Cosa succede in città- Pagina 415

La beneficenza dei “poteri forti” a favore della cultura

di Enzo Biffi Gentili

In tempi di crisi, alcuni “poteri forti” privati e pubblici torinesi paiono dedicarsi a benevole pratiche di sostegno nei confronti di vari enti e manifestazioni culturali in più o meno gravi difficoltà. È il caso, a esempio, delle rinnovate e riaperte OGR, che sin dalla loro prima mostra del 2017, intitolata Come una falena alla fiamma, hanno accrocchiato opere provenienti, oltre che dalla collezione della Fondazione per l’arte Moderna e Contemporanea CRT e della Collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che sono in buona salute, anche e tra l’altro opere conservate in alcune delle istituzioni museali pubbliche facenti parte della invece molto sofferente Fondazione Torino Musei come Palazzo Madama, il MAO Museo d’Arte Orientale, la GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea. Ma anche nel recentemente annunciato programma delle OGR per il 2018 sarà concesso spazio a manifestazioni come il Torino Jazz Festival e Club To Club. Qualcuno, come Gabriele Ferraris sul suo blog (http://gabosutorino.blogspot.it/) e altrove, ha visto in questa apertura un’attività di “supplenza di qualche assessore inadeguato e, in generale, di una classe politica in larga parte raffazzonata, velleitaria, assente o inconcludente”, e, tento per gradire, “improvvisatrice e cicalona”. Quindi “piaccia o non piaccia, si ha l’impressione che ormai a Torino i veri assessori alla Cultura siano i vertici delle fondazioni bancarie” (Gabriele Ferraris Torino, se le Fondazioni sono più competenti degli assessori alla Cultura. Il caso Ogr in “Corriere della Sera. Corriere Torino” 18 gennaio 2018). Su un altro fronte, quello pubblico, è La Venaria Reale -struttura che da sempre gode, come si suol dire, di particolari e costose attenzioni, sino a esercitare una sorta di “imperialismo oggettivo” pure sulle altre Residenze Reali fuori città, che sovente dunque espositivamente annaspano, a dichiarare con gran liberalità di essere pronta a ospitare artefatti che l’altrui miseria –dai soliti noti indotta- non riesce a ben valorizzare. Tutto va quindi ben, madama la marchesa? Certamente sì, se si ricorda il testo della canzoncina, da noi esaltato dal birignao di Nunzio Filogamo (https://www.youtube.com/watch?v=jMGanySpxrE), dove la locuzione-tormentone Tutto va ben… in realtà attenuava la progressiva rovina di un castello… Il “vizio torinese”, a proposito di OGR e altro, non consiste quindi tanto nel “non saper stupire” nella presentazione di questi programmi, come ha sostenuto Laura Milani (in “Corriere Torino” 18 gennaio 2018). Non è il sottotono a preoccupare, ma il sottotraccia. E non ci si riferisce alla caratteristica coniugazione di cortesia e falsità, ma alla propensione, alquanto evidente in questi accadimenti, a una certa “carità pelosa”. Curiosa locuzione, che il linguista Ottorino Pianigiani così spiegava: “carità pelosa dicesi quando sotto specie di carità verso altrui si tende al proprio utile” e che il nostro purtroppo scomparso italianista Giorgio De Rienzo segnalava anche ne I promessi sposi del Manzoni, ove si ritrova “una carità, una carità… non dico pelosa, ma una carità molto gelosa, sospetta…”. Non siamo così diffidenti, ma queste farciture con ingredienti di altri cuochi, ridotti alla fame, di un cartellone o di un’esposizione divengono anche vantaggiose e risparmiose, soprattutto per strutture di cui non è ancora così chiara la missione (e che, per quanto riguarda Venaria, non posseggono una importante collezione). Un po’ di cautela quindi, prima di esaltare queste brave persone: l’aveva capito, già secoli fa, il Buddha: “Nonostante tu sia una buona persona, sarai salvato. Figurati i cattivi”.

L’Avvocato 15 anni dopo, simbolo di una Torino che non c’è più

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di Pier Franco Quaglieni

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Sono passati 15 anni dalla morte di Gianni Agnelli, l’avvocato per antonomasia, simbolo di una Torino che non c’è più . Ai suoi funerali solenni in duomo ci fu una grande folla che, tanto per non farsi mancare nulla , fischiò il presidente del Consiglio Berlusconi mentre entrava in chiesa. Assistetti ai suoi funerali in un banco vicino a Vittorio Chiusano, considerato l’avvocato dell’Avvocato. Si senti’ in quell’occasione che finiva un mondo che Agnelli aveva rappresentato. La Fiat, già in crisi , precipitò  anche per gli errori del suo presidente che aveva ceduto le redini del comando a Cesare Romiti. Il periodo aureo della Fiat fu quello di Vittorio Valletta , il ragioniere che seppe affrontare la ricistruzione e l’urto frontale con i comunisti che subito dopo la liberazione lo avevano estromesso. Agnelli fu per molti anni sotto tutela di Valletta, poi spiccò il volo.Era un personaggio sicuramente eccezionale abituato a vivere nel mondo più che nella Torino provinciale che pure amava. Era stato ufficiale del “Nizza Cavalleria “ durante la guerra in Africa. Seppe godersi avidamente la sua giovinezza senza limiti in rapporto con donne bellissime e anche la cocaina. Amò la Fiat che fu di suo nonno Giovanni, ma non riuscì ad essere un grande imprenditore , fortemente ostacolato da una contestazione operaia violenta che andò molto oltre l’autunno caldo .

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Una volta a cena con Mario Soldati ascoltai da lui una frase che mi è rimasta impressa : “In fondo io sono di sentimenti socialisti”. Mi sembro’ una frase paradossale , forse per compiacere Mario che era sfegatato per la Juve. Con Mario c’era una grande amicizia : Gianni gli metteva a disposizione la macchina targata Torino su cui era solito viaggiare lo scrittore. Un altro grande amico di Gianni fu Jas Gawronski che ,quand’era a Torino, era ospite fisso a casa Agnelli in collina e passava le vacanze con Gianni .  Jas ,quando Gianni mori, si chiuse nel silenzio e non volle scrivere nulla ne’ rilasciare dichiarazioni . Lo stile del principe polacco prevalse su quello del giornalista e in tanti anni di frequentazione non mi parlo’ mai del suo rapporto con Gianni. 

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La Juve fu la vera passione dell’Avvocato. Al liceo d’Azeglio lo ricordammo su mia iniziativa . Tutti resero omaggio avvocato,anche certa sinistra che lo aveva avversato . Dopo 15 anni di lui resta un ricordo sbiadito . Non è certo Evelina Christillin che l’avvocato fece conoscere , la sua erede perché la spocchia non è cosa legata al nome di Gianni. L’amato giornale di famiglia e’ finito nel gruppo De Benedetti che dopo qualche mese Gianni aveva cacciato dalla Fiat in cui era entrato come socio. Senatore a vita , ebbe un rapporto con la politica limpido . Non credo avrebbe speculato in borsa per la telefonata di un presidente del Consiglio. Era un uomo di stile quasi inimitabile non solo perché portava l’orologio sopra il polsino della camicia . Quando ho avuto l’occasione di parlare con lui constatai come fosse un uomo eccezionale, gentile di animo, che sapeva mettere l’interlocutore a suo agio . La tragica morte del figlio suicida e la morte crudele del nipote Giovannino,il vero erede,lo avevano rattristato profondamente . Sembrava un uomo annichilito e spento . Ho letto con disgusto i libri denigratori che un piccolo giornalista che fa dello scandalismo il suo mestiere, ha scritto su di lui e sulla sua famiglia . Forse non è stato un grande imprenditore come il nonno, ma sicuramente è stato un grande uomo e un grande piemontese . I suoi nemici, al suo confronto , erano dei nani. Anche molti suoi collaboratori erano dei nani. E questo spiega molte cose. L’unico Agnelli di alto livello fu Umberto oscurato dal fratello, imprenditore capace e solido, un uomo che va riscoperto .

