Cosa succede in città- Pagina 428

MUSEI REALI, SI PREPARA UN FERRAGOSTO ALL’INSEGNA DELLA GRANDE ARTE

L’estate in città non è mai stata così allettante, diventando un’occasione per scoprire o riscoprire lo sterminato patrimonio artistico custodito all’interno dei Musei Reali di Torino, che in occasione del ponte lunedì 14 e martedì 15 agosto rimangono aperti con i consueti orari.

La Biblioteca Reale ospita nei suoi caveaux Intorno a Leonardo. Disegni italiani del Rinascimento, che vede protagonista il celebre Autoritratto insieme a parte della straordinaria collezione di disegni frutto degli illuminati acquisti del re di Sardegna Carlo Alberto.

Nella mostra, i disegni saranno disposti in modo da illustrare l’evoluzione dell’arte italiana secondo il racconto vasariano: dal Rinascimento toscano e veneto a Leonardo; maestri e allievi di Raffaello; Michelangelo e la prima Maniera a Firenze; il ‘500 tra classicismo e manierismo; Vasari e le sue omissioni.

L’ingresso alla mostra è di 5 Euro, con biglietteria presso Palazzo Reale per i giorni 14 e 15 agosto; presso la Biblioteca Reale per mercoledì 16 agosto.

 

Al piano terra della Galleria Sabauda, i visitatori troveranno ad attenderli la Venere di Botticelli, recentemente tornata nel regolare percorso espositivo dopo il suo viaggio negli Stati Uniti. In autunno il dipinto riprenderà il suo tour: questa tappa estiva si presenta davvero come un’imperdibile occasione per ammirarlo.

 

Ai piani superiori proseguono le mostre Le bianche statuine. I biscuit del Palazzo Reale, ovvero le pregiate porcellane che nel Settecento costituivano l’orgoglio e il vanto delle più prestigiose case regnanti, Le invenzioni di Grechetto, allestita all’interno delle spazio Scoperte, con oltre trenta incisioni dell’artista esposte.

 

Scendendo al Museo di Antichità si potranno ammirare gli affascinanti accessori in bronzo, argento, osso, pasta vitrea e ambra, provenienti da ogni parte di Italia esposti inPrima del bottone: accessori e ornamenti del vestiario nell’antichità.

 

Continua l’imperdibile appuntamento serale con Cinema a Palazzo, la rassegna cinematografica che anima le sere d’estate all’interno della Corte d’Onore che la sera di Ferragosto proporrà un grande classico adatto a tutta la famiglia, Mrs. Doubtfire (apertura biglietteria ore 21; inizio proiezioni ore 22. Info a info@distrettocinema.com).

 

Lunedì 14 e martedì 15 agosto i Musei Reali saranno aperti e osserveranno il giorno di riposo mercoledì 16 agosto, ad eccezione della mostra Intorno a Leonardo. Disegni italiani del Rinascimento, allestita nella Biblioteca Reale di Torino, che sarà aperta orario 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17,15).

 

(FOTO: IL TORINESE)

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

.

Quale futuro per il turismo torinese?  – Da Caporetto alla Vittoria –  Mauro Corona – I baci di Alassio – Attacchi giacobini  a cui Boeti risponde, altri tacciono – Ingrati  e boriosi con la memoria corta finiti male 

***

Quale futuro per il turismo torinese?    

 I dati dell’afflusso turistico a Torino, con il 2,6 per cento in più nell’ultimo anno, sono in crescita . In confronto  a Milano si tratta  però di un incremento quasi non significativo, anche se va detto che siamo in un momento non facile per il turismo in generale e per quello in particolare  di una città non adeguatamente attrezzata all’accoglienza. Basta vedere le chiusure estive dei ristoranti per rendersi conto che Torino chiude per ferie,più che aprirsi a chi viene in città in agosto. I loisirs estivi,ma anche i servizi sono scarsissimi. Veniamo salvati dalla Reggia di Venaria e dal Museo Egizio. I dati comunicati dalla Sindaca riguardano l’anno  che intercorre tra giugno 2016 e giugno 2017. Cioè i dati intercorrenti tra l’elezione a Sindaco di Chiara Appendino e la fine di giugno,compresi i 27 giorni successivi ai gravissimi  fatti di piazza San Carlo. Si potrebbe dire che sul turismo non ha influito la mancanza di grandi eventi,ma se si guardano più da vicino i dati ci si accorge che invece nel corso dei mesi la mancanza di mostre di richiamo ha pesato sul numero di presenze. In ogni caso la mancanza di grandi eventi ha inciso sull’immagine complessiva della città. E,se consideriamo che questa immagine è stata lesa in modo fortissimo dai fatti di piazza San Carlo,ci rendiamo conto che è necessario mettere in cantiere politiche volte a rendere  più attrattiva ed anche più sicura Torino. I dati dal giugno 2017 a giugno 2018 saranno la prova del 9 per la tenuta del turismo torinese. Se, come purtroppo è più che possibile,ci sarà un calo saranno chiare anche le responsabilità.Soprattutto è necessario però muoversi.Una volta c’era uno slogan, andato in disuso,  che Torino si muove sempre o qualcosa del genere. Era stampata persino sulla carta intestata del Comune. Adesso, più che muoversi ,bisognerebbe agitarsi o almeno agire con rapidità e determinazione. 

***

Da Caporetto alla Vittoria 
Il 4 novembre del 2018 si dovrebbe festeggiare il centenario della conclusione della Grande Guerra e della vittoria.  La parola vittoria è stata cancellata da molti anni,anche se era la festa della Vittoria,l’unica che possa essere vantata nella storia dell’Italia unita. Il 1866 ,III Guerra di Indipendenza, si concluse  con due sconfitte militari una a Lissa e l’altra a Custoza. Alcune imprese africane non furono proprio entusiasmanti. La IV Guerra di Indipendenza che concluse il Risorgimento con Trento e Trieste ,ma anche con l’Istria e  Fiume, fu un evento straordinario che consacrò nelle trincee del Piave il senso di essere italiani. Benedetto Croce,scrivendo a Viù il 5 novembre 1918,disse che la vittoria non andava festeggiata perché troppi erano stati i morti e troppi gli sconvolgimenti  provocati,come la fine dell’impero austro-ungarico. Oggi,però,nel deserto di valori storici condivisi,la data del 4  di novembre assume un nuova luce. Bisogna farla conoscere ai giovani e ai meno giovani che non sanno nulla della nostra storia nazionale.Così ragionavo con Pier Paolo Cervone,uno dei massimi storici della Grande Guerra a cui ha dedicato molti volumi,presentando insieme a lui la sua ultima fatica dedicata a Caporetto ,edita da Mursia. Si tratta di un libro molto documentato,frutto di un’intensa e seria ricerca non ideologizzata che ripercorre le gravi responsabilità di Luigi Cadorna,ma anche del generale Badoglio a cui sono da attribuire le conseguenze degli errori che portarono alla rotta di Caporetto. Caporetto è diventata la metafora della sconfitta, della fine. Ugo La Malfa parlava già di Caporetto dell’economia ,quando essa appariva floridissima rispetto ad oggi. La Malfa era considerato una “Cassandra”. Come ha rilevato Cervone, dalla sconfitta di Caporetto rinacque un nuovo Esercito comandato da Armando Diaz che ebbe però come suo vice Badoglio, salvato dalla massoneria. La resistenza sul Piave portò, nel giro di un anno, a Vittorio Veneto. Fu anche una rigenerazione dell’Italia che trovò un’unità mai più conosciuta perché anche chi era contrario alla guerra,sentì il dovere di parteciparvi nell’opera estrema di difesa del territorio italiano minacciato. Anche Turati e gran parte dei socialisti si sentirono patrioti.  A Peschiera Vittorio Emanuele III parve” un titano”-così disse testualmente  il premier inglese Lloyd  George – nel difendere le ragioni dell’Italia e dell’Esercito italiano di fronte agli Alleati. Sono pagine da ricordare anche oggi.  Forse ripristinare nel 2018 la festa della Vittoria il 4 novembre assumerebbe un certo significato. Come nel 2011, quando il 17 marzo fu dichiarato festa nazionale e gli italiani ritrovarono per un giorno l’orgoglio di essere italiani e il valore del tricolore simbolo della Patria,una parola relegata nei solai per decine d’anni. Fu il presidente Ciampi,eletto quasi all’unanimità dal Parlamento,a preparare il terreno. Oggi avremmo più che mai bisogno di ritrovare la nostra identità nazionale.

