Prende il via Talenti per l’Impresa, il progetto ideato e finanziato da Fondazione CRT che offre un percorso di alta formazione a 50 laureati e dottori di ricerca in qualsiasi disciplina negli atenei italiani.
Nel 2023 l’aeroporto e la città di Torino saranno collegati in meno di mezz’ora con un treno ogni 15 minuti. Grazie all’impegno di 180 milioni da parte della Regione Piemonte, a cui si aggiungono circa 15 milioni di fondi europei CEF, la linea ferroviaria Torino-Ceres consentirà di collegare Caselle con il centro città e l’alta velocità, da una parte, e con le Valli di Lanzo, dall’altra.
Il finanziamento europeo del programma CEF (Connecting Europe Facility) di circa 15 milioni a sostegno dell’interconnessione del centro urbano con l’aeroporto di Caselle attraverso l’upgrade della linea ferroviaria Torino-Ceres, è stato presentato ieri alla presenza dell’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi, dei sindaci di Ciriè Loredana Devietti e di Venaria Fabio Giulivi, dell’amministratore delegato di Sagat Andrea Andorno e dei rappresentanti di SCR Società di Committenza Regione Piemonte.
«Con questo finanziamento – sottolinea l’assessore Gabusi –, ottenuto per la qualità della proposta progettuale presentata e grazie all’attività dei nostri uffici a Bruxelles, i lavori possono giovarsi di un sostanzioso upgrade: possiamo infatti accelerare i tempi dell’opera e dare una prospettiva di collegamento aeroporto-città di standard europeo con una connessione efficiente e materiale rotabile nuovo. Ci aspettiamo che nella primavera 2022 si concludano i lavori e che la linea possa aprire all’inizio del 2023 dopo le dovute operazioni di collaudo. Avremo una linea altamente performante, dal momento che sarà possibile anche la banalizzazione dei binari, che consente di viaggiare su entrambi i binari in entrambe le direzioni limitando notevolmente le perturbazioni di servizio, soprattutto in caso di incidente o di disservizi».
Importanti le ricadute sul territorio. «Con un collegamento di questo tipo – evidenzia l’assessore Gabusi – Torino e il Piemonte saranno certamente più appetibili per chi viaggia sia per turismo sia per lavoro. Non solo: dal momento che la linea si attesterà a Ciriè andiamo a completare un’infrastruttura utile anche alle Valli di Lanzo, che avranno un servizio finalmente degno di una valle importante, e alle città della cintura che senza di essa farebbero un po’ di fatica a raggiungere il centro e a essere raggiunte».
Il progetto finanziato prevede, tra le opere principali, la costruzione di una galleria lunga circa 2700 metri lungo l’asse di corso Grosseto a Torino, nel tratto tra Parco Sempione e largo Grosseto, che raccorderà ad ovest la ferrovia Torino-Ceres e ad est la stazione Rebaudengo del passante ferroviario. Sarà inoltre realizzata una fermata sotterranea Grosseto che andrà a sostituire l’attuale Fermata Madonna di Campagna, non più compresa nel percorso della nuova linea ferroviaria. L’intera area di superficie interessata dai lavori fa parte di un progetto di revisione della viabilità metropolitana e sarà completamente riqualificata, anche grazie all’abbattimento dei cavalcavia e la costruzione di un sottopasso viario lungo l’asse torinese corso Grosseto – corso Potenza.
Sono previsti, inoltre, interventi per riorganizzare le aree di parcheggio a raso e la realizzazione di una pista ciclabile.
Il servizio ferroviario sulla linea storica Torino Ceres è attualmente sospeso per i lavori in corso ed è operato da settembre 2020 da un servizio bus sostitutivo.
La 104esima edizione del Giro d’Italia ha
scelto per la Grande Partenza la città di
Torino, sede di Esperienza srl – la start
up nata nel 2018 specializzata in eventi
– riconfermata per la seconda volta
Official Tour Operator, non solo del Giro
ma anche di altre importanti gare
ciclistiche italiane.
