Cosa succede in città- Pagina 240

Lettere Scontrose di Giovanni Arpino

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Centro Studi Piemontesi, via Revel 15, Torino – Martedì 16 Novembre ore 18:00

Interventi di Bruno Quaranta, Massimo Romano

Con la testimonianza di Tommaso Arpino

Dagli articoli scritti da Arpino per il settimanale «Tempo» tra il 1964 e il 1965 nasce Lettere Scontrose, una raccolta inedita di lettere rivolte a grandi personalità a lui contemporanee e appartenenti a mondi differenti: dalla politica (Fanfani, Moro), allo spettacolo (Gassmann, Vitti, Chaplin), alla letteratura (De Amicis).

Una corrispondenza dai toni irriverenti e sarcastici, ma sempre garbati, che tocca i personaggi più in voga del decennio, approfondendone questioni private e pubbliche e affermando un profondo anticonformismo. Opinioni pungenti, talvolta scomode, espresse in contrasto con uno stile chiaro, schietto e scorrevole, che offre una limpida analisi della società del tempo e riflessioni sempre attuali.

Le lettere sono in realtà per l’autore un pretesto per l’analisi introspettiva dell’animo umano, per valorizzare chi va controcorrente e per esprimere la propria opinione sul controverso periodo storico-politico in cui si trova a vivere.

Arpino ha una profonda fede in ciò che fa: scrivere è per lui un lavoro da dannati, «un modo di peccare e confessarsi in pubblico», ma è necessario perché rappresenta un modo per raggiungere la verità, a cui tende costantemente.

Il presidente Mattarella a Torino in visita al Museo del Risorgimento e per i 50 anni dei Tar

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Notizia aggiornata

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato oggi il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Dopo avere aperto le Celebrazioni per i 190 anni del Consiglio di Stato e i 50 anni della legge istitutiva dei Tribunali Amministrativi Regionali al Teatro Carignano con il presidente Cirio e il sindaco Lo Russo,   il Capo dello Stato si è recato al Museo dove è stato accolto dal Presidente Mauro Caliendo e dal direttore Ferruccio Martinotti

Il momento più importante della visita è stato nella Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino, l’Aula in cui si compì il percorso parlamentare che dal 1848 al 1860 portò all’Unità d’Italia, cuore del Museo Nazionale del Risorgimento. Sul tavolo che veniva utilizzato dal Presidente del Consiglio e dai Ministri del Regno di Sardegna ha potuto ammirare alcuni preziosi documenti storici, richiesti in prestito temporaneo all’Archivio di Stato:

– l’originale dello Statuto Albertino in lingua italiana e francese;

– la Legge del 17 marzo 1861 con cui Vittorio Emanuele II, re di Sardegna, assume per sé e i suoi successori il titolo di re d’Italia;

– l’Editto di Racconigi del 18 agosto 1831, istitutivo del Consiglio di Stato   

– le Patenti di Carlo Alberto applicative dell’Editto di Racconigi, 13 settembre 1831

– il Verbale della prima sessione del Consiglio di Stato del 4 novembre 1831

Lungo il percorso museale il Presidente Mattarella si è poi trattenuto in particolare nella sala che racconta il decennio preparatorio che portò alla Seconda Guerra di Indipendenza in cui è esposto un grande telaio con il Tricolore e in quella dedicata a Garibaldi e alla Spedizione dei Mille.

Sergio Mattarella è il settimo Presidente della Repubblica a visitare il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano: prima di lui lo hanno fatto Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano.

Più tardi  il Presidente  Mattarella ha partecipato all’inaugurazione del PalaSermig, il nuovo palazzetto dello Sport dell’Arsenale della Pace, a Torino.
“E’ una iniziativa che vale per chi la frequenterà potendo, grazie ai volontari, fare sport in maniera aperta e serena, crescendo nella capacità di fare squadra, di competere con gli altri. Ma è anche  punto di coesione per chi vive qui intorno. E’ esempio di come si vive insieme, di come si è comunità”, ha detto.

 

A Camera riflessioni su potere, sicurezza e controllo sociale

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“Salvatore Vitale. How to Secure a Country +”.  A “CAMERA” negli scatti del fotografo siciliano

Fino al 12 dicembre

Classe ’86, di origini palermitane, Salvatore Vitale è un artista visivo, ma anche editore e docente, residente oggi a Zurigo. E proprio dal risiedere in uno dei Paesi, la Svizzera, noti per essere politicamente e socialmente fra i più sicuri al mondo, deriva il suo interesse ad esplorare le strutture di potere, la mediazione tecnologica e l’influenza di questi elementi nella società. Così, quando nel 2014 gli svizzeri votarono a favore di un’iniziativa popolare federale “contro l’immigrazione di massa”, l’immigrato Vitale sentì il bisogno di mettere mano ad un progetto teso ad esplorare le misure di sicurezza nazionale del Paese che lo ospitava, concentrandosi “su istruzioni, protocolli, burocrazie e soluzioni concrete adottate”, da lui visualizzate in fotografie, diagrammi e  illustrazioni grafiche. Nel 2015, quel progetto dal titolo “How to Secure a Country” riceve un premio dallo “Swiss Arts Council” e oggi ne troviamo testimonianza nella “Project Room” di “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia” di Torino. Prima personale dell’artista palermitano in un’istituzione italiana, la mostra è curata da Giangavino Pazzola, con il sostegno della “Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia” in collaborazione con OGR Torino e la Galleria “Ncontemporary” di Milano. Oltre quaranta le opere esposte realizzate con differenti media e appartenenti a due nuclei di lavori, relativi ad altrettante ricerche di lungo periodo realizzate da Vitale a partire dal 2014 sino ad oggi. La maggior parte di esse appartengono alla serie “How to Secure a Country +” (2014 – 2019), racconto quasi didattico, neutro e acritico del sistema di sicurezza nazionale svizzero esplorato dal suo interno. “Articolando il discorso in diversi capitoli, Vitale ricostruisce un quadro esaustivo – sottolineano gli  organizzatori – del sistema di sicurezza di uno stato, portando lo spettatore a riflettere sull’idea di protezione nella relazione tra autorità e individuo”. Incluse nel percorso espositivo, sono anche due opere del progetto “Persuasive System”, ricerca iniziata dall’artista nel 2020, e attualmente ancora in corso, incentrata sul tema dell’influenza della sorveglianza digitale nel controllo sociale degli individui. E proprio in quest’ottica, nella “Corte Est”, antistante l’ingresso principale di OGR Torino, è stata ospitata l’installazione di tre telecamere di sorveglianza che registrano in tempo reale il passaggio delle persone in una area delimitata, e segnalata per mezzo di un segno grafico, in conformità con le direttive europee. Le immagini sono state trasmesse contestualmente in diretta sia sui grandi schermi allestiti nel foyer di OGR (rimossi dopo la prima settimana di mostra) sia in due monitor installati a “CAMERA”, tutt’oggi in funzione, per “rafforzare così l’idea di pervasività della sorveglianza nella vita sociale odierna”. Sempre a “CAMERA” troviamo anche l’installazione di un “video-essay” realizzato per l’occasione da Vitale, con il quale viene messa in scena la rievocazione di un esperimento sociale sul comportamento delle persone. “Combinando immagini fisse e in movimento, filmati d’archivio, dati fattuali e testo, l’opera si avvale della ‘metafora dell’aeroporto’ per svelare i paradossi connaturati alla logica della sorveglianza sistemica, evidenziando la necessità di porre maggior attenzione ai processi di omologazione dei comportamenti collettivi e dei sistemi che regolano la loro formazione”.

A completamento della mostra, Salvatore Vitale terrà un incontro aperto al pubblico il 25 novembre alle ore 18.30 a “CAMERA” e dal 26 al 27 novembre un workshop teorico-pratico, “The Narrative Impulse”, in cui condurrà i partecipanti nella creazione di un progetto narrativo costruito mediante la combinazione della fotografia con media diversi come suono, video, piattaforme social, web, immagini d’archivio. Per informazioni e iscrizioni, www.camera.to

“How to Secure a Country +” rientra nel ciclo di mostre “Passengers. Racconti dal Mondo Nuovo”, programma dedicato da “CAMERA” agli artisti mid-career che maggiormente rappresentano esempi di innovazione del linguaggio visivo contemporaneo.

Gianni Milani

“Salvatore Vitale. How to Secure a Country +”

CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Fino al 12 dicembre

Orari: lun. merc. ven. sab. dom. 11/19; giov. 11/21. Mart. chiuso

Nelle foto:

Immagini da “How to Secure a Country +”

Quando il barocco incontra il folk

L’ORCHESTRA SINFONICA DI SAVONA INCONTRA GLI ALLIEVI DEL COLLEGIO EINAUDI. VENERDÌ 12 NOVEMBRE CONCERTO E CONFERENZA “IL BAROCCO INCONTRA IL FOLK”

Uno dei programmi più amati del ‘tour’ del Voxonus Festival entra a far parte del progetto di formazione musicale per i giovani

Secondo appuntamento torinese per il Voxonus Festival, la rassegna barocca dell’Orchestra Sinfonica di Savona, che venerdì 12 novembre presenterà al Collegio Universitario Einaudi “Il Barocco incontra il Folk”. Suoneranno Maurizio Cadossi (violino), Claudio Gilio (viola) e Flavio Spotti (percussioni etniche). Il repertorio spazierà dai brani di Solomon ed Henry Eccles a quelli di PlayfordKircher e Lully. Il programma, che verrà presentato alle 18 con una conferenza riservata agli studenti e alle 21.15 con il concerto, prevede un dialogo tra pubblico e musicisti, che racconteranno, anche attraverso l’evoluzione degli strumenti originali, la storia del Barocco europeo.

“Il Barocco incontra il Folk” è un esempio delle contaminazioni crossover che interessano il percorso culturale del Voxonus Festival, che con questo studio tra musica colta e popolare realizza una ricerca filologica senza precedenti. Claudio Gilio e Maurizio Cadossi fanno inoltre parte del ricercato Voxonus Duo. Dopo gli apprezzamenti ricevuti dalla critica musicale, grazie alla Fondazione Collegio Universitario Einaudi si consolida il legame tra Liguria e Piemonte con uno sguardo privilegiato verso un pubblico giovane. Così è stato anche per la rassegna “Off” andata in scena all’Accademia Musicale di Savona Ferrato-Cilea.

“Questa iniziativa di formazione musicale realizzata nell’ambito del Voxonus Festival rappresenta per i nostri studenti e studentesse una peculiare opportunità di formazione, che abbina approfondimenti in aula ad esperienze concertistiche, con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della musica. I nostri studenti e studentesse saranno accompagnati in questa esperienza dal Maestro Claudio Gilio e da alcuni componenti dell’Orchestra Sinfonica di Savona. Insieme approfondiranno il tema della ‘creatività’ in una possibile sua applicazione musicale”, commenta Laura Viada, Direttrice della Formazione del Collegio Einaudi.

La Fondazione Collegio Universitario Einaudi è una fondazione privata senza fini di lucro, che gestisce Collegi di Merito riconosciuti e accreditati dal MUR. Con le sue cinque residenze il Collegio offre spazi di vita e percorsi di formazione a oltre 800 studentesse e studenti universitari meritevoli. La mission del Collegio è valorizzare il merito e il potenziale di studenti universitari motivati a sviluppare nuove capacità, raggiungere risultati eccellenti e crescere come Persone, Cittadini e Professionisti, offrendo loro un ambiente di studio e di vita stimolante e interdisciplinare e un percorso di formazione personalizzato e trasversale. L’incontro si inserisce pertanto in questo ambito di sviluppo formativo di abilità trasversali.

Voxonus nasce 10 anni fa ad Albissola Marina dall’idea di Claudio Gilio, direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica di Savona, e dello specialista Filippo Maria Bressan all’interno del progetto Academia di musici e cantori. Una realtà stabile, sinfonica, operistica e corale, improntata su musiche e strumenti del Sette-Ottocento. Sebbene la cifra stilistica sia l’espressione artistico-culturale di epoca barocca, il repertorio si apre a contaminazioni crossover con incursioni di altri generi, che regalano al pubblico un’esperienza unica. Protagoniste della rassegna sono le formazioni Voxonus Orchestra, Voxonus Quartet, Voxonus Choir e Voxonus Duo. Nel 2020, in pieno lockdown, è nata l’etichetta discografica Voxonus Records e proprio questa etichetta ha realizzato il cortometraggio ‘Risvegli’ diretto da Francesco Ghiaccio, con Across Duo, e distribuito da Vevo.

I posti riservati al pubblico per il concerto delle 21.15 sono limitati ed è pertanto necessaria la prenotazione. Green pass obbligatorio. Per info e contatti con l’Orchestra Sinfonica di Savona: Tel. + 39 019 824663 | Cell. + 39 340 6172142 | info@orchestrasavona.it

Dal “Diavolo veste Prada” al Museo del Cinema: Stanley Tucci alla Mole

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L’attore americano Stanley Tucci è stato ieri in visita al Museo Nazionale del Cinema.

In Italia per girare una puntata della serie Searching for Italy della CNN, l’attore ha manifestato il desiderio di visitare in forma privata il Museo Nazionale del Cinema. La visita è stata preceduta da una proiezione strettamente privata al Cinema Massimo del film 007 No time to die, quale sorpresa di fine riprese per la crew che lo ha accompagnato in città.

Accolto al museo dal presidente Enzo Ghigo e dal direttore Domenico De Gaetano, Tucci è rimasto affascinato dalla bellezza dell’edificio, tanto da prendere l’ascensore panoramico e salire fino in cima alla Mole Antonelliana per ammirare la città dall’alto. Una prova di grande coraggio per lui che soffre tantissimo di vertigini, e l’emozione è stata così forte che ha affermato che la prossima volta ha intenzione di fare la salita nell’intercapedine della cupola.

Molto colpito e incantato dallo splendore del museo  e dell’Aula del Tempio: uno spazio così suggestivo e inaspettato che per lui rappresenta un grande omaggio al cinema, soprattutto la mostra Photocall con i volti di attori conosciuti, da Isabella Rossellini a Monica Bellucci.

Ha dimostrato molto interesse alla programmazione e alle attività delle salette dedicate alla realtà virtuale CineVR, posizionate di fianco al Moloch del film Cabiria, film da lui conosciuto e apprezzato.

Molto conosciuto in Italia per diverse sue interpretazioni, ha dichiarato che uno dei suoi personaggi preferiti è Nigel ne Il Diavolo veste Prada, e ha acconsentito a firmare il manifesto e la locandina.

“Les italiens” e quella Parigi così viva tra le due Guerre

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“Parigi era viva. De Chirico, Savinio e les Italiens de Paris”: questo è il titolo della mostra che si è aperta il 21 ottobre scorso presso il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto.

Attraverso settanta opere viene raccontata l’avventura di sette artisti italiani che, arrivati nella Ville Lumière, in momenti diversi, per vivere, lavorare e fondersi in quell’atmosfera artistica di grandi movimenti e di immensi pittori, espongono insieme per la prima volta nel 1928: Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Massimo Campigli, Filippo De Pisis, Renè Paresce e Gino Severini. Parigi, in quegli anni, mantiene intatto il proprio fascino e si conferma capitale dell’arte e delle arti. Montparnasse ha, ormai, definitivamente sostituito Montmartre quale cuore pulsante della vita culturale parigina. Picasso, Braque, Soutine, Pascin, Aragon, Cocteau, Dalì, Man Ray vivono e lavorano nel quartiere, animano le notti alla Cupole e stravolgono l’arte. Modigliani è morto nel gennaio 1920, ma la sua straordinaria leggenda e la forza espressiva delle sue opere continuano a influenzare il mondo culturale parigino. E’ in questo luogo meraviglioso, come definirà Breton la Parigi di quegli anni che les italiens dipingono alla ricerca di conferme e aperti a nuove influenze.

La mostra, divisa in sette sezioni, ci regala, attraverso le tele, gli sguardi diversi e complementari di questi pittori. Les italiens, ciascuno secondo il proprio “sentire” e la propria tecnica e il proprio stile, evocano nei quadri atmosfere classiciste, influenzate dal surrealismo con il quale vengono a contatto a Parigi.

Accompagnato dalle fotografie e dalla musica di quegli anni spensierati, lo spettatore si immerge in un percorso espositivo multiforme che desta in lui emozioni e sensazioni diverse, trasportandolo in mondi lontani, immoti e quasi pietrificati, in vie brucianti di vita, in paesaggi assolati, in ambienti dove il tempo sembra essersi fermato. Stanza dopo stanza, sezione dopo sezione, si incontrano l’ossessiva ricerca e reinterpretazione del mito classico di De Chirico, le immagini surreali e inquietanti di Savinio, le donne dagli occhi grandi che riemergono da qualche dipinto parietale di micenea memoria di Campigli, le pennellate calligrafiche, avvolgenti e malinconiche di De Pisis, le forme cubiste di Paresce, i dolenti Pulcinella di Severini che tanto ricordano gli arlecchini e gli acrobati del Picasso del periodo blu e rosa e le tensioni plastiche di Mario Tozzi.

La parabola de les italiens dura pochi anni. I sette artisti proseguono singolarmente il loro percorso pittorico, seguendo ciascuno una strada diversa. Tuttavia, questo sodalizio segna profondamente la storia dell’arte europea tra le due guerre e rappresenta una testimonianza importante di come gli artisti italiani riuscirono a conquistare Parigi.

Barbara Castellaro

 

PARIGI ERA VIVA DE CHIRICO, SAVINIO E LES ITALIENS DE PARIS (1928-1933) Museo di Arti Decorative Accorsi -Ometto | Torino 21 ottobre 2021 – 30 gennaio 2022

ORARI Martedì, mercoledì e venerdì 10.00-18.00 │ Giovedì 10.00-21.00 │ Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00 │ La biglietteria chiude mezz’ora prima │ Lunedì chiuso

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO: Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto Via Po 55 | Torino | 011 837 688 int. 3 www.fondazioneaccorsi-ometto.it info@fondazioneaccorsi-ometto.it

Palazzo Madama: Conferenze in museo per le Atp Finals

Giovedi 11 e 18 novembre 2021 ore 17.30

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Piazza Castello, Torino

 

 

In occasione delle ATP Finals, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino propone due conferenze a tema:

 

Corti e cortili. Giochi di palla e di racchetta fra Rinascimento e Barocco (11/11/21) con Clelia Arnaldi di Balme (conservatore di Palazzo Madama), Alessandra Castellani Torta (Accademia di Sant’Uberto) e Blythe Alice Raviola (Università degli Studi di Milano).

 

Il tennis ha origini antiche. Giochi di palla con bracciali e racchette di vario genere sono praticati in tutta l’Europa già a partire dal Medioevo e coinvolgono uomini e donne diventando non solo forme di passatempo, ma validi strumenti di esercitazione fisica e di strategia didattica, oggetto di trattati e di studi scientifici. Le partite animano con uguale entusiasmo i cortili – i molti spazi del gioco popolare – e le corti principesche, dove si costruiscono campi da gioco ancora oggi riconoscibili in alcune strutture cittadine. La conferenza traccia la lunga storia del tennis, dalle origini al Settecento, e propone un itinerario per immagini attraverso l’evoluzione delle tecniche di gioco, alla scoperta delle sue valenze simboliche ed educative.

 

“Come bianche farfalle”: immagini del tennis nella modernità (18/11/21) con Alessandro Tosi (Università di Pisa)

 

La conferenza ripercorre alcuni motivi che dalla fine dell’Ottocento accompagnano il tennis nell’immaginario della modernità. Una suggestiva selezione di dipinti, sculture e stampe compone, attraverso le opere dei maggiori artisti moderni e contemporanei, una storia che riprende i temi tradizionalmente legati al più nobile dei giochi per declinarli in molteplici registri visivi, poetici ed emozionali.

 

 

Clelia Arnaldi di Balme, conservatore Palazzo Madama

Conservatore per le raccolte di arte moderna a Palazzo Madama, collabora con la Soprintendenza torinese per la valorizzazione delle residenze reali sabaude. Ha scritto saggi e curato mostre su argomenti legati al collezionismo di corte, alle arti decorative e alla cultura figurativa in Piemonte in età barocca.

 

 

Alessandra Castellani Torta, Accademia di Sant’Uberto

Alessandra Castellani Torta è esperta di storia dello sport con particolare attenzione alla trattatistica e allo studio dei passatempi alla corte sabauda nel XVII secolo. È socia fondatrice e vicepresidente dell’Accademia di Sant’Uberto, che si occupa di valorizzazione delle residenze reali piemontesi attraverso lo studio della musica a corte e del corno da caccia.

 

 

Blythe Alice Raviola, Università degli studi di Milano

  1. Alice Raviola insegna Metodologia dello studio della storia all’Università degli studi di Milano e Storia moderna nei Master in Public History e Digital Humanities del medesimo Ateneo. Studiosa delle corti sabauda e gonzaghesca, sulle quali ha all’attivo numerosi lavori, è vicepresidente della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

 

 

Alessandro Tosi, Università di Pisa

Alessandro Tosi insegna Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa e dirige il Museo della Grafica di Pisa. Nell’ambito degli studi sui rapporti tra arte e scienza, si è occupato anche della storia del tennis nella prima età moderna.

Info: Ingresso gratuito previa prenotazione obbligatoria: t. +39 0114429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

Oasi urbana a Parco Stura con Nova Coop

È Parco Stura l’area scelta a Torino da Nova Coop per realizzare una delle dieci “Oasi Urbane” che Coop si è impegnata a creare entro fine anno in altrettante città italiane per ribadire il suo impegno nella lotta ai cambiamenti climatici.

Il progetto “Oasi Urbane” prevede la piantumazione di 10 mila alberi e arbusti per restituire un po’ di verde alle città italiane e allo stesso tempo riqualificare aree degradate, con l’obiettivo di riportare la biodiversità e l’equilibrio naturale in ecosistemi danneggiati e contribuire alla salvaguardia del paesaggio e al miglioramento della qualità di vita degli abitanti.

A Torino, Nova Coop ha scelto di realizzare l’intervento di piantumazione nel Parco Stura Sud per supportare il percorso di bonifica, riqualificazione e restituzione alla città di cui è stata oggetto questa zona negli ultimi anni.

Martedì 9 novembre alcuni Soci Coop, volontari e giovani under 30, dopo aver svolto un workshop formativo sulle tematiche ambientali legate ai cambiamenti climatici, sono stati protagonisti dell’ultima fase di messa a dimora di 800 piante nei 3 ettari a disposizione, imbracciando pala e vanga, con il supporto tecnico dei partner del progetto AzzeroCo2, Silverback e Legambiente.

Per realizzare la nuova area boscata popolando lo spazio verde che affaccia su via Bollengo (nella porzione del parco compresa tra corso Giulio Cesare e corso Vercelli) è stato scelto un variegato mix di specie arboree e arbustive comprendente esclusivamente varietà autoctone tipiche del quadro vegetazionale della zona: frassini maggiori, salici bianchi, olmi, prugnolo selvatico, frangola e biancospino. Le piantumazioni verranno monitorate per i prossimi due anni attraverso una sorveglianza attiva per verificare il corretto attecchimento e intervenire in caso di danni da siccità, malattie o altre possibili cause. Un’apposita cartellonistica illustrerà ai frequentatori del bosco in divenire le caratteristiche delle specie che si è scelto di piantare e coltivare.

“Oasi urbane” è stato finanziato con la campagna “Green Weeks Coop” (partita a fine agosto fino all’8 settembre), che ha promosso nelle scorse settimane lo “sconto sostenibile” del 25% sui prodotti Coop e grandi marche, destinando il 5% del ricavato a queste attività di sostegno all’ambiente.

Dopo la prima tappa milanese, che ha riunito giovani da tutta Italia in concomitanza con lo svolgimento della Pre-Cop26, e l’appuntamento nella zona nord di Torino, ulteriori iniziative verranno realizzate a Genova, Piacenza, Ancona, Perugia, Firenze, Livorno, Roma e Bari.

Ernesto Dalle Rive, Presidente Nova Coop, commenta: “Con questa azione di imboschimento di Parco Stura, Nova Coop continua il suo impegno in sostegno alla riqualificazione urbana del quadrante nord della città, iniziato con l’apertura del Superstore e Piazza commerciale Botticelli. Abbiamo fortemente voluto localizzare in quest’area della città il contributo che potevamo offrire con la nostra “Oasi Urbana” alla crescita del patrimonio del verde pubblico di Torino, coinvolgendo Soci Coop, giovani e stakeholder, per sostenere il processo di riqualificazione che sta restituendo alla comunità le sponde della Stura per usarle come nuovo spazio pubblico cittadino. Grazie alle Green Weeks Soci e consumatori hanno avuto modo di partecipare a un progetto concreto di rigenerazione urbana e tra poche settimane potranno venire in un luogo preciso a verificare il risultato della loro scelta”.

Francesco Tresso, assessore alla cura della città e alla manutenzione del Verde della Città di Torino, dichiara: “Ringrazio Nova Coop per questo importante intervento di piantumazione a Parco Stura, in un’area oggetto di un intervento di bonifica e di riqualificazione per restituire ai cittadini un parco sempre più fruibile e attrattivo. Torino è tra le città più verdi d’Italia, ma è fondamentale continuare a investire in questi interventi di forestazione urbana per garantire un futuro più sostenibile alla nostra città, con contributi concreti volti alla mitigazione dei cambiamenti climatici, al miglioramento della qualità dell’aria e alla valorizzazione degli spazi pubblici urbani”.

Carmela Favarulo di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) commenta: “È un progetto che mette assieme in maniera concreta l’attenzione e la cura dell’ambiente che ci circonda e in cui viviamo, la collaborazione di centinaia di giovani e l’impegno diretto dei Soci Coop. Si tratta di una campagna in cui abbiamo investito e in cui crediamo e che in questi giorni dopo Torino toccherà altre città e altre cooperative. L’attenzione verso gli obiettivi 2030 delle Nazioni Unite tocca tutte le attività delle cooperative di consumo, dagli aspetti commerciali alle campagne sociali, come la recente iniziativa sui Seabin per la pulizia di laghi e mari o Close the Gap, per promuovere la parità di genere”.

“Le città rivestono un ruolo cruciale nella crisi climatica, essendo responsabili di almeno il 70% delle emissioni climalteranti. Peraltro, è proprio nelle aree urbane che si pagheranno i conti più salati in termini di conseguenze del riscaldamento globale – ha spiegato Annalisa Corrado Responsabile Progetti innovativi di AzzeroCO2 –. Con il progetto Oasi Urbane di Coop si è voluto intervenire in questi contesti mettendo a dimora alberi che rappresentano le “tecnologie” più potenti che abbiamo per assorbire i diversi inquinanti ma anche per contrastare gli effetti delle piogge torrenziale e le ondate di calore. Gli 800 alberi piantati a Torino serviranno a questo scopo, un intervento dal rilevante valore ambientale che siamo orgogliosi rientri nella Campagna Mosaico Verde, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente con l’obiettivo di ripristinare l’ecosistema dei territori e dare il nostro contributo al contrasto alla crisi climatica. È questa secondo noi la strada giusta da percorrere se vogliamo parlare di futuro possibile”.

Il Tennis a Corte: a Stupinigi il Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia

12 – 21 novembre 2021

Per le ATP Finals la Palazzina di Caccia di Stupinigi espone il Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia con la racchetta in primo piano, uno dei rari casi che documenta l’importanza del gioco nella formazione dei piccoli principi

 

Il gioco della pallacorda (jeu de paume in Francia), antenato del tennis, viene adottato presso le corti europee nei primi passi della formazione dei piccoli principi. L’esercizio corporale è infatti ritenuto fondamentale per la costruzione del valore militare e le attività atletiche, tra cui i giochi con la palla, si affiancano ai tradizionali apprendimenti dell’arte equestre e del maneggio delle armi. L’uso della palla ha un doppio valore pedagogico: è esercizio fisico per la sanità del corpo unito alla prontezza della mente (destrezza) ed è anche svago lecito sotto il profilo morale perché insegna ad elaborare strategie e a rispettare le regole.

Il ritratto, che verrà esposto in occasione delle ATP Finals dal 12 al 21 novembre negli ambienti della Biblioteca della Palazzina di Caccia di Stupinigi, è uno dei rari casi in cui viene documentato il ruolo del gioco d’azione nel procedimento pedagogico.

Il dipinto ritrae due dei figli del duca Vittorio Amedeo I di Savoia e di Cristina di Francia: Francesco Giacinto, nato nel 1632 e morto nel 1638 e il fratello minore Carlo Emanuele, nato nel 1634. I due bambini posano accanto a un seggiolone rosso e mostrano i loro passatempi preferiti: il più grande una pallina e racchetta da pallacorda, che si può considerare l’antenata del tennis, e il più giovane un uccellino legato con una cordicella. La racchetta cordata non è solo un giocattolo, ma è uno strumento da impiegare per l’apprendimento di gesti che gioveranno al coordinamento dei movimenti e alla destrezza del tiro.

 

Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II

Pittore attivo alla corte sabauda

1636-1637

Olio su tela, 140 x 115 cm

Fondazione Ordine Mauriziano, Palazzina di Caccia di Stupinigi

 

INFO

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Indispensabile il Green Pass

 

Da Ikea “Il tuo regalo vale doppio”, giocattoli per CasaOz

Fino al 6 gennaio iniziativa a sostegno dei bambini

 Il gioco è un bisogno fondamentale, attraverso il quale i bambini creano, comunicano, si rifugiano in un mondo prezioso e sviluppano la loro personalità. Per questo in IKEA il gioco è una cosa seria e, per sostenere il diritto dei più piccoli a giocare, crescere e divertirsi, l’azienda lancia l’iniziativa “Il tuo regalo vale doppio”: dal 29 ottobre al 6 gennaio lo store IKEA Torino Collegno invita tutti ad acquistare giochi e peluche e a lasciarli nell’apposita casetta situata dopo le casse. I giocattoli raccolti saranno donati all’Associazione CasaOz Onlus che potrà così destinarli ai bambini in difficoltà per sostenere il loro diritto a giocare.

L’iniziativa partirà in occasione del lancio di SAGOSKATT, la collezione in edizione limitata composta da peluche disegnati dai bambini per i bambini, giunta al suo settimo anno, il cui  ricavato delle vendite sarà donato Fondazione ABIO Italia Onlus, l’organizzazione che in tutta Italia si occupa di accogliere bambini e famiglie che vivono un momento difficile in ospedale, assicurando loro il diritto al gioco e all’attività ricreativa. Fondazione ABIO Italia Onlus coordina l’attività delle Associazioni ABIO che in tutta Italia (5.000 volontari attivi in oltre 200 reparti) dal 1978 assicurano ai più piccoli il diritto all’attività ricreativa e lavora affinché le strutture ospedaliere siano “all’Altezza dei Bambini”.

La collezione SAGOSKATT nasce dall’iniziativa “Disegna il tuo peluche”, attraverso la quale IKEA invita i bambini di tutto il mondo a disegnare il peluche dei propri sogni, dando libero sfogo a tutta la loro immaginazione. Fra i 66.259 disegni ricevuti lo scorso novembre, sono cinque i disegni scelti da IKEA e trasformati in veri giocattoli: Dodo, Gatto, Uovo fritto, Cane sirena e Amici sandwich. Questi i peluche della collezione SAGOSKATT 2021, disponibili in edizione limitata online e nello store IKEA Torino Collegno, che saranno acquistabili dal 29 ottobre, contribuendo a sostenere ABIO.