Cosa succede in città- Pagina 436

Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate, le iniziative

Nell’anno in cui ricorre il centenario della dodicesima battaglia dell’Isonzo, passata alla storia come la battaglia di Caporetto, le Forze Armate, per rendere omaggio ai caduti di quella tragica battaglia e ai caduti di tutte le guerre, organizzano, in tutta Italia, una serie di manifestazioni quali l’apertura delle caserme al pubblico, la consegna del tricolore ad un istituto scolastico, conferenze nelle scuole, esibizione dei complessi musicali militari, cerimonia di alza e ammaina bandiera ed eventi dimostrativi. Nella città di Torino, gli eventi per celebrare e commemorare questa giornata seguiranno il seguente programma*:

–     dal 23 ottobre all’8 di novembre: presso la Biblioteca Nazionale di Torino (Piazza Carlo Alberto), mostra storica di cimeli e reperti sulla 1^ Guerra Mondiale dal titolo“1917. Torino, retrovia del Fronte”;

–     giorno 4 novembre:

  • alle ore 10.00, in Piazza Castello: Cerimonia dell’Alzabandiera, con schieramento della Banda musicale del Corpo di Polizia Municipale della Città di Torino, della Bandiera d’Istituto della Scuola di Applicazione dell’Esercito, di un Reparto di formazione in armi composto da personale della Scuola di Applicazione, della Brigata alpina “Taurinense”, della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta e del Comando Regionale della Guardia di Finanza;
  • alle ore 11.00, presso il Tempio della Gran Madre di Dio: celebrazione della Santa Messa e deposizione di Corona ai Caduti nella cripta del Sacrario;
  • alle ore 18.00, in Piazza Castello: Cerimonia dell’Ammainabandiera.

–     giorno 6 novembre, alle ore 10.30, consegna di una bandiera nazionale alla Scuola secondaria di 2° grado “Luigi NATTA” di Rivoli da parte di una rappresentanza militare.

A premessa delle celebrazioni del “4 novembre”, in occasione della ricorrenza dei “Defunti”, il giorno 2 novembre 2017, alle ore 11.30, alla presenza delle Autorità locali e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, sarà celebrata la ricorrenza con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dedicato ai Caduti di Nassiriya, sito in corso IV Novembre, lato piazza d’Armi.

 

(foto: il Torinese)

Cioccolatò e mercatini di Natale: è (di nuovo) tutto un grande caos

Storie di città / di Patrizio Tosetto
Sembra proprio che gli amministratori pentastellati ci mettano impegno a non azzeccarne una. Hanno superato persino il detto “anche un orologio rotto fa due volte al giorno l’ora giusta”. Ma chi sta pagando un salato e duro prezzo è la nostra città.  Dopo la notizia che non si farà Cioccolato ‘ c’è preoccupazione per la nuova edizione dei Mercatini di Natale. Chi ha vinto avrebbe sede a Bolzano dove non è conosciuto e non ha una dovuta esperienza. Sfortunata coincidenza? Cerchiamo di appurare i fatti. Su Cioccolato’ salta tutto anche perché l’ amministratore non è reperibile, dimostrando scarsa attendibilità. Dopo il ricorso cassato al Tar anche la seconda classificata si è tirata fuori. L’assessore Sacco serafico sostiene di non aver potuto prevedere  tutte queste difficoltà.  Risultato finale: per la seconda volta salterà l?iniziativa? Sui Mercatini di Natale forse è peggio: la società vincente non ha i requisiti.  Ma la Sindachessa sostiene  che è tutto regolare perché un terzo ha dato le debite garanzie. Però molti non si accontentano delle spiegazioni date e verificano la natura della società garante,  collegata a Buongiorno Italia. E’ proprio la stessa che ha ” toppato” sulla precedente edizione dei Mercatini e che dovrebbe pagare ingenti danni alla città. Almeno così avevano dichiarato gli assessori competenti pentastellati. In altre parole chi è uscito dalla porta centrale starebbe tentando di rientrare dalla finestra. Di bene in meglio! Sfortuna? A questo punto non penso proprio. Qualcuno non ha fatto le verifiche?  Ingenuità? Forse,  ma quando si amministra dicendo che si vuole cambiare il modo di governare, diventa una colpa.  Si potrebbe configurare una omissione di controllo? Chissà. Non rammento più chi diceva che gli individui non si giudicano per ciò che dicono di essere ma per quello che fanno….ora ricordo:  un  certo Karl Marx.  Noi non ci permettiamo di giudicare moralmente. Ma il nostro modestissimo parere è che Torino non ci fa una bella figura. Cose  -se fatte – fatte malissimo. E la situazione traspare dal volto di una Appendino sempre più nervosa, sempre più sotto pressione .
(foto: il Torinese)

Enoteca Diffusa, l’eccellenza dei vini torinesi al Club To Club

Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, Enoteca Diffusa accompagnerà anche questa edizione di Club To Club Festival.

