Cosa succede in città- Pagina 398

‘Protagoniste all’opera’ per La Vie en Rose

‘La Vie en Rose’ (http://www.torinoestate.it/vieenrose/) prosegue martedì 9 luglio, alle ore 21.30, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, con l’esibizione ‘Protagoniste all’opera’ del soprano Erika Grimaldi e del mezzosoprano Na’Ama Goldman, con la pianista Jeong Un Kim.

Un bouquet di figure musicali femminili tratte, principalmente, dal repertorio dell’opera italiana, francese e russa dell’Ottocento, con arie e duetti tra i più amati e conosciuti. Saranno rappresentate eroine sotto diverse sfaccettature: frivole e curiose come Fiordiligi e Dorabella, seducenti e astute come Isabella e Dalila, pure e votate al sacrificio come Norma e Violetta, passionali e sfacciate come Carmen, fino alle donne pucciniane contraddittorie e sfuggevoli come Manon oppure dolci e innocenti come Mimì. Un ventaglio di ritratti di donna, dall’opera buffa al melodramma romantico e al verismo, dove i grandi musicisti sono riusciti a comprendere e a interpretare la ricchezza emotiva e psichica dell’universo femminile. Arie e duetti da opere di Mozart, Rossini, Bellini, Massenet, Verdi, Bizet, Offenbach, Puccini, Čajkovskij, Saint-Saëns e Delibes. Il concerto è a cura di Teatro Regio.

Tutti gli spettacoli della rassegna La Vie en Rose’ sono realizzati dalla Fondazione per la Cultura Torino con la partnership di Intesa Sanpaolo e sono accessibili al costo di soli 5 euro.

I biglietti si possono acquistare all’Urban Lab in piazza Palazzo di Città 8/F, all’Infopiemonte in via Garibaldi angolo piazza Castello e online sui siti www.torinoestate.it – www.vivaticket.it (il costo del servizio di acquisto è di € 1 per ciascun biglietto).

Summer school al Castello di Rivoli, ecco le novità

In principio furono gli Argonauti che veleggiavano nel Mar Egeo in cerca del Vello d’oro. Poi vennero gli Astronauti che nel secolo scorso raggiunsero la Luna, l’astro a lungo vagheggiato…

Il tema del viaggio, dal mito alla contemporaneità, è la rappresentazione simbolica e reale della conoscenza, dell’esperienza che arricchisce, della concreta possibilità di aprirsi alle esperienze che la vita propone. Il viaggio che non solo allarga la mente, come afferma Bruce Chatwin, ma al contempo le dà forma. In questa linea di pensiero nasce l’Artenauta, il viaggiatore dell’arte, la persona che per passione o professione attraversa il mondo dell’arte, per vivere un viaggio inteso come vita e conoscenza.
(Anna Pironti, Responsabile Capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli)

 

La Summer School del Dipartimento Educazione ogni anno offre a bambini e ragazzi, con i campus settimanali, l’opportunità unica di trascorrere il tempo libero immersi nell’arte e nella bellezza, nello splendido contesto del Castello di Rivoli, fino alla ripresa dell’anno scolastico.

Nel 2019 le attività renderanno omaggio all’Anniversario dello sbarco del primo uomo sulla Luna e alle tante opere di artisti contemporanei – alcune presenti nella collezione Permanente del Museo, come il Concetto Spaziale di Lucio Fontana – ispirate al fascino dei corpi celesti, al grande mistero dell’Universo, all’immensità dello spazio siderale e al desiderio dell’uomo di scoprirlo e conquistarlo. Le ARTENAUTE del Dipartimento Educazione, prime Artenaute della storia, accompagneranno i ragazzi in un meraviglioso viaggio immaginario nello spazio, un percorso tra arte & scienza arricchito dalla nuova collaborazione con il Planetario di Infini.to.
Percorsi in Museo, racconti, workshop, momenti di gioco e di relax all’aria aperta e nei laboratori all’ombra del grande glicine che accompagna la storia del Castello da secoli.

 

Da lunedì 8 luglio la Summer school del Dipartimento Educazione al Castello di Rivoli si rinnova con uno speciale programma

9 Luglio 2019, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

Evento speciale Sun & Moon

A cura di Infini.to Planetario di Torino nell’ambito della Summer school del Dipartimento Educazione

 

Torino Fashion Week, che successo!