In un anno complicato per eventi e
turismo a causa delle limitazioni imposte
dal Covid, lo staff di Esperienza ha
mantenuto alti i livelli di impegno e
sicurezza su una manifestazione
ciclistica tanto amata come il Giro
d’Italia, un evento open air e che si terrà
in un periodo auspicabilmente meno
impattante per la pandemia.
Con gli accrediti e le attività create da Esperienza srl per il Giro d’Italia 2021 (che si svolgerà dall’08 al 30
maggio 2021), tutti potranno vivere la gara su due ruote più importante e amata d’Italia in prima linea
scoprendo le tappe in modo inedito ed emozionante.
Dopo la partenza da Torino il Giro proseguirà con la Stupingi-Novara (173 km) e la Biella-Canale (187 km). E
anche nell’ultima settimana il Piemonte tornerà protagonista.
Specialmente per quanto riguarda le tappe nel torinese, Esperienza srl è in grado di creare pacchetti
personalizzati, per abbinare la passione per il Giro a quelle più diverse, portando i propri clienti alla scoperta
delle eccellenze enogastronomiche e culturali che contraddistinguono ogni città toccata dalle 21 tappe.
Per la Grande Partenza da Torino (una cronometro) e il Grande Arrivo a Milano sono previste formule
speciali, mentre gli accrediti messi a disposizione degli appassionati riguarderanno le aree riservate
in Partenza e in Arrivo di ogni tappa. Inoltre saranno disponibili 4 formule di esperienze esclusive: Fly, Drive,
Bike e Tailor Made.
Di seguito i dettagli di tutti gli accrediti.
Per ulteriori informazioni: https://www.giroditalia.esperienza.com/
Scopri tutte le tappe: https://www.giroditalia.esperienza.com/index.php/tappe/
La vaccinazione contro il Covid-19 come momento di fratellanza e condivisione tra i rappresentanti delle confessioni religiose presenti in Piemonte e riconosciute dallo Stato italiano: citandole in ordine alfabetico, da quella buddista a quella cattolica, ebraica, islamica, valdese, a tutte le diverse confessioni a cui dà voce il Coordinamento interconfessionale del Piemonte.
Da mercoledì 7 aprile il presidio ospedaliero del Cottolengo di Torino diventerà un centro vaccinale per i religiosi che rientrano nelle categorie attualmente in fase di vaccinazione secondo quanto previsto dal Piano nazionale del Governo: ultraottantenni, soggetti estremamente vulnerabili o con grave disabilità, 70-79enni, religiosi che operano come personale scolastico e come operatori di Protezione civile e assistenza spirituale negli ospedali, nelle Rsa, nelle strutture per anziani autosufficienti e presso il domicilio dei fedeli.
I vaccini saranno forniti con la collaborazione dell’Asl Citta di Torino.
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi esprimono la gratitudine del territorio “per la disponibilità che la Piccola Casa della Divina Provvidenza ha voluto manifestare, nel solco della solidarietà verso tutta la popolazione che ha sempre contraddistinto la sua opera meritoria. Si tratta di un grande esempio di fratellanza e di condivisione tra le diverse confessioni religiose”.
Don Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, afferma che “il presidio ospedaliero del Cottolengo è ben lieto di poter diventare, fino a quando ci sarà bisogno, un centro vaccinale per il personale religioso di tutte le confessioni. In questo modo sarà possibile tutelare la sicurezza dei ministri del culto, che sono quotidianamente a contatto con persone fragili, e dei loro fedeli, soprattutto di quelli che vivono in condizioni di difficoltà. Saremo lieti di procedere successivamente con le vaccinazioni di coloro che ne avranno bisogno, in particolare delle fasce più indigenti della popolazione”.
L’iniziativa è stata accolta con estremo favore da tutti i massimi esponenti delle diverse confessioni.
Soka Gakkai Alberto Aprea, presidente dell’Istituto Buddista italiano: “Manifesto vivo apprezzamento per l’iniziativa che riconosce il ruolo dei Ministri di culto delle varie confessioni religiose che svolgono un pubblico servizio per la collettività”.
Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino: “Apprezzo molto la decisione presa dalla Regione Piemonte nell’ottica – inclusiva e plurale – della tutela di chi esercita una missione non solo utile ma necessaria. Sono altresì molto lieto che l’Istituto del Cottolengo abbia accettato di essere il luogo in cui si effettuano queste vaccinazioni. Ciò esprime nel concreto la storia di solidarietà e fraternità espressa da questa istituzione e condivisa da tutta la Chiesa Cattolica”.
Rav. Ariel Di Porto, Rabbino capo della Comunità ebraica piemontese: “Per la Comunità ebraica si tratta di un’iniziativa tanto significativa quanto utile, dal momento che i religiosi in diversi contesti – sociale, didattico, liturgico,assistenziale – operano a contatto con il pubblico e potranno in questo modo proseguire con sicurezza”.
Younis Tawfik, presidente dell’Unione della Comunità araba di Torino: “In merito alla lodatissima Vostra iniziativa per la campagna di vaccinazione dei ministri di culto e religiosi impegnati con le loro comunità, sono stato incaricato dalla Comunità islamica di Torino e del Piemonte di trasmettere i nostri ringraziamenti più sinceri per questa iniziativa unica nel suo genere e nella sua umanità, in quanto non ha escluso nessuno di questa categoria. Rinnovo il mio personale ringraziamento in qualità di presidente del Centro culturale Dar al Hikma e dell’Unione della Comunità araba di Torino per aver così correttamente interloquito con noi, tanto in quanto membri del Coordinamento interconfessionale del Piemonte quanto della Comunità islamica della nostra Regione”.
Patrizia Mathieu, presidente del Concistoro Valdese di Torino: “Pur nelle perduranti difficoltà di approvvigionamento dei vaccini, la Regione riconosce così l’importanza del ruolo di accompagnamento spirituale che le fedi svolgono. Vaccinare i pastori e le pastore Valdesi e Metodisti/e significa capire quanto i credenti e le credenti hanno bisogno della vicinanza spirituale e fisica dei loro ministri di culto, ma anche quanto questi e queste ultimi/e si espongono al rischio di contagio e di trasmissione del virus nello svolgimento del loro ministero”.
Giampiero Leo, portavoce del Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi”: “È veramente lodevole questa iniziativa vaccinale della Regione Piemonte. Essa, infatti, raggiunge insieme due obiettivi importantissimi: il primo, di aumentare – in modo mirato – la tutela alle categorie più esposte a rapporti diretti con la popolazione; il secondo, di dimostrare che i princìpi di integrazione, pluralismo, uguaglianza per tutti i cittadini, rispetto e interazione con tutte le culture in Piemonte non rimangono parole astratte, ma si traducono in azioni e fatti concreti che, peraltro, vanno oggettivamente a beneficio di tutta la comunità”.
|
|
|
|
Sono tornati a scuola in zona rossa questa mattina in Piemonte circa 311mila studenti
In aula solo alunni delle classi fino alla prima media.
Continua invece la didattica a distanza per tutte le altri classi e torna in piazza a Torino la protesta di Anita e Lisa, le studentesse anti-Dad.
Sarà la Fondazione per la Cultura Torino, su mandato della Città, a organizzare ‘Torino a Cielo Aperto – Festival d’Estate 2021’ nella speranza che il sopraggiungere della bella stagione unitamente all’avanzamento del piano vaccinale possa consentire una riapertura delle attività.
È stato pubblicato sui siti www.fondazioneperlaculturatorino.it e www.comune.torino.it/bandi il bando per partecipare alla manifestazione.
Il progetto, che si concretizzerà in un cartellone di appuntamenti compresi nel periodo 1 giugno – 30 settembre 2021, nel rispetto dei protocolli di sicurezza nazionali e locali per contenere il Covid-19, vedrà il coinvolgimento di enti e associazioni torinesi.
Le iniziative dovranno essere realizzate sul territorio della città (con esclusione delle piazze storiche del centro) preferibilmente in zone periferiche e/o in aree verdi.
Poiché l’attuale perdurare dell’emergenza sanitaria non consente di prevedere con esattezza quali potranno essere le condizioni per la realizzazione degli eventi dal vivo, nel bando si fa riferimento alle modalità sperimentate nel periodo estivo 2020.