Promossa dall’Associazione Commercianti, Residenti e Cittadini di Via Baretti e sostenuta dalla Camera di commercio di Torino, Enoteca Diffusa si svolgerà dal 2 al 5 novembre con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare il meglio della produzione vitivinicola DOCG e DOC del territorio torinese, in una modalità più contemporanea e di tendenza e grazie ad eventi di richiamo internazionale. Così come lo scorso anno, durante i giorni centrali di Club To Club, i locali associati di Via Baretti e delle vie limitrofe apriranno le loro porte e i loro menù alle etichette delle sette denominazioni di origine del torinese (Erbaluce di Caluso, Canavese, Carema, Freisa di Chieri, Collina Torinese, Pinerolese e Valsusa) selezionate dalla Camera di commercio di Torino nell’ambito del progetto Torino DOC (http://www.torinodoc.com), in collaborazione con l’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino.

Quello che prenderà vita nei giorni di Club to Club sarà un itinerario culturale e degustativo, durante il quale le etichette prescelte saranno abbinate alle specialità gastronomiche dei singoli locali e diventeranno ingrediente originale di innovativi cocktail proposti dai migliori bartenders torinesi. Si andrà dall’Americano Sbagliato (Anselmo Riserva, Biancosarti, Alpestre, Freisa di Chieri Frizzante DOC) al Club to Punch (Absolut Vodka, Agave alla Lavanda, pepe rosa, lime, arancia, vino rosso), dal Wild Turin (con il Valsusa DOC), allo Spritz rivisitato (con l’Erbaluce di Caluso Spumante DOCG) solo per citarne alcuni.

Tra le etichette che si potranno assaporare, l’Erbaluce di Caluso Spumante DOCG “Cuvee tradizionale” di Orsolani, il Collina Torinese Malvasia DOC “Deliziosa” 2015 di Rossotto, il Freisa di Chieri DOC 2015 di Balbiano, Pinerolese Dolcetto DOC 2014 dell’azienda agricola La Rivà e molte altre. I locali di San Salvario che aderiranno a Enoteca Diffusa “Club To Club” sono “Affini”, “il Barotto”, “Baretti Bis”, “Bottega Baretti”, “Closer”, “Lo Stonnato”, “Mad”, “Shaka Brah” e “Sans Soushì”.

In occasione dell’iniziativa Dance Salvario, il “Block Party” di Club to Clubdomenica 5 novembre tutti i vini DOCG e DOC della provincia di Torino saranno esposti in Piazza Madama Cristina per nuove degustazioni, mentre i locali Affini, Barotto e Sans Soushì aderiranno al percorso Street food.

Enoteca Diffusa è realizzata con il sostegno della Camera di commercio di Torino, in collaborazione con l’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino e collabora con Club to Club Situazione Xplosiva.

Carenza idrica a Nole

Considerato il perdurare delle condizioni meteorologiche di forte siccità, con temperature ben oltre le medie stagionali e mancanza di precipitazioni a breve termine il Sindaco di Nole, allo scopo di contribuire alla tutela delle risorse idriche e di garantire un livello minimo dei corsi d’acqua per la salvaguardia ambientale, invita la cittadinanza ad un utilizzo responsabile dell’acqua, limitandone il consumo ai soli usi essenziali: domestico ed igienico-sanitario ed evitandone l’utilizzo per usi secondari quali irrigazione di orti, innaffiature di giardini e prati, lavaggio cortili, piazzali, autoveicoli ed altri usi similari. Si ringrazia per la collaborazione a tutela del patrimonio idrico.