La quarta edizione della settimana di sfilate sotto la Mole si chiude con le sfilate di Hussain Harba e di Orgvsm e le premiazioni dei numerosi partner

 

Con 11 sessioni di sfilate, oltre 70 stilisti emergenti che si sono alternati in passerella per presentare le proprie capsule collection e più di 5mila ospiti si è conclusa la quarta edizione della Torino Fashion Week, che ha portato sul palco dell’ex Borsa Valori delegazioni internazionali da Cina, Sudafrica e Medio Oriente, ma anche da Belgio, Olanda, Stati Uniti, Israele, Regno Unito e ovviamente da tutta l’Italia e Torino.

 

Protagonisti dell’ultimo défilé, il poliedrico artista e designer Hussain Harba, con la sua collezione di borse di lusso raffinate e grintose, ispirate all’universo femminile e indossate per l’occasione dalla showgirl Elena Barolo e dall’ex top model Bali Lawal, e il seducente street style di Orgvsm, che richiama disegni tribali, graffiti, rose stilizzate e maxi-scritte su felpe, retro zip jeans, giacche e crop-top. Proprio a questo innovativo brand creato dal giovane tatuatore torinese Edwin Basha è andato il Premio Torino Fashion Week 2019, consegnato dal team TMODA, che dal 2016 organizza la lunga settimana di sfilate sotto la Mole.

 

Vogue Talents ha riconosciuto una special mention a tre designer che sono Hussain Harba, Ashram e Alvada Creations e che avranno l’opportunità di essere intervistati dalla redazione di Vogue.it.

 

In una serata ricca di sorprese, i migliori fashion designer sono stati premiati dai partner che hanno sostenuto l’edizione 2019. Gli spettacolari copricapi ispirati al genio di Leonardo da Vinci di Giuseppe Fata, il fascino mediorientale delle creazioni di Chantique dal Brunei, le borse-gioiello customizzate di Hussain Harba, lo stile senza tempo degli abiti di Atelier Beaumont e le innovative borse tailor-made di Re-New Bags sono stati selezionati da Rinascente, che dal prossimo autunno darà la possibilità a questi brand di esporre le proprie collezioni nello store di Torino in via Lagrange.

 

E ancora, Banca di Cherasco ha premiato tre eccellenze del territorio piemontese: la magia degli abiti da sposa e da cerimonia della boutique torinese Adelyur Fashion, i gioielli unici – collane, orecchini, braccialetti e sets – in ceramica interamente realizzati a mano da Scialabà e l’Atelier Beaumont di Paola Benedetta Cerruti. L’avanguardia stilistica ha, invece, guidato la scelta di Lexus Torino Sud, che ha consegnato il proprio riconoscimento all’estro di Lorenzo Ferrarotto, una delle giovani promesse più interessanti della scena emergente, alla collezione prêt-à-porter che lega moda, architettura e design di Aurora Leopardi e alla perfetta combinazione di eleganza e praticità dei capi urban-style creati da Hao Weimin per il brand David Sylvia.

 

La moda modesta di Francesca Iman Cocconi di Luya Moda è stata infine premiata dall’Islamic Fashion & Design Council, mentre l’agenzia per lo sviluppo delle piccole imprese del Sudafrica SEDA (Small Enterprise Development Agency) ha conferito il proprio riconoscimento a Royal Wardrobe Designs, Tumalone e Carlos Fritz, che hanno presentato le proprie collezioni nelle sessioni di martedì.

 

«Ad ogni edizione è sempre più alta la qualità delle capsule collection degli stilisti che portiamo sul palco della Torino Fashion Week – commenta il fondatore e CEO Claudio Azzolini -. Il grande interesse del pubblico e degli operatori di settore è la conferma che questo evento, grazie alla collaborazione con enti locali e stranieri, sta diventando una vetrina mondiale per la moda emergente e per tutti quei talenti che sanno portare avanti con coraggio idee nuove, dirompenti e sperimentali».