***

Mauro Corona
Mauro Corona ,scrittore ed alpinista,ha inseguito a piedi scalzi dei teppisti con l’accetta,dicendo che li avrebbe ammazzati,se li avesse presi. E ha dichiarato poi, a mente fredda , di essere contento di non esserci riuscito. In Tv ha parlato di giovinastri ubriachi e drogati,”capaci di tutto e buoni a nulla”,citando senza saperlo Leo Longanesi. Poi,quando gli hanno chiesto la sua opinione sulla droga si è dichiarato,essendo lui uomo di sinistra, a favore della liberalizzazione,anche se lui ha detto a favore della liberazione. Anche lui rude montanaro ,politicamente corretto.Colpito negli interessi ,ha reagito come farebbero tanti,si è dichiarato anche contro il disegno di legge sulla legittima difesa, ma poi il richiamo del conformismo ha finito di prevalere. Peccato,l’ho conosciuto e ho passato con lui una piacevole serata al premio letterario “Albingaunum Nino Lamboglia” che presiedevo.Abbiamo anche concordato sulla truffa dei premi letterari  e su certi intellettuali di carta pesta che sono da troppi anni sulla scena. C’è chi lo ha definito un finto ribelle nazional-popolare,finto povero,grezzo e prevedibile.Addirittura è stato detto di Corona che è il Vasco Rossi della montagna,meno simpatico e più furbo del cantante. Giudizi  certamente esagerati e ingiusti. Io preferisco il Corona che ho conosciuto e che mi ha fatto vivere qualche ora ad alta quota.Con semplicità,senza discorsi politicamente corretti. E senza la tendenza a fare il citazionista, per esibire una cultura che non ha e che nessuno pretende da lui.

***

I baci di Alassio
I “baci” di Alassio,che un lettore ha richiamato domenica scorsa in una sua lettera,  sono una specialità  molto apprezzata dai turisti e non solo. Non hanno la fama del “Muretto” di Berrino,ma sicuramente sono un elemento indentitario del turismo alassino. Il torinese Roberto Baldassarre, mitico direttore della Biblioteca sul mare di Alassio ,vero demiurgo di una stagione culturale irripetibile, amava offrire ai relatori delle conferenze e dei convegni di alto livello che organizzava,  una scatola di “baci” acquistati dalla storica pasticceria Sanlorenzo. Lui diceva che era il primo e l’unico produttore di “baci” e mi fece vedere anche la pubblicità dei primi del Novecento che lo attestava. Un benvenuto della Città,un po’ come il sindaco Castellani faceva regalando i gianduiotti di Giordano,fatti a mano. Il cioccolato che lega Torino con Alassio, una laison che non è casuale perché quello alassino è il mare dei torinesi per antonomasia.  Sono infatti piccoli dolcetti al cioccolato con un eccezionale cuore morbido di ganache di cioccolato. Molti hanno cercato di imitarli, ma solo Sanlorenzo sa realizzarli nel modo giusto.Ho assaggiato altri “baci” molto reclamizzati, ma non c’è paragone. Per anni li ho regalati, ma non li ho quasi mai mangiati. Mi sembrava che non mi piacessero perché da bambino mangiavo quelli prodotti da altri pasticceri alassini. Adesso che non posso più per ragioni di dieta, ho scoperto che mi piacciono molto  e qualche volta trasgredisco gustandone uno. Stranezze della vita.

***

Attacchi giacobini a cui Boeti risponde, altri tacciono
 Nella loro ultima conferenza stampa in Consiglio regionale  i 5 stelle hanno affisso le immagini dei 38 ex consiglieri regionali che hanno fatto ricorso circa la decurtazione dei loro vitalizi che hanno a fronte di regolari versamenti. Un’aggressione intimidatoria contro chi rivendica il riconoscimento dei diritti acquisiti e rifiuta la retroattività delle legge. Quest’ultimo è un principio giuridico basilare,irrinunciabile perché ci siano ancora le condizioni di uno Stato di diritto. Se salta quel principio ,cadiamo nella barbarie giuridica.Il giacobinismo taglia le teste o ,quando non può farlo,mette alla berlina le fotografie dei nemici.  Il Movimento 5 stelle ha trasformato spesso  il Parlamento nazionale e a volte anche il Consiglio regionale in un far west.Ma ,ad ad esempio, sulla legge sulla cultura non è stato capace di denunciarne le storture che possono strangolare il pluralismo o forse è proprio indifferente al pluralismo perché è quanto di più distante dal pensiero liberale. Il vice presidente del Consiglio regionale Boeti, in un imbarazzato e imbarazzante silenzio generale, ha avuto il coraggio di prendere posizione,difendendo le ragioni del diritto. “Ho detto ai giornalisti – ha dichiarato Boeti – che in consiglio regionale si sono seduti nomi come Viglione, Nesi,Oberto, Zanone, Bajardi e molti altri che hanno, con il loro impegno civile, posto le basi per una Regione democratica e moderna.” La fase costituente fu una cosa esaltante. Ed anche il decennio della presidenza Ghigo è stata del tutto dignitosa ed utile per il Piemonte come la presidenza del Consiglio regionale di Carla Spagnuolo. Il Movimento 5 stelle ha avvelenato i pozzi della politica utilizzando la diffamazione come strumento della lotta.” Li considero- ha detto Boeti – dei miserabili ignoranti,presuntuosi, arroganti e, come stanno dimostrando nelle città che amministrano, anche incapaci”.Come dargli torto ? 

***

Ingrati  e boriosi con la memoria corta finiti male 

Uno era uno sconosciuto professorino precario in una scuola Cattolica che doveva persino tenere nascosta la relazione con una donna nel timore dei superiori  sessuofobi.  Era originario di Vercellli. Un noto professore di letteratura  inglese che  non fu mai  un anglista autorevole  ,ma un  bravo divulgatore  , gli fece rifare i suoi manuali e , da quel momento egli stesso, da divulgatore che era, anzi da rifacitore di manuali scolastici , si ritenne anglista . Il meschino non sapeva 
che il vecchio  prof. chiese  a me un parere su di  lui  che non aveva nessuno che garantisse per lui. Io glielo nascosi , per lasciargli gustare la conquista fatta. FIni’ , che dopo avermi considerato impropriamente  un maestro quando non lo ero, ed essersi proposto di tenere lezioni al Centro Pannunzio, assunse una boria intollerabile. Non volle neppure dirmi dove si era trasferito ,dando l’indirizzo di un hotel di Napoli  dove spedire la corrispondenza. Un fermo posta mascherato.Ovviamente non per sfiducia ,ma per privacy, disse lui, perché gli studiosi non devono essere disturbati nei loro studi. Adesso  è un vecchio e continua, a maggior ragione, a ritenersi un maestro, magari con la  m maiuscola, ma nessuna Università  l’ha visto docente e i suoi giri di lezione in Italia sono inesistenti .  A Torino lo feci parlare una volta all’Università davanti a 20 persone .  Una cosa imbarazzante .Un fallimento. Peccato, sapeva spiegare la letteratura alle signore che volevano darsi un atteggiamento intellettuale, venendo al Centro Pannunzio  , prima di trasferirsi al più snob circolo di via Bogino dove coniugare anche lo scopone ,un bicchiere di birra e quattro pettegolezzi tipicamente torinesi. Un altro ingrato e ‘ uno  più giovane di lui  che vanta su FB  interviste con persone importanti, senza dire chi gliele fece fare, chi garanti’  per lui, dove le pubblico’ e in che occasione le fece. Riguarda il Premio Pannunzio, ma non  lo scrive . Oggi ha la memoria corta. Io mi sono sempre  rifiutato  di dirgli i giudizi poco lusinghieri su di lui che mi fecero alcuni  intervistati autorevoli : non mi sembrava bello, verso un giovane, scoraggiarlo. Aggiustavo io i pezzi. Nessun giornale lo assunse, ma la  superbia impera lo stesso sovrana . Sarebbe ora che abbassasse la cresta. Igor  Man era su tutte le furie quando lesse la sua intervistina che passo’ senza ritocchi , per un errore deprecabile . Non dirò mai, neppure sotto tortura, i loro nomi. Anzi ho cambiato qualche particolare perché non siano riconoscibili. Ammesso che i loro nomi di  Carneadi boriosi interessino a qualcuno, interessano la serietà degli studi . Un volta a Genova  offrì un soggiorno  ad una ragazza che gli preferì un amico e il poveretto  non tocco ‘ palla. Lui, diceva ,sono un giornalista, il mio amico e’ un fuoricorso ,ma  dimostro’ di non saperci  fare con le donne.  Di ingrati ce se sono altri , hanno cercato notorietà e poi sono scomparsi  senza riuscire a volare  con le loro ali. Sono stramazzati al suolo. Molte donne velleitarie e sciocche che hanno ritenuto il centro Pannunzio un trampolino di lancio si sono sfracellate nella vasca senz’acqua. Peccato , alcune erano anche gradevoli. Una si è anche indebitata , ma ha dovuto abbassare le ali e chiudere la botteguccia pseudo-culturale che aveva aperto con l’aiuto del vecchio professore. I velleitari a Torino sono tanti, troppi.