 

 

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Scalfari fascista – Silvio Brunetto e la magia di Torino sotto la neve – Luci d’artista – La barboncina Susy, il Po, alcuni segreti drammatici – Bruno Villabruna  (1884- 1971)

 

Scalfari fascista

Che Eugenio Scalfari fosse stato fascista era cosa nota da tempo e da vero furbo, come è il fondatore di “Repubblica”, lui stesso ha parlato dei suoi trascorsi giovanili ,datando i suoi articoli alla seconda metà del 1942 su “Roma fascista”. Risulta dalla corrispondenza ritrovata tra Italo Calvino, suo compagno di scuola a Sanremo, e lo stesso Scalfari che la collaborazione a giornali fascisti fu più ampia e l’entusiasmo per Mussolini totale . Ha poca importanza la collaborazione a giornali fascisti di Scalfari, perché accadde anche ad Ingrao, Spadolini, Alicata, Firpo che scrisse addirittura una poesia inneggiante al Duce e articoli pesantemente antisemiti. E’ interessante invece vedere che cosa scrive Calvino del giovane Scalfar :<<Ti conoscevamo come uno disposto a tutto pur di riuscire ,ma cominci a fare un po’ schifo>>. La storia futura di Scalfari ,cominciando dal rapporto con Pannunzio, per poi passare all’”Espresso”, a “Repubblica”, a Carlo De Benedetti rivela la lungimiranza del giovane Calvino. Anche il suocero torinese di Scalfari Giulio de Benedetti ,direttore de “La Stampa”, quando mi parlava di Scalfari ,era molto critico con lui. Alla luce di tutto ciò, fu non senza ragione che Mario Pannunzio lasciò detto che proibiva la presenza di Scalfari al proprio funerale. E così accadde.

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Silvio Brunetto e la magia di Torino sotto la neve

Insieme a Felice Vellan, il pittore Silvio Brunetto è il poeta di Torino sotto la neve. Gli angoli della città rivivono negli acquerelli e negli olii di Silvio che riesce a tradurre la magia della neve, quella magia che è in noi da quando eravamo bambini. Ora le nevicate sono rare , ma le opere del pittore torinese consentono ai giovani di cogliere un mondo quasi perduto. Paolo Levi ha parlato di lui come di<< un pittore delicato come toni e  che ama i micro virtuosismi della luce>>. Attraverso la luce e le ombre il pittore crea la magia della neve .C’è anche chi lo ha accostato a Giacomo Grosso e a Cesare Maggi. Ha scritto Claudia  Ghirardello: << In punta di piedi… nelle straordinarie nevicate di Silvio Brunetto si entra in punta di piedi… l’aria è rarefatta ed il respiro si fa quasi sospeso. È la magia del semplice, nella purezza del creato. Tale artista è attratto prepotentemente dalla natura, dal paesaggio, di montagna in particolare, ma anche dal contesto cittadino. È il vissuto che, rivivendo l’input del fanciullino, mediante pennellate talora ragionate, più spesso guizzanti, trascina come per incanto l’occhio dell’osservatore entro il quadro e gli dona pace>>. Io amo molto le sue opere e alcuni luoghi storici di Torino, da Palazzo Carignano alla Gran Madre , li rivivo al mare attraverso  le sue opere appese alle pareti di casa, che mi ricordano una Torino che mi piace.

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Luci d’artista

Per il secondo anno consecutivo piazza San Carlo deve vivere i mesi che precedono e accompagnano le festività natalizie con il buio perché le luci d’artista scelte per questa piazza aulica  di Torino creano ampie zone d’ombra in tutta la piazza. Natale è la festa della gioia e della luce, il buio intristisce, ma ,di questi temp, è anche fonte di pericolo.Solo le zone ben illuminate sono più sicure.Possibile che l’Amministrazione grillina non lo colga ? Le luci d’artista scelte per piazza San Carlo  e in passato per piazza Carignano, non vanno bene. Vanno semplicemente rottamate come  frutto dell’estro di un artista molto originale ,ma totalmente fuori dalla realtà.

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La barboncina Susy, il Po, alcuni segreti drammatici

