Cosa succede in città- Pagina 31

Aromi d’Italia, appuntamento a Torino con la bagna caoda

Il progetto “Aromi d’italia” fa parte del contesto “Scopri l’Italia che non sapevi- Viaggio Italiano” ed è concepito come un tour alla scoperta della cucina italiana attraverso la quale le ricette regionali diventano una vero e proprio profumo.

Per il Piemonte l’appuntamento è fissato lunedì 2 settembre.

Aromi d’Italia prende spunto dal convincimento che l’aroma abbia la possibilità di suggestionare il consumatore evocando ricordi conservati nella parte più profonda della memoria e riportando emozioni dimenticate nella sfera cosciente. Il legame tra aromi ed esperienze risulta ancora più forte quando si tratta di cucina. Il progetto gioca sul marketing olfattivo e parte dalla definizione di questi aromi, un sondaggio tra gli esperti, addetti ai lavori, comunicatori per identificare con certezza il profumo di ogni regione.

L’olfatto è l’unico dei cinque sensi a non essere controllato in maniera condizionante dal cervello. Il progetto punta, per questo, alla creazione di un kit di aromi italiani, uno per regione. Sta a ciascuna di esse indicare l’aroma chiave che rappresenta l’essenza della regione. Si tratta di un lavoro collettivo fatto dal basso e dai territori. Una volta data vita alla ‘sensory Box’, si procederà ad un vero e proprio tour che, da Nord a Sud isole comprese, farà leva sulla degustazione dei diversi piatti. ‘Driving my tasting’ girerà l’Italia. Si tratta di un bus esclusivo, unico, arredato con una cucina professionale e tavoli per trenta coperti, pronto ad accogliere gli ospiti che pranzeranno e che potranno ammirare le bellezze di questa tappa da un punto di vista privilegiato”.

“Scopri l’Italia che non sapevi” è una strategia di promozione comune alle regioni italiane frutto di un accordo tra il Ministro del Turismo e la commissione politiche per il turismo, coordinata dalla Regione Abruzzo, dalla Conferenza delle Regioni e dalle province autonome, in collaborazione con ENIT. Si tratta di un progetto che vede capofila le regioni dell’Emilia Romagna, dell’Umbria, delle Marche e Abruzzo, ognuna con una tematica specifica da valorizzare, sia essa i borghi, il turismo lento, quello attivo, la natura e i parchi, con quest’ultimo anche responsabile degli aspetti legati all’operatività interconnessa con il Tourism Digital Hub.

MARA MARTELLOTTA

 

 

E’ arrivato a Torino il Tour della Salute

Arriva  a Torino il Tour della Salute, che quest’anno, giunto alla sua sesta edizione, toccherà 15 località italiane, offrendo ai cittadini l’opportunità di sottoporsi a consulti gratuiti finalizzati a ridurre il rischio di malattie croniche e al tempo stesso di partecipare a svariate attività sportive, ludiche e aggregative. La tappa piemontese del Tour della Salute si terrà sabato 31 agosto e domenica 1 settembre, in piazza Vittorio Veneto, con orari che andranno dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 in entrambe le giornate. L’evento itinerante, promosso da ASC Attività Sportive Confederate, ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione, sulla necessità di condurre uno stile di vita sano e sulla centralità della pratica sportiva nell’azione di contrasto rispetto all’insorgenza di malattie.

Nel prossimo week-end piazza Vittorio Veneto si trasformerà dunque in un vero e proprio villaggio della salute e dello sport, all’interno del quale sarà presente una Screen Stationattrezzata con 6 ambulatori, nella quale sarà possibile sottoporsi a controlli gratuiti e consulti medici di tipo cardiologico, dermatologico, nutrizionale, reumatologico, psicologico e veterinario (per i propri animali da affezione), curati da qualificati esponenti delle principali società scientifiche. In particolare saranno offerti consigli su prevenzione e gestione di eventuali patologie, ma anche suggerimenti in riferimento ad una corretta alimentazione, all’attività fisica da svolgere e all’importanza dell’aderenza alla terapia. Si tratta di un servizio particolarmente prezioso, che nelle precedenti edizioni del tour ha consentito di rilevare diversi casi di cittadini ignari, alle prese con gravi problemi di salute, che grazie ai controlli effettuati nella Screen Station hanno scongiurato conseguenze potenzialmente gravi.

Da segnalare, inoltre, due grandi novità di questa edizione: lo sportello OSAS, frutto della sinergia tra Università Sapienza, Gruppo San Donato-Villa Erbosa, ACI e Fondazione Caracciolo, all’interno del quale sarà possibile effettuare test sul rischio di andare incontro ad apnee notturne e ricevere preziose informazioni al riguardo; e Capsula, piattaforma digitale realizzata col sostegno di Intesa Sanpaolo RBM Salute, che consentirà ai cittadini di sottoporsi alla misurazione di diversi parametri vitali, relativi al proprio stile di vita e al proprio benessere, attraverso il ricorso all’intelligenza artificiale.

Oltre ai consulti medici saranno proposte molteplici attività motorie, ludiche e aggregative, curate da qualificati istruttori e operatori aderenti alla rete ASC, che coinvolgeranno il pubblico nelle rispettive discipline e offriranno dimostrazioni delle proprie abilità. In particolare, nel corso della tappa di Torino, ci sarà spazio per attività di yoga e di Stretch & Tone, grazie alla collaborazione con Ace Palestre. Inoltre il personale della Croce Rossa locale terrà dei momenti formativi dedicati all’apprendimento delle tecniche di disostruzione delle vie aeree in età pediatrica.