Una Grande Festa Contadina per gli 11 anni di Eataly

Si apre un nuovo anno all’insegna di valori come la biodiversità, la stagionalità, la democraticità del buon cibo, la convivialità, la tutela delle piccole produzioni, dell’ambiente e degli animali. Il 2018 in particolare sarà per Eataly l’anno del rispetto: per la terra, per l’ambiente e naturalmente anche per le persone. Sono valori che passano attraverso le scelte alimentari che tutti noi compiamo ogni giorno: d’altronde, “mangiare è un atto agricolo” ed è bene farlo nella maniera più consapevole possibile. Eataly prosegue il suo impegno quotidiano nel raccontare e far conoscere cose buone ma anche persone buone. Per questo decide di festeggiare questo undicesimo compleanno con i contadini, coloro che si occupano di “far nascere” il cibo. Sabato 27 gennaio infatti Eataly Lingotto festeggia con una giornata interamente dedicata al mondo rurale e organizza con la collaborazione degli amici di Slow Food una grande Festa Contadina per raccontare la ricchezza del territorio italiano, direttamente dalla terra al piatto. Il legame con Slow Food è così forte da far sì che la Festa Contadina diventi anche l’occasione per ricordare che il 2018 è l’anno della nuova edizione di Terra Madre Salone del Gusto: 1 euro per ogni piatto venduto verrà donato a Menu for Change, la campagna internazionale di Slow Food che vuole sensibilizzare al cambiamento climatico, ponendo l’attenzione sulla produzione e sul consumo del cibo.

 

Il programma della Festa Contadina

Dal mattino Eataly Lingotto si trasformerà in palcoscenico per un grande mercato contadino diffuso, a partire dalla Piazza dei Produttori ma anche per tutto il negozio: sarà possibile comprare dalle mani del produttore, senza alcuna intermediazione. Più di 20 contadini venderanno i prodotti delle loro terre, rappresentando il Piemonte e altre regioni italiane.

Dalle ore 14 nella Sala Punt & Mes al primo piano sarà il momento di “Eataly racconta…”: 4 incontri aperti a tutti in cui si affronteranno i temi di agricoltura sostenibile, allevamento buono pulito e giusto, pesca intelligente e filiera corta insieme agli esperti di Eataly. Eventi gratuiti, consigliata la prenotazione sul sito www.eataly.itLa sera, a partire dalle ore 19, le cucine dei Ristorantini ospiteranno ai fornelli 10 osterie che hanno ottenuto la Chiocciola sulla guida Osterie d’Italia 2018 di Slow Food, provenienti da tutta Italia e 1 pizzeria gourmet: un viaggio enogastronomico tra le regioni della Penisola e i piatti della tradizione locale. Tutti i ristoratori saranno accompagnati dal contadino/artigiano dal quale si riforniscono abitualmente e potranno raccontare così non solo il piatto ma anche il lavoro e la passione che vi sono dietro. Per tutta la sera musica live itinerante dei Magicaboola Brass Band, band toscana di 11 elementi tra fiati e percussioni.

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Ogni piatto avrà un costo simbolico di 11 €, mentre le pizze saranno proposte al pubblico a 9 €.

Sono inoltre in vendita tre carnet:

35 € per 3 piatti e 1 dessert

70 € per 6 piatti, 1 pizza e 1 dessert

100 € per 10 piatti, 1 pizza e 1 dessert

 

ELENCO DEI CHIOCCIOLATI:

Dal Piemonte:

Osteria del Boccondivino – Bra (CN)

Dalla Lombardia:

Osteria della Villetta – Palazzolo sull’Oglio (BS)

Alla Cavallerizza Lo sterminio dimenticato dei “triangoli rosa”

”Lo sterminio dimenticato” è il titolo del convegno che si terrà mercoledì 24 gennaio, dalle 9,30 alle 13,00 nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, in Verdi a Torino. L’evento è a cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte, l’Università degli Studi di Torino e il Servizio LGBT della Città di Torino. Il convegno, condotto da Silvano Bertalot, ha come scopo quello di approfondire, attraverso gli esperti (Lorenzo Benadusi, Melania De Leo, Giovanni Dall’Orto, Claudio Vercelli), la dimensione storiografica della persecuzione e deportazione degli omosessuali nell’Europa del fascismo e del nazismo, con un’attenzione particolare al caso italiano. Di rilievo sarà la partecipazione (in collegamento video) dell’ultima sopravvissuta italiana: Lucy, Luciano, classe 1924. La sua è la storia di chi ha vissuto sulla propria pelle di “diverso” l’ipocrisia della morale e della propaganda fascista durante gli anni Venti, nel suo paese d’origine in Piemonte. Poi ci fu il trasferimento a Bologna, e gli anni Trenta passati tra i primi amori adolescenziali e le amicizie omosessuali. Un periodo felice interrotto dall’arrivo della guerra e la chiamata alle armi nel 1943. Presto disertore, venne scoperto e mandato al campo di concentramento di Dachau, dove resterà fino alla liberazione, nel 1945. Poi il difficile ritorno in Italia, gli anni vissuti tra Roma e Torino, il passaggio dal rigido moralismo degli anni Cinquanta al (cauto) libertarismo degli anni Sessanta e al cambio di sesso, negli anni ’80. “175” è il numero del paragrafo per cui migliaia e migliaia di persone omosessuali nella Germania nazista subirono arresti, punizioni, deportazioni nei campi di concentramento. Il paragrafo 175 era un articolo del codice penale tedesco risalente al 1871 che recitava “La fornicazione contro natura, cioè tra persone di sesso maschile ovvero tra esseri umani ed animali, è punita con la reclusione; può essere emessa anche una sentenza di interdizione dai diritti civili.” Nel 1935, con l’ascesa al potere dei nazisti, venne inasprito, prevedendo una punizione per qualsiasi “atto osceno” tra due uomini, incluse anche le “fantasie omosessuali”. Le pene vennero inoltre raddoppiate, passando da 5 a 10 annidi carcere. Dopo la sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale, il paragrafo non venne abrogato. Ritornato alla vecchia versione nella Germania Est di influenza sovietica, per poi essere ulteriormente ridimensionato nel 1968 e abolito nel 1988, rimarrà in vigore nella Germania Ovest fino al 1994, per scomparire definitivamente con la riunificazione delle due Germanie. Nel 2000 il governo tedesco chiese pubblicamente scusaagli omosessuali per quanto subito a causa del paragrafo 175. Già dal 1933 iniziarono le prime deportazioni di persone omosessuali nei campi di concentramento dove portavano sulla divisa un triangolo rosa. Venne istituito un vero e proprio reparto per combattere l’omosessualità. Una volta raccolte le “liste rosa“, le persone venivano identificate e punite. 100 mila è il numero di persone arrestateper violazione del paragrafo 175 in Germania dal 1933 al 1945. Un numero di persone ‐ stimabile fra 10 mila 15 mila ‐ fu internato nei campi di concentramento. Morirono tra le 6.000 e le 9.000 persone. “90” è il numero intorno a cui si aggirano le condanne al confino per omosessualità tra il 1936 e il 1939 nell’Italia fascista. Seppur l’omosessualità non fosse esplicitamente punita dal codice penale italiano, diverse decine di omosessuali vennero allontanate dalla vita comune e inviate sulle isole Tremitio a Ustica. Per molti altri gay invece vennero adottate punizioni corporaliammonizioni e/olicenziamenti dai pubblici uffici.

 M.Tr.