 

Bilancio più che positivo anche per l’anima “business” della kermesse, Torino Fashion Match, realizzato grazie alla collaborazione con Unioncamere Piemonte nell’ambito della rete Enterprise Europe Network: agli oltre 630 incontri B2B, che si sono svolti a Palazzo della Luce, hanno partecipato 222 aziende da 30 Paesi del mondo. «Siamo molto soddisfatti – spiega Federica Leonetti, responsabile del Textile & Fashion Sector Group di Enterprise Europe Network -: abbiamo offerto a stilisti, aziende, società di e-commerce, università, rappresentanti della Commissione europea e buyer provenienti da Germania, Olanda e Norvegia la possibilità di partecipare a meeting di profilo internazionale in mattinata, di confrontarsi nel pomeriggio con workshop e case study e poi di partecipare alle sfilate serali. Sono stati tre giorni di attività intense che hanno portato a centinaia di contatti avviati, che speriamo si traducano in partnership durature».

Addio a Gregoretti, fu direttore dello Stabile

La Presidenza, la Direzione, il Consiglio di Amministrazione e i Dipendenti del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale nel giorno della scomparsa di UGO GREGORETTI  partecipano con profonda commozione al dolore dei suoi famigliari e del mondo dello spettacolo per la perdita di uno dei più significativi protagonisti della cultura italiana del Novecento. 

Regista cine-televisivo e teatrale, uomo di spirito, ricercatore acuto e arguto Ugo Gregoretti diresse il Teatro Stabile di Torino dal 1985 al 1989 

Il suo spettacolo d’esordio fu quasi un biglietto da visita o una dichiarazione d’intenti: portò in scena I figli di Iorio , versione satirica della tragedia in versi dannunziana scritta “a caldo” da Eduardo Scarpetta. Nella stagione successiva (1986-87) Gregoretti diresse Il critico  di Sheridan e affidò la parte del protagonista a Walter Chiari. Il grande comico entrò a far parte della squadra del TST con tutto il suo carico di talento e di inquietudine umana che esplose nell’88-89, quando Walter venne chiamato ad interpretare Re Ubù  di Jarry con la regia di Gregoretti e Franco Gervasio (Chiari diede forfait alla vigilia del debutto e il personaggio del Padre Ubù fu interpretato dallo stesso Gregoretti a Torino e in tournée).
Nel 1987-88 Gregoretti programmò al Carignano Le Miserie ‘d monssù Travèt , che aveva come protagonista Paolo Bonacelli, un attore non piemontese che, per prepararsi alla parte, fu costretto a studiare con un ripetitore di dialetto. Ne derivò una sommossa popolare. I puristi e, soprattutto, gli attori di radice piemontese insorsero suscitando una bagarre senza precedenti.

La direzione di Gregoretti ebbe anche il merito di affidare a Luca Ronconi l’arduo compito di mettere in scena Mirra di Vittorio Alfieri, interpretato dalla giovane rivelazione Galatea Ranzi, affiancata da Ottavia Piccolo e Remo Girone, quasi preparando un passaggio di testimone che avverrà nella stagione 1989-90. 

Fo.To – Fotografi a Torino, kermesse di successo

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Finita la festa per la seconda… già si scaldano i   motori per la terza edizione. Dall’8 maggio al 21 giugno 2020

Archiviata da pochi giorni, con grande successo di pubblico e di critica, la seconda edizione di “Fo.To – Fotografi a Torino” (che già nel 2018 aveva registrato oltre 100mila visitatori), una nota stampa del MEF – Museo Ettore Fico di via Cigna, cui si deve l’idea iniziale e la promozione negli anni della grande kermesse fotografica – orgoglio tutto torinese – fa sapere che già si è al lavoro per la realizzazione della terza edizione, che si terrà dall’8 maggio al 21 giugno 2020. Date da appuntarsi ben bene in agenda. In quanto all’edizione 2019, appena conclusasi, i numeri la dicono tutta su un bilancio che può mettersi per davvero in bella cornice.