Infine l’altra grande novità del Tour della Salute 2024: il progetto collaterale La salute al centro, ideato da ASC al fine di promuovere l’attività sportiva su tutto il territorio nazionale, supportando un cambiamento dei propri stili di vita. Attori di questa trasformazione sono i Centri Sportivi della Salute, che proporranno specifiche attività rivolte a soggetti considerati vulnerabili per ragioni di età (in particolare gli anziani), per condizione patologica (persone con patologie croniche non trasmissibili stabilizzate) o per situazione socio-economica (nel caso di minori con età compresa tra 7 e 17 anni). La manifestazione gode del contributo incondizionato di EG STADA e del patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Il direttore generale di ASC, Valter Vieri, sottolinea che “il Tour della Salute è ormai una solida realtà e un punto di riferimento per tanti cittadini che attendono il nostro arrivo per passare una giornata nel segno della prevenzione, del divertimento e della pratica sportiva”.

 

Giuliano Lombardi, presidente Comitato scientifico del Tour della Salute, ritiene che”questa sesta edizione del Tour della Salute sia la più completa di sempre, poiché contempera tutti gli aspetti fondamentali nell’ottica di salvaguardare non soltanto la propria salute fisica, ma anche quella psichica e finanche il benessere dei propri animali da affezione”.

 

Salvatore Butti, managing director di EG STADA Group, evidenzia come “dallo STADA Health Report 2023 sia emerso che oltre 4 italiani su 10 non si sottopongono a controlli di prevenzione per mancanza di consapevolezza e sensibilità sul tema o per limitate disponibilità economiche. Per questo motivo – aggiunge Butti – siamo orgogliosi di essere a fianco del ‘Tour della Salute’ come major sponsor per il terzo anno consecutivo”.

 

LE 15 TAPPE

 

Lazio (Anzio 11/12 maggio); Abruzzo (Pescara 18/19 maggio); Umbria (Terni 25/26 maggio); Marche (Senigallia 15/16 giugno); Toscana (Viareggio 22/23 giugno); Trentino Alto Adige (Trento 29/30 giugno); Piemonte (Torino 31 agosto/1 settembre); Lombardia (Como 7/8 settembre); Veneto (Mestre 14/15 settembre); Molise (Isernia 21/22 settembre); Emilia Romagna (Cervia 28/29 settembre); Campania (Benevento 5/6 ottobre); Puglia (Taranto 12/13 ottobre); Calabria (Reggio Calabria 19/20 ottobre); Sicilia (Catania 26/27 ottobre).

 

ORGANIZZAZIONE E PARTNER

Il Tour della Salute 2024 gode del patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si avvale della collaborazione delle società scientifiche ADI (Associazione Dietetica e Nutrizione Clinica), ADOI (Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani), SIPREC (Società Italiana per la prevenzione Cardiovascolare), CreI (Collegio Reumatologi Italiani), FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari), FIP (Federazione Italiana Psicologi) e del patrocinio di FOFI (Federazione Ordine dei Farmacisti Italiani). L’evento gode del contributo incondizionato di EG STADA Group. Partner dell’iniziativa sono ADoC, un marchio di Whitebridge pet brands; Intesa Sanpaolo; Stannah Montascale; Università Sapienza; Gruppo San Donato-Villa Erbosa; Fondazione Caracciolo; ACI.

Il Torino Film Lab lancia il Green Production Lab

 

 

TorinoFilmLab, il laboratorio per la creazione di film e serie TV del Museo Nazionale del Cinema, attivo dal 2008, in concomitanza con l’avvio dell’81esima mostra del Cinema di Venezia, lancia un nuovo programma per avvicinare i professionisti della sostenibilità al mondo dell’audiovisivo. Si tratta del Green Production Lab.

“Siamo orgogliosi di affermare l’impegno del Museo Nazionale del Cinema nell’affrontare le questioni legate alla sostenibilità nell’industria cinematografica – affermano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. – Siamo convinti che la sostenibilità non sia solo una necessità, ma anche un’opportunità di crescita e innovazione e proprio seguendo la nostra lunga tradizione nel promuovere la consapevolezza ambientale attraverso CinemAmbiente, siamo entusiasti nel sostenere iniziative come il Green Production Lab”.

“La sostenibilità è uno dei requisiti per accedere ai finanziamenti pubblici europei, una tendenza destinata a rafforzarsi nei prossimi anni. Le strategie green sono sempre gestite dai membri del reparto di produzione e questo aumenta costi e carico di lavoro” spiega Mercedes Fernandez, managing director del TFL. “Per questo nel settore audiovisivo è in netta crescita la richiesta di persone qualificate in questo ambito. Green Production Lab risponde a questa esigenza”.

Il Green Production Lab vuole selezionare esperti di sostenibilità con background in scienze ambientali e formarli perché possano collaborare con i team di produzione, per ideare dei piani di sostenibilità completi da implementare durante le fasi di produzione e post produzione. Le competenze avanzate di queste figure specializzate possono così migliorare l’efficienza finanziaria e organizzativa delle pratiche di sostenibilità.

Il Green Production Lab, a cui potranno candidarsi dal 2 settembre al 5 novembre sia team di produzione con un progetto che professionisti della sostenibilità, rappresenta un ulteriore passo nell’impegno da parte del TorinoFilmLab nel campo del green. Proprio nel 2022 TorinoFilmLab ha lanciato Green Film Lab per sensibilizzare chi opera nel campo audiovisivo e promuovere pratiche di produzione eco-friendly. Da quella data si sono tenuti nove workshop coinvolgendo 239 professionisti e 53 progetti di film.

Un’altra novità è rappresentata dal fatto che martedì primo ottobre si apriranno le call per partecipare ai percorsi formativi del 2025 per i professionisti e le professioniste del cinema e della serialità internazionale:

Scriptlab è riservato a progetti di lungometraggi di finzione in una fase embrionale di scrittura, da cui è emerso anche “Vermiglio”, in concorso al Venezia 81, di Maura Delpero.

Featurelab è un programma per opere prime e seconde ad uno stadio di sviluppo avanzato che, nel 2022, ha accolto anche Sara Fgaier con il lavoro “Sulla terra leggeri”, fresco di premiere in Concorso internazionale a Locarno.

