Cosa succede in città- Pagina 433

NASCERANNO AL “POLI” DI TORINO I ROBOT DEL FUTURO

Al via le attività del Centro Interdipartimentale PIC4SeR – PoliTO Interdepartmental Centre for Service Robotics 

 

 Nel settore industriale, la robotica applicata alle linee di montaggio complesse è ormai una tecnologia matura e collaudata, ma i robot potranno in un futuro ormai prossimo conquistare la stessa rilevanza in altri campi, quali ad esempio l’agricoltura, la sicurezza, le smart cities. Il Centro Interdipartimentale del Politecnico di Torino PIC4Ser – PoliTO Interdepartmental Centre for Service Robotics, che è stato presentato oggi  all’Ateneo e agli stakeholders, si propone proprio di fornire competenze e conoscenze per lo sviluppo di un mercato, quello della robotica di servizio, in fase di grande espansione. Grazie allo sviluppo di nuove tecnologie abilitanti, oggi l’avvento di una nuova generazione di robot è molto vicino: queste macchine intelligenti saranno in grado di sostenere gli esseri umani nelle attività lavorative o nella vita quotidiana e diventeranno “compagni” sicuri e affidabili.

 

Punto di forza del Centro, l’approccio interdisciplinare basato sulle tecnologie e sulle applicazioni. In questo modo, sarà possibile unire e integrare soluzioni innovative legate non solo a controllo, percezione, intelligenza artificiale, sistemi di locomozione e architetture meccaniche intelligenti, ma anche agli aspetti della progettazione, interazione e sicurezza, così come alle questioni sociali, economiche ed etiche.

 

Il Centro, coordinato dal professor Marcello Chiaberge, metterà a sistema le attività di diversi gruppi di ricerca già attivi nei vari Dipartimenti dell’Ateneo (Dipartimenti di Elettronica e Telecomunicazioni, Automatica e Informatica, Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture e Architettura e Design) sulle tecnologie abilitanti necessarie per lo sviluppo di questo settore altamente innovativo e multidisciplinare.

 

Sono molteplici gli scenari applicativi per la robotica di servizio: si va dall’agricoltura di precisione, alle città intelligenti, ad attività di ricerca e salvataggio, sistemi di pattugliamento e di allarme rapido, sostegno alla vita per anziani e disabili, riabilitazione, indagine archeologica, sicurezza, protezione, e molti altri.

 

Tra le attività in programma, aprono scenari molto interessanti ad esempio lo sviluppo di piattaforme mobili innovative con sistemi di locomozione ibridi, robot modulari “soft” e dispositivi biomimetici, ma anche l’attenzione agli aspetti relativi alla salute e allo stile di vita, oltre che alle ricadute economiche, sociali ed etiche (sulle aziende, sul mercato del lavoro, sulla società in generale) relative all’introduzione della robotica di servizio e allo sviluppo di servizi pubblici o privati basati su questa tecnologia emergente.

 

Gli obiettivi del Centro sono ambiziosi: i ricercatori si propongo infatti di metter a punto progetti, soluzioni e prototipi di robot capaci di agire in una vasta gamma di ambienti dinamici e dedicarsi a molteplici attività, ma allo stesso tempo essere più semplici da programmare e utilizzare; i robot del futuro, inoltre, dovranno avere costi e dimensioni contenuti, poter lavorare con e intorno agli esseri umani in totale sicurezza anche in ambienti “difficili”, ad esempio tenendo conto delle barriere architettoniche, o degli spazi stretti.

 

Per progettare i nuovi robot di servizio, i ricercatori indagheranno principalmente in tre settori di azionePercezione e apprendimento autonomo, per permettere al robot di percepire, comprendere, pianificare e navigare nel mondo reale; Manipolazione, cioè il controllo preciso e la destrezza per manipolare oggetti nell’ambiente; Interazione, cioè la capacità del robot di imparare e collaborare con gli esseri umani. Una migliore interazione – incluso il supporto per le comunicazioni verbali e non verbali, l’osservazione e la copia del comportamento umano e l’apprendimento delle esperienze – significa che i robot saranno sempre di più in grado di lavorare a fianco degli esseri umani.

 

“Siamo convinti di poter creare un Centro capace di attrarre interessi industriali e progetti di ricerca internazionali, fornendo al territorio e, non ultimi, ai nostri studenti un luogo da dove partire per sviluppare la robotica di servizio in Italia”, commenta Marcello Chiaberge, referente del Centro Interdipartimentale PIC4seR.

(foto: il Torinese)

Dipendenti della Regione ispettori su treni e bus locali

Con l’approvazione di una delibera di Giunta, alcuni dipendenti regionali della Direzione Trasporti (dotati di apposito tesserino di riconoscimento) potranno diventare ‘ispettori’ su treni e bus del servizio di Trasporto pubblico locale. In seconda Commissione, presieduta da Nadia Conticelli, è stato infatti dato all’unanimità parere favorevole alla delibera della Giunta regionale “Individuazione dei criteri e delle modalità per l’esercizio delle funzioni regionali di controllo, monitoraggio e vigilanza sulla generalità dei servizi di trasporto pubblico di interesse locale e regionale, ai sensi del comma 2, dell’articolo 18, legge regionale n.1/2000”. Il testo è stato illustrato dall’assessore ai Trasporti Francesco Balocco.