MIRAFIORI BIKE TOUR: COME NARRARE LA CITTA’ E IL TERRITORIO

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All’interno dei progetti Mira Up e Mirafiori On Air promossi dalla fondazione di Comunità di Mirafiori, le associazioni Kallipolis ed ECOntACT hanno condotto un percorso volto a formare nuovi “narratori del territorio”. In continuità con le balade (passeggiate urbane) condotte da Kallipolis gli scorsi anni all’interno del progetto Mirafiori Social Green che hanno riscosso un elevato interesse e partecipazione di pubblico, sono stati proposti sei workshop gratuiti da settembre a dicembre 2017 condotti da esperti nell’ambito dell’architettura, analisi urbana, promozione turistica e mobilità sostenibile, con la partecipazione di Engim, Bici-T e Comitato di Borgata Mirafiori. Gli incontri hanno portato i partecipanti all’ideazione di un percorso turistico ciclabile che avrà luogo il giorno domenica 28 gennaio dalle ore 10 alle ore 12.30 aperto a tutti con aperitivo finale presso la Locanda nel Parco di via Panetti 1. Mauro, Marcella, Arianna, Tommaso, Sara, Tommaso e Marina, i partecipanti dei workshop, daranno voce una visione rinnovata del quartiere Mirafiori per conoscere, scoprire, o riscoprire questo territorio attraverso le tracce di un passato prima agricolo e poi industriale, di trasformazioni architettoniche, urbane e sociali guardando il quartiere come una grande fabbrica non solo di storia, ma anche di storie. L’appuntamento è in corso Giovanni Agnelli 200 davanti alla Palazzina FIAT. La partecipazione al tour è gratuita. Per l’aperitivo presso la Locanda nel Parco è richiesto un contributo di 5 euro. La prenotazione è obbligatoria all’indirizzo e-mail: mirafioricconto@gmail.com

Da non credere: dopo decenni si pulisce il parco Michelotti

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STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Ieri non credevo a ciò che vedevo. Ero titubante, invece oggi sono convinto di ciò che è accaduto. Stanno pulendo dopo decenni il Parco Michelotti, uno degli angoli più incantevoli di Torino viene restituito alla città. Meta di giovani che passeggiando e  dimostrano il loro amore, padroni di cani amorevolmente accuditi. Sportivi e crocchi di vocianti pensionati che parlano ad alta voce. Come di genitori inteneriti dai giochi dei figli.  Ma anche – se non soprattutto – di concerti abusivi dove probabilmente scorrono fiumi di droga. Rifugio di senza tetto, luogo dove convivevano bene e male. Ma, si sa,  che se non si interviene in tempo il male ha sempre ragione. Ed il degrado si combatte, almeno in questo caso, con la pulizia.  E la pulizia è cominciata. Sono passati tre giorni e inizia a prendere corpo una nuova realtà. Si rivedono i giochi ed il Parco ricomincia a rivivere. Ora speriamo che la pulizia sia la premessa per la gestione degli spazi pubblici. Nn siamo incontentabili, ma realisti e contenti.  Contenti perché FINALMENTE si è cominciato.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Il crollo della cultura  torinese – Scalfari vs De Benedetti – L’avvocato anonimo – L’addio a Guido Filogamo – Tra storia e gastronomia – Da Moncalieri a Roma?

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Il crollo della cultura torinese

Le quinte cadute  sulla scena del Teatro Regio con il rischio di ammazzare, insieme alle dimissioni del Segretario generale  della Fondazione Musei sono il simbolo dello sfascio della cultura torinese che è ormai in stato comatoso. Solo le signorine dell’ex pagina” In Città “de “La Stampa”(quella inventata da Edoardo Ballone che si rigira nella tomba vedendo all’opera le allieve) fingono di non sapere e scrivono le stesse cose conformiste  di sempre, esaltando gli amici,in primis l’amato circolo di via Bogino. Loro non vedono  ma scrivono. La cultura in mano a Parigi e Leon, le assessore per antonomasia ,sta precipitando nel baratro  e solo Gabriele Ferraris denuncia con coraggio la sua morte violenta ad opera di lor signore  e accoliti vari, spesso imparentati tra loro.

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Scalfari vs De Benedetti

L’intervista a “Repubblica “del fondatore Eugenio Scalfari, in aspra polemica personale con Carlo De Benedetti, merita di essere letta. Botte da orbi tra ex amici di merende politico-intellettuali .C’è da sorridere nel vedere due  vegliardi battibeccare e aggredirsi a vicenda come in una commedia goldoniana .Una guerra senza esclusione di colpi che ha coinvolto lo stesso direttore Calabresi, orfano del Commissario di Polizia mandato a morire sotto i colpi dei sicari di “Lotta Continua “guidati idealmente da Adriano Sofri, mandante dell’omicidio. Una rissa ridicola che ha tolto il poco smalto residuo al giornale radical-chic italiano. Scalfari afferma che il quotidiano e’ stato figlio dell’”Espresso “ fondato da Adriano Olivetti, Caracciolo e Scalfari. Dimentica  però di dire che Adriano, pochissimo  tempo dopo ,si ritirò da quell’impresa, non condividendone lo scandalismo  e soprattutto dimentica di dire  che il vero fondatore e primo direttore  del settimanale nel 1955 fu Arrigo Benedetti, il giornalista lucchese amico di Pannunzio, fondatore anche dell’”Europeo”. Dimenticare Benedetti e citare se’ stessi e’ un atto che si commenta da se’ .Benedetti lasciò  l’”Espresso” nel 1967 per gravi dissensi con la linea filo- araba di Scalfari. Se Fini fosse ancora in circolazione ,potrebbe dire  che siamo alle comiche finali tra Scalfari e l’Ingegnere che portò alla morte  la “Olivetti” che fu di Camillo e Adriano. Finirà così anche per il giornale -partito ,quello sì ,fondato da Scalfari ?

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L’avvocato anonimo

Il caso del noto avvocato torinese, rimasto anonimo, condannato a otto anni e  due mesi di carcere per violenze e abusi sulla moglie ,una donna russa madre di due bambini, suscita indignazione e perplessità . Nessun giornale ha pubblicato il suo nome, malgrado l’imputato abbia vivacemente discusso dopo la sentenza con l’avvocato della donna che ha fatto intervenire un carabiniere. Noi siamo dell’idea che la colpevolezza vada accertata in tre gradi di giudizio e che valga sempre la presunzione di innocenza, ma una condanna ad otto anni non è una multa, non è una condanna leggera .La tutela dell’imputato fino alla sentenza definitiva va sempre garantita, ma noi assistiamo continuamente al massacro mediatico, persino prima del processo , di chiunque. Ci sono i killer giornalistici che devono la loro notorietà alle aggressioni giornalistiche ,senza scrupoli deontologici di sorta. Basta una fuga di notizie o una intercettazione o addirittura un pettegolezzo .Invece il noto avvocato torinese e’ passato indenne. Nessun nome, nessuna foto. Perché? Ad esempio, l’avvocato Giulia Bongiorno, neofita della Lega, che difese Andreotti, non ha nulla da dire ?Nessun politico ha aperto bocca. Dev’essere davvero un avvocato importante chi resta nell’incognito anche di fronte a una condanna a otto anni.

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L’addio a Guido Filogamo

All’età di 101 anni e ‘ mancato il professor Guido Filogamo, uno dei luminari della medicina torinese ,emerito di  Anatomia umana, per otto anni preside della Facoltà di Medicina di Torino. I giornali lo hanno ricordato prevalentemente come fratello del presentatore radiofonico  Nunzio, mentre il grande vecchio era un vero scienziato di fama internazionale ,allievo del mitico Giuseppe Levi e amico ,tra gli altri , di Rita Levi Montalcini. Mi trovai molte volte a contatto con lui , a partire dal mattino ,quando ,più o meno alla stessa ora ,facevamo colazione al caffè Platti, una consuetudine che è durata anni. Ogni mattina Guido aveva la sua osservazione o la sua battuta sempre puntuale ,sempre colta e raffinata .Era un uomo dotato di ironia sottile, l’esatto contrario dei giovani d’oggi. Spesso ci incontravamo sul 67 perché ogni giorno, anche in tarda età ,si recava al suo istituto  universitario di cui fu direttore. Poi venne a parlare al Centro Pannunzio e ad un certo punto si iscrisse anche e partecipo ‘ ai lavori del Comitato scientifico e direttivo, dando il suo contributo dotto e insieme appassionato. I medici di una certa età l’hanno avuto tutti come docente e lo consideravano maestro. Era un uomo brillante anche a cena,amabile e colto conversatore. L’Università di Torino e l’Università in generale perdono  un suo punto di riferimento .Era un uomo di scienza imbevuto di umanesimo che  lo portava a vedere nel malato soprattutto un uomo. In lui il medico si identificava con l’uomo.