Inoltre è presente SeriesLab dedicato ad ogni genere di serie TV, ancora agi inizi dello sviluppo, a cui hanno partecipato anche Adrian Illien e Julia Penner con ‘Davos’, che ha riscontrato un recente successo su Canale 5, dopo l’accoglienza eccellente in Svizzera e Germania.

Comedylab è al suo secondo anno di attività e rappresenta un format indirizzati a commediografo di ogni genere e a registi con progetti di commedia che, lavorando in sinergia, esplorano il potenziale comico dei progetti.

Audience Design Lab è un workshop breve sulla creazione di strategie di coinvolgimento del pubblico e studio del target, anche attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale.

Il TorinoFilmLab è organizzato dal Museo Nazionale del Cinema con il supporto di Creative Europe sottoprogramma Media dell’Unione Europea.

 

Mara Martellotta

“Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded”, in mostra al “MAO” . Ultimi giorni

 

Tra “frontiere liquide e mondi in connessione” dal Mediterraneo all’Asia Orientale

Fino al 1° settembre

La mostra ospitata, fino a domenica 1° settembre, al “MAO – Museo d’Arte Orientale” di Torino vuole celebrare i 700 anni dalla morte di Marco Polo, “messer Marco Milioni”, ponendosi come “riallestimento” (curato da Nicoletta Fazio, Veronica Prestini, Elisabetta Raffo e Laura Vigo) della precedente “Tradu/izioni d’Eurasia”, una mostra che “racconta – sottolinea Davide Quadrio, direttore del Museo di via San Domenico – una ‘Storia’ fatta di ‘storie’, di innesti, di contaminazioni e di tradimenti: è la nostra storia, una narrazione che accomuna angoli lontani del continente eurasiatico e che dimostra quanto il concetto di ‘confine’ sia sempre stata un’idea illusoria e arbitraria”.

Fra le novità più rilevanti sono da segnalare i numerosi e prestigiosi prestiti dagli “Uffizi”, dalla “Biblioteca Laurenziana” di Firenze, dal “Museo delle Civiltà” di Roma, da quello “Internazionale delle Ceramiche” di Faenza, così come dai “Musei Civici” di Bologna, dal “Museo della Ceramica Duca di Martina” di Napoli, assieme alle opere site specific dell’artista franco-marocchina Yto Barrada. L’iter espositivo procede per “nuclei tematici” ben precisi e volutamente alternati, nonché uniti da una nuova versione di “Distilled”, installazione sonora di Chiara Lee e Freddie Murphy che, dall’ottobre 2023, si è sviluppata e arricchita di nuovi elementi.

E’ il tema del “blu” spesso accostato al “bianco” (vasi, piatti e ciotole dalle provenienze più diverse) ad aprire l’iter espositivo, accanto a due barocche “nature morte” della pittrice e miniaturista Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno, 1600 – Roma, 1670), preziosa testimonianza dei legami esistenti fra l’Asia e l’Europa e della potente fascinazione per l’esotico che ammaliò le corti europee, in particolare la corte medicea di Firenze, sin dal Quattrocento.

A seguire si passa, attraverso il “grappolo d’uva”– presentato in una selezione di ceramiche provenienti da Cina, Turchia e Iran- al cuore del “reolad”, dedicato alle opere “site specific” dell’artista franco-marocchina Yto Barrada, ospite d’onore del progetto espositivo, con la realizzazione di una serie di “otto tele” di medie dimensioni in cui l’artista affronta, in collaborazione con la “Fondazione Merz”, la questione del colore e dei suoi significati nelle opere delle collezioni del “MAO”. Autentica “chicca” – dopo aver peregrinato per “tessuti” e “ceramiche”, raffinati esemplari di produzione ottomana – il prezioso manoscritto illustrato del XVI secolo “Shanameh, Il libro dei re”, opera del poeta persiano Ferdowsi, restaurato e digitalizzato grazie al contributo del “MAO” e dell’“Istituto per l’Oriente Nallino” di Roma. Il manoscritto sarà anche oggetto di una giornata di studi aperta al pubblico prevista per il mese di giugno. Nelle successive sale, in una visita che è “meraviglia” totale per occhi e cuore, troviamo il “motivo delle squame”, tema iconografico legato alla buona salute e alla ricchezza ( con vasellame in metallo e ceramica proveniente da India, Turchia, Iran, Cina e Italia) e, a seguire, la rinnovata selezione di “sciammiti” del VII ed VIII secolo, drappi di seta anticamente utilizzati per paramenti e abiti lussuosi. E la chiusura è davvero suggestiva con due imperdibili “tappe” immersive. La prima: la poetica installazione Shimmering Mirage (Black)”, 2018, di Anila Quayyum Agha– artista contemporanea di origini pakistane, oggi residente negli Stati Uniti- che trasporta il pubblico in un “altrove” immaginario, e la sala di consultazione affidata alla curatela di Reading Room, spazio milanese dedicato alle pubblicazioni indipendenti e alle edizioni d’artista, dove è collocata anche l’opera video (versione post moderna del “sottotenente Drogo” de “Il deserto dei Tartari”) dell’artista libanese Ali CherriThe Watchman (2023).

Per finire, ultimo tassello espositivo, con l’installazione luminosa MOSADEGH” (2023), dell’artista iraniana (attiva fra Teheran e New York) Shadi Harouni, che invita alla “riflessione su temi quali democrazia e speranza attraverso il racconto poetico e feroce della complessa storia dell’Iran moderno”, in dialogo con “uno dei 100 frammenti” della copia di un tappeto caucasico prodotto per il “Pergamon Museum” di Berlino, affiancato da due preziosi tappeti caucasici del XVII secolo, provenienti dalla “Collezione Bruschettini”. Previsto anche un ricco “public program” con appuntamenti musicali e performativi, accanto ad un ciclo di conferenze e incontri a tema.

