Cosa succede in città- Pagina 355

RSA: la pandemia si può combattere con la tecnologia e il ripensamento dell’architettura

Di fronte al coronavirus, ripensare alle soluzioni da adottare per proteggere e sanificare gli immobili, come ionizzazione e fotocatalisi, sviluppate per purificare l’aria, può diventare una chiave di volta per frenare la diffusione dei contagi, soprattutto nelle residenze per anziani (RSA), che con la pandemia sono diventate simbolo di insalubrità e contagio.

Il virus ha fatto emergere la fragilità di scelte strutturali inadeguate o poco efficienti, mentre l’architettura, è dimostrato, può avere un ruolo determinante nel miglioramento della condizione fisica e psichica di un malato.

Il tema sarà affrontato con medici, architetti, progettisti nel corso del webinar gratuito che si terrà il 21 novembre (ore 10-13) dal titolo “RSA, un dialogo fra il mondo della salute e dell’edilizia” (programma e iscrizioni). L’appuntamento è organizzato da Home, Health & Hi-Tech (HHH) progetto di comunicazione e formazione incentrato sul tema del comfort e della salubrità indoor, in collaborazione con AIP, Associazione Italiana di Psicogeriatria Piemonte e Valle d’Aosta e A.C.S.A., Associazione Cardiologi e Specialisti Ambulatoriali, con il sostegno di Sanixair, Klimahouse e Biosafe. Per medici e personale sanitario sono previsti 4,5 crediti formativi, provider ECM è Fiosioair.

Inquinamento indoor, architettura, benessere dalla natura: sono tra i principali temi in discussione. La pandemia infatti ha catapultato l’attenzione sulle criticità delle RSA, dove in Italia, in tempi normali, il 6,3% degli ospiti contrae un’infezione durante la degenza (Fonte: Ministero della Salute) In termini architettonici però, il modello di questi edifici era già sotto osservazione, con sperimentazioni concrete di soluzioni più piccole, che in tempo di covid si sarebbero rivelate strategiche per contenere i contagi. Così come alcune scelte tecniche costruttive avrebbero potuto ridurre la propagazione di virus e batteri.

«Più in generale, alla fragilità di questi ambienti in termini di sicurezza da contagio, si somma spesso l’assenza di una progettazione tesa a rispondere al bisogno di socializzazione e di vita dignitosa. Lacune che amplificano l’insorgere di malattie» spiega Antonino Cotroneo, presidente AIP Piemonte e VdA e direttore della Struttura Complessa di Geriatria presso l’Asl Città di Torino.

Oggi, in piena crisi sanitaria, a chi deve gestire le strutture viene incontro l’innovazione con soluzioni che, peraltro, in alcuni casi possono anche essere installate in affitto, senza costi insostenibili. Sistemi per il ricambio dell’aria, come la ventilazione meccanica controllata. Soluzioni per un ripensamento degli spazi, che ai ricoverati consentano di mantenere un contatto con parenti e amici. Tecnologie per la purificazione da virus e batteri, come la ionizzazione o la fotocatalisi, capaci di abbattere il 99% di agenti patogeni e che stanno dimostrando la propria efficacia anche contro il coronavirus.

Lo conferma Lucio Lecchini, esperto di illuminotecnica autore di numerosi brevetti e Direttore Tecnico di Sanixair: «a settembre, due mesi dopo aver installato 6 fotocatalizzatori all’Istituto Raffaele Garofalo di Gravellona Toce, le analisi dell’aria e delle superfici in 20 punti diversi, elaborati dal laboratorio certificato ChimicLab di Roma, hanno evidenziato marcatori di riferimento 10, 12 e anche 15 volte inferiori ai valori ottimali indicati dalle normative nazionali».

Più in generale, Leopoldo Busa, architetto e ideatore del sistema di certificazione Bio-Safe spiega che «la qualità dell’aria è un valore progettabile, partendo dall’analisi dei rischi specifici, dalla conoscenza di materiali e tecnologie, contestualizzando e valutando il tutto, caso per caso in modo approfondito sin dalla fase di ideazione».

«Ospedali, case della salute, centri diurni, centri riabilitativi rientrano tutti nell’ambito delle cosiddette Architetture per la Salute – spiega Stefano Capolongo, architetto e dottore in Sanità Pubblica, direttore ABC Politecnico di Milano -. Sono considerate luoghi protesici orientati alla prevenzione e alla promozione della salute. Tra queste si contemplano anche le RSA, i centri diurni, i centri per l’Alzheimer, la cui sfida progettuale è creare ambienti sempre più ospitali, con l’intento di avere strutture urbane accessibili dall’intera comunità».

 

Ripensare le RSA apre la possibilità ad un nuovo modo di progettare, con modelli più adeguati, ad esempio sfruttando gli elementi naturali della biofilia come driver di benessere. A questo proposito l’Università della Valle D’Aosta ha preso parte al progetto scientifico Green Age. Green space for active living: older adults’ perspectives, condotto come capofila dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e finanziato dalla fondazione Cariplo, mettendo in luce come la natura di un giardino possa interagire con i pazienti delle RSA, sotto l’aspetto fisico e psicologico.