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Da Moncalieri a Roma?

L’assessore alla cultura del Comune di Moncalieri Laura Pompeo e’ la candidata scelta  per le prossime elezioni politiche dai circoli del Pd per il collegio 8 del Piemonte. La Dottoressa Pompeo e’ una donna capace ed esperta che ha fatto di Moncalieri, in passato senza una vita culturale autonoma, un polo attrattivo  di prim’ordine . La biblioteca Arduino fucina di iniziative e la riapertura del famoso Castello sabaudo sono alcuni dei risultati raggiunti dell’assessore Pompeo che dedica tempo e passione al suo ruolo con una obiettività politica che le va riconosciuta . Tra gli assessori alla cultura e’ forse l’unica capace, competente , attiva, non settaria. Questo sarebbe un motivo per tenersela stretta a Moncalieri e magari portarla in Regione  per sostituite l’attuale assessora .Ma la base del suo partito la vuole in Parlamento e la Pompeo e’ donna meritevole di andare a Montecitorio dove lavorerebbe bene e molto. L’ex sindaco di Moncalieri Meo  che certamente non ha brillato, le contende però la candidatura. Una notizia quasi incredibile che forse è una falsa notizia.

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Tra storia e gastronomia

Al Colle di Nava, gestito da oltre 160 anni dalla stessa famiglia ,esiste uno dei migliori ristoranti piemontesi, ”Da Beppe “. E’ la famiglia Cagna, un cognome tradizionale dell’alta valle Tanaro. La famiglia può anche vantare un eroe caduto nei cieli del Mediterraneo, medaglia d’oro al valore militare, il generale Stefano Cagna, trasvolatore atlantico con Italo Balbo. Ma gli osti del colle non sono da meno e meritano una medaglia d’oro al valore gastronomico. Funghi, cacciagione, fondute ,primi di grande qualità e tradizione con il raschera  protagonista. Ampia e ottima la carta dei vini ,ma il vino da scegliere e’ l’Ormeasco di Guglierame ,il  vino rosso  che rappresenta quasi il simbolo dell’incontro tra Piemonte e Liguria. I proprietari sono anche persone simpatiche, il che non guasta mai. Io ho passato il Capodanno senza clamori in sana allegria  con amici fidati. Ci andavo anni fa, ci ritornerò . E al colle passerò anche  a rendere omaggio, come feci in passato con un discorso, al sacrario alpino in cui riposa il generale Emilio  Battisti, eroe di Russia che fu  prigioniero dei sovietici per sette anni e rifiutò la salvezza di un aereo tedesco per stare con i suoi soldati.

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

Processo al re

Caro Quaglieni,
Cosa pensa del processo organizzato contro Vittorio Emanuele III a Roma come responsabile delle leggi razziali ?                      Aristide  Gifuni

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I processi non si fanno in teatro ma nei tribunali. Se si tratta di morti da settant’anni anni i giudizi devono esprimerli gli storici e non i dilettanti e meno che mai i politici. Appare curioso che venga processato chi controfirmò quelle leggi e non chi le ideò e scrisse , cioè Mussolini e i suoi gerarchi . Il re capro espiatorio di tutto?

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Volgarità in TV
Gene Gnocchi ,parlando di una scrofa che si aggirava incredibilmente  per le vie di Roma, l’ha definita Claretta Petacci. Mi è sembrata una volgarità gratuita .         Carla Recalcati

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Anche a me e’ apparsa una battuta triviale .L’amante di Mussolini volle seguire il suo uomo anche nei momenti di disgrazia e fini ‘ ammazzata e appesa a piazzale Loreto a Milano. Era sicuramente fascista fanatica ,questo non giustifica la sua fine e il dileggio televisivo dopo oltre settant’anni. Gnocchi e’ divertente, forse l’unica attrattiva piacevole  della trasmissione di Floris.  La sua satira colpisce tutti i politici in modo salace, ma i morti vanno rispettati, anche quelli che non ci piacciono.

A TORINO DA TUTTO IL MONDO PER DIVENTARE ESPERTI DEGLI SCAVI

Al via la nuova edizione del Master del Politecnico di Torino in “Tunnelling and Tunnel Boring Machines” 

Aula Magna “G. Agnelli”, Politecnico di Torino, C.so Duca degli Abruzzi, 24

 

Al via l’undicesima edizione del Master di II livello del Politecnico di Torino in “Tunnelling and Tunnel Boring Machines”, un corso di specializzazione che risponde a una domanda di professionalità specifiche in rapido aumento in tutto il mondo. Il percorso formativo, promosso dall’ International Tunneling and Underground Space Association e dalla Società Italiana Gallerie, prevede lezioni accademiche integrate con il contributo di esperti di aziende edili, produttori di macchine, aziende di progettazione e professionisti, per fornire le conoscenze multidisciplinari necessarie per lavorare in questo settore.

 

Le opportunità di carriera per gli studenti che intraprendono il Master sviluppano una professionalità specifica di interesse per le ditte di progettazione, le società di costruzione coinvolte nel tunnelling e per i fornitori e produttori di strumenti del settore.

 

Molti gli studenti internazionali iscritti a questo corso, che provengono, oltre che dall’Italia, da Colombia, Corea del Sud, Grecia, India, Moldavia per un percorso formativo ormai riconosciuto a livello internazionale che si avvale anche di esperti e docenti provenienti da diversi Paesi, dall’Austria a Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, Svizzera, Turchia e USA. Tutte le lezioni si svolgono in lingua inglese ed è possibile confrontarsi fin da subito con concreti casi di realizzazioni di gallerie, grazie alla collaborazione con le aziende

“TORINO E I SUOI FIUMI”, IN MOSTRA 200 IMMAGINI DI RARA BELLEZZA

ORE 11.30-19.30 ARCHIVIO STORICO DELLA CITTÀ, VIA BARBAROUX 32

 

La mostra espone oltre 200 pezzi tra documenti, rare incisioni, disegni d’epoca e fotografie, che raccontano il rapporto tra Torino e i suoi corsi d’acqua (fiumi, torrenti e canali) dal Medioevo ai giorni nostri. I temi sono le origini della città, la pesca, gli antichi mestieri (le lavandaie, i sabbiatori, il mercato del ghiaccio), dighe, canali e forza motrice, i mulini, gli opifici e le industrie, quando la natura si ribella (le inondazioni, le secche, l’inquinamento), fiumi e loisir (le Esposizioni, sport e divertimenti, gli scrittori raccontano…) un secolo di curiosità. Per il progetto Racconta il tuo fiume anche i visitatori possono partecipare all’allestimento della mostra ricercando immagini e parole in cui il fiume è il soggetto o lo scenario di una storia, di un ricordo o di un ritratto. Il progetto si articola in due sezioni:

1.   Le foto raccontano: raccolta di fotografie del fiume (antecedenti all’era del digitale). Le fotografie saranno scansionate e subito restituite.

2.   Gli scrittori raccontano: segnalazione di passi e citazioni di autori, oltre a quelli già indicate in mostra, che descrivano Torino e i suoi fiumi.

Le riproduzioni delle foto e i testi degli scrittori saranno esposti in mostra con il nome e cognome dei possessori che le hanno segnalate. Per ulteriori informazioni e per le modalità di partecipazione, contattare Salvatore Venezia (tel. 011.011.31975, salvatore.venezia@comune.torino.it) oppure la reception dell’Archivio (tel. 011.011.31811).

 

Successivamente la mostra sarà visitabile – fino al 30 marzo 2018 – dalle 8.30 alle 16.30 dal lunedì al venerdì. www.comune.torino.it/archiviostorico.