I dipendenti individuati saranno inseriti in una lista (che verrà consegnata anche agli enti gestori del servizio) e svolgeranno le “funzioni regionali di vigilanza, monitoraggio e controllo, sulla generalità dei servizi di trasporto pubblico d’interesse locale e regionale e sulle infrastrutture ad essi correlate”, potranno quindi fare segnalazioni che verranno vagliate e, nei casi più gravi, comporteranno diffide e sanzioni per i gestori del servizio.

Lo svolgimento della funzione di vigilanza ordinaria e straordinaria darà diritto ad una indennità (per ora non quantificata) soltanto per i dipendenti non titolari di Posizione organizzativa, che svolgeranno tale compito in maniera permanente e continuativa; coloro che invece lo svolgano in maniera saltuaria non avranno diritto ad alcuna indennità.

Il testo del provvedimento, come detto, ha raccolto l’approvazione di tutti i gruppi consiliari. In particolare i consiglieri del Movimento 5 Stelle Federico Valetti e Gianpaolo Andrissi si sono detti soddisfatti perché sono state recepite le loro richieste che già erano state presentate con alcuni emendamenti alla legge 1/2000 sui trasporti.

fc – www.cr.piemonte.it

PARI OPPORTUNITÀ. ALLE OGR IL “DECALOGO” ITALIANO PER EVENTI FOR ALL

Per accogliere al meglio famiglie con bambini, anziani, persone in difficoltà o con disabilità, visitatori con “pets”  


 Nasce alle OGR di Torino il primo “decalogo” italiano per l’accessibilità degli spazi e la fruibilità degli eventi for all. Le ex Officine dei treni, oggi rinate come Officine delle idee grazie alla Fondazione CRT, sono quindi il primo polo culturale in Italia a dotarsi di linee guida che forniscono, a chi organizza un evento, indicazioni utili per consentire la piena partecipazione in modo autonomo, sicuro, comodo, piacevole anche per le persone in difficoltà, con disabilità o con esigenze specifiche: ad esempio, famiglie con bambini, anziani e persino visitatori con animali da compagnia.  

Il vademecum è stato redatto dalle OGR con Fondazione CRT, grazie alla collaborazione della Consulta per le Persone in Difficoltà e dell’Istituto Italiano per il Turismo per Tutti, e può diventare un utile punto di riferimento per i musei, le arene, i palazzetti per i concerti e qualsiasi altro luogo dedicato a mostre, spettacoli, festival, fiere, rassegne, tornei sportivi, manifestazioni, convegni, dibattiti.

Il “decalogo OGR”, ispirato a principi quali la massima autonomia e l’autodeterminazione delle persone, illustra in dettaglio i fondamenti per una buona fruibilità degli eventi: dalle informazioni “in italiano facile” con testi e icone integrati, all’utilizzo delle nuove tecnologie per creare esperienze personalizzate, interattive e coinvolgenti per tutti; dalla pianificazione degli strumenti e delle procedure di sicurezza nel rispetto delle esigenze del “pubblico più debole” alla disponibilità nei servizi di ristoro di menù adatti a eventuali intolleranze; dalla formazione del personale per l’accoglienza, alle soluzioni di allestimento più idonee per una diffusa e ampia accessibilità.

“La Fondazione CRT è da sempre in prima linea nel sostenere i valori dell’accessibilità, della fruibilità e della piena inclusione delle persone, a partire da quelle più fragili – sottolinea il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia–. La vera sfida, oggi, è abbattere non solo le barriere architettoniche, ma quelle culturali e sociali, che sono forse ancora più insidiose proprio perché intangibili e meno evidenti. Anche grazie alla fattiva collaborazione della Consulta per le Persone in Difficoltà e dell’Istituto Italiano

per il Turismo per tutti, lavoriamo per fare sempre di più e meglio sul fronte dell’accoglienza: per questo il vademecum di oggi non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per garantire un diritto che non è solo di alcuni, ma di tutti”.

“Le OGR sin da subito hanno prestato particolare attenzione al tema dell’inclusione, implementando ‘access and equality skills’ sul modello di altre realtà europee e internazionali – dichiara il Direttore Generale delle OGR Massimo Lapucci –. Il saper costruire competenze capaci di rendere realmente fruibili a tutti i pubblici i luoghi dell’arte, dello spettacolo, del tempo libero non è solo un fondamentale segno di civiltà, ma è anche un bel segnale per la cultura del nostro Paese, e può diventare una best practice a livello nazionale”.