***

Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com

.

Bettiza e Gawronski

Caro Quaglieni,

Ho letto il suo bel ricordo di Enzo Bettiza. Un ritratto non retorico,fuori dagli schemi come mi è parso solo quello di Marcello Sorgi. Io, socialista, l’ho conosciuto durante la campagna elettorale per le Europee. Era la dimostrazione che il socialismo liberale di Craxi stava attecchendo . Perché non ha citato il suo amico comune Gawronski?

                                                                                                             Bianca Bicanzi

.

Lo chiamavano il “barone” per il suo aspetto aristocratico e il suo eloquio raffinato. Sorgi ha parlato persino di una vita principesca. Bettiza era anche molto amico di Alberto Ronchey che aveva fatto il corrispondente da Mosca come Bettiza. Ho evitato di citare Jas Gawronski a cui devo, se non l’amicizia con Bettiza, almeno il suo,diciamo così, rafforzamento. Non l’ho fatto perchè Jas ,quando mancò Gianni Agnelli, suo storico amico,non volle dire nulla. Si chiuse nel dolore e nella riservatezza più assoluta. Gawronski appartiene ad una famiglia di principi polacchi ed ha un grande stile.Tirarlo in ballo non mi sarebbe apparso di buon gusto. Non ho invece apprezzato il “coccodrillo” di Ferrara , anche se sicuramente rimaneggiato e rivitalizzato da nuove citazioni. Ferrara e Gawronski sono molto amici,non ho mai capito il perché. Sono tanto differenti,direi incompatibili. Io ,in ogni caso, non ridurrei ,come fa lei, Bettiza ad un satellite di Craxi. Era molto di più. Era un uomo libero da ogni costrizione,come ho cercato di dimostrare nell’articolo.

 

pfq

.

La Libia, Gheddafi e Macron

Caro Professore, Nel luglio del 1970 tanti italiani che avevano profuso il loro lavoro in Libia,vennero cacciati dal col. Gheddafi. Oggi la Libia è allo sbando. Macron sta prendendosi i pozzi di petrolio,lasciando a noi i migranti che le navi ONG portano nei soli porti italiani senza controlli.L’esempio della nave tedesca è allarmante. La Marina ha aiutato inconsciamente gli scafisti ? Un paese come il nostro è allo sbando.E pensare che nel 1911 l’Italia di Giolitti rese la Libia una colonia italiana. E Italo Balbo la governò con capacità e saggezza.
                                                                                                        Vittorino Banchio 

.

La situazione è molto più complessa di quella che Lei delinea. Aver eliminato il dittatore senza avere una soluzione di ricambio fu un gravissimo errore del presidente francese e di quello americano di allora. Un atto insensato.Non dobbiamo essere  nostalgici del periodo coloniale.Mussolini confessò che la colonizzazione della Libia costò più che ospitare in un grand hotel di Roma  migliaia di coloni. E la II guerra mondiale ha devastato gran parte del lavoro profuso dagli italiani. Vorrei invece  che si pensasse anche ai siti archeologici molto importanti che ci sono in Libia. Nessuno ne parla. Leptis Magna,ad esempio. Quando li  visitai nel 2006 erano già pochissimo curati,oggi temo che abbiano subito gli effetti devastanti della guerra  tribale . Un patrimonio artistico inestimabile che ai libici non interessava affatto già all’epoca del colonnello. Figurarsi durante la guerra civile quando l’Isis ha imperversato.  Non darei colpe alla Marina Militare italiana che ha fatto il suo dovere salvando vite umane. Metterei sul banco degli imputati i ministri degli interni e degli esteri per la superficialità con cui hanno trattato il tema emigranti in una maniera che è consentita solo al Papa e alla Boldrini. Un classe politica seria deve assumersi responsabilità e saper dire di no. Lo ripeterò sempre :l’etica della responsabilità è quella che governa gli stati,non il buonismo pressapochista.

pfq

 

Il grande caldo non demorde: quota 40 gradi in città e in Piemonte

Fa sempre più caldo in Piemonte, le temperature sono quasi ovunque oltre i 40 gradi percepiti. Le zone torride e più afose sono Alessandria, Novara e Vercelli. Il bollettino Arpa sulle ondate di calore segnala una situazione di “pericolo” con grande disagio per la popolazione, invitata a non esporsi al sole o svolgere attività fisiche. Ad Alessandria la temperatura percepita è stabile sui 42 gradi; seguono Vercelli 41 Novara 40, Torino e Biella 39, Verbania 37, Cuneo 37, Asti 38 . Nella città di Torino l’Arpa per tre giorni livello rischio d’ emergenza che prevede diverse precauzioni, soprattutto per gli anziani e le persone sensibili o a rischio alle quali è consigliato di non uscire di casa .

 

(Foto: il Torinese)

AL CAAT ARRIVA OIKOS, LA CASSETTA RIUTILIZZABILE PER IL MERCATO DI ORTOFRUTTA

Vincitore dell’ultimo Climathon nella sezione “Business Innovation”, prende ufficialmente il via presso il CAAT di Grugliasco, alle porte di Torino, il nuovo progetto di economia circolare per abbattere la produzione di rifiuti nella filiera agroalimentare

Parte da Torino per aprirsi presto ad altre città italiane ed europee. Oikos è il nuovo progetto che prevede l’introduzione di cassette riutilizzabili all’interno della filiera agroalimentare, con l’obiettivo di abbattere la produzione di rifiuti dovuti agli imballi “a perdere” dell’ortofrutta (cartone, legno o plastica). Un fenomeno stimato annualmente intorno a circa 55 mila tonnellate di rifiuti per la Regione Piemonte, di cui circa 15 mila per la sola città di Torino.

Ad idearlo è stata Oikos – Servizi, la società torinese vincitrice del Climathon 2016 nella sezione Business Innovation, la maratona mondiale di 24 ore sul clima organizzata dal Comune di Torino e dall’Environment Park di Torino lo scorso ottobre.  “Abbiamo dato il via a un processo virtuoso che rende concreta l’applicazione dei concetti di economia circolare e contribuisce in modo importante alla tutela dell’ambiente – spiega Alberto Lucchese, amministratore delegato Oikos – Grazie al circuito creato si va oltre i concetti di raccolta differenziata, recupero e riciclaggio e, soprattutto, si evita direttamente la creazione del rifiuto. Il CAAT vuole essere la rampa di lancio per rendere replicabile questo modello in altre città italiane e internazionali”.

Il sistema Oikos è semplice quanto ingegnoso: creare un circolo virtuoso e sostenibile tra produttori ortofrutticoli, grossisti e commercianti/ambulanti attraverso l’utilizzo di un nuovo tipo di cassetta realizzata in polipropilene vergine: più resistente, più pregiata, comoda da trasportare (grazie alle sponde abbattibili che la fanno passare da 20 a 3 centimetri), durevole nel tempo (fino a 7-8 anni) e, soprattutto, riutilizzabile.

Il progetto ha preso il via ufficialmente presso il CAAT (Centro Agro Alimentare di Torino) di Grugliasco e ha coinvolto, in questa prima fase, 4 grossisti e circa 50 tra ambulanti e commercianti per testare le procedure, il sistema informatico e le attività di deposito. Nelle prime due settimane di attività sono già state movimentate oltre 1.000 cassette con 2 grossisti e 3 produttori ortofrutticoli e in breve tempo l’intero sistema entrerà a regime

Oikos – sottolinea Davide Canavesio, amministratore delegato di Environment Park – è un esempio concreto di come le aziende possono sviluppare nuove opportunità di business, puntando sull’innovazione della sostenibilità ambientale e sfruttando le opportunità generate dall’ecosistema adatto, come quello creato da Environment Park”.