Covid19, Iren dona 200 PC e attiva DAD

La responsabilità sociale d’impresa e l’educazione alla sostenibilità non si fermano e quindi non si allenta il legame tra Iren e il Mondo della Scuola, anche in questo periodo reso così complicato dal Covid 19.

L’obiettivo rimane quello di supportare lo straordinario lavoro e impegno di docenti, studenti e famiglie, garantendo il proprio catalogo di offerte formative gratuite e fornendo materiale, informazioni e stimoli sui temi della sostenibilità e della economia multicircolare.

L’emergenza, purtroppo ancora in corso, ha reso indispensabili gli strumenti informatici per il contatto a distanza: riunioni, lezioni, attività didattiche che prima si svolgevano in presenza ora corrono sul web ed il computer diviene uno strumento essenziale di partecipazione collettiva.

Il Gruppo Iren, sensibile alle necessità dei territori di riferimento, ha scelto di supportare le attività a distanza tramite la donazione di strumenti informatici ad associazioni di volontariato che operano sui territori di Piemonte, Liguria ed Emilia: un primo lotto di 200 computer, dismessi dall’azienda ma perfettamente funzionanti, è stato reso disponibile in queste ore a reti di associazioni che, a loro volta, si adopereranno per la distribuzione a scuole o a quegli studenti che necessitano di un urgente supporto per dare continuità all’attività didattica.

La vicinanza del Gruppo Iren al mondo della scuola e dell’insegnamento in questo difficile momento storico passa anche attraverso l’offerta didattica di Eduiren – progetto di educazione del Gruppo Iren, rivolto alle scuole e agli insegnanti.

Il sito www.eduiren.it è stato arricchito di contenuti e sono state rimodulate le offerte formative, declinate per ogni grado scolastico, passando dalla presenza alla didattica a distanza.

Le lezioni in DAD possono essere tarate secondo le necessità della scuola e diventare parte di una progettazione condivisa, anche per rispondere alle novità portate dalla educazione civica, la nuova disciplina trasversale che da settembre 2020 interessa tutte le scuole.

Eduiren continua a rimanere a fianco dei docenti e degli studenti, riconoscendo loro un ruolo fondamentale per integrare e valorizzare nella vita della scuola e nel percorso scolastico l’offerta formativa proposta da Iren.

Parte importante rivestono anche i materiali che potranno essere reperiti nel sito.

Sarà possibile scaricare giochi didattici, recuperare approfondimenti e materiali, frutto delle collaborazioni con chi, nel nostro Paese, è impegnato sui temi della sostenibilità (dall’ASviS alla Fondazione Reggio Children, passando per REMIDA Reggio Emilia, La Città dei Bambini e dei Ragazzi di Genova e il Salone Internazionale del Libro di Torino), linkoteche studiate per agevolare la ricerca di siti di qualità e video informativi.

Una “cassetta degli attrezzi” dedicata principalmente al Mondo della Scuola, ma che potrà essere utile anche alle famiglie e che sarà continuamente rinnovata ed arricchita.

Come tutti gli anni l’invito è quello di prendere contatti con Eduiren, per richiedere informazioni e per condividere idee e progetti, all’indirizzo irenscuola@gruppoiren.it

“La scuola è una colonna su cu si regge il presente ed il futuro del nostro Paese – ha dichiarato il presidente di Iren Renato Boero – un’istituzione fondamentale per la crescita umana, culturale e civica dei nostri giovani. Il Gruppo Iren, grazie anche allo stretto dialogo avviato con i territori, ha ritenuto doveroso svolgere un ruolo concreto di vicinanza alla scuola e alle famiglie, sia attraverso la donazione di materiale informatico, quanto mai utile in questo difficile momento, sia attraverso l’arricchimento dell’offerta formativa a distanza di Eduiren”.

Servono ancora le circoscrizioni?

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Se ne parla da sempre delle tanto vituperate circoscrizioni, non solo a Torino. Chi voleva eliminarle, chi accorparle, ora sono 8 ma erano 10 e si voleva ridurle a 5.Vengono percepite come un qualcosa di scarsa utilità e verso la quale si manifesta una pressoché assoluta mancanza di interesse per la maggior parte dei cittadini.

Vediamo quali sono le funzioni che svolgono le circoscrizioni; da un lato esse sono uno strumento di partecipazione, consultazione e coinvolgimento dei cittadini e, dall’altro, rappresentano un’articolazione organizzativa dei comuni per lo svolgimento di alcuni servizi e di altre attività amministrative delegate. Ora, riguardo al primo aspetto è innegabile che la partecipazione dei cittadini si sia ridotta alla mera elezione dei propri rappresentanti all’interno dei consigli.

Le circoscrizione non sono state un effettivo veicolo di partecipazione anche per via della inefficacia degli strumenti di cui i rappresentanti-Consiglieri hanno a disposizione. Decentramento amministrativo, poi, si è limitato spesso ad un’articolazione minima dei servizi amministrativi di base, come per esempio i servizi di anagrafe, strutture che i processi in corso di digitalizzazione della pubblica amministrazione renderanno ben presto obsolete. Il consigliere di quartiere, inoltre, quasi sempre non riesce a dare risposte alla complessità dei bisogni (scuola, welfare, sanità, sport) perché altri sono i soggetti demandati a risolvere tali criticità; e così la sua attività si esaurisce, nel migliore dei casi, in un’attività di ascolto e, nel peggiore dei casi, in quella di semplice referente “nullafacente”.