 

“Nel corso dell’anno e mezzo in cui abbiamo lavorato all’identità delle nuove OGR, prima dell’apertura ufficiale dei cancelli nel settembre scorso, la parola ‘inclusione’ è sempre stata per noi fonte di ispirazione, riflessione e studio – ricorda il Direttore Artistico Nicola Ricciardi –. Da quando le porte di queste nuove Officine si sono aperte alla città, la stessa parola ha cessato di essere esclusivamente un ideale e si è fatta buona pratica. Già a partire dal Big Bang, l’evento inaugurale delle OGR, abbiamo voluto porre persone con esigenze specifiche al centro delle nostre attività; ma la nostra ambizione è quella di lavorare nel quotidiano, affinché chiunque varchi i cancelli di corso Castelfidardo 22 si senta benvenuto e accolto in un ambiente privo di barriere culturali prima ancora che architettoniche”.

Giuseppe Antonucci, Presidente CPD-Consulta per le Persone in Difficoltà afferma: “Il programma delle celebrazioni della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità 2017, anche quest’anno si presenta ricco di eventi che mirano a sensibilizzare sui diversi ambiti del quotidiano delle persone con disabilità. Affrontare il tema della Cultura per Tutti, partendo dal lavoro degli organizzatori, consente di impegnarsi attivamente affinché i cittadini con disabilità non vengano considerati un pubblico di serie b e ai diversi bisogni e necessità venga data una reale risposta. L’impegno di OGR e Fondazione CRT è un chiaro segnale che cambiamenti importanti in questo senso si stanno concretizzando, superando sempre più l’assistenzialismo nel rispetto delle pari opportunità e riconoscendo alla persona con disabilità il diritto al tempo libero e alla cultura”.

 

Giovanni Ferrero, Direttore CPD-Consulta per le Persone in Difficoltà spiega: “La stesura di queste Linee Guida si presenta quale forte segnale di sensibilizzazione al fine di superare la logica del prodotto ‘dedicato’, del semplice rispetto normativo, del luogo comune per cui la persona con disabilità è solo la persona in carrozzina e per cui l’accessibilità è ‘affare da disabili’ senza prendere in considerazione soluzioni valide esteticamente. Nel documento vengono presentati semplici accorgimenti che consentono di fare il salto di qualità nella progettazione di eventi for all. L’intervento si pone in dialogo con il lavoro pluriennale del Tavolo Cultura Accessibile che dal 2010, su iniziativa della CPD e del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, unisce istituzioni, associazioni e operatori culturali e museali in un confronto cittadino vivace sulle tematiche dell’accessibilità alla cultura per tutti i pubblici. Tale collaborazione ha portato, nel 2012, all’elaborazione del Manifesto della cultura accessibile a Tutti, ad oggi sottoscritto da oltre 35 enti sociali”.

 

Ilario Marta, Presidente IsITT-Istituto Italiano per il Turismo per Tutti sostiene: “La collaborazione in rete per la stesura delle Linee Guide è l’ennesimo segnale di come unendo diverse competenze professionali i risultati siano assicurati. Credo che questo intervento si presenti quale importante segnale di interesse e investimento dal mondo della cultura sulle tematiche che il nostro ente porta avanti da anni”.

“Sale per la Capra”. La tragedia dello “Statuto” pensando alla Thyssen

Il film di F. Dividi, M. Evengelisti, V. Greco. Luoghi Comuni Porta Palazzo, Via Priocca 3, Torino. Ingresso libero

La nuova collaborazione tra Luoghi Comuni Porta Palazzo e Seeyousound verrà inaugurata mercoledì 6 dicembre alle 21,30 con la proiezione di “Sale per la capra” di Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti, Vincenzo Greco. Il 6 dicembre ricorre il decimo anniversario rogo alle Acciaierie ThyssenKrupp, e la serata sarà anche un modo per riflettere e ricordare. La proiezione verrà introdotta dai registi, e seguita da un dibattito moderato da Massimiliano Quirico, direttore di “Sicurezza e Lavoro” e Francesco Gianfrotta, già Gip di Torino e Presidente del Tribunale, che stilò le motivazioni della sentenza nel processo Statuto e partecipò come Gip alla costruzione del processo Thyssen. L’ ingresso è libero fino ad esaurimento posti in sala.

Sale per la capra (2011,60′) realizzato da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti, Vincenzo Greco, e da loro autoprodotto come Dinamovie, ripercorre a distanza di trent’anni la vicenda drammatica del cinema Statuto. Una tragedia che ha segnato l’immaginario dei torinesi e rispetto la quale, secondo gli autori del documentario, la città non ha ancora elaborato il lutto. Il film ricostruisce, attraverso un percorso serrato e realistico, ciò che accadde in quel “maledetto” pomeriggio del 13 febbraio 1983, attraverso le testimonianze di chi c’era, di chi ha visto, di chi ha perso qualcuno, di chi, dopo allora, “non è più lo stesso”. Un racconto per immagini, dove ai documenti fotografici, ai giornali e ai filmati dell’epoca si sommano i racconti e le emozioni, testimonianze inedite e racconti personali. I filmati e le immagini di repertorio sono stati eccezionalmente forniti dall’emittente “Videogruppo” e dal Tribunale di Torino che hanno concesso il diritto di visione e di utilizzo del materiale appartenente ai loro archivi. Con: Diego Novelli, Gian Carlo Caselli, Lorenzo Ventavoli, Gianni Rondolino

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Residenza Temporanea Luoghi Comuni Porta Palazzo. Via Priocca 3 Torino

