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Cosa succede in città- Pagina 366

Bus diretto aeroporto-centro città in meno di 30 minuti

Nuovo servizio

Il nuovo servizio Express di Arriva Sadem, senza fermate intermedie, prenderà il via l’8 dicembre 2019, con frequenza ogni mezz’ora dal lunedì al venerdì e ogni ora nel weekend, per soddisfare le necessità di mobilità dei passeggeri aeroportuali.

 Prende il via il nuovo servizio Express dall’Aeroporto di Torino per il centro Città operato da Arriva Sadem. Il collegamento bus diretto tra l’Aeroporto e le stazioni ferroviarie di Porta Susa e Porta Nuova a Torino sarà attivo a partire dall’8 dicembre 2019 e consentirà ai passeggeri dello scalo, in 29 minuti di viaggio fino a Porta Susa, di usufruire di un servizio dedicato senza fermate intermedie.

Il nuovo percorso diretto, infatti, ridurrà di circa 20 minuti l’attuale tempo di percorrenza tra i due capolinea, grazie all’utilizzo del raccordo autostradale RA10 e andrà a soddisfare una domanda di mobilità diversificata tra il target degli utenti dell’aeroporto e quello dei residenti, senza che i servizi si sovrappongano.

Il bus Express vedrà partenze ogni mezz’ora, al minuto 0’ e al minuto 30’, dal lunedì al venerdì. In direzione Torino Airport la prima corsa diretta sarà alle 6:30 e l’ultima sarà effettuata alle 23:30; verso il centro Città, invece, il primo link diretto partirà alle 9:00, con l’ultima corsa alle 23:00.

Nel weekend, la frequenza delle corse dirette sarà ogni ora, con partenza al minuto 30’. In direzione Torino Airport la prima corsa sarà alle 7:30 e l’ultima sarà effettuata alle 22:30; verso il centro Città, invece, il primo link diretto partirà alle 7:30, con l’ultima corsa alle 22:30.

La riorganizzazione delle corse di Arriva Sadem sulla direttrice da Torino Airport verso il centro Città mantiene comunque operativa anche l’offerta già esistente sul percorso locale, che prevede fermate, oltre che in Aeroporto, presso Caselle Torinese, Borgaro Torinese, e fermate intermedie a Torino, con partenza al minuto 15’ e 45’ e durata del tragitto pari a 40 minuti fino a Porta Susa e a 50 minuti fino a Porta Nuova.

Le tariffe di tutti i bus sulla linea Torino Airport-centro Città sono pari a 7,00 euro per la corsa singola e 13,00 euro per il ticket di andata/ritorno. I biglietti sono acquistabili con diverse modalità: in Aeroporto nella nuova Area Arrivi presso il corner dedicato, a bordo degli autobus, grazie al sistema contactless Pay&Go o presso le rivendite a terra autorizzate.

“L’aeroporto principale del Piemonte aveva bisogno da tempo di un collegamento con la città più rapido e diretto. Il nuovo servizio Express è un primo importante passo per valorizzare il plus distintivo della vicinanza dell’Aeroporto di Torino con il centro cittadino, dove le due stazioni ferroviarie consentono gli ulteriori spostamenti. Siamo certi che i viaggiatori lo apprezzeranno e ci daranno lo stimolo per implementare ancora di più il servizio quando sarà completato il passante di corso Grosseto e il servizio ferroviario ci darà un’ulteriore possibilità di rendere la destinazione sempre più appetibile” commenta l’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato Torino Airport dichiara: “Grazie a questo veloce collegamento, l’Aeroporto di Torino si avvicina ancora di più alla città, confermando il proprio ruolo di primaria infrastruttura al servizio di Torino e dei torinesi, i quali, dal prossimo 8 dicembre, vedranno ridursi la durata complessiva degli spostamenti da casa alla meta finale dei propri viaggi in aereo. Ci tengo a sottolineare che a beneficiare del servizio sarà anche il Piemonte e non solo; attraverso la riduzione del tempo di percorrenza e i collegamenti intermodali nelle principali stazioni ferroviarie, l’Aeroporto sarà infatti più facilmente raggiungibile per chi si reca in treno a Torino da qualsiasi territorio circostante. Con questo collegamento diretto per la città destinato ai viaggiatori si allinea finalmente l’offerta a quanto accade negli altri aeroporti, ponendo fine all’ ‘anomalia torinese’ riscontrata da passeggeri e compagnie aeree in termini di servizio (presenza di fermate e durata anomala rispetto alla distanza reale) per chi arriva a visitare la città e la regione. Ringrazio personalmente la Regione Piemonte e Arriva Sadem per aver accolto una domanda proveniente dai nostri passeggeri e anche dai vettori”.

“È un servizio che avevamo in progetto da tempo e che finalmente e con orgoglio riusciamo a lanciare, tra l’altro in un periodo dell’anno molto particolare, perché in prossimità con le ferie natalizie, quando i passeggeri avranno maggiore necessità di mobilità e celerità. Il servizio Express è proprio studiato per loro: gli utenti che per diletto o per lavoro hanno bisogno di muoversi con estrema velocità” afferma Valentina Astori, Amministratore Delegato Arriva Sadem.

“Come Gruppo Arriva stiamo puntando molto ai servizi di mobilità che vanno al di là del normale trasporto urbano o extraurbano della città. L’Express di Arriva Sadem è la prima di una serie di novità che vorremmo lanciare nel 2020” ribadisce Angelo Costa, Amministratore Delegato Arriva Italia.