Cosa si può fare? Trasferire più competenza ed indipendenza ai consigli di quartiere aumentando i budget a disposizione del comune, il quale dovrebbe individuare e cancellare tutti gli sprechi che ancora ci sono. Trasformare e riorganizzare in municipalità le circoscrizioni, adottandole di facoltà decisionali e non solo di parere. Senza tutto questo sono inutili ed una perdita di tempo. Servono soltanto per agganciare voti soprattutto per i candidati consiglieri comunali, i quali,per la maggior parte, scompaiono dal territorio appena vengono eletti, lasciando da solo il “povero” consigliere di quartiere inerme ad ascoltare e ricevere le arrabbiature degli abitanti.

Vincenzo Grassano

Il virus non ferma le donazioni e i trapianti di organi

La rete di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule del Piemonte e Valle d’Aosta, una eccellenza trapiantologica italiana

Al 30 settembre 2020, nonostante la pandemia  di Covid-19 e lo stato di emergenza,  la rete di donazione e trapianto del Piemonte e Valle d’Aosta ha garantito la  piena attività con ottimi numeri in termini di donatori effettivi, trapianti eseguiti e assistenza offerta nel post trapianto

 Efficiente, con alte prestazioni in termine di numeri e livelli di sicurezza, un trend in crescita. Sono questi i ‘risultati’ conseguiti, anche in epoca Covid-19, dalla rete regionale del Piemonte e Valle d’Aosta che si conferma una eccellenza sul territorio in tema di trapianti e donazioni: un passo avanti rispetto alle altre realtà territoriali. Lo attestano i dati di attività al 30 Settembre 2020 pubblicati dal Centro Regionale Trapianti, positivi in tutte le variabili che contribuiscono al buon successo del sistema  nella sua interezza. In particolare fanno la differenza alcuni numeri ‘chiave’ del processo:

Donatori effettivi, ovvero le persone dichiarate morte da cui è (stato) possibile prelevare un organo a scopo di trapianto, sono i più alti del paese. Il territorio piemontese si colloca infatti al primo posto in termine di numero donatori: 34.6 per milione di popolazione (pmp), rispetto ai 27.2 del Nord, ai 30.4 del Centro e ai 12.7 del Sud e Isole. Numeri in crescita rispetto al 2019 in cui si contavano 30.6 donatori effettivi per pmp, a conferma del grado di ‘fiducia’ da parte della popolazione verso il mondo dei trapianti anche in epoca di emergenza e della professionalità del personale di tutti gli ospedali del territorio, dell’impegno del Centro nell’assicurare standard assistenziali di eccellenza.

Trapianti, anch’essi cresciuti nella quasi totalità per quanto concerne gli organi. Al 30 settembre, si attestano su un valore di 58.1 pmp trapianti per il rene (vs 51.5 del 2019) per un totale di 184 trapianti eseguiti; 36.1 ppm per il fegato (vs 32.9 del 2019) per un totale complessivo di 114 trapianti; 6.3 pmp per il cuore (vs 5.6 al 2019) con 221 trapianti totali, cui vanno aggiunti 12 trapianti combinati (6 di rene e fegato, 4 di rene e pancreas, 1 di rene e polmone, 1 rene/pancreas/polmone).  Per il trapianto di polmone invece, in base ai numeri rilevati al 30 settembre si evidenzia un dato di 3.6 pmp rispetto al 5.1 del 2019, con 12 trapianti eseguiti.

Trapianti di tessuti.  Le attività nell’ambito dei trapianti di tessuti sono le seguenti: 1.147 prelievi di cornee per un totale di 313 trapianti. Per la cute  32 prelievi eseguiti e 65 trapianti; tessuto di muscolo scheletrico  87 prelievi e 181 trapianti; valvole e vasi rispettivamente 19 e 38 prelievi e 12 trapianti eseguiti; membrane amniotiche, 47 innesti effettuati.

Cellule staminali ematopoietiche, ovvero la ‘materia prima’ per trapianti di midollo osseo, prelevati da vivente, al 30 settembre  presenta 56.374 donatori attivi nel registro del Piemonte e Valle d’Aosta, che hanno permesso di realizzare 248 trapianti, di cui 81 allogenici (da donatore sano a ricevente malato) e 167 autologhi (autotrapianto).

«La nostra forza– dichiara il Professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte – risiede nell’elevata organizzazione di tutta la rete di donazione e trapianto, nello spirito di squadra, nell’impegno e professionalità di medici e infermieri unite alla dedizione al paziente, qualità che ci hanno consentito di operare e rispondere efficacemente alle richieste dei nostri trapiantati, mantenendo alti i livelli di cura, assistenza e ascolto delle necessità, bisogni, follow-up e servizi assistenziali anche in un’epoca di maggiore criticità e che siamo in grado di garantire anche per il presente e il prossimo futuro».