Il Budget previsionale destinato alla produzione dei progetti è pari a 300mila euro. Sarà compito della Fondazione per la Cultura Torino reperire i fondi sensibilizzando enti pubblici e privati oltre che pianificare la comunicazione.
La liquidazione del sostegno finanziario avverrà in due tranches: il 70% di anticipo a inizio progetto e il 30% a saldo al termine della manifestazione.
“Le linee guida e il bando per le attività estive 2021 sono un’azione che vuole favorire la ripartenza delle organizzazioni dando loro modo di riprendere a lavorare e programmare le proprie iniziative– dichiara Francesca Leon, Assessora alla cultura della Città di Torino -. Pur nell’incertezza dell’emergenza sanitaria si è scelto, rispondendo ai bisogni e alle sollecitazioni degli operatori culturali cittadini, di anticipare l’uscita del bando con la consapevolezza che le attività hanno bisogno di tempo per essere programmate. Mi auguro che la prossima estate sia un reale momento di ripresa. La Città continuerà a sostenere il sistema culturale come ha fatto sin dall’inizio della pandemia”.
A individuare i progetti idonei sarà una Commissione composta da esperti del settore culturale e dell’organizzazione di eventi (esterni e/o interni all’Amministrazione) che dovrà tenere conto di diversi criteri tra cui: qualità, originalità e carattere innovativo della proposta; capacità di raggiungere target diversi di pubblico; coinvolgimento del territorio con esclusione delle piazze storiche del centro cittadino e premialità per le zone periferiche e/o le aree verdi; sostenibilità economico-finanziaria con particolare attenzione ai costi inerenti il rispetto dei principi di Safety&Security e delle normative per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19; eco-sostenibilità; attivazione di forme di partenariato e co-progettazione tra soggetti diversi e modalità di collaborazione; esperienza in attività analoghe e durata.
Poiché le iniziative che rientreranno in ‘Torino a Cielo Aperto – Festival d’Estate 2021’ sono di interesse pubblico e di pubblica utilità, saranno esentate dall’applicazione del canone di occupazione del suolo pubblico (C.O.S.A.P), potranno usufruire gratuitamente di materiale economale (tavoli, sedie, palchi, transenne…) messo a disposizione dalla Città e gli organizzatori saranno accompagnati puntualmente per tutti gli aspetti tecnici e autorizzativi. Rimarranno invece a loro carico la TARI, i bolli le spese di istruttoria.
Tutte le attività dovranno essere allestite nel rispetto delle norme di sicurezza e delle disposizioni vigenti al momento della realizzazione per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
La domanda di partecipazione corredata da tutti i documenti richiesti dovrà pervenire a mezzo Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo: segreteria@cert.fondazioneperlaculturatorino.it riportando nell’oggetto “DOMANDA DI PARTECIPAZIONE TORINO A CIELO APERTO – FESTIVAL D’ESTATE 2021 (+ nome ente proponente)” entro le ore 12.00 del 23 aprile 2021.
Ogni giorno, cliccando sul Torinese, sarà disponibile, oltre ai consueti articoli di cronaca, cultura, economia, sport, una vasta panoramica delle notizie utili per i torinesi: informazioni aggiornate da Palazzo Civico, dagli uffici pubblici, dalla polizia municipale, dalle circoscrizioni.
L’iniziativa, in collaborazione con il Comune di Torino, si svolge con il supporto di Officina.Tech, agenzia torinese di comunicazione e digital advertising, che ha realizzato il restyling grafico del sito della testata del “Torinese”, di cui cura la pubblicità digitale.
Il sole splende su tutta la regione ma l’alta pressione nord africana che nei giorni scorsi ha fatto salire il termometro sopra la media stagionale fino a 27 gradi, ha ora lasciato il posto all’aria fredda giunta dalla Russia.
Il calo termico è di 8-10 gradi sulle temperature massime rispetto ai valori anomali di questi giorni.
Il lunedì di Pasquetta il tempo è stabile con cielo irregolarmente nuvoloso al mattino.