GiovedìScienza: in fondo al lago c’è la storia del clima

Uno scrigno di informazioni sul passato del clima e il suo futuro

Giovedì 5 dicembre  Ore 17.45

Teatro Colosseo – Via Madama Cristina, 71, Torino

 

Con Antonello Provenzale, Golden Badge Award della European Geophysical Society, professore invitato all’Ecole Normale Supérieure e all’Université Curie di Parigi, all’Università del Colorado e alla Ben Gurion University in Israele. Coordinatore del progetto europeo H2020 “ECOPOTENTIAL”, Laura Sadori, Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università Sapienza di Roma e Giovanni Zanchetta, geochimico all’Università di Pisa e responsabile di progetti sullo studio delle variazioni climatiche nel bacino del Mediterraneo e in Sudamerica.

Il nostro Pianeta è inequivocabilmente di fronte ad una grave emergenza climatica. Ce lo dicono a chiara voce oltre 11000 scienziati da tutto il mondo e le innumerevoli associazioni che combattono quotidianamente con questa minaccia. Lo gridano Greta Thunberg all’Onu e i giovani del Friday for Future nelle piazze… A GiovedìScienza è tempo di parlare di cambiamento climatico: capire come è cambiato il clima nel passato è necessario per metterci in una giusta prospettiva sulla situazione presente. In questo lavoro di ricerca, i laghi e i sedimenti accumulati sul loro fondale costituiscono preziosi archivi naturali di indicatori biologici e geochimici, attraverso i quali è possibile comprendere meglio le variazioni climatiche in corso e le loro cause.

Il prossimo 5 dicembre al Teatro Colosseo di Torino i protagonisti saranno tre importanti scienziati italiani – Antonello Provenzale, Laura Sadori e Giovanni Zanchetta – coinvolti in un progetto di ricerca internazionale nell’ambito dell’International Continental Scientific Drilling Program.

Una perforazione profonda 568 metri nel lago di Ohrid, tra Macedonia del Nord e Albania, il più antico d’Europa, ci permette di fare un viaggio indietro nel tempo di 1,4 milioni di anni per studiare le variazioni del clima nel Mediterraneo. Un percorso affascinate alla scoperta di pollini e di altri indicatori ambientali antichissimi che molto hanno da raccontare sull’emergenza attuale.

I relatori:

Antonello Provenzale

Dirige l’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR. La sua attività di ricerca riguarda le interazioni clima-geosferabiosfera e la dinamica degli ecosistemi. Golden Badge Award della European Geophysical Society, professore invitato all’Ecole Normale Supérieure e all’Université Curie di Parigi, all’Università del Colorado e alla Ben Gurion University in Israele, è coordinatore del progetto europeo H2020 “ECOPOTENTIAL”. È inoltre coordinatore della GEO Global Ecosystem Initiative, oltre che autore di 150 articoli su riviste scientifiche, nonché di libri e articoli divulgativi.

Laura Sadori

Laureata in Scienze Naturali, lavora presso il Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università Sapienza di Roma. Svolge ricerche paleoecologiche, dedicandosi a lavori intesi a ricostruzioni paleoambientali e paleoclimatiche nel bacino del Mediterraneo, alla valutazione dell’impatto

antropico e alle modifiche indotte dal clima utilizzando il polline fossile conservato nei sedimenti. E’ vicepresidente di IFPS (International Federation of Palynological Societies) e di INQUA (International Union for Quaternary Research) e autrice di oltre 150 articoli scientifici e capitoli di libro.

Giovanni Zanchetta

Nato a Lucca nel 1965, si iscrive a Geologia per diventare archeologo della preistoria. Laureatosi a Pisa in Geologia del Quaternario, ha lavorato all’Università di Glasgow e all’Osservatorio Vesuviano di Napoli. Da archeologo mancato, oggi è professore ordinario presso l’Università di

Pisa in geochimica. È responsabile di progetti sullo studio delle variazioni climatiche nel bacino del Mediterraneo e in Sudamerica. Ha firmato 200 lavori scientifici citati più di 6000 volte.

 

 

GIOVEDÌSCIENZA 34a EDIZIONE

La Scienza in diretta settimana per settimana

Torino. 14 novembre 2019 – 5 marzo 2020

La scienza è per tutti. Non quella delle formule matematiche incomprensibili ma quella delle scoperte mediche rivoluzionarie, degli studi che tutelano il pianeta, dei viaggi straordinari alla scoperta dei misteri dello spazio.

La trentaquattresima edizione di GiovedìScienza, sarà, ancora una volta, il luogo dove pubblico e protagonisti della ricerca scientifica si incontreranno, per approfondire e dibattere sui grandi temi di attualità e le principali tappe del progresso scientifico. Dal passato che ci racconta l’emergenza climatica dei nostri giorni al calo demografico in atto nel nostro Paese, dalle neuroscienze alla cardiochirurgia, dalla chimica del cibo allo sconfinato mondo dei microrganismi sulle piante. Dalla storia della scuola veterinaria piemontese, la più antica in Italia, a una storia fatta di macchine, uomini e buone idee: l’informatica nata a Ivrea.

11 le conferenze in programma, più due appuntamenti dedicati alle scuole. Tre le sedi che ospiteranno la rassegna: il Teatro Colosseo, l’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino e l’Aula Magna “Giovanni Agnelli” del Politecnico di Torino.