«La nostra attività ha dato questi risultati ed è stata possibile, sicura ed efficace – conclude la Dottoressa Anna Guermani, responsabile del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti del Piemonte – anche grazie a un ulteriore valore aggiunto: l’innalzamento dei livelli di attenzione, attuando test ancora più specifici per verificarne la sicurezza e escludere ogni possibile infezione nel donatore. Gli operatori non hanno mai staccato anzi, se possibile, hanno ulteriormente accresciuto l’operatività e la disponibilità, per accogliere la volontà dei donatori e contemporaneamente permettere i trapianti: il rispetto della volontà e il riguardo delle emozioni dei pazienti che attendono sono, sono state e saranno più forti della pandemia».

Luci viola contro il tumore al pancreas

Giovedì 19 novembre a Torino si illuminano di viola la Mole Antonelliana, la cupola del Guarini e  alcuni ponti per la Giornata mondiale della lotta al tumore al pancreas

Giovedì 19 novembre a Torino, come in molte città nel mondo,alcuni importanti monumenti si illumineranno di viola per celebrare la Giornata internazionale per la Lotta al tumore al Pancreas. Il viola rappresenta, infatti, il colore simbolo del cancro al pancreas e l’illuminazione dei monumenti più significativi costituisce uno degli strumenti messi in campo per sensibilizzare la popolazione su questa grave neoplasia, purtroppo ancora troppo poco conosciuta, che rappresenta, però, la seconda causa di morte per tumore al mondo.

Quest’anno a Torino, a sostegno dell’iniziativa “Facciamo luce sul tumore al pancreas”, nella serata del 19 novembre prossimo, nonostante la difficile emergenza Covid 19, verranno illuminati di viola dalle ore 17.30 la cupola del Guarini e la Cappella della SacraSindone, i ponti sul Po Vittorio Emanuele I di piazza Gran Madre,Umberto I di corso  Vittorio Emanuele II, il ponte Isabella di corso Dante e il ponte Balbis di corso Bramante. Dalle ore 20 verràilluminata anche la Mole Antonelliana, a cura dell’Associazione Nastro Viola e della Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta, in collaborazione con il Comune di Torino e i Musei Reali.

Alla campagna partecipano anche altre località piemontesi, qualiArona, Castelletto Sopra Ticino, Gavi, Oleggio e Villafranca Piemonte.

Il tumore al pancreas colpisce ogni anno in Italia oltre 13 mila persone, con numeri, purtroppo,  in continua crescita. Si stimano per la fine del 2020, sulla base della fonte Fondazione AIOM un  totale di 14263 casi; nel solo Piemonte ha un’incidenza di più di mille nuovi casi l’anno, di cui solo il 15% risulta operabile al momento della diagnosi.

È fondamentale, quindi, per questa patologia arrivare a diagnosi più precoci, promuovendo finanziamenti per la ricerca e la diffusione della presenza sul territorio delle Associazioni dei pazienti, per essere di supporto ai malati di tumore del pancreas e ai loro familiari.

Mara Martellotta 

Ecoisole smart ad accesso controllato alla Falchera

Parte in questi giorni la campagna informativa di Amiat Gruppo Iren per l’attivazione del nuovo sistema di raccolta differenziata ad accesso controllato tramite “Ecoisole Smart” alle Torri di Via degli Ulivi nel quartiere Falchera. Per un totale di circa 1.200 torinesi residenti coinvolti nel progetto.

La nuova raccolta prevede, nello specifico, la sostituzione delle attuali attrezzature con nuovi cassonetti “smart” utilizzabili solo dai residenti tramite una personale tessera elettronica. Si tratta di un altro tassello per potenziare sul territorio cittadino la raccolta differenziata e accrescere ulteriormente la percentuale di raccolta della Città.
Il nuovo sistema di raccolta ha già portato ottimi risultati. Ad esempio nella zona di corso Traiano, prima area di sperimentazione nel 2019, la raccolta differenziata è passata da un iniziale 32,3% al 66% in pochi mesi.

I nuovi contenitori collocati su suolo pubblico costituiscono le cosiddette ecoisole, ognuna composta da 5 nuovi cassonetti con accesso controllato per la raccolta della carta, del vetro e degli imballaggi in metallo, degli imballaggi in plastica, del rifiuto organico e del residuo non recuperabile. In tutta l’area interessata verranno installate in totale 10 nuove ecoisole.
Come da consuetudine l’attivazione del servizio viaggerà parallelamente e in stretta correlazione con le attività di comunicazione collegate. Nei prossimi giorni, quindi, tutte le utenze riceveranno nella cassetta postale, a cura degli incaricati Amiat Gruppo Iren, materiale informativo dedicato e in ogni androne sarà affissa una locandina informativa con giorni e orari di distribuzione dello starter kit per la raccolta domiciliare, composto da 2 rotoli di sacchi per il non recuperabile, un dépliant informativo e 2 tessere elettroniche.
Data la situazione sanitaria legata all’emergenza Covid-19 e in ottemperanza alle disposizioni delle Autorità legate al mantenimento della distanza di sicurezza tra le persone, infatti, la consegna degli starter kit non verrà effettuata attraverso il classico passaggio degli operatori Amiat casa per casa, ma verranno organizzati banchetti informativi esterni, posizionati davanti a ciascun condominio, personalizzati e riconoscibili da logo Amiat, secondo il calendario prefissato e indicato nelle locandine affisse nei giorni precedenti negli androni.
Come sempre, per consentire ai residenti di familiarizzare gradualmente con il nuovo sistema, inoltre, nella fase di avvio del servizio, i cassonetti elettronici saranno mantenuti ad accesso libero, per poter conferire i rifiuti senza l’uso della tessera.
Dal 10 dicembre si procederà con la chiusura dei contenitori e si potrà accedere ai cassonetti solo tramite la propria Ecocard. Per limitare i possibili disagi e rendere più semplice possibile il passaggio da accesso libero ad accesso tramite tessera, nel periodo di transizione operatori incaricati Amiat Gruppo Iren saranno a disposizione presso le diverse isole ecologiche per aiutare i cittadini a utilizzare le nuove attrezzature.

