Cosa succede in città- Pagina 389

La stecca

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PAROLE ROSSE di Roberto Placido /  Naturalmente non è quella da biliardo, e nemmeno quella che lasciava chi aveva finito il servizio militare, altri tempi, ma quella che prende un’artista durante un’esecuzione. Dispiace che a prenderla, attraverso le sigle sindacali, siano i dipendenti e, sembra, principalmente i maestri, della più grande fabbrica di cultura della città di Torino e della regione Piemonte.

E sì, con i suoi quasi quattrocento dipendenti, oltre trecento a tempo indeterminato, più di cinquanta a tempo determinato e diversi collaboratori, sono numeri da grande azienda. Azienda speciale, culturale, una vera e propria fabbrica di cultura non solo artistica e musicale ma anche di scenografie e di sartoria. Meritorio, come tante altre realtà italiane, il lavoro delle sarte del Regio nel produrre mascherine, il bene di prima necessità di questo sciagurato momento che stiamo vivendo. Dopo la lunga parentesi alla sovrintendenza del Teatro Regio di Torino di Valter Vergnano e la breve, negativa e chiacchierata, di William Graziosi, è arrivato l’ex direttore artistico del teatro An der Wien di Vienna, Sebastian Schwarz. Sicuramente nel bando di selezione non c’era la situazione dei conti del nostro teatro lirico, ne’ di quelli passati e nemmeno di quelli recenti. A complicare la situazione, come si usa dire “piove sul bagnato” il blocco del cartellone e delle attività determinato dal Corona Virus. Così Schwarz, nell’assenza del Presidente del Consiglio d’indirizzo della Fondazione Teatro Regio di Torino, per statuto è il Sindaco della città, -che ancora una volta si segnala nel defilarsi da qualsiasi situazione difficile o impegnativa-, ha incominciato a cercare le risorse per evitare il tracollo, in attesa che si arrivi a sapere, intendo ufficialmente, l’ammontare esatto dei conti del Teatro, quei due milioni e mezzo di euro necessari.

Gli interlocutori naturali ed obbligati le fondazioni bancarie, la vera cassaforte, i veri padroni, e qualcuno ne è anche convinto comportandosi in tal senso, non solo dell’esangue se non moribonda cultura torinese ma anche di molto altro. Difficile districarsi nel contratto delle fondazioni liriche, che a detta dei bene informati è tra i migliori, in senso di garanzie per i lavoratori, del mondo dello spettacolo, e legittimo proporre in alternativa ferie non godute un po’ meno comprensibile proporre la realizzazione di una rassegna estiva in queste condizioni. Mi hanno spiegato anche la differenza tra stipendio base e i vari aspetti accessori del salario legato a spettacoli e rappresentazioni e ad altri aspetti ma onestamente, me ne dispiace, faccio fatica a capirli ed a condividerli. Vuol dire non capire lo stato di salute dell’ente lirico, il discorso sulle responsabilità lungo ed annoso, il momento che stiamo attraversando. In un paese che prova a garantire altri lavoratori, le partite iva, con seicento euro al mese, quelli in “nero”, che non hanno garanzie, con cifre simili, i senza reddito con buoni acquisto e di cittadini ed associazioni che si inventano i “panieri sospesi” per i disperati e si potrebbe continuare. La sinistra, i lavoratori, hanno sempre avuto tra i propri valori la solidarietà, l’attenzione verso gli ultimi ed io, a meno che non mi convincano con argomenti forti, nel rifiuto da parte dei lavoratori del Regio della richiesta di cassa integrazione, in questo momento attesa, sperata da milioni di altri lavoratori precari e non garantiti, non ritrovo più quei valori.

Affitti: come trovare una mediazione tra proprietari e inquilini?

Riceviamo e pubblichiamo / L’Ape Confedilizia di Torino ritiene la proposta di  Unioncasa impercorribile

Ci troviamo di fronte ad una situazione di emergenza assoluta, dove è necessario, che ciascuno faccia la sua parte senza fughe in avanti e senza gara di chi parla più forte o di chi propone soluzioni al fine di acquisire visibilità.

Nel caso dei contratti di locazione i soggetti interessati devono trovare una via di intesa che non sia eccessivamente penalizzante per entrambe le parti.