Sui settori montani nuvole aumento nel corso del pomeriggio.
COSA SUCCEDEVA IN CITTÀ
In fondo Pasqua e Pasquetta sono la stessa cosa. Anzi, direi che Pasquetta per me era decisamente più importante. Gita fuori porta. Un classico.
Come un classico che domenica piovesse e lunedì sole pieno. Un altro classico era fare il pic- nic al lago di Malciaussia partenza da Torino quasi all’alba con la millecento degli zii paterni. Altro classico.
Zia Teresina e zio Roberto. Prima tappa Viu’ per le ultime spese. In particolare il salame di quel montanaro e poi la Toma di via, diversa nella stagionatura. Primo taglio e secondo taglio, allora non capivo e non mi osavo chiedere. Si riferiva al taglio dell’erba da dar da mangiare alle bestie. Zoppicante nel saper cucinare, la mamma comprava l’indimenticabile tonno Ghiotto con i funghi.
Invece la Zia, mamma mia sapeva cucinare, eccome. Dagli zucchini in carpione al pollo arrosto mangiato rigorosamente freddo.
Mio padre era perentorio: non si accendono fuochi. Può essere pericoloso. Ultima tappa Margone frazione di Lemmie. Comprare pagnotte appena sfornate. Croccanti al punto giusto. Ultimo rash finale 3km e mezzo di ripida salita. Mi sentivo un eroe partigiano contro la tirannia fascista con la piccola picozza come un fucile . Oltre la fantasia, oltre il sogno. E camminavo lesto. Ognuno di noi con zaino. Borraccia di ferro e ricoperta di panno bagnato per rimanere fresca e riempita prima della salita. Appena arrivati la maglia di lana per coprirti da quell’arietta.
Finita la salita, sulla destra case matte per Alpini da decenni in disuso. Eccoci arrivati.
Sulla sinistra la diga e scendendo sulla destra il rifugio. Polenta e salsiccia o buseca , il minestrone con trippa. Chissà perché a Pasqua pioveva sempre e a Pasquetta c’era sempre il sole. Ed a chiazze ancora la neve. Neve che rimaneva sempre bianca, candida.
Li’ del resto le auto difficilmente ci arrivavano altri.
Giusto per le provviste alimentari dei 2 Montanari che ci vivevano: in molti casi erano i primi giorni che ci abitavano e le stufe a legna andavano di lena. Chiedevo sempre se potevo rabboccare il fuoco. Va bene ma stai attento. Il ceppo si consuma in un amen.
La baita era stata costruita nell’unico punto dove batteva sempre il sole. Tavolacci e panche e ad un certo punto si era tutti lì. Precisamente gli adulti. Arrivavo solo e dopo 15 minuti facevo già parte della ” BANDA “. Giù a tirar sassi. Ma il gioco più apprezzato era Guardie e ladri. Una sorta di, per allora, moderno nascondino. Verso le 16 il sole non c’era più e il venticello diventava freddo pungente. Tutti dentro. Gli adulti si erano già ritirati da un po’. Le donne da una parte e gli uomini a giocare a Tarocchi. Anche questo un classico. Poi giacche a vento e giù per mezz’ora, se non di meno. Ed anche Pasquetta era passata. Ora dispiace per i nostri figli, o nostri nipoti. Ma passerà. Solo un po’ di pazienza. Resistere ancora un po’.
Come quando sei agli ultimi 100 metri di salita e pensi che non puoi farcela. Poi ti ricordi che “ci sei sempre riuscito” , ed anche stavolta te la caverai. No, il tempo non costa uguale. Il tempo pesa gli anni, i decenni con il sale dei ricordi. Un po’ di sano ottimismo ci vuole, e come diceva il Grande Benedetto Croce: sarei pessimista se servisse a qualcosa. Noi, nel nostro piccolo, vogliamo essere e dobbiamo essere ottimisti. Lo dobbiamo a figli e nipoti. E ovviamente buona Pasqua e soprattutto buona Pasquetta a Tutte e tutti.
Patrizio Tosetto