I passaggi fondamentali del circuito Oikos sono tre:

  1. il produttore ortofrutticolo consegna al grossista, di base al CAAT, la merce suddivisa nelle cassette riutilizzabili precedentemente noleggiate da Oikos;
  2. Il grossista vende all’ ambulante o al commerciante la merce e comunica ad Oikos il numero di imballi consegnati;
  3. quando torna al CAAT per acquistare le merci, l’ambulante o il commerciante riconsegnano al deposito Oikos le cassette vuote, che saranno riaffittate al produttore ortofrutticolo e il circolo virtuoso ricomincia.

Gli obiettivi di lungo periodo sono ambiziosi: movimentare circa 4 milioni di colli nel 2018, e superare i 10 milioni nel 2019 fino a raggiungere, nel giro di quattro anni, 50 milioni di colli, la metà circa dei 100 milioni che annualmente transitano al CAAT.

La soglia del 50% di cassette riutilizzabile consentirebbe di ottenere benefici sia dal punto di vista ambientale*, sia dal punto di vista economico:

  • Minori rifiuti da imballo prodotti dal commercio di ortofrutta e quindi per le città minori costi per la pulizia delle aree mercato.
  • Riduzione di 19 milioni di Kg di CO2 immessa nell’atmosfera ogni anno.
  • 66 milioni di Kwh di energia elettrica risparmiata ogni anno.
  • 125 mila alberi l’anno salvati, pari a 250 ettari di bosco
  • 800 autoveicoli tolti dalla circolazione ogni anno.

*(i dati sugli impatti ambientali sono tratti dagli studi condotti dalle Università di Bologna, di Stoccarda e di Leeds, sull’uso di imballaggi riutilizzabili nella Grande Distribuzione Organizzata)

Accanto ai benefici per la comunità, il progetto Oikos garantisce un sistema di incentivi a tutti gli attori coinvolti. È previsto infatti un Bonus Tari, pari a 4 centesimi per ogni cassetta movimentata nel corso dell’anno, riservato agli operatori che svolgono la loro attività nella città di Torino.  A questo si aggiunge un Bonus Oikos e cioè un incentivo logistico per ogni cassetta riconsegnata al deposito presso il CAAT.

 

Città della Salute, primo premio per la scoperta di una nuova molecola

La scoperta di una nuova molecola con notevoli potenzialità terapeutiche nel trattamento dell’osteoporosi e delle metastasi ossee ha permesso al gruppo di ricerca afferente al reparto di Geriatria e Malattie Metaboliche dell’osso universitario della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Giancarlo Isaia) di vincere il primo Premio ad un concorso indetto da Unicredit nell’ambito del progetto Unicredit Start Lab, volto a selezionare tra le Aziende di recente costituzione a livello nazionale quelle con le maggiori caratteristiche di innovazione, originalità e ricadute pratiche, a cui viene data la possibilità di partecipare ad un processo di accelerazione e ad un corso di formazione specifico.

La professoressa Patrizia D’Amelio (Ricercatore della Geriatria torinese e del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino) ha presentato, a nome della società Novaicos S.r.L, a cui partecipa insieme ai ricercatori dell’Università del Piemonte Orientale (prof. Umberto Dianzani, dott. Luca Gigliotti e dott.ssa Elena Boggio), una nuova molecola (ICOS-Fc), della quale è stata depositata domanda di brevetto nazionale ed internazionale. Lo scorso anno è stato dimostrato dallo stesso gruppo di ricercatori, che hanno poi dato vita a Novaicos, che questa molecola è in grado di modulare il metabolismo scheletrico, in quanto capace di attivare un recettore espresso a livello degli osteoclasti (le cellule che distruggono l’osso). In particolare è stato evidenziato in vitro ed in vivo nel topo da esperimento che la somministrazione di ICOS-Fc, stimolando questo recettore, inibisce selettivamente il danneggiamento dello scheletro in modelli di osteoporosi da carenza estrogenica e da infiammazione cronica e riduce anche la formazione delle metastasi ossee, senza sopprimere le cellule deputate a tale compito, consentendo così la normale formazione di nuovo osso.

Il progetto di sviluppo di ICOS-Fc è stato presentato dalla prof.ssa D’Amelio ad una qualificata commissione valutativa, composta da prestigiosi esponenti dell’industria nazionale nel settore biomedico, ed è risultato vincitore su oltre 700 Aziende partecipanti. Sono state apprezzate le notevoli potenzialità terapeutiche della nuova molecola identificata dai gruppi di ricerca delle Università Piemontesi nel trattamento dell’osteoporosi ed anche nel controllo delle lesioni ossee secondarie a tumori solidi o a mieloma multiplo.

Questo importante riconoscimento premia un’attività scientifica di elevato livello che, promossa dal gruppo coordinato dal prof. Giancarlo Isaia, Ordinario di Geriatria dell’Università di Torino, si è sviluppata, anche attraverso adeguate cooperazioni nazionali ed internazionali, ad un livello di assoluta eccellenza, producendo benefici effetti non solo sulla salute e sulla qualità di vita dei pazienti, ma anche importanti ricadute occupazionali ed economiche a livello territoriale.

 

https://www.unicreditstartlab.eu/it/startlab/attivita/news/CommissioneLSVincitori201711.html

 

 

 

 

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

Emma Bonino – Felice Ghigo ovvero la tradizione torinese –  Il deserto  estivo – Quando Ceaucescu giunse a Volpiano – Guido Appendino  di Chieri

***

 

Emma Bonino

L’ex ministro degli Esteri di Letta Emma Bonino e’ tornata in Piemonte per lanciare la campagna a favore dell’accoglienza dei migranti contro la Legge Bossi Fini che di fatto non è stata mai applicata, giusta o sbagliata che fosse. Emma e’ stata uno splendido ministro degli Esteri. Io ricordo una sua telefonata dal ministero in un pomeriggio di un sabato estivo in cui mi ragguagliava dettagliatamente sul caso di Tomaso Bruno di Albenga, condannato all’ergastolo in India per un omicidio mai commesso. Duro ‘ anni il dramma di Tomaso e della sua compagna torinese, senza che le nostre autorita’ intervenissero in modo adeguato. Del caso si occupò anche Marco Pannella. La Bonino diede prova di sapersi muovere in una situazione resa ancora più difficile dal caso dei fucilieri di Marina arrestati, che divento’ emblematica dello scarsissimo prestigio internazionale dell’Italia. Con Emma non ho mai avuto il rapporto che invece ebbi e mantenni con Marco Pannella. Il motivo credo sia legato al fatto che Marco era liberale come me, mentre Emma, quasi mia coetanea ,viene da esperienze “sessantottine” che io ho combattuto. La Bonino ebbe anche il Premio “Pannunzio” che le conferì Alda Croce Presidente del Centro Pannunzio. Io avevo proposto Pannell, ma giocò anche una questione di genere. Non è quindi un caso che i radicali che si richiamano ad Adelaide Aglietta (che non ho mai amato e non ho mai neppure voluto conoscere di persona, una vera e propria miracolata della politica senza storia personale, eletta parlamentare nel 1976 per l’iniziale del cognome ) stiano anche in questa circostanza con Emma ,mentre io mi senta fortemente impegnato in nome dell’etica della responsabilità contro l’accoglienza indiscriminata che piace ai cattolici e ai radicali,ma che è totalmente estranea all’etica della responsabilità e al senso dello Stato dei liberali. Non so cosa avrebbe detto Pannella(e non mi è mai parso corretto fare supposizioni),ma penso che si sarebbe distinto anche in questa occasione, pur essendo diventato amico di papa Francesco.