 

Giovedì 14 novembre si terrà la prima conferenza aperta al pubblico, “Italiani poca gente”. Antonio Golini, il più autorevole demografo italiano, affronterà le prospettive del futuro demografico italiano, europeo e mondiale dal punto di vista sociale, statistico e finanziario. Per celebrare i 250 anni della prima scuola veterinaria italiana, giovedì 21 novembre Domenico Bergero, Marco Galloni e Paola Sacchi illustreranno al pubblico i progressi della medicina veterinaria, una storia ricca di scoperte e scienziati importanti e poco noti. Giovedì 28 novembre il Teatro Colosseo di Torino ospiterà Gérard Mourou, premio Nobel per la fisica 2018, con la conferenza “Il laser a luce estrema”. La ricerca di Mourou sull’amplificazione dei laser comincia negli anni ’80 fino al riconoscimento del Premio Nobel, vinto nel 2018 assieme alla canadese Donna Strickland. Antiche informazioni che potrebbero essere molto utili per prevedere il futuro climatico che ci attende arriveranno giovedì 5 dicembre con Antonello Provenzale, Laura Sadori e Giovanni Zanchetta.

Ad aprire il 2020, giovedì 16 gennaio, Dario Bressanini, chimico e divulgatore scientifico, accompagnerà il pubblico attraverso i processi chimici e fisici che si innescano durante la preparazione dei nostri piatti preferiti con la conferenza “Scienza in cucina”. La vincitrice del Premio Nazionale GiovedìScienza 2019, Edwige Pezzulli, astrofisica e divulgatrice scientifica, esplorerà le galassie più primitive con la conferenza “I primi buchi neri dell’Universo” giovedì 23 gennaio. “Bambini da conoscere meglio”, giovedì 30 gennaio, è la conferenza con cui Laura Cancedda ci racconterà dei meccanismi alla base dello sviluppo neurologico e responsabili dicondizioni genetiche come la sindrome di Down in un interessante viaggio all’interno del cervello umano. “L’Italia dell’informatica” storie di macchine, uomini e buone idee si intrecciano il 6 febbraio. Dal primo congresso di informatica del 1840 svoltosi a Torino fino ai gloriosi anni di Olivetti, insieme a Filippo Demonte, Gastone Garziera e Angelo Raffaele Meo. Giovedì 20 febbraio, Mauro Rinaldi, il cardiochirurgo presente al primo trapianto di cuore in Italia parlerà al pubblico del futuro della ricerca in cardiochirurgia con la conferenza “Una nuova vita”. Federico Nati, astrofisico sperimentale, condividerà con il pubblico, giovedì 27 febbraio, la sua avventura glaciale e le sfide nel costruire Blast, un telescopio capace di osservare il cielo sorvolando il polo Sud, appeso a un pallone. Ultimo appuntamento della 34esima edizione, giovedì 5 marzo, Paola Bonfante, biologa vegetale tra le ricercatrici più citate al mondo e Renato Bruni, docente e divulgatore, analizzeranno il complesso e continuo rapporto tra esseri umani e lo sconfinato numero di microrganismi per noi invisibili che non ci lasciano mai veramente soli.

 

Speciale Scuole

Di misteri e opportunità nel mondo dei videogiochi all’alba del 2020 parleranno, giovedì 7 novembre alle ore 10, Marco Mazzaglia e Daniele Biolatti agli studenti del triennio della scuola superiore di II grado con uno Speciale GiovedìScienza per il Festival della Tecnologia. Le innovazioni e le possibilità di carriera offerte dal mondo dei videogame, con particolare attenzione alla gestione dei dati condivisi in rete e del loro valore per le aziende di settore. Giovedì 6 febbraio, alle ore 10, verrà presentata agli studenti della scuola secondaria di I grado, la LIS (Lingua dei Segni Italiana), imprescindibile strumento, di tutti e per tutti, di comunicazione, integrazione, identità e cultura. In questo viaggio gli studenti saranno accompagnati da 4 relatrici sorde: Valentina Bani, Giusy Corvino, Chiara Di Monte e Valentina Foa.

 

Alla costante ricerca di nuovi modi per parlare di scienza al pubblico, GiovedìScienza sperimenta una diversa modalità di incontro: la conferenza partecipativa. Grazie alla preziosa collaborazione con la rete delle Biblioteche Civiche Torinesi, GiovedìScienza esce dalle sedi tradizionali per approdare alle biblioteche di quartiere con il programma GiovedìScienza Biblio_Tour. 5 incontri dal 12 dicembre 2019 al 13 maggio 2020. La presentazione degli appuntamenti che tratteranno i temi previsti dall’Agenda 2030 sarà il 12 dicembre alle 17.45 alla Biblioteca Civica Centrale.

Confermata anche quest’anno la traduzione in LIS (Lingua dei Segni Italiana) di alcune conferenze con un’importante novità: il coinvolgimento di alcune sedi regionali ENS Ente Nazionale Sordi, dove le conferenze saranno trasmesse in diretta live. Ai partecipanti sarà messo a disposizione un numero WhatsApp che consentirà loro di porre alcune domande al relatore nella parte finale della conferenza come è nella consuetudine degli incontri in sala.

 

Un’edizione quella di quest’anno che guarda sempre di più ai nuovi pubblici, anche distanti geograficamente. Finestre sulle attività dell’Associazione sono il sito internet, la diretta streaming delle conferenze sul canale YouTube, l’archivio on demand degli incontri in italiano, in inglese e in LIS. La newsletter digitale e la condivisione quotidiana di approfondimenti su tutti i canali social garantiscono una dimensione partecipativa e democratica e consentono il superamento dei limiti della dimensione fisica dell’evento. Quella di GiovedìScienza è una vera e propria comunità di appassionati in continua interazione.

