANIA è il primo progetto in Italia di una mostra sulle serie tv che stanno ridefinendo un nuovo modo di guardare i film, affiancandosi ai metodi più tradizionali. In questo contesto il concetto di tempo viene dilatato, cambiano le regole della visione e si moltiplicano i supporti e gli schermi: una trasformazione epocale che è la voce più innovativa dello spettacolo cinematografico e che si rapporta anche con il tessuto sociale del nostro tempo. Le serie Tv hanno determinato una nuova estetica, in continuo dialogo con le arti visive, anche se in un certo senso si può affermare che siano sempre esistite, fin dai telefilm trasmessi dalla televisione a partire dagli anni ’50 e ’60.

Sarà poco ma un bel gesto, è come avere Luca ancora tra noi…

Gabriella Daghero

“Io amo Italia”. Le vicissitudini di immigrata di seconda generazione

7-8 febbraio 2025

Casa Fools, via Bava 39, Torino

Primo testo da autrice e interprete di Sofija Zobina

 

 

Siamo agli inizi degli anni ’60 e in Unione Sovietica avviene una piccola ma grande rivoluzione: all’interno dei suoi confini inizia a echeggiare la musica italiana. Tutto nasce da uno scambio di oggetti avvenuto al confine tra Russia e Finlandia: una stecca di sigarette per un vinile, “O’ sole mio” di Robertino Loretti.

Questa è la storia che inizia a raccontare Sofia, un’aspirante attrice, sul palco di un karaoke. Ha già cantato una canzone, ma l’occasione di avere finalmente un pubblico la spinge a restare. Con la scusa di raccontare il ruolo della musica italiana nella sua vita, parla della sua condizione di immigrata russa di seconda generazione e di quella di sua madre: una ballerina, che tramite mille peripezie cerca di darle un futuro migliore proprio in Italia, dopo che il crollo dell’Unione Sovietica aveva lasciato tutti senza niente. Lo spettacolo è fatto di racconti, sketch, imitazioni e di momenti più intimi legati al rapporto della protagonista con il padre, inteso come patria, come certezza, ma anche come limite. Nella storia delle due donne è una figura completamente assente, ma diventerà sempre più presente per la protagonista, durante il suo costante dialogo con il pubblico.

“Io amo Italia” è un racconto che rapisce e mescola inevitabilmente commedia e prosa, realtà e immaginazione, la grande Storia e la vita quotidiana. In un continuo scambio tra presente e passato, tra Italia e Russia, in cui la musica diventa il ponte per ricongiungere gli opposti, riportando alla ricerca della “Felicità” di un bicchiere di vino con un panino.

 

“Io amo Italia” è il primo testo da autrice e interprete di Sofija Zobina. Nata in Lituania nel ’99, si trasferisce in Italia a 3 anni e vive tra costanti trasferimenti per via del lavoro della madre. Si laurea in recitazione nel 2022 alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, al cinema ha lavorato con Alice Rohrwacher (La Chimera) e Maurizio Nichetti (Amiche Mai), ha partecipato a serie tv Netflix e Rai (Summertime, Il Clandestino) e a teatro è stata diretta da Serena Sinigaglia, Maurizio Schmidt, Claudio Autelli. “Io amo Italia” debutta nel maggio 2024 al Torino Fringe Festival e viene selezionato a luglio anche dal Roma Fringe Festival dove vince il Premio Speciale OFF.

 

CONSONANZE

“Io amo Italia” è il primo spettacolo del 2025 di “Consonanze”. La stagione teatrale 2024-2025 di Casa Fools, composta da 21 repliche di 10 diversi titoli, propone un calendario multidisciplinare che promuove linguaggi espressivi di classici contemporanei attraverso la riscrittura di grandi capolavori o nuove opere e adattamenti in chiave pop che affrontano temi universali.

 

CASA FOOLS

Casa Fools è una Casa con un Teatro dentro. Codiretto da Roberta Calia, Luigi Orfeo e Stefano Sartore, da anni Casa Fools lavora per ricostruire la comunità attraverso l’arte e abbattere le barriere e i pregiudizi legati a certi luoghi della cultura. Non solo attraverso una politica dei prezzi contenuta, ma anche facendo partecipare attivamente il pubblico alla vita del teatro, coinvolto fin dall’inizio nella direzione artistica tramite un’esperienza di decisione collettiva del cartellone.