Ho dedicato alla mia amatissima bassotta, mancata il 21 maggio 2016, un librino dal titolo Omaggio a Bella, il nome della bassotta che corrispondeva davvero alla sua smagliante bellezza. Bella è stata una parte importante della mia vita . La sua dolcezza è stata una gioia grande. C’è chi l’ha definita la mia ombra per il fatto di voler essere sempre al mio fianco . Qualche giorno fa, transitando su una strada del Cuneese, ho attraversato un ponte sul torrente Varaita. E mi è tornata in mente la barboncina Susy che i miei mi regalarono per la promozione in quinta elementare. Era di color marron glacé ,dolcissima e affettuosa . Veniva con noi in campagna quando andavamo a pesca. Ci seguiva, facendo attenzione a non far rumore per non spaventare i pesci. Poi, d’estate, attraversava a nuoto coraggiosamente non solo il Varaita, il Pellice o il Maira (nostri luoghi prediletti di pesca) ,ma anche il Po. Nei pressi di Faule c’era un ponte di legno sul Po e una piccola trattoria molto casereccia .Per attraversare quel ponte si pagava un piccolo pedaggio. L’anziana donna della trattoria preparava il pranzo per pescatori e cacciatori. Spesso un pollo del suo pollaio fatto arrosto. Alla sera gente che abitava nei paesi vicini, si trovava nella trattoria per mangiare cose semplici e cantare in allegria. Ricordo una sera che cantavano “Marina” a squarcia gola. Eravamo andati ad un matrimonio a Moretta e si concluse la serata con le acciughe al verde lungo il Po in quest’aia con pochi tavoli rustici di legno e qualche sedia, una diversa dall’altra. Io ero un ragazzino, gli altri avranno avuto, chi più chi meno, quarant’anni. C’era la spensieratezza acquisita dopo gli anni tragici della guerra, vivendo il miracolo economico degli Anni Sessanta. C’era la capacità di accontentarsi di poco, una grande virtù contadina. Un mondo scomparso. Una volta il marito della ostessa raccontò a mio padre certi misfatti di partigiani della zona, che seppellirono i corpi di alcuni ammazzati nel bosco vicino. Solo anni dopo mio padre mi spiegò e mi parlò di quelle storie terribili, un sangue dei vinti di cui non ha parlato neppure Gianpaolo Pansa.

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Bruno Villabruna  (1884- 1971)
E’ stato Deputato e Ministro liberale, primo Sindaco di Torino dopo il 25 luglio 1943 anche se con la dizione di Podestà. Nella sua bella  storia dei Sindaci di Torino democratica, Ferruccio Borio lo mette all’inizio perché  Villabruna era già stato Deputato nella XXIV Legislatura del Regno d’Italia a fianco di Giolitti e di Soleri, partecipando all’ultima battaglia antifascista prima della trasformazione definitiva del fascismo in dittatura. Era un avvocato e tornò all’avvocatura durante il ventennio. Dopo la segreteria di Roberto Lucifero, che aveva spostato a destra il PLI, Villabruna, Deputato alla Costituente, divenne segretario generale del partito e a Torino nel 1951 realizzò una effimera riunificazione liberale con gli elementi della sinistra che erano usciti dal partito  contro la svolta a destra di quest’ultimo. Rieletto Deputato nel 1953, come segretario designò candidato a Milano Giovanni Malagodi, destinato a occupare, quasi subito dopo la sua elezione alla Camera, la segreteria del partito. Villabruna divenne Ministro dell’Industria, ma quando fu decisa la scissione radicale nel 1955 non esitò a lasciare il Ministero, ben sapendo che con quella scelta avrebbe dato addio anche al seggio parlamentare futuro. Fu Consigliere comunale di Torino e venne eletto nel 1960 in una lista ispirata dal partito radicale che raccoglieva anche altri tra cui Franco Antonicelli. Il suo ultimo mandato in Consiglio comunale fu all’insegna di posizioni di sinistra molto esplicite che trovarono il consenso del giovane Diego Novelli alle prime armi in quel Consiglio come cronista. La simpatia di Novelli nei suoi confronti suscitò in me un’istintiva antipatia per Villabruna. Poi l’età tarda e la malattia lo portarono a vivere a Torre Pellice  in una struttura assistita. Non aderì nel 1968 al Centro “Pannunzio” perché lo ritenne su posizioni troppo moderate ma nel 1971, all’atto della sua morte, Arrigo Olivetti volle che venisse commemorato dal Centro. Ad assistere a quel ricordo venne Valerio Zanone da pochi mesi eletto Consigliere in Regione. Saragat, nel suo messaggio come Presidente della Repubblica, parlò di Villabruna liberale. E sicuramente era stato uno dei pilastri del liberalismo piemontese, più di Alpino e di Catella che non ebbero mai una vera coscienza liberale, ma al massimo liberista e conservatrice. Resta la sua onestà da uomo del Risorgimento ,quando non esitò a dimettersi  da Ministro per coerenza con una scelta. Gli altri fondatori del Partito radicale non perdevano nulla uscendo dal PLI, diversamente da Villabruna che fece un atto di coraggio.