011 0881180

portapalazzo@luoghicomuni.org

www.luoghicomuni.org/portapalazzo

evento facebook: https://www.facebook.com/events/721016368088965/

 

17 mila babbi Natale sfilano per i bimbi del Regina Margherita

E’ stato il record assoluto di partecipazione, quello di quest’anno. Al raduno dei Babbo Natale organizzato dalla Forma Onlus hanno preso parte 17mila persone in costume rosso e bianco: in una bella domenica di sole giovani, anziani, bambini, in moto, a piedi o in bici hanno voluto dare il proprio sostegno ai bimbi dell’ospedale Regina Margherita. Il ricavato delle iscrizioni del grande raduno in piazza Polonia andrà infatti al progetto di ristrutturazione della rianimazione del pronto soccorso.

I suoli alpini e l’equilibrio del pianeta

In occasione del WORLD SOIL DAY 2017, Legambiente con il patrocinio della FAO, dell’IPLA, di Regione Piemonte e dell’Ordine degli agronomi e forestali, organizza una giornata dedicata ai suoli alpini e alla loro funzione nell’equilibrio dell’ecosistema. La giornata si svolgerà martedì 5 dicembre, presso la Sala Multimediale della Regione Piemonte Torino in C.so Regina Margherita 174. Dalle 9:15 alle 13:30 vi saranno gli interventi tecnici. Dalle 14:45 alle 17:00 una tavola rotonda sul tema. Esperti regionali e nazionali, scienziati europei e amministratori pubblici si confronteranno sul problema del degrado ambientale dovuto al consumo di suolo e all’antropizzazione e forniranno dati e valutazioni sulla insostituibile funzione dei suoli alpini nell’equilibrio ecosistemico regionale e nazionale, soprattutto in virtù delle attuali modificazioni climatiche. Si approfondiranno i temi relativi alla regione Piemonte della conservazione del suolo e del potenziale dei suoli alpini per accumulare la sostanza organica e si forniranno dati in merito all’erosione in atto e potenziale.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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La grande Russia di Pasternak –  Asproni, non flectar – Il Velo di Gian Luca Caffarena – Il finto e il vero Natale A Torino – Un angolo di Sicilia in città 

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La grande Russia di Pasternak

Quest’anno ricorre il centenario della Rivoluzione d’Ottobre destinata a cambiare la Russia e parte del mondo.Il terrore dei bolscevichi determinò una svolta storica. Anche tanti Paesi d’Europa come la Polonia,l’Ungheria, la Bulgaria,la Romania,la Germania dell’Est dovettero vivere e soffrire sotto il giogo comunista.Non fu solo lo Stalinismo a determinare quelle situazioni drammatiche perché la responsabilità storica ricade sul Comunismo sovietico nel suo insieme,in primis su Lenin e Troskij. Ma ricorre anche un altro anniversario che rivaluta la storia e la cultura russa,collegandola a quella di Tolstoi e di Chekov:il 60° della pubblicazione in Italia del romanzo di Boris Pasternak Il dotor Zivago,un capolavoro vincitore del Premio Nobel che lo scrittore non poté andare a ritirare per il divieto assoluto delle autorità sovietiche. Fu merito di un editore di sinistra come Giangiacomo Feltrinelli che sfidò ogni minaccia e rifiutò ogni lusinga volta ad impedire la pubblicazione di Pasternak. Il romanzo fu pubblicato legalmente in Russia solo nel 1988,dopo che l’autore era morto nel 1960 in povertà ,non aiutato da chi in Italia aveva pubblicato il suo libro e si arricchiva con la sua vendita. Nel libro si racconta una drammatica ed appassionata storia d’amore con Lara che ha per sfondo la guerra civile tra russi bianchi e rossi a seguito della Rivoluzione d’Ottobre. Mio suocero Roger Pegnaieff che ebbe il padre assassinato insieme alla famiglia dai bolscevichi e si salvò miracolosamente da quella strage, mi parlava spesso di quel libro. Il modo per ricordare quegli anni terribili che sfociarono in una dittatura disumana,mi diceva, è leggere Pasternak che di fronte al realismo dell’arte sovietica asservita al regime,scrisse ispirandosi ai valori universali della libertà.

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Asproni, non flectar 
Patrizia Asproni ,g ià Presidente della Fondazione Torino Musei, deus ex machina del successo di Torino con l’allestimento di grandi mostre,è una donna molto gradevole e gentile,una donna che opera a livello internazionale,intrattenendo rapporti con l’intero mondo artistico dei diversi continenti. Ma ha anche un carattere di ferro che non si piega alle arroganze di Appendino a cui ha sbattuto la porta. E’ discendente di Giorgio Asproni, patriota e deputato al Parlamento subalpino e poi al Parlamento italiano per 9 legislature. Nel 1859 fornì armi e soldi per i volontari,partecipando successivamente alle spedizione dei Mille. Fu un irriducibile avversario di Cavour e della destra storica,ma in lui vibrò soprattutto il suo animo di patriota. Divenne amico oltre che di Garibaldi,di Cattaneo,di Mazzini. L’epitaffio sulla sua tomba recita queste due semplici parole che sono il programma di tutta una vita : Non flectar,non mi piegherò . Patrizia Asproni applica orgogliosamente quel motto nella sua vita . “La Stampa” , un tempo, aveva per motto in testata “Frangar non flectar, poi qualche direttore realistico e accomodante ha avuto il buon senso di eliminarlo.Il giornale si era piegato,senza spezzarsi,al fascismo. Ma anche a tanti altri poteri. Non a caso non ha dedicato un rigo a Patrizia Asproni, premiata a Torino ad un anno di distanza dal suo sdegnoso e sdegnato abbandono di un carica che ricopriva a titolo gratuito. 