 

UN 2018 DI CREATIVITÀ E INNOVAZIONE (AND MORE) ALLE OGR

OGR IS ARTE CONTEMPORANEA, MUSICA, TEATRO, ATTIVITÀ EDUCATIVE 

 

Sono trascorsi 110 giorni da quando le OGR hanno aperto per la prima volta al pubblico i loro cancelli, lo scorso 30 settembre. In appena 3 mesi le rinnovate Officine Grandi Riparazioni hanno visto 3 artisti internazionali – William Kentridge, Patrick Tuttofuoco, Arturo Herrera – lavorare a interventi site-specific per i loro spazi; hanno presentato una mostra collettiva con 54 artisti e più di 70 opere – Come una Falena alla Fiamma – sulle collezioni torinesi che è stata recensita dalle più autorevoli testate nazionali e internazionali; hanno co-organizzato un simposio internazionale per addetti ai lavori sui musei alla svolta post-internet a cui sono intervenuti 23 relatori da tutto il mondo; hanno visto avvicendarsi sul loro palcoscenico 20 grandi nomi della musica – Alva Noto, Giorgio Moroder, Ghali, Elisa, Danny L Harle, Omar Souleyman, Atomic Bomb!, The Chemical Brothers, Richard Russell, Artetetra, Kamasi Washington, Powell & Wolfgang Tillmanns, Kraftwerk 3D, Marlene Kuntz, Ezio Bosso, Paolo Fresu, Noa, Vinicio Capossela; hanno fatto ballare adulti e bambini al ritmo della Festa della Danza di Blanca Li e hanno accolto le movenze ipnotiche dei Dervisci Rotanti di Siria; hanno ospitato presentazioni di libri e best seller – dall’ultimo romanzo di Roberto Saviano alle storie dell’era digitale di Andrew O’Hagan; hanno contribuito all’elaborazione di un decalogo italiano per eventi for all, unico polo culturale a dotarsi di linee guida per favorire l’accoglienza di famiglie con bambini, anziani, persone in difficoltà o con disabilità, visitatori con “pets”.

“Oltre 100.000 persone hanno visitato le OGR nei primi cento giorni di apertura – ha annunciato il Direttore Generale delle OGR e Segretario Generale di Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Un successo che è andato certamente oltre le nostre aspettative, e che dimostra come le Officine Grandi Riparazioni stiano diventando un luogo iconico, un place to be per un pubblico ampio e trasversale, italiano e straniero. Il 2018 proietterà ancora di più le OGR sulla scena globale, attivando nuove reti e connessioni internazionali e, nello stesso tempo, rafforzando ed estendendo le collaborazioni con le eccellenze culturali cittadine. Sarà anche l’anno della seconda fase del Big Bang: l’inaugurazione dell’Officina Sud dedicata alla ricerca e all’accelerazione di impresa; un laboratorio futuristico non solo di idee, ma anche di innovazione, nel cuore di Torino, aperto al mondo”.

Innovazione, inclusione, formazione sono le parole chiave attorno alle quali è stata elaborata la mission delle rinate OGR con l’obiettivo di renderle non solo un contenitore di eventi, ma un ecosistema per lo sviluppo e la crescita del capitale culturale, sociale ed economico del territorio — aggiunge il Direttore Artistico Nicola Ricciardi –. Parole chiave che sono servite da guida per costruire il programma di attività dei primi tre mesi di apertura nel 2017, pensato per parlare a un bacino di persone il più vasto ed eterogeneo possibile, rendendo da subito le OGR uno spazio aggregativo per tutte le tipologie di pubblico, diverse per formazione e interessi: un luogo aperto alla città e al mondo, dove contenuti unici e di qualità e discipline differenti trovano sede di produzione e contaminazione culturale in continua trasformazione.”

“L’ampiezza e la qualità dell’offerta, seppur fondamentali, non sono infatti di per sé sufficienti a determinare il successo di un polo culturale complesso come le OGR – afferma infine il Presidente delle OGR Fulvio Gianaria –. Per questo assumono particolare rilevanza alcuni progetti paralleli come il Public Program e OGR You della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ma anche  il “decalogo” italiano per eventi for all – vademecum redatto dalle OGR con Fondazione CRT, grazie alla collaborazione della Consulta per le Persone in Difficoltà  – che intende diventare un utile punto di riferimento per i musei, le arene, i palazzetti per i concerti e qualsiasi altro luogo dedicato a mostre, spettacoli, festival, fiere, rassegne, tornei sportivi, manifestazioni, convegni, dibattiti. Nello specifico, OGR ha già intrapreso un percorso di accessibilità alle proprie iniziative elaborando, caso per caso, strumenti e azioni adeguate alla loro massima diffusione e fruibilità.”

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Per quanto riguarda il 2018, tre sono le direttrici principali: OGR is Art, OGR is Music e OGR is More. Attraverso un mix di attività che spaziano dalle arti visive e performative alla formazione, dai concerti ai workshop di teatro, dal giornalismo partecipativo fino alla realtà aumentata e la virtual reality, senza dimenticare la tecnologia e l’accelerazione d’impresa, che nel 2018 saranno protagoniste alla riapertura delle Officine Sud: ogni giorno sarà possibile vivere alle OGR un’esperienza diversa, come semplici spettatori o come protagonisti attivi e attivatori di contenuti. Il tutto con una particolare attenzione alla sostenibilità dei progetti e al tema dell’accessibilità a 360°.

 

Le OGR si completano infine con l’apertura di Transnatural shop, un nuovo spazio dedicato ai libri, agli oggetti e alle edizioni, progettato dal designer catalano Martí Guixé, che verrà inaugurato il prossimo febbraio nella Corte Est. Non un semplice bookshop ma – come già avvenuto con SNODO per l’area ristorazione – un concept space dove completare l’esperienza delle Officine Grandi Riparazioni: “un luogo per lo spirito, anche se popolato da materia fisica, dove libri e oggetti sono celebrati come mezzo di trasmissione di valori immateriali, conoscenza e cultura — spiega Guixé —. Uno spazio chiuso dove l’individuo è libero; una stanza calma e solida i cui volumi ricordano le pietre e la cui luce è studiata per mettere in relazione l’interno e l’esterno dell’edificio”

 

OGR IS ART

ALLE OGR I PROTAGONISTI INTERNAZIONALI DEL CONTEMPORANEO

 

Tino Sehgal, Susan Hiller, Rokni Haerizadeh e Mike Nelson

presentano negli spazi ex-industriali delle Officine Grandi Riparazioni

nuove produzioni e progetti site-specific

 

  

Dopo William Kentridge, Patrick Tuttofuoco, Arturo Herrera e la mostra Come una Falena alla Fiamma, nel 2018 prosegue la carrellata di protagonisti della scena dell’arte contemporanea internazionale chiamati a esporre alle OGR. Sotto la Direzione Artistica di Nicola Ricciardi, i suggestivi spazi delle Officine Grandi Riparazioni tornano ad accogliere e a dialogare con i linguaggi più avanzati e sperimentali di oggi grazie a quattro nomi d’eccezione – Tino Sehgal, Susan Hiller, Mike Nelson e il più giovane Rokni Haerizadeh, vincitore della prima edizione dell’OGR Award durante Artissima 2017 – che presenteranno all’interno del Binario 1 importanti mostre personali, incentrate su nuove produzioni e progetti site-specific appositamente concepiti.

 

 

TINO SEHGAL

a cura di Luca Cerizza

2 febbraio – 17 marzo

 

Il 2 febbraio inaugura il programma Arti Visive del 2018 Tino Sehgal, con un progetto a cura di Luca Cerizza: l’artista anglo-tedesco conosciuto in tutto il mondo per le sue elaborate azioni collettive che sfidano le tradizionali relazioni tra arte e spettatore, già Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2013, torna per la prima volta in Italia con un progetto personale da lui appositamente pensato per il Binario 1 delle OGR dopo aver realizzato la mostra nel 2008 con la Fondazione Nicola Trussardi e aver rappresentato la Germania alla Biennale di Venezia del 2005. Per gli ampi spazi delle OGR Sehgal ha ideato una complessa coreografia che vede la partecipazione di più di cinquanta interpreti, pensata come un unico grande movimento in continua mutazione durante il corso della settimana. Da quello che Sehgal definisce come uno “sciame” di corpi, da una coreografia che presenta movimenti pensati appositamente per questa occasione, hanno origine, infatti, una serie di specifiche “situazioni”. In questa presentazione le singole opere dell’artista – considerate come entità discrete che possono essere separate tra di loro e dal processo della loro produzione – diventano scene o momenti, elementi che prendono forma temporaneamente in un gioco d’incontri che risponde a circostanze specifiche: il numero degli spettatori, il loro modo di interagire o il periodo del giorno in cui questi incontri avvengono.