Gianni Milani

“Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded”

MAO – Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it

Fino al 1° settembre

Orari: mart. dom. 10/18. Lunedì chiuso

Nelle foto (credit Giorgio Perottino): Davide Quadrio, direttore MAO; Yto Barrada, ospite d’onore; “Shanameh, Il libro dei re”; Shadi Harouni, MOSADEGH”, insegna in plexiglass sign, 2023; Anila Quayyum Agha, “Shimmering Mirage (Black), acciaio, 2018;

Club Silencio: la nuova stagione di Notte al Museo

Il format, firmato dall’Associazione culturale Club Silencio, ha portato dall’inizio dell’anno nei luoghi di cultura del Piemonte, più di 75.000 persone, in maggioranza under 35.

Pista 500 del Lingotto – credit Andrea Guermani

Dopo aver chiuso con successo la stagione degli appuntamenti torinesi lo scorso 10 agosto ai Musei Reali per San Lorenzo, riparte dopo una brevissima pausa Una notte al Museo, il format dell’Associazione culturale Club Silencio che valorizza e promuove il patrimonio e i luoghi della cultura del territorio piemontese.

Il nuovo ciclo si preannuncia particolarmente interessante. Si parte venerdì 30 agosto con una nuova location: laPinacoteca Agnelli e la Pista 500 del Lingotto. Spazio di grande fascino, che per la prima volta apre le sue porte al pubblico di Una notte al Museo.

Sabato 7 settembre la Vendemmia Reale sarà protagonista dell’appuntamento nei Musei e Giardini Reali di Torinoseguita venerdì 13 settembre dal Museo della Montagna, una serata speciale in cui si festeggerà il settimo compleanno dell’Associazione Club Silencio.

Il calendario proseguirà con appuntamenti settimanali che, sempre dalle 19 in poi, porteranno il pubblico alla scoperta del museo in una maniera insolita e originale, coniugando cultura, arte, musica, performance, food & drink, giochi interattivi e visite a spazi e collezioni.

La nuova stagione di Una notte al Museo proporrà, insieme alle sedi più apprezzate dal pubblico, svariati luoghi nuovi e poco conosciuti, sempre con l’obiettivo di stimolare la partecipazione delle persone, in particolare giovani, alla vita culturale del territorio.

Dall’inizio del 2024 oltre 75.000 persone hanno partecipato alle serate di Club Silencio, con una forte prevalenza di under 35.

Siamo molto soddisfatti perché il progetto si sta affermando come un modello – sottolinea Alberto Ferrari, presidente dell’Associazione culturale Club Silencio. In questi ultimi mesi abbiamo ricevuto numerose proposte per realizzare Una notte al Museo in nuove sedi, non solo musei. Sono sfide interessanti perché ci permettono di rinnovare costantemente il format, settimana dopo settimana. Un partecipante su due non è mai stato nel museo che ospita la serata. Facciamo in modo che i partecipanti vivano un’esperienza culturale in un contesto gradevole e divertente. Se chi partecipa ne esce appagato, sicuramente la volta successiva entrerà in un museo più facilmente.”

A ottobre, inoltre, l’Associazione presenterà i risultati dell’Osservatorio giovanile dedicato al benessere mentale avviato all’inizio di quest’anno.

Per partecipare è necessario accreditarsi sul sito di Club Silencio

https://clubsilencio.it/next-event/

Allo stesso link è possibile inoltrare l’invito a un amic*

www.clubsilencio.it

Fb e IG @Clubsilencioofficial

Linkedin @Clubsilencio

TOPlay 2024 “Dream Tales”, a settembre si gioca al Parco della Tesoriera

Esplorare mondi onirici, dove la fantasia e la narrazione si intrecciano per creare esperienze di gioco uniche. Parte da questo assunto la settima edizione di TOPlay, l’atteso appuntamento dedicato agli amanti del gioco che torna protagonista il 7 e 8 settembre al Parco della Tesoriera di Torino.

L’evento, completamente gratuito, è dedicato all’esplorazione del mondo dei giochi da tavolo e di ruolo, declinati nelle loro tante variabili, dagli strategici a quelli di guerra, fino anche alle modalità live che permettono di immergersi completamente in personaggi e storie.

Un appuntamento quello di TOPlay che, anno dopo anno, vede crescere la presenza di appassionati e visitatori; sono infatti circa 9mila le presenze registrate durante la scorsa edizione con una crescita attesa di altre mille unità per quest’anno quando, nelle due giornate della manifestazione, verrà proposto un ricco calendario di attività ludiche, grazie alle migliaia di giochi messi a disposizione dalle oltre 50 associazioni partecipanti e al prezioso aiuto di circa 300 volontari, impegnati sui tanti tavoli da gioco e pronti ad accogliere un pubblico di tutte le età, veterani e curiosi che desiderano avvicinarsi a questi mondi per la prima volta.

La manifestazione, nata nel 2018 e organizzata dall’associazione ludica Il FortunaDado, ospiterà inoltre in questa edizione due importanti tornei nazionali, ovvero quelli di “Magic:The Gathering” e “Ticket to Ride”, popolarissimi giochi che vedranno la partecipazione di giocatori provenienti da tutta Italia, e le cui premiazioni avverranno nella giornata di domenica.

Tra le novità di questa edizione si segnala anche la disponibilità di una web app, che permetterà di prenotarsi ai tavoli da gioco senza doversi mettere in coda. (Torino Click)

Con Echi di antichità l’Estate reale non si ferma

Ai Musei Reali di Torino prosegue l’Estate Reale, la tradizionale rassegna di musica, teatro e svago che quest’anno celebra il 300° anniversario del Museo di Antichità, una delle istituzioni più longeve d’Europa. Dal 31 agosto al 28 settembre 2024 l’offerta, già avviata con Notti Sonore, si arricchisce del nuovo format Echi di antichità, un palinsesto di performance teatrali e di spettacoli che, al calar della sera, esplora connessioni tra arte antica e contemporanea, valorizzando il patrimonio dei Musei Reali. La rassegna Estate Reale 2024 è organizzata dai Musei Reali con il sostegno della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.