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Il finto e il vero Natale A Torino

il Natale è iniziato addirittura ad ottobre con luminarie di artista e di negozianti. Un clima artefatto,costruito anzi tempo. Le luci d’artista non sono più neppure un’attrattiva turistica,esse sono ormai obsolete,sempre uguali da troppi anni,con costi di manutenzione proibitivi. Le aperture domenicali dei negozi sono ormai quasi la norma. Spesso i negozi restano deserti perché la crisi morde e costringe a limitarsi a vedere le vetrine luccicanti,senza varcare la soglia degli esercizi commerciali. Ma il clima natalizio è meramente commerciale. Si è persa l’anima del Natale vero, i presepi scompaiono perché considerati un’offesa ai musulmani,i canti tradizionali non si sentono più,la Novena del Natale sopravvive alla Chiesa di San Lorenzo,cantata in latino: “Regem venturum dominum adoremus…”. Solo il Parroco di “San Pietro e Paolo” ,un salesiano colto e coraggioso,don Mauro, che vive nel cuore di San Salvario,è consapevole della necessità di tutelare l’identità cristiana. Don Bosco giunse l’8 dicembre del 1847-170 anni fa- e cominciò la sua missione in una zona già molto difficile allora. Oggi quell’area è esplosiva anche per i conflitti esistenti tra gli stessi musulmani. E va citato anche il grande presepe meccanico di via Po presso la Chiesa dell’Annunziata dove mi portavano bambino e dove sono tornato,ritrovando le stesse, immutate emozioni di un tempo. Che cosa dovrebbe essere il Natale ce lo ricorda un filosofo laico come Massimo Cacciari , non credente : Gesù non è un dio che stabilisce una relazione con gli uomini,ma è Dio che si fa uomo per redimere l’umanità con il suo sacrificio in Croce. Pensiamoci in questi giorni che ci dividono dal Natale e diamo un aiuto a chi non ha nulla. Non c’è bisogno di andare alle aste benefiche promosse dalle madamine torinesi,basta guardarsi attorno ,purtroppo,quasi ad ogni angolo di Torino.

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Il Velo di Gian Luca Caffarena

Il velo è quello tra realtà ed apparenza che copre le vicende di una famiglia di imprenditori genovesi, che si snodano nella parabola discendente di tre generazioni. Il patrimonio, le liturgie domestiche, la Ditta, il buon nome: tutto si sgretola attraverso il decadimento individuale e storico in un affresco tragico in cui la borghesia novecentesca viene fotografata dall’autore con  sguardo disincantato. Sullo sfondo  della storia della famiglia Olivari ricca di cantieri, industrie, poderi agricoli, attività edilizie e finanziarie in Liguria e nel Basso Piemonte, passan la Seconda Guerra Mondiale, la ricostruzione faticosa e coraggiosa, il “miracolo economico”, i rivolgimenti sociali ed economici, che si intrecciano con i tradimenti, i segreti incoffessabili, le morti misteriose, i rapporti ambigui tra la borghesia della “Superba” e i reietti dei suoi bassi vicoli antichi. Un noir che attrae per le sorprese e gli svelamenti, ma che fa anche meditare sul decadimento storico di una società senza più grandi speranze. L’autore è un personaggio della cultura torinese ed è di origini genovesi.  Anticonformista,libero nel pensiero che mal si concilia con il conformismo subalpino. Forse paga il fatto di aver intervistato un mostro sacro come Umberto Eco,svelando un pensiero che Eco avrebbe voluto mantenere nascosto in relazione al ’68.Oltre che un narratore affascinante è anche un giornalista corrosivo che non accetta imposizioni.Torino dovrebbe leggere il suo ultimo libro su cui ha faticato per anni,raggiungendo un livello di eccellenza con una vivacità di scrittura oggi molto rara.Il libro descrive una saga familiare genovese, che può essere paradigmatica per tante altre famiglie italiane.Tra le troppe cocottes del giornalismo torinese,davvero troppe e sgangherate,Caffarena è un chierico che non tradisce, per dirla con Benda.