 

Negli spazi un tempo dedicati alla produzione “pesante”, espressione della prima rivoluzione industriale, il lavoro di Sehgal suggerisce nuove forme di produzione “leggera” basate sulla sola trasformazione dei comportamenti e non dei materiali. Attraverso queste “situazioni”, Sehgal attiva una serie d’incontri e relazioni destinate a formare nuove comunità temporanee che riflettono quella che attraversa gli spazi dell’OGR. Così facendo Sehgal ambisce a superare i modi di “separazione” su cui è basata la moderna nozione di opera d’arte e sul quale si fonda lo stesso pensiero occidentale: modalità di separazione che prendono corpo nel concetto stesso di individuo e sono nutrite nell’idea moderna dell’autonomia dell’opera d’arte.

 

 

SUSAN HILLER

a cura di Barbara Casavecchia

29 marzo – 24 giugno

 

Social Facts – Fatti Sociali – è il titolo che Susan Hiller ha scelto per la sua mostra alle OGR, partendo da un’espressione che l’artista solitamente usa per descrivere l’oggetto del proprio lavoro.

Dopo gli esordi come antropologa, gli studi nel campo di fotografia e archeologia, l’ingresso nel mondo dell’arte concettuale britannica all’inizio degli anni Settanta e l’adesione al movimento femminista, Hiller da decenni dedica la propria attenzione a ciò che viene considerato “altro” e quindi relegato ai margini della cultura mainstream, studiando il confine tra ordinario e straordinario, credibile e incredibile, razionale e non, naturale e soprannaturale, senza mai tracciarlo. Con le proprie opere (installazioni, video, opere sonore, fotografie, sculture, progetti interattivi online, performance), Hiller si è occupata di sogni, immaginari collettivi, spiritualità, telepatia, scrittura automatica, enciclopedie, artisti sconosciuti, eroi del quotidiano, manifestazioni ‘non identificate’, memoria, fantasmi, enciclopedie popolari, fantascienza, canzoni di protesta, levitazioni e Photoshop, analizzando come la tecnologia influenzi la nostra percezione del mondo e quanto Internet sia oggi un gigantesco serbatoio globale di racconti, storie e confessioni.

 

Alle OGR, propone un percorso immersivo e spettacolare incentrato su una videoproiezione inedita dal titolo Illuminations (2018), cui ha contribuito, con la propria voce, un gruppo di volontari torinesi. Il pubblico è invitato ad ascoltare racconti di esperienze inspiegabili, a misurarsi con la fiction e la moltiplicazione delle immagini e a orientarsi in base alle proprie convinzioni, ricalcando una condizione permanente della contemporaneità ora che le news possono essere ‘fake’, i fatti ‘alternativi’ e la comunicazione viaggiare attraverso le bolle individuali dei social media.

ROKNI HAERIZADEH

a cura di Abaseh Mirvali

estate

 

Vincitore del premio OGR ad Artissima 2017, Rokni Haerizadeh, con Ramin Haerizadeh e Hesam Rahmanian – artista iraniano di base a Dubai – realizzerà un progetto ad hoc per gli spazi di OGR partendo proprio dalla serie di disegni acquistati in occasione della fiera. Nei suoi disegni e video, Haerizadeh isola fotogrammi e immagini in movimento tratte dai notiziari e li trasforma, con gesti pittorici espressivi, in scene di fantasia e umorismo tra il grottesco e il macabro. Il suo interesse si concentra su reportage di rivoluzione e protesta violenta che catturano immagini di repressione sociale e brutalità di Stato, che l’artista trasforma in complesse allegorie dell’universalità della violenza. L’intervento in programma alle OGR darà forma tridimensionale all’immaginario di Haerizadeh, legando il suo lavoro pittorico alle ricerche legate alla performance e alle installazioni ambientali. Haerizadeh spinge infatti i confini della pittura trasformando le notizie in vivide, mitologiche visioni: un universo fantastico capace di coinvolgere e turbare lo spettatore, risvegliandolo dall’insensibilità alla quale lo ha abituato il bombardamento di immagini trasmesse dai media.

 

 

MIKE NELSON

a cura di Samuele Piazza

autunno

 

In concomitanza con l’inaugurazione di Artissima 2018 le OGR ospitano una grande mostra personale dell’artista britannico Mike Nelson che per l’occasione trasformerà il Binario 1 in uno spazio “altro”. Nelson nel corso della sua carriera ha infatti dato vita a imponenti installazioni ambientali mirate precisamente a sovvertire il senso del luogo dello spettatore – la più celebre delle quali è forse quella realizzate per il Padiglione della Gran Bretagna alla Biennale di Venezia nel 2011. In quell’occasione l’artista mise insieme pezzi di spazi ricostruiti per creare un complesso labirinto-collage che trasportava metaforicamente il visitatore dalla città lagunare a un palazzo storico e decadente della città di Istanbul. Più recentemente, a Montecarlo, ha invece ridipinto interamente di blu oltremare i corridoi, le scale, le stanze – e tutto quello che potevano contenere – di un palazzo di sette piani che ospita i locali di una banca svizzera attualmente in ristrutturazione.

 

 

 

 

 

 

OGR IS MUSIC

ALLE OGR LA MUSICA SI CONTAMINA CON ALTRI LINGUAGGI

 

Arrivano i New Order assieme a Liam Gillick,

proseguono le Piano Lessons con Mehldau, Tiersen e Nyman,

debutta la nuova rassegna Avantgarde Portrait,
e poi Cosmo, gli appuntamenti OGR Soundsystem
e altro ancora

 

Dopo un 2017 entusiasmante dal punto di vista musicale, nel 2018 OGR rilancia con un programma d’eccezione che coniuga musica e innovazione. Un palinsesto di ampio respiro che ha come obiettivo quello di coniugare diversi linguaggi – dalle arti performative alle arti visive – e proporre al pubblico tendenze che spaziano trasversalmente dal clubbing alla musica classica e sinfonica, passando per il cantautorato emergente e le sperimentazioni avanguardistiche.

 

Per farlo il Direttore Artistico Nicola Ricciardi ha attivato una rete di collaborazioni con realtà nazionali e internazionali di primo piano con cui ha instaurato un dialogo: il prestigioso MIF – Manchester International Festival per il concerto dei New Order + Liam Gillick (5 maggio), Club To Club per il festival di musica avantpop che caratterizza la settimana dell’arte contemporanea e OGR soundsystem, rassegna dedicata al clubbing con cadenza mensile a partire da febbraio, il festival TODays per Cosmo (30 marzo), Fabrizio Gargarone per Piano Lessons con Brad Mehldau (16 febbraio), Yann Tiersen (9 marzo), Michael Nyman (14 aprile) e la nuova rassegna Avantgarde Portrait: New York City con Blonde Redhead (17 febbraio), John Cale (3 marzo) e Arto Lindsday (17 marzo), Artissima per Artissima sound e la Città di Torino per il Torino Jazz Festival (dal 26 al 30 aprile) diretto da Giorgio Li Calzi.

 

Gli appuntamenti si svolgono tutti nella Sala Fucine delle Officine Nord.

 

 

PIANO LESSONS

Bred Mehldau > 16 febbraio

Yiann Tiersen > 9 marzo

Michael Nyman > 14 aprile

 

La rassegna Piano Lessons porta alle OGR quattro maestri per altrettanti appuntamenti che conducono il pubblico alla scoperta del mondo dei tasti bianchi e neri: l’even eight del visionario Bred Mehldau, il tocco di Yiann Tiersen e l’originale minimalismo musicale di Michael Nyman. La proposta artistica Piano Lessons si è aperta lo scorso dicembre con l’esibizione ricca di pathos del Maestro Ezio Bosso.