Echi di antichità si apre sabato 31 agosto 2024 con Teatro nelle Corti, rassegna di teatro che immerge gli spettatori in un’atmosfera di festival itinerante, portandoli a muoversi dal Giardino Ducale al Teatro Romano, dalla Corte d’Onore alla Piazzetta Reale per seguire le rappresentazioni. Gli spettacoli del Teatro Europeo elevano la rassegna a livello internazionale, attraendo un pubblico sempre più attento alla qualità dell’offerta culturale in cui lo spettacolo è abbinato alla apertura straordinaria serale del museo torinese.

Si inizia alle ore 19.45 quando, nel Giardino Ducale accanto alla Manica Nuova di Palazzo Reale, di fronte a una riproduzione della “Testa di Cleopatra” conservata al Museo di Antichità, Nicola Fano propone L’aspide di Cleopatra, un monologo per attrice ispirato al suo libro Cleopatra e il serpente, che celebra idealmente i 300 anni di storia del Museo di Antichità.

Alle ore 20.30 ci si sposta nel Teatro Romano per assistere allo spettacolo Le secret des oiseaux, un virtuosismo coreografico della durata di soli 15 minuti, creato da Rachid Ouramdane, direttore del Théâtre National de la Danse de Chaillot a Parigi. Ispirato a un racconto per bambini di Mary-Hélène Sarno, lo spettacolo vede la danzatrice lituana Lora Juodkaite vestire i panni della piccola Jolie Lune che trova un uccellino ferito sul bordo di una risaia e, cercando di curarlo, apprende da lui in un sussurro che potrà guarire soltanto quando lei riuscirà ad addomesticare il vento.

Alle ore 21.00, nel Giardino Ducale, Une partie de soiO ultimo momento vede João Paulo Santosdispiegare una coreografia densa e potente e reinventare il palo cinese in una dimensione assolutamente nuova e sorprendente.

Nella Corte d’Onore, alle ore 21.45, Bénédicte Davin presenta la performance di canto e recitazione Ursonate di Kurt Schwitters, ispirata a un poema sinfonico composto da Raoul Hausmann nel 1932.

La serata si conclude alle 22.30 in Piazzetta Reale, dove Pauline Barboux e Gaëlle Estève, acrobate de L’Envolée Cirque, interpretano Lichen, una performance che si ispira al funzionamento primitivo e istintivo della natura, soprattutto allo stato simbiotico e complementare di certi vegetali come il lichene.

Per il ciclo Notti Sonore, in occasione del Read a Book Day, ricorrenza internazionale che celebra e incoraggia la lettura, venerdì 6 settembre 2024 torna “Il Giardino dei Poeti”, l’evento organizzato dai Musei Reali di Torino che anima i Giardini Reali con performance di poesia, reading poetici e musica dal vivo e vede protagonisti gli attori dell’Associazione Liberipensatori Paul Valéry, sotto la direzione artistica di Stefania Rosso, e l’ensemble musicale guidato da Matteo Castellan insieme a Gianluigi Carlone. Dalle 19.30 alle 22.30, un gruppo di 20 interpreti si esibisce nella declamazione di un nutrito programma di componimenti scelti direttamente dal pubblico grazie al “menù poetico” a disposizione, ispirato quest’anno alla mostra “La Scandalosa e la Magnifica. 300 anni di ricerche in Piemonte su Industria e sul culto di Iside” allestita nello Spazio Scoperte, al secondo piano della Galleria Sabauda, e aperta fino al 10 novembre 2024.

Ancora per Notti Sonore, sabato 7 settembre 2024 torna Vendemmia Reale, a cura di Club Silencio e Torino Wine Week, che coinvolge oltre 40 cantine attente alla sostenibilità in vigna e produttori che seguono una enologia tradizionale e artigiana.

Una serata speciale in cui le degustazioni dei migliori vini del Piemonte sono abbinate alla scoperta di spazi meno noti dei Musei Reali: grazie a una straordinaria apertura serale è infatti possibile visitare il piano terreno di Palazzo Reale con l’Appartamento del re Vittorio Emanuele III, che conserva anche una preziosa serie di vedute ad acquerello di Giuseppe Pietro Bagetti, e l’Appartamento della Regina Elena, culminante in una raffinata Sala da bagno con arredi originali, decorati da acquerelli a soggetto floreale della pittrice Emma Biscarra. È inoltre possibile prendere parte all’esclusiva visita guidata da CoopCulture alle Cucine Reali, al piano interrato, per conoscere alcune curiosità legate al cerimoniale della tavola a Palazzo Reale e partecipare all’esperienza di degustazione multisensoriale “Mindful Wine Tasting”, a cura di Marta Indro di Giulio.

Echi di Antichità prosegue domenica 15 settembre 2024, dalle 19.00 alle 23.30, in preparazione della Giornata mondiale del Sordo che si celebra il 29 settembre. I Musei Reali, in collaborazione con Oltranza Festival, promuovono l’accessibilità dell’arte e della cultura proponendo, all’interno della apertura serale straordinaria, uno speciale percorso museale, la visita guidata alla mostra La Scandalosa e la Magnifica. 300 anni di ricerche in Piemonte su Industria e sul culto di Iside tradotta nella Lingua dei Segni Italiana; a seguire, nel suggestivo Teatro Romano, la rappresentazione teatrale “Antigone – Monologo per donna sola”, tradotta in LIS. Per utenti con apparecchi acustici, impianti cocleari o ipoudenti sono a disposizione cuffie wireless direttamente connesse alla sorgente sonora, sia per lo spettacolo sia per la visita guidata. Antigone – Monologo per donna sola, in programma al Teatro Romano alle ore 21.00, è uno spettacolo di e con Debora Benincasa, per la regia di Amedeo Anfuso e la produzione di Anomalia Teatro, che esplora le profondità del dramma umano attraverso Antigone, una delle figure più iconiche del teatro classico, capace di trasformare la tragedia in una danza tra l’ironia e la poesia, portando il pubblico a riflettere sulla scelta e il destino, sull’eroismo e la ribellione. La serata vede il coinvolgimento di una rete di associazioni del territorio quali Soundset Aps, Indiependence, LISten Aps, APIC, e Anomalia Teatro.