***

Felice Ghigo ovvero la tradizione torinese

Felice Ghigo e’ stato l’ultimo titolare dell’ antica latteria e gelateria di via Po,un luogo caro ai vecchi torinesi. Ricordo che da bambino, quando mi portavano in piazza Vittorio per il Carnevale ,la tappa obbligata era da Ghigo per la famosa e prelibata cioccolata con panna. La panna di Ghigo era famosissima e forse oggi non aveva eguali neppure nel vecchio Testa in corso Re Umberto. Quando mi innamorai di una ragazza di Moncalieri nel primo flirt estivo ,la portavo ,massimo della trasgressione ,a prendere un gelato da Ghigo ,dopo un film durante il quale l’interesse maggiore era quello di scambiarci dei baci più che vedere la pellicola. Così accadeva prima del mitico ’68 .Poi venne la “liberazione sessuale” e il film e il gelato divennero cose di un passato prossimo che sentimmo ridicolo. O decidemmo di andare al cinema per vedere davvero un film: uno dei primi fu “Il laureato” ,uscito proprio nel 1967 che preludeva ad una contestazione giovanile molto privata, affatto politica, come poi accadde nella realtà. Solo con gli anni si recuperano anche i timidi amori adolescenziali. Io ho capito tempo dopo perché mi sentissi così legato a Moncalieri fino a divenirne consigliere comunale di una città che di per sè non mi interessava affatto. Da Ghigo mi ritrovavo con l’assessore alla cultura e fondatore di “settembre musica” Giorgio Balmas con cui ero spesso in polemica. Un caffè casuale da Ghigo stemperava i rapporti. Balmas insegnava in un istituto privato di piazza Vittorio ed era considerato un validissimo ed amato docente. Durante l’intervallo andavada Ghigo e ci incontravamo spesso. Quando passò a “Rifondazione “ gli dissi che era stato tra i pochi coerenti come Gianni Dolino perché lui era un comunista nell’anima, già quando era indipendente di sinistra. Felice Ghigo fu un maestro pasticcere ,oltre che un gelatiere di fama. Era anche un uomo simpatico e gioviale . Una volta lo incontrai a Londra con il cappello di Sherlok Homes. Lo storico capo del personale della Fiat Cesare Annibaldi negli anni eroici del terrorismo una volta mi disse che” Felicino” apparteneva alla storia della città . In effetti la famiglia Ghigo in quell’angolo aulico di Torino e’ stata un elemento identitario. Farebbe sicuramente piacere a Felice sapere che tanti torinesi e tanti turisti frequentano ancora oggi con entusiasmo quel locale che non è ovviamente più lo stesso, ma ha mantenuto l’impronta che lui ha saputo lasciargli. E’ stato un torinese che merita di essere ricordato. Credo che la ditta fosse anche fornitrice della Real casa , ma forse quel diploma con il tempo è incredibilmente scomparso dal locale.

***

Il deserto  estivo 
Il deserto culturale torinese  ha trovato una piccola oasi: una serata dedicata alla Venere del Botticelli che appartiene ai Musei Reali di Torino. Questo evento e’ stato presentato dall’ANSA come una grande attrazione dell’estate torinese . Ci e’ voluto un intervento economico improvviso per aprire la mostra dell’Autoritratto di Leonardo  nei giorni festivi. L’apertura non era stata prevista. Un fatto incredibile . Si sta profilando un’estate priva di eventi e di richiami turistici.Torino sta perdendo terreno e il Comune annaspa dopo i fatti del 3 giugno che hanno leso l’immagine della città . Ad Albenga fanno un Palio nel centro storico tra i carugi, un contesto di per sé insicuro. Tutto e’ andato per il verso giusto perché hanno saputo garantire la sicurezza. A Torino il 3 giugno tende a non essere superato . Ci volevano impegno e creatività per superare la china con un’estate fuori ordinanza . Ci si limita all’ordinaria amministrazione, al grigiore burocratico che è l’esatto opposto della cultura che esige capacità e inventiva . L’idea di togliere le alghe dal Po con le mani sembra il modello a cui guardare. Fanno rimpiangere , se non l’esagerato attivismo di Fiorenzo  Alfieri, il grande assessore alla cultura di Castellani Ugo Perone, un docente universitario di alto livello che si dedicò con entusiasmo e disinteresse alla città . Fu l’unico assessore insieme al socialista Marzano, che fu all’altezza del compito di animare culturalmente una città senza l’intento di egemonizzarla. Una tentazione a cui è difficile resistere.

***

Quando Colombo e Ceaucescu giunsero a Volpiano

La chiusura della Comital a Volpiano con 150 operai in mezzo ad una strada  riporta alla mente l’industriale che la fondo’ , il futuro cavaliere del lavoro Aldo Bugnone, un uomo che si era fatto da se’ con una” boita “a Cascine Vica. Era un uomo capace e ambizioso. A Volpiano vennero in visita il presidente del Consiglio Colombo, il dittatore sanguinario Ceaucescu ,il ministro Luigi Preti. Oltre a dedicarsi alla lavorazione dell’alluminio ,creando per primo la carta in alluminio Kiki ,ideo’ le aule scolastiche prefabbricate che potevano risolvere i problemi di penuria di locali negli anni della crescita del numero degli allievi durante la scolarizzazione di massa degli anni 70.Poi l’azienda collasso’ anche a causa di un sindacato molto agguerrito. E ci furono un fallimento e la bancarotta fraudolenta . Una famiglia onorata fini’ sui giornali. Ho conosciuto Bugnone negli anni dello splendore e della ricchezza mai ostentata . Era un signore venuto dal nulla, al di là della sua fine non esaltante che stupì molti . Ci andarono di mezzo anche i suoi figli ,anche quelli non impegnati in azienda .Per loro furono tempi difficilissimi.

***

Guido Appendino  di Chieri

E ‘ un semplice omonimo della sindaca di Torino, anche se la sua pittura e’ semplice, lineare, potremmo dire chiara anche a chi non si intenda di arte. E’ il pittore di Chieri per antonomasia. “Le sue cittadelle ,torri ,fortini, chiese rispecchiano un Medio evo plasmato dalla fantasia”, scrisse Vittorio Bottino ,un giornalista  colto che per un errore  in fondo veniale, ebbe la carriera stroncata a “La stampa” e dovette ripiegare su testate minori che sfruttarono avidamente la sua intelligenza, costringendolo ad un superlavoro che ne oscuro’ l’immagine. Il mondo di Appendino e’ anche accompagnato da pappagalli, tartarughe, pesci, uccelli che animano le sue opere. I suoi quadri sembrano un po’ a tappeti orientali e il grande Marziano Bernardi che non ignorava anche i giovani , parlo’ nel 1975  di un “mondo fiabesco”, mettendo in risalto  il carattere di “miniature persiane “di certe sue opere. Bernardi evidenzio’ come non si trattasse di un naïf ,ma di un narratore delle “Mille e una notte”. Aggiungerei con il cuore rivolto sempre al suo Piemonte e ai  suoi monumenti .Claudia Ghirardello che ha scritto, cogliendo nel segno: “In bilico tra realtà ed irrealtà, l’animo fanciullo di Appendino emerge con irruenza nella trasfigurazione degli oggetti. Il semplice muta nel complesso e, rivissuto, ipnotizza nella trama del fascinoso lo sguardo del riguardante. Il colore, volano della fantasia dell’artista, sublima il segno nel moto sempre coinvolgente della costruzione geometrica.”

***

Lettere  scrivere a quaglieni @gmail .com 

.

Vitalizi e pensioni

Egregio professore,
Ho letto il suo articolo sui vitalizi ai parlamentari ed ho apprezzato molto come lei abbia subito colto come l’introduzione retroattiva del metodo contributivo ai parlamentari apra un varco al riconteggio delle pensioni di milioni di italiani. Giustamente lei denuncia una possibile macelleria sociale. Questo pericolo va denunciato e rivela i disegni veri anche di Renzi che vuole rifarsi una verginità  dopo gli scandali che hanno coinvolto il suo partito.
                                                                                                                Gina Gerosa 

.

Aggiungo solo a quanto ho scritto che l’ex presidente della Corte Costituzionale Onida ha subito dichiarato che imporre il riconteggio su pensioni in corso di erogazione  e’ perfettamente costituzionale. Sarebbe interessante il pensiero dell’ineffabile prof. Gustavo Zagrebelsky. Gli ex dovrebbero tacere e godersi le loro  pensioni che spesso sono d’oro. Finora sul tema Zagrebelski non ha parlato.                                                                                                       pfq

.