 

AVANTGARDE PORTRAIT: NEW YORK CITY

Blonde Redhead > 17 febbraio

John Cale > 3 marzo

Arto Lindsday > 17 marzo

 

Nel 2018 continuano le grandi rassegne musicali di OGR con un programma creato ad hoc e volto a esplorare le avanguardie artistiche novecentesche e la loro relazione con lo spazio urbano in diverse città del mondo. Prima tappa di questo itinerario sarà New York. Mescolando stili, registri e media differenti – dal cinema di Jim Jarmush alle sonorità dei Velvet Underground – lo spettatore affronterà un viaggio che collegherà, metaforicamente e non, la factory di Andy Warhol con le Officine Grandi Riparazioni di Torino. La rassegna si compone di tre appuntamenti esclusivi realizzati per OGR da Blonde Redhead, John Cale e Arto Lisndsay. Le loro storie musicali e personali si sono più volte incrociate nel corso degli ultimi anni tanto che la rassegna è, dal punto di vista artistico, quasi una foto di famiglia, ambientata ovviamente nella New York dell’avanguardia. In quest’ottica, ogni appuntamento musicale sarà accompagnato da un lavoro on-site da parte del pittore torinese Daniele Galliano, che ritrarrà dal vivo gli artisti e le loro performance, rinforzando ancora una volta la missione delle OGR di avvicinare e mescolare la grande musica con i linguaggi delle arti visive.

 

 

COSMO / COSMOTRONIC

30 marzo

 

Marco Jacopo Bianchi, in arte Cosmo, si è affermato nell’estate del 2016 grazie al singolo L’ultima festa, brano che ha dominato le classifiche airplay delle radio italiane fino a ottenere il Disco d’oro. Dopo un tour di più di 88 date, una vera e propria marcia trionfale scandita a colpi di sold out, ha vissuto da protagonista anche buona parte del 2017, grazie al successivo singolo Sei La Mia città. Il 30 marzo, grazie alla collaborazione con TODays, Cosmotronic – nuovo album uscito a gennaio 2018 – viene presentato alle OGR all’interno di un tour di otto date speciali che porterà Cosmo a esibirsi nei più importanti live club italiani: tra questi, le OGR. Quello presentato sarà un party itinerante arricchito dalla presenza di dj special guest che si esibiranno nelle varie date, dando vita a una vera e propria festa che proseguirà fino a notte fonda.

 

 

TORINO JAZZ FESTIVAL

Dal 26 al 30 aprile

 

Rinnovato nel format, torna l’appuntamento che da sempre omaggia il jazz in tutte le sue multiformi possibilità espressive, curando un cartellone che parte dagli artisti di ricerca e dalle eccellenze del territorio per arrivare ai grandi nomi internazionali. Il nuovo tandem artistico, composto da due noti musicisti e organizzatori culturali, il direttore artistico Giorgio Li Calzi coadiuvato da Diego Borotti, promette un festival che mira a soddisfare tutti i tipi di pubblico, da chi ama la sperimentazione a quelli che prediligono il jazz dei grandi maestri. OGR sarà il palco principale e location dei doppi concerti serali, ai quali è possibile assistere con un unico biglietto.

 

 

NEW ORDER + LIAM GILLICK

In collaborazione con MIF – Manchester International Festival

5 maggio

 

New Order si esibiranno per uno show speciale, creato in collaborazione con il visual artist Liam Gillick, che in precedenza ha presentato delle personali a Tate Britain e MoMA a New York e che ha co-curato Like a moth to a flame, mostra inaugurale di OGR, e il compositore e arrangiatore Joe Duddell.  Per New Order + Liam Gillick: So it goes.., il gruppo ha decostruito, ripensato e ricostruito un gran numero di materiale proveniente da tutta la loro carriera: familiare e oscuro, vecchio e nuovo. Per l’esecuzione live, saranno accompagnati da un ensemble di 12 synthesizer. Ispirato dalla reinvenzione del catalogo della band, Gillick trasformerà OGR in un ambiente immersivo, creando un palco in grado di reagire dinamicamente alla musica. I New Order sono nati dalle ceneri dei Joy Division e sono uno dei più importanti e influenti gruppi degli ultimi 30 anni. Lo show è un progetto commissionato da Manchester International Festival, OGR Torino e Wiener Festwochen.

 

 

CLUB TO CLUB

Durante Artissima, edizione 2018

 

La collaborazione con Club To Club nel 2017 ha reso possibile il coinvolgimento di alcuni dei nomi più interessanti della scena musicale italiana e internazionale, che sono stati invitati a esibirsi sul palco delle OGR durante la settimana dell’arte torinese. Sono stati privilegiati progetti che puntassero sulla contaminazione tra le arti visive e quelle performative, come la collaborazione tra Powell e il fotografo Wolfgang Tillmans, il progetto Harmony of Difference del jazzista Kamasi Washington, già protagonista al Whitney Museum di New York, e gli 8 live concerts consecutivi dei Kraftwerk, che hanno portato per la prima volta in Italia il loro spettacolo in 3D precedentemente presentato al MoMA di New York e alla Tate Modern di Londra. Anche nel 2018 prosegue la collaborazione tra OGR e il festival di musica Avant-Pop per la sua prossima edizione, sempre seguendo lo stesso indirizzo e le stesse ambizioni.

 

OGR Soundsystem

Un sabato al mese per tutto il 2018

 

Traendo ispirazione dal Warm Up del MoMA PS1 di New York — uno dei più longevi programmi musicali sviluppati all’interno di un museo, che ha visto in più di 20 anni di vita alternarsi oltre 750 performer, tra artisti pop, musicisti sperimentali e DJs — le OGR stanno sviluppando per il 2018 una propria rassegna a cadenza mensile.
A partire da febbraio, per un sabato al mese, il palco della Sala Fucine si trasformerà in una piattaforma per sperimentazioni audiovisive, collaborazioni uniche e nuove produzioni a firma di artisti emergenti e protagonisti della scena elettronica e avantpop – locale, nazionale e internazionale.

 

 

ARTISSIMA SOUND

Durante Artissima

Edizione 2018

 

Nell’autunno 2018 Artissima e OGR uniranno nuovamente le proprie forze inaugurando una nuova sezione della fiera, ARTISSIMA SOUND. A conferma della sua natura sperimentale, e in sinergia con le ricerche trasversali dedicate alla musica, alla performance e all’arte di OGR, la fiera intende con ARTISSIMA SOUND presentare 20 progetti monografici dedicati alle indagini sonore nel campo del contemporaneo presentati da altrettante gallerie presenti nell’edizione 2018 della fiera selezionate da un team internazionale di curatori. Nei recenti sviluppi dell’arte contemporanea il suono è diventato protagonista di numerosi esperimenti capaci di scardinare le logiche dell’arte visiva innescando emozioni empatiche e sorprendenti reazioni emotive. Il suono viene usato per trasformare lo spazio e la sua percezione per riattivare emozioni e ricordi, per liberare l’immaginazione del pubblico, ponendosi come fulcro delle ricerche non solo di artisti ma di architetti, performer e figure trasversali tra arte e musica e per la sua capacità di svelare la realtà al di fuori di una prospettiva visiva.

 

 

 

OGR IS MORE:
UN PROGRAMMA CHE VA OLTRE L’ARTE A LA MUSICA

 

 

Da Learn & Play! TeamLab Future Park al Public Program a cura Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, da Reverse Angle a Playstorm, da The Newsroom al Transnatural shop.

 

 

  

OGR guarda anche oltre l’arte e la musica e mira ad allargare il proprio raggio d’azione, alla ricerca di nuovi significati della parola innovazione, declinata in ambiti e discipline sempre nuovi, grazie alla collaborazione di partner nazionali e internazionali.