 

Nell’ambito della trentaquattresima edizione si svolgerà la nona edizione del Premio Nazionale GiovedìScienza, il riconoscimento per la divulgazione scientifica rivolta ai ricercatori Under 35. Per il nono anno consecutivo verrà indetta una call per i ricercatori di tutta Italia, con un occhio attento anche all’imprenditorialità e all’innovazione – con i premi GiovedìScienza Futuro e Industria 4.0 – e il Premio speciale “Elena Benaduce” per le ricerche dedicate alla persona e al miglioramento della qualità della vita. (Per info: premio@centroscienza.it)

La 34a edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata dall’Associazione CentroScienza Onlus, promossa da Regione Piemonte e Comune di Torino, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e il contributo di: Fondazione CRT, Banca d’Alba, Camera di commercio di Torino, UniCredit Spa. In collaborazione con: Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, Città metropolitana di Torino, Ce.Se.Di Centro Servizi Didattici, Biblioteche Biviche Torinesi, Ambasciata di Francia – Institut Français. L’iniziativa si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte. Social Media Partner: Torinoscienza. Partner tecnico: Acuson Srl Sistemi integrati multimediali. Supporter: Teatro Colosseo, TopiXi,. Associazione volontari Solidarietà Insieme2010.  Per le traduzioni in LIS un particolare ringraziamento a: ENS Ente Nazionale Sordi, alla Città di Torino – Infoma disAbile, servizio per sordi e Exar.

www.giovediscienza.it

Il presepe, che magia!

La magia del presepe rivive nella mostra di diorami di carta e di vetro provenienti da tutto il mondo, a cura dell’Associazione nazionale italiana dell’amicizia con il contributo del Consiglio regionale del Piemonte in occasione delle festività natalizie.

L’esposizione “Presepi nella tradizione artistica e popolare del mondo” sarà inaugurata a Torino, mercoledì 11 dicembre 2019, alle ore 17 presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris.

Sarà poi possibile vedere i presepi sino al 15 gennaio 2020 presso l’Urp del Consiglio regionale (via Arsenale 14) e la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” (via Confienza14).

Al “vernissage” interverranno, tra gli altri,  il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, e i curatori della mostra Mara Minasi, storica dell’arte specializzata in archeologia ed iconografia cristiana, e l’architetto Roberto Nivolo.

I presepi esposti sono stati realizzati interamente a mano: veri e propri “quadri tridimensionali” in cui ogni artista proveniente da ogni parte del mondo ha riprodotto i temi legati alla Natività secondo la propria sensibilità e il proprio stile, privilegiando un’ambientazione popolare.

Inoltre, nella Galleria Belvedere di Palazzo Lascaris,  sarà possibile ammirare il presepe a dimensioni naturali realizzato dall’artigiano pinerolese Annibale Cappa.

MB

Una settimana al Centro Congressi dell’Unione Industriale

Martedì 3 dicembre, alle ore 18,00

NUOVA BN, SIX COMM GROUP e ZOOM
NUOVA BN: Dal 1979 Nuova BN progetta e costruisce tavoli operatori radio chirurgici migliorandone continuamente tecnologia e funzionalità seguendo l’evoluzione delle ricerche e delle innovazioni del settore medico. Il costante e proficuo dialogo dei progettisti con medici e chirurghi tecnicamente molto esperti ha prodotto negli anni soluzioni in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza e di specialità chirurgica, calibrando i prodotti in base alle richieste. Dalla progettazione all’assistenza post vendita Nuova BN persegue obiettivi d’eccellenza: una struttura produttiva organizzata ed efficiente, la ricerca di materiali sempre più evoluti e ad alte prestazioni, controlli, certificazioni ed un’assistenza tecnica qualificata in grado di produrre ricambi e particolari meccanici di ogni genere. La forza produttiva di Nuova BN, in continua crescita, si differenzia tra dispositivi per sala operatoria, sala parto, endoscopia, pronto soccorso, emergenza e ospedali da campo.
SIX COMM GROUP: Telematic Service Communication è un System Integrator fondato a Torino nel 1984 che ha saputo attraversare, innovandosi, tutte le fasi dell’evoluzione tecnologica: dai centralini tradizionali, ai centralini IP fino ai virtualizzati. Il focus dell’azienda si è sempre basato sul creare un rapporto di fiducia con i propri Clienti ai quali offre soluzioni tecnologiche di qualità, vicinanza e dedizione nella risoluzione delle loro richieste. L’assistenza fornita ai clienti si basa su personale interno altamente qualificato in tutti i settori: tecnico, commerciale ed amministrativo. Tutti a completa disposizione. In particolare, il valore aggiunto dell’area tecnica, direttamente a disposizione dei Clienti, si riscontra nella consulenza in merito alle soluzioni tecnologiche più idonee, che spesso permettono di salvaguardare ciò che il cliente ha già in casa aggiornandolo tecnologicamente e garantendo così anche un risparmio economico. Telematic Service Communication è una realtà quasi unica sul territorio, che unisce la preparazione tecnologica ed il know-how all’innovazione di un mondo continuamente in movimento, che grazie alla globalizzazione implementa nuovi apparati, procedure, modelli innovativi anche dai paesi in via di sviluppo e traduce in lavoro ed in servizi sempre più evoluti per i Clienti.
Six Comm s.r.l. nasce nel 2007 da uno spin-off di TSC ed è oggi un Operatore Telefonico con licenza nazionale. Dispone di una infrastruttura di rete proprietaria e di una centrale pubblica di nuova generazione.Tutti i servizi di telecomunicazioni dalle LINEE TELEFONICHE alla FIBRA OTTICA passando peri servizi ADSL, WI-FI e così via sono forniti con la capacità di sempre nel saper comprendere le esigenze per fornire servizi personalizzati.
Nel 2015 nasce SIX COMM GROUP. E’ stato il mercato a prendere questa importante decisione, sempre di più i Clienti sentono l’esigenza di un fornitore unico in grado di fornire servizi ICT a 360°. L’unione di due aziende uniche sul mercato (Telematicc SErvice Communication e Six Comm) ha dato vita ad un’importante realtà nell’ambito dell’Information e Communication Technology.
ZOOM: è un bioparco ispirato al moderno concetto della zoo-immersione situato a Cumiana. È stato progettato per la protezione delle specie a rischio di estinzione e ospita animali provenienti da altre strutture zoologiche europee EAZA in exhibit che riproducono gli habitat di origine delle specie, ovvero Asia e Africa. Inaugurato nel 2009, Zoom è un bioparco di nuova concezione, il primo d’Italia, con 160.000 m² e oltre 84 specie animali in 11 habitat (9 di terra e 2 acquatici) che riproducono fedelmente luoghi naturali di Africa e Asia, senza reti o gabbie. Tutto il progetto architettonico e la scelta delle piante è stato studiato dai biologi e veterinari del parco insieme agli architetti paesaggisti, per garantire il benessere e la salvaguardia degli animali, provenienti da altre strutture zoologiche europee appartenenti all’EAZA. Lontano dalla vecchia e ormai superata idea di zoo tradizionale, il parco ha l’obiettivo di far conoscere e proteggere gli animali, attraverso la ricerca, la formazione ex situ e programmi di conservazione per difendere le specie a rischio. I visitatori, attraverso l’esperienza emozionale di immersione in habitat il più possibile fedeli a quelli di origine, hanno la possibilità di conoscere e approfondire le tematiche ambientali. Grazie ai vari incontri con i biologi e alle attività dedicate si impara a rispettare gli animali e la biodiversità.