‘E necessario, innanzitutto, tenere separate le locazioni commerciali dalle abitative. I conduttori commerciali possono già dedurre il 60% del canone nella propria denuncia dei redditi.

E’ necessario, che il problema sia esaminato in sede nazionale con la partecipazione di tutti gli attori interessati (Associazioni dei proprietari, degli inquilini e del Governo).

Con l’assistenza delle associazioni di categoria e caso per caso possono essere valutati nuovi accordi senza la necessità di una riduzione generalizzata.  Quello che serve è un impegno molto serio e forte da parte dello Stato a sostegno degli inquilini ed anche un intervento in termini di riduzioni fiscali per i proprietari.

Confedilizia, in altri termini, ritiene che in sede centrale possono essere date delle direttive di massima che dovranno essere applicate con intelligenza caso per caso e sia a livello nazionale, che locale si mette a disposizione per discutere le proprie proposte.

Poesie e racconti dei soci Unitre ai tempi del coronavirus

Tenere in esercizio mente e fisico, stando a casa. Questo è l’obiettivo che si è data l’Unitre Torino, invitando i suoi soci a tenersi attivi e mantenere i rapporti coi docenti degli oltre 180 corsi di quest’anno

L’Unitre Torino ha inoltre lanciato la proposta di condividere emozioni, difficoltà e impressioni sull’attuale periodo delicato. Sensazioni, stati d’animo e suggestioni su quello che sta accadendo e sugli effetti che potrà avere sulla nostra vita e sulla collettività potranno essere descritte attraverso racconti o poesie, fotografie, disegni o dipinti.

Verrà istituito un Concorso-Premio per opere espressione di arti grafico-figurative e letterarie sul tema “La vita ai tempi del coronavirus”, cui verrà dedicata anche una giornata celebrativa una volta tornati alla normalità. Tutte le informazioni per prendere parte al concorso verranno pubblicate sul sito dell’Unitre Torino. La partecipazione è riservata ai soci ed è a titolo gratuito.

 

(foto archivio)

Il Teatro Regio produce e distribuisce gratuitamente mascherine

È iniziata la distribuzione delle prime 200 mascherine per uso generico quotidiano realizzate dalla sartoria del Teatro Regio. Queste mascherine saranno in dotazione gratuita alla Protezione civile e saranno disponibili gratuitamente presso la Farmacia Vecco in Via Roma 24 e presso la Farmacia Sartoris in Via Po4

«Un piccolo gesto – dice Sebastian F. Schwarz, sovrintendente del Teatro Regio – ma un gesto che vuole testimoniare la nostra vicinanza ai cittadini. Un modo per sottolineare quanto il Regio sia il teatro della Città. Ci sembrava giusto metterci a disposizione in un momento così difficile dando il nostro contributo. Le sarte del Regio si sono subito rese disponibili a realizzare a casa propria le mascherine per uso quotidiano, cerchiamo di realizzarne il più possibile e dovremmo riuscire a produrne circa 2.000 alla settimana, una volta realizzate le distribuiremo gratuitamente. Questo è uno dei modi con il quale vogliamo anche ringraziare quanti, in questi giorni, stanno decidendo di lasciare il proprio biglietto al Teatro, invece di richiedere il voucher che mettiamo a disposizione per gli spettacoli cancellati; per loro stiamo pensando anche a un Albo speciale che raccolga tutti i nomi di coloro i quali hanno scelto di sostenere il teatro. Penso che sia il momento di fare scelte dettate dal cuore, cercando di mettere in circolo quanta più energia positiva possibile».

 

(Foto M. Bursuc)

Per la prima volta il numero dei guariti (77) supera quello dei morti (56)

Il comunicato della Regione Piemonte delle ore 19 di sabato 4 aprile

IN PIEMONTE 342 PAZIENTI GUARITI, 546 IN VIA DI GUARIGIONE Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 342 (77 in più di ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 16 in provincia di Alessandria, 19 in provincia di Asti, 15 in provincia di Biella, 29 in provincia di Cuneo, 21 in provincia di Novara, 196 in provincia di Torino, 24 in provincia di Vercelli, 13 nel Verbano-Cusio-Ossola, 9 provenienti da altre regioni. Altri 546 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.