Infine, per chiarire qualsiasi dubbio del cittadino e facilitare gli utenti che per qualsiasi motivo non siano riusciti a prelevare i materiali informativi durante la distribuzione presso i banchetti, dal 26 novembre al 19 dicembre 2020 e dal 7 al 30 gennaio 2021, Amiat allestirà presso la Sede del Comitato per lo Sviluppo della Falchera in Piazza Astengo 6, a Torino, un punto info distributivo dedicato.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti si invita a visitare il sito www.amiat.it e a seguire la relativa pagina Facebook dedicata “Porta a Porta Torino: nuove attivazioni”.

Un corso per la cultura del turismo accessibile e inclusivo 

Un’occasione di crescita professionale e personale per guide turistiche, accompagnatori e operatori  della filiera turistica: dal 26 novembre al 5 dicembre.

 

Partirà il prossimo 26 novembre e durerà fino al 5 dicembre, il corso di formazione (interamente online) voluto, pensato e progettato da Cityfriend, la start-up innovativa a vocazione sociale nata per sviluppare una nuova cultura del turismo accessibile e inclusivo sul territorio nazionale. Obiettivo principale: rendere più facile e serena l’esperienza turistica delle persone con disabilità e bisogni specifici.

21 ore di formazione su disabilità motorie, intellettive, relazionali, sensoriali con 9 relatori impegnati da tempo nel campo del turismo e della disabilità.

Da Andrea PanattoniAlessandro Parisi e Luisa Pavesi, fondatori di Cityfriend a Paola Barbieri, training manager; da Giulia La Marca, psicologa, travel blogger e influencer, al medico neurologo Angelo Cerracchio; e poi Arianna Porzi,  Presidente ANGSA Piemonte, Franco Lepore, disability manager della città di Torino; e Brunella Manzardo, esperta di disabilità nell’arte.

“Affinché questo avvenga è necessario rafforzare nuove sensibilità e competenze sull’approccio, la conoscenza e l’accoglienza delle diverse disabilità” ricorda Luisa Pavesi, Ceo di Cityfriend.

La formazione presso online si rivolge a: 

  • guide turistiche
  • accompagnatori turistici
  • dipendenti di strutture ricettive (hotel, ristoranti, bar)
  • dipendenti di realtà culturali (musei, parchi, intrattenimento)
  • consulenti per il turismo e imprenditori
  • persone che vogliono migliorare la propria professionalità in ambito turistico • diplomati/laureati in corsi relativi al turismo
  • figure del mondo sociale e socio-sanitario

Informazioni e programma su:

 https://www.cityfriend.it/formazione/

https://sites.google.com/view/corso-formazione-turismo

Francesca Lavazza presidente di Adisco Piemonte

Francesca Lavazza ha assunto la carica di Presidente di Adisco Sezione Piemonte. In oltre venti anni di attività, la sezione piemontese di ADISCO ha contribuito in maniera significativa alla ricerca scientifica, alla cultura della donazione del sangue cordonale e alla riqualificazione degli spazi ospedalieri dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, sotto la guida di Maria Teresa Rey Lavazza, che ne è stata Presidente fino alla sua scomparsa lo scorso luglio.

 

Proprio con Francesca Lavazza in carica è stato avviato il 21 ottobre scorso l’ultimo grande intervento dell’associazione, che porterà alla realizzazione degli Ambulatori di Oncologia pediatrica del primo piano dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Il progetto architettonico, a cura dello studio Miroglio & Lupica Architetti, si articola su una superficie di più di 1000 mq: il futuro reparto si articolerà in 15 ambulatori4 camere di degenza temporanea3 sale di attesa7 studi medici, oltre ad una serie di servizi e spazi riservati al personale ospedaliero. Il cantiere avrà una durata prevista di 5 mesi, in modo da poter rendere disponibili i locali per la primavera 2021. .

 

Anche il rinnovato reparto sarà sinergico alle attività di Oncoematologia Pediatrica. Sostiene Franca Fagioli, Direttrice del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino: La riqualificazione degli ambulatori porterà a una migliore assistenza per i pazienti, affetti da patologie oncologiche e ai loro familiari, che dovranno usufruire del servizio. Gli interventi comporteranno la realizzazione di quattro elementi chiave per gli ambulatori

1.   un doppio percorso di entrata e uscita: uno dedicato ai pazienti isolati da contatto, e l’altro a tutti gli altri pazienti non isolati inclusi i pazienti off-therapy;

2.   stanze di visita confortevoli e a misura di bambino e adolescente dotate di tutti gli strumenti necessari per visitare un bambino/adolescente off-therapy.;

3.   una sala di attesa e un ambulatorio dedicati ai pazienti sottoposti a Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche ( in quanto pazienti altamente immunodepressi e particolarmente a rischio infettivo

4.   spazi adeguati alla gestione delle sperimentazioni cliniche (gestione dei pazienti coinvolti, dei documenti, dei prodotti biologici, dei farmaci sperimentali) che devono necessariamente avvenire in condizioni sicure e controllate

5.   spazi adeguati per effettuare colloqui psicologici con pazienti e familiari.  L’attività riguarda tutte le nuove diagnosi e i pazienti off therapy che necessitano di sostegno. Nello specifico occorre che presso lìAmbulatorio vi sia un numero di spazi adeguati per interventi psicologici sia con bambini piccoli sia con adolescenti e genitori.