 

La stagione Consonanze ha ricevuto il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo all’interno del bando “Linee guida per progetti nell’ambito della cultura contemporanea 2024” ed è sostenuta dal contributo del patrocinio oneroso 2024 del Consiglio Regionale del Piemonte.

Un anno di successi ai Musei Reali

Il Direttore dei Musei Reali Mario Turetta  e capo dipartimento per le attività Culturali del Ministero, alla presenza di Autorità e stampa ha  presentato nel Salone degli Svizzeri di Palazzo Reale un Report sull’ attività dei Musei Reali nel 2024.

Anno importante quello appena concluso per il riconoscimento in fascia A trai i Musei più prestigiosi  a livello nazionale.
Si ricordano le attività svolte in occasione dei 400 anni dalla nascita del Guarini , i 300 anni del Museo dell Antichità e i 200 anni del Museo Egizio con una mostra dedicata a Cleopatra.
Un capitolo significativo le collaborazioni con le Fondazioni Compagnia S.Paolo e Crt, le Università  e i privati che hanno contribuito con Art Bonus.
Da seguire le proposte del 2025 che non saranno di meno dell’ anno concluso.
Qualche chicca: la ristrutturazione delle serre che sarà adibita ad esposizione di  antichi strumenti musicali e una parte allestita come vera e propria serra e momento relax. La riapertura del rinnovato bookshop e la caffetteria Reale, annunciate tre importanti mostre tra cui una dedicata a Guido Reni e una a  Orazio Gentileschi oltre ad un nuovo spazio dedicato a Leonardo.

I Musei Reali di Torino sono un complesso museale che raccoglie secoli di storia, arte e cultura legati alla dinastia sabauda. Situati nel cuore della città, vicino a Piazza Castello, includono diversi spazi espositivi:
Palazzo Reale: l’antica residenza dei Savoia, con sale sontuose, arredi storici e la splendida Galleria del Daniel.
Armeria Reale: una delle più ricche collezioni di armi e armature in Europa.
Galleria Sabauda: una pinacoteca con opere di maestri come Van Dyck, Rubens e il Beato Angelico.
Museo di Antichità: reperti archeologici dall’epoca romana fino al Medioevo.
Biblioteca Reale: conserva disegni di Leonardo da Vinci, tra cui il celebre “Autoritratto”.
Giardini Reali: un’oasi verde progettata originariamente da André Le Nôtre, il giardiniere di Versailles.
I Musei Reali offrono un viaggio nella storia di Torino e del Piemonte attraverso arte, cultura e bellezza.
Un vero gioiello da frequentare per goderne le bellezze.

GABRIELLA DAGHERO

Da sabato 8 febbraio al via il cartellone 2025 del Teatro della Caduta

 

Teatro, musica e stand up comedy si alterneranno richiamando la tradizione del varietà della caduta (2004-2017), l’esperienza artistica che, ispirandosi all’avanspettacolo e al cabaret di inizio Novecento, ha reso famoso il teatro della Caduta, diventando un trampolino di lancio per centinaia di artisti italiani e stranieri.

Ed è proprio a tre artisti di rilievo nazionale che viene affidata la direzione artistica 2025. Saranno Marco Bianchini, attore, narratore e docente, e Alessandro Balestrieri, attore e musicista emergente, cui si aggiunge Amedeo Cicchese, primo violoncello del teatro Regio di Torino.

Il cartellone 2025 spazierà dal teatro alla musica fino alla stand up comedy, unendo così la tradizione artistica con forme di intrattenimento sempre più apprezzate dal pubblico. Ancora una volta, come da tradizione, il Teatro della Caduta darà spazio e voce a giovani artisti che porteranno in scena spettacoli popolari che, anche nel dramma, riescono a provocare un a risata e alcune riflessioni sulla contemporaneità.

L’8 febbraio alle ore 19 andrà in scena la spettacolo ‘De Amoribus’ con Paola Omodeo Zorini, un’indagine sulle origini mitologiche e passionali dell’amore.