Primo tra tutti il progetto Learn & Play! di TeamLab Future Park, primo spazio permanente del collettivo di sviluppatori giapponesi apprezzato al Padiglione Giappone di Expo2015 (dal 3 marzo); a seguire gli oltre 40 incontri del Public Program curato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ideatrice anche di OGR YOU, composto da incontri, lecture performance e seminari dedicati alla fascia Young Adults (entrambi a partire da febbraio). La parte dedicata alla settima arte è rappresentata da Davide Ferrario con Reverse Angle, regista che porta alle OGR una visione del territorio inedita, realizzata con il coinvolgimento di un gruppo di richiedenti asilo e orientata all’inclusività. Al confine tra teatro e danza si colloca la video installazione Inside di Dimitris Papaioannou (settembre 2018) mentre la scrittura teatrale contemporanea sarà protagonista di Playstorm, realizzato in collaborazione con il TST – Teatro Stabile Torino (da aprile a settembre).

 

 

LEARN & PLAY! TeamLab Future Park

A cura di TeamLab Future Park

Binario 3, dal 3 marzo 2018 fino 2021

 

Le OGR ospitano il primo spazio permanente in Europa dedicato a TeamLab, il collettivo di sviluppatori giapponesi che da sedici anni porta avanti una ricerca che integra arte e tecnologia e che il grande pubblico ha conosciuto per lo straordinario successo delle loro installazioni al Padiglione Giappone a Expo2015, tanto da scegliere di affrontare lunghissime attese pur di accedere. Attraverso ambienti immersivi e proiezioni interattive e sensibili al movimento e al tocco, TeamLab trasforma i visitatori in creatori di scenari e storie soggette a continui cambiamenti, in modo che sia impossibile il ripetersi di una stessa composizione visiva. Alle OGR in particolare, per la prima volta in Italia, vede la luce il loro progetto Future Park: un insieme di installazioni e postazioni che avvicinano i bambini all’interazione creativa con l’opera e fa capire meglio anche agli adulti l’approccio richiesto dagli artisti alla lettura dei loro lavori. L’ambiente, che vedrà la compresenza di diverse esperienze ludico-artistiche, muterà forma e soggetto nel tempo, occupando per almeno tre anni il Binario 3 delle Officine Nord, a loro dedicato.

 

 

REVERSE ANGLE

A cura di Davide Ferrario

Binario 2, primavera 2018

 

Il progetto Reverse angle di Davide Ferrario porta una visione del territorio inedita, collegando la città di Torino e i suoi dintorni a più ampie dinamiche socio economiche.

Il racconto del regista parte dalle riprese effettuate da un gruppo di richiedenti asilo, residenti a Pecetto Torinese, a cui sono stati forniti degli smartphone e ai quali è stato chiesto di raccontare la propria vita in Italia tramite video realizzati avvalendosi del telefono cellulare.

Tramutati in un’installazione video, i materiali realizzati rappresentano il punto di vista dei protagonisti sulla quotidianità della vita di provincia e sono montati e riletti in modo da mostrare il mondo che ci circonda a partire da una prospettiva solitamente invisibile. Il progetto rappresenta una delle tante iniziative pensate da OGR con l’intento di porre l’accento sul tema dell’inclusività.

 

 

PUBLIC PROGRAM

A cura di Ilaria Menolascina – Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

Da febbraio a dicembre 2018

 

La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT propone più di 40 eventi gratuiti che, da febbraio a dicembre, mirano a stimolare l’incontro tra il pubblico e l’arte contemporanea, la musica, il teatro, la tecnologia e la letteratura. Tra gli ospiti sono previsti, citando alcuni esempi, Tino Sehgal, presente in quanto protagoniste del programma OGR, lo psicoanalista Massimo Recalcati e gli esperti di videoclip Canada Collective, grazie a una serie di collaborazioni virtuose attivate con vari partner del territorio.

 

 

OGR YOU

A cura di Barbara Casavecchia, critica e curatrice indipendente, in collaborazione con Sergey Kantsedal, per la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

Da febbraio a dicembre 2018

 

Dedicato alla fascia Young Adults, segmento di pubblico tra i meno presenti nella programmazione culturale delle istituzioni italiane, OGR YOU si sviluppa intorno a due i filoni di attività: un ciclo di dieci incontri, lecture e performance con artisti contemporanei italiani e internazionali, e una serie di seminari a porte chiuse rivolti a un gruppo di 15 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 20 anni. I partecipanti saranno selezionati tramite un bando pubblico rivolto a giovani amanti della scrittura, creativi, blogger, youtuber, videomaker, instagrammer, appassionati di musica, nuove tecnologie, arti visive e performative, che vogliano raccontarsi e raccontare la vita all’interno delle OGR.

 

 

PLAYSTORM

A cura del TST – Teatro Stabile Torino

Duomo, da aprile a settembre

 

Playstorm è un progetto dedicato alla scrittura teatrale contemporanea. Un ecosistema per lavorare su nuovi testi, mettendo insieme autori, attori, registi, artisti visivi: si tratta di una vera e propria officina teatrale aperta anche al pubblico – dalla prima scrittura alla messa in scena – focalizzata sul processo e sulla ricerca, più che sul prodotto, e condotta da Fausto Paravidino, drammaturgo residente dello Stabile, attore e regista pluripremiato, che ha visto i suoi testi rappresentati alla Comédie-Française di Parigi, al Royal Court Theatre e al National Theatre di Londra, al Dramaten di Stoccolma e nei maggiori teatri italiani e tedeschi.

 

 

INSIDE

A cura di Dimitris Papaioannou

Settembre

 

Una semplice serie di movimenti quotidiani ripetuti da trenta diversi attori, per sei ore consecutive, costituiscono la video installazione Inside di Dimitris Papaioannou, che presenterà in contemporanea per Torinodanza festival 2018 il pluripremiato The Great Tamer. Inside è una vera e propria meditazione visiva in cui la carica emotiva che si crea quando avvertiamo la somiglianza di tutti gli esseri umani si unisce a una riflessione sulla forma stessa dell’opera d’arte, dove un singolo motivo può diventare una sorta di narrativa latente attraverso la sua ripetizione e moltiplicazione.

Noto al grande pubblico per aver curato la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Atene nel 2004, Dimitris Papaioannou proviene dalla pratica pittorica. Grazie alla collaborazione con Bob Wilson si afferma sulle scene internazionali come coreografo, ponendosi al crocevia tra danza, teatro ed arti visive: i suoi spettacoli compongono quadri visionari e rievocazioni emotive che trasportano gli spettatori in un’esperienza sensoriale. Premio Speciale al 16° Premio Europa per il Teatro, a maggio 2018 sarà il primo coreografo chiamato a realizzare un nuovo pezzo per la Compagnia Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch.

 

 

 

THE NEWSROOM

A cura di Studio Azzurro per La Stampa

Binario 2, dal 16 febbraio.

 

Si tratta di un progetto de La Stampa selezionato da Google nell’ambito del secondo round del fondo europeo Digital News Initiative (DNI), creato per sostenere lo sviluppo di nuove forme di giornalismo. Partner creativo del progetto è il collettivo artistico Studio Azzurro, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali. The NewsRoom è uno spazio fisico in cui i lettori potranno esplorare il mondo del giornalismo ma allo stesso tempo è una mostra, uno show digitale, un’installazione di arte contemporanea.

Informarsi diventa un momento coinvolgente, un’esperienza individuale multisensoriale che si può vivere e codificare come atto collettivo in un luogo specifico e reale. I servizi giornalistici proposti verranno letteralmente “messi in scena” nello spazio e saranno realizzati con accuratezza – marchio di fabbrica de La Stampa – e proposti con la capacità poetica e di generare sorpresa che è la cifra distintiva di Studio Azzurro. La Stampa propone tre temi fortemente rappresentativi della nostra società, storia e cultura: l’intelligenza artificiale, l’opera lirica e i migranti. Ciascuno di essi diventerà un percorso da esplorare e approfondire, muovendosi nello spazio di The NewsRoom guidati da parole chiave scelte dagli stessi visitatori in un viaggio, ogni volta differente, dentro la notizia.