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Un angolo di Sicilia a Torino 
Ha aperto un bar pasticceria siciliana nel cuore di Torino, in via Goito 1 angolo corso Vittorio Emanuele,”Mizzica! “ dove si possono gustare cannoli e cassate confezionati come si deve.
Mancava nel centro un negozio del genere da quando Immordino , lo storico Immordino, scelse di trasferirsi in periferia. Il negozio di Giovanni Immordino ,nato subito dopo la guerra vicino alla Consolata,trasferitosi poi in via Urbano Rattazzi, cedette poi la pasticceria al lavorante e visse gli ultimi anni a San Remo. Era stato in guerra con mio padre e si onorò della sua amicizia. Riavere a portata di mano i cannoli sarà un’occasione per tanti siciliani per ritrovarsi. Nella bottega vicino alla Consolata tanti anni fa si ritrovavano il questore di origini siciliane,ufficiali dei carabinieri,magistrati, gente comune. Immordino ogni volta mi regalava un carrettino siciliano. Ci andava anche un notissimo coiffeur, Salvatore Cupani, mancato immaturamente. Erano i siciliani che hanno arricchito Torino con il loro lavoro che decretò il loro successo

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

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I giornali e la cultura

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Caro professore,
Noto con con piacere che,se voglio essere informato delle attività culturali di Torino , ci sono due possibilità : Il Torinese on line e Torino7 cartaceo.Gli altri giornali intonano le pagine della cultura-compreso il nuovo Corriere di Torino- con paginate sul Circolo dei lettori,su Torino film festival e non informano. Loro scelgono gli eventi, io lettore vorrei esserne informato brevemente e dettagliatamente. Viene a mancare un servizio al lettore. Il giornalista si sostituisce a noi che leggiamo.  Nicola Tesio 

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Concordo totalmente con Lei, forse così i giornalisti possono favorire i loro amici e non faticare a raccogliere i tanti eventi che ,malgrado tutto, caratterizza la vita culturale torinese che vive anche per il sacrificio dei tanti volontari. Solo chi si affida ad un ufficio stampa che costa parecchi soldi, può avere la certezza di ottenere spazio sui giornali. O è costretto a fare pubblicità a pagamento. Ne va dimezzo il pluralismo culturale di Torino.

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(In)sicurezza

Caro Quaglieni,
Ho letto che nella Metropolitana di Torino c’erano gli estintori scaduti da due anni.
Un ennesimo segno che Torino è regredita.Sono indignata. Non guarda neppure più la sicurezza minima. Giulia E.

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Precisiamo che sono scaduti in circa la metà delle fermate.Il che non è comunque poco.Avrebbero dovuto essere revisionati entro novembre 2015.La ricarica non è stata fatta.Quaranta milioni di viaggiatori sono transitati in condizioni di insicurezza. C’è da chiedersi cosa ha fatto chi era incaricato dalla vigilanza e della manutenzione degli estintori. Purtroppo ci sono tanti altri segnali di degrado urbano,di trascuratezza, di inerzia.Torino vive un momento tragico,ma anche le altre città non sono tanto migliori. E’ una magra consolazione perché è l’intero sistema Italia che sta andando a pezzi. Purtroppo.

Codice europeo: come ridurre della metà i casi di cancro

Nasce la Rete per la Prevenzione, alleanza tra Enti ed Associazioni promossa dalla Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta per mettere in atto quanto raccomandato dal Codice

Una scatola di “Prevenil”, il nuovo rivoluzionario farmaco che potrà dimezzare l’incidenza dei tumori. Non un farmaco qualunque, ma una medicina a base di prevenzione, perchè prevenire è meglio che curare. Una confezione conterrà le dodici raccomandazioni da seguire del neonato Codice europeo contro il Cancro. In Piemonte e Valle d’Aosta viene diagnosticato un tumore a circa 33.000 persone (18.000 uomini e 15.000 donne) ogni anno. I decessi sono 14.500. Molti tumori sono curabili grazie alle attuali conoscenze sanitarie, ma il carico di disabilità, che questi provocano, è elevato. Un abitante del Piemonte ogni venti ha avuto una diagnosi di tumore nel corso della sua vita (in totale circa oltre 200.000 persone).

E’ nata, con la sottoscrizione di un Patto, la Rete per la Prevenzione del Piemonte e della Valle d’Aosta che sancisce l’alleanza tra Enti ed Associazioni, che già da molti anni operano nell’ambito della prevenzione del cancro. Questa iniziativa, promossa dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, rappresenta l’opportunità per offrire a tutti i partner di sostenere e promuovere programmi ed interventi di prevenzione per mettere in atto quanto raccomandato dal Codice Europeo contro il Cancro.

Tra i vari partner erano presenti alla firma dell’alleanza, oltre alla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, molte Associazioni di volontariato, tutte le sedi provinciali della Lega per la Lotta contro i Tumori, il Centro per la Prevenzione Oncologica del Piemonte (CPO Piemonte), il Centro di documentazione per la promozione della salute del Piemonte (Dors), Federfarma Piemonte e l’Ordine Provinciale dei Farmacisti.

Importante sottolineare che la Rete per la Prevenzione avrà anche un respiro internazionale assicurato dalla partecipazione, come partner ufficiale, della European Cancer League (ECL), che rappresenta tutte le Leghe europee per la Lotta contro i Tumori.

 

Il Codice, tradotto in tutte le lingue della Comunità Europea, compreso l’italiano, formula 12 di raccomandazioni che tutti i cittadini possono seguire per tutelare la propria salute ed è basato sulle più recenti prove scientifiche (https://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/).