Come anticipazione delle GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea e coordinata per l’Italia dal Ministero della Cultura, l’ultimo appuntamento di Echi di Antichità è sabato 21 settembre 2024 con la serata Equinozio d’Autunno, che prevede l’apertura straordinaria serale dalle 19.30 alle 23.30, con uno straordinario percorso di visita al Museo di Antichità al  costo speciale di 5 euro.

Nel corso di Equinozio d’Autunno, nel Giardino Ducale si può assistere a Cabaret Vertigo, a cura di Fondazione Cirko Vertigo e il Centro di Produzione Blucinque Nice, uno spettacolo all’insegna del circo contemporaneo. Gli artisti di Fondazione Cirko Vertigo, acrobati e danzatori provenienti da tutto il mondo, portano in scena numeri inediti. Tra questi si segnalano le performance sulle cinghie aeree di Sara Frediani e Nicolas Jacques Francois Benezech-Imbert, quelle sui tessuti aerei di Elena Andreasi e Filippo Vivi, o ancora l’originale esercizio di multicorda di Angel Villa. Cerchio aereo, mano a mano e corda molle saranno le altre discipline portate in scena da un cast internazionale.

Venerdì 27 e sabato 28 settembre 2024 le Notti Sonore concludono il palinsesto di settembre con la più grande manifestazione europea dedicata alla ricerca: per il terzo anno consecutivo a Torino la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori porta il nome di UNIGHT ed è realizzata dall’Università e dal Politecnico di Torino in collaborazione con i Musei Reali e l’Alleanza UNITA – Universitas Montium, con il patrocinio della Città di Torino e della Regione Piemonte. Due giorni di conferenze, spettacoli e dibattiti i cui temi spazieranno dall’adattamento al cambiamento climatico alla salute umana, dal patrimonio culturale alle frontiere della ricerca con l’obiettivo di incoraggiare la partecipazione attiva al progresso della conoscenza per migliorarne l’impatto sulla nostra vita quotidiana e rispondere insieme alle importanti sfide future che riguardano la nostra salute e quella del pianeta.

 

Per i programmi e i costi delle iniziative consultare il sito ufficiale dei Musei Reali: https://museireali.beniculturali.it/

Per informazioni sui singoli eventi, scrivere a: mr-to.eventi@cultura.gov.it

Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, ultimi giorni per la mostra sugli Anni ‘40/50

Fino a domenica I settembre 2024

La mostra, curata da Francesco Poli, intende riportare l’attenzione su una fase fondamentale per il rinnovamento della scena artistica di Torino tra gli anni ‘40/50 del Novecento: la grande stagione dell’Informale.

Nel percorso espositivo si trovano le opere dei principali artisti attivi in area torinese e piemontese, in dialogo con un’ampia scelta dei lavori dei più noti artisti italiani e stranieri presenti nelle mostre delle gallerie private e nelle rassegne in spazi pubblici.

Una trentina i pittori e gli scultori di area torinese: Nino Aimone, Franco Assetto, Annibale Biglione, Mario Calandri, Romano Campagnoli, Francesco Casorati, Antonio Carena, Sandro Cherchi, Mauro Chessa, Mario Davico, Pinot Gallizio, Albino Galvano, Franco Garelli, Mario Giansone, Ezio Gribaudo, Gino Gorza, Mario Lattes, Paola Levi Montalcini, Piero Martina, Umberto Mastroianni, Mario Merz, Mattia Moreni, Adriano Parisot, Enrico Paulucci, Carol Rama, Piero Rambaudi, Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Filippo Scroppo, Piero Simondo, Giacomo Soffiantino, Luigi Spazzapan, Mario Surbone, Francesco Tabusso.

La selezione di artisti italiani e stranieri, invece, comprende: Afro, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Enrico Baj, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Gillo Dorfles, Jean Fautrier, Lucio Fontana, Sam Francis, Gruppo Gutai, Hans Hartung, Toshimitsu Imaï, Asger Jorn, Georges Mathieu, Ennio Morlotti, Shigeru Onishi, Jean Paul Riopelle, Emilio Scanavino, Pierre Soulages, Antoni Tapiés, Giulio Turcato, Emilio Vedova.

ORARI

Martedì, mercoledì e venerdì 10-18 │ Giovedì 10-20 │ Sabato, domenica e festivi 10-19

La biglietteria chiude mezz’ora prima │Lunedì chiuso

COSTO

TARIFFA UNICA (comprensiva di ingresso al Museo): intero € 14,00; ridotto € 12,00

RIDOTTO: fino a 26 anni; over 65; convenzioni

RIDOTTO INSEGNANTI: € 6,00

GRATUITO: fino a 10 anni; possessori Abbonamento Musei, Torino + Piemonte Card e tessera ICOM; diversamente abili; giornalisti iscritti all’albo

MOSTRA CON VISITA GUIDATA

QUANDO: sabato e domenica ore 11.30 e 17.30

COSTO: € 3,00 oltre al biglietto d’ingresso (prezzo promozionale)

Giovedì 29 agosto, ore 18.30

ESTATE A COLORI | VERDE: LA NATURA E LA RIGENERAZIONE

Ultima visita a tema sui colori

Ultima visita dedicata ai colori, in occasione della mostra TORINO ANNI ‘50. LA GRANDE STAGIONE DELL’INFORMALE (Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, fino al I settembre 2024).