I MARTEDI’ SERA
L’ultimo incontro, martedì 3 dicembre alle ore 21.00, è dedicato interamente a colui che è stato definito “The Great Belzoni” e sulla cui figura è stato scritto anche un libro “Il gigante del Nilo. Storia e avventura del Grande Belzoni”. Un uomo alto due metri, massiccio, con una folta barba rossa, vestito alla turca, entra per primo, dopo tremila anni, nella tomba di Sethi I. Ha trentanove anni e una vita romanzesca alle spalle. È nato a Padova, ha fatto il barbiere, ha studiato idraulica, lavorato in teatro a Londra e in giro per l’Europa. Si chiama Giovanni Battista Belzoni ed è senza dubbio il primo grande archeologo italiano in Egitto, forse uno dei più grandi in assoluto nell’età più avventurosa della «corsa» al Paese dei faraoni, a cavallo tra Settecento e Ottocento, l’età della spedizione napoleonica e delle scoperte di Champollion. Questa avvincente biografia porta alla luce uno dei personaggi centrali nella storia dell’incontro fra Europa ed Egitto: dalle esibizioni sulla ribalta come «Sansone Patagonico» al recupero della testa di Ramses II e al dissabbiamento del tempio di Abu Simbel, dalla soluzione dell’enigma della piramide di Chefren fino alla morte solitaria in Nigeria, nel tentativo di raggiungere la mitica Timbuctu.
A delinearne la storia l’autore, Marco Zatterin insieme a Christian Greco, giovane direttore del Museo Egizio di Torino. Insieme ai due ospiti anche Francesca Veronese, anche lei giovane talento e curatrice della mostra Belzoni inaugurata di recente a Padova. Modera Roberto Coaloa.

Il romanzo torna in fabbrica

Industria, lavoro, precarietà nella narrativa di oggi

 

Il Premio Italo Calvino organizza, in collaborazione con Premio Biella Letteratura e Industria, ISMEL e Unione culturale Franco Antonicelli, un incontro sulla letteratura industriale e del lavoro degli ultimi anni.

Giovedì 5 dicembre alle ore 18.30, nella sala ‘900 del Polo del ‘900, gli scrittori Antonio G. Bortoluzzi (Come si fanno le cose, Marsilio), Maurizio Gazzarri (I ragazzi che scalarono il futuro, ETS), Eugenio Raspi (Inox; Tuttofumo, Baldini+Castoldi) e Stefano Valenti (La fabbrica del panico, Feltrinelli) discuteranno di industria, lavoro e precarietà nella narrativa italiana contemporanea insieme a Giuseppe Lupo, scrittore e docente di letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano, e a Claudio Panella dell’Unione culturale Antonicelli. Modera Riccardo Staglianò. Letture di Chiara Bongiovanni.

 

Dopo l’epoca d’oro della letteratura industriale ‒ due titoli per tutti, Donnarumma all’assalto di Ottiero Ottieri (1959) e Memoriale di Paolo Volponi (1962)  ‒ e dopo il memorabile Vogliamo tutto di Nanni Balestrini (1972), monumento all’operaio massa, si è assistito a una sorta di silenzio sul tema fabbrica e lavoro, che ha cominciato a infrangersi solo all’inizio del terzo millennio con le straordinarie irruzioni di Ermanno Rea nell’Ilva di Napoli e di Alessandro Portelli nelle acciaierie di Terni. Ma negli ultimi anni sta tornando in scena, con forza, una nuova narrativa industriale nella cifra del disincanto e della disillusione.