Si può ridurre, dunque, il rischio di sviluppare un cancro, anche se purtroppo vi sarà sempre un certo rischio residuo. Circa la metà di tutti i tumori, però, potrebbe essere evitata se tutti seguissero le raccomandazioni contenute nel Codice Europeo contro il Cancro e si mettessero in atto tutti gli interventi di prevenzione. Questo permetterebbe di evitare ogni anno circa 16-17.000 nuovi malati di cancro in Piemonte e Valle d’Aosta, con una conseguente riduzione della disabilità e della mortalità per cancro.

 

I tumori più comuni tendono ad insorgere nelle persone di mezza età o più anziane, ma non è mai troppo presto o troppo tardi per tentare di prevenire il cancro. Alcune raccomandazioni riguardano i bambini, per ridurre il rischio che sviluppino un cancro quando saranno più grandi. Il fatto di adottare abitudini sane e di evitare quelle malsane è vantaggioso a qualsiasi età.

 

In media i fumatori vivono almeno 10 anni in meno rispetto alle persone che non hanno mai fumato. Smettere di fumare prima dei 40 anni riduce il rischio di morte per fumo di circa il 90%. Non è mai troppo tardi per smettere di fumare. Le persone che smettono a qualsiasi età riducono il loro rischio di morte per fumo rispetto a quelle che continuano a fumare.

Mantenere il proprio peso corporeo sano permette di ridurre il rischio di sviluppare il cancro all’intestino, ai reni, all’esofago, al pancreas ed alla cistifellea, e per le donne si aggiungono il cancro al seno (nelle donne in post-menopausa), alla mucosa uterina (endometrio) ed all’ovaio.

Qualunque sia il proprio peso corporeo, essere fisicamente attivi riduce l’insorgere dei tumori dell’intestino crasso (colon-retto) e, nelle donne, dei tumori del seno e della mucosa uterina (endometrio), che sono alcuni dei tumori più comuni in Europa. L’attività fisica aiuta anche a prevenire l’aumento di peso, il che contribuisce a ridurre ulteriormente l’insorgere di questi ed altri tipi di cancro, quali quello al rene, al pancreas, all’esofago ed alla cistifellea. Esistono altresì prove di una correlazione tra uno stile di vita poco sedentario (evitare di stare seduti per lunghi periodi della giornata) e la diminuzione del rischio di cancro all’endometrio.

La vaccinazione contro il papilloma virus (HPV) può ridurre il rischio di cancro del collo dell’utero, della vulva e della vagina nelle donne, il cancro anale e della gola sia negli uomini che nelle donne, ed il cancro del pene negli uomini.

I comportamenti che proteggono contro il cancro proteggono anche contro altre grandi cause di decesso e di disabilità, che affliggono i nostri territori, come le malattie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche e malattie cronico-degenerative in generale. Questo è particolarmente importante nel nostro Paese, in cui la popolazione sta invecchiando ed il carico assistenziale causato dalle malattie croniche rende necessario cercare di ridurre o ritardare l’insorgenza di tali patologie.

 

La prevenzione è uno degli strumenti migliori per vincere il cancro ed altre malattie cronico-degenerative, riduce i costi socio-sanitari e soprattutto è alla portata di tutti.

 

 

Eroi di carta, tra fumetto e fantascienza al Mufant

La rassegna Eroi di carta, origini ed evoluzione transmediale del fumetto di fantascienza, che da settembre 2017 propone al MUFANT una serie di eventi incentrati sui rapporti fra il fumetto e gli altri media, giunge al momento decisivo con l’inaugurazione sabato 2 dicembre della mostra “Fantascienza a Fumetti”.  www.mufant.it

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 Il programma:
ore 15,30 visita guidata alla mostra permanente con i curatori Silvia Casolari e Davide Monopoli. Visita guidata alla temporanea con il curatore Gianni Milone.

 

 ore 16,00 Silvano Beltramo, docente Scuola Internazionale di Comics di Torino, lo sceneggiatore Paolo Ferrara, l’autore del design delle astronavi e dei mezzi meccanici Germán Impache presentano il Fumetto Evo-Z. Al termine dell’incontro nell’area Evo-Z gli autori firmeranno le copie del fumetto e realizzeranno tavole dal vivo. Nella stessa area in mostra le tavole in grande formato del fumetto.

 

 ore 16,30 special guest: Maurizio Manzieri, illustratore di fama nazionale e internazionale. Premio Europa, due volte Premio Italia e Chesley Award (il più prestigioso premio per artisti fantastici conferito negli Stati Uniti da ASFA, l’Associazione degli Artisti di Fantascienza e Fantasy), presenta la saga di fantascienza Laniakea, un ambizioso progetto di libro illustrato, lanciato in anteprima sulla piattaforma di crowdfunding PATREON con lo scrittore americano Dean Whitlock.

 

 ore 17,00 BATMAN FOREVER: Adam West e il Batman televisivo più pop di sempre. Intervento con proiezioni a cura di Paolo Di Motoli.