56 DECESSI, COMPLESSIVAMENTE 1.144

Sono 56 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 17 in provincia di Alessandria, 2 in provincia di Biella, 1 in provincia di Cuneo, 5 in provincia di Novara, 27 in provincia di Torino, 3 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da altra regione.

Il totale complessivo è ora di 1.144 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 219 ad Alessandria, 52 ad Asti, 84 a Biella, 76 a Cuneo, 133 a Novara, 443 a Torino, 59 a Vercelli, 58 nel Verbano-Cusio-Ossola, 20 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 11.839 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.630 in provincia di Alessandria, 570 in provincia di Asti, 561 in provincia di Biella, 960 in provincia di Cuneo, 973 in provincia di Novara, 5.804 in provincia di Torino, 583 in provincia di Vercelli, 540 nel Verbano-Cusio-Ossola,169 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 45 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 447.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 38.638, di cui 22.806 risultati negativi.

Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza, il numero dei guariti virologicamente (77) supera quello dei decessi (56).

I droni dei carabinieri per controllare i parchi

Torino: APR (drone) dei Carabinieri in campo nei parchi cittadini per i controlli connessi all’emergenza sanitaria

Dal pomeriggio di oggi nelle aree verdi cittadine del parco Colletta, Pellerina e Valentino –  Lungo Po Murazzi, entrerà in azione, nei fine settimana, un aeromobile a pilotaggio remoto (drone)dei Carabinieri, che consentirà di verificare dall’alto eventuali assembramenti vietati e per i quali è difficile effettuare verifiche con le pattuglie automontate. La decisione è stata presa nel corso del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi in videoconferenza ieri. Il drone dell’Arma èpilotato da esperti elicotteristi del Nucleo elicotteri Carabinieri di Volpiano (TO), che saranno sempre affiancati da militari del Comando Provinciale Carabinieri di Torino per le verifiche su strada. L’APR dei CC si alternerà con quello in dotazione alla Polizia locale di Torino.

Arrivati i primi 22 medici volontari

Accompagnati dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, sono atterrati ieri  pomeriggio all’Aeroporto di Torino Caselle i primi 22 medici volontari che il Governo ha messo a disposizione degli ospedali piemontesi

Ad accoglierli il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Torino Chiara Appendino e il prefetto di Torino Claudio Palomba.

Presenti anche il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e il commissario straordinario per il coronavirus in Piemonte Vincenzo Coccolo che, insieme all’assessore alla Sanità Luigi Icardi, ha organizzato l’immediata operatività della squadra.

Presente anche  il direttore tecnico-operativo dell’Aeroporto di Caselle Lorenzo Gusman.

“Lo Stato c’è – ha sottolineato il ministro Boccia – è sempre al fianco di Regioni e cittadini perché in una situazione come quella che stiamo vivendo nessuno ce la fa da solo. Dobbiamo tenerci per mano e superare insieme questa emergenza. Il governo continua ad acquistare quanto più possibile e fa arrivare, grazie allo straordinario lavoro delle nostre forze dell’ordine e delle forze armate, materiali sanitari e personale medico e infermieristico nei territori più colpiti. Il Piemonte e la Valle d’Aosta, come la Lombardia, le Marche, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige hanno fatto richiesta di medici volontari per supportare gli ospedali in situazioni critiche e la risposta dello Stato è stata immediata. Grazie alla solidarietà e alla generosità degli operatori sanitari oggi è stato possibile far arrivare in sei diverse Regioni altri medici volontari; qui a Torino ne sono appena arrivati 22 e altri due medici andranno in Valle d’Aosta; la prossima settimana sarà operativa anche l’unità infermieristica Covid-19 del governo, coordinata dalla Protezione civile”.

“Voglio solo dirvi grazie di cuore – ha detto con emozione il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – perché ci sono tanti piemontesi che vi stanno aspettando e hanno bisogno di voi”.

I 22 medici volontari arrivano da varie parti d’Italia e andranno a sostenere gli ospedali del territorio: 7 prenderanno sevizio all’ospedale Covid di Verduno e 1 a Cuneo, 7 a Torino e provincia, 1 a Vercelli, 1 a Biella, 2 a Novara, 1 nel Vco, 1 ad Asti e 1 ad Alessandria. Sono specializzati in malattie infettive, anestesia rianimazione, chirurgia generale, cardiologia, medicina d’urgenza e interna.