 

Tanti, negli ultimi anni, i progetti a supporto dell’ospedale infantile di Torino: la creazione, nel 2013, del Day Hospital di Oncoematologia pediatrica; l’apertura, nel 2016, del reparto L’Isola di Margherita, pensato per bambini e ragazzi colpiti da malattie rare o inguaribili che necessitano di un sostegno concreto a tutto campo; l’inaugurazione, nel 2018, del nuovo Pronto Soccorso Pediatrico del Regina Margherita; l’ultimo grande intervento, nel 2019, che ha messo a disposizione dell’ospedale infantile una rinnovata degenza di Oncoematologia pediatrica.

 

“In questi anni di attività, sotto la guida di mia madre Maria Teresa Rey Lavazza, ADISCO Sezione Piemonte ha contribuito, in maniera solida e continuativa, al rifacimento di quattro reparti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita e ai progressi nella qualità della ricerca scientifica e medica –  dichiara Francesca Lavazza, presidente ADISCO Sezione Piemonte . “Sulla linea delle azioni degli ultimi anni, pianificheremo il futuro dell’associazione per i prossimi 20 anni con l’ambizione, e la concretezza che hanno sempre caratterizzato progetti e interventi di ADISCO Sezione Piemonte. L’obiettivo è di creare un vero e proprio modello economico di proficua collaborazione tra pubblico e privato. Un modello, quello di ADISCO Sezione Piemonte, che può essere di ispirazione per altre realtà che operano a livello nazionale ed internazionale”.

 

 

IL NEGOZIO SOLIDALE DI NATALE

 

Tra le iniziative portate avanti da ADISCO Sezione Piemonte ritorna l’appuntamento con il Natale, nonostante il difficile momento attuale dovuto alla diffusione del Coronavirus e ai provvedimenti ministeriali, che hanno portato alla temporanea chiusura al pubblico dello store di via Lagrange: sulle pagine social di ADISCO Sezione Piemonte (Facebook: Adisco Piemonte; Instagram: adisco_piemonte), sarà possibile vedere l’offerta del negozio e vivere l’atmosfera natalizia che ha sempre caratterizzato lo store di via Lagrange 5/D.

Per qualunque informazione sui prodotti disponibili, personalizzazioni e modalità di consegna/spedizione dei prodotti, è possibile chiamare il numero 349 076 53 95. I prodotti, tutti dedicati al Natale e alle idee regalo, sono moltissimi: dalle decorazioni agli alberi di Natale, dai dolci e panettoni ai servizi per la tavola, fino alle composizioni regalo, gioielli e bijoux.

 

Porti ciascuno la sua arte: a Respira Torino si fa cultura dalla finestra

Ragazze e ragazzi di Respira Torino mettono in scena spettacoli aperti ad artisti di ogni tipo. Il palco? Una finestra in Borgo Rossini. E il virus non li ha fermati

Affacciati alla finestra e dimmi chi sei. «Molte cose nascono per caso, ma quella casualità, talvolta, è sospinta da una propulsione, dall’energia che orbita attorno ai corpi che la innescano. Respira Torino nasce così», scrive in uno dei suoi componimenti Moise, studente e poeta che dell’iniziativa è stato tra i fondatori. Respira Torino è un progetto culturale il cui embrione va ricercato sui prati del parco del Valentino. Lì un gruppo di ragazze e ragazzi si radunava – era l’estate 2019 – per ascoltare proprio i versi di Moise. Ispirava, quell’atmosfera decameronesca. Così nacque l’idea: “Creiamo un palco”. La scelta, inconsueta, ricadde su una finestra al 48 di via Modena, nel cuore di Borgo Rossini. Uno spazio aperto su un pubblico composto primariamente dai passanti, che per caso si sarebbero imbattuti nelle esibizioni degli artisti. «Il primo spettacolo, a ottobre di un anno fa, è stato preparato in pochissimi giorni. Ma dopo averlo finito ci siamo detti: si è creato qualcosa per cui varrà la pena spendere del tempo», ci dice Roberto Luis, che del progetto è stato fin da subito l’anima organizzativa.

Respira Torino è uno spettacolo composto da molte arti: musica, poesia, danza, teatro, letteratura si mettono in scena attraverso i corpi, le voci e i movimenti di ragazze e ragazzi che alla finestra si alternano. Tutti accomunati da un tema. così l’esperienza poliartistica si mostra coerente nel suo svolgimento. «Ognuno dà un’impronta unica e privata dell’arte che offre, dimodoché dalla nostra finestra si possano udire molteplici ed eterogenee passioni», raccontano gli organizzatori, al momento undici universitari, artisti che danno voce ad altri artisti.