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

Pensione a fine vita

Siccome nessun politico o sindacalista può comandare sull’anagrafe e sull’aritmetica, giocoforza il Governo allunga la pensione a 67 anni tra un po’ a 70. Curiosamente protestano i Sindacati per una volta tornati uniti come ai bei tempi, quando per circa tre decenni riuscirono a imporre di mandare la gente in pensione a cinquant’anni, a quaranta e qualche volta perfino meno, e chiamavano “Conquiste” questo delirio contro l’anagrafe e contro l’aritmetica. Grazie alle loro lungimiranti Conquiste oggi noi andiamo in pensione a 70 anni e i nostri figli neanche la vedranno, la pensione. Hanno perfino il coraggio di protestare, di parlare; giornali e giornalisti hanno il coraggio di dargli corda, di prenderli sul serio, di consultarli come la Pizia.  Luigi Fressoia 

 

Sono totalmente d’accordo con lei anche se la situazione attuale non è solo colpa dell demagogia pregressa dei sindacati, ma della protervia di Monti e dell’accanimento della prof. Fornero sulla quale Monti e la sua larga maggioranza hanno scaricato la responsabilità di decisioni che puniscono gli anziani, impedendo ai giovani di trovare un posto di lavoro    pfq

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Multe e dimissioni

Ho letto che il Capo di Gabinetto della sindaca Appendino ha telefonato per far togliere una multa ad un suo amico.L’intercettazione telefonica lo inchioda. E non è cosa bella per nessuno, specie per un grillino. Cosa ne pensa?                                                                 Italo Tisiato

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Non drammatizzerei, è la smania di esercitare il potere da parte di un travet assurto all’improvviso nella stanza dei bottoni. Ma sotto altri punti di vista è un episodio di malcostume.Le dimissioni sono state un atto dovuto e inevitabile perché il Gabinetto del Sindaco non può essere luogo a cui ci si rivolge per farsi eliminare una multa. Sarebbe dovuta essere la sindaca Appendino a mandarlo a casa.Giordana non è uomo che possa incarnare le istituzioni.Conosco un Vice Capo di Gabinetto di un Sindaco di Torino che per non piegarsi al volere illegittimo dei politici finì esiliato in una circoscrizione periferica per qualche tempo.   pfq

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L’uomo non si cambia

Ho letto il suo articolo sulla Rivoluzione d’Ottobre così diverso da quelli scritti da coloro che pensarono a suo tempo di esaltare il comunismo ,salvo poi cambiare idea quando esso rovino ‘ sotto il peso dei suoi errori.
Gabriella Ambrosi 

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Non posso pubblicare interamente la sua bella lettera che meriterebbe di per sè tutto lo spazio della rubrica.  La differenza tra lei e me ed altri e’ che noi vedemmo tanti anni prima della fine del comunismo in URSS i limiti di un sistema sbagliato in termini  politico-economici ,ma soprattutto inumano. Fu il  promesso paradiso in terra di cui parlava Popper, che era divenuto l’inferno. Dei gulag .Gobetti nella sua ingenuità giovanile volle vedere quella rivoluzione con un volto liberale, mentre essa  non ebbe mai neppure un volto umano. L’idea giacobina e poi marxista-leninista di cambiare l’’uomo è una vera e propria utopia. La lettura di Machiavelli ci induce a pensare alla immodificabilità sostanziale dell’uomo. Al massimo possiamo sperare in un suo miglioramento progressivo. Il riformismo e non la rivoluzione, in sintesi. Il socialismo democratico e liberale e non il comunismo oppressivo. Questa è la lezione che viene dagli eventi di cent’anni fa.  pfq

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Ecco il nuovo Collegio Carlo Alberto dieci anni dopo

È stata inaugurata oggi la nuova sede dell’ente strumentale della Compagnia di San Paolo che si occupa di ricerca e alta formazione in economia, diritto, scienze politiche e sociali