“L’edizione di quest’anno – afferma Andrea Busto, direttore del MEF – ha visto infatti un ulteriore incremento degli enti partecipanti che hanno raggiunto quota 90: circa 25 tra musei e fondazioni, 50 gallerie private, molte associazioni no-profit dedicate alla fotografia, le biblioteche civiche (novità di questa edizione), oltre agli spazi off, gli enti di formazione e spazi espositivi ubicati fuori città”. Decisamente rilevante anche l’investimento in termini di comunicazione: 40.000 brochure a colori distribuite in tutto il Nord-Italia, 20.000 cartoline e 20.000 pieghevoli distribuiti a tutte le istituzioni partecipanti e in tutti i punti turistici e informativi. Senza dimenticare le affissioni pubblicitarie per tutto il periodo della manifestazione nelle principali città del Nord-Ovest (circa 1200 manifesti tra Torino, Milano, Genova); oltre 140.000 le persone che hanno seguito la kermesse attraverso i social media (Facebook e Instagram), 50 articoli su mezzi stampa e più di 100 articoli e segnalazioni sulle testate web.

“Ancora più decisiva e fondamentale per questa seconda edizione –prosegue Busto –è stata la collaborazione con gli Enti istituzionali: RegionePiemonte, Fondazione CRT per l’Arte, Città di Torino e UBS, hanno dato un supporto indispensabile alla buona riuscita del progetto. L’edizione 2019 ha inoltre visto la nascita di una nuova fiera dedicata interamente alla fotografia, ‘The Phair’, che si è svolta proprio in concomitanza con l’apertura di ‘Fo.To’ il 3 maggio scorso e che ha permesso di dare corpo ad una collaborazione fra i due eventi estremamente proficua, con la possibilità di attivare, ad esempio, un programma di inviti per addetti ai lavori (collezionisti italiani e internazionali, curatori e esperti di fotografia) che prevedeva l’ospitalità durante il primo week-end di apertura delle mostre e della fiera”. Un buon successo si è anche ottenuto con la replica della Notte Bianca della Fotografia svoltosi in contemporanea con il Salone del Libro, sabato 11 maggio, e che ha visto una grande affluenza di pubblico durante l’intera giornata e fino a tarda notte.

Dati e cifre, dunque, più che positive. Che non permettono, tuttavia, larghe pause. E la macchina organizzativa ha già riavviato i motori. Dall’8 maggio al 21 giugno del 2020, sarà ancora un buon mese e mezzo di grande fotografia, coniugata nelle sue varie anime, a Torino. “E, per l’occasione sono già allo studio nuove forme di collaborazione – conclude il direttore del MEF – con Istituzioni straniere, per uno sviluppo di interazione e scambio con altre realtà internazionali”

g.m.

 

Per info: MEF-Museo Ettore Fico, via Cigna 114, Torino; tel. 011/853065 o info@museofico.it o www.museofico.it

 

Nelle foto
– “Ufficio Protezione Antiaerea, incursione aerea del 13 luglio 1943 a Torino”, courtesy Archivio Storico della Città di Torino
– Andrea Busto

Nuove luci sui ponti Isabella, Umberto I e Balbis

Giovedì 4 luglio, alle ore 22.30 verranno inaugurate le nuove illuminazioni delle arcate dei ponti Umberto I° (corso Vittorio Emanuele II°), Isabella (corso Dante) e Balbis (corso Bramante) alla presenza della Sindaca Chiara Appendino, del Presidente del Gruppo Iren Renato Boero, dell’Amministratore Delegato di Iren Energia Giuseppe Bergesio edell’Assessore all’ambiente Alberto Unia.

Alle 22.30 la Sindaca Appendino, il Presidente del Gruppo Iren Boero, l’AD di Iren Energia Bergesio e l’Assessore Unia dal ponte Umberto I°, in prossimitàdell’Arco del Valentino, attiveranno l’accensione sequenziale dei ponti.

L’azzurro sarà il colore del ponte Umberto I°, il verde acqua per il ponte Isabella e il bianco per il ponte Balbis. Oltre alle arcate saranno illuminate anche le sponde prospicienti con tonalità bianca, come richiesto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio.Su ciascun ponte, a cura della Pro Loco Torino, suonerà un gruppo musicale che allieterà la serata, dalle ore 22.00 alle 23.00.

Queste nuove installazioni luminose rientrano nel progetto iniziato a Natale con il ponte Vittorio Emanuele I° (piazza Vittorio Veneto) che prevedeva a conclusione l’illuminazione architettonica dei quattro ponti storici.  In quell’occasione il ponte Vittorio Emanuele I°, la Mole Antonelliana e la sommità del Monte dei Cappuccini erano state illuminate di blu.