Bettiza  e i baci di Alassio 

Caro Quaglieni, 
La sua rubrica  e i suoi articoli  sul Torinese sono molto seguiti da tanti amici Alassini che si spediscono a vicenda i suoi articoli. Su Bettiza  (su cui ha scritto un saggio magistrale più che un semplice articolo ),vorrei anche ricordare i suoi editoriali da Telemontecarlo, un’oasi di libertà negli anni più terribili del conformismo di sinistra. E poi ,cambiando discorso, vorrei chiederLe perché nell’articolo su Alassio non ha parlato dei Baci ,la specialità alassina quasi nota come il Muretto . Verrò il 7 per il Premio Pannunzio – Alassio al generale Mori .
                                                                                                    Gio.Battista Firpo 

.

Ricordo anch’io Tele Montecarlo,fu una specie di Radio Londra per gli italiani oppressi da terrorismo e dai governi catto-comunisti: Bettiza, Montanelli ,Zappulli, una pattuglia di coraggiosi. Circa i famosi Baci di Alassio ,ha ragione ,e’ opportuno scriverne. Molti torinesi li amano e, in effetti, sono davvero buoni, soprattutto quelli del mastro pasticcere Sanlorenzo ,la cui azienda produsse  i baci nei primi del ‘900.li amavano molto gli inglesi e i russi che sceglievano Alassio per le vacanze.

pfq

 

 

Torino capitale dei giovani talenti. Il Poli premia le idee di impresa

Presentati i progetti dei migliori team dell’Academy, che quest’anno hanno avuto anche un mentor virtuale unico al mondo: EIABot

 

Sono state settimane di intenso lavoro quelle della seconda edizione italiana di EIA, European Innovation Academy, l’evento internazionale di formazione sull’imprenditorialità a base tecnologica ospitato dal Politecnico di Torino dal 10 al 28 luglio. Per venti giorni gli spazi del Lingotto si sono trasformati in un laboratorio creativo dove si sono confrontati più di 650 giovani di talento provenienti da oltre 70 Paesi: ingegneri, studenti di marketing ed economia provenienti dalle più prestigiose università del mondo, ma anche persone che già lavorano in azienda e vogliono sfruttare l’occasione dell’Academy per “accelerare” l’innovazione. Gli innovatori di EIA hanno incontrato mentor e investitori provenienti dalla Silicon Valley e dal territorio regionale e nazionale: nomi di primo piano del mondo universitario e imprenditoriale che hanno messo a disposizione la loro esperienza come strumento e leva per la promozione dell’imprenditorialità a base tecnologica. Direttamente coinvolti nell’organizzazione dell’Academy sono, tra gli altri, l’Università di Berkeley e Google, mentre i partner di EIA Torino 2017 sono FCA Group e Intesa Sanpaolo, con il sostegno della Camera di Commercio di Torino. Ottima la risposta da parte delle aziende, sia start up sia imprese già strutturate, coinvolte nelle diverse attività formative. Successo, in particolare, per la prima edizione dell’’Executive Innovation Day del 14 luglio, organizzato dalla Camera di commercio di Torino con la partecipazione di oltre 40 imprese, di settori molto diversi, dalla sicurezza digitale

all’aerospazio.L’edizione 2017 si è chiusa ieri con la presentazione dei 12 progetti dei team selezionati dai venture capitalist che hanno valutato le quasi 100 idee di impresa proposte dai giovani innovatori, che hanno lavorato con mentor di alto profilo e quest’anno sono stati supportati anche da una sorta di “mentor virtuale”: una Chatbot – EIABot – cioè un robot basato sull’intelligenza artificiale che ha seguito i partecipanti giorno dopo giorno, proponendo compiti e approfondimenti e rispondendo alle domande dei partecipanti, incoraggiandoli e guidandoli. Si tratta di una modalità di insegnamento del tutto innovativa: durante la prima settimana EIABot ha imparato dagli studenti, cercando di capire come entrare in empatia con loro dalle loro stesse domande e dagli argomenti più richiesti; nel corso della seconda settimana, EIABot era già in grado di compiere alcune analisi sui lavori dei team e ha inviato feedback alle richieste dei partecipanti (ad esempio, li ha aiutati a individuare il loro cliente ideale), raccogliendo anche i feedback dei mentor.  Infine, nella terza settimana, EIABot è diventato autonomo: tutti i mentor umani della EIA hanno lasciato l’Italia e la chatbot ha continuato a insegnare ai partecipanti attraverso laboratori e attività.

I PROGETTI SELEZIONATI A EIA Turin 2017:

 

ARCatalog

L’idea del team, nata dall’attività di ricerca del Politecnico di Torino, è di creare cataloghi di realtà aumentata per le aziende, allo scopo di mostrare il design e il potenziale dei loro prodotti.

 

Fish to fish

Il progetto si basa su un modo innovativo e intelligente per misurare i metalli pesanti nocivi nei pesci, come il mercurio. La tecnologia alla base del progetto, che prevede un sistema molto rapido e a basso costo per analizzare i campioni di pesce, è stata testata in una prima fase dall’Università degli Studi di Torino.

 

nMesh

Per risolvere il problema del digital divide nelle zone svantaggiate, il team ha sviluppato l’idea nata dalla ricerca del Politecnico di Torino di una rete di trasmissione del segnale web che si auto-genera,  costituita da antenne flessibili e poco costose che rendono facile e automatica la creazione di “reti a maglie” per portare accesso a Internet dove la connettività è lenta o assente.

 

Totem

Totem è un’app per far trovare al consumatore esattamente ciò che desidera, grazie all’intelligenza artificiale. Classifica tutto ciò che riguarda il cibo, film, musica, sport, tecnologia e molti altri ambiti e elabora i gusti del cliente per mostrargli in modo più facile e preciso cosa potrebbe interessarlo.

 

ATPC

La tecnologia proposta dal Team, già sviluppata in una prima fase dal Politecnico di Torino, propone un sistema di controllo attivo della pressione degli pneumatici sui veicoli, per migliorare il consumo di carburante e la sicurezza stradale.

 

Work & Go

Work & Go è un’applicazione che collega aziende e lavoratori che sono disposti a lavorare per poche ore nel tempo libero. Il servizio soddisfa le necessità delle aziende, soprattutto quelle locali e di piccole dimensioni, di un aiuto nei momenti di punta e aiuta gli studenti a trovare piccoli lavori.

 

P_Killer

Il team ha progettato una imbarcazione dotata di intelligenza artificiale per pulire l’acqua dalle sostanze inquinanti. Attraverso un robot, il sistema combina la raccolta dei rifiuti, la degradazione degli inquinanti, la produzione di energia elettrica, il monitoraggio della qualità dell’acqua e la navigazione.

 

Present

Il team si propone di collegare le aziende che desiderano visualizzare annunci in realtà virtuale con gli sviluppatori che vogliono monetizzare i loro contenuti, proponendo la visualizzazione di determinati contenuti agli utenti potenzialmente interessati.

 

EZfit

Un software di realtà aumentata che consente a una persona di vedere come i vestiti si adatteranno al loro corpo. Il sistema porterà ad una maggiore soddisfazione del cliente e notevoli risparmi per la società di abbigliamento online grazie alla riduzione delle spese di spedizione dei resi.

 

Cardio Guard

Un dispositivo per il monitoraggio dell’elettrocardiogramma in tempo reale, sviluppato a partire da una ricerca del Politecnico di Torino. Con l’impiego di questa tecnologia indossabile negli ospedali, diminuiranno tre fattori: il costo della cura, la durata dei ricoveri del paziente, i tassi di nuovi ricoveri e la probabilità di un secondo problema cardiaco.

 

Roadside Rescue

Per risolvere il problema della mancanza di assistenza stradale rapida ed efficace in caso di guasti del veicolo, il team propone un’applicazione per smartphone che offra ai proprietari di veicoli un’assistenza completa, dall’autista personale all’assistenza del meccanico.

 

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

.

Casa Pound – Sindaca di Venezia ? – Un libro che pretese di cambiare la scuola – Arrigo Cipriani controcorrente – Alassio luglio 2017 

****

Casa Pound 
A riguardo di casa Pound vorrei ricordare-nessuno lo ha fatto – che la destra rispetta in primis i valori della Patria e che richiamarsi a  Ezra Pound significa riferirsi ad un traditore della sua patria americana contro cui si espresse in trasmissioni radiofoniche da lui condotte anche negli anni della Rsi. I suoi compatrioti avrebbero dovuto condannarlo alla pena capitale prevista in tali casi,ma venne considerato matto e alla fine liberato.Identificarsi ,ad esempio, in Guido Pallotta,segretario del Guf di Torino  caduto nel deserto egiziano,avrebbe molto più senso. A Pallotta era dedicato il gruppo giovanile del MSI che era decisamente estremista e sempre pronto ad usare le mani.C’era una povertà culturale assoluta. Molti ragazzi erano figli di reduci o gerarchi repubblichini. Anche Tullio Abelli,malgrado l’età , era della stessa pasta dei giovani, per non dire di Martinat che veniva dal movimento giovanile Bisognerà attendere i più giovani per vedere un’evoluzione (o un’involuzione ?) dell’estremista di destra.