“Siamo anche noi commossi perché non ci aspettavamo questa accoglienza – ha commentato uno dei 22 medici atterrati a Caselle – Siamo venuti per lavorare e ci auguriamo di poter fare ciò che vi aspettate da noi”.

“Non ce la facevo a stare a casa con i nipoti, sono un medico anestesista rianimatore in pensione e sono tornata a lavorare”, ha aggiunto una dottoressa in arrivo dalla Toscana.

“Nelle prossime ore prorogheremo la nostra ordinanza – ha aggiunto il presidente Cirio – Ma in Piemonte non ci sarà nessun tipo di allentamento delle misure di contenimento, perché adesso più che mai è importante continuare a restare a casa. Non possiamo vanificare l’enorme sforzo che tutti abbiamo fatto finora, per questo stiamo anche valutando un possibile inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi viola le regole. Vogliamo mandare un messaggio chiaro ai piemontesi: non ci sono ancora le condizioni per uscire, salvo nei casi di estrema necessità. So che è un grande sacrificio, ma vi chiedo di restare a casa”.

Come fare domanda per il buono spesa a Torino

La Città di Torino informa che il  servizio, attivo da venerdì 3 aprile alle ore 10:00, consentirà al cittadino di procedere al caricamento on line della domanda per accedere al buono spesa per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, dando priorità a coloro che non ricevono alcun sostegno economico pubblico (Reddito di Cittadinanza, REI, NASPI, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altro da specificare nel modulo da compilare)

Le specifiche per l’attribuzione dei buoni spesa ai diversi nuclei familiari sono state così definite dalla Città di Torino, in funzione del numero di componenti del nucleo stesso:
– da 1 a 2 componenti buono spesa di € 300
– da 3 a 4 componenti buono spesa di € 400
– da 5 o più componenti buono spesa di € 500

L’erogazione avverrà attraverso la consegna al cittadino di un documento in formato pdf che contiene l’indicazione dell’ammontare equivalente a quanto assegnato in buoni spendibili da € 25/cadauno, che il cittadino potrà scaricare da uno specifico portale che verrà indicato con la mail di conferma e stampare su carta o salvare sullo smartphone per il loro utilizzo presso gli esercizi commerciali convenzionati.
La Città di Torino ha identificato nella società DAY il soggetto, già fornitore dei buoni pasto per il comune, per la gestione dei buoni spesa da assegnare ai cittadini.

Esiste una seconda modalità di accesso al servizio, essa prevede il ricorso ad un call center dove un operatore comunale effettuerà, in collegamento telefonico con l’utente, la compilazione della domanda on-line per conto dell’utente, sul medesimo portale. Il servizio di call center sarà aperto nei seguenti orari:
Venerdì 3 aprile dalle ore 10 alle ore 18
Sabato 4 aprile dalle ore 9 alle ore 17
Domenica 5 aprile dalle ore 9 alle ore 12
Dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18

L’indirizzo della pagina web per l’inoltro delle domande online ed il numero del call center saranno comunicati sul sito della Città www.comune.torino.it  a partire dalle ore 10 di venerdì 3 aprile 2020.

Coronavirus, la Regione: “Nessun allentamento delle misure. Si valuta inasprimento sanzioni”

Nessun tipo di allentamento delle misure di prevenzione al contagio

Al contrario, si prevede un  possibile inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi le violasse. Questa l’intenzione del presidente del Piemonte Alberto Cirio, comunicate  alla conferenza Capigruppo del Consiglio regionale, coordinata dal presidente Stefano Allasia: “Stiamo valutando la fattibilità giuridica – ha chiarito Cirio – ma la nostra intenzione è soprattutto quella di mandare un messaggio chiaro ai piemontesi: non ci sono le condizioni tecniche per uscire di casa, salve le ragioni di necessità già elencate dai nostri decreti e da quelli nazionali”, ha specificato il presidente di Giunta ai rappresentanti dei vari gruppi politici. Un inasprimento delle sanzioni, quindi, affinché la comunicazione dei numeri con i quali si comincia a certificare il successo delle misure adottate, non le vanifichi, convincendo qualcuno che magari sia possibile uscire di casa in modo indiscriminato.

 

(foto archivio)