L’illuminazione architettonica dei quattro ponti storici di Torino è stata realizzata grazie al posizionamento di circa 200 apparecchi di illuminazione, tutti a tecnologia LED, installati in gran parte da un team di alpinisti specializzati in questa attività. Il sistema di controllo permette la gestione da remoto di tutti i colori delle arcate dei ponti, con la possibilità di variare a piacimento e in tempo reale colore e intensità di illuminazione.

 

(foto Mihai Bursuc)

Lo Stabile porta Pirandello in Cina

Per il quarto anno verrà presentata in Cina, a Pechino, dal 5 al 7 luglio 2019, una produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale , rafforzando così questo importante rapporto internazionale avviato nel 2014.  Dopo il debutto in prima nazionale al Teatro Carignano di Torino l’11 dicembre 2018 e il grande successo di pubblico e di critica ottenuto a Torino e in tournée in Italia, COSÌ È (SE VI PARE)  di Luigi Pirandello, diretto da Filippo Dini  – spettacolo candidato a tre premi Le Maschere del Teatro Italiano 2019 , Filippo Dini  per la miglior regia, Orietta Notari  come m igliore attrice non protagonista e Pasquale Mari per il miglior disegno luci – è stato invitato a Pechino , al Capital Theatre  nell’ambito del Festival Internazionale   Beijing People’s Art Theatre 2019 .

In occasione delle repliche a Pechino di Così è (se vi pare ) il 6 luglio, alle ore 14.00, sarà programmato un incontro aperto al pubblico presso lo Ju Yin Theatre a cui interverranno Filippo Fonsatti, Direttore del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Filippo Dini, regista e interprete dello spettacolo, insieme agli attori della Compagnia.

La tournée di Così è (se vi pare)  in Cina si iscrive nel percorso di internazionalizzazione dello Stabile di Torino, in atto già da diversi anni, sia nell’ambito delle ospitalità che in quello delle produzioni e rientra nelle direttrici politiche indicate dagli enti fondatori in linea con le normative ministeriali relative ai teatri nazionali.

La collaborazione del nostro teatro con la Cina ha preso il via nel 2014 con l’ospitalità della produzione Gl’innamorati di Goldoni, messa in scena da Marco Lorenzi, nell’ambito del Beijing Fringe Festival, è proseguita nel 2015 con L’Avaro   di Molière con la regia di Jurij Ferrini che ha debuttato all’Ancient Courtyard Theatre di Wuzhen nel programma   del Wuzhen Theatre Festival e con il debutto nel novembre del 2016 a Pechino (Beijing Comedy Theatre) e Shanghai (Oriental Arts Center / Shanghai International Comedy Festival) di  Come vi piace  di Shakespeare, regia di Leo Muscato.  

La Vie en Rose

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TORINO CELEBRA LE GRANDI VOCI AL FEMMINILE

Quattro spettacoli, una lettura, tre concerti.  Al Conservatorio Giuseppe Verdi, Quattro coppie di artiste ci intratterranno e ci delizieranno con le loro voci, i loro strumenti e il loro amore per l’arte e la musica.

Apertura il 3 luglio con Laura Morante ed Eugenia Costantini che saranno Rosine e Antoinette, madre e figlia adolescente ma soprattutto rivali, protagoniste del romanzo Il Ballo di Irene Némirovsky, uno spaccato di borghesia francese del primo novecento, fatua e superficiale, un dramma del risentimento e dell’ambizione. Saranno accompagnate al pianoforte da Francesca Giovannelli.

Il 9 luglio, il soprano Erika Grimaldi e il mezzosoprano Martina Belli con la pianista Jeong Un Kim, interpreteranno Mimì e Manon, Norma e Violetta, Fiordiligi e Dorabella, eroine dell’opera ottocentesca. “Dall’opera buffa al melodramma romantico al verismo”, il mondo delle donne, le sfumature, la ricchezza emotiva, la dolcezza, l’innocenza ma anche la sfacciataggine e le contraddizioni. La meravigliosa lirica al femminile.