Unica e privata, l’arte così intesa è una finestra: tutti da essa si possono affacciare per dare al mondo un assaggio di sé. E’ questa l’idea che si cela dietro agli eventi, che nei piani di chi li mette in scena dovrebbero tenersi una volta al mese. Così è stato da ottobre a dicembre 2019. Poi la pandemia ha sconvolto i piani, e il ritorno alla cornice di via Modena – già fissato per marzo – è stato rimandato a data tutt’ora da destinarsi.

Nel frattempo il gruppo non è rimasto immobile. Con #RespirodaCasa, Respira Torino si è messo in scena attraverso i social: gli artisti si ritraevano in video e poi venivano trasmessi su Instagram durante le loro performance. L’iniziativa ha avuto un discreto successo: l’account del progetto gode infatti di buona notorietà tra gli universitari torinesi. Da giugno in poi, si è tornati dal vivo. Con le dovute precauzioni – muniti di mascherina, all’aperto e a distanza -, ragazze e ragazzi hanno animato l’Associazione Culturale Qubì (anch’essa con sede in Borgo Rossini) e poi l’Associazione Culturale Comala, in corso Ferrucci, quartiere Cit Turin. D’altronde il radicamento territoriale nell’area del Campus Einaudi non vuole essere un limite alle possibilità di espansione del progetto. Che addirittura punta a riprodursi in altre città.

Così ci racconta Roberto Luis: «Per noi il futuro è già qui, siamo sopravvissuti con entusiasmo al primo anno e ora ci stiamo rilanciando, nonostante la pandemia ci abbia tolto una vera interazione con il pubblico. Vogliamo partecipare ai bandi che il Comune ci offrirà e aumentare e consolidare le collaborazioni esterne. Ma anche trovare nuovi palchi in cui esibirci, in attesa di tornare in via Modena».

L’altro grande obiettivo di Respira Torino – che sta portando avanti anche un progetto fotografico con Vincenzo Solano, collaboratore de Il Torinese –  è diventare un’associazione: «Era uno dei pilastri che ci eravamo dati: ora vogliamo portarlo a compimento». Il passaggio, assicurano gli organizzatori, non farà perdere a Respira l’animo del laboratorio. Alla finestra continueranno a incontrarsi arti della più diversa specie e artisti con qualcosa da raccontare. In uno spirito di ragionata collaborazione. In un incontro che è soprattutto condivisione di molteplici sguardi sul mondo.

Torna in Piemonte il Salone dello Studente.  Quest’anno  sarà interamente on-line

Sulla piattaforma interattiva e gratuita www.salonedellostudente.it da lunedì 16 novembre

 

30 gli incontri e i webinar interattivi, tra cui: “The future of Work: come il Covid e la Quarta Rivoluzione Industriale cambiano il mondo del lavoro”, a cura dei Global Shapers; L’intelligenza artificiale a scuolanuove prospettive; Come sarà il futuro post-Covid nella didatticaEconomia circolare tra i banchi di scuolaUna generazione senza voce: il valore della comunicazione fra docenti e studenti”.

Dopo 5 edizioni in presenza, da lunedì 16 novembre e per tutta la settimana il Salone dello Studente del Piemonte diventa online. Per le necessità anti-Covid, quest’anno niente incontri al Pala Alpitour torinese. Al loro posto un evento online sempre gratuito, con presentazioni webinar, stand virtuali e tour interattivi delle offerte formative piemontesi e non. Alla fine della settimana tutti i materiali audio-video e le brochure resteranno a disposizione per approfondimenti.

Il Salone dello Studente regionale online riproduce in rete quanto gli studenti hanno trovato alle fiere in presenza negli anni scorsi: proprio come in una fiera reale, infatti, gli studenti che si collegheranno al sito www.salonedellostudente.it troveranno all’interno del Padiglione Espositivo gli stand virtuali di accademie, ITS e atenei. Qui gli studenti potranno entrare, singolarmente o con tutta la classe, nella room privata e parlare di persona con il referente dell’ateneo o della scuola per chiedere tutte le informazioni necessarie. I ragazzi troveranno anche percorsi espositivi interattivi dove sfogliare videogallery e scaricare brochure di sedi e corsi; sale workshop dove seguire presentazioni delle offerte formative di università e accademie, incontri e webinar interattivi; sportelli counseling di coaching in cui porre domande e dialogare con gli interlocutori; test attitudinali da provare; un motore di ricerca per scoprire tutti i corsi di laurea e tutti gli atenei italiani. Anche i docenti scolastici hanno un loro spazio virtuale apposito con incontri di confronto e aggiornamento didattico.

PROGRAMMA DEL SALONE PIEMONTESE

Il programma degli incontri interattivi va da lunedì 16 a giovedì 19 novembre dalle 9,30 alle 16.00. Mentre nei giorni successivi si troveranno in rete tutti i materiali con le brochure scaricabili dei corsi e i video-webinar delle offerte formative andati in scena durante la settimana.

Gli eventi in programma comprendono 16 presentazioni di offerte formative post diploma in Piemonte e nel resto d’Italia, e un totale di 30 incontri, con oltre 40 stand virtuali di Università, Accademie e Its.