Il 4 aprile alle ore 19 sarà la volta di Alessandro Balestrieri, con ‘Shakespeare killer the radio stars’, un one man show che porterà in scena uno Shakespeare rock star, un cantore di storie senza tempo.

II 17 maggio, alle 19, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia, in collaborazione con il circolo Arci Maurice, Marco Bianchini vestirà i panni di Oscar Wilde e, ripercorrendo i momenti salienti della relazione tra il celebre scrittore e il giovane lord Alfred Douglas, farà immergere gli spettatori nel De profundis con lo spettacolo ‘Into the Wild’.

Il 29 maggio, alle ore 21, Nicola Lorusso e Giulio Macrì presenteranno il racconto di due anime disperse nel silenzio, alla disperata ricerca della propria identità, selezionato dal premio Direction under 30 2024. Nel cartellone figura anche un titolo internazionale con la presenza della compagnia belga Mon Coeur de Bois, che porterà il 12 aprile alle ore 19 sul palco del Teatro della caduta, uno spettacolo di marionette per un pubblico adulto, intitolato ‘Isotta’, vincitore del Premio nazionale di poesia ”Ascoltando il silenzio del mare” di Portoferraio, del Premio Experimenta 2019 come miglior spettacolo.

Per ulteriori informazioni www.teatrodellacaduta.org

 

Mara Martellotta

Ring of Love-a glamour rock dance show, in scena alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani

“L’amore non ha riguardi nelle sue scelte…l’amore piomba su quelli che sono indifesi”: la canzone Soul Love di David Bowie apre lo spettacolo Ring of Love, in scena venerdì 7 febbraio alle ore 20.45 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino. Il titolo gioca sul doppio significato di ring, come l’anello di un fidanzamento ma anche come luogo degli scontri d’amore che hanno esiti diversi e quasi sempre imprevedibili. Un ring per 8 round di incontri e scontri. Senza esclusione di colpi l’amore sconvolge le carte e le regole sfidando le anime ad un confronto a volte feroce, a volte lirico e a volte indicibile. Una danza di corpo e viscere per rappresentare un delirio misterioso che riempie e sconvolge la vita.

 Lo spettacolo è una potente riflessione sull’intimità e le relazioni umane ed esplora le infinite sfumature dell’amore attraverso danza e musica per rispondere alla domanda: Cos’è davvero l’amore? Il coreografo Raphael Bianco porta in scena quello che definisce un glamour rock dance show, uno spettacolo multimediale con musica e canto dal vivo nel quale rivivono i grandi nomi della musica rock con i loro  capolavori dedicati all’amore in tutte le sue forme: dal glamour di David Bowie e Bryan Ferry al punk di Talking Heads e The Stooges sino all’elettronico di Depeche Mode e Radiohead.

La Compagnia EgriBiancoDanza diretta da Susanna Egri e Raphael Bianco nasce a Torino nel 1999. La Compagnia eredita l’esperienza più che trentennale della precedente Compagnia “I Balletti di Susanna Egri“. Si distingue, per un repertorio di opere dense di valori sociali e spirituali firmate da Raphael Bianco e coreografi del panorama artistico italiano e internazionale. La Compagnia EgriBiancoDanza incarna alcuni dei caratteri distintivi della Fondazione Egri per la Danza: curiosità, radici e innovazione, ricerca e condivisione. Valori che sono richiesti a tutti gli artisti della Compagnia. EgriBiancoDanza che si compone di danzatori stabili provenienti da esperienze professionali di alto livello e possiede un solido repertorio: dalle performance teatrali, alle installazioni e lavori site specific.