Il percorso sui colori e sul loro potere espressivo si conclude con il VERDE, colore della natura, della vita e della rigenerazione. Artisti come Hans Hartung e Jean Fautrier mostreranno come il verde possa evocare un senso di rinascita e vitalità. Le loro opere, immergeranno i visitatori in un mondo di energia rinnovata e connessione con l’ambiente. Le opere degli ultimi naturalisti, Sergio Saroni e Francesco Soffiantino offriranno una prospettiva contemporanea e rigenerativa sul verde. Il verde, in tutte le sue sfumature, parlerà di crescita, speranza e tensione con il mondo naturale.

COSTO: € 6,00 oltre al biglietto d’ingresso

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: 011 837 688 int. 3/biglietteria@fondazioneaccorsi-ometto.it

IMMAGINE: Sergio SARONI, Paesaggio appenninico, 1961. Torino, Galleria del Ponte

Chi ce l’ha la piazza più grande d’Europa? Piazza Vittorio “sotto accusa”

Torino sul podio: primati e particolarità del capoluogo pedemontano

Malinconica e borghese, Torino è una cartolina daltri tempi che non accetta di piegarsi allestetica della contemporaneità.
Il grattacielo San Paolo e quello sede della Regione sbirciano dallo skyline, eppure la loro altitudine viene zittita dalla moltitudine degli edifici barocchi e liberty che continuano a testimoniare la vera essenza della città, la metropolitana viaggia sommessa e non vista, mentre larancione dei tram storici continua a brillare ancorata ai cavi elettrici, mentre le abitudini dei cittadini, segnate dalla nostalgia di un passato non così lontano, non si conformano allirruente modernità.
Torino persiste nel suo essere retrò, si preserva dalla frenesia delle metropoli e si conferma un capoluogo a misura duomo, con tutti i pro e i controche tale scelta comporta.
Il tempo trascorre ma lantica città dei Savoia si conferma unica nel suo genere, con le sue particolarità e contraddizioni, con i suoi caffè storici e le catene commerciali dei brand internazionali, con il traffico della tangenziale che la sfiora ed i pullman brulicanti di passeggeri sudaticcima ben vestiti.
Numerosi sono gli aspetti che si possono approfondire della nostra bella Torino, molti vengono trattati spesso, altri invece rimangono argomenti meno noti, in questa serie di articoli ho deciso di soffermarmi sui primati che la città ha conquistato nel tempo, alcuni sono stati messi in dubbio, altri riconfermati ed altri ancora superati, eppure tutti hanno contribuito e lo fanno ancora- a rendere la remota Augusta Taurinorum così pregevole e singolare.

1. Torino capitale… anche del cinema!

 

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

3.Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

4. Torino e le sue mummie: il Museo egizio

5.Torino sotto terra: come muoversi anche senza il conducente

6. Chi ce lha la piazza più grande dEuropa? Piazza Vittorio sotto accusa

7. Torino policulturale: Portapalazzo

8.Torino, la città più magica

9. Il Turet: quando i simboli dissetano

10. Liberty torinese: quando leleganza si fa ferro

 

6. Chi ce lha la piazza più grande dEuropa? Piazza Vittorio sotto accusa

Progettata nel 1817 e terminata nel 1825, Piazza Vittorio Veneto, è uno dei luoghi più conosciuti e suggestivi di Torino.
Passeggiando per limmenso spiazzo o camminando distratti sotto i portici mentre si osservano le vetrine, quasi non ci si accorge che latmosfera muta seguendo il sole: di giorno pare dessere su unimmensa terrazza che si affaccia sul Po e sul verde della collina, di sera ci si ritrova in un salotto borghese, aggraziatamente illuminato dai lampioni impero con braccio a cornucopia, edificati negli anni Sessanta, e ridondande di risate e chiacchiericcio.
Chissà se anche i ragazzi e le ragazze che indossavano velette o redingote si rivolgevano alla zona con lappellativo familiare di Piazza Vitto, ma quel che di sicuro non è cambiato da allora, sia che si tratti degli adolescenti del primo Novecento, o della giovanissima Gen Z, è che in questo enorme spiazzo porticato si veniva e si continua a venire- per gozzovigliare e spettegolare.
Lo dimostrano i numerosi locali oggi presenti sul territorio, quali La Drogheria, Soho o il Tr3nd, perennemente strabordanti di ragazzi chiassosi e comitive spensierate, ma lo testimoniano anche i bar storici, molti dei quali non sono più presenti sul territorio, ma hanno accolto i grandi personaggi torinesi prima che il loro nome fosse impresso nella Storia, e chissà se Gioberti avrà mai pianto damore al Gran Corso o da Biffi, oppure se un serioso Gobetti avrà mai alzato troppo il gomito presso il Caffè del Gas, pioniere dellilluminazione a idrogeno.