Dopo oltre dieci anni di abbandono, l’edificio è tornato a nuova vita grazie all’intervento della Compagnia di San Paolo, che ha in primo luogo acquistato la struttura per un costo complessivo di 10,6milioni di euro e ha poi avviato una profonda ristrutturazione, curata da una cordata di architetti e ingegneri che fa capo a Isolarchitetti S.r.l. L’operazione di restauro dell’edificio, sotto il vincolo della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della città metropolitana di Torino, è durata due anni e ha avuto un costo complessivo di 10,5 milioni di euro. “Il restauro degli oltre 5mila metri quadrati del palazzo di Piazza Arbarello rappresenta l’ultimo tassello di un disegno più ampio della Compagnia di San Paolo nel centro storico della nostra città.– ha dichiarato Francesco Profumo, presidente della Fondazione torinese – “L’area interessata dai nostri interventi parte da corso Palestro, con il restauro dei Quartieri Militari Juvarriani dove si è insediato il Polo del 900 – e dove la Compagnia ha investito 6,5 milioni di euro – comprende il recupero del complesso del Collegio degli Artigianelli (1 milione di euro), dove è appena stato inaugurato il teatro diretto da Arturo Brachetti Le Musichall. A questi interventi vanno sommati quelli per i restauri delle 13 chiese del Quadrilatero Romano con un investimento di oltre 9,5milioni di euro. La Compagnia ha stanziato 38,1 milioni di euro a favore di progetti di recupero e valorizzazione del centro storico di Torino, escludendo gli interventi sul patrimonio museale e monumentale della medesima zona della città”. “Il Collegio Carlo Alberto rappresenta un’eccellenza nel mondo della ricerca economica, sociale e giuridica, ma è anche uno snodo internazionale per la formazione di giovani talenti che arrivano a Torino tutto il mondo. La nostra ambizione è quella di aprirci ulteriormente a collaborazioni internazionali, con programmi di ricerca fondati sull’analisi teorica e che servano anche a disegnare policy in diversi campi. Possiamo definire il Collegio l’incubatore scientifico di alcune delle più recenti riforme, come quella del sistema pensionistico, necessaria a evitare un probabile default del nostro debito pubblico, e il Jobs Act. Ora con l’inaugurazione della nuova sede a Torino puntiamo a diventare anche un punto di riferimento nel dibattito economico e culturale della città” ha dichiarato il Presidente del Collegio Carlo Alberto, Pietro Terna.  Oltre alla ricerca e alla didattica, il Collegio Carlo Alberto punta ad aprirsi alla divulgazione scientifica.Le principali aree di studio del Collegio Carlo Alberto riguardano l’economia politica, la finanza e le politiche pubbliche e sono portate avanti con un approccio interdisciplinare. Mutamenti demografici, migrazioni, ma anche welfare e l’evoluzione della famiglia e del lavoro sono alcuni dei temi che vengono affrontati dai ricercatori e dai docenti del Carlo Alberto, temi che ormai sono diventati di stringente attualità non solo nell’agenda politica europea, ma anche nella nostra quotidianità.

I LAVORI DI RESTAURO

I lavori hanno riguardato sia l’interno sia l’esterno dell’edificio. All’esterno sono stati riportati all’antico splendore la facciata, i serramenti, i colori e il portone originali del palazzo, che risale alla seconda metà dell’Ottocento e che nel 1930 acquisì il suo assetto definitivo, grazie al progetto dell’ingegnere Enrico Bonicelli, ideatore a Torino della Promotrice delle Belle Arti.  All’interno il progetto di recupero del palazzo ha coniugato il rispetto filologico delle parti storiche con le più moderne tecnologie green. La ristrutturazione, infatti, ha seguito i parametri Leed (Leadership in Energy and Enviromental Design) dell’ente di certificazione internazionale Green Building Council, massimo riferimento in edilizia per l’efficienza energetica. Si tratta di parametri che non erano mai stati applicati in Italia nella ristrutturazione di un edificio storico e che quindi fanno del nuovo Carlo Alberto un caso di studio. Riportata alla sua antica struttura ad archi e ricoperta da un tetto in vetro, come era all’origine nel progetto degli anni Trenta del secolo scorso, l’ex aula magna al piano terra è diventata la Common Room, una sorta di agorà per lo scambio di idee e progetti, uno spazio modulabile a seconda delle esigenze di ricercatori e allievi. L’attuale aula magna invece è una sala ipogea, che originariamente non esisteva e che è stata ricavata, sotto la Common Room. Si tratta di un moderno auditorium, con 150 posti a sedere, che può essere collegato in video conferenza sia con la Common Room sia con le aule della didattica. Aule che sono in tutto cinque, tutte al piano terreno, tranne la cosiddetta aula lignea, al secondo piano, dove sono stati restaurati i banchi in legno, la pedana con la cattedra e le lavagne antiche di quella che un tempo era l’aula di merceologia, i cui arredi testimoniano le antiche fattezze del palazzo.  La facciata di via Assarotti sul retro del palazzo è stata demolita e ricostruita, secondo il disegno originale. Il palazzo infatti negli anni Cinquanta, a causa dei danni subiti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, era stato ritoccato, ma senza rispettare le forme originali. All’interno, su via Assarotti, un nuovo corpo scale, in struttura metallica, collega tutti i piani, eccetto il terzo, e fornisce un accesso diretto all’aula magna.