 

ANTONIO G. BORTOLUZZI è nato in Valturcana (Alpago, Belluno) nel 1965. Il suo ultimo romanzo, Come si fanno le cose, è pubblicato da Marsilio Editori. Nel 2015, con il romanzo Paesi alti (Ed. Biblioteca dell’Immagine) ha vinto all’unanimità la 35a edizione del Premio Gambrinus – Giuseppe Mazzotti 2017 nella sezione Montagna: cultura e civiltà ed è stato finalista al Premio letterario del CAI Leggimontagna nel 2015 e al Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo 2016. Nel 2013, ha pubblicato il romanzo Vita e morte della montagna con cui ha vinto il Premio Dolomiti Awards 2016-17 Miglior libro sulla montagna del Belluno Film Festival. Il suo esordio risale al 2010 con Cronache dalla valle (Ed. Biblioteca dell’Immagine). Finalista del Premio Italo Calvino nelle edizioni 2008 e 2010, è membro accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna).

MAURIZIO GAZZARRI  è nato a Volterra nel 1971. Nel 1990 si trasferisce a Pisa, dove si laurea in Scienze dell’Informazione. Si è impegnato e si impegna in politica. Ha collaborato dal 2008 al 2018 con il Sindaco di Pisa, occupandosi, tra molte altre cose, di digitalizzazione dei servizi, comunicazione e partecipazione. Con il suo primo romanzo, I ragazzi che scalarono il futuro (ETS edizioni), ha vinto il “Premio della giuria dei lettori” della XVIII edizione del Premio Biella Letteratura e Industria.

EUGENIO RASPI vive a Narni, dove è nato nel 1967. Per ventidue anni ha lavorato come tecnico specializzato nella più grande fabbrica di Terni, la Acciai Speciali. Dal 2014, al termine del rapporto di lavoro, è in attesa di nuova occupazione: nel frattempo scrive storie. Inox, pubblicato nel 2017 da Baldini+Castoldi, è stato finalista al Premio Calvino, come Libro dell’anno di Fahrenheit, al Premio John Fante, al Premio Biella Letteratura e Industria. Ha vinto il Premio Giuria Tecnica Massarosa e il Premio Fulgineamente. Il suo secondo romanzo, Tuttofumo, è appena arrivato in libreria, sempre per Baldini+Castoldi.

STEFANO VALENTI (1964), valtellinese, vive a Milano. Ultimati gli studi artistici, si è dedicato alla traduzione letteraria. Il suo romanzo d’esordio, La fabbrica del panico (Feltrinelli 2013), è stato segnalato  dal XVI Premio Calvino e  ha vinto il premio Campiello Opera Prima 2014, il premio Volponi Opera Prima 2014 e il Premio Nazionale di Narrativa Bergamo 2015. Sempre con Feltrinelli ha pubblicato Rosso nella notte bianca (2016). Per i “Classici” ha tradotto Germinale (2013) di Emile Zola e Il giro del mondo in ottanta giorni (2014) di Jules Verne. Insegna in diverse scuole di scrittura.

giovedì 5 dicembre – ore 18.30

Polo del ‘900, via del Carmine 14 – Torino

 

con  gli scrittori

Antonio G. Bortoluzzi, Maurizio Gazzarri, Eugenio Raspi, Stefano Valenti

interventi di

Giuseppe Lupo e Claudio Panella

modera Riccardo Staglianò

 

letture di Chiara Bongiovanni

saluti di Mario Marchetti (Premio Calvino) e Paolo Piana (Premio Biella Letteratura e Industria)

 

Due giornate di Chirurgia live al Koelliker

Il  2 e 3 Dicembre l’Ospedale Koelliker di Torino ospita un grande evento di Live Surgery, unico nel suo genere poiché accoglierà i più importanti chirurghi e le tecniche più all’avanguardia di due specialità: Chirurgia Generale e Ortopedia.

2 giornate di chirurgia live2 specialità chirurgiche: chirurgia generale e ortopedia, 18 interventi in diretta, 7 relive5 letture magistrali52 tra i migliori chirurghi italiani come provokers/relatori e 120 chirurghi partecipanti da tutta Italia.

L’evento, organizzato dal dott. Paolo Tonello, responsabile dell’ Unità di Chirurgia Colonrettale e proctologica dell’ Ospedale Koelliker, dal dott. Andrea Losana, responsabile del reparto di Ortopedia dell’ Ospedale Koelliker con la supervisione del prof. Alberto Arezzo dell’Università degli Studi di Torino, esperto di nuove tecnologie e personalità scientifica di riconosciuto valore internazionale, è ormai giunto alla sua terza edizione.

Sarà un’occasione per fare rete, anche grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, e per fare formazione, poiché l’evento verrà trasmesso in diretta streaming all’Ospedale Molinette per gli specializzandi di Chirurgia Generale.

Durante la lunga diretta verranno presentati interventi all’avanguardia per quanto riguarda la mininvasività come immunofluorescenza, laparoscopia 3D, navigazione protesica

1999-2019. Il Museo Accorsi – Ometto compie vent’anni

Una giornata di festa, con apertura non stop, a ingresso libero e gratuito

Martedì 3 dicembre, ore 10 – 22

Oggi sicuramente fra i riferimenti più importanti e prestigiosi nell’ambito del panorama artistico ed espositivo torinese, il Museo Accorsi – Ometto compie, martedì 3 dicembre, i suoi primi vent’anni.