 

 ore 17,40 Gli studenti del corso Transmedia, Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione, Politecnico di Torino, presentano i progetti.

 

 Nel corso della giornata gli studenti del liceo Einstein cureranno le iniziative: SuperHero Game, ritrovo con giochi a quiz a tema Supereroi. In palio Marvel Comics per il team vincente. Eroi per un giorno, truccabimbi per bambine e bambini di età compresa fra i 5 e i 10 anni e laboratorio creativo.
• Visite guidate “flash” alla mostra Eroi di carta.
Vittorio Pavesioè  autore del testimonial.

 

 Nel corso di oltre 100 anni il fumetto fantascientifico ha avuto un ruolo da protagonista nella creazione di miti fantastici a diffusione pressoché universale, costituendo un decisivo strumento narrativo capace di mettere insieme contenuti scientifici, artistici, letterari.

 

 La mostra, curata da Silvia Casolari e Davide Monopoli, con la collaborazione di Paolo Bertetti, racconta la storia del fumetto di fantascienza dalle origini ad oggi: dai primi Comics USA – Brick Bradford, Flash Gordon -, alle più curiose produzioni internazionali – Barbarella, Eternauta, etc -, fino agli universi Marvel e Dc Comics. L’attenzione è volta in particolare ai risvolti crossmediali correlati alle icone del fumetto, ossia il fenomeno della diffusione nei diversi media di storie e personaggi nati sui fumetti agli inizi del Novecento: le grandi produzioni cinematografiche – Batman, Superman e gli altri Supereroi -, le serie tv a partire da Buck Rogers e Flash Gordon, fino al recente affermarsi del fenomeno Cosplay nel mondo dei Comics.

 

 La sala GAF, la galleria d’arte fantastica del museo, accoglie inoltre la mostra temporanea Fantastici universi di carta, curata da Gianni Milone, editore, collezionista torinese di fumetti e titolare della Libreria Milone. La mostra è divisa in due sezioni: Protofantascienza a fumetti, con oltre 20 prime pubblicazioni di Little Nemo in Sluberland, fumetto a tema fantastico realizzato da Winsor McCay agli inizi del Novecento che anticipa il genere; Roland Turner disegna Rick Random: rassegna di curiosità e pubblicazioni uniche dedicata all’eroe fantascientifico anni ’50, illustrato da Roland Turner e sceneggiato da un autore d’accezione come Harry Harrison, esponente di punta della fantascienza inglese.

 

 La rassegna ha coinvolto direttamente anche studentesse e studenti del Corso Transmedia – Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione del Politecnico di Torino. 60 studenti presentano al pubblico le esperienze transmediali basate su realtà aumentata e video interattivi in corso di sviluppo negli spazi del museo.Sempre nel contesto delle attività didattiche sviluppate durante la rassegna, studentesse e studenti del Liceo Einstein di Torino, accoglieranno i visitatori con alcune iniziative per il pubblico giovanile e per le famiglie con bambini.

 

Amerio Costumi si è occupato dei materiali dei laboratori di trucco.Fino al 25 Febbraio.

Fantascienza e fumetti  sabato 2 dicembre al Mufant, Museo del fantastico e della fantascienza di Torino, in via Reiss Romoli 49 bis

 

 

IDEE OVER 50 PER NATALE? REGALA CORSI DI COMPUTER E INGLESE

Regalare a Natale un corso di computer o di inglese, studiati su misura per gli over 50. È la proposta che lancia Euro3, la scuola torinese per la terza età che si trova all’interno dello storico cortile della Cavallerizza Reale, in via Verdi 9, a Torino. In aggiunta al regalo c’ è un omaggio molto suggestivo: un “bagno di gong”, un’esperienza vibrazionale di suonoterapia che aiuta a ritrovare sé stessi, favorendo uno stato di pace interiore profonda.

Euro3 è stata tra i primi, a Torino, a organizzare 20 anni fa corsi di computer, per offrire alle persone anziane i molti vantaggi del saper navigare in Internet. Con la rete sono facilitate le relazioni personali e i contatti e si ha maggiore autonomia. Si può, ad esempio, consultare e utilizzare il sito della propria banca o quello dell’Inps, conoscere le varie offerte di intrattenimento, come mostre, film, conferenze, sapere gli orari di farmacie, mezzi e uffici pubblici. Per quanto riguarda il corso di inglese, quello proposto da Euro3 si basa su una metodologia facile, divertente mirata ad ottenere un rapido uso della lingua, stimolando nel contempo l’amicizia e l’affiatamento. Le lezioni di entrambi i corsi sono per piccoli gruppi (massimo 10 persone) e facilitate da videoproiettori con schermo a muro. Ogni allievo ha inoltre a disposizione un Pc. Due gli obiettivi principali delle lezioni: sviluppare le capacità di apprendimento, rafforzare la memoria, favorire la socializzazione, facendo sentire le persone a loro agio. I corsi durano 30 ore, con una lezione settimanale di tre ore. Quota di iscrizione 150 euro, più 5 per la dispensa, redatta dagli stessi docenti. Regalando un corso di computer o di inglese si riceverà in regalo un bagno di gong.