***

Sindaca di Venezia ?
Il quasi novantenne Francesco Forte, successore di Einaudi nella cattedra di Scienze delle Finanze a Torino, socialista alla corte di Craxi come ministro e sottosegretario, ha scritto un interessante libro di memorie. Come sempre accade ai vegliardi ,si lascia andare ai ricordi più esagerati in cui protagonisti della storia non sono gli altri più importanti di lui, ma sé stesso.  In una intervista in cui ha presentato il nuovo libro che lui stesso definisce “un mattone”, quasi 500 pagine, dice che la Sindaco di Torino non è adatta a governare una città così complessa. Pensando di fare una battuta di spirito, pensa che potrebbe fare il sindaco di Venezia, forse senza considerare i problemi difficili che si trova davanti a sé quel sindaco. Ma soprattutto Venezia è città di cultura e la sindaca su quel terreno ha dato forse gli esiti peggiori perché dopo la cacciata di Patrizia Asproni la città in termini culturali si è addormentata nella decrescita , felice o infelice che sia.

***

Un libro che pretese di cambiare la scuola
Ancora oggi la prof. Lidia De Federicis , già docente al liceo classico Gioberti ,un tempo il peggiore dei licei torinesi, poi via via cresciuto nelle classifiche non sempre in verità molto obiettive che vengono fatte,è considerata una grande donna torinese di scuola. Il suo libro “Il materiale e l’immaginario”,magari anche nato da splendide intuizioni, ha predominato nelle scuole torinesi. Anche la simpatia politica ha giocato un ruolo per le edizioni, essendoci in concorrenza solo il manuale di Asor Rosa con contenuti molto settari,ma una chiarezza espressiva esemplare. Il libro della De Federicis avrebbe contemplato un corso docente preparato e affinato alle tecniche pedagogiche dalla professoressa torinese. Invece finì nelle mani di molti allievi che non erano in grado di usarlo come libro di testo. Adesso il successo del  libro è tramontato, ma ci sono stati anni in cui quel libro ha egemonizzato la scuola torinese con esiti spesso non positivi al di là delle ottime intenzioni dell’autrice  che forse si illuse di poter cambiare la scuola.

***

Arrigo Cipriani controcorrente
Sono amico di Arrigo Cirpriani , patron dell’harry’s Bar di Venezia, una sorta di nuovo Marco Polo che porta nel mondo il gusto e la cultura veneziani. Qualche anno fa ebbe il Premio Pannunzio, due anni fa ad Alassio il Premio Mario Soldati. Per il Premio Pannunzio andammo al “Cambio” di Torino e fu una grande delusione. Il maestro che è uomo elegante, non disse nulla del cibo, ma a Natale mi inviò un panettone di sua produzione,scrivendomi soltanto: assaggi la differenza. Quello che gli offrimmo era un po’ raffermo, incredibilmente raffermo. Cambiammo ristorante per il Premio dopo tanti anni .Mi spiacque, ma non fu possibile fare diversamente.  Oggi Cipriani governa un piccolo colosso con 400 cuochi e 26 ristoranti nel mondo. In una recente intervista ha dichiarato che “cucina italiana è diventata brutta copia di quella francese . Se la prende con Marchesi , Cracco, Cannavacciuolo,Bottura, Vissani,con i piatti rettangolari ,lunghi,storti e le forchette grosse e di forma strana. Esprime odio per i menu degustazione che obbliga a mangiare quello che vuole lo chef . E ovviamente denuncia l’anomalia di chef stellati che non stanno mai in cucina,ma sempre in televisione,anche a fare pubblicità di patatine e di acque minerali. Nessuno come Arrigo ha titolo per denunciare una situazione di degrado impastata a suprema arroganza. Io non vado dagli chef stellati. Li ho provati tempo addietro, ma non mi lascio fregare. C’era un modesto Combal alla frazione Malatrait di Almese ,lungo la strada del Colle del Lys. Si stava benissimo. Era lo stesso cuoco che poi si trasferì,lasciando lo stesso nome, a Rivoli. A Rivoli mi invitarono due volte.Pensavo di trovare la stessa persona,ma la mia era un’illusione. I cuochi stellati non sono più uomini normali. Posso dire che io rimpiango la vecchia trattoria iniziale? Semplice,con pochi piatti semplici e cucinati in maniera impeccabile. Cipriani una volta mi disse che era necessario riscoprire le antiche trattorie ancora rimaste incontaminate dal tempo. Forse non ci sono più anch’esse, neppure in provincia dove il precursore gastronomico per antonomasia Soldati individuava la salvezza rispetto alle città. Oggi anche in provincia, salvo poche eccezioni, si mangia male. Purtroppo. Alla fine io sto riscoprendo l’abitudine antica di mangiar a casa mia; andar fuori a cenare mi è sempre piaciuto molto,ma non accetto più di mangiar male e spesso anche di essere “derubato”.

***

Alassio luglio 2017 
Alassio è la spiaggia dei torinesi. A far risorgere dopo la guerra il turismo alassino fu l’artista Mario Berrino,straordinario creatore di eventi e di cose durevoli come il Muretto. Ad Alassio siamo in piena stagione che, da alcuni anni, ha avuto un  forte rilancio con la politica del Sindaco Enzo Canepa, degno successore di Melgrati, dopo un parentesi infausta da dimenticare.  Canepa ha la fermezza necessaria  per fare di Alassio una città favorevole ai piaceri della vacanza o almeno alla spensieratezza a cui ha diritto chi ha lavorato tutto l’anno. Una delle sue prime preoccupazioni è la sicurezza,cercando di opporsi al turismo domenicale” mordi e fuggi”,anzi “crea casino e sporcizia “,insieme al sindaco di Laigueglia una cittadina in cui il centro storico è rinato a nuova vita.E’ stato tra i primi a rifiutarsi nell’accoglienza degli emigranti economici,anzi ha fatto pattugliare le spiagge per tutelare i turisti in vacanza rispetto alle processioni di “vu cumprà” che vendono oggetti  taroccati. Non ha fatto,sia chiaro,lo sceriffo,si è limitato a fare il suo dovere di Sindaco. Alassio deve restare la perla del Ponente e non può rischiare di essere appannata,pena un gravissimo danno di immagine ed economico. Una mia amica alassina ha scritto per il secondo anno,riferendosi ad Alassio, queste parole su Facebook  che danno un’idea di cosa sia la frenesia dell’estate ad Alassio, l’ubriacarsi di sole e di mare su una delle più belle spiagge italiane :”Toglietevi il trucco e i gioielli in spiaggia,tuffatevi con la testa sott’acqua,nuotate,camminate a piedi nudi sulla battigia, bevete vino vero,fumate, innamoratevi senza ragione,lasciate perdere calcoli e soldi.Dite “ti amo” comunque.Ridete.Donne,la vita è breve .Brevissima.Troppo breve per viverla impostate e guardinghe “. Forse le  non sarà possibile realizzare l’intero,ambizioso “programma”:i tempi dei flirt estivi di cui si è occupato recentemente  il “Corriere”, forse, sono finiti come quello dei mariti in città e delle mogli al mare,entrambi alla  ricerca di un’avventura.Riguardava altri tempi come il topless che furoreggiava ad Alassio come a St. Tropez.Oggi il topless è scomparso. L’estate 2017 passerà alla storia,si fa per dire, per il dibattito animato,malgrado il caldo, sui pantaloni corti o i bermuda che si potrebbero portare anche in città e addirittura in ufficio o alla riunioni. La questione l’aveva già risolta, a modo suo, l’ex prefetto di Torino Salerno che vent’anni fa passeggiava in pantaloni corti in via Roma. Personalmente non ritengo accettabile che ci si possa presentare in ufficio in calzoncini anche perché esiste l’aria condizionata. Certe regole,almeno in città ,vanno rispettate. Al mare è un’altra cosa,anche se il sindaco di Alassio è sempre con la giacca. Uno stile istituzionale che andrebbe salvaguardato anche d’estate.