Ospitato in un edificio storico seicentesco di via Po, al civico 55 di Torino (dove, in alcuni locali, soggiornò anche Antonio Fontanesi che lì morì il 17 aprile del 1882), l’intero palazzo venne acquistato nel 1956 dal celebre antiquario torinese Pietro Accorsi (1891 – 1982), che adibì il piano nobile a sua abitazione e a galleria d’arte e i cui beni, alla sua scomparsa, vennero affidati ad una Fondazione con il ben preciso scopo di realizzarne un Museo. Il primo in Italia dedicato alle Arti Decorative. Ad aprirlo e ad inaugurarlo, per l’appunto vent’anni fa, nel 1999, dopo lunghi anni di ristrutturazione e secondo le precise direttive dell’Accorsi, fu lo stesso presidente della Fondazione, Giulio Ometto. Origini veronesi di Legnago e improvvisamente deceduto nel giugno scorso, Ometto ha saputo, con grande competenza e passione, dare vita ad una struttura che oggi può contare su 27 sale espositive ed oltre 3mila opere d’arte fra dipinti, ceramiche, mobili, arredi, cristalli ed arazzi di altissimo valore, portati “a casa” nel tempo grazie a importanti acquisizioni tese viepiù ad ampliare le precedenti collezioni. Vent’anni, dunque. Da festeggiare alla grande e durante i quali “la nostra bellezza – recita la locandina d’invito – non passa di moda”.
Così, tanto per iniziare, martedì 3 dicembre, il Museo resterà aperto dalle 10 alle 22 con ingresso libero e gratuito: dodici ore, durante le quali sarà possibile visitare le collezioni permanenti e la mostra dedicata al grande ritrattista livornese Vittorio Corcos (“L’avventura dello sguardo”), in programma fino al 16 febbraio 2020. “L’intera giornata – sottolinea il direttore Luca Mana – sarà un omaggio al nostro pubblico che, in questi anni, ci ha seguiti calorosamente e a tutti coloro che hanno contribuito a fare del Museo un punto di riferimento culturale della città di Torino e della Regione Piemonte”. Un ricordo particolare sarà dedicato al presidente Giulio Ometto, “per rileggere il passato dello stesso Museo e trarre dalle esperienze vissute gli elementi utili a creare nuove idee che possano farlo crescere ulteriormente in futuro”. E proprio in quest’ottica, alle 18, in sala conferenze, il professor Vittorio Natale parlerà della collezione di opere medievali, recentemente incrementata da una serie di trittici trecenteschi e rinascimentali provenienti dall’eredità dell’indimenticato presidente e di un disegno attribuito al manierista Francesco Salviati, raffigurante l’ “Allegoria dell’Arno”; seguirà alle 18.30 la presentazione del volume “Residenze della Nobiltà Italiana” a cura di Fabrizio Antonielli d’Oulx, presidente di VIVANT, l’Associazione per la valorizzazione delle tradizioni storico-nobiliari.
Momenti di particolare interesse saranno, a partire dalle 19, l’inaugurazione dell’installazione (in sottili, visionarie e leggere strutture d’acciaio) “WEHMUT – MELACHOLIA” dell’artista torinese – germanista, nonché docente di “Plastica Ornamentale” all’Accademia Albertina – Luisa Valentini e, in Museo, la presentazione della sala, allestita ex novo, dedicata alle arti del Gotico e del Rinascimento e le tavole di Natale, imbandite con preziosi servizi in porcellana e argenterie provenienti da importanti famiglie aristocratiche piemontesi, realizzate sempre in collaborazione con VIVANT.

Per info: Museo Accorsi – Ometto, via Po 55, Torino; tel. 011/ 837 688 int. 3 o www.fondazioneaccorsi-ometto.it

Gianni Milani

Nelle foto

– Museo Accorsi -Ometto: “Salotto Piffetti”
– Giulio Ometto e Pietro Accorsi
– Luisa Valentini: “Wehmut – Melacholia”, installazione in acciaio

 

Firmacopie con Altan al bookshop del Museo del Cinema

In occasione del Torino Film Festival
 
ALTAN sarà al bookshop del Museo Nazionale del Cinema, al pianoterra della Mole Antonelliana, Via Montebello 20, Sabato 30 novembre dalle 16 alle 18 per un firma copie del libro ALTAN Autobiografia non autorizzata edito da SKIRA a cura di Roberto Moisio.

Rinasce lo storico circolo Arci Risorgimento

Casseta Popular, dopo aver chiuso a Lesna due anni fa, animerà gli spazi di Barriera di Milano

Martedì 3 dicembre alle 19 la prima conferenza. Previste attività anche per i bambini

E’ un pezzo di storia di Torino e dell’Arci il Circolo Risorgimento, nato nel 1945 grazie a operai e partigiani di Barriera di Milano. Un pezzo di quel quartiere, un simbolo a Torino. Una realtà che, negli anni, in realtà non ha mai chiuso, anche se nell’ultimo periodo i “giovani” che l’avevano fondato, ormai un po’ in là con gli anni,  si sono limitati a tenere aperto il centro come punto di aggregazione e incontro per gli anziani.