 

Mara Martellotta

 

 

Spazi urbani: Torino ricorda Isa Bluette, Bella Hutter e Rodolfo Amprino

La Commissione Toponomastica ha deliberato alcune intitolazioni di aree verdi e aree giochi torinesi. Proposta da “Soroptimist international d’Italia”, un’area giochi sarà intitolata con voto unanime della Commissione all’artista Bella Hutter all’interno dell’aiuola Balbo di via Cavour, di fronte al civico 31. La Città ha accolto all’unanimità la proposta di Tedecà App Ets per ricordare Isa Bluette, famosa artista torinese del primo Novecento, con un giardino in via Bellardi all’altezza del civico 116a, nella Circoscrizione Quattro. Via libera alla proposta di Annibale Crosignani che ha invitato la Città con la raccolta di oltre cinquecento firme a intitolare a Rodolfo Amprino, anatomista e ricercatore torinese impegnato nella Resistenza antifascista durante la seconda guerra mondiale, l’area verde tra via Lanza e viale Curreno nella Circoscrizione 8. Cambia il testo della targa in ricordo dell’ex pensionato universitario Villa San Giuseppe che ricorderà il suo fondatore Igino Trisoglio, scomparso lo scorso dicembre, come chiesto dall’associazione degli ex universitari di Villa San Giuseppe. 

Approvata infine la proposta della presidente della Commissione Toponomastica, Maria Grazia Grippo, di concerto con l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd) per l’intitolazione di un giardino “Vittime della strage di Vergarolla” nell’area verde tra corso Belgio e lungo Po Antonelli, nella Circoscrizione Sette.

Mara Martellotta

La Corale più antica d’Italia, l’Accademia Stefano Tempia di Torino, celebra i suoi 150 anni

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Il programma concertistico del 2025

 

L’Accademia Stefano Tempia, la Corale più antica d’Italia, celebra i suoi 150 anni. Nata nel 1875 risulta la più antica associazione musicale piemontese, nonché la prima accademia corale nata in Italia. Il programma della stagione vuole essere un tributo al passato, ma anche un viaggio nel presente e nel futuro della musica.

Dagli omaggi a Stefano Tempia, con l’esecuzione di opere custodite dal Fondo Tempia del Conservatorio, eseguite per la prima volta in epoca moderna, alle performance che combinano musica e danza con la tecnologia del live coding, celebrando il connubio tra voci cameristiche e strumenti antichi con l’impiego di strumenti poco conosciuti, o ancora esplorando l’incontro tra jazz e liturgia, tra musica e cinema, con il concerto dedicato alle colonne sonore di Peter Greenway.

Tra gli interpreti figurano tanti giovani talenti affiancati da nomi di fama internazionale quali Francesco Manara, primo violino dell’Orchestra Filarmonica della Scala con il direttore d’Orchestra Ungherese Gyorgy G. Ráth, Armando Barilli, prima viola del teatro Regio di Torino con il mezzosoprano Lucia Cirillo e il pianista Andrea Rebaudengo, Davide Cava, giovane e talentuoso pianista, considerato uno dei più promettenti della sua generazione, il Quintetto Architorti, guidato da Marco Robino, il trombettista jazz Fulvio Chiara, il coro francese Region Sud, diretto dal maestro Michel Piquemal e l’orchestra Melod Filarmonica. In prima linea anche il Coro dell’Accademia Stefano Tempia che, da 150 anni, con la partecipazione a numerosi eventi, non ha mai smesso di diffondere l’intuizione di Stefano Tempia attraverso il tempo, spaziando dalle composizioni dell’antichità fino alle opere contemporanee.

La Stefano Tempia – spiega il presidente dell’Accademia Corale, Isabella Oderda, prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia della Tempia- si distingue per la sua missione di educare alla conoscenza del canto corale e alla passione per la musica colta in tutte le sue forme. Per vocazione questa istituzione si spinge a esplorare territori meno frequentati, proponendo opere e brani poco eseguiti o poco noti, spaziando da grandi autori della tradizione a composizioni contemporanee e arrangiamenti che dialogano con linguaggi musicali trasversali e innovativi.

Accanto all’organizzazione e alla programmazione di una stagione musicale che si svolge in prestigiose sedi a Torino, ma anche altrove sul territorio piemontese come al castello di Pralormo, l’associazione partecipa a festival e iniziative musicali in tutta la regione. Tra i progetti in atto “Narrazioni parallele”, che assembla musica classica e musica elettronica, rappresentate da Davide Boosta, Dileo, Filarmonica TRT e Accademia Corale Stefano Tempia, portando la musica in luoghi non convenzionali e coinvolgendo giovani compositori e compositrici under 35”.