Sciopero dei trasporti, la circolazione è libera nella Ztl

Il Comune informa che in occasione dello sciopero del trasporto pubblico di 4 ore proclamato dalle Organizzazioni Territoriali Filt-cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti per la giornata di  venerdì 27 ottobre 2017 in ZTL Centrale – la circolazione sarà libera a tutte le auto anche dalle 7.30 alle 10,30 – Ordinanza 2017 84446/119
Rimane il divieto di circolazione:

  • in “Strade riservate al Trasporto Pubblico”, ossia: Via Milano; Via San Francesco d’Assisi, tratto: Via Garibaldi – Via Pietro Micca; Via XX Settembre, tratti: Corso Vittorio Emanuele II – Via San Quintino/ Via Gramsci – Via Frola/ Via Alfieri – Via Santa Teresa/ Via Bertola – Via Palazzo di Città/ Via Quattro Marzo – Corso Regina Margherita; Via San Tommaso, tratto: via Pietro Micca – Via Bertola; Via dell’Arsenale, tratti: Via Santa Teresa – Via Lascaris/ Via dell’Arcivescovado- Corso Matteotti/ Via San Quintino – Corso Vittorio Emanuele II; Via Accademia Albertina, tratti: Via Santa Croce – Via Cavour – Via Andrea Doria – Via Dei Mille – Via Mazzini e semicarreggiata OVEST, tratto: via Mazzini – corso Vittorio Emanuele II; Via Pietro Micca, semicarreggiata SUD/EST; Via Rossini, semicarreggiata OVEST, tratto: Corso San Maurizio – Via Po;
  • in “ZTL Area Romana” compresa nel seguente perimetro: piazza Emanuele Filiberto, compresa; via Bellezia, esclusa; via Tre Galline, esclusa; risvolto SUD/OVEST di piazza della Repubblica; via Milano, esclusa; via Corte d’Appello, esclusa; risvolto NORD/EST di piazza Savoia; via della Consolata, esclusa; via Santa Chiara, esclusa; via delle Orfane, esclusa;
  • nelle “Aree Pedonali”
  • nella ZTL “Valentino“.

Ora anche i “nomadi” protestano sotto Palazzo Civico

Proprio tempi duri per chi come la nostra Chiara Appendino ha scelto il mestiere di sindaco. Ora ci sono anche i “nomadi” come hanno scritto sullo striscione (in realtà si tratta degli ambulanti del mercatino del libero scambio,  che non possono vendere la merce poichè l’iniziativa è bloccata dopo l’omicidio dei giorni scorsi – ndr) che protestano davanti a Palazzo Civico. Vogliono il ripristino dei vari Suk. Se per caso dovesse avvenire la Sindaca avrà probabilmente i comitati dei residenti che si lamenteranno.Che altro dire? Ai lati del corteo alcuni passanti insultavano i manifestanti con epiteti non ripetibili. Le scelte di governo sono difficili ma se non si sceglie, la situazione diventerà fuori controllo.
Patrizio Tosetto

4^ edizione: “Libriamoci” torna nelle scuole torinesi fino a sabato

Studenti, insegnanti, genitori, volontari, bibliotecari: una grande maratona di lettura che coinvolge decine di istituti scolastici in città

 

Fino a sabato 28 ottobre  torna anche nelle scuole di Torino la quarta edizione di Libriamoci.Giornate di lettura nelle scuole: l’iniziativa promossa su tutto il territorio nazionale dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, attraverso la Direzione Generale per lo Studente, e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo attraverso il Centro per il libro e la lettura. 
 La formula prevede momenti di lettura ad alta voce per gli studenti degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, a scuola e in altre sedi, ad opera delle figure più diverse: insegnanti, genitori, bibliotecari, volontari, personaggi noti che propongono e raccontano il loro libro preferito. Le attività di Libriamoci a Torino vedono assieme Salone Internazionale del LibroBiblioteche civiche torinesi, il Concorso letterario nazionale Lingua Madre e Torino Rete Libri, il network che unisce gli istituti torinesi sede di biblioteche scolastiche e protagonisti di attività di promozione della lettura.