Ora, un matrimonio sancisce la rinascita. Casseta Popular, altro nome che non necessita di presentazioni, è una realtà Arci che esiste dal 1989. Da quell’anno fino al 2017 ha pulsato in un’altra zona simbolo della periferia torinese, Borgata Lesna, e ha organizzato anche 12 estati al Parco Le Serre di Grugliasco e una all’Orto che cura di Collegno. Nel 2017 non ha più avuto la sede. Così, la sinergia con i “ragazzi” del Risorgimento, fatta di collaborazione e incontro.

Cassetta proporrà le sue attività culturali al Circolo e si occuperà dell’accoglienza. Accanto agli anziani che già frequentano il Circolo e che vedranno così ampliarsi l’orario di apertura, arriveranno i bambini, grazie a spettacoli teatrali e letture proposte il sabato pomeriggio da gennaio 2020. E poi una proposta culturale per adulti, con incontri, conferenze e presentazioni di libri. Il primo martedì 3 dicembre alle 19. Titolo “Ex Patria. L’identità tra migrazioni e nazionalismi”, con l’intervento di Cristian Raimo, autore di “Contro l’identità degli italiani” (Einaudi), Maurizio Pagliassotti, autore di “Ancora dodici chilometri” (Bollati Boringhieri), Fernanda Torre e Marco Ceretto del Pulmino Verde, moderati da Carlo Bordone (Il Fatto Quotidiano).

Andrea Polacchi, presidente del Comitato Arci Torino, sottolinea il valore di un incontro: «LArci da sempre accoglie tutti e si offre come spazio di incontro, condivisione. Con questa sinergia, uno storico circolo di Torino torna a pulsare, in una zona simbolo di Torino come Barriera di Milano dove così si incontreranno bambini, adulti, anziani».

Il bambino del XXI secolo. Fra tecnologie, cambiamenti, bisogno di successo e nuove famiglie

A Torino, un incontro con Maria Rita Parsi, organizzato dall’Istituto “Adler”
Sabato 30 novembre, ore 9; iscrizioni entro venerdì 22


“La società del benessere offre ai nostri bambini tante possibilità di esperienza, apprendimento, arricchimento, espressione e potenziamento delle capacità ma, allo stesso tempo, spinge sull’acceleratore della prestazione, del successo e dell’immagine, non sempre nel rispetto dei tempi e dei bisogni evolutivi di base”: tutto questo quanto può impattare e influire sui loro processi di sviluppo, tanto più in un periodo in cui la gestione del tempo e le modalità relazionali subiscono notevoli trasformazioni e dove non di rado cambia anche la struttura della stessa famiglia e con essa i ruoli e gli stili educativi? A porsi il non facile quesito é Gian Sandro Lerda, direttore del Dipartimento di Età Evolutiva dell’Istituto di Psicologia Individuale “Alfred Adler”, con sede a Torino in corso Sommeiller 4 (tel. 011/6690464), che, proprio su questi temi, organizza – in collaborazione con Fondazione Fabbrica della Pace Movimento Bambino Onlus e il Centro Studi di Psicologia Applicata “Grandi” – la mattinata di confronto e riflessione dal titolo “Il bambino del XXI secolo”, in programma il prossimo sabato 30 novembre (a partire dalle ore 9) presso l’ Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo, in piazza Conti di Rebaudengo 22, a Torino. Rivolto e caldamente consigliato a genitori, insegnanti, animatori e a tutti gli operatori dell’età evolutiva (dagli psicologi agli psicoterapeuti ai neuropsichiatri infantili e ai pediatri, non meno che agli educatori professionali fino agli assistenti sociali e ai logopedisti), l’incontro avrà come relatrice d’eccezione Maria Rita Parsi, noto volto televisivo, psicoterapeuta, scrittrice – al suo attivo, più di cento pubblicazioni scientifiche e divulgative – e già membro del Comitato ONU per i diritti dei fanciulli. Ad affiancarla e a introdurla sarà Lino Graziani Grandi, direttore generale della Scuola Adleriana di Psicoterapia. Al centro del dibattito, in modo particolare, lo sviluppo delle nuove tecnologie che hanno in questi anni accelerato e reso ancor più complesso lo scenario nel quale si struttura la personalità dei più piccoli, che “oggi – dicono gli organizzatori – presentano nuove caratteristiche e nuove modalità comportamentali e relazionali, che non sempre gli adulti riescono a cogliere e a decifrare e con cui può diventare oltremodo difficile entrare in sintonia, facendo così scattare il rifiuto o l’accettazione passiva o demandando ad altri l’azione educativa”. In discussione e oggetto di attenta riflessione saranno anche le nuove forme di disagio e di disturbo psichico, quali l’isolamento sociale, le dipendenze, la depressione infantile, il bullismo ed il cyber bullismo. E come non menzionare il sempre più ricorrente consumo precoce di alcolici? Fenomeni sui quali tutti coloro che si occupano di bambini, a vario titolo e con vari ruoli, e li accompagnano nel loro tortuoso processo di crescita, debbono interrogarsi, confrontarsi e formarsi, per sviluppare nuovi modelli e strumenti di educazione, prevenzione e cura.  La mattinata organizzata dall’Istituto “Adler” si preannuncia quindi di grande interesse e strettissima attualità. Tanto che gli organizzatori hanno inteso aprirla anche a specializzandi e studenti universitari.  Informazioni e iscrizioni, entro venerdì 22 novembre, scrivendo a master.evolutiva@adlerinstitute.it o chiamando il 340 3884554.

g. m.

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Nelle foto
-Lino Graziani Grandi
– Maria Rita Parsi