Il 15 luglio si esibiranno invece Ginevra Di Marco e Cristina Donà, cantautrici e interpreti, stili diversi che si intrecciano. Brani nuovi e altri rivisitati per l’occasione. Due protagoniste della scena rock indipendente italiana che condivideranno il palco “attraverso voci e sguardi, naturalezza, empatia e potenza espressiva a svelare intesa e sancire amicizia”.

Infine il 23 luglio arriva il jazz con due voci italiane, Ada Montellanico e Maria Pia De Vito, che celebreranno Billie Holiday, la Lady Day, la Signora del Blues, a 60 anni dalla sua scomparsa, e Joni Mitchell, la Lady of the Canyonnel dai tempi di Woodstock fino alle raffinate sonorità jazz.

 

Maria La Barbera

E’ possibile acquistare i biglietti, posto unico numerato € 5 presso:
Urban Lab
Piazza Palazzo di Città 8/F dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 18.30
tel 011 011 24777- estatetickets@comune.torino.it
Infopiemonte
Via Garibaldi angolo piazza Castello – tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00
pagamenti accettati esclusivamente con bancomat o carta di credito
Numero Verde 800 329 329
Online
www.torinoestate.it – www.vivaticket.it
Il costo del servizio di acquisto è di € 1 per ciascun biglietto

Addio al Mago Gabriel

Venne reso celebre dalla Gialappa’s Band, il  Mago Gabriel, Salvatore Gulisano, morto ieri a Torino a 79 anni. Siciliano di origine iniziò la sua attività  sulle e tv private torinesi. Il trio televisivo lo aveva notato  per i modi di dire e di fare assurdi. Diceva di essere un medium, con  poteri speciali che lo resero simpatico al pubblico. Pronosticava i risultati di Juventus e Torino, non azzeccandoli mai. La notizia della morte è stata data da Renato D’Herin, sui social: “Ieri purtroppo ci ha lasciato un artista  cui sono molto affezionato, il mago Gabriel, una figura fuori dagli schemi tradizionali,  ma con un grande Cuore. Ti ho voluto bene, riposa in pace Gabriello. Ti voglio dare l’ultimo saluto col nome affettuoso con cui ti ho sempre chiamato. Il tuo Reno, come mi chiamavi tu”.

‘La Vie en Rose’ apre con ‘Il Ballo’

Mercoledì 3 luglio il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, alle ore 21.30, ospita il primo dei 4 spettacoli della rassegnaLa Vie en Rose’ (http://www.torinoestate.it/vieenrose/), realizzata dalla Fondazione per la Cultura. A inaugurare la ‘manifestazione in rosa’, sono Laura Morante ed Eugenia Costantini, accompagnate dalla pianista Francesca Giovannelli, con il reading ‘Il Ballo’ tratto dal romanzo di Irène Némirovsky.

Gli spettacoli sono realizzati dalla Fondazione per la Cultura Torino con la partnership di Intesa Sanpaolo e sono accessibili al costo di soli 5 euro

I biglietti sono acquistabili all’Urban Lab in piazza Palazzo di Città 8/F, all’Infopiemonte invia Garibaldi angolo piazza Castello e online sui siti www.torinoestate.it – www.vivaticket.it (il costo del servizio di acquisto è di € 1 per ciascun biglietto).

‘IL BALLO’

Produzione Aida Studio – Ideazione Elena Marazzita – Testo Bianca Melasecchi

ARTISTI

Laura Morante, voce recitante

Eugenia Costantini, voce recitante

Francesca Giovannelli, pianoforte

musiche di C. Debussy, F. Poulenc, Satie, R. Hahn, M. Ravel

‘Ci vuole metodo, cara mia… Per il primo ricevimento, tanta e tanta gente, più facce possibili… Solo al secondo o al terzo si può fare una cernita… Ma questa volta bisogna invitarne a bizzeffe…’.

Nel romanzo, oltre alla tematica della rivalità tra le due protagoniste splendidamente rappresentate da Laura Morante ed Eugenia Costantini (madre e figlia anche nella vita reale) emerge un ritratto sagace e beffardo sulla borghesia francese, evidenziandone vizi e difetti, con un risultato eccellente e altamente esplicativo della società frivola, pettegola e ridicolmente piena di sé che caratterizzava quegli anni.  Con una scrittura scarna ed essenziale, ‘Il ballo’ riesce a raccontare un dramma dell’amore, del risentimento e dell’ambizione.