I tempi cambiano, le città si modernizzano, ma per fortuna certe cose non possono cambiare. Ce lo ricorda limmortale Caffè Elena, aperto da circa 130 anni dal 1889- interamente decorato in stile liberty, il famigerato bar in cui Giuseppe Carpano ha messo a punto la ricetta del suo Vermouth motivo per cui sulla porta dingresso campeggia la storica insegna originale in vetro del Vermut Carpano dellOttocento-.
Tuttavia oggi non vi parlo, cari lettori, di Piazza Vittorio come luogo più chiacchieratodi Torino, la nomino in questa lista di articoli perché tale località sfoggia un suo particolare primato, anche se non è quello che ogni ogni torinese ha sentito dire almeno una volta nella sua vita, ossia che Piazza Vittorio è la piazza più grande dEuropa.
Mi spiace deludervi, gentili compatrioti, ma non temete, c’è la soluzione anche per questa spinosa disputa.
La verità è che i primati sono questione di dettagli, come continua ad insegnarci questa società sempre più volta alla competizione ed al primeggiare ad ogni costo.
La nostra Piazza Vitto-benché ampia 39.960 mq (360 metri di lunghezza e 111 metri di larghezza massimi)- non è né la più estesa dEuropa, né tantomeno la più vasta di Torino il record appartiene a Piazza della Repubblica- il suo primato è più specifico: si tratta dello slargo dotato di porticipiù grande del Vecchio Continente.
Quindi, amici Torinesi, se qualcuno osasse mai contraddirci in tal senso, inneggiando alle mastodontiche dimensioni di altri luoghi, come ad esempio Piazza della Parata di Varsavia, Piazza Carlo di Borbone a Caserta, Place de la Concorde a Parigi o ancora Karlovo náměstí, la piazza più grande di Praga, siate pronti a replicare con puntualità.
Al di là dei record, ed evitando le ovvie quanto scontate battute sul sempiterno desiderio di gareggiare in dimensioni – aspetto tenuto in gran considerazione già dalle torri dei comuni medievali fino ai SUV oggi parcheggiati in seconda fila- è opportuno sottolineare il grande valore storico-artistico, ambientale e architettonico del luogo.
Piazza Vittorio Veneto, così nominata dal 1919, volendo onorare la località legata alla vittoria nella prima guerra mondiale -in origine intitolata a Vittorio Emanuele I- è un perfetto esempio di soluzione edilizia neoclassica, stile più che presente nellestetica del capoluogo, oltre al Liberty e al Barocco.
La piazza rappresenta inoltre un brillante accomodamento progettuale atto a risolvere il problema del raccordo con l’esedra barocca di Via Po e il forte dislivello tra i due capi del medesimo spiazzo. È larchitetto Giuseppe Frizzi, a partire dagli anni Venti dellOttocento, a redigere un disegno ben strutturato, basato su cortili in comune tra più proprietà, ospitanti originariamente rimesse, scuderie, laboratori artigiani, progetto a cui dobbiamo lattuale aspetto del luogo. Detto in modo più semplice, larguto architetto riesce a nascondere visivamente il fatto che, da via Po al ponte, esiste un dislivello di sette metri.
Quello che attualmente si presenta come uno dei cuori pulsanti della movidadella città, nonché esempio di eleganza e sciccheria, sia a livello edilizio che di avventori, un tempo era un territorio poco salubre, destinato a barcaioli e lavandaie. Ma si sa dai diamanti non nasce niente, dal letame nascon i fior.

Tutto ha inizio nel lontano 1663, con la costruzione della Contrada di Po, progetto che però non conduce a grandi miglioramenti; è necessario attendere i numerosi interventi che si succedono dai primi decenni dellOttocento, che interessano personalità come Claude-Yves Joseph La Ramée Pertinchamp, Ernesto Melano (1792-1867), per arrivare poi allassetto definitivo, ideato appunto da Giuseppe Frizzi.
Altra peculiarità del luogo è il suo collegamento, tramite il ponte Vittorio Emanuele I, alla Gran Madre di Dio, uno dei principali luoghi di culto della città, costruito su esempio del Pantheon romano, anchesso, come la dirimpettaia piazza, in stile neoclassico.
Per la gran parte del XIX secolo tuttavia la zona viene utilizzata principalmente per scopi prettamente militari, soprattutto in epoca fascista, quando lampio spazio è considerato più che opportuno per le adunanze dellesercito.
Purtroppo è necessario ricordare anche i momenti meno gloriosi della storia: nonostante la bellezza del territorio e la valenza aggregativa per la cittadinanza, sappiamo che la violenza della guerra non ha scrupoli per niente e nessuno, così tra il 1942 e il 1943 i bombardamenti distruggono la maggior parte degli edifici, sia quelli abitatiti sia le strutture commerciali, che tuttavia verranno poi ricostruiti in epoca più recente.
Oltre alla gloria apportata dal suo primato indiscusso, la piazza si arricchisce di dettagli e aneddoti storici, che ne esaltano ulteriormente linsito valore, come comprova il pilastro presente al numero civico 12, su cui è annotato il ricordo dellastronomo Giovanni Plana, qui deceduto nel 1864, oppure la lapide situata al numero civico 23, posta in alto tra due finestre e dedicata alla rimembranza del soggiorno torinese del poeta romantico-risorgimentale Giovanni Prati.
Per diversi anni, prima che anche festeggiare divenisse qualcosa di così complicato, la piazza è stata sede centrale dei grandi Carnevali del capoluogo, capeggiati da Gianduja, la maschera torinese per eccellenza. Particolarmente noto resta lanno 1886, quando si svolge il Terzo Congresso delle Maschere italiane, evento caratterizzato da giostre, padiglioni, cortei mascherati. La gran macchina delle feste resiste in piazza Vittorio fino agli anni Ottanta del Novecento, quando si inizia a decidere che la felicità può essere dannosa per larredo urbano, le grandi processioni dapprima vengono spostate, per valorizzare larchitettura del luogo, in seguito vengono quasi del tutto soppresse per altre motivazioni che non è il caso di approfondire.
Anche lo stesso Farò” – o Falò– della Festa Patronale di San Giovanni un tempo si svolgeva qui, invece che nella sede attuale altrettanto spettacolare- di Piazza Castello.
Restano lì in piazza per ora- i fuochi artificiali accesi sempre durante la festa del Patrono, lungo il tratto del fiume Po, essi illuminano rombanti il Monte dei Cappuccini, il ponte, limmensa Piazza Vittorio, accendono gli sguardi di chi ancora si vuole stupire dei colori che fluttuano nel cielo notturno, ravvivano una città unica nel suo genere, che, come tutte le dame, talvolta si fa impaurire dagli anni che passano, e si dimentica di difendere la sua sempiterna bellezza.