Cosa succede in città- Pagina 20

Alle Gallerie d’Italia  una mostra dedicata a “Olivo Barbieri Spazi Altri” 

 

 

Intesa Sanpaolo presenterà al pubblico dal 20 febbraio al 7 settembre 2025 presso le Gallerie d’Italia di Torino una mostra dedicata a “Olivo Barbieri. Spazi altri”, a cura di Corrado Benigni. Si tratta di uno sguardo sulla Cina attraverso le immagini del grande fotografo Olivo Barbieri, realizzate in un arco temporale di trent’anni, che colgono la polarità e i contrasti di un Paese che oscilla tra nette antitesi, frenesia e vuoto, postmodernità e arcaico. Dualismo che caratterizza la stessa arte di Barbieri, uno dei fotografi italiani più innovativi e originali, le cui immagini oscillano tra vero e rappresentazione del vero, tra mondo immaginario e mondo riprodotto.

Non mi ha mai interessato la fotografia, ma le immagini. Credo che il mio lavoro inizi laddove finisce la fotografia” ha affermato Olivo Barbieri.

Fotografie illustrano il percorso artistico dell’artista che, tramite esse, mette in crisi le consuete modalità di rappresentazione per dare vita a nuove narrazioni attraverso esperimenti percettivi continui e incessanti. L’espediente visivo, che sia l’alterazione coloristica dell’illuminazione artificiale, le sfocature della scena o la sovraesposizione, l’uso del rendering, non è mai fine a se stesso.

 

Mara Martellotta

Il MAUTO presenta il programma 2025 e la nuova mostra delle auto giocattolo di Robert Kuśmirowski

Storia, design, arte e futuro sono i grandi temi che guideranno la programmazione per il 2025 del MAUTO (Museo Nazionale dell’Automobile), per offrire a un pubblico sempre più grande e numeroso un racconto dell’automobile innovativo e attuale, oltre a rafforzare una rete di istituzioni e aziende interessate ai linguaggi della contemporaneità. Il MAUTO presenta il programma culturale 2025, anno in cui intende consolidare gli importanti risultati raggiunti nel 2024 in termini di visitatori, visibilità e ampliamento degli ambiti di attività e ricerca. Nel luglio 2023 il MAUTO celebrava i 90 anni del Museo, e in quell’occasione si inaugurata sotto la direzione di Lorenza Bravetta una nuova strategia che ha visto l’automobile in vari settori della cultura. Il risultato è stato eccellente in termini di pubblico, con un aumento di visitatori del 27% registrato nel 2024 rispetto al 2023, e del 62% rispetto al 2022, con complessivamente 400 mila visitatori. Tra gli obiettivi del Museo vi è l’incremento della presenza sul territorio e l’apertura a nuovi pubblici attraverso una diversificata serie di azioni di valorizzazione dello straordinario patrimonio conservato, e la produzione di contenuti inediti in grado di comunicare i linguaggi della contemporaneità. I quattro filoni tematici che animano il programma 2025 del MAUTO sono storia, design, arte e futuro. Il MAUTO si articola in due sedi: il Museo Nazionale dell’Automobile e il Centro Storico FIAT. Le attività includono mostre, site specific, appuntamenti culturali, attività di ricerca, interventi di restauro, workshop e proposte educative che, insieme, contribuiscono a creare un racconto articolato e trasversale dell’automobile e della sua storia. Si tratta di una narrazione declinata per i diversi pubblici al quale il Museo si rivolge, con l’obiettivo di renderlo un luogo accessibile e inclusivo che promuove la diversità e la sostenibilità, e che opera con la partecipazione della comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, la riflessione e la condivisione di conoscenze.

“La crescita dei numeri in questo biennio è propulsiva – spiega Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO – è l’effetto della svolta impressa al MAUTO dall’articolato programma multiculturale costruito per i 90 anni, insieme alle istituzioni museali torinesi. Questa nuova offerta è il ripensamento dell’idea stessa di automobile attraverso l’inclusione programmatica dei molti valori culturali da essa veicolati e rappresentati. Abbiamo declinato la presenza pervasiva dell’auto nella musica pop come nella narrativa, veicolo di esperienze concettuali come per Chironi ieri o Kuśmirowski oggi, di cui è stata inaugurata nella giornata di giovedi 30 gennaio la mostra ‘C/Art-l’arte di giocare con l’automobile’ dedicata al collezionismo delle auto giocattolo, di storie visive e industriali dell’Italia del Novecento come per ‘125 volte FIAT’. Questa mostra mi porta a richiamare lo sdoppiamento del programma tra due sedi, il MAUTO e il Centro FIAT, per sua natura luogo di memoria e archivio quindi avviato a essere polo di studi e ricerche. Segnalo anche l’attivazione di diversi programmi con altre istituzioni in Europa e nel mondo globale, e nel non luogo del metaverso, che vede l’auto italiana e non solo come valore riconosciuto. Il nostro focus è il dialogo con altre culture, e i risultati sono la conseguenza”.

Il progetto di divulgazione del patrimonio culturale che il Museo conserva, reso possibile grazie alla collaborazione di altri enti culturali, scuole, istituti di ricerca di alta formazione in Italia e all’estero, oltre che di costante collaborazione con quelle aziende che hanno scelto di condividere il programma. I traguardi raggiunti nel 2024, e la progettazione delle attività 2025, sono il risultato di un impegno corale, portato avanti da una squadra di persone altamente qualificate e sempre più numerose. Al gruppo di lavoro si sono aggiunti recentemente tre curatori esterni che, con Ilaria Pani e Davide Lorenzoni, responsabili rispettivamente di archivi-centro di documentazione e del Centro di conservazione e restauro, hanno contribuito a definire le linee guida delle rispettive aree di competenza, valutandone la coerenza rispetto alla missione del Museo: Maurizio Arnone, head of future cities & communities research domain di Fondazione Links e curatore per il MAUTO del settore Future Mobility; Silvia Baruffaldi, direttore responsabile di Auto e Design e curatrice del settore Design e Gianluigi Recuperati, scrittore e curatore di Public Program e Progetti Speciali.

“Il 2025 sarà un anno di numerosi cantieri – afferma il direttore del MAUTO Lorenza Bravetta – il percorso espositivo si arricchirà infatti del progetto Future Mobility, a cura di Maurizio Arnone, e a giugno del nuovo spazio Design curato da Silvia Baruffaldi. Lo spazio di cui è responsabile Gianluigi Recuperati, del Public Program e Progetti Speciali, includerà una programmazione e trimestrale di opere di videoartisti come Chris Burden e, il 25 maggio prossimo, la musica di Luciano Chessa che sarà una riflessione sul sound del Grand Prix di Monaco di Formula 1”.

Proseguirà nel 2025 l’importante progetto di restauro sulla carrozza di Bordino, condotto all’interno degli spazi espositivi nell’ottica di preservare un unicum del patrimonio culturale italiano, generando lavoro qualificato e restituendo una parte di storia del territorio e della comunità. Oltre a questo intervento di restauro on site, il Centro di Conservazione e Restauro organizzerà la seconda edizione della Winter School, realizzato in collaborazione con il Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale e finalizzata da formazione di personale specializzato nel settore del restauro delle automobili d’epoca. Le attività di divulgazione al pubblico e le visite guidate a cura del Conservatore saranno occasioni uniche per scoprire i gioielli della collezione, per approfondire aspetti tecnici e per conoscere più da vicino l’evoluzione dell’ingegneria automobilistica. Si tratta di progetti che combinando manutenzione e valorizzazione riflettono l’impegno del Museo nel preservare e raccontare il patrimonio storico dell’automobile, rendendolo accessibile e vivo per il pubblico contemporaneo.

Il percorso espositivo si arricchisce di tre nuove sezioni dedicate all’automobile d’artista, al futuro e al design. La prima presenterà opere di autori che hanno lavorato con l’automobile, attestandosi la centralità e pregnanza nella riflessione e artistica contemporanea a partire dalla Fiat 127 camaleonte di Cristian Chironi, accompagnata da composizioni realizzate ad hoc per il progetto da musicisti e compositori del calibro di Marino Formenti e Paolo Fresu, e dall’opera The Velocity of Thought, progettata e realizzata nel 1976 dall’artista Paul Etienne Lincoln; la sezione Future Mobility si sviluppa su più sale interattive e dinamiche per offrire spunti e riflessioni sul futuro della mobilità in chiave sostenibile presentando contenuti immersivi in continua evoluzione e un susseguirsi di prototipi frutto della ricerca. Alla sezione Design sarà invece dedicato un significativo ampliamento e un aggiornamento nei contenuti e nell’approccio, applicando un punto di vista più contemporaneo e completo, per restituire la storia e la centralità dei processi creativi e della progettazione automobilistica.

Due prossime mostre saranno saranno quella sull’inedita figura del pilota biellese Carlo Felice Trossi, a cura di Giordano Bruno Guerri e una esposizione sulla figura di Marcello Gandini in collaborazione con il QAM Qatar Art Museum e l’Università delle Arti del Qatar.

 

Mara Martellotta

Note di Classica: Martha Argerich, Robert Trevino e il duo Isaia-Kaihara, le “stelle” di febbraio

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Sabato primo febbraio alle 18, al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, Caterina Isaia violoncello e Yukino Kaihara pianoforte, eseguiranno musiche di Beethoven, Britten, Piazzolla. Domenica 2 alle 16.30 al teatro Vittoria, il Duo Evocaciones eseguirà musiche di Granados, Albèniz, Cassadò, Falla.

Mercoledì 5 alle 20.30, al Conservatorio per l’Unione Musicale, Christian Gerhaher baritono, Tabea Zimmermann viola e Gerld Huber pianoforte, eseguiranno musiche di Schumann, Rihm, Fuchs, Kuràg, Schoeck, Brahms. Giovedì 6 alle 20.30 e venerdì 7 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Andrès Orozco-Estrada, eseguirà musiche di Sostakovic. Venerdì 7 alle 20.30 per I Pianisti del Lingotto, nella Sala 500 , il pianista Leif Ove Andsnes eseguirà musiche di Grieg, Janàcek, Chopin. Martedì 12 alle 20.30 per Lingottomusica all’Auditorium Agnelli, l’Orchestre Philharmoniqhe de Monte-Carlo diretta da Charles Dutoit e con Martha Argerich al pianoforte, eseguirà musiche di Ravel e Musorgskij. Mercoledì 12 alle 20.30 al Conservatorio, Massimo Quarta violino, Enrico Dindo violoncello e Pietro De Maria pianoforte, eseguiranno un programma tutto dedicato a Ravel. Giovedì 13 alle 20.30 e venerdì 14 alle 20 all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino, eseguirà musiche di Mahler. Sabato 15 alle 18 al teatro Vittoria, Andrea Scapola violino con Antonio Valentino, eseguirà musiche di Paganini. Lunedì 17 alle 20 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, l’Ensemble Terra d’Otranto, eseguirà un programma dal titolo “Tarantulae, Antidoti e Follie”. Mercoledì 19 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, il Quartetto Jerusalem con Sharon Kam clarinetto, eseguirà musiche di Mozart, Sostakovic, Brahms. Giovedì 20 alle 20.30 e venerdì 21 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Marc Albrecht e con Marie-Ange Nguci al pianoforte, eseguirà musiche di Richard Strauss. Martedì 25 alle 20 al teatro Vittoria, Daniele Di Gregorio percussioni ed elettronica, eseguirà il “concerto per marimba e computer” . Il concerto sarà preceduto alle 19.30 dall’aperitivo. Giovedì 27 alle 20 al teatro Regio, debutto di “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Melodramma in 3 atti. L’Orchestra del teatro Regio sarà diretta da Nicola Luisotti. Repliche fino a martedì 11 marzo.

Pier Luigi Fuggetta

IN.CON.TRA a Torino. La Danza diventa inclusiva e vicina alla comunità

Due appuntamenti imperdibili del progetto

 

Nell’ambito del progetto IN.CON.TRA, vincitore dell’avviso pubblico “Torino che cultura!” promosso dalla Fondazione Egri per la Danza, dal Balletto di Torino e da Guitare Actuelle, si svolgeranno due straordinari appuntamenti dedicati alla danza e alle arti performative.

IN.CON.TRA è l’innovativo progetto triennale che, affiancandosi a Danza oltre le Barriere 3.0, si pone come scopo quello di trasformare Torino in un palcoscenico a cielo aperto, avvicinando le arti performative ai cittadini. Il progetto ruota intorno alle sedi dei soggetti promotori, i quartieri Crocetta e Aurora, e si propone, attraverso il lavoro di due contesti profondamente diversi, di ridurre le distanze tra artisti e comunità, favorendo il benessere attraverso esperienze artistiche immersive.

Presso il laboratorio Coreografico della Compagnia EgriBiancoDanza, in via G. G. Vico 11, venerdì 31 gennaio, alle 20.45, si terrà un appuntamento speciale in apertura di serata in cui il pubblico potrà scoprire AFED, il nuovo incubatore di talenti della Fondazione Egri, che presenterà un estratto del repertorio della compagnia. A seguire un nuovo incontro con il progetto “Cercare la bellezza”, dove il pubblico avrà l’opportunità di assistere in anteprima alla creazione ‘M’illuminò d’immenso’, ispirata al celebre verso ungarettiano. Durante questa serata unica il pubblico sarà parte attiva del dialogo con i danzatori, contribuendo al processo creativo.

Il 7 febbraio, alle 20.45, presso la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, andrà in scena ‘Ring of Love’, spettacolo multimediale che esplora le infinite sfumature dell’amore attraverso Danza, musica dal vivo e canto. Con le coreografie di Raphael Bianco , lo spettacolo si snoderà sulle musiche di grandi artisti quali David Bowie, Radiohead, Amy Winehouse e altri, portando in scena una riflessione potente su relazioni umane e intimità.

Per informazioni e biglietteria

biglietteria@egridanza.com 3664308040

 

Mara Martellotta

Polis Policy “Difendiamo la Democrazia”

Venerdì 31 gennaio, presso il CRAL Reale Group di corso Agnelli 129, a Torino, prenderà il via l’ottava edizione

 

Venerdì 31 gennaio torna Polis Policy, l’Accademia di Alta Formazione promossa dall’Associazione Difendiamo il Futuro. Il tema dell’ottava edizione è “Difendiamo la Democrazia”, di cui la Seconda Sessione proverà a rispondere alla domanda: “È possibile una democrazia senza i partiti?”. L’incontro avrà luogo presso il CRAL Reale Group di corso Agnelli 129, a Torino, con inizio previsto alle 18.15.

Luciano Violante, Presidente dell’Associazione Futuri Probabili, sarà il relatore della serata. Introdurranno la discussione il Coordinatore della Commissione Cultura e Istruzione della Fondazione CRT e Vicepresidente del Comitato Diritti Umani e Civili della Regione Piemonte Giampiero Leo e Giuseppina De Santis, del Comitato Direttivo del Centro Einaudi. Modererà Gian Paolo Zanetta, Direttore Generale dell’Ospedale Cottolengo. Per quanto riguarda l’intermezzo Another Vision, interverrà durante la cena a buffet Grazia Del Treppo, autrice e testimone dell’esodo giuliano dalmata.

“Polis Policy – dichiara Giuseppe Giulio Calabrese, Presidente dell’Associazione Difendiamo il Futuro – si pone l’obiettivo di approfondire e spiegare grandi temi dell’epoca contemporanea, attraverso interventi di esperti. Quest’anno il comitato scientifico ha deciso di approfondire il tema della democrazia. La prima sessione è stata dedicata al tema generale, vale a dire che cos’è veramente la democrazia. Le altre due sessioni verranno dedicate ad approfondire i rapporti tra democrazia, partiti e potere mediatico. L’impostazione iniziale sarà sempre quella umana, nell’ottica di mantenere un ampio respiro e una visione generale”.

 

Mara Martellotta

Luoghi della memoria: passeggiata tra i segni della persecuzione e deportazione

 A cura di Museo Diffuso della Resistenza

 

Sabato 1 febbraio 2025 ore 15

Partenza da piazza Carlo Emanuele II, Torino

Ingresso libero prenotazione obbligatoria

Nell’insieme delle iniziative legate al Giorno della Memoria, il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà presenta le Passeggiate nei luoghi della memoria.

I percorsi sono aperti a tutta la cittadinaza in modo libero e gratuito (con prenotazione obbligatoria alla mail receptionsancelso@polodel900.it o telefonicamente 011 01120780, per garantire il migliore svolgimento dell’attività). Passeggiate che ripercorrono i luoghi di memoria, in un invito alla riscoperta di una parte fondamentale della storia della realtà di Torino, alla quale è legata la sua identità civile: i luoghi della lotta clandestina contro l’occupazione nazifascista, quelli della deportazione verso il sistema concentrazionario del III Reich e quelli della vita quotidiana durante la guerra.

Il percorso prende il via da piazza Carlo Emanuele II (al centro della piazza) e prevede le seguenti tappe: via Carlo Alberto 22, via Carlo Alberto 35, piazza Bodoni, via Mazzini 12, via Mazzini 29, piazzetta Primo Levi, Stazione di Porta Nuova.

 

Prossimo appuntamento con le Passeggiate sui luoghi della memoria: sabato 15 febbraio, ore 15.

 

Ingresso libero prenotazione obbligatoria: Biglietteria Museo diffuso: receptionsancelso@polodel900.it   011 01120780 – www.museodiffusotorino.it

La musica da guardare di Seeyousound: 65 i film in programma, 40 gli ospiti

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Torna Seeyousound dal 21 al 28 febbraio, alla sua undicesima edizione. Il festival di cinema dedicato alla musica attraverso film ,videoclip, corti, documentari, dj set, che compongono le 5 categorie in concorso. Sono 65 i film in programma, 40 gli ospiti. Tutte le proiezioni saranno al cinema Massimo. Vi saranno anche iniziative distribuite fra Off Topic, Magazzino sul Po, Capodoglio, Recontemporary e Circolo del Design. Inaugurazione venerdì 21 alle 21 già sold out con “Blur : To The End”, il documentario sulla reunion della band britannica (alla presenza del regista Toby L. con la performance dei bolognesi Sleap-E).

Il direttore Carlo Griseri a tenuto a precisare che “non è un periodo facile per gli eventi culturali”. “Siamo preoccupati per i tagli alla cultura della Regione”. “Il Festival va’ avanti perché abbiamo un pubblico meraviglioso che ci sostiene”. Delle cinque sezioni in concorso spiccano i lungometraggi come “Rock Bottom”, musical d’animazione ispirato all’album di Robert Wyatt, l’horror-rock giapponese “The, Gesuidouz.” I documentari su Errol Garner, Steppenwolf, Gasnevada (seguito da un dj set al Capodoglio), Mars Volta, Peaches. Vi sono poi le sezioni fuori concorso: “ Rising Sound” e “Into the Groove”. Il film “Soundtrack to a Coup d’Etat” del regista belga Johan Gilmonprez su decolonizzazione , Guerra Fredda e tanto jazz per “Rising Sound”, sarà in corsa per l’Oscar come miglior documentario. Per “Into the Groove” tanti ospiti : Guido Harari e Shel Shapiro per “Guido Harari Sguardi randagi”, I Bluebeaters per “My Way”, Mauro Giovanardi per “Jesus Loves the fools” e tanti altri.

Pier Luigi Fuggetta

“Sostituisci una conviviale con una sera a teatro” con il Rotary Club Torino Duomo

Il Rotary Club Torino Duomo, nella persona del suo Presidente Raffaello Lucchese, sosterrà il Cineteatro Baretti sostituendo l’usuale serata conviviale rotariana con un evento speciale, il cui ricavato verrà devoluto al Cineteatro Baretti, che a sua volta aprirà le sue porte agli ospiti con uno spettacolo. Il titolo della serata sarà “Sostituisci una conviviale con una sera a teatro”, che avrà luogo venerdì 31 gennaio prossimo, al Cineteatro Baretti, in via Baretti 4, a Torino, con la mise en place di “Madame S. Una storia molto parigina” di Corrado Rollin. L’attrice è Olivia Manescalchi, al pianoforte Achille Lampo. Alle 20 si terrà il cenino con gli artisti e alle 21 lo spettacolo. Il contributo della serata sarà di 35 euro.

Bruna con occhi blu e una voce affascinante, madame Marguerite Steinheil è una femme fatale molto in vista nella Parigi della Belle Époque. Il suo salotto è frequentato da intellettuali di primissimo piano come Zola, Gounod, Massenet e Lalique. Nel 1899 finisce su tutti i giornali con l’accusa, neppure troppo velata, di aver causato la morte del suo amante, nientemeno che Félix Faure, Presidente della Repubblica Francese. Pochi anni dopo, nel 1908, si trova coinvolta in un nuovo scandalo che riguarda il duplice omicidio di sua madre e di suo marito. Il processo la assolve, ma la sua figura resta avviluppata dal mistero. Nel monologo brillante “Madame S. – una storia molto parigina” sarà Olivia Manescalchi a portare sulla scena Madame Steinheil. Il suo salotto risuonerà delle musiche di Gounod, Chaminade, Massenet, Marchetti, Chabrier, Satie, Hahn, Fauré, Debussy, Bonis, Severac e Saint-Saëns, eseguite dal vivo dal pianista Achille Lampo.

Il contributo per la serata è di 35 euro. Chi volesse prendere parte può contattare il Presidente del Rotary Club Torino Duomo, Raffaello Luccchese, al 347 8620735, oppure per prenotazioni e informazioni scrivere a rc.torinoduomo@gmail.com

 

Mara Martellotta

Al Regio “L’elisir d’amore” di Donizetti nella nuova produzione di Daniele Menghini

Per la prima volta coprotagonisti i burattini e le marionette della famiglia Grilli

 

Al Teatro Regio di Torino debutta stasera, martedì 28 gennaio, in scena fino al 5 febbraio 2025, “L’elisir d’amore”, melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti sul libretto di Felice Romani. L’opera è presentata nel nuovo allestimento, firmato da Daniele Menghini, in coproduzione con il Teatro Regio di Parma. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio salirà il Maestro Fabrizio Maria Carminati e Ulisse Trabacchin istruisce il Coro. I protagonisti sono Federica Guida (Adina), René Barbera (Nemorino), Paolo Bordogna (Dulcamara), Davide Luciano (Belcore) e Albina Tonkikh (Giannetta).

“L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti esplora il tema della gioventù attraverso i suoi protagonisti e le loro esperienze di amore, ambizione e crescita personale. Nella visione di Daniele Menghini, Nemorino, fragile e puro, si rifugia in un mondo di marionette. L’allestimento, unendo tradizione e inventiva trasforma il percorso di Nemorino in un racconto di formazione universale e, a sua volta, il racconto d’amore in una fiaba onirica popolata da burattini e marionette, reinventando il mondo di Nemorino come un “mondo di legno” in cui il protagonista plasmerà i personaggi della sua storia con la fantasia.

Daniele Menghini ha dichiarato: “Perché in un’opera che vuole avere un carattere buffo, giocoso troviamo un’aria come ‘una furtiva lagrima’? Perché sprofondiamo in quell’abisso a pochi minuti dalla fine? E cosa scopriamo in quel baratro sull’animo del protagonista? Queste domande mi hanno costretto ad aprire un dialogo profondo con la natura di un personaggio nuovo come Nemorino […], uomo fragile che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo, un giovane alla ricerca di sé stesso, un uomo troppo sensibile che cerca rifugio dal cinismo della realtà, un nascondiglio dagli occhi disincantati dei suoi simili, lontano dai giudizi della gente. Forse un artista, forse no, ma sceglie un palcoscenico come tana. Non sa come si vive là fuori, non sa come si ama, come fare allora? Rimesso in funzione un vecchio banco sega della falegnameria del teatro, comincia a costruirsi un mondo possibile in cui vivere, dove poter finalmente amare; un mondo di legno che risponde ai suoi desideri e prenda le forme della sua fantasia […]. Tutti i personaggi sono intagliati dalla mano di Nemorino, plasmati dalla mano di un uomo che diventa demiurgo e autore della sua storia. Si tratta di una sorta di Geppetto contemporaneo che si troverà a fare i conti con l’intemperanza delle sue creature proprio nel momento in cui, grazie alla magia della musica, esse prendono vita”.

Tra le novità assolute di questo allestimento vi è la presenza in scena dei burattini della Fondazione Marionette Grilli di Torino, capaci di creare un dialogo costante tra personaggi e cantanti. In scena prenderanno vita ben 30 burattini e marionette manovrato da Augusto Grilli. Alcuni esemplari provengono dalla storica collezione del Settecento, mentre altri sono stati realizzati appositamente per questa produzione, distinguendosi dall’originale andata in scena a Parma. Alcuni burattini raggiungono anche il metro di altezza.

L’opera è ispirata al dramma “Le philtre” del contemporaneo Eugène Scribe e, composto in appena 14 giorni, e andò in scena il 12 maggio 1832 a Milano, riscuotendo un successo tale da meritare oltre 30 repliche consecutive. La ricchezza melodica, i sentimenti e la profondità psicologica, la sua ironia rendono questo capolavoro uno dei più apprezzati del repertorio settecentesco, a metà strada tra l’opera buffa italiana, di cui conserva gli aspetti più brillanti, e una sensibilità tipicamente romantica. Nemorino, un contadino innamorato della capricciosa Andina, tenta di conquistarla con un elisir d’amore che si rivela essere un semplice vino rosso vendutogli dal ciarlatano Dulcamara. A trionfare su tutto, dopo grandi equivoci e peripezie, sarà la sincerità dei sentimenti di Nemorino.

Il prossimo titolo in programma al Teatro Regio, dal 28 febbraio all’11 marzo, sarà un nuovo riallestimento del Rigoletto, una delle opere più amate di Giuseppe Verdi, la cui regia è firmata da Leo Muscato, che ha recentemente inaugurato la recente stagione del Teatro alla Scala di Milano.

 

Mara Martellotta

Rosanna Maggio Serra. Otto e Novecento tra ricerca, didattica e museologia

Mercoledì 29 gennaio ore 18:00
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea – Sala incontri

Intervengono:

Virginia Bertone, Alessandro Botta e Maria Teresa Roberto – curatori del volume
Chiara Bertola – Direttrice GAM Torino
Vittorio Natale – Presidente dell’Associazione Amici della Biblioteca d’Arte dei Musei Civici di Torino / Fondazione Torino Musei
Roberto Pagliero – Architetto

Rosanna Maggio Serra con Luigi Mainolfi

Rosanna Maggio Serra. Otto e Novecento tra ricerca, didattica e museologia (L’Artistica Editrice, Savigliano 2024) è il terzo dei Quaderni dell’Associazione Amici della Biblioteca d’Arte dei Musei Civici di Torino / Fondazione Torino Musei.

Curato da Virginia Bertone, Alessandro Botta e Maria Teresa Roberto, il volume ricostruisce l’impegno di Rosanna Maggio Serra (Torino, 1932-2016) nel campo della storia dell’arte e della museologia.

Partendo dagli anni della formazione e della proposta di una didattica museale innovativa, il libro si concentra sui due decenni di attività di Maggio Serra alla Galleria d’Arte Moderna di Torino (1974-1995), di cui fu Dirigente delle Raccolte d’arte negli anni tumultuosi della temporanea chiusura del museo e del suo riallestimento, per concludersi con l’ordinamento delle collezioni di arte contemporanea del Castello Gamba di Châtillon.

Il dialogo con i protagonisti dell’arte e della cultura torinesi e l’attenzione alle vicende figurative tra Otto e Novecento hanno caratterizzato la sua costante attività di ricerca, di cui dà conto nel volume la bibliografia completa degli scritti.

 

Rosanna Maggio Serra. Otto e Novecento tra ricerca, didattica e museologia
a cura di Virginia Bertone, Alessandro Botta e Maria Teresa Roberto, con testi dei curatori e di Sandra Barberi e Aurora Scotti Tosini

L’Artistica Editrice, Savigliano 2024