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Dopo gli incontri dei giorni scorsi con Donatella Di PietrantonioGiuseppe Culicchia ed Enrico Caiano, sarà l’Assessora alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi mercoledì 25 alle ore 8.30 al Liceo Volta (via Juvrarra 14, Torino) a leggere Le menzogne della notte di Gesualdo Bufalino. L’Assessora alla Cultura della Città di Torino Francesca Leon venerdì 27 alle ore 11.30 al Collegio Convitto Umberto I (via Bligny 1) proporrà a tre classi di 5a elementare le Fiabe Italiane di Italo Calvino. Il giornalista Gabriele Ferraris venerdì 27 ore 11.30 all’Istituto Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Beccaris di via Nicolò Paganini 22 propone una lettura a sorpresa. Per Torino Rete Libri gli studenti, alternandosi con insegnanti e volontari si scambieranno le letture condividendo con i compagni le pagine dei propri libri preferiti. Sono 91 gli appuntamenti previsti, che vedono coinvolte le seguenti scuole: Direzioni Didattiche Kennedy e Duca d’Aosta; Istituti Comprensivi di Corso RacconigiKing-Mila e Nigra; Scuole Medie Dante AlighieriFoscolo eMeucci; Istituti superiori Curie-Levi e Giulio; Licei Cattaneo, Berti e D’Azeglio. Per info: Antonella Biscetti, 328 4866630. Le Biblioteche civiche torinesi promuovono ogni giorno della manifestazione nelle diverse sedi sul territorio cittadino momenti di lettura affidata ai bibliotecari: ogni mattina letture con bambini e bambine delle scuole primarie. Ecco qualche dettaglio: in zona Lingotto la Biblioteca Bonhoeffer incontra le classi della scuola Pertini e Sidoli animando letture da Amali e l’albero di Chiara Lorenzoni (Edt), eSulla mia testa di Emile Jadoul (Babalibri). A Mirafiori Sud la Biblioteca Mirafiori propone i libri Sei felice? di Nicoletta Zanotti (San Paolo Editore) e La bestia e la bella di Silvana De Mari (Salani) per i ragazzi della scuola Salvemini. Non mancano le buone e sane abitudini settimanali con gli appuntamenti per bambini e le loro famiglie. In particolare la Biblioteca Calvino in Borgo Dora e laBiblioteca Levi in Barriera di Milano con Il nonno racconta e consiglia, la Biblioteca Cognasso alle Vallette e la Passerin d’Entrèves a Santa Rita con le Storie in libertà. A Borgo Po Le storie del mercoledì sono un appuntamento irrinunciabile, e a Mirafiori Sud le Biblioteche Pavese e Mirafiori, fra lettura, animazione e laboratori creativi, offrono alle famiglie preziosi momenti da condividere attorno ai libri e alle storie. Per info: Gabriella Carrè, 349 2584912.

Anche il Concorso Letterario Nazionale Lingua Madre partecipa a Libriamoci con le autrici dell’omonima antologia annuale: ogni giorno dell’iniziativa letture per tutte le classi della scuola primaria e le scuole dell’infanzia Marco Polo, Marie Curie e Archimede che fanno capo alla direzione didattica J.F. Kennedy di Torino. E mercoledì 25 e venerdì 27 ottobre all’Istituto Comprensivo de La Morra (Cn) letture dedicate alle classi della scuola secondaria di primo grado.

Giornata Mondiale Osteoporosi, visite gratuite alle Molinette

Martedì 24 ottobre 2017, in occasione della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, dalle ore 14 alle ore 17, il reparto di Geriatria e Malattie metaboliche dell’osso dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Giancarlo Isaia) organizza, in collaborazione con la Fondazione per l’Osteoporosi, la manifestazione “Ospedale a porte aperte”, al fine di sensibilizzare la popolazione verso l’osteoporosi, malattia assai diffusa e spesso sottostimata che colpisce soprattutto le donne, ma che non risparmia certamente gli uomini: in Italia ne sono affette 4.500.000 persone (il 7,5% della popolazione) di cui 1.000.000 di uomini. La malattia, se trascurata, provoca importanti conseguenze sulla deambulazione e sulla qualità della vita dei pazienti che ne sono colpiti, in quanto può determinare, senza alcun segno premonitore e senza traumi rilevanti, fratture talvolta molto invalidanti.

I medici del reparto valuteranno gratuitamente il rischio fratturativo, utilizzando appositi algoritmi validati a livello internazionale, in tutte le persone che si presenteranno (ingresso da corso Bramante 88 – Ambulatori centrali – piano terreno) con una densitometria ossea eseguita con tecnica DXA, anche non recentissima. In tal modo le pazienti potranno conoscere la probabilità teorica di andare incontro a fratture e quindi rivolgersi al medico di fiducia per ulteriori provvedimenti diagnostici e terapeutici. Contestualmente sarà anche possibile rivolgere ai medici ed alla Fondazione domande su corretti stili di vita da adottare, sulle più opportune strategie di prevenzione primaria, sulle iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione della malattia.