Il concerto di apertura sarà domenica 16 febbraio al Conservatorio di Torino. Si intitola “Eterno Ludwig Van” e segna l’inizio della stagione concertistica dell’Accademia, con un omaggio corale alla forza universale del grande maestro di Bonn. Protagonisti Francesco Manara e Georgy Ráth, direttore d’orchestra di fama internazionale, più volte ospite delle stagioni RAI, accompagnati dall’Orchestra Melos Filarmonica. In programma due capolavori assoluti di Ludwig Van Beethoven, il Concerto per violino op.61, uno dei pilastri del repertorio violinistico, celebre per il suo lirismo e la sua complessità tecnica e la Sinfonia n. 5, una delle opere più iconiche della musica classica.

Seguirà poi, tra gli altri appuntamenti, lunedì 10 marzo, all’Oratorio San Filippo, “Intime risonanze” che conduce tra le pieghe più profonde dell’animo umano con un programma incentrato sulla musica romantica in veste coloristica, di Johannes Brahms, Robert Schumann, Richard Strauss, Charles Martin Loeffler, con Armando Barilli, prima viola dell’Orchestra del teatro Regio di Torino, Lucia Cirillo, mezzosoprano di fama internazionale e il pianista Andrea Rebaudengo, noto per la sua versatilità e sensibilità interpretative.

L’omaggio a Stefano Tempia verrà tributato lunedì 31 marzo al teatro Vittoria di Torino. Violinista, compositore e direttore d’orchestra, Stefano Tempia rappresentò una figura centrale per la cultura musicale torinese di fine Ottocento, dedicando gran parte della sua carriera alla valorizzazione del patrimonio classico e allo sviluppo della tradizione musicale corale. Il programma musicale proporrà una selezione di opere capaci di evidenziare il talento di Lucia Caputo e del pianista Matteo Borsarelli, apprezzato per la sua tecnica espressiva raffinata e profonda.

Mara Martellotta

BTT Balletto Teatro di Torino, un’impronta moderna della danza

In una sala della musica del Circolo dei Lettori di Torino è stata presentata la prima parte della stagione 2025 del BTT Balletto Teatro di Torino, conferenza affollata di Autorità Artisti Comunicatori e Stampa.
l’interesse per questa Compagnia nostrana è dovuto alla continuità nel tempo, infatti dal 1977 ad oggi sintetizza la Danza in tutti i suoi pregi, il passaggio di generazione in generazione con uno sviluppo costante e contemporaneo per stare al passo con i tempi e le esigenze del pubblico.
Fondata da Loredana Furno, ballerina classica di fama internazionale, è una realtà ora diretta dalla figlia Viola Scaglione. Rimodernato lo scopo e i programmi della compagnia stessa evolvendo con le molteplici contaminazioni e collaborazioni internazionali ha affinato gesti e coreografie create su misura ai ballerini della compagnia che porta nel mondo un’impronta moderna della danza torinese che si è evoluta per caparbietà della fondatrice e permettere al pubblico torinese di incontrare altre realtà grazie alle  molteplici collaborazioni internazionali.
Si inizia il
5 febbraio | h 21.00
Teatro Astra
Con Marco D’Agostin / VAN
In GLI ANNI
con Marta Ciappina
“La sua vita potrebbe essere raffigurata da due assi perpendicolari, su quello orizzontale tutto ciò che le è accaduto, ha visto, ascoltato in ogni istante, sul verticale soltanto qualche immagine, a sprofondare nella notte.”
Sarà disponibile l’audiodescrizione poetica dello spettacolo, accessibile a un pubblico cieco e ipovedente, realizzata in tempo reale da Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino
13 MARZO | h 21.00 alla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo | Torino
Balletto Teatro di Torino in
CORPI IN OPERA
in occasione dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympics Torino 2025
STUDIO PER ALISEO
Sintesi poetica di Anemoi
coreografia Manfredi Perego
danzatrice Nadja Guesewell
musica originale Paolo Codognola
coproduzione Balletto Teatro di Torino e Fattoria Vittadini
UMINGMAK anteprima
ideazione e coreografia Mauro de Candia
musica Tanya Tagaq
interprete Luca Tomasoni
NOA anteprima
coreografia Jye-Hwei Lin
interprete Noa Van Tichel
9 APRILE | h 21.00
Lavanderia a Vapore | Collegno
LARREAL del Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma
RACE
Coreografia Victoria P. Miranda
Race è una performance che esplora la vita quotidiana come una corsa continua, una gara che può essere disputata in un unico tragitto o suddivisa in tappe ripetute.
Balletto Teatro di Torino
TRA
Produzione Balletto Teatro di Torino
Coreografia Mauro De Candia
Esiste in quello spazio fisico e mentale dove immagini, impressioni e sensazioni appaiono ma si dissolvono allo stesso tempo
GALEA
Idea e coreografia José Reches
Musica Taiko
Ispirato ad un’antica condanna.
Uomini destinati a remare.
Una forma di schiavitù che privava la libertà di ogni sorta.
Remavano insieme, in modo che la fatica fosse minore.
Uno di loro teneva il ritmo con un tamburello o con la voce: monotonia incessante.
Galea è un lavoro di gruppo basato su uno schema di ripetizioni, che si complica in termini di ritmo, spazio e movimento.
16 GIUGNO — h 21.00
Teatro Astra
Balletto Teatro di Torino
SISTA*
Produzione Balletto Teatro di Torino
Coreografia Simona Bertozzi
Con il supporto di Lavanderia a Vapore
Progetto realizzato in prima fase con MILANoLTRE Festival
Una scia desiderante, questa la materia sulla quale ho sentito congiungersi le nostre prospettive e da cui sono partita per tracciare le tappe di pratiche e visioni, approdi e memorie, ricercando nel movimento il grado di presenza.
Balletto Teatro di Torino
WHITE PAGES
Uomo perduto
Naviga silenzi
Nel tempo dinamico
Coreografia Manfredi Perego
E’ POSSIBILE PRENOTARE BIGLIETTI
alla mail btt.moves@gmail.com o chiamando al numero 011.4730189, oppure acquistarli direttamente in teatro 1h prima dell’inizio dello spettacolo.
intero / €15
GABRIELLA DAGHERO