Di particolare interesse per gli studenti piemontesi è la presentazione dell’offerta formativa che la regione offre a chi termina la scuola superiore. Oltre alla consueta panoramica sugli studi universitari, il Salone dello Studente del Piemonte avrà un focus dedicato agli Its, gli Istituti tecnici superiori, scuole ad alta specializzazione tecnologica, che grazie alla loro vocazione professionalizzante, rappresentano una valida alternativa alla scelta universitaria. Fortemente focalizzati sulla realtà territoriale, gli Its formano i tecnici superiori indispensabili al tessuto di industrie e imprese del territorio. Gli studenti potranno approfondire la conoscenza dei 7 Its regionali, dall’agroalimentare alla mobilità sostenibile, dall’energia alle biotecnologie, dal tessile alla comunicazione, fino al turismo e alle attività culturali, nello stand a loro dedicato.

Si parlerà anche delle nuove modalità di costruzione e presentazione del curriculum vitae, su come affrontare un colloquio di lavoro, sulle possibilità di studio all’estero, ci saranno incontri volti ad approfondire il tema del prestito universitario e uno sguardo sulle professioni del futuro. Che sarà sempre più caratterizzato dalla presenza di nuove tecnologie le quali, combinando sfera fisica, digitale e biologica, stanno generando conseguenze in tutti i settori economici e produttivi.

Come prepararsi a questa che è ormai una realtà? Lo spiegherà Anass Hanafi, co-fondatore e presidente del think tank universitario Campus 4.0, nel webinar “The future of Work: come il Covid e la Quarta Rivoluzione Industriale cambiano il mondo del lavoro”, a cura dei Global Shapers, la rete mondiale di giovani, che promuove il dialogo, l’azione e il cambiamento (martedì 17 novembre, ore 15.00).

Tutto dedicato ai docenti, invece, è l’incontro “La didattica inclusiva ai tempi del Covid: un’opportunità da cogliere”, organizzato con gli esperti dell’Università telematica Pegaso (mercoledì 18 novembre, ore 16.00). Un tema, quello dell’inclusione delle differenze che, in una società complessa come la nostra, è ormai da tempo al centro dell’attenzione degli insegnanti. E se la scuola, in questo strano e sfortunato periodo, sta cambiando, tra didattica a distanza e nuove modalità di coinvolgimento e partecipazione, è chiaro come l’inclusione possa rivelarsi una risorsa, anche grazie alle nuove metodologie didattiche.

Inoltre, sempre per i docenti sono previste videolezioni tra cui: L’intelligenza artificiale a scuolanuove prospettive; La sfera di cristallo: come sarà il futuro post-CovidEconomia circolare tra i banchi di scuolaUna generazione senza voce: il valore della comunicazione fra docenti e studenti. Tra gli ApprofondimentiGuida all’orientamento per i docenti e Best Practice: l’eccellenza scolastica e i racconti delle scuole. Fra i Servizi per le scuoleOrientamento su misura per tutte le classi.

I programmi e i servizi del Salone dello Studente on-line hanno una ricchezza di contenuti ed esperienze formative e di orientamento addirittura superiori a quelli in presenza”, spiega Domenico Ioppolo, COO di Campus Orienta: “Consentono di seguire i convegni per ben 5 giorni e di intervenire e porre domande ai relatori come fossero dal vivo. Una formula questa che si avvicina molto alle modalità comunicative dei giovani”, conclude il responsabile dell’iniziativa, “come abbiamo potuto constatare dalla partecipazione molto elevata, sia in termini di numeri che di interazione, da parte di scuole e studenti alle edizioni da poco concluse, Abruzzo e Molise, Sicilia e Lazio”.

Altri servizi sono i Test e Le indagini per misurare le proprie competenze, come il Questionario di interessi alle aree post-diploma; Intelligenze Multiple; Teens’ Voice, l’indagine sui giovani in collaborazione con Università La Sapienza di Roma; Test di Lingua IngleseQuestionario degli Interessi ScientificiColloqui di Orientamento Individuali prenotabili alla mail salonedellostudente@class.it;

Il Salone dello Studente del Piemonte è valido come Pcto, Percorso per le competenze trasversali per l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro) e le scuole possono riceverne i relativi attestati chiedendoli all’indirizzo salonedellostudente@class.it

Il Salone dello Studente si rivela un’iniziativa ancora più utile in periodi di e-learning, quando gli studenti, senza una guida costante e presente, rischiano di perdersi. In Italia le matricole che lasciano già al primo anno sono ben il 36% (fonte Anvur, Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca); i NEET (Neither in Employment or in Education or Training), giovani under 30 che non studiano e non lavorano, in Italia sono il 10% in più rispetto alla media dei Paesi Ocse. Secondo l’Istat addirittura il 26%, il valore più alto in Europa dopo la Grecia (28,9%). Il confronto con gli altri grandi Paesi Ue è impietoso: i nostri inoccupati sono il triplo della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%). Dati e fenomeni che accrescono la necessità di iniziative di orientamento come il Salone dello Studente.

 

Una manifestazione organizzata da Campus Orienta, Class Editori con il patrocinio di Regione Piemonte.