***

LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

.

Agosto 1917
Egregio professore,
io sono andato ad ascoltare il convegno sull’agosto 1917 al circolo de Amicis. Eravamo poche persone.I relatori erano tutti schierati,la figlia di Viglongo amico di Gramsci, mi è sembrata più distaccata.  Concordo con Lei nessuna lapide ai “cabinisti” dell’agosto 1917.Furono dei sabatori, dei rivoltosi colpevoli di alto tradimento. L’Italia era in guerra da due anni. Ha fatto bene a scriverlo con chiarezza.Non vorrei che qualche grillino fosse suggestionato dall’idea di porre rimedio all’oblio. Non sapevo ,e La ringrazio di averlo scritto, che i maggiori esponenti socialisti già allora andassero in vacanza,mentre gli operai godevano del giorno di ferragosto festivo. Grazie per la sua onestà intellettuale.

Fabrizio Musso

Io ho lasciato integra la sua lettera e quindi mi limito a ringraziarLa. Scrivere cose veritiere per uno storico non è un merito, ma un obbligo. Non così accade per molti giornalisti e tantissimi storici politicizzati.

PFQ

Dove arriveremo con l’immigrazione ? 
Caro Pier Franco,  ho letto la tua analisi sul dramma dell’immigrazione,  che  da laico liberale con vivo senso dello Stato , condivido pienamente  ; meglio non si poteva dire. Negli  anni scorsi , assistendo a cosa i governi stavano facendo mi chiedevo: ma questi capiscono dove arriveremo? Mi sembra che non lo abbiano ancora capito davvero. Purtroppo, avendo vissuto fino a diciassette anni in Africa, in Eritrea, (ho frequentato le scuole italiane all’estero e solo l’Università in Italia), e amando ancora moltissimo quella terra, il mio disagio è davvero  grande.                        

Giovanni Paolo Bonanno   Siracusa 

.
Rispetto all’articolo del 21 luglio che ha suscitato ampio dibattito, aggiungerei che la situazione è esplosiva e minaccia la nostra stessa  convivenza civile, generando sentimenti xenofobi e razzistici che sono estranei alla nostra cultura. Pensi  chi ci governa ai disastri provocati e corra ai ripari!  

PFQ 

 

Zanzara tigre: massima allerta in Piemonte fino al 26 luglio

Secondo i dati di Vape Foundation divulgati da Anticimex, nella settimana dal 20 al 26 luglio, indice potenziale di infestazione a livello 4 ad Alessandria, Asti, Novara e Vercelli; tendenza futura in crescita in quasi tutte le province e indice di calore compreso tra i 41 e i 54 gradi ad Alessandria, Asti e Vercelli

 

Clima infuocato in gran parte d’Italia. In più, se ciò non bastasse, l’aumento delle temperature spesso porta con sé l’impennata di un altro termometro temuto ogni estate: quello della zanzara tigre. Quali saranno le aree più attaccate nei prossimi giorni dall’insetto striato della famiglia Culicidae, genere Aedes?

 

Secondo i dati del bollettino meteo di Vape Foundation divulgati da Anticimex, azienda internazionale specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientalenella settimana dal 20 al 26 luglio in Piemonte sono Alessandria, Asti, Novara e Vercelli le province con l’indice potenziale di infestazione di zanzara tigre più alto, in una scala di intensità da 0 a 4. Nelle altre province, a Cuneo, Torino e Verbano-Cusio-Ossola si registra invece un livello medio-alto (3) mentre a Biella l’attesa è medio-bassa (2). In quasi tutte le province, eccetto Verbano-Cusio-Ossola, la tendenza futura è in crescita mentre l’indice di calore è compreso tra i 41 e i 54 gradi ad Alessandria, Asti e Vercelli; tra i 32 e i 40 gradi a Biella, Cuneo, Novara e Torino; inferiore ai 27 gradi a Verbano-Cusio-Ossola.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Nelle altre regioni, nel Lazio l’allarme più alto si concentrerà su tutte le province tranne Rieti (indice 1); in Friuli Venezia – Giulia su Pordenone e Udine, seguite da Trieste (livello 3); inAbruzzo su L’AquilaChieti e Pescara, con Teramo all’indice 3; in Liguria su Genova Savona, preferite ad Imperia e La Spezia (livello 3). Termometro massimo in PugliaUmbriae nelle Marche, interamente prese d’assalto, in Sicilia, dove a salvarsi è la sola Caltanissetta, mentre in Basilicata saranno sia Matera sia Potenza a registrare l’indice 4. Calabria e Campania quasi al completo, dato che ad essere attaccate saranno tutte le province, ad eccezione di Cosenza per la prima e di Avellino e Caserta per la seconda. Anche la Sardegna nel mirino del livello 4 con CagliariCarbonia IglesiasMedio CampidanoNuoro, Olbia – Tempio e Oristano, e a seguire le province di Ogliastra Sassari, al livello medio-alto (3). In Lombardia gli insetti famelici faranno la loro comparsa manifestandosi principalmente sui territori di Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, e Pavia, sfiorandoVarese, che presenterà invece un indice medio-alto (3). Se in Veneto a soffrire saranno tutte le province tranne Belluno (livello 1), in Toscana ad avvicinarsi all’indice più alto saranno Arezzo, Firenze, Lucca e Prato (livello medio-alto 3), in coda alle restanti di livello 4 (Grosseto, Livorno, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Siena).

 

Come si può limitare il fenomeno e ostacolarne la diffusione?

“Prevenire è sempre il rimedio più consigliato – sottolinea Valeria Paradiso, Responsabile Tecnico di Anticimex Italia – Le zanzare possono essere molto fastidiose. Spesso rinunciamo al piacere di stare sul terrazzo o nel giardino di casa per evitare le punture; altre volte ancora rappresentano un problema per la salute pubblica. Per liberare seriamente le nostre città dall’invasione delle zanzare occorre pianificare interventi mirati e continuativi almeno da marzo a tutto ottobre, avvalendosi di esperti del settore e del coinvolgimento attivo dei cittadini, che giocano un ruolo fondamentale per le aree private. In particolare, per evitare di dover gestire in “emergenza” il problema delle zanzare, è bene intervenire con anticipo attraverso cicli di interventi con prodotti antilarvali, che consentono di eliminare in breve tempo un grande numero di “potenziali” zanzare adulte.”  

 

I consigli dell’esperto

Per quanto riguarda gli accorgimenti per prevenire e contenere il fastidioso problema zanzara nella quotidianità, bisogna tenere conto di alcune regole precise. “Per impedire che si crei terreno fertile per la colonizzazione larvale di questi insetti, è importante evitare di lasciare accumulare acqua nei contenitori esterni (vasi da fiori, bottiglie e altri contenitori che possano contenerla), oppure lasciare accumulare i rifiuti invece di buttarli via in sacchetti di plastica chiusi, conservati in bidoni della spazzatura coperti – consiglia Valeria Paradiso – Quando zanzariere o repellenti inoltre non bastano, per fortuna oggi esistono sistemi di disinfestazione automatica che permettono al privato di poter programmare giorni e orari di intervento, in assoluta autonomia.”

 

Trasporti, estate di disagi: dopo il treno da Lecce ora il volo Torino-Cagliari

Dopo l’odissea di qualche giorno fa, di cui sono state vittime i passeggeri del treno Lecce – Torino, giunto a Porta Nuova alle 3,30 anziché alle 21 per un guasto meccanico, ora la disavventura è toccata ai passeggeri sardi di Meridiana, 110 persone in partenza da Torino per Cagliari con il volo Ig 00504 delle 12.35. Per un guasto all’aeromobile la compagnia ha dovuto cancellare il volo del Fokker 100 del vettore croato Trade Air noleggiato da Meridiana. Tramite mail o telefono la compagnia ha avvisato i passeggeri della cancellazione del volo e chi  è riuscito a comunicare con Meridiana è potuto arrivare a  Cagliari su altri voli in partenza da Torino, da Malpensa e da Bologna . Sembra, però, che alcuni di loro, non abbiano ricevuto l’avviso e stamattina in aeroporto  hanno avuto l’amara sorpresa.