Di che cosa sono fatte le stelle? Due astronome, un centenario (1925- 2025)

Cecilia Payne e Henrietta Swan Leavitt, due astrofisiche dello Haward College Observatory, sono figure straordinarie nella storia della scienza. Cento anni fa, nel 1925, rivoluzionarono la  comprensione dell’Universo con le loro scoperte. Grazie a Payne abbiamo capito di cosa sono fatte le stelle e grazie a Leavitt che la nostra galassia, la Via Lattea, è solo una tra miliardi. Quindi i mattoni fondamentali dell’Universo sono le galassie e non le stelle, come era invece stato ritenuto per millenni, e con questa scoperta inizia un secolo di astrofisica extragalattica.

Entrambe iniziarono a studiare interessandosi a discipline diverse, Payne alla botanica e Leavitt alla musica, per poi essere folgorate dell’affascinante sfida dell’Universo. Con dedizione, passione ed anche immaginazione si dedicarono a progetti di astrofisica e diventarono scienziate in un mondo dove la scienza era maschile. Per celebrarle in questi giorni è in corso, fino al 29 marzo 2025, un’esposizione fotografica intitolata “Payne e Leavitt – Due astronome, un centenario” che si può visitare tutti i giorni, ad esclusione della domenica, dalle ore 10 alle ore 18 con ingresso gratuito, presso il Cortile del Rettorato dell’Università di Torino, in via Po, 17 e con entrata anche da via Verdi, 8.

La mostra è a cura di Infini.to – Planetario di Torino e del Museo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari”. Le iniziative dedicate alle due scienziate proseguiranno con un ciclo di incontri per conoscerle meglio nell’arco di tutto il 2025.

 

Igino Macagno

 

“Open Book Club”, il primo Club del “Libro Accessibile”

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Nasce a Torino nello spazio “Open”, promosso dalla “Fondazione Time2”

Un “tema” e un “libro”. Il primo scelto non a caso, in linea con gli obiettivi e i principi (ispirati alla piena inclusività sociale) della “Fondazione” promotrice; il secondo, come compagno concreto di viaggio per l’intero percorso calendarizzato fino al prossimo marzo e teso alla più rigorosa focalizzazione e comprensione del “tema”.

Nasce in un perfetto mix di tali elementi “Open Book Club”, il primo gruppo italiano di “lettura accessibile”, pensato per “accogliere ogni diversità e garantire risorse e modalità di partecipazione che possano rendere l’esperienza della lettura condivisa praticabile per chiunque”. L’iniziativa nasce nello spazio aperto di diversità “Open” (da cui prende il nome), sede torinese della “Fondazione Time2”, realtà, fondata e guidata dalle sorelle Manuela (presidente”, e Antonella Lavazza (vicepresidente), con lo scopo di promuovere una cultura che favorisca i diritti dei “giovani con disabilità” e permetta la costruzione di un “progetto di vita indipendente”.

 

Il “tema” che guiderà, infatti, questa prima esperienza dell’“Open Book Club” sarà “Passaggi di Vita: ovvero il passaggio all’età adulta, “affrontato e discusso in modo intersezionale”. In quest’ ottica, il “primo libro” selezionato per la lettura condivisa è “Intermezzo” (Einaudi, 2024), il quarto romanzo – i primi tre hanno venduto in Italia decine di migliaia di copie – dell’acclamata scrittrice irlandese Sally Rooney (Castlebar, 1991), lanciata in patria dal suo editore come la “Salinger della generazione Snapchal” o (appellativo probabilmente da lei preferito) come la “Jane Austen dei Millenial”. Alla discussione finale, che si terrà mercoledì 12 marzo (alle 18,30) nello spazio “Open” di Corso Stati Uniti 62/B a Torino, parteciperà il traduttore del volume Norman Gobetti.

“Il progetto vuole essere – sottolineano gli organizzatori – un appuntamento pensato per tutte le persone a prescindere dalla confidenza che si ha con la lettura”. E aggiungono: “Il ‘book club’ di ‘Fondazione Time2’ è ideato per essere fruibile e garantire gli strumenti di accessibilità che permettano la piena partecipazione di tutti, anche a chi trova barriere nella lettura”.

Qualche notizia “per l’uso”. L’iscrizione a “Open Book Club”  è gratuita: in fase iniziale ogni partecipante riceverà un “kit di lettura”, pensato appositamente dalla “Fondazione”, contenente una “tessera di partecipazione” e un “righello” per facilitare la lettura. L’iniziativa – cosa particolarmente interessante – è organizzata in collaborazione (collaborazione che dura da sempre) con la “Libreria Binaria” del “Gruppo Abele”, che offre alle persone iscritte al “Book Club” uno sconto del 5% sull’acquisto dei libri. Presso “Open” sono inoltre disponibili i libri cartacei dei gruppo di lettura e anche una selezione di libri dedicati ai temi della disabilità.

Durante il primo incontro verrà consegnata a ogni persona iscritta una scheda del libro facilitata, inoltre sarà possibile far parte di un gruppo “Whatsapp” dedicato alla discussione del volume in fase di lettura e volto a organizzare “incontri informali” nella “sede Open” di corso Stati Uniti per leggere e/o ascoltare insieme il libro in vista dell’incontro finale.

Questo ultimo appuntamento avverrà con una “cadenza bimestrale”, così da poter permettere a tutte le persone iscritte il tempo necessario per leggere o ascoltare il libro. L’incontro conclusivo sarà l’occasione per incontrare l’autore del volume o professionisti che hanno lavorato alla realizzazione del libro e discutere direttamente con loro le proprie impressioni o trovare lo spazio per le curiosità. Tutti i partecipanti del “Book Club” collaboreranno attivamente “per aiutare eventuali altri partecipanti che abbiano difficoltà nella lettura, nell’ascolto o nella comprensione della storia letta”.

Gli incontri, per quest’anno, saranno nel complesso cinque. Sul sito www.open.fondazionetime2.it saranno, a breve, disponibili le date e i titoli selezionati per i futuri appuntamenti.

g.m.

Nelle foto: immagini “Open book Club” e cover “Intermezzo” ( “Einaudi”, 2